martedì
26 Agosto 2025

L’attacco della Cgil: «Classi pollaio in tempi di pandemia. C’è un’emergenza scuola»

I numeri dell’Ufficio scolastico provinciale «non assicurano condizioni di sicurezza per l’avvio del prossimo anno scolastico»

Chairs Classroom College Desks 289740Si è svolto il 25 maggio, in videoconferenza, l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’ufficio scolastico territoriale di Ravenna per discutere degli organici docenti della provincia di Ravenna, relativamente all’anno scolastico 2020/21.

«Siamo molto preoccupati – commenta la segretaria generale provinciale della Flc Cgil, Marcella D’Angelo – i numeri che ci hanno consegnato dall’Ufficio scolastico, non assicurano condizioni di sicurezza per l’avvio del prossimo anno scolastico. L’organico che è stato concesso alla nostra provincia dal Ministero è infatti quasi identico a quello dell’anno in corso, quindi in una situazione pre-covid. E se è stato al limite del sufficiente per l’anno scolastico attuale, diventa drammaticamente inadeguato per il prossimo. Con questi numeri, la sicurezza e il distanziamento sono un’utopia».

«Non tenendo conto degli alunni bocciati – continua la Cgil –, avremo dei casi limite per sovraffollamento delle aule sin dalla scuola primaria per finire alle secondarie di secondo grado. Se da un lato ci saranno delle classi ‘piccole’ con non più di 16 alunni, dall’altro sono tante le classi con un numero di alunni che varia da 20 fino ad arrivare a 29 per classe. Classi pollaio in tempo di pandemia: incomprensibili in tempi normali, inconcepibili nell’immediato dell’emergenza pandemica dove anche 16 alunni per classe sono troppi, considerando anche la metratura delle nostre aule».

Dal 1 settembre 2020 la popolazione scolastica conterà 46.146 studenti in tutti gli ordini di scuola, 128 in più rispetto all’attuale anno scolastico e se per l’infanzia e la primaria vi è un netto calo di iscrizioni, per le secondarie di primo e secondo grado, i numeri lievitano in modo importante, sono infatti 629 gli studenti in più in questi due gradi di istruzione. Nel dettaglio: 4.144 gli alunni della scuola dell’infanzia per 365 posti docente in organico dell’autonomia; 15.283 alunni primaria per un totale di 1.367 posti; 689 posti per i 10.580 alunni della scuola secondaria di primo primo grado e, infine, 1.319 posti per una popolazione studentesca della secondaria di secondo grado pari a 16.139 unità.

«Le criticità più importanti vengono riscontrare sulla scuola secondaria di primo grado per la quale mancano all’appello almeno un paio di dozzine di posti ed è probabile che l’ufficio scolastico territoriale proceda con qualche compensazione dalla primaria – commenta Marcella D’Angelo -. Drammatica la situazione sul versante sostegno. Nel mese di aprile l’Ufficio scolastico regionale recepiva la richiesta dell’ufficio territoriale e accordava posti di sostegno per 1.556 alunni diversamente abili, tradotti in 499 docenti comprensivi del potenziamento. Ad oggi però i numeri degli alunni diversamente abili sono aumentati di 61 unità (siamo a 1.617) e verosimilmente continueranno ad aumentare. Il lockdown c’è stato anche per l’Inps e per le commissioni che non hanno potuto dare parere sulle certificazioni in tempo utile, per cui ci aspettiamo un aumento importante dei casi certificati».

«Capitolo a parte la concessione dei posti in deroga che sono 322 e che sono già stati confermati visto il fabbisogno provinciale, posti che a priori il Ministero concede vista la necessità, ma che non regolarizza a regime facendo cassa con i più deboli – continua la responsabile della Cgil –. Deroghe che comunque non basteranno nel momento in cui le commissioni certificheranno i nuovi casi e quindi i Dirigenti scolastici dovranno richiederne delle nuove».

I dati parziali degli alunni diversamente abili e dei docenti di sostegno: nella scuola  dell’infanzia i posti concessi sono 38 ai quali si aggiungono 26 posti in deroga per 99 bambini certificati, il rapporto è di un docente ogni 1,8 alunni; i posti nella scuola primaria sono 172 più 145 posti in deroga per un totale di 580 alunni interessati con un rapporto che va da un docente ogni 1,3 bambini a uno ogni 2,2; per la secondaria di primo grado concessi 128 posti più 64 deroghe per 392 alunni diversamente abili, con un rapporto che va da un docente ogni 1,6 a uno ogni 2,3; infine la secondaria di secondo grado avrà un organico docenti di sostegno pari a 161 unità più 87 deroghe per 546 alunni certificati con un rapporto che va da un docente ogni 1,8 alunni a uno ogni 2,3. «L’organico insufficiente, appena descritto – termina D’Angelo –, sta mettendo a nudo anni di tagli e vessazioni che la scuola subisce dai tanti governi che si sono succeduti,  compreso l’attuale. La vera scuola è la scuola in presenza e lo Stato ha il dovere di garantirla in assoluta sicurezza, con organici adeguati, aule a norma, investimenti in edilizia scolastica, non è presuntuoso affermare infatti che accanto all’emergenza sanitaria vi è un’emergenza scuola che il Governo non può più ignorare».

 

 

Carabinieri in borghese tra la movida, controlli al bar affollato

Due militari in bicicletta e altri due con la pattuglia: nella tarda serata di sabato identificati alcuni clienti in un locale in viale delle Nazioni. Il gestore: «Non ci sono state sanzioni. Ma non è facile lavorare, la gente non ascolta quando chiediamo di stare distanti»

IMG 6584Entrambi in bicicletta con la mascherina, lui con i tatuaggi che spuntavano da sotto la maglietta e lei con una borsa a tracolla: sembravano una coppia qualunque tra i tanti giovani che tornavano ad assaggiare la movida del sabato sera a Marina di Ravenna e invece erano una coppia di carabinieri in borghese che ha avviato un controllo in un bar. Circa una decina di clienti sono stati identificati al Rocksea di viale delle Nazioni, nella tarda serata del 23 maggio, e gli accertamenti hanno riguardato anche il locale. Dal titolare apprendiamo che non ha ricevuto sanzioni durante il controllo ma non è escluso che possano arrivare in futuro alla luce degli elementi raccolti sul posto.

La visita dei militari è cominciata verso le 23. In quel momento all’esterno del locale erano molte le persone presenti e poche indossavano la mascherina, come comprensibile e come concesso dalle norme per chi consuma cibi o bevande. Diversi avevano l’accortezza di stare seduti ai tavoli tenendosi distanziati, non altrettanto facevano le persone a ridosso del bancone sotto il porticato. «I tavoli sono 90×90 con due sedie quindi tutto ok – spiega il titolare –. Poi all’improvviso c’è stato un arrivo di tante persone in poco tempo, forse da un altro bar, e si è creata una situazione che ho cercato di gestire. Nelle telecamere si vede come aumentano le persone in poco tempo. Ma non è facile dire alla gente di stare a distanza. Questi non ti ascoltano e io non vorrei fare il carabiniere ma il barista».

IMG 6585La Jeep dell’Arma con le luci blu accese ha accostato ed è partito il controllo. Due uomini in divisa a dare supporto ai colleghi in abiti civili: il cofano della gazzella è diventata la scrivania di lavoro tra moduli e tablet. Diverse le reazioni tra chi è stato invitato a esibire documenti. C’è la ragazza che ha collaborato e ha cercato di convincere il fidanzato un po’ brillo a fare altrettanto per evitare grane, ridurre i tempi e non perdere l’ultimo traghetto per rientrare all’albergo a Marina Romea. Prima di andarsene la giovane ha raccolto da terra una mascherina caduta davanti al muso della Jeep: «Se non è vostra allora è la mia che non trovo più». Poi però ha convenuto con uno dei carabinieri che non fosse il caso di rimetterla in faccia. Ma c’è anche chi non ha preso con altrettanta calma l’intervento e ha ingaggiato un lungo dibattito con i militari – probabilmente a meno di un metro di distanza seppure con una mascherina arancione in volto – lamentando una presunta disparità di trattamento tra quel locale e altri della località.

Un’ora di intervento concluso quando al cellulare della pattuglia è arrivata una richiesta più urgente: un controllo a Lido Adriano per una probabile evasione di una persona ai domiciliari. La Jeep parte, la coppia in bici pure e al bar si è potuto discutere a lungo animatamente di quanto appena successo, facendosi poche domande sulle distanze.

A distanza di due giorni, il titolare del bar esprime tutta la sua difficoltà ad affrontare la riapertura con tante norme non tutte di facile applicazione: «Le leggi non obbligano a fare servizio al tavolo e noi dopo essere stati chiusi per mesi non abbiamo assunto altro personale. Quando le persone si accostavano al bancone ho cercato di allontanarli ma c’era qualcuno che aveva bevuto qualche bicchiere, mi hanno risposto che non hanno paura del Covid e a quel punto non si può ragionare. È difficile lavorare in questi giorni». Il barista ora ha provato a cambiare la disposizione logistica: «Ho messo una catena al limite della mia proprietà, al bordo del portico: per ordinare si entra uno alla volta e se la gente si assembra fuori quello è suolo pubblico e non posso occuparmene io. Spero sia la soluzione giusta ma non ho la certezza. Anche per questo parlerò con i carabinieri, vogliamo lavorare evitando problemi. Se vogliono mettere una pattuglia fissa davanti al mio bar a me fa solo piacere».

Ravenna, riapre alle Bassette il ponte sullo scolo Canala in via Romea Nord

 

Giovedì (28 maggio) a Ravenna riapre alla viabilità il ponte sullo scolo Canala in via Romea nord.

Si sono infatti conclusi in questi giorni i lavori che hanno registrato la demolizione e la ricostruzione del ponte ed è stata eseguita con esito positivo la prova di collaudo.

L’intervento ha comportato un investimento di 600 mila euro da parte del Comune.

Il ponte si trova in zona Bassette, a servizio della via Romea nord, strada comunale di collegamento tra la strada statale 309 – direzione Romea e la viabilità di scorrimento veloce interno alla città, utilizzata per la maggior parte da un traffico di tipo pesante.

Gli interventi sono consistiti nella sostituzione del ponte esistente con una nuova struttura mista in acciaio e calcestruzzo; dopo la demolizione e il risanamento delle spalle, si è proceduto con tutte le opere necessarie alla ricostruzione del nuovo ponte, costituito da un sistema di travi in acciaio e una soletta in calcestruzzo.

Si è anche provveduto al rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso, all’installazione di nuovi guard rail e al rifacimento della segnaletica stradale orizzontale.

Nell’ambito dello stesso intervento è stato demolito il ponticello situato circa 100 metri prima, sempre su via Romea Nord, verso via Bacci. Il manufatto si trovava su un ex scolo consorziale dismesso; pertanto, dopo la demolizione, è stato rinterrato e realizzato un nuovo pacchetto stradale.

Tornano alla normalità i mercati del comune di Ravenna. Dal 1° giugno anche sui lidi

Il mercato contadino torna in piazza della Resistenza, unificato con quello di viale Farini

APERTURA MERCATO CONTADINO PARCO STROCCHI VIA VICOLI EMERGENA COVID RAVENNADa oggi, lunedì 25 maggio, anche tutti gli altri mercati del forese tornano alla normalità, cioè nella versione integrale, alimentare ed extralimentare, e nelle sedi originarie, seguendo, a distanza di una settimana, la riapertura a Ravenna dei mercati di via Sighinolfi/piazza Zaccagnini e di piazzale Medaglie d’Oro.

Oggi ha infatti riaperto il mercato a San Zaccaria insieme ai mercati contadini di piazza Della Resistenza, unificato per ragioni di necessità con quello di viale Farini, e di piazzale Marinai d’Italia a Marina di Ravenna.

Dal 1° giugno riapriranno anche i mercati nelle località balneari.

«La ripartenza dei mercati – afferma l’assessore alle Attività produttive, Massimo Cameliani – nell’attuale fase 2 è stata necessariamente cauta e scadenzata anche per dare il tempo all’amministrazione di predisporre le opportune misure di sicurezza nel rispetto dei protocolli di Regione e Governo. Nell’arco di pochi giorni siamo però riusciti a riaprirli tutti per intero e nei luoghi tradizionali. Questo è per noi motivo di grande soddisfazione perchè andare incontro alle esigenze degli operatori economici è tra le nostre priorità. Tuttavia raccomando ad operatori e clienti la massima attenzione nel rispetto delle nuove regole perchè è al momento l’unico modo che abbiamo per arginare il virus e non fare nefasti passi indietro. Con l’occasione ringrazio tutti i volontari che stanno attendendo e collaborando alle riaperture e auguro a tutti gli operatori un proficuo lavoro».

Di seguito l’elenco completo dei mercati della città e del forese con i giorni e i luoghi di svolgimento:

Ravenna

piazza Zaccagnini Via Sighinolfi- mercoledì e sabato mattina;
piazza Medaglie d’Oro – venerdì mattina.

Mercato contadino:

in piazza Resistenza, unificato con gli operatori di viale Farini, il lunedi e il giovedi pomeriggio;

in piazzale Marinai d’Italia, a Marina di Ravenna, il lunedì

Forese

Castiglione di Ravenna: in piazza Della Libertà – martedì mattina;
Mezzano: in piazza Donati – martedì mattina;
Piangipane: in piazza XXII Giugno – giovedì mattina;
Sant’ Alberto: nelle piazze  Amadori e Garibaldi – giovedì mattina;
San Pietro in Vincoli: in piazza Foro Boario – venerdì mattina;
Savarna: in piazza Italia – venerdì pomeriggio;
Villanova di Ravenna: in  piazza Galimberti – mercoledì pomeriggio.

San Zaccaria: piazza del Vino – lunedì mattina

Il Comune ricorda che tutti mercati e le attività rispetteranno le richiamate misure di contrasto al Covid-19 indicate nei protocolli di sicurezza della Regione: “accessi regolamentati e scaglionati in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita;  mantenimento del distanziamento interpersonale di un metro tra i clienti; individuazione di aree di rispetto, di almeno 50 centimetri, attraverso cui limitare la concentrazione massima di presenze; disponibilità e accessibilità dei sistemi per la disinfezione delle mani da posizionare accanto a tastiere e schermi touch e uso sistematico di mascherine e guanti usa e getta”.

 

Ravenna, dall’8 giugno chiude il ponte Teodorico. Riapertura prevista in dicembre

Investimento da oltre 9 milioni di euro della Rete Ferroviaria Italiana. Le modifiche alla viabilità

Ponte Teodorico
Un rendering del nuovo ponte

Un nuovo ponte Teodorico per consentire il potenziamento del traffico merci da e per il porto di Ravenna.

A realizzarlo sarà Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), con un proprio investimento da oltre 9 milioni di euro, nell’ambito degli accordi sottoscritti con il Comune di Ravenna, l’Autorità Portuale e la Regione Emilia Romagna per migliorare l’accessibilità ferroviaria all’area portuale.

La dimensione delle cinque arcate dello storico cavalcaferrovia, che sovrasta i binari delle linee Bologna-Ravenna e Ferrara-Ravenna e collega la zona della Darsena al centro storico della città, non permette infatti il passaggio dei treni merci adibiti al trasporto di semirimorchi o di interi camion (autostrada viaggiante).

Ponte Teodorico OggiValutate le condizioni complessive del cavalcaferrovia, che sconsigliavano un intervento di ampliamento delle arcate, Rfi ha progettato un nuovo ponte stradale ad arco con trave a via inferiore, caratterizzato da un’unica campata di 56 metri di ampiezza e un impalcato lungo 58 metri e largo 19. Previsti anche lo smontaggio e la demolizione della passerella pedonale che oggi corre parallela al ponte.

Il nuovo ponte migliorerà e renderà più sicura anche la viabilità comunale, grazie a un percorso pedonale su un lato dello stesso e uno ciclabile sull’altro.

La demolizione del vecchio Ponte Teodorico è programmata negli ultimi tre fine settimana di giugno (13/14, 20/21 e 27/28) durante i quali il traffico ferroviario sarà parzialmente sospeso sulle linee Castel Bolognese–Ravenna, Ferrara–Ravenna e Faenza–Ravenna e i treni sostituiti con autobus, rispettivamente, fra Lugo e Ravenna, fra Alfonsine e Ravenna e fra Russi e Ravenna. La linea Ravenna–Rimini non sarà interessata dai lavori. I dettagli su orari e percorsi dei bus sostitutivi per le specifiche giornate d’interruzione della linea, saranno consultabili sui siti internet delle compagnie ferroviarie o nelle biglietterie.

Dall’8 giugno il ponte sarà chiuso alla viabilità comunale, fino alla conclusione dei lavori, prevista per dicembre 2020.

Le fasi dei lavori. La demolizione del vecchio Ponte Teodorico è stata preceduta da interventi propedeutici – avviati a gennaio 2020 – fra i quali lo spostamento dei sottoservizi in una configurazione provvisoria, costituita da un ponte tubo posato in sostituzione dell’impalcato attuale.

Alla demolizione del ponte e della passerella pedonale farà seguito la realizzazione delle spalle di appoggio dell’impalcato e di nuovi muri di contenimento.

Una volta varato, sul nuovo ponte verrà posata la pavimentazione stradale e i sottoservizi verranno riposizionati in configurazione definitiva.

L’apertura del ponte al traffico stradale è prevista per dicembre 2020.

Concordate anche opere di mitigazione ambientale, fra cui il rivestimento delle scarpate dei rilevati con terreno vegetale e il rinverdimento con idrosemina, la messa a dimora di essenze arboree e arbustive autoctone al piede delle nuove scarpate e il rivestimento in mattoni dei muri in calcestruzzo.

L’area interessata dalla realizzazione dei lavori in oggetto si colloca in una zona della città immediatamente extramuraria, a ridosso della linea nord-est della struttura difensiva di epoca tardo antica (V secolo) poi ristrutturata e caratterizzata dalla realizzazione della Rocca Brancaleone (XV secolo). Per questo le attività di scavo avverranno con la presenza di un archeologo.

Modifiche alla viabilità. Il traffico verrà completamente interrotto dalla circonvallazione alla Rotonda dei Goti, in corrispondenza della Rocca Brancaleone, fino all’incrocio con via Arbe, e anche nel tratto iniziale di via Darsena.

LE MODIFICHE ALLA VIABILITA’

Per consentire ai mezzi che proverranno dalle zone di via Chiavica Romea – via delle Industrie di raggiungere via Darsena – via Candiano, il senso di marcia di via Teodorico sarà temporaneamente invertito e lungo la stessa via Teodorico sarà realizzata una pista ciclabile provvisoria. Per rendere più fluida la circolazione sarà inoltre realizzata una rotonda provvisorie all’incrocio tra via Antico Squero e via Darsena e il tratto di via Antico Squero compreso tra via Teodorico e la nuova rotatoria provvisoria sarà a doppio senso di circolazione.

Inoltre, conseguentemente all’interruzione della circolazione sul tratto della circonvallazione alla rotonda dei Goti sopra citato, i veicoli provenienti da via San Gaetanino potranno soltanto girare a destra in via di Roma o a sinistra in via Sant’Alberto ma non proseguire dritto nella circonvallazione alla rotonda dei Goti.

Le deviazioni saranno opportunamente segnalate e indirizzeranno verso i percorsi della circonvallazione esterna.

E ora si può tornare a giocare a beach tennis anche in doppio

Lo ha deciso la federazione. Tra le regole da rispettare anche la distanza di almeno due metri tra giocatori

3874 Beach TennisDa oggi, lunedì 25 maggio, si potrà tornare a giocare a beach tennis anche in doppio (in singolare era già possibile). E riaprono le “gabbie” del padel.

Lo ha deciso la Federazione Italiana Tennis, a cui il protocollo regionale sulle attività degli stabilimenti balneari rimandava per l’ultima decisione.

Dovranno essere però rispettate tutte le disposizioni governative nel rispetto del distanziamento sociale e senza alcun assembramento adottando le apposite “Linee guida per l’esercizio fisico e lo sport” emanate dall’Ufficio dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

È stato inoltre stilato un protocollo aggiornato approvato dal Consiglio federale della Fit con ben chiare le norme di sicurezza che possono consentire a chiunque di giocare in sicurezza, rispettando comportamenti e pratiche che eliminino del tutto il rischio di contagio.

Tra queste: lavarsi o disinfettarsi le mani, prima di entrare in campo; mantenere sempre la distanza di due metri dagli altri giocatori; portare in campo la bottiglia d’acqua personale e bere solo da quella; indossare un guanto sulla mano non dominante oppure disinfettare le mani con gel idroalcolico frequentemente, e comunque ad ogni cambio di campo; non toccarsi il viso con le mani; salutare e ringraziare usando soltanto la racchetta; dopo aver giocato lavarsi o disinfettarsi le mani.

Scontro fra tre auto all’incrocio, un morto e due feriti lievi

La vittima è un ottantenne. I due trentenni sono stati trasportati in ospedale per accertamenti

62ace75b B68a 431b B43b 3cc96f54316dUn incidente stradale che ha coinvolto tre auto all’incrocio tra via Sant’Andrea e via Tomba a Lugo ha causato la morte di una persona, un ottantenne di cui al momento non si hanno ulteriori informazioni sull’identità. Nel sinistro, accaduto poco dopo le 18 di oggi 24 maggio, sono rimasti ferite altre due persone, due uomini di trenta e trentanove anni. Per loro è stato deciso il trasporto agli ospedali di Lugo e Ravenna per accertamenti ma hanno riportato solo ferite lievi.

Secondo la prima ricostruzione l’anziano era a bordo di una Peugeot e percorreva via Tomba verso Bizzuno. All’incrocio si è scontrato con un’Opel che proveniva dalla sua sinistra: la prima auto è finita nel fossato a lato della strada, la seconda invece ha finito per colpire una terza vettura, una Toyota, proveniente dalla direzione opposta.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Lugo che hanno estratto il ferito dall’abitacolo: il 118 ha tentato le manovre di rianimazione ma l’uomo è morto.

Sposalizio del mare: l’anello lanciato dal vescovo resta nell’Adriatico – FOTO

Cerimonia ridotta per il tradizionale rito della benedizione delle acque con la preghiera per un mare propizio. Non era previsto il tuffo per ripescare la vera d’oro

Lancio CoronaIl matrimonio di Cervia con le acque dell’Adriatico si è celebrato anche quest’anno, nonostante la pandemia di Covid-19. Dato il periodo particolare si è ritenuto opportuno che la cerimonia si svolgesse in forma ristretta senza il momento clou dei nuotatori che ripescano l’anello lanciato dal vescovo. Si è deciso di lasciare l’anello al mare in segno di buon auspicio per la città.

Alla cerimonia avvenuta oggi, 24 maggio, hanno partecipato il sindaco della città Massimo Medri con una rappresentanza della giunta,  l’arcivescovo di Ravenna e Cervia Lorenzo Ghizzoni, il parroco di Cervia Don Pierre Cabantous, l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini e il  capo di gabinetto della Prefettura di Ravenna Rosaria Mancini. La cerimonia ha visto la presenza in mare di un gruppo ristretto di autorità civili e religiose ma tutta la città ha potuto seguire la cerimonia in diretta sulla pagina Fb del Comune di Cervia.

Arrivo VescovoOgni anno migliaia e migliaia di persone assistono ai festeggiamenti, al corteo storico, alla cerimonia in mare e partecipano ai numerosi eventi che ruotano intorno al rito del matrimonio con le acque. Oggi la cerimonia viene celebrata  sui pescherecci che rappresentano una delle tradizioni locali legate all’economia della città ma in passato una lunga fila di burchielle partiva dalla salina e, trainate lungo le rive del canale fino all’imboccatura del porto, le imbarcazioni si muovevano poi remando verso il mare aperto per celebrare il tradizionale rito della benedizione delle acque con  la preghiera per un mare propizio a naviganti, pescatori,  salinari e a tutta la città, con il lancio della vera d’oro in mare. È documentato che fin da quando la città era in mezzo alle saline, quindi prima del 1697, l’evento veniva accompagnato dalla musica della  banda e i ragazzi facevano a gara per ripescare l’anello lanciato in mare.

Il rito non si è quasi mai interrotto  né ha subito variazioni  se non in situazioni molto particolari come durante il  secondo conflitto mondiale. Negli anni  1941, 42 e 43 l’anello lanciato in mare non era d’oro ma di ferro.  Erano tempi duri ma la tradizione non si interruppe se non nel 1944. Riprese poi subito nell’anno successivo.    L’evento ha superato tempi difficili e difficoltà di ogni genere, e quindi proporlo anche in forma ridotta vuole essere di buon augurio per un ritorno alla normalità  per tutta la  città pronta  ad accogliere in sicurezza e con grande calore i suoi ospiti.

Epidemia in provincia: due nuovi casi, il totale arriva a 1.020 (di cui 751 guariti)

I nuovi positivi sono contatti stretti di un caso già noto. Nessun nuovo decesso (il totale resta 82)

Gente CoronavirusSi registrano due nuovi casi di contagio da Covid-19 in provincia di Ravenna nella giornata odierna, 24 maggio. Il dato aggiornato alle 12 parla di 1.020 positività totali diagnosticate dall’inizio dell’epidemia a fine febbraio. Le persone guarite sono 751 (17 le nuove di oggi) e i deceduti 82 (nessuno nella giornata di oggi, uno solo nell’ultima settimana). I due nuovi casi di oggi sono due donne residenti nel comune capoluogo e contatti stretti di un caso già noto. Sono circa 250, infine, le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

La distribuzione dei casi per comune in provincia è la seguente:
452 Ravenna
132 Faenza
77 Cervia
68 Lugo
62 Russi
37 Bagnacavallo
29 Alfonsine
22 Castelbolognese
21 Fusignano
16 Cotignola
12 Massa Lombarda
11 Brisighella
8 Riolo Terme
8 Conselice
6 Solarolo
4 Sant’Agata sul Santerno
2 Casola Valsenio
1 Bagnara
54 residenti al di fuori della provincia di Ravenna

Assembramenti nelle strade della movida: si pensa a steward e accessi controllati

Il sindaco di Cervia in perlustrazione nel primo sabato con i locali aperti dopo il lockdown: «Regole rispettate all’interno ma non nelle vie e nelle piazze»

Movida Caserta Rissa«Il vero problema sono gli assembramenti casuali per i viali e nelle piazze; ma questi dipendono dal buon senso dei cittadini. Stiamo valutando ulteriori misure restrittive con accessi controllati e con la presenza di steward e valutando come misura estrema la possibilità di modifica degli orari». Il sindaco di Cervia, Massimo Medri, è pronto a introdurre restrizioni per contrastare gli eccessi della movida di Milano Marittima.

Il primo cittadino è stato in perlustrazione nelle zone più gettonate del divertimento ieri sera, il primo sabato con i locali aperti dopo il lockdown: «Ho monitorato la situazione ora dopo ora, accompagnato dalle forze dell’ordine e dalla polizia locale. La situazione all’interno dei locali rispettava i Dpcm e le norme attualmente in vigore. Gli esercenti più volte in mia presenza hanno scoraggiato gli assembramenti in strada, chiesto alle persone di indossare le mascherine e tenere il metro di distanza anche fuori dai locali». Tentativi che non sempre hanno sortito effetto.

Medri chiede a tutti i cittadini e ai turisti di rispettare le norme di distanziamento sociale, anche fuori dai locali pubblici e non solo all’interno: «Ricordo quanto sia indispensabile rispettare tali norme per l’intera comunità, una nuova chiusura proprio ora che ci apprestiamo ad avviare la stagione turistica, sarebbe drammatica per la nostra città. Spero nel buon senso di tutti, nei prossimi giorni comunicheremo nuove decisioni in tal senso».

Spadhausen: «Con wireless e fibra abbiamo colmato il divario digitale del forese»

Elia Spadoni, amministratore dell’azienda Spadhausen, racconta la pionieristica realizzazione di connessioni internet, ora più che mai fondamentali sul territorio

Elia Spadoni ha avviato la Spadhausen nel 2008 come azienda ravennate di consulenza informatica mettendo in campo la sua esperienza di tecnico e sistemista del settore. Dal 2011 Spadhausen si è indirizzata su di una nuova strada, dopo avere ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico una li- cenza come operatore, in grado di fornire connettività internet a terzi, privati o imprese. Un servizio questo che si è rivelato sempre più importante e indispensabile, soprattutto alla luce del massiccio e straordinario utilizzo del web in questa fase emergenziale di isolamento sociale e lavorativo.

Spadoni, com’è cominciata la sua avventura imprenditoriale?
«Tutto è nato dal forese ravennate, dato che io risiedevo a Mezzano, e in prima persona avevo riscontrato un grave problema di connettività con il web; un problema che mi affliggeva come cittadino e professionista. Così, ho iniziato a realizzare una rete sul territorio extraurbano, laddove la connettività era scarsa o del tutto assente, partendo dalla tecnologia wireless. Allora questo era un sistema nato da pochi anni e poco sviluppato per quel tipo esigenze; aveva ancora una funzionalità sperimentale e tutta da verificare».

Però siete riusciti a raggiungere l’obiettivo…
«Su questo versante siamo stati davvero un po’ pionieri, installando impianti wireless per la copertura di due piccole frazioni del ravennate, Traversara e Boncellino. Siamo riusciti così a collegare in rete una serie di abitazioni che erano completamente scoperte sul fronte delle connessioni internet. Da lì, anno dopo anno, studiando e sviluppando questa tecnologia “senza fili”, abbiamo coperto altre zone, sempre cercando migliorare il nostro sistema di trasmissione radio, fatto di tralicci e antenne installate nel territorio. Abbiamo così iniziato a colmare il divario digitale delle località, per così dire “dimenticate” o ”abbandonate”, con un servizio abbastanza performante, simile a quello proposto nelle aree urbane dalle grandi compagnie nazionali del settore. Poi, tre anni fa, abbiamo compiuto un ulteriore salto di qualità, studiando, progettando e realizzando le prima infrastrutture in fibra ottica, passando così ad una rete che era, ed è tutt’oggi, la più avanzata per risolvere in modo ottimale la connettività dei nuclei residenziali sparsi nel nostro territorio. Anche in questo caso abbiamo iniziato a installare reti in fibra partendo da quelle zone in cui le grandi aziende del settore non avevano vantaggi a intraprendere investimenti di questo genere, portando così una connessione internet altamente efficiente a famiglie e imprese dell’abitato di Mezzano».

A che punto è l’impresa?
«È stato un grande passo per una piccola azienda, portato avanti da una squadra che, posso affermare, altamente competente, capace di realizzare – fra permessi di escavo, posa di cavi, centraline ed altro – un sistema infrastrutturale che solo importanti aziende del settore avreb- bero potuto permettersi di fare. Negli ultimi tre anni abbiamo coperto a tappeto tante piccole frazioni del circondario ravennate: Mezzano, Piangipane, Camerlona, Roncalceci, Sant’Alberto, Casal Borsetti, Porto Corsini… che messe assieme ospitano già una parte importante della popolazione del Comune».

Oggi la connessione internet è diventata fondamentale, non solo per i servizi e il tempo, ma anche per lo smart working, la didattica scolastica…
«Ci tengo a precisare che prima del lockdown la curva del traffico rilevata dai nostri sistemi era come un’onda che, fino al pomeriggio, cresceva in modo stabile, occupata solo dalle aziende; poi, in serata, cresceva con un picco notevole, dovuto all’utilizzo dei privati dopo cena. Nel periodo dell’emergenza ci siamo invece trovati nella situazione che già al mattino il traffico raggiungeva lo stesso picco serale del passato – un carico notevole e continuativo di tutta la rete per l’intera giornata fino a tarda notte».

La vostra rete ha retto a questa sollecitazione? Avete avuto dei problemi?
«Non più di tanto; anche perché, all’inizio di marzo, prima dello scoppio dell’emergenza, avevamo provveduto a operare delle espansioni di capacità della rete, in vista di nuove infrastrutturazioni che eravamo in procinto di attivare a Savarna e Sant’Antonio. Abbiamo verificato che la fibra ottica, se portata direttamente a casa degli utenti, può gestire senza problemi anche picchi così importanti di traffico, operando fra i 100 e i 300 megabit, mentre la rete radio è sicuramente meno performante sul piano della velocità, anche se è riuscita in gran parte dei casi a reggere il colpo. Quello che è cambiato con l’interattività del lavoro e della didattica a casa, è che serve una certa capacità e velocita non solo nello scaricare dati, cioè in download, ma anche nell’immettere dati in rete, cioè in upload. E a consentire la massima efficienza per queste funzioni integrate è oggi la fibra ottica».

Quindi la fibra è il sistema del prossimo futuro, di cui non possiamo fare a meno?
«Sì, certo, ma deve essere fibra “vera” quella che entra dentro le abitazioni. Ci sono tuttavia delle situazioni territoriali, come le case sparse, dove l’investimento di infrastrutturazione in fibra ottica non è sostenibile. Quindi potrebbe, in questo caso, tornare utile la soluzione wireless che può servire bene purché gli utenti collegati siano radi…».

Come e quanto avete lavorato in questo periodo di ferma?
«Beh, abbiamo avuto una notevole serie di richieste da parte di molti cittadini che avevano problemi con tecnologie di connessione che si sono rivelate non all’altezza dei bisogni, a causa probabilmente di centraline sature, cavi obsoleti, abitazioni troppo lontane dalla centrale, e così via. Siamo riusciti comunque a procedere con lavori di cablaggio e manutenzioni che non ci mettessero in contatto diretto col pubblico, e con assistenza telefonica o via web».

Visto che probabilmente non si tornerà indietro nell’uso sempre più diffuso di internet, cosa state pianificando?
«Nel campo della tecnologia le innovazioni vanno così veloci che anche le pianificazioni subiscono delle accelerazioni. La crisi determinata dal Coronavirus ci ha insegnato che efficienti connessioni internet sono diventate praticamente indispensabili anche nelle abitazioni e dovunque possano emergere i limiti di implementazioni della tecnologia informatica. Per questo continueremo a investire nella fibra ottica, proseguendo nella copertura di altre frazioni del territorio ravennate. D’altra parte, attraverso il riscontro di molti utenti, abbiamo incrociato il pro- blema che l’iperconnettività simultanea è messa in crisi da un non corretto utilizzo di tecnologie e da apparati scadenti. Per esempio, si può anche avere la fibra ottica ma se in casa poi siamo tutti collegati a un wifi di bassa categoria e mal configurato, la buona connessione è per così dire “sprecata”. Insomma, andrebbe sviluppata una rete di qualità ed efficiente anche in casa. A questo scopo forniamo – e lo riteniamo un nostro fiore all’occhiello – un servizio ausiliario ai clienti anche per tutti quei problemi che non sono strettamente legati al nostro mestiere e alle nostre forniture: per esempio, supportandolo nel collegare correttamente un computer o altri device al router, per aiutarlo a fare una soddisfacente esperienza di navigazione su internet».

Qual è la sua visione di futuro come imprenditore?
«Una visione, come è sempre stata, non solo imprenditoriale ma anche di pubblica utilità. La nostra ambizione è riuscire a formare una squadra sempre più ampia e competente di tecnici, di specialisti che possano insieme portare questo servizio di rete per il web praticamente a tutti i cittadini, anche nei luoghi più sperduti e di difficile accesso del nostro territorio. Ci interessa diventare un punto di riferimento non solo per il servizio di connessione, ma per tutto quello che ruota attorno ai bisogni di connettività, senza mai prescindere dalla qualità e dall’efficacia; in particolare per l’utente privato, che vogliamo continuare ad aiutare nell’utilizzo di queste nuove tecnologie, giorno per giorno.»

Riaprono i circoli ricreativi: no a calcio balilla e carte, sì a scacchi e tombola

Il protocollo della Regione fissa le regole da seguire per le attività ludiche: non sono permesse quelle in cui non si può garantire la sanificazione dei materiali

Anziani Briscola Carte AnsaNo ai giochi di carte, al calcio balilla, ai giochi da tavolo, ai balli di coppia, sì alle freccette, agli scacchi e a tutti quei passatempi che permettono l’uso personale di oggetti che possono essere sanificati a fine partita. Sono le indicazioni da seguire per le attività ludiche nei circoli ricreativi che in Emilia-Romagna riapriranno dal 25 maggio. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato l’ordinanza che adotta formalmente i protocolli di sicurezza per la ripresa delle attività: corsistica; centri sociali, circoli culturali e ricreativi; attività ricettive extralberghiere; parchi tematici e luna park.

Si tratta delle attività che l’ordinanza regionale dello scorso 17 maggio, sempre del presidente della Regione, aveva stabilito potessero ripartire dal 25 maggio, previa definizione dei protocolli approvati in questi giorni e condivisi con operatori, associazioni di categoria, sindacati e Comuni, oltre che con le organizzazioni del Terzo settore per quando riguarda la ripresa di centri sociali, culturali e ricreativi. L’obiettivo comune a tutti è fissare regole che salvaguardino la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, utenti, volontari.

Il testo regionale invita a privilegiare lo svolgimento di qualunque attività all’aperto con la distanza di un metro tra le persone che resta sempre valida. Così come la mascherina che in alcuni casi è definita obbligatoria.

L’ordinanza contiene anche una novità importante in ambito formativo. Stabilisce infatti che, sempre da lunedì 25 maggio, i soggetti pubblici e privati che erogano attività di formazione abbiano la possibilità di realizzare in presenza la parte pratica prevista dal percorso formativo. E quindi di poter farla svolgere in laboratorio, con l’utilizzo di macchinari e/o attrezzature; in spazi attrezzati, con le necessarie strumentazioni, nonché in spazi aperti. Oltre agli stage in azienda che riguardino attività economiche che non siano sospese, a condizione che tali attività non siano altrimenti realizzabili a distanza.

Lo stage dovrà essere svolto nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite nelle linee guida nazionali o nei protocolli regionali previsti per il settore e per lo specifico luogo di lavoro dove si realizzerà.

In ogni caso, l’organizzazione delle attività dovrà tener conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità, così come fissate dal “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” pubblicato dall’Inail.

Il provvedimento ricorda infine che con una successiva ordinanza saranno disciplinate le date di decorrenza e le linee guida da rispettare per la ripresa delle attività di cinema e spettacoli con pubblico dal vivo, attività dei centri termali e centri benessere, discoteche, sagre e fiere.

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