mercoledì
20 Agosto 2025

Ravenna, via al restauro del Parco della Pace. Studenti al lavoro sulla fontana

Primo investimento da 59mila euro. L’obiettivo è valorizzare il luogo anche tramite web e un pannello esplicativo

È partito il restauro del Parco della Pace, sorta di museo a cielo aperto inaugurato dal Comune di Ravenna nel 1988 su proposta dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei, da un progetto redatto da una commissione artistica internazionale presieduta da Giulio Carlo Argan.

Le tematiche ispiratrici del Parco sono la pace e l’amicizia tra i popoli, sintetizzate dalle opere realizzate da artisti provenienti da diversi Paesi come Claude Rahir (Belgio), Margarett L. Coupe (Nuova Zelanda), Jerry W. Carter (USA), Alexandr Kornoukhov (U.R.S.S.), Mimmo Paladino (Italia), Josette Deru (Francia), Edda Mally (Austria) e Bruno Saetti (Italia).

Opere musive che necessitano di specifici interventi di restauro e di un puntuale programma di valorizzazione che implementi la conoscenza del sito e della sua storia.

Il progetto di restauro è stato inserito all’interno delle attività promosse dall’Accordo Quadro stipulato l’8 novembre 2017 tra Comune di Ravenna, Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, Fondazione RavennAntica e Fondazione Flaminia, seguito nel febbraio di quest’anno dalla delibera del Comune che ha portato a un “Accordo attuativo per la realizzazione di attività di studio, formazione e ricerca per il recupero e la valorizzazione dei mosaici del Parco della Pace”.

Il primo intervento dell’intero progetto, già partito, è focalizzato sul restauro della fontana a mosaico “Le chaos et la source de vie” realizzata dall’artista belga Claude Rahir nel 1984. L’autore concepì l’opera come un paesaggio attraverso una composizione di materiali, eterogenei nella morfologia e nelle dimensioni, tra cui ardesia, porfidi, ciottoli e cristalli. Tali elementi, allettati su piano inclinato, danno vita a una composizione che richiama i paesaggi zen, testimoniando l’attenzione dell’autore alla cultura e alle filosofie orientali.

Tutti gli enti sottoscrittori dell’accordo si sono adoperati per rendere realizzabile questo progetto, con un finanziamento di 59mila euro (Iva compresa).

«Sarà un cantiere scuola – dichiarano gli assessori alla Cultura Elsa Signorino e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani –  nel quale le attività di analisi, ricognizione e restauro saranno oggetto di studio e pratica sul campo per gli studenti non solo universitari ma di tutte le realtà formative cittadine vocate all’arte, come l’Accademia di Belle Arti e il Liceo Artistico Nervi- Severini. Questo è il primo passo perché quello al quale stiamo lavorando è un progetto più ampio, di compiuta valorizzazione del Parco della Pace, che si svilupperà per gradi e con il coinvolgimento dell’intera comunità».

«Le peculiarità storico artistiche e di contesto del Parco – dichiara il presidente di RavennAntica Giuseppe Sassatelli – rendono l’intervento di restauro un caso di studio molto fecondo anche per la didattica universitaria; inoltre l’intervento si configura come un’ottima occasione per uno scambio di competenze tra professionisti del settore e giovani studiosi che seguono un percorso formativo di eccellenza. In previsione dell’avvio di questo progetto è stato predisposto un documento conoscitivo con i dati di tutti i mosaici del Parco e del loro stato di conservazione. Tale documento ci consente di programmare i tempi e la consistenza dei futuri interventi, tenendo conto sia delle urgenze dei restauri che delle disponibilità economiche, che ci auguriamo siano adeguate».

Il Dipartimento di Beni Culturali, in collaborazione con Fondazione RavennAntica, si è impegnato a prendere in consegna il cantiere di restauro coinvolgendo attivamente gli studenti dell’LMCU in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali per lo svolgimento di attività tecnico-didattiche e laboratoriali. «Il Dipartimento – si legge in una nota – si è altresì impegnato a mettere a disposizione le proprie competenze tecniche e scientifiche tramite docenti, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi oltre alla propria attrezzatura e ai propri laboratori con le relative strumentazioni. Ha infine promosso tirocini formativi e approvato un progetto di tesi di laurea su tutte le attività programmate e da realizzare».

La Fondazione RavennAntica svolge funzione di stazione appaltante, committente, responsabile dei lavori e coordinatrice di tutte le attività programmate.

Sono state infine attivate collaborazioni con l’AIMC – Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, il Liceo Artistico Nervi-Severini e l’Accademia di Belle Arti di Ravenna per tutte le opere necessarie a valorizzare, implementare e migliorare la fruizione pubblica dell’intera area mediante la predisposizione di sito web, pagine social e un pannello esplicativo da collocare all’ingresso del Parco.

Oltre al progetto sopra esposto, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna metterà a disposizione le proprie risorse economiche e competenze tecniche per la realizzazione di un ulteriore cantiere di restauro focalizzato sul recupero del mosaico “Francobollo”. Trattasi di una riproduzione, in dimensioni monumentali, di un francobollo emesso nel 1990 dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato appartenente a una serie tematica denominata “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

Effetto lockdown: nel primo trimestre 2020 cassa integrazione aumentata del 152%

Le previsioni dell’ufficio studi della Camera di Commercio: Pil provinciale in calo del 9,9 percento rispetto al 2019

Man Wearing Blue Hard Hat Using Hammer 544966Il mercato del lavoro ravennate nel primo trimestre 2020, misurato dalla Camera di Commercio, risente delle forti perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria a partiredall’ultima settimana di febbraio. Segnali diripresa da Servizi (+2,9%) e Agroalimentare (+0,8%), soffrono Industria (-1%), Edilizia (-0,4%) eCommercio/Turismo (-0,3%). È quanto emerge dalle indagini dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna sui dati Istat Forze-Lavoro tra gennaio e marzo di quest’anno.

«Nel primo trimestre 2020 – sottolinea l’Ufficio Studi dell’Ente di viale Farini – l’input di lavoro, misuratodalle ore lavorate, registra una marcata diminuzione sia rispetto al trimestre precedente, sia rispettoallo stesso periodo dell’anno scorso. Tali dinamiche risultano coerenti con la fase di eccezionale caduta dell’attività economica che, nell’ultimo trimestre, ha risentito degli effetti della crisi sanitaria che, per il 2020, porteranno ad una flessione del Pil provinciale, rispetto al 2019, pari a -9,9%».

Dal lato dell’offerta di lavoro, nel primo trimestre del 2020 il numero di persone occupate diminuiscein termini congiunturali (-532 unità, -0,3%), a seguito del calo sia degli occupati dipendenti (-0,3%),sia di quelli indipendenti (-0,2%). Il tasso di occupazione è pari al 70,3%, in diminuzione di 0,3 puntirispetto al quarto trimestre 2019.Nell’andamento tendenziale rallenta la crescita del numero di occupati (+1,1%, +2 mila unità rispettoal primo trimestre 2019), per effetto dell’aumento dei lavoratori dipendenti (+1,6%) a fronte del calodegli indipendenti (-0,3%). E nel confronto annuo, per il dodicesimo trimestre consecutivo, a ritmiancora più intensi, si riduce il numero di persone in cerca di occupazione (-3,4 mila in un anno, -31%). Dopo la diminuzione nei due precedenti trimestri, aumenta anche il numero di inattivi di 15-64anni (+0,6 mila in un anno, +0,4%). Il tasso di disoccupazione è in diminuzione rispetto sia altrimestre precedente sia a un anno prima e si associa all’aumento, anch’esso congiunturale etendenziale, del tasso di inattività delle persone con 15-64 anni.

Dal lato delle imprese, che segnalano, tra i bisogni più urgenti, la liquidità innanzitutto, messa a duraprova dai mancati pagamenti e dal blocco dei consumi, si registra una diminuzione della domanda dilavoro su base congiunturale, con un calo delle posizioni lavorative dipendenti, mentre aumenta,rispetto allo stesso periodo del 2019, il ricorso alla cassa integrazione (+152,8%), con 415.221 oreautorizzate tra gennaio e marzo di quest’anno.

Cinema: i vincitori di Soundscreen, festival internazionale dedicato alla musica

Premiati un film ucraino, uno africano, un regista americano e un cortometraggio svizzero

Soundscreen PubblicoLa quinta edizione di Soundscreen Film Festival, la manifestazione cinematografica ravennate interamente dedicata alla musica, è giunta al termine. 18 Paesi rappresentati, 37 film in totale, 27 anteprime, 12 registe donne, 8 giorni di programmazione che hanno registrato la presenza in sala di un pubblico attento (con serate sold-out), sabato 3 ottobre è andato in scena l’ultimo atto del festival organizzato dall’Associazione Culturale Ravenna Cinema in collaborazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, con il contributo del MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Durante la cerimonia di chiusura, la giuria del Concorso Internazionale per Lungometraggi (composta dall’artista fotografa Alessandra Dragoni, dall’attore e filmaker Alessandro Renda e dall’esperto di cinema Francesco Della Torre) ha assegnato i seguenti premi.

Premio Miglior Film Lungometraggio a My Thoughts are silent (Ucraina) di Antonio Lukich: «Le sonorità non sono mai avulse dal contesto che le crea e si fondono con le vite delle persone. Attraverso una narrazione che intreccia l’intimismo ad un mondo fatto di suoni archetipi, la storia si sviluppa in un racconto di viaggio, accompagnato da una fotografia rigorosa e attenta ai dettagli, che con ironia attenua le complicazioni del vivere».

Premio alla Miglior Regia a Dinner in America della’americano Adam Rehmeier: «Dicono che io sia un incendiario, ma il fuoco dentro di me prima o poi esploderà insieme al mio rock, che è la fonte che alimenta la mia vita-. Nel film non è mai stato detto ma il regista ci accompagna sulle strade di un’America socialmente disagiata e ci mostra come, attraverso la scrittura e la musica, si possano superare pregiudizi e diffidenze».

Premio Speciale della Giuria al Miglior Contributo Musicale a Time is on our side di di Katy Léna Ndiaye: «La musica è anche veicolo di emancipazione e appartenenza politica. In questo film, la voce di Smokey, cantante del Burkina Faso, ci aiuta a comprendere la storia del suo paese tra visioni del passato e possibili prospettive future attraverso la potenza fisica e diretta della musica rap».

La votazione del pubblico SoundScreen ha attribuito il Premio al Miglior Film Cortometraggio a Fortissimo di Janine Piguet (Svizzera).

AD BUCCI PRESENTA Ssff2020Si ricorda che fino al 6 ottobre due dei titoli vincitori – la black comedy Dinner America e il documentario Time is On Our Side di Katy Léna Ndiaye (assieme a Chess Stories di Emmanuel Martin e White Riot di Rubika Shah) – fanno parte della proposta online gratuita resa disponibile dal Festival sulla piattaforma OpenDDB: https://www.openddb.it/soundscreen-film-festival-2020/

Albert Bucci, direttore artistico, ringrazia a nome di tutto il festival: «Prima di tutto il pubblico, che ha sempre riempito la sala e partecipato a tutti gli spettacoli. Non è retorico dire che, in questi tempi, avere questo grande successo di presenze dal vivo non era scontato. Una sala sempre piena di spettatori che hanno dimostrato il loro amore per il cinema dal vivo, per il cinema che è, dalle sue origini, un atto di arte comunitaria. Aver realizzato il festival in sala, come è sempre stato, è stato complicato, ma ogni fatica è ampiamente ripagata dal nostro meraviglioso pubblico, a cui dedichiamo la citazione da I Vitelloni di Fellini: Chi non ama l’arte, non ama la vita».

Ravenna, Giovinbacco si terrà anche quest’anno in centro, nonostante il Covid

Dal 23 al 25 ottobre nelle piazze del Popolo, Unità d’Italia e Kennedy

GiovinbaccoLe misure anti Covid (che hanno portato a una rimodulazione della Festa del Cappelletto, per esempio) non fermano nemmeno “GiovinBacco. Sangiovese in Festa”, la più grande manifestazione enologica del Romagna Sangiovese e degli altri vini romagnoli.

Nel 2020 giunge alla XVIII edizione e per il sesto anno consecutivo si terrà nel cuore di Ravenna, trasformando per tre giorni – dal 23 al 25 ottobre – Piazza del Popolo, Piazza Unità d’Italia e Piazza Kennedy “nel teatro del buon vino e del buon cibo di Romagna”, scrivono gli organizzatori, Slow Food Ravenna e Tuttifrutti (con la compartecipazione del Comune di Ravenna).

Il programma verrà presentato nel corso di una conferenza stampa in programma domattina (6 ottobre).

L’ingresso alla festa sarà libero, mentre le degustazioni dei vini e dei prodotti gastronomici a pagamento.

Abusi su 14enne fidanzata del figlio «per dargli lezioni di sesso»:47enne condannato

Definitiva in Cassazione la sentenza di primo grado confermata anche in appello: nove anni per violenza sessuale continuata aggravata e 60mila euro di provvisionali

Abusò della fidanzatina 14enne del figlio – si è giustificato – per dare a lui «lezioni di sesso».

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a nove anni per violenza sessuale continuata aggravata per un 47enne residente nel Ravennate.

La notizia è riportata da Il Resto del Carlino. Nell’elenco degli episodi contestati si dalla masturbazione mentre li guardava sul letto fino agli abusi fisici sulla ragazzina passando anche dalla visione di video porno per invitarli a replicarne le pose.

La vicenda era arrivata alla procura a fine estate 2015 quando i due ragazzini si lasciarono e i genitori di lei si rivolsero alle autorità.

Tassa di soggiorno non versata al Comune, 52 albergatori rischiano il processo

In totale alle casse di Palazzo Merlato nel biennio 2018-2019 sarebbero mancati 421mila euro (in gran parte in corso di rateizzazione). Già chiesto il rinvio a giudizio per Maurizio Bucci, ex candidato sindaco e imprenditore turistico

Adult Bath Towels Bed 1437861(1)Per conto del Comune incassarono la tassa di soggiorno dai turisti ospitati ma non la versarono alle casse pubbliche entro i termini previsti. Questa sarebbe stata la condotta tenuta da diversi albergatori di Ravenna ora finiti in una inchiesta della procura di Ravenna che ipotizza il reato di peculato. Per tutti i 52 imprenditori indagati potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio. È già accaduto per Maurizio Bucci: dalle pagine odierne de Il Resto del Carlino, che ricostruisce i fatti con un articolo di Andrea Colombari, si apprende che per il noto titolare di diverse attività ricettive e candidato sindaco nel 2016 con la lista civica la Pigna è già stata fissata l’udienza preliminare per dicembre.

L’indagine si base sulle verifiche della polizia locale dopo le denunce di Ravenna Entrate, società di riscossione dei tributi per conto del Comune. La norma prevede che l’imposta incassata dai turisti vada versata al Comune entro il 15esimo giorno dalla fine di ogni trimestre solare. E siccome i gestori si trovano nel ruolo di riscuotere per conto dell’Erario, per la procura vanno inquadrati come incaricati di pubblico servizio. Da qui l’ipotesi di peculato. In totale nel biennio 2018-2019 sarebbero stati evasi 421mila euro di imposta di soggiorno quasi tutti in via di rateizzazione (in tempi pre Covid il totale per Palazzo Merlato era di oltre due milioni annui).

Studentato da 110 posti ai giardini Speyer: forse nel 2021 il bando per i lavori

Progetto da 3,8 milioni di euro per riqualificare una palazzina di cinque piani ora occupata da uffici comunali che dovranno traslocare in viale Berlinguer dove i lavori procedono a rilento

Rendering progetto
Il rendering dello studentato. Sul tetto si può vedere la gabbia coperta per i campi da paddle

Il Comune di Ravenna punta a completare entro l’anno la progettazione esecutiva dello studentato universitario ai giardini Speyer per mettere a bando i lavori nel 2021. L’aggiornamento delle tempistiche del progetto da 3,8 milioni di euro (110 posti letto) arriva da Ouidad Bakkali, assessora comunale con delega all’Università.

Se ne parla da anni. Sull’intervento nella palazzina di fronte alla stazione al 21 di viale Farini (di proprietà di Ravenna Holding) pesano due questioni. Una di carattere economico e l’altra logistica.

La prima riguarda i fondi ministeriali. In aprile il Miur approvò le risorse per progetti analoghi a Forlì, Imola e Rimini e mise Ravenna tra quelli finanziati con riserva: è sì tra gli ottanta promossi (esattamente 70esimo posto, 96 in totale quelli presentati) ma del cofinanziamento se ne parlerà soltanto in futuro, in quella che è stata ribattezzata “fase 3”. A Palazzo Merlato contano che si ripeta quanto successo in passato: le graduatorie sono sempre andate ad esaurimento. In ogni caso la volontà dichiarata del Comune è di anticipare le risorse in attesa del contributo ministeriale. «I soggetti coinvolti sono il Comune, Flaminia, la Holding – dice Bakkali – e stiamo ragionando per arrivare alla sintesi».

Rendering progetto
Lo studentato

Poi c’è una questione di trasloco. L’immobile oggi è occupato da uffici comunali che dovrebbero finire nel nuovo polo in via di completamento in viale Berlinguer: la struttura è in ritardo e l’azienda che ha l’appalto sta vivendo vicende giudiziarie che ne hanno ulteriormente rallentato l’operatività. Ad aprile 2019 il sindaco ipotizzava che entro la fine del 2019 gli uffici comunali potessero traslocare.

Lo studentato andrebbe a occupare un immobile con una superficie complessiva di circa quattromila metri quadri distribuita su cinque piani fuori terra più l’interrato. Il progetto prevede 9 mini alloggi, 43 camere doppie e 12 singole. Particolare attenzione sarà rivolta agli spazi collettivi (sale studio e ricreative, cucine comuni, palestra, campo da paddle-tennis in copertura sul tetto) e di servizio, che privilegiano la socializzazione e la permeabilità della struttura, riflettendosi anche sul giardino esterno e gli spazi commerciali circostanti. Sono previsti interventi sull’involucro edilizio e soluzioni impiantistiche tecnologicamente avanzate al fine di ottenere un elevato grado di efficientemente energetico.

Ospedale: l’Ausl promette stessi servizi pre-Covid, ma mancano medici da assumere

Commissione consiliare con i vertici dell’azienda pubblica per fare il punto sulla situazione del “San Giorgio”. Ora si aprirà un tavolo di lavoro per definire l’organizzazione territoriale. In funzione una nuova Tac a 16 strati

MedicoL’Ausl Romagna sta ripristinando i servizi presenti all’ospedale “San Giorgio” di Cervia prima dell’emergenza Covid con gradualità e cercando di far fronte al problema, di tutta la sanità nazionale, della scarsità di medici. Sulla struttura cervese si aprirà un tavolo di lavoro finalizzato a definire gli aspetti futuri della sanità, cervese e del distretto ravennate, ospedaliera e territoriale, dei prossimi anni. È la sintesi di quanto emerso nella commissione in consiglio comunale a Cervia svoltasi il 30 settembre cui hanno partecipato i vertici dell’Ausl e il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), Michele De Pascale.

L’assessora Bianca Maria Manzi che ha ricordato che il “San Giorgio” negli anni 2018 e 2019 è stato riqualificato e ristrutturato per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.

La direttrice del distretto, Roberta Mazzoni, ha affermato che che per varie motivazioni, specialmente la scarsità di medici in determinate discipline, tra cui l’emergenza-urgenza, «non in tutti i casi si potranno erogare servizi identici a quelli pre-Covid». Mazzoni ha ribadito con chiarezza che il punto di primo intervento (Ppi) di Cervia (che ha contato 12mila accessi nel 2019) «è una struttura che dà risposte sulle 24 ore a problemi sanitari acuti di bassa e media complessità, così come avveniva in epoca pre-Covid».

«Non riusciamo a trovare medici specializzati di pronto soccorso – ha detto Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna –: abbiamo problemi ad assicurare la loro presenza anche nei pronto soccorso, a seguito di una sbagliata programmazione unviersitaria a livello nazionale e di normative che nel pubblico rendono difficili anche le stabilizzazioni. È la prima volta in 34 anni di lavoro che ho a disposizione fondi per sviluppare i servizi e non trovo personale da assumere». Carradori ha assicurato che il Ppi di Cervia resterà tale.

Grande attenzione per il reparto di Lungodegenza. Di recente è stata attivata la nuova Tac con refertazione in remoto, che eviterà a tanti cervesi di spostarsi a Ravenna per problemi di lieve entità. Il tomografo a 16 strati installato nella Radiologia cervese – servzio già attivo 12 ore giornaliere offrendo prestazioni di Risonanza magnetica, ecografie ed rx tradizionale con accesso tramite prenotazione Cup aziendale – sarà adibito all’esecuzione di indagini su vari distretti corporei (tac articolari, neuro e “total body”, esclusivamente senza mezzo di contrasto). A pieno regime la nuova tac può garantire l’effettuazione  di circa 6.500 esami annui.

Coronavirus, aggiornamento epidemia: 1.826 casi totali in provincia, 7 in più in 24h

Due sono ricoverati e gli altri in isolamento domiciliare. In regione quasi cinquemila casi attivi di cui 11 in terapia intensiva e duecento in altri reparti

Tamponi CoronavirusPer il territorio provinciale di Ravenna oggi, 4 ottobre, si sono registrati 7 casi: due maschi e cinque femmine; tre asintomatici e quattro con sintomi, due ricoverati e cinque in regime di isolamento domiciliare. Sono stati individuati così: uno al rientro dall’estero (Moldavia), tre per sintomi, due per screening ospedaliero, uno per contatto con caso certo  di rientro dall’estero.

I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate, aggiornati alla mattinata di oggi, sono dunque 1.826 (1.500 circa guariti), la cui distribuzione per comune di residenza risulta la seguente: 763 Ravenna, 320 Faenza, 145 Cervia, 129 Lugo, 74 Russi, 62 Bagnacavallo.

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.992 casi di positività, 179 in più rispetto a ieri, di cui 96 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 51 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 90 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. Sono 17 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 5. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,7 anni.

Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Rimini (37), Piacenza (35), Bologna (32), Reggio Emilia (17), Modena (11) e a Forlì (20)

I tamponi effettuati sono 7.058, per un totale di 1.214.835. A questi si aggiungono anche 2.072 test sierologici.
I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.954 (+164 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.731 (+152), il 95% dei casi attivi. Invariato rispetto a ieri il numero dei pazienti in terapia intensiva (11), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 212 (+12).

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 26.482, (+14 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.475 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registra un decesso. Si tratta di una donna in provincia di Modena.

«Crematorio al cimitero sembra Auschwitz. Meglio con tetto dipinto blu con nuvole»

Per conto di Lista per Ravenna, l’architetto Barboni esprime le sue critiche all’edificio comunale: «Trasmette sgomento e angoscia con quel camino e il colore ruggine-marrone»

Attachment (9)Il crematorio del cimitero comunale di Ravenna è lugubre e trasmetet sensazioni di angoscia e sgomento a chi arriva al punto da ricordare il campo di concentramento di Aushwitz, sarebbe meglio dipingere il tetto di blu con nuvole bianche. La proposta, decisamente fuori dagli schemi, arriva dall’architetto Angelo Barboni, che esprime il suo parere a nome di Lista per Ravenna, la lista civica che in consiglio comunale è rappresentata da Alvaro Ancisi.

«Per la forma, il color ruggine-marrone incupitosi con gli anni e perfino il camino quasi da camera a gas, sembra la riedizione del campo di AuschwitzW, scrive testualmente Barboni. Che rincara la dose: «Il camminamento di legno con pensilina metallica intorno all’edificio, riservato all’ingresso dei congiunti, pare destinato a farvi entrare incolonnate le persone che usciranno dal camino. Chiudendo gli occhi, si può inorridire della scritta crudele e sarcastica che campeggiava su quei luoghi di sterminio: “Arbeit macht frei”».

Attachment (10)L’architetto propone «una trasformazione pittorica e/o grafico/artistica che si ispiri alla luce piuttosto che al buio, al “volare in cielo”, laicamente, piuttosto che al “tornare in terra”. Un esempio tra i meno impegnativi potrebbe essere ridipingerle con un blu brillante, magari tra nuvole bianche». Lpr conclude la sua proposta lasciando che sia Azimut, società a controllo pubblico che gestisce i cimiteri comunali, a definire sul piano tecnico/economico la soluzione che più si presti all’obiettivo, che Lista per Ravenna sottoporrà, innanzitutto, alla valutazione del sindaco.

In provincia di Ravenna 4 nuovi casi di coronavirus: uno è ricoverato

Person In Black Shirt Holding White Plastic Tube 3974140Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 3 ottobre, rispetto a ieri si sono registrati 4 nuovi casi di coronavirus (dati aggiornati quotidianamente alle 12): tre maschi e una femmina; uno asintomatico e tre con sintomi, uno ricoverato e tre in regime di isolamento domiciliare; due fanno riferimento a rientri dall’estero (Moldavia e Senegal); uno per sintomi e uno proveniente da fuori provincia per lavoro, a seguito di tampone volontario. Oggi non risultano comunicati decessi nè guarigioni complete. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate, aggiornati alla mattinata di oggi, sono dunque 1.819 (di cui 92 deceduti e circa 1.400 guariti).

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.743 casi di positività, 167 in più rispetto a ieri, di cui 75 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 66 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 94 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 19 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 6.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 39,2 anni.

Sui 75 asintomatici, 41 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 27 attraverso i test per categorie a rischio introdotti dalla Regione, 2 attraverso gli screening con test sierologici, 4 con i test pre-ricovero, mentre per un caso non è ancora stata conclusa l’indagine epidemiologica.

Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (32), Piacenza (24), Parma (11), Reggio Emilia (23), Modena (29), Rimini (16) e a Forlì (18).

A Bologna e provincia ci sono 32 nuovi casi. Di questi, 9 sono sporadici e 23 legati a focolai noti (per frequenza di luoghi pubblici, ambito familiare e lavorativo). Dei 12 pazienti sintomatici, 7 sono stati individuati da attività di contact tracing, 3 dai test su categorie professionali a rischio, 1 da test pre-ricovero. Un caso è importato da altra regione.

In provincia di Piacenza, sono 24 i nuovi positivi. 6 derivano da controlli in accesso al pronto soccorso (tutti sintomatici), 5 segnalati dai medici di medicina generale (sintomatici), 4 evidenziati durante o al momento del ricovero (un sintomatico), 7 per screening sierologico su categorie professionali a rischio, 2 per sintomatologia.

A Parma e provincia, su 11 nuovi positivi (di cui 8 già in isolamento e di focolai già noti) 5 sono stati rilevati poiché hanno manifestato sintomi, mentre i 6 asintomatici fanno riferimento all’attività di contact tracing.

In provincia di Reggio Emilia, su 23 nuovi casi positivi, 7 sono riconducibili a focolai familiari noti, 8 classificati come sporadici, 4 importati dall’estero (Marocco, Francia, Ucraina, Tunisia), 3 relativi a un focolaio aziendale anch’esso precedentemente isolato e 1 a un focolaio riferito a un gruppo di amici. Tutti i casi sono in isolamento domiciliare.

In provincia di Modena, su 29 nuovi positivi, 10 sono rientri dall’estero (5 Ucraina, 2 Marocco, 1 Romania, 1 Albania, 1 Uganda), 8 sono contatti di casi noti legati a diversi focolai familiari, 5 sono risultati positivi a screening per categorie professionali e ambito scolastico, 1 è un positivo a tampone pre-ricovero e 5 sono casi sporadici. Dei 29, 15 gli asintomatici.

Nel forlivese si segnalano 18 casi positivi. Sette positivi appartengono ad un nuovo focolaio lavorativo individuato in una ditta forlivese, lo stesso per tre, relativi a una diversa azienda. Altri due positivi sono riconducibili al grosso focolaio lavorativo individuato a Forlì nei giorni scorsi ed un caso è risultato positivo di rientro dalla Francia, mentre cinque casi sono emersi da contatto con casi positivi noti (tre dei quali da un unico focolaio famigliare).

Nel riminese si registrano 16 nuovi casi, di cui 4 asintomatici e 12 con sintomi. 15 sono in isolamento domiciliare e 1 ricoverato non per covid, ma per altre patologie. Si tratta di 6 maschi e 10 femmine, Nel dettaglio,12 casi sono emersi come contatti di casi già noti (di cui 8 in ambito famigliare, 3 amicale e 1 in un paziente rientrato dall’Umbria). Un caso è emerso a seguito di tampone eseguito per ricovero ospedaliero dovuto ad altra patologia e altri 3 sono casi emersi per sintomi.

I tamponi effettuati sono 9.867, per un totale di 1.207.777. A questi si aggiungono anche 2.715 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.790 (+113 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.579 (+114), il 95% dei casi attivi. Invariato rispetto a ieri il numero dei pazienti in terapia intensiva (11), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 200 (-1).

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 26.468, (+52 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.461 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registra un decesso. Si tratta di una donna in provincia di Parma.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.093 a Piacenza (+24, di cui 14 sintomatici), 4.340 a Parma (+11, di cui 5 sintomatici), 5.856 a Reggio Emilia (+23, di cui 13 sintomatici), 4.987 a Modena (+29, di cui 14 sintomatici), 6.415 a Bologna (+32, di cui 20 sintomatici), 588 a Imola (+2, un sintomatico), 1.467 a Ferrara (+2, entrambi sintomatici), 1.819 a Ravenna (+4 di cui 3 sintomatici), 1.413 a Forlì (+18, di cui 2 sintomatici), 1.142 a Cesena (+6, tutti  sintomatici), 2.623 a Rimini (+16, di cui 12 sintomatici).

Pediatra trasferita, mille bimbi in attesa. L’ex capogruppo Pd: «Serve attenzione»

Svezia invita il Comune a dialogare con l’Ausl per evitare smistamenti dei piccoli pazienti della dottoressa Dessì tra vari ambulatori

Pediatra Mamma BimbaLa pediatra Francesca Luisa Dessì di Cervia è stata trasferita altrove per motivi personali e i mille bambini che erano assegnati a lei sono in attesa di conoscere il nome del loro nuovo pediatra. L’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, Antonio Emiliano Svezia, invita il Comune a dialogare con  l’Ausl Romagna per monitorare con attenzione la situazione, affinchè venga tutelata la salute e la sicurezza dei bambini: «Va evitato uno smistamento dei piccoli pazienti verso altri ambulatori pediatrici».

Svezia, che ha lasciato le fila del Pd in polemica proprio su questioni di carattere sanitario, auspica «il rispetto delle regole e delle norme che contraddistinguono un cipartimento di Sanità Pubblica di qualità, con l’obiettivo di offrire un contesto sicuro e qualificato».

Il consigliere comunale ricorda come il pediatra crei un legame forte, un rapporto di fiducia, di complicità, di aiuto e protezione con il bambino che segue: «Nello stesso tempo, esistono pediatri che seguono moltissimi bambini, il risultato sono: lunghissime attese, un’attenzione e una conoscenza limitate alle esigenze, fattori che possono sicuramente sconfortare i genitori».

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