Spadhausen: «Con wireless e fibra abbiamo colmato il divario digitale del forese»

Elia Spadoni, amministratore dell’azienda Spadhausen, racconta la pionieristica realizzazione di connessioni internet, ora più che mai fondamentali sul territorio

Elia Spadoni ha avviato la Spadhausen nel 2008 come azienda ravennate di consulenza informatica mettendo in campo la sua esperienza di tecnico e sistemista del settore. Dal 2011 Spadhausen si è indirizzata su di una nuova strada, dopo avere ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico una li- cenza come operatore, in grado di fornire connettività internet a terzi, privati o imprese. Un servizio questo che si è rivelato sempre più importante e indispensabile, soprattutto alla luce del massiccio e straordinario utilizzo del web in questa fase emergenziale di isolamento sociale e lavorativo.

Spadoni, com’è cominciata la sua avventura imprenditoriale?
«Tutto è nato dal forese ravennate, dato che io risiedevo a Mezzano, e in prima persona avevo riscontrato un grave problema di connettività con il web; un problema che mi affliggeva come cittadino e professionista. Così, ho iniziato a realizzare una rete sul territorio extraurbano, laddove la connettività era scarsa o del tutto assente, partendo dalla tecnologia wireless. Allora questo era un sistema nato da pochi anni e poco sviluppato per quel tipo esigenze; aveva ancora una funzionalità sperimentale e tutta da verificare».

Però siete riusciti a raggiungere l’obiettivo…
«Su questo versante siamo stati davvero un po’ pionieri, installando impianti wireless per la copertura di due piccole frazioni del ravennate, Traversara e Boncellino. Siamo riusciti così a collegare in rete una serie di abitazioni che erano completamente scoperte sul fronte delle connessioni internet. Da lì, anno dopo anno, studiando e sviluppando questa tecnologia “senza fili”, abbiamo coperto altre zone, sempre cercando migliorare il nostro sistema di trasmissione radio, fatto di tralicci e antenne installate nel territorio. Abbiamo così iniziato a colmare il divario digitale delle località, per così dire “dimenticate” o ”abbandonate”, con un servizio abbastanza performante, simile a quello proposto nelle aree urbane dalle grandi compagnie nazionali del settore. Poi, tre anni fa, abbiamo compiuto un ulteriore salto di qualità, studiando, progettando e realizzando le prima infrastrutture in fibra ottica, passando così ad una rete che era, ed è tutt’oggi, la più avanzata per risolvere in modo ottimale la connettività dei nuclei residenziali sparsi nel nostro territorio. Anche in questo caso abbiamo iniziato a installare reti in fibra partendo da quelle zone in cui le grandi aziende del settore non avevano vantaggi a intraprendere investimenti di questo genere, portando così una connessione internet altamente efficiente a famiglie e imprese dell’abitato di Mezzano».

A che punto è l’impresa?
«È stato un grande passo per una piccola azienda, portato avanti da una squadra che, posso affermare, altamente competente, capace di realizzare – fra permessi di escavo, posa di cavi, centraline ed altro – un sistema infrastrutturale che solo importanti aziende del settore avreb- bero potuto permettersi di fare. Negli ultimi tre anni abbiamo coperto a tappeto tante piccole frazioni del circondario ravennate: Mezzano, Piangipane, Camerlona, Roncalceci, Sant’Alberto, Casal Borsetti, Porto Corsini… che messe assieme ospitano già una parte importante della popolazione del Comune».

Oggi la connessione internet è diventata fondamentale, non solo per i servizi e il tempo, ma anche per lo smart working, la didattica scolastica…
«Ci tengo a precisare che prima del lockdown la curva del traffico rilevata dai nostri sistemi era come un’onda che, fino al pomeriggio, cresceva in modo stabile, occupata solo dalle aziende; poi, in serata, cresceva con un picco notevole, dovuto all’utilizzo dei privati dopo cena. Nel periodo dell’emergenza ci siamo invece trovati nella situazione che già al mattino il traffico raggiungeva lo stesso picco serale del passato – un carico notevole e continuativo di tutta la rete per l’intera giornata fino a tarda notte».

La vostra rete ha retto a questa sollecitazione? Avete avuto dei problemi?
«Non più di tanto; anche perché, all’inizio di marzo, prima dello scoppio dell’emergenza, avevamo provveduto a operare delle espansioni di capacità della rete, in vista di nuove infrastrutturazioni che eravamo in procinto di attivare a Savarna e Sant’Antonio. Abbiamo verificato che la fibra ottica, se portata direttamente a casa degli utenti, può gestire senza problemi anche picchi così importanti di traffico, operando fra i 100 e i 300 megabit, mentre la rete radio è sicuramente meno performante sul piano della velocità, anche se è riuscita in gran parte dei casi a reggere il colpo. Quello che è cambiato con l’interattività del lavoro e della didattica a casa, è che serve una certa capacità e velocita non solo nello scaricare dati, cioè in download, ma anche nell’immettere dati in rete, cioè in upload. E a consentire la massima efficienza per queste funzioni integrate è oggi la fibra ottica».

Quindi la fibra è il sistema del prossimo futuro, di cui non possiamo fare a meno?
«Sì, certo, ma deve essere fibra “vera” quella che entra dentro le abitazioni. Ci sono tuttavia delle situazioni territoriali, come le case sparse, dove l’investimento di infrastrutturazione in fibra ottica non è sostenibile. Quindi potrebbe, in questo caso, tornare utile la soluzione wireless che può servire bene purché gli utenti collegati siano radi…».

Come e quanto avete lavorato in questo periodo di ferma?
«Beh, abbiamo avuto una notevole serie di richieste da parte di molti cittadini che avevano problemi con tecnologie di connessione che si sono rivelate non all’altezza dei bisogni, a causa probabilmente di centraline sature, cavi obsoleti, abitazioni troppo lontane dalla centrale, e così via. Siamo riusciti comunque a procedere con lavori di cablaggio e manutenzioni che non ci mettessero in contatto diretto col pubblico, e con assistenza telefonica o via web».

Visto che probabilmente non si tornerà indietro nell’uso sempre più diffuso di internet, cosa state pianificando?
«Nel campo della tecnologia le innovazioni vanno così veloci che anche le pianificazioni subiscono delle accelerazioni. La crisi determinata dal Coronavirus ci ha insegnato che efficienti connessioni internet sono diventate praticamente indispensabili anche nelle abitazioni e dovunque possano emergere i limiti di implementazioni della tecnologia informatica. Per questo continueremo a investire nella fibra ottica, proseguendo nella copertura di altre frazioni del territorio ravennate. D’altra parte, attraverso il riscontro di molti utenti, abbiamo incrociato il pro- blema che l’iperconnettività simultanea è messa in crisi da un non corretto utilizzo di tecnologie e da apparati scadenti. Per esempio, si può anche avere la fibra ottica ma se in casa poi siamo tutti collegati a un wifi di bassa categoria e mal configurato, la buona connessione è per così dire “sprecata”. Insomma, andrebbe sviluppata una rete di qualità ed efficiente anche in casa. A questo scopo forniamo – e lo riteniamo un nostro fiore all’occhiello – un servizio ausiliario ai clienti anche per tutti quei problemi che non sono strettamente legati al nostro mestiere e alle nostre forniture: per esempio, supportandolo nel collegare correttamente un computer o altri device al router, per aiutarlo a fare una soddisfacente esperienza di navigazione su internet».

Qual è la sua visione di futuro come imprenditore?
«Una visione, come è sempre stata, non solo imprenditoriale ma anche di pubblica utilità. La nostra ambizione è riuscire a formare una squadra sempre più ampia e competente di tecnici, di specialisti che possano insieme portare questo servizio di rete per il web praticamente a tutti i cittadini, anche nei luoghi più sperduti e di difficile accesso del nostro territorio. Ci interessa diventare un punto di riferimento non solo per il servizio di connessione, ma per tutto quello che ruota attorno ai bisogni di connettività, senza mai prescindere dalla qualità e dall’efficacia; in particolare per l’utente privato, che vogliamo continuare ad aiutare nell’utilizzo di queste nuove tecnologie, giorno per giorno.»

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