mercoledì
20 Agosto 2025

Cinque nuovi casi di Covid in provincia di Ravenna, altri 96 in Emilia-Romagna

 

Cinque nuovi casi (di cui un asintomatico) di coronavirus in 24 ore in provincia di Ravenna, registrati nel bollettino aggiornato alle 12 di oggi, 30 settembre. Si tratta di 4 contagi emersi come contatti di casi già noti e di un caso legato a un rientro dall’estero (Moldavia).

Il bollettino regionale del 30 settembre. Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.311 casi di positività, 101 in più rispetto a ieri, di cui 58 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43 anni.

I tamponi effettuati sono 9.938, per un totale di 1.176.438. A questi si aggiungono anche 2.763 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.653 (-57 rispetto a ieri). Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.434 (-58 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 14 (invariati rispetto a ieri), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 205 (+1 rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 26.174 (+158 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.166 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Non si registra nessun decesso nel territorio emiliano-romagnolo.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.045 a Piacenza (+6, nessun sintomatico), 4.309 a Parma (+12, di cui 5 sintomatici), 5.799 a Reggio Emilia (+4, di cui 1 sintomatico), 4.914 a Modena (+10, di cui 3 sintomatici), 6.312 a Bologna (+34, di cui 20 sintomatici), 584 a Imola (+2, nessun sintomatico), 1.460 a Ferrara (+11, di cui 2 sintomatici), 1.804 a Ravenna (+5, di cui 4 sintomatici), 1.369 a Forlì (+8, di cui 2 sintomatici), 1.128 a Cesena (+5, di cui 3 sintomatici), 2.587 a Rimini (+4, di cui 3 sintomatici).

Ventisei nuovi box per autovelox installati sul territorio faentino: ecco dove

Tra Faenza, Brisighella, Castel Bolognese, Riolo Terme e Casola Valsenio

Box Vuoto 2Nei giorni scorsi si sono conclusi sul territorio faentino i lavori di installazione di 26 box contenitori per strumenti di rilevamento della velocità veicolare.

I box, opportunamente indicati e presegnalati, nei prossimi giorni potranno essere utilizzati con la strumentazione di controllo della velocità in presenza di personale della Polizia Locale della Romagna Faentina, che si alternerà tra le varie postazioni secondo una pianificazione temporale appositamente organizzata.

Nel dettaglio le dislocazioni sul territorio dei comuni interessati.

Faenza

via Granarolo, 339

via Boaria, 43

SP 37 – km 0,150 (via Reda)

SP 37 – km 1,500 (via Reda)

SP 37 – km 6,500 (via Reda)

SP 44 – km 1.000 (Borgo Prati)

SP 4 – km 1.000 (via Prada)

SP 29 – km 3.450 (via Lugo)

SP 73 – km 3.450 (via Santa Lucia)

Brisighella

SP 16 km 7.100 (via Modigliana-Marzeno)

SP 302 km 91,900 (Brisighellesse)

SP 302 km 85.500 (Brisighellesse)

SP 302 km 82.500 (Brisighellesse)

SP 302 km 80.300 (Brisighellesse)

SP 302 km 74.650 (via S. Cassiano)

Castel Bolognese

SP 306 – km 0.400 (via Casolana)

SP 306 – km 0.700 (via Casolana)

Riolo Terme

SP 306 – km 6.100 (via Bologna)

SP 306 – km 6.450 (via Bologna)

SP 306 – km 7.450 (via Bologna)

SP 306 – km 7.900 (via Bologna)

SP 306 – km 9.550 (via Firenze)

SP 306 – km 13.700 (via Firenze)

SP 306 – km 14.750 (via Firenze)

Casola Valsenio

SP 306 – km 19.350 (via Cardello)

SP 306 – km 21.050 (via Roma)

Elly Schlein e il giornalista Carlo Verdelli a Conselice per la libertà di stampa

In programma anche lo spettacolo del Teatro delle Albe “Saluti da Brescello”

Conselice Libertà Stampa
Un momento delle celebrazioni 2019

Per la comunità di Conselice, è certamente uno degli appuntamenti più importanti e più sentiti dell’anno. Giovedì 1 ottobre va in scena la XIV edizione dell’anniversario del Monumento alla Libertà di stampa e alla stampa clandestina: un’occasione celebrativa – organizzata assieme all’Anpi e all’Associazione della Stampa Emilia-Romagna – che sta diventando, anno dopo anno, un momento di riflessione su argomenti fondamentali come la libertà, la democrazia, l’antifascismo.

Dopo aver ospitato, lo scorso anno, il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi – sotto scorta da tempo per le minacce avute a seguito delle sue ricerche sui movimenti neofascisti in italia – per l’edizione 2020 la manifestazione si arricchisce ulteriormente: non solo di ospiti, ma anche di momenti diversi di riflessione e di spettacolo che si snodano nel corso dell’intera settimana.

Ma il clou è il ricco programma di giovedì 1 ottobre: che vedrà fra gli ospiti l’editorialista del Corriere della Sera Carlo Verdelli (a sua volta sotto scorta da alcuni mesi), ed Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna.

Ecco il programma completo delle iniziative:

Giovedì 1 ottobre
ore 10 – Celebrazione istituzionale – Piazza Libertà di Stampa
interventi delle autorità:
Paola Pula, Sindaco di Conselice
Giuseppe Giulietti, presidente FNSI
Carlo Verdelli, editorialista del Corriere delle Sera
Ivano Artioli, presidente ANPI provinciale Ravenna
Elly Schlein, Vicepresidente Regione Emilia-Romagna

a seguire:
Premio “Camillo Galba” – L’Associazione della Stampa dell’Emilia Romagna consegna il Premio all’Istituto Scolastico Comprensivo “Felice Foresti” di Conselice e Lavezzola;

ore 11.30 – Teatro Comunale di Conselice
“Ricordando Enzo Biagi: tra libertà di pensiero e antifascismo” – Loris Mazzetti intervista Carlo Verdelli

Venerdì 2 ottobre
ore 21 – Teatro di Conselice
Teatro delle Albe mette in scena lo spettacolo “Saluti da Brescello” di Marco Martinelli
con Gianni Parmiani e Luigi Dadina
In un onirico dialogo notturno le statue di Peppone e Don Camillo raccontano di un’Italia che sta cambiando.

A seguire: dialogo tra il Sindaco Paola Pula, Marco Martinelli (regista), Donato Ungaro (giornalista antimafia) e gli attori Gianni Parmiani e Luigi Dadina

Sabato 3 ottobre
ore 10.30 Teatro Comunale di Conselice
PAGINE COMBATTENTI: GIORNALISTI E GIORNALISMO NELLA RESISTENZA
Maurizio Casali, figlio del caporedattore de “Il Garibaldino” durante la Resistenza, e Pietro Caruso (giornalista) recitano brani ispirati al giornalismo resistenziale insieme alle scuole medie del territorio

Iniziative collaterali

Mercoledi’ 30 settembre
ore 20,30 – Teatro Comunale Conselice
Proiezione del film documentario di Lorenzo Stanzani “1944: Silenzio sul Monte Sole” (2019) alla presenza dell’autore – a cura di ANPI Conselice e San Patrizio

Domenica 4 ottobre ore 16,30
Staffetta della legalità autogestita con arrivo a Conselice in Piazza Libertà di Stampa

Per tutto il mese di ottobre, esposizione di libri sul tema della legalità presso la Biblioteca Comunale “Giovanna Righini Ricci” di Conselice

Il Ravenna si “dimentica” della squalifica di un suo calciatore: tifosi inferociti

Partita persa a tavolino e multa per il club giallorosso, che si difende: «Eravamo retrocessi…»

Mokulu WebSta facendo il giro del web la beffa a cui è andato incontro il Ravenna Fc. Il club giallorosso, infatti, ha fatto giocare contro il Sudtirol, nella prima giornata di campionato di calcio di serie C, domenica scorsa, un giocatore squalificato. Un fatto con non così tanti precedenti, a livello professionistico.

Si tratta dell’attaccante Banjamin Mokulu, entrato in campo nonostante fosse gravato da una squalifica maturata durante il play-out del 30 giugno scorso, quando il Ravenna finì (momentaneamente, prima del ripescaggio) tra i dilettanti dopo la sconfitta con il Fano. Squalifica regolarmente riportata nelle liste diffuse nei giorni prima del match, ma evidentemente ignorata dalla società giallorossa.

Il giudice sportivo ha quindi inflitto lo 0-3 a tavolino al Ravenna (che aveva comunque perso la partita anche sul campo), un’ammenda di duemila euro al club giallorosso e ha squalificato Mokulu per una gara da scontarsi in aggiunta alla precedente non scontata. Quindi l’attaccante belga dovrà saltare le prossime sfide contro Legnago e Vis Pesaro.

Il Ravenna ha risposto con un comunicato: «Sono in atto in queste ore consultazioni tra i nostri legali e la Lega di C nel tentativo di valutare eventuali ricorsi in merito a quella che appare come una interpretazione distorta dei regolamenti, al termine di una stagione – quella trascorsa – passata attraverso svariate riletture e riscritture di norme esistenti, oltre al non trascurabile fatto che il Ravenna Fc è prima retrocesso e poi è stato riammesso alla categoria. Assumendoci la responsabilità di chi comunque agisce sempre nella piena buona fede, riteniamo che in questo contesto tale sanzione sia ingiusta nei confronti della nostra società».

Comunicato che non ha fatto altro che alimentare la rabbia dei tifosi, che sui social in queste ore se la stanno prendendo con la società, già accusata in questi mesi per la retrocessione (poi, come detto, “sanata” dal ripescaggio).

Frontale con un’auto che stava svoltando: muore un motociclista 59enne nel Lughese

 

Un motociclista di Filo di Argenta di 59 anni, Mauro Lovato, è morto in un incidente avvenuto nel pomeriggio del 29 settembre alle porte di San Bernardino, nel Lughese.

Fatale per l’uomo uno scontro con un’auto, avvenuto attorno alle 17 lungo via Bastia. Il motociclista – per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale della Bassa Romagna, intervenuta per i rilievi – si è scontrato con un’auto, una Volvo, che proveniva dalla direzione opposta e che stava svoltando a sinistra in via Stradone, verso San Bernardino e Voltana.

Sotto shock ma praticamente illeso l’automobilista, un 80enne residente in zona.

Sul posto anche l’elicottero del 118, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Assalto al bancomat con l’esplosivo: arrestata una banda di sei persone

Colpo notturno a Mezzano poi fuga rocambolesca fino a Rimini dove venne fermato uno dei componenti

Foto 1I carabinieri di Ravenna hanno arrestato sei persone, una donna e cinque uomini di età comprese fra 21 e 48 anni, per l’assalto notturno al bancomat dell’Unicredit di Mezzano il 12 settembre scorso. La banda utilizzò la cosiddetta tecnica della marmotta: si pratica un foro nello sportello per riempire il vano di gas e poi si fa esplodere.

I malviventi vennero scoperti in flagrante dai militari che stavano indagando sulla banda del bancomato. La banda si è data alla fuga ingaggiando un inseguimento con le vetture dell’Arma fino a Rimini dove, nei pressi dell’abitazione della donna che è risultata essere la basista, venivano fermati e uno di loro arrestato non dopo aver invano tentato anche lo speronamento di una delle auto di servizio dei militari.

In particolare, il controllo consentiva di recuperare e restituire ai legittimi proprietari: la refurtiva in denaro appena asportata, costituita da oltre settemila euro in contanti; il veicolo utilizzato per compiere il furto con scasso, individuato in un’Alfa Romeo Giulietta rubata per lo scopo a Godo di Russi la stessa notte. Venivano sequestrati una delle autovetture utilizzate per la fuga e numerosi attrezzi da scasso e indumenti per il travisamento.

Il gip del tribunale di Ravenna ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di una 33enne campana, da tempo residente a Rimini, e 5 foggiani di età comprese tra 21 e 48 anni, tutti ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso tra loro di furto pluriaggravato e di detenzione e porto in luogo pubblico di sostanze esplodenti. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti nel corso della serata di ieri, 28 settembre, tra Rimini e Forlì.

Tuttora in corso ulteriori accertamenti al fine di appurare il coinvolgimento dei prevenuti in analoghi episodi di furto con esplosione ai danni di sportelli bancari occorsi in zona prima e dopo il lockdown.

Covid, 7 nuovi casi a Ravenna. In provincia sono 303 i malati, di cui 17 ricoverati

 

Sette nuovi casi di coronavirus in provincia di Ravenna, registrati nel consueto bollettino quotidiano, aggiornato alle 12 di oggi, 29 settembre. Tutti sono in isolamento domiciliare, tre gli asintomatici. Su sette nuovi contagi, ben cinque fanno riferimento a un unico nucleo familiare, mentre i restanti due casi sono rientri dall’estero (Romania e Francia).

In provincia di Ravenna i pazienti ancora in malattia (i cosiddetti casi attivi) sono 303 su 1.799 contagi totali (89 in meno rispetto al 21 settembre); di questi pazienti 17 sono ricoverati e 286 in isolamento domiciliare (di questi ultimi 188 asintomatici).

Il bollettino regionale del 29 settembre. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.210 casi di positività, 97 in più rispetto a ieri, di cui 42 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38 anni.

I tamponi effettuati sono 10.580, per un totale di 1.166.500. A questi si aggiungono anche 2.905 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.710 (+25 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.492 (+23 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 14 (-1 rispetto a ieri), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 204 (+3 rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 26.016 (+70 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.008 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registrano purtroppo due decessi nel territorio emiliano-romagnolo: un uomo di 65 anni della provincia di Bologna e una donna di 78 anni della provincia di Parma.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.039 a Piacenza (+5, di cui 3 sintomatici), 4.297 a Parma (+9, di cui 3 sintomatici), 5.795 a Reggio Emilia (+12, di cui 5 sintomatici), 4.904 a Modena (+14, di cui 9 sintomatici), 6.278 a Bologna (+21, di cui 17 sintomatici), 582 a Imola (invariato), 1.449 a Ferrara (+7, nessun sintomatico), 1.799 a Ravenna (+7, di cui 4 sintomatici), 1.361 a Forlì (+6, di cui 3 sintomatici), 1.123 a Cesena (+9, di cui 6 sintomatici), 2.583 a Rimini (+7, di cui 5 sintomatici).

Ecco la Festa dell’Unità ai tempi del Covid, al Pala De André dall’1 al 6 ottobre

Prenotazione obbligatoria al ristorante, dibattiti politici con parlamentari, sindaco e presidente della Regione

Stefano BonacciniSi chiama “Tornare insieme” ed è la nuova festa dell’unità al Pala De André di Ravenna, in versione Covid, dall’1 al 6 ottobre.

«Questa non è la festa come l’abbiamo conosciuta finora – ha commentato il segretario del Pd Alessandro Barattoni –; le sale potranno ospitare un numero limitato di persone e sarà necessario seguire tutti i protocolli di sicurezza. È un esperimento che arriva alla fine di una cinquantina di appuntamenti nella provincia. Ci sono state varie iniziative, dalle cene ai dibattiti, alla presentazione di libri, dove il Partito Democratico ha dimostrato di poter continuare a svolgere incontri tornando insieme alla gente anche con modalità differenti».

Le iniziative politiche, ha spiegato ancora Barattoni, si affiancheranno alla parte dedicata alla ristorazione. «Dopo aver archiviato con successo le elezioni amministrative di Faenza – ha dichiarato il segretario –, vogliamo affrontare insieme le nuove sfide. Ci saranno infatti incontri con i nostri parlamentari, i consiglieri e assessori regionali, il presidente Bonaccini e il sindaco di Ravenna».

Durante la presentazione della rassegna è intervenuta anche la vicesegretaria regionale del Pd, l’assessora ravennate Ouidad Bakkali. «Questa iniziativa – ha detto – viene organizzata dopo tante piccole esperienze di riapertura in cui abbiamo sperimentato le procedure che sono alla base della ripartenza. Quando si riattiva una comunità si riattiva la volontà di tornare insieme e confrontarsi: è un atto di democrazia. I cittadini ci chiedono di essere alla guida del rilancio del Paese ed è il momento di ritrovarci con i nostri militanti e i cittadini che vogliono ascoltare le voci dei nostri rappresentanti politici».

Il programma degli incontri (ore 20.30): giovedì 1 ottobre sul palco gli stessi Bakkali e Barattoni; il giorno dopo si parla di porto con i parlamentari del Pd Davide Gariglio e Alberto Pagani e, tra gli altri, il presidente della Compagnia Portuale di Ravenna Luca Grilli; sabato 3 ottobre sarà la volta del presidente della Regione Stefano Bonaccini; il 4 il senatore Stefano Collina; il 5 i consiglieri regionali Manuela Rontini e Gianni Bessi e l’assessore regionale Andrea Corsini; il 6 giornata di chiusura con l’intervista al sindaco De Pascale.

Dalle 19 sarà attivo il ristorante con menù di pesce e carne.

Prenotazione obbligatoria: ristorante 331.1085368; incontri 0544.281611

Cmc, lavoratori in stato di agitazione: «Non c’è ancora un piano di rilancio»

I sindacati denunciano anche scorrettezze nella gestione della cassa integrazione: «Molti sono da tempo a zero ore»

CmcFeneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, insieme alle Rsu proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori della Cmc (sede di Ravenna) «riservandosi ulteriori iniziative nel caso non ci fossero risposte adeguate».

La discussione e il confronto con i lavoratori nel corso di una recente assemblea hanno infatti evidenziato – secondo i sindacati – una situazione di “forte criticità in merito alla gestione della cassa integrazione” e di “forte preoccupazione per la mancanza di un progetto futuro per la cooperativa”.

Il percorso partito a dicembre 2018 con la crisi finanziaria della Cmc per arrivare all’omologa del concordato in continuità, con il decreto del tribunale di Ravenna di fine maggio 2020, «è stato lungo e complicato con l’impegno e i sacrifici di tutti i soci e i lavoratori, principalmente per l’ampio utilizzo della cassa integrazione», ricordano Cgil, Cisl e Uil.

«Oggi dopo 4 mesi dal raggiungimento di questo importante traguardo, di cui si dà merito alla cooperativa – sottolineano i sindacati nella nota inviata ai giornali –, non si vede quel cambio di passo che si ritiene necessario per il futuro e per il rilancio della cooperativa, anzi diverse problematiche sono diventate non più rinviabili nella propria risoluzione». In particolare i lavoratori lamentano che nella gestione della cassa integrazione – che attualmente coinvolge più della metà delle ore lavorabili – non vengono rispettati i criteri della rotazione; molti lavoratori sarebbero collocati da diverso tempo a zero ore. Inoltre «gli incontri sindacali, per il confronto e la correzione degli squilibri della cassa, risultano per la volontà di gestione unilaterale della cooperativa inutili e frustranti».

«Quello che preoccupa maggiormente – termina la nota dei sindacati – e su cui si chiede l’attivazione di un serio confronto di merito è l’avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali e la mancanza di un piano industriale e di un progetto per il rilancio della Cmc».

Apre il nuovo sottopassaggio che collega la stazione di Ravenna alla darsena

Si tratta del prolungamento di quello già esistente per i binari. Un intervento di Rete Ferroviaria Italiana

ZONA DARSENA E STAZIONE RAVENNA
Il cantiere dei lavori per il prolungamento del sottopasso con la nuova pensilina

Dopo anni di attese (le prime previsioni erano quelle di vederlo completato già entro la fine del mandato di Fabrizio Matteucci, nel 2016) apre il sottopassaggio ciclo-pedonale che a Ravenna collegherà il centro storico con la darsena di città. Si tratta del prolungamento del sottopasso dei binari, che ora parte quindi da piazza Farini per “sbucare” di fronte al canale, rendendo così di fatto la stazione ferroviaria “bifronte”.

L’inaugurazione è in programma domani, mercoledì 30 settembre (ore 10), alla presenza del sindaco Michele de Pascale, dell’assessore regionale Andrea Corsini e di rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs Italiane), che ha realizzato l’intervento.

Interverrà anche il dirigente della Soprintendenza Giorgio Cozzolino, che ha partecipato attivamente ai lavori, essendo stati ritrovati reperti archeologici, che – è stato dichiarato in passato – saranno valorizzati.

Razzismo sui libri di scuola? «Occasione persa: andiamo oltre gli stereotipi»

Alcune riflessioni di Lina Taddei sulle vignette che stanno facendo discutere sui social

Lina Taddei
Lina Taddei

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento dell’avvocato Lina Taddei, referente del Pd sul tema Immigrazione, che vuole aprire una riflessione (a titolo prettamente personale) sul caso delle vignette ritenute da molti di stampo razzista pubblicate su alcuni libri per le scuole elementari, di cui si è dibattuto molto in questi giorni sui social.

In particolare sono due le vignette incriminate: entrambe hanno come oggetto bambini dalla pelle nera, a corredo di storie che vorrebbero parlare del rapporto tra bimbi e dell’intercultura.

Vignetta Razzismo Elementari«Ho riflettuto cercando di andare oltre la reazione immediata – scrive Taddei –, di contestualizzarle rispetto ai testi medesimi, ho ascoltato e letto volentieri anche le analisi e valutazioni di persone attente e competenti. Parto dalla vignetta del bambino che parla un italiano disarticolato: “Quest’anno io vuole parlare italiano bene”, dice. La realtà, di bambini o adolescenti che arrivano in Italia già in età scolare e non conoscono l’italiano, come anche di bambini nati in Italia da genitori di origine straniera (e che semmai hanno sempre e solo parlato in casa la lingua del paese di origine dei genitori) – dunque non solo neri – esiste e non va negata,  ma è molto più complessa di una vignetta che rischia, per stereotipo, di inquadrarla nel solito messaggio del nero che parla in modo disarticolato così come di estenderla oltre quella realtà, ad ogni bambino dalla pelle “non chiara”! Se il messaggio che si voleva trasmettere era la voglia del bambino di imparare la lingua italiana per sentirsi “parte” della comunità scolastica, era auspicabile, piuttosto, “farglielo” dire nella sua lingua, di qualunque provenienza fosse, e non chiuderlo in un cliché che può rimanere oltre la vignetta. Viceversa, al di là delle difficoltà iniziali, molti di quei bambini diventano poi insegnanti dei loro stessi genitori, soprattutto di molte madri che spesso hanno poco tempo ed occasione di parlare italiano o partecipare a Corsi di lingua fin quando rimangono nelle “mura” domestiche ad assolvere ai compiti familiari. Parlano i dialetti, crescono e convivono con i loro coetanei. Utilizzare in quella vignetta la lingua conosciuta dal bambino non sarebbe stato un negare la realtà –  e cioè anche di molti bambini che necessitano inizialmente di un sostegno linguistico ( e a mio avviso, in alcuni casi ci sarebbe bisogno di investire all’interno della Scuola in molta più mediazione culturale con i genitori) perché non parlano o parlano male l’italiano, ma mettere in evidenza parte del loro “patrimonio” e così arricchire quello dei compagni di classe».

Una Nuova Amica Libro«Che dire poi – continua Taddei – della vignetta in cui un bambino dice alla bambina “sei sporca o sei tutta nera?”? La frase ad una prima lettura annichilisce, è un tuffo al cuore. A ben pensarci poi, potrebbe in parte rispecchiare talune situazioni, reazioni spontanee. Avevo appena quattro anni quando, sulla spiaggia nei nostri lidi, rimasi immobilizzata alla vista di una bambina dalla pelle scura e puntando  il dito dissi “è nera”. Questo stupore, quasi naturale, avviene però anche a contrariis, come non ricordare l’immagine nel film “Tolo Tolo” in cui un Checco Zalone si ritrova in un villaggio in Africa e viene attorniato dai bambini che ridono nel vederlo, bianco come un “cencio”, provare per credere. Sono passati però oltre quarant’anni da quell’episodio sulla spiaggia romagnola e di questi tempi e nell’attuale società italiana, è difficile che un bambino della Scuola Primaria non abbia mai visto un bambino nero tanto da rimanerne stupito alla vista, come può avvenire ad età inferiore! Del pari, la storia citata e collegata alla vignetta interessata è tratta da un testo di Lucia Tumiati del 1995».

«Non parlo di razzismo – termina la nota –. Credo però, nel complesso, che si sia persa un’occasione per andare oltre, la realtà è molto più complessa di quanto si possa sintetizzare in una vignetta o in una storiella peraltro molto datata. Se vogliamo insegnare ai bambini a rispettare l’altro, chiunque sia, il messaggio e la modalità migliore forse è quella di esaltarne “patrimoni”, raccontare della convivenza tra persone e soprattutto tra bambini in modo naturale, spiegar loro le “differenze” andando oltre l’utilizzo di vecchi stereotipi che rischiano di fissarli e incorniciarli in cliché molto sgradevoli.  E in questo, la Scuola e le Istituzioni tutte, nell’educare i piccoli cittadini dell’oggi e del domani, hanno una responsabilità enorme e più attento deve essere lo studio, l’approfondimento, l’aggiornamento di queste tematiche e, forse più di tutte, la sensibilità. “La constatazione del progressivo impoverimento o decadimento dell’analisi e della riflessione, quindi del linguaggio e del lessico, anche in ambienti antirazzisti” per usare le parole dell’antropologa Annamaria Rivera, autrice del testo “Il circolo vizioso del razzismo : la continuità, il salto all’estremo” ( Fabrizio Serra Editore, 2019) e di “Razzismo. Gli atti, le parole, la propaganda” (Dedalo, 2020), d’altronde non può che sollecitarci dunque ad una continua riflessione e attenzione sui temi della convivenza e dell’intercultura ed all’uso delle parole per “descriverla”».

Ravenna, attacco omofobo contro il presidente Arcigay: imbrattato il suo ufficio

“Frocio” sulla porta dell’agenzia di Ciro Di Maio. Solidarietà del sindaco: «Da parte di tutta la nostra comunità»

Di Maio Frocio Attacco Omofobo RavennaQualcuno ha imbrattato con la scritta “Frocio” la porta dell’agenzia di cui è titolare Ciro Di Maio, presidente di Arcigay Ravenna.

A denunciare l’attacco omofobo lo stesso Di Maio con un post su Facebook, in cui parla di «una vigliaccheria alquanto bassa, perchè non può non essere vigliacca la persona che con il favore delle tenebre, nascondendosi nel silenzio notturno, ti scrive sulla porta una parola per recarti offesa».

«Io ci metto la faccia – ha continuato Di Maio, che ha trovato la scritta alle 8 di lunedì mattina, 28 settembre – perché ci credo nel fatto che l’omobitransfobia sia da condannare, perché non provo vergogna per quello che sono e per quello in cui credo, perché non essere eterosessuali non è una cosa per cui nascondersi! La scritta sta là. La vedete, non ho fretta di cancellarla perché non ho paura. E non ho paura perché so che questo non è il pensiero della mia città, come altre volte ho dichiarato. Continua ad esistere una minoranza di persone, di mele marce, che pensano di intimorire così il prossimo, ma so bene che questo non è il pensiero della comunità ravennate. So bene che la mia città è vicina a me quanto è vicina alle vittime di atti di omobitransfobia. Una legge contro l’omobitransfobia, come quella in discussione in questo periodo non è solo opportuna, è proprio necessaria! Quando si arriva a colpire una persona nella sua sfera personale, per intimorirla, si tratta di un attacco a tutta la comunità che questa persona sta rappresentando. Ringrazio le persone che mi hanno già mostrato solidarietà, la vostra presenza è preziosa. Meglio “frocio” che fascista!».

E solidarietà è arrivata a Di Maio già da tante persone e istituzioni. Tra i primi, la lista Ravenna in Comune, e poi quella del presidente nazionale di Arcigay. «Fa male, fa tanta rabbia, mette sconforto – dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay –. Perché essere una persona lgbti visibile in questo Paese ha dei costi, in termini di opportunità, di discriminazioni, perfino di insulti e di violenze. Non può e non deve essere così. Lo ripetiamo a gran voce: serve una legge efficace contro l’omotransfobia e serve rapidamente, senza tagli o compromessi al ribasso. Serve perché quella legge sarà solo un argine, ma un argine, in questo momento in cui l’onda d’odio non si ferma e sembra quasi ingrossarsi, è fondamentale».

Solidarietà anche da parte del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale. «Siamo davanti a un gravissimo episodio di omofobia – ha dichiarato in una nota inviata alla stampa –. Aggressioni di questo tipo non sono tollerate e vanno denunciate e condannate duramente. Tutta la nostra comunità esprime piena solidarietà e vicinanza a Ciro Di Maio».

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