sabato
23 Agosto 2025

Covid, positiva una “dada”: chiusa la scuola materna di Porto Fuori

Quarantena per bambini ed educatrici del Pettirosso

Scuola Materna Pettirosso Porto FuoriLa scuola materna comunale Il Pettirosso di Porto Fuori, alle porte di Ravenna, è stata temporaneamente chiusa a causa dell’epidemia.

Un’ausiliaria, la cosiddetta “dada” che si occupa tra le altre cose dell’igienizzazione delle sezioni, è infatti risultata positiva al coronavirus e l’Igiene Pubblica dell’Ausl ha deciso di imporre la quarantena a tutti i bambini (e alle educatrici). In attesa dell’esito dei tamponi, a cui verranno sottoposti tutti.

La notizia è riportata sull’edizione di oggi, 2 novembre, del Carlino Ravenna.

Nel Ravennate contagi stabili a quota 85. Ma si segnalano due morti

Peraltro  l’esame dei tamponi effettuati è parziale. In regione riscontrati 1.758 positivi e 16 decessi

Medici Infermieri CoronavirusIn provincia di Ravenna oggi si sono registrati 85 casi positivi al Covid: 40 maschi e 45 femmine; 26 asintomatici e 59 con  sintomi; 84 in isolamento domiciliare e 1 ricoverato per altra patologia. Nel dettaglio si tratta di 46 perosone rilevate da contact tracing; 30 per sintomi; 5 per test volontari; 1 per test ricovero; 3 per rienti estero (2 Marocco e 1 Ucraina).

Però va precisato che il laboratorio non ha processato la totalità dei tamponi pervenuti.

Oggi sono stati comunicati anche 2 decessi, di pazienti di sesso femminile: una di 95 anni di Conselice e una di 97 di Ravenna.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate, aggiornati alla mattinata di oggi, ammontano ora a 3.087.

Per quando riguarda il territorio dell’Emilia-Romagna, sono stati rilevati 1.758 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.039 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 14,6%. Dei nuovi contagiati, sono 902 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 181 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 362 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,4 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 526 nuovi casi, poi Modena (321), Reggio Emilia (282), Parma (136), Piacenza (116), Ferrara (86), Ravenna (85) e Rimini (68).  Seguono Forlì (49), Cesena (46) e Imola (43).

Si registrano 16 nuovi decessi: 6 in provincia di Modena (5uominidi 96, 93, 75, 72 e 68 anni e 1 donna di 93),  4 in provincia di Bologna (4 uomini di 87, 83, 80 e 69 anni), 2 sia in provincia di  Piacenza (entrambi uomini rispettivamente di 89 e 73 anni) che in quella di Ravenna (entrambe donne rispettivamente di 97 3 95 ani)e 1 in quelle di Parma (donna di 86 anni)e Forlì-Cesena (donna di 91 anni). Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia, Ferrara e Rimini. Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.647.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 132 (+7 rispetto a ieri), 1.267 quelli in altri reparti Covid (+44). Sul territorio, le persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 7 a Piacenza (dato invariato rispetto a ieri), 11 a Parma (invariato),  8 a Reggio Emilia (+1), 26 a Modena (+1), 44 a Bologna (+2), 3 a Imola (invariato), 8 a Ferrara (invariato), 6 a Ravenna (+1), 5 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 10 a Rimini (+ 2 rispetto a ieri).

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini risultato positivo al coronavirus

In condizione di asintomatico è ora in isolamento domiciliare da dove continuerà a lavorare nei prossimi giorni

Stefano Bonaccini Presidente Emilia RomagnaIl presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è risultato positivo al test sul Covid-19 effettuato nella mattinata di oggi, in via precauzionale, in vista di appuntamenti istituzionali in agenda nel pomeriggio e domani.

Il governatore dell’Emilia-Romagna – si legge in un comunicato ufficiale –,  «non presenta sintomi, e come previsto in questi casi si è posto in isolamento domiciliare nella sua abitazione, da dove porterà avanti regolarmente l’attività amministrativa e di governo regionale nei prossimi giorni».

L’altro centenario dantesco, tra progetti, disegni, libri e l’omaggio di D’Annunzio

Una guida di approfondimento sul percorso allestito al piano nobile della Classense fino al 10 gennaio

Dante Classense Dannunzio
Il curatore della mostra alla Classense sul Secentenario Dantesco, Benedetto Gugliotta, illustra al sindaco De Pascale i “sacchi” celebrativi di D’Annunzio

Inclusa est flamma (la fiamma è all’interno) è la prima mostra ad aprire il progetto espositivo su Dante – ideato e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, dal MAR e dalla Biblioteca Classense – che prevede l’apertura di tre esposizioni durante le celebrazioni del settimo centenario della morte del poeta.
Proprio nell’ex convento camaldolese si è aperta la prima delle mostre che tiene insieme vari fili concentrati sulla storia celebrativa di Dante nel corso del ‘900 in rapporto alla città di Ravenna, in particolare le celebrazioni avvenute nel 1921.

L’allestimento al piano nobile della Classense presenta quindi una serie di teche contenenti libri, edizioni rare – in particolare si segnalano i testi editi da Olschki – insieme a traduzioni in numerose lingue della Commedia oltre a progetti, disegni, lettere, autografi, illustrazioni ma anche oggetti e piccoli modelli.
Sono visibili inoltre immagini fotografiche, manifesti, dipinti e uno schermo di proiezione per un film a soggetto dantesco, tutti realizzati fra l’unità d’Italia e il primo Novecento.

Il senso diacronico della esposizione curata da Benedetto Gugliotta si apre poco dopo l’unità d’Italia con alcuni dei quaderni utilizzati per le firme dei visitatori alla tomba del poeta: fra le tante colpiscono i numerosi visitatori che nel 1863 vengono dalla Francia, da Londra e New York per dare testimonianza del loro omaggio. Ci sono anonimi ravennati come Emilio Turchini che in un italiano faticoso pone la sua firma poco sotto a quella del pittore milanese Federico Faruffini, uno dei più famosi rappresentanti della Scapigliatura. Perfetti sconosciuti o intellettuali di fama sentono forte il richiamo del poeta che a metà dell’Ottocento gode ancora del successo a lui attribuito dal Romanticismo europeo e dal Risorgimento italiano.

Dopo l’unità d’Italia, la fama di Dante non tramonta: se la lingua letteraria italiana ormai è cosa fatta, è l’idea dell’Italia come patria condivisa che ancora deve decollare. Si va dunque alla ricerca delle radici: per motivi di grandezza letteraria, per il riconoscimento che gli è attribuito da vari decenni e per la biografia drammatica di esule, Dante incarna con successo uno dei massimi padri della patria appena costituita.
Alla fine del XX secolo la questione dell’identità nazionale è ancora viva e pulsante: in mostra è presente un modellino in bronzo dello scultore fiorentino Cesare Zocchi del monumento al poeta eretto nel 1896 a Trento, città a quella data ancora sotto l’Impero austroungarico. Citando il pensatore di Rodin e manifestando la disperazione di uomini e donne che si rivolgono al grande esule, la scultura manifesta apertamente il clima di irredentismo che aleggia sulle terre della Venezia Giulia.
Il secondo nucleo della mostra classense si concentra quindi sul 1908, quando la Società Dantesca Italiana – fondata a Firenze appena 30 anni prima da personaggi del calibro di Carducci, Villari e Cantù – organizza le Feste dantesche con il coinvolgimento di Roma e di Ravenna.

Dante Mostra ClassenseNasce in questo contesto la cerimonia dell’olio, protratta ogni anno fino ai giorni nostri, con l’omaggio da parte del Comune di Firenze alla tomba del poeta. In mostra è presente la lampada originale realizzata su disegno di Corrado Ricci: nello stesso anno venne corredata da un’ampolla montata su una colonnetta di alabastro e da una ghirlanda d’argento donati da alcune città della Venezia Giulia e della Dalmazia, rendendo di nuovo evidente la questione delle terre irredente.

A poca distanza dalla fine della I guerra mondiale, viene a scadenza il sesto centenario della morte di Dante: è il 1921 e di nuovo Roma, Firenze e Ravenna programmano in comune le celebrazioni affidate per la comunicazione al bel manifesto in mostra di Galileo Chini, famoso per l’attività grafica e pittorica in ambito simbolista e Liberty. Pochi tratteggi in bicromia presentano la figura del poeta che offre il “Poema Sacro al quale ha posto mano cielo e terra” affiancata da un testo a lato – del tutto inedito – che sintetizza le date delle celebrazioni. Altrettanto curioso è il busto del poeta realizzato da Alfonso Borghesani che potrebbe restituirci le vere fattezze di Dante, tema di una querelle che alimenta ancora adesso il panorama editoriale. Borghesani infatti si basò per l’esecuzione sugli studi dell’antropologo Fabio Frasetto che aveva avuto modo nel 1921 di analizzare le spoglie mortali in una storica ricognizione dei resti del poeta.

Chini Dante ClassenseIn quell’anno il fermento artistico e letterario che mettono in campo le celebrazioni portano ai restauri di numerosi monumenti ravennati così come a nuovi progetti decorativi: alcuni non andranno in porto ma sono visibili in mostra – come i cicli pittorici che avrebbero dovuto decorare la chiesa di San Francesco –, mentre altri purtroppo sono ormai svaniti. Grazie alla mostra è quindi possibile rivedere l’affresco a tema dantesco eseguito sul Palazzetto veneziano di Piazza del Popolo da Adolfo de Carolis, un altro famoso esponente del gusto simbolista e Liberty.
Ma il secolo nuovo ha bisogno di linguaggi moderni: nel 1921 viene quindi realizzato La mirabile visione, un film sulla vita di Dante e la sua opera per la regia di Caramba (Luigi Sapelli) di cui in mostra vengono proiettati tre estratti. Nonostante qualche difficoltà di visione nell’allestimento, la proiezione permette di apprezzare la grande attenzione ai dettagli, alle stoffe, alla messa in scena del regista, costumista, scenografo italiano, maturata grazie ad una lunga esperienza in campo teatrale e operistico.

Oltre ad una piccola sezione fotografica che rende in breve l’omaggio dei primi fascisti alla tomba del poeta – una sorta di prova d’autore della prossima e infelice marcia sulla capitale – si notano nell’allestimento i tre sacchi progettati da D’Annunzio e donati a Ravenna nello stesso anno. Riempiti di foglie di alloro e decorati da De Carolis con tralci di vite, stelle, corone col motto che dà il titolo alla mostra attuale, vennero consegnati da tre aviatori che avevano condiviso col Vate le spedizioni di Fiume e Vienna. Ancora in buono stato di conservazione, i sacchi possiedono per volontà del loro creatore un inalterato valore simbolico ma sono anche straordinariamente vicini all’arte contemporanea.

“Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il secentenario della morte di Dante”; fino al 10 gennaio, Biblioteca Classense, Ravenna; orari: martedì-sabato 9-18 (chiuso lunedì e festivi).

 

Costretti alla Dad, studenti marcano la presenza in classe con i loro ritratti

È accaduto, a sorpresa, nell’auala della 2^ AT dell’Istituto Tecnico Oriani di Faenza. I complimenti del sindaco Isola

Classe Faenza DADUn’iniziativa curiosa, simpatica, per certi versi commovente, che sottolinea l’attaccamento degli studenti all’attività scolastica di comunità, in presenza nelle aule assieme ai compagni di classe e ai loro insegnati, in questa fase che li costringe invece alla didattica a distanza.  Per questa mancanza hanno deciso di sostituire la loro assenza fisica con foto sagomate dei loro ritratti, posizionate nei rispettivi banchi.

È accaduto, complici i bidelli, all’insaputa degli insegnati impegnati nelle video-lezioni, nell’aula della 2^ AT dell’Istituto Tecnico Oriani di Faenza. L’iniziativa è piaciuta anche al Sindaco di Faenza che nel suo profilo FB ha scritto: «Una sorpresa davvero simpatica, complimenti ai ragazzi per l’idea e il gesto».

Case vacanze: Milano Marittima al top dei prezzi con 6.500 euro al metro quadro

I dati dell’Osservatorio turistico di Fimaa sui valori degli immobili e degli affitti registrati nella costa romagnola nel 2020

Milanomarittima RA Rotonda Primo Maggio Archivio Comune Cervia CC BY NC ND
La rotonda Primo Maggio a Milano Marittima

Milano Marittima è la località della costa emiliano-romagnola con le cifre più alte del mercato immobiliare sul nuovo: 6.500 euro al metro quadro. In regione seguono al secondo posto Riccione (5.900 euro) e al terzo posto Cesenatico (5.500 euro). Altre località ravennati sono Cervia al sesto posto (4.000 euro), Pinarella al settimo (3.600 euro), Marina di Ravenna all’ottavo (3.100 euro), Punta Marina Terme e Marina Romea a pari merito al nono (2.900 euro).
Sono alcuni dati contenuti nell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2020 di Fimaa realizzato in  collaborazione con la società di studi economici Nomisma.

Le performance che emergono dal rapporto risultano estremamente condizionate dagli effetti provocati dalla pandemia. La variazione media, sintesi dei mercati top, centrali e periferici delle singole località turistiche monitorate manifesta una riduzione dei valori di mercato dello 0,8 percento su base annua, con un campo di oscillazione, in funzione della tipologia abitativa, compreso tra -2,8% e +2,4%. La flessione dei valori riguarda tutte le tipologie seppur con intensità diverse. Le case vacanze “top nuove” segnano una variazione minima e massima che oscilla tra -2,8% a +1,6% mentre le abitazioni periferiche segnano una variazione che oscilla tra -1,6% e +1,5%.

Se consideriamo la media delle destinazioni turistiche monitorate, il prezzo medio di un’abitazione turistica viene quotato intorno a 2.220 euro al mq commerciale, che rappresenta la sintesi dei valori differenziati per tipologia abitativa e località turistica. Concentrandosi sulle abitazioni top nuove, le quotazioni medie si attestano su valori che superano i 3.000 euro al mq, le abitazioni centrali usate presentano valori che oscillano tra 1.995 e 2.155 euro al mq mentre le abitazioni periferiche usate si mantengono tra 1.350 e 1.500 euro al mq.

Dal comparto ldegli affitti emergono segnali di maggiore stabilità in termini di valori. Il dato medio, sintesi dei canoni richiesti in giugno, luglio e agosto nelle singole località turistiche monitorate, evidenzia un +0,2% su base annua, con un campo di oscillazione, in funzione del mese e delle località turistiche, compreso tra -6,7% e +1,4%. Il mercato della locazione è caratterizzato da un canone medio settimanale ordinario (valore di massima frequenza per un appartamento con camera matrimoniale, cameretta, cucina e bagno, 4 posti letto spese incluse) di 434 euro per il mese di giugno, 615 per luglio e 794 per agosto.
Si modifica la provenienza degli affittuari: cala la domanda estera (dal 16% al 6,7%) e aumenta la domanda di locazione che proviene dalla stessa regione (dal 30% al 37,8%).

Nei guai il Papeete: sequestro preventivo di 500mila euro per il caso Mib Service

Provvedimento disposto dal Tribunale di Ravenna dopo lo sviluppo dell’inchiesta della Guardia di Finanza su presunte irregolarità fiscali

Papeete VocalistSono stati “congelati” beni per un valore di 500mila euro alle società di gestione del Papeete e Villa Papeete di Milano Marittima, celebri locali dell’intrattenimento della riviera romagnola, ormai noti a livello nazionale anche per la frequentazione del leader della Lega, Matteo Salvini.

Il Gip del Tribunale di Ravenna, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo nell’ambito dello sviluppo dell’inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dai Pm Alessandro Mancini e Monica Gargiulo sulla Mib Service.
La società ravennate specializzata in consulenze nel settore ristorazione e intrattenimento era già stata colpita a inizio estate da un analogo provvedimento per 5,8 milioni di euro, poi sensibilmente ridotto ad agosto in sede di riesame dal Tribunale di Ravenna che aveva però confermato l’ipotesi di associazione per delinquere tratteggiata dagli inquirenti per le tre persone al vertice societario.
Nelle stesse motivazioni, il Tribunale aveva ipotizzato un profitto illecito realizzato in tesi d’accusa dalle singole aziende, sparse in più regioni italiane, che verosimilmente avevano tratto vantaggio dall’uso delle fatture considerate false per un ammontare complessivo tra il 2013 e il 2017 stimato in 5,6 milioni di euro distribuiti su 122 contratti.
(fonte Ansa.it/Emilia-Romagna)

Contagiati sotto quota cento (96) nel Ravennate. E fortunatamente nessuna vittima

La curva ascendente dei positivi al Covid resta allarmante. In regione tocca 2.046 nuovi casi su 19mila tamponi

Coronavirus TestNel territorio provinciale di Ravenna oggi si sono registrati 96 casi: 52 maschi e 44 femmine; 34 asintomatici e 62 con  sintomi; 92 in isolamento domiciliare e 4 ricoverati. Nel dettaglio si tratta di 40 persone da contact tracing; 39 per sintomi; 7 per test volontari; 4 per categorie professionali; 6 per test ricovero. Non si registrano decessi.
Da inizio pandemia la nostra provincia ha superato complessivamente la soglia dei tremila contagiati (3.002), Ravenna quella dei mille (1.159) con, a seguire, Faenza (506), Lugo (280), Cervia (205),  Alfonsine (120), Russi (104).

Per quanto riguarda il territorio regionale invece i nuovi casi positiv oggi ammontano a 2.046 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.943 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 10,8%. Dei nuovi contagiati, sono 963 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,4 anni.

A scalare per quantità, la situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 481 nuovi casi, poi Reggio Emilia (367) Modena (322), Piacenza (191), Rimini (178), Parma e Ferrara con 122 nuovi casi di positività ciascuna, e Ravenna (96).  Seguono  Forlì (75), Cesena (51) e Imola (41).

D’altra parte si registrano 19 nuovi decessi: 7 in provincia di Bologna (2 donne di  91 e 94 anni e 4 uomini di  84, 90, 92 e 97 anni, più  1 donna di 83 anni a Imola),  6 in provincia di Modena (2 donne di 84 e 87 anni e 4 uomini  di 85, 89, 90 e 94 anni), 2 in provincia di Piacenza (2 uomini di  90 e 93 anni), 2 in provincia di Ferrara (1 donna di 73 anni e 1 uomo di 88), 1 a Cesena (1 uomo di 65) e 1 a Rimini (1 donna di 88 anni). Nessun decesso nelle province di Parma, Reggio Emilia e Ravenna.
Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.631.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 125 (+6 rispetto a ieri),1.223 quelli in altri reparti Covid (+66). Sul territorio, le 125 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 7 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 11 a Parma (+1), 7 a Reggio Emilia (dato invariato), 25 a Modena (+10), 42 a Bologna (-4), 3 a Imola (dato invariato), 8 a Ferrara (+1), 5 a Ravenna (dato invariato), 5 a Forlì (-1), 4 a Cesena (+1) e 8 a Rimini (stesso dato di ieri).

 

Dalle foto di Roversi al “genio” del Mic: le mostre al tempo del semi-lockdown

Una panoramica sulle principali rassegne in corso in provincia, tra Dante e sculture di neon per un week-end all’insegna dell’arte

Mostra Roversi MarUnici a “salvarsi” nel panorama culturale dalla chiusura imposta nel nuovo Dpcm anti Covid sono i musei e le mostre d’arte, obbligati comunque a rispettare rigorosi protocolli.
Ecco una panoramica delle principali mostre temporanee aperte in questi giorni in provincia (mentre per i musei il consiglio è quello di verificare sempre gli orari di apertura, spesso rivisti in queste ultime settimane).

Partiamo da quelle organizzate nell’ambito del 770esimo centenario della morte di Dante, ossia rassegna storico-documentale sulle celebrazioni dei primi decenni del Novecento allestita alla Biblioteca Classense e soprattutto l’omaggio del Mar di Ravenna dedicato al celebre fotografo di moda Paolo Roversi. In mostra circa 300 fotografie, fino al 10 gennaio (dal martedì alle domenica dalle 9 alle 18), con possibilità anche di realizzare un “virtual tour” direttamente sul sito www.mar.ra.it.

Lo stesso Mar ha inaugurato da poco anche la piccola esposizione dantesca agli Antichi chiostri Francescani (tutti i giorni dalle 10 alle 18 a ingresso libero), dove in collaborazione con gli Uffizi è visibile anche il “Dante in esilio” di Annibale Gatti, arrivato dalla prestigiosa galleria fiorentina.
Per gli appassionati di archeologia, al museo Classis è stata prorogata fino al 20 dicembre la mostra temporanea “Tesori ritrovati”, dedicata al banchetto tardoantico.

Passando alla vicina Bagnacavallo, da segnalare che proseguirà fino al 14 novembre al Museo civico delle Cappuccine “Insieme al mondo, piangere, ridere, vivere”, la mostra dell’artista visivo Fabrizio Dusi (noto per le sue scolture di neon, con una scritta affissa anche sulla facciata del municipio), così come, sempre a Bagnacavallo, è stata prorogata fino al 15 novembre la mostra collettiva di arte contemporanea “Non giudicare” all’ex convento di San Francesco.

Da ricordare anche il percorso tra ceramica, pittura e design della nuova grande mostra del Mic di Faenza dedicata al “genio ribelle” Alfonso Leoni, visitabile fino al 19 gennaio (dal martedì al venerdì ore 9-14, sabato, domenica e festivi ore 9-18).

Al Nazionale una sala dell’arte contemporanea
Al Museo Nazionale di Ravenna (aperto solo il martedì e il venerdì) ha inaugurato il 17 ottobre la nuova sala dell’Arte Contemporanea che accoglie opere donate al termine di esposizioni temporanee. Tra le opere presenti, quelle degli artisti CaCO3, Bruno Ceccobelli, Fernando Cucci, Marco De Luca, Margherita Grasselli, Beppe Labianca, Riccardo Licata, Clément Mitéran, Felice Nittolo, Davide Rivalta. Almuth Schöps, Paola Staccioli, Paolo Staccioli, Sara Vasini, Cordelia von den Steinen, Jorrit Tornquist, Marisa Zattini.

Rassegne di fotografia
All’ex convento di San Francesco, a Bagnacavallo, è stata inaugurata la mostra fotografica di Giampiero Corelli incentrata sul fenomeno sociale degli Hikikomori, termine giapponese che indica gli adolescenti che gradualmente si sottraggono alla scuola, alle relazioni sociali e infine ai rapporti familiari. Sarà visitabile fino al 15 novembre (lunedì e martedì chiuso). Ingresso libero.

A Officina Matteucci, a Faenza, inaugura venerdì 30 ottobre alle 18 “Nel pozzo”, mostra fotografica di Nicola Baldazzi a cura di Michele Argnani. Obbligatoria la prenotazione (al 360 226503)

Fino al 31 ottobre alla galleria niArt di Ravenna prosegue “Spectre of Belief”, mostra di Marco Lando. I suoi scatti adattano la tradizione bizantina del mosaico a fini concettuali.

 

Il “mondo dell’arte” in piazza a Ravenna contro il Dpcm – Le foto

 

In piazza del Popolo è andata in scena la protesta del “mondo dell’arte”, come nelle intenzioni delle organizzatrici, Alessandra Rizzo e Michela Bulgarelli, addette ai lavori, di una scuola di danza di Ravenna.

E in particolare ballerine e ballerini hanno manifestato contro i vincoli delle nuove misure anti Covid, per sottolineare come il mondo della cultura non debba essere meno considerato rispetto agli altri settori economici danneggiati dall’ultimo Dpcm.

Qui sopra la gallery dell’evento a Ravenna.

Attacco hacker alla Cmc, chiesto il riscatto. Itway al lavoro per rimuovere il virus

Da quattro giorni una squadra di venti ingegneri dell’azienda di sicurezza informatica impegnata h24 sulla rete della coop per ripristinare la piena operatività. L’intenzione è di non pagare cifre ai pirati

Pexels Pixabay 207580Gli autori dell’attacco hacker alla Cmc di Ravenna hanno chiesto un ingente riscatto, da pagare in Bitcoin, per liberare la rete informatica infettata. È una procedura standard per questo tipo di intrusioni chiamate appunto ransomware: il termine tecnico inglese indica un virus che paralizza l’operatività, spesso criptando i dati, e offre il ripristino in cambio di soldi.  L’azienda però non intende cedere alla richiesta di riscatto.

In un primo momento la cooperativa, di recente entrata in procedura di concordato, aveva smentito la circostanza. Ora, da fonti qualificate, si apprende invece come stanno realmente le cose. Il presidente Alfredo Fioretti sta seguendo in prima persona l’evoluzione della situazione.

La rete paralizzata ha bloccato l’attività del quartier generale di Cmc in via Trieste: alcuni dipendenti sono rimasti a casa per consentire l’intervento dei tecnici. Per rimettere in funzione i computer è al lavoro Itway, azienda ravennate di caratura internazionale nella sicurezza informatica: una squadra di 20 ingegneri è impegnata h24 dal 27 ottobre, il giorno in cui è iniziata la diffusione del virus (non dal 26 come riportato precedentemente). L’obiettivo è di riattivare i sistemi dal 2 novembre.

Il tipo di attacco informatico è lo stesso subito di recente anche da Enel: in quel caso il ransomware Netwalker avrebbe rubato circa 5 terabyte di dati minacciando di renderli pubblici qualora non venisse pagato il riscatto di 15 milioni di dollari. Stessa vicenda vissuta da aziende private come Geox e Luxottica con riscatti nell’ordine dei milioni di dollari.

Covid, in provincia 162 nuovi contagi e un altro ricovero in terapia intensiva

 

Sono 162 (di cui 95 asintomatici) i nuovi casi di Covid registrati in un giorno in provincia di Ravenna. Si tratta del dato di gran lunga più alto mai registrato dall’inizio dell’epidemia. Sono però solo 6 i nuovi ricoveri in provincia.

Il bollettino regionale aggiornato alle 12 di oggi, 30 ottobre

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 53.797 casi di positività, 1.763 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.577 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 10%.

Dei nuovi contagiati, sono 929 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,4 anni.

Si registrano 11 nuovi decessi: 3 in provincia di Rimini (1 donna di 83 anni e 2 uomini di 78 e 84) e di Parma (1 donna di 85 e due uomini di 80 e 81), 1 a testa in quelle di Piacenza (uomo di 77 anni), Reggio Emilia (uomo di 99), Modena (uomo di 88), Bologna (uomo di 88 anni di Imola) e Ferrara (donna di 95 anni). Dall’inizio dell’epidemia i decessi complessivi in Emilia-Romagna sono 4.612.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 21.421 (1.712 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 20.145 (+1.613 rispetto a ieri), il 94% dei casi attivi.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 119 (-4 rispetto a ieri), 1.157 quelli in altri reparti Covid (+103).

Sul territorio, le 119 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 9 a Piacenza (dato invariato), 10 a Parma (-2), 7 a Reggio Emilia (+1), 15 a Modena (-2), 46 a Bologna (-1), 3 a Imola (-1), 7 a Ferrara (+1), 5 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (-2), 3 a Cesena (+1) e 8 a Rimini (stesso dato di ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono a 27.764 (+40 rispetto a ieri).

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 6.909 a Piacenza (+183, di cui 9 sintomatici), 5.650 a Parma (+90, di cui 69 sintomatici), 8.323 a Reggio Emilia (+246, di cui 200 sintomatici), 7.734 a Modena (+365, di cui 120 sintomatici), 10.295 a Bologna (+343, di cui 166 sintomatici), 1.009 casi a Imola (+22, di cui 18 sintomatici), 2.462 a Ferrara (+55, di cui 30 sintomatici); 2.906 a Ravenna (+162, di cui 67 sintomatici), 2.315 a Forlì (+88, di cui 51 sintomatici), 1.745 a Cesena (+44, di cui 36 sintomatici) e 4.449 a Rimini (+165, di cui 68 sintomatici)

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