lunedì
30 Giugno 2025
crisi

Cmc, lavoratori in stato di agitazione: «Non c’è ancora un piano di rilancio»

I sindacati denunciano anche scorrettezze nella gestione della cassa integrazione: «Molti sono da tempo a zero ore»

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CmcFeneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, insieme alle Rsu proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori della Cmc (sede di Ravenna) «riservandosi ulteriori iniziative nel caso non ci fossero risposte adeguate».

La discussione e il confronto con i lavoratori nel corso di una recente assemblea hanno infatti evidenziato – secondo i sindacati – una situazione di “forte criticità in merito alla gestione della cassa integrazione” e di “forte preoccupazione per la mancanza di un progetto futuro per la cooperativa”.

Il percorso partito a dicembre 2018 con la crisi finanziaria della Cmc per arrivare all’omologa del concordato in continuità, con il decreto del tribunale di Ravenna di fine maggio 2020, «è stato lungo e complicato con l’impegno e i sacrifici di tutti i soci e i lavoratori, principalmente per l’ampio utilizzo della cassa integrazione», ricordano Cgil, Cisl e Uil.

«Oggi dopo 4 mesi dal raggiungimento di questo importante traguardo, di cui si dà merito alla cooperativa – sottolineano i sindacati nella nota inviata ai giornali –, non si vede quel cambio di passo che si ritiene necessario per il futuro e per il rilancio della cooperativa, anzi diverse problematiche sono diventate non più rinviabili nella propria risoluzione». In particolare i lavoratori lamentano che nella gestione della cassa integrazione – che attualmente coinvolge più della metà delle ore lavorabili – non vengono rispettati i criteri della rotazione; molti lavoratori sarebbero collocati da diverso tempo a zero ore. Inoltre «gli incontri sindacali, per il confronto e la correzione degli squilibri della cassa, risultano per la volontà di gestione unilaterale della cooperativa inutili e frustranti».

«Quello che preoccupa maggiormente – termina la nota dei sindacati – e su cui si chiede l’attivazione di un serio confronto di merito è l’avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali e la mancanza di un piano industriale e di un progetto per il rilancio della Cmc».

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