Ravenna, via al restauro del Parco della Pace. Studenti al lavoro sulla fontana

Primo investimento da 59mila euro. L’obiettivo è valorizzare il luogo anche tramite web e un pannello esplicativo

È partito il restauro del Parco della Pace, sorta di museo a cielo aperto inaugurato dal Comune di Ravenna nel 1988 su proposta dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei, da un progetto redatto da una commissione artistica internazionale presieduta da Giulio Carlo Argan.

Le tematiche ispiratrici del Parco sono la pace e l’amicizia tra i popoli, sintetizzate dalle opere realizzate da artisti provenienti da diversi Paesi come Claude Rahir (Belgio), Margarett L. Coupe (Nuova Zelanda), Jerry W. Carter (USA), Alexandr Kornoukhov (U.R.S.S.), Mimmo Paladino (Italia), Josette Deru (Francia), Edda Mally (Austria) e Bruno Saetti (Italia).

Opere musive che necessitano di specifici interventi di restauro e di un puntuale programma di valorizzazione che implementi la conoscenza del sito e della sua storia.

Il progetto di restauro è stato inserito all’interno delle attività promosse dall’Accordo Quadro stipulato l’8 novembre 2017 tra Comune di Ravenna, Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, Fondazione RavennAntica e Fondazione Flaminia, seguito nel febbraio di quest’anno dalla delibera del Comune che ha portato a un “Accordo attuativo per la realizzazione di attività di studio, formazione e ricerca per il recupero e la valorizzazione dei mosaici del Parco della Pace”.

Il primo intervento dell’intero progetto, già partito, è focalizzato sul restauro della fontana a mosaico “Le chaos et la source de vie” realizzata dall’artista belga Claude Rahir nel 1984. L’autore concepì l’opera come un paesaggio attraverso una composizione di materiali, eterogenei nella morfologia e nelle dimensioni, tra cui ardesia, porfidi, ciottoli e cristalli. Tali elementi, allettati su piano inclinato, danno vita a una composizione che richiama i paesaggi zen, testimoniando l’attenzione dell’autore alla cultura e alle filosofie orientali.

Tutti gli enti sottoscrittori dell’accordo si sono adoperati per rendere realizzabile questo progetto, con un finanziamento di 59mila euro (Iva compresa).

«Sarà un cantiere scuola – dichiarano gli assessori alla Cultura Elsa Signorino e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani –  nel quale le attività di analisi, ricognizione e restauro saranno oggetto di studio e pratica sul campo per gli studenti non solo universitari ma di tutte le realtà formative cittadine vocate all’arte, come l’Accademia di Belle Arti e il Liceo Artistico Nervi- Severini. Questo è il primo passo perché quello al quale stiamo lavorando è un progetto più ampio, di compiuta valorizzazione del Parco della Pace, che si svilupperà per gradi e con il coinvolgimento dell’intera comunità».

«Le peculiarità storico artistiche e di contesto del Parco – dichiara il presidente di RavennAntica Giuseppe Sassatelli – rendono l’intervento di restauro un caso di studio molto fecondo anche per la didattica universitaria; inoltre l’intervento si configura come un’ottima occasione per uno scambio di competenze tra professionisti del settore e giovani studiosi che seguono un percorso formativo di eccellenza. In previsione dell’avvio di questo progetto è stato predisposto un documento conoscitivo con i dati di tutti i mosaici del Parco e del loro stato di conservazione. Tale documento ci consente di programmare i tempi e la consistenza dei futuri interventi, tenendo conto sia delle urgenze dei restauri che delle disponibilità economiche, che ci auguriamo siano adeguate».

Il Dipartimento di Beni Culturali, in collaborazione con Fondazione RavennAntica, si è impegnato a prendere in consegna il cantiere di restauro coinvolgendo attivamente gli studenti dell’LMCU in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali per lo svolgimento di attività tecnico-didattiche e laboratoriali. «Il Dipartimento – si legge in una nota – si è altresì impegnato a mettere a disposizione le proprie competenze tecniche e scientifiche tramite docenti, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi oltre alla propria attrezzatura e ai propri laboratori con le relative strumentazioni. Ha infine promosso tirocini formativi e approvato un progetto di tesi di laurea su tutte le attività programmate e da realizzare».

La Fondazione RavennAntica svolge funzione di stazione appaltante, committente, responsabile dei lavori e coordinatrice di tutte le attività programmate.

Sono state infine attivate collaborazioni con l’AIMC – Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, il Liceo Artistico Nervi-Severini e l’Accademia di Belle Arti di Ravenna per tutte le opere necessarie a valorizzare, implementare e migliorare la fruizione pubblica dell’intera area mediante la predisposizione di sito web, pagine social e un pannello esplicativo da collocare all’ingresso del Parco.

Oltre al progetto sopra esposto, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna metterà a disposizione le proprie risorse economiche e competenze tecniche per la realizzazione di un ulteriore cantiere di restauro focalizzato sul recupero del mosaico “Francobollo”. Trattasi di una riproduzione, in dimensioni monumentali, di un francobollo emesso nel 1990 dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato appartenente a una serie tematica denominata “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

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