giovedì
11 Settembre 2025

La cooperativa bagnini “chiude” le spiagge di Cervia: «Stop a bar e ristorazione»

Dopo il pienone dell’8 marzo e le decisioni del Governo per contenere la diffusione del coronavirus

Spiagge Di CerviaLa cooperativa bagnini di Cervia “chiude” le spiagge e chiede ufficialmente a tutti i 200 imprenditori balneari associati di sospendere ogni attività di bar e di ristorazione fino a giovedì 2 aprile “per attenersi con scrupolo, rigore e senso civico alle disposizioni fornite dalle istituzioni che in questi giorni d’emergenza vedono il coronavirus avanzare nella sua diffusione”.

La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione straordinario di lunedì 9 marzo, subito dopo le ultime affermazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato tutta Italia zona protetta per evitare spostamenti, assembramenti e di conseguenza, contagi.

La cooperativa segnala ai soci come “tutti gli spostamenti siano vietati se non per comprovate necessità, in tutto il paese”.

La decisione della Cooperativa Bagnini è successiva anche alla presa di coscienza di un afflusso massiccio, domenica 8 marzo, “dei turisti sulle spiagge cervesi diventate in giornata meta di migliaia di persone che si sono riversate sul mare per passare una domenica all’aria aperta complice il sole e il clima mite. È comprensibile – scrive la cooperativa – la voglia di stare all’aria aperta ma oggi, nel giro di poche ore, la situazione è cambiata. La soluzione al problema del Coronavirus dipende dalla capacità di limitare volontariamente gli spostamenti e chiede a tutti un sacrificio inevitabile per chi ha a cuore la incolumità del nostro Paese”.

Un plauso alla cooperativa arriva dal sindaco Massimo Medri: «La Cooperativa ha dimostrato ancora una volta di avere grande senso civico e di comunità. Grazie per essersi attenuta con scrupolo, rigore alle disposizioni fornite in questi giorni d’emergenza, e per essere stata di esempio per tutti gli associati».

 

Ecco il modulo di autocertificazione per gli spostamenti, solo per lavoro o salute

Il modello si può compilare prima di mettersi in viaggio o al momento del controllo. È necessario per ogni tragitto

L’ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per contrastare la diffusione del coronavirus, in vigore dal 10 marzo, impone restrizioni agli spostamenti delle persone (non delle merci) su tutto il territorio nazionale. Per giustificare gli spostamenti occorre un modulo di autocertificazione che si può compilare prima di mettersi in viaggio o al momento del controllo (qui si può scaricare il modello).

La regola è che gli spostamenti consentiti sono quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. È consentito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Proprio alla luce di questo, il Governo raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie.

Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5 gradi C) è «fortemente raccomandato rimanere a casa e limitare al minimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante». Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti a quarantena o positivi al virus.

Donazioni sangue e Covid-19: il servizio continua, un medico Avis risponde ai dubbi

L’associazione di volontari invita i cittadini a seguire le indicazioni previste per il periodo influenzale: «C’è più bisogno perché nelle aree più colpite in Italia la raccolta si è fermata»

SangueProsegue la raccolta di sangue e plasma dell’Avis in provincia di Ravenna. Gli undici punti sono regolarmente aperti. I donatori devono seguire le indicazioni previste nel periodo influenzale; solamente chi ha avuto contatti con casi sospetti di Covid-19 o manifesta sintomi influenzali o febbre è invitato ad approfondire le proprie condizioni con il personale sanitario dell’Associazione, che potrà valutare, nei casi previsti, la temporanea sospensione dalla donazione. Per rispondere a eventuali dubbi o incertezze da parte dei donatori, un medico Avis è a disposizione telefonicamente per i donatori dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 ed il sabato dalle 10 alle 12, chiamando il numero 0544.421180.

«In questo momento di emergenza sanitaria – scrive l’associazione – la raccolta che si effettua nella provincia di Ravenna vuole contribuire ancora di più e meglio a soddisfare le richieste di tanti malati; proprio in considerazione del fatto che nelle aree maggiormente esposte al coronavirus tale raccolta ha subito una battuta di arresto, sia per le restrizioni imposte ai cittadini, sia per le condizioni di salute dei donatori. Alla luce di questo, occorre ricordare che ogni giorno sono oltre 1.800 i pazienti che necessitano di terapie trasfusionali nel nostro Paese».

Per ulteriori info su Avis Provinciale Ravenna: www.ravenna.avisemiliaromagna.it oppure tel. 0544/421180 (dal lunedì al venerdì 8-13; sabato 8-12) – Facebook: Avis Provinciale Ravennafacebook.com/avisravenna.

Fuori strada con l’auto rubata in fuga dalla polizia, riescono a scappare a piedi

Due uomini individuati nella zona industriale, a bordo avevano arnesi da scasso

All’alt della polizia nella zona industriale di Lugo non si sono fermati e hanno accelerato fino a finire fuori strada ma sono riusciti a scappare a piedi. È quanto accaduto la notte tra l’8 e il 9 marzo: protagonisti della fuga due uomini a bordo di un’auto risultata rubata ad Argenta l’1 marzo. Nell’abitacolo c’erano arnesi da scasso.

Telecamera nascosta sulla canottiera per superare il quiz della patente: denunciato

Un 24enne ha superato l’esame di teoria grazie a un complice che gli passava le risposte tramite audio dall’esterno ma il funzionario della Motorizzazione lo ha scoperto

Ev.owa 2Sulla canottiera aveva una telecamera e un sistema di comunicazione con cuffie che gli consentiva di trasmettere le immagini del quiz per la patente davanti ai suoi occhi e di ricevere le risposte via audio da un complice all’esterno. La polizia ha denunciato un 24enne kossovaro, residente nel Lughese, per errore determinato dall’altrui inganno nella falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in concorso con altri. L’episodio è accaduto il 6 marzo alla Motorizzazione di Ravenna.

Un equipaggio delle volanti è intervenuto dopo che il funzionario esaminatore aveva sorpreso il candidato che aveva appena superato l’esame di teoria. L’attrezzatura è stata sequestrata dagli agenti.

Ecco il decreto: vietato anche assembramenti nei parchi. Si può uscire per la spesa

Le principali misure: scuole chiuse, stop allo sport, spostamenti solo per lavoro, salute e normali necessità

Conte Decreto
Il premer Conte firma il decreto

Da oggi (10 marzo) è in vigore anche in provincia di Ravenna il decreto ribattezzato dal premier “io sto a casa” per contenere la diffusione del coronavirus.

Sono così estese a tutta l’Italia le misure già previste dal decreto dell’8 marzo per la Lombardia e le province considerate allora più a rischio e che saranno valide ora in tutto il Paese fino al 3 aprile.

Sostanzialmente, in estrema sintesi, è prorogata la chiusura delle scuole (si tratta di una sospensione delle attività didattiche, anche dell’università), è previsto ” il divieto di assembramento all’aperto e in locali pubblici”, sono state fermate le manifestazione sportive, “anche il calcio” (potranno essere disputate, a porte chiuse, solo manifestazioni internazionali e potranno continuare ad allenarsi solo professionisti e atleti in vista di competizioni internazionali).

Il decreto prevede infine la possibilità di uscire di casa solo per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. «Non è necessario – spiega Palazzo Chigi – e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità (come invece è accaduto in alcune città, ndr) che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare».

A QUESTO LINK IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE DA STAMPARE IN CASO DI SPOSTAMENTI

Bar e ristoranti, come ormai noto, potranno restare aperti solo dalle 6 del mattino alle 18, garantendo la distanza di sicurezza tra i clienti.

Musei e luoghi di cultura, come già avveniva, dovranno restare chiusi; sono inoltre sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonchè gli eventi in luogo pubblico (compresi cinema o teatri) o privato (sono sospese le attività di cinema, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).

Nelle giornate festive e prefestive dovranno restare chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati.

Come già previsto anche dall’ordinanza regionale, resteranno chiuse anche piscine e palestre, oltre a centri ricreativi.

A QUESTO LINK IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO DELL’8 MARZO ESTESO A TUTTA L’ITALIA

Coronavirus, in provincia 6 nuovi casi (19 in totale): 5 ricoverati, età 45-73

Dati diffusi da Bologna, aggiornati alle 12 del 9 marzo. Il 43 percento dei soggetti positivi in Emilia-Romagna è a casa senza bisogno di cure ospedaliere, 90 ricoverati in terapia intensiva, 70 decessi, 30 guarigioni

Ambulanza CoronavirusSono sei i nuovi casi di positività al nuovo coronavirus Sars-Cov-2 registrati in provincia alle 12 del 9 marzo, e il totale sale così a 19 (compresi i due già dichiarati guariti), di cui uno ricoverato in Terapia Intensiva a Ravenna, dove sono presenti anche tre pazienti provenienti dal Piacentino. I sei nuovi casi sono quattro uomini e due donne di età compresa fra 45 e 73 anni: cinque sono ricoverati (di cui tre al Maria Cecilia Hospital di Cotignola, dopo i tre casi – due pazienti e un medico – già registrati nei giorni precedenti) mentre uno si trova in isolamento volontario domiciliare perché privo di sintomi o con sintomi lievi.

I tre pazienti maschi del Maria Cecilia Hospital risultano residenti fuori regione. Tra gli altri tre contagiati anche un’impiegata del tribunale di Ravenna, in isolamento a casa, moglie del 66enne faentino già risultato positivo nei giorni scorsi. I restanti due casi riguardano una 68enne già ricoverata all’ospedale per una polmonite e un 45enne del Lughese.

Per tutti sono state effettuate le indagini epidemiologiche per l’individuazione dei relativi contatti stretti, per i quali è stato attivato l’isolamento volontario domiciliare.

In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.386 i casi, 206 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 4.344 a 4.607 i campioni refertati. Complessivamente, fa sapere la Regione, ci sono 601 persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 90 (15 in più rispetto a ieri). E salgono a 30 (ieri erano 27) le guarigioni, 29 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi. Crescono anche i decessi, arrivati a 70: i 14 nuovi riguardano 5 donne e 9 uomini, tra cui un cittadino lombardo. La maggior parte delle persone decedute aveva patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per 4 pazienti sono ancora in corso gli approfondimenti.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 602 (74 in più rispetto a ieri), Parma 279 (3), 164 Rimini (51), Modena 116 (19), Reggio Emilia 103 (33), Bologna 80, di cui 35 del circondario imolese (complessivamente 18 in più, di cui 8 del circondario imolese), Forlì-Cesena 16 (di cui 11 Forlì e 5 Cesena, complessivamente 1 in più relativo a Forlì), Ferrara 7 (1 in più rispetto a ieri).

Tra sabato 7 e domenica 8 sono giunti in Emilia-Romagna nuovi dispositivi di protezione individuale dal dipartimento nazionale di protezione civile. In totale le mascherine (del tipo ffp2) pervenute dall’inizio dell’emergenza sono 47.160, gli occhiali antigraffio 6.800. Tutto il materiale viene consegnato al deposito sanitario di Reggio Emilia, da cui viene distribuito secondo i criteri prefissati, ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario.

Ufficiale: bar e ristoranti chiusi dalle 18 anche a Ravenna. E stop agli allenamenti

Nuova ordinanza della Regione. Obbligo di mascherina e guanti per i taxisti

Ristorante 3 2L’apertura di attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 viene estesa a tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Quindi anche nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena, dopo che il Decreto governativo dell’8 marzo aveva già introdotto la misura restrittiva anti-coronavirus nelle altre cinque province della regione: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini.

Lo prevede l’Ordinanza da poco (serata del 9 marzo) firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

La nuova misura su attività di ristorazione e bar entra in vigore già da domani, 10 marzo, e fino al prossimo 3 aprile.

Durante l’apertura, resta l’obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

L’Ordinanza prevede l’estensione alle quattro province, e quindi la validità in tutto il territorio regionale, di una seconda misura. Quella – si legge nell’ordinanza – “relativa alla sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati: sempre da domani, allenamenti compresi, saranno consentiti solo agli atleti professionisti e di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, purché all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In precedenza, tale possibilità nelle quattro province era concessa anche agli atleti agonisti”.

Infine, l’atto del presidente della Regione prevede che taxisti e autisti di mezzi a noleggio con conducente debbano indossare mascherina e guanti, e si raccomanda loro di eseguire con regolarità sanificazioni del veicolo. Quest’ultima misura sarà in vigore da mercoledì 11 marzo, per consentire loro di acquisire quanto necessario.

Coronavirus, limitati spostamenti e scuole chiuse fino al 3 aprile in tutta Italia

Lo ha deciso il Governo. Il premier Conte: «Tutto il Paese è zona protetta, dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa»

Italy's Republic DayIl governo estende a tutte le Regioni, a partire dal 10 marzo e fino al 3 aprile, le misure già attive in Lombardia e in altre 14 province e relative all’emergenza Coronavirus.

«Tutta l’Italia sarà zona protetta – ha detto il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi –. Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”».

In sintesi, saranno vietati gli spostamenti se non per «comprovati motivi di lavoro» oppure «gravi esigenze familiari o sanitarie». Le scuole resteranno chiuse fino al 3 aprile. E saranno sospese tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio compreso.

«I numeri – ha detto Conte – ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti».

A QUESTO LINK TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Trasporto pubblico, Start invita i dipendenti a consumare le ferie arretrate

L’azienda controllata dalle amministrazioni segue le indicazioni del decreto del Governo per ridurre il personale al lavoro e quindi a rischio di contagio

Autobus RavennaNuove disposizioni per chi usa gli autobus del trasporto pubblico ai tempi del coronavirus. A fine di contenere il rischio di contagio, l’azienda Start Romagna ha aggiornato le misure da adottare a bordo dei mezzi in servizio, sia per il personale che per i clienti.

Le porte anteriori dei mezzi, normalmente utilizzate per l’accesso a bordo, saranno mantenute chiuse, pertanto i clienti potranno utilizzare esclusivamente la porta centrale e posteriore per la salita e la discesa. I passeggeri sono inoltre invitati a mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, anche dalla cabina di guida e dal conducente, come da indicazioni ministeriali.

Start consiglia di munirsi di biglietto a terra (nei punti vendita autorizzati, alle emettitrici automatiche o tramite smartphone con le app dedicate Roger, myCicero, DropTicket, Muver) perché «la vendita a bordo – scrive l’azienda in una nota – sarà a discrezione dell’autista, all’insegna della massima prudenza e della reciproca sicurezza».

Seguendo le indicazioni contenute nel decreto del Governo dell’8 marzo, Start Romagna raccomanda ai propri dipendenti di programmare a brevissimo il maggior numero possibile di giornate di ferie, cercando di consumare gli arretrati in un periodo in cui con le scuole chiuse non ci sono i servizi scolastici da coprire.

Prosegue, in aggiunta alla tradizionale pulizia dei mezzi, l’attività di sanificazione che viene svolta quotidianamente da parte di società specializzate mediante l’utilizzo di prodotti specifici, approvati dal medico competente dell’azienda.

Crisi coronavirus, dalla Regione un pacchetto da 45milioni per imprese e famiglie

Dieci milioni sono per l’accesso al credito a zero interessi. Fino a sei milioni di “acconto” per la cultura

Bonaccini VittoriaLa giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato un pacchetto di oltre 45 milioni di euro per sostenere famiglie e imprese che devono fronteggiare le conseguenze economiche derivate dall’emergenza coronavirus. Si tratta di 15 milioni di fondi straordinari dal bilancio regionale e oltre 30 di contributi, sempre regionali, liquidati in anticipo rispetto a scadenze fissate nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda i 15 milioni derivanti direttamente dal bilancio regionale sono così suddivisi: 10 milioni per l’intero sistema delle imprese, a partire dalle Pmi, per l’accesso al credito a zero interessi. Operazione da fare insieme ai Consorzi fidi e alle banche e in grado di generare investimenti per almeno 100 milioni di euro, con l’obiettivo di garantire liquidità nell’immediato e far ripartire gli investimenti non appena possibile. L’intervento è all’ordine del giorno del tavolo convocato per domani dall’assessore Vincenzo Colla con Consorzi fidi e Abi, l’associazione delle banche italiane.

Fino a 5 milioni di euro del bilancio regionale saranno invece destinati a misure di welfare a favore delle famiglie. Fondi straordinari destinati ai Comuni con i quali si stanno già definendo gli interventi.

Oltre 30 milioni di euro verranno invece erogati nei prossimi giorni, in anticipo rispetto a scadenze fissate nei prossimi mesi. Oltre 18 milioni ai Comuni, già assegnati per finanziare i servizi per l’infanzia.

Al settore cultura fino a 6 milioni di euro quale primo acconto dei contributi previsti dalla legge regionale sullo spettacolo. Poi 3,4 milioni di euro per abbattere i tassi di interesse sui mutui delle imprese agricole. Infine, 3 milioni di euro a fondo perduto per il comparto turismo e gli albergatori.

«Dopo l’accordo sullo sblocco della cassa integrazione in deroga, che ha messo a disposizione 38 milioni di euro a tutela di imprese e lavoratori, per garantire la continuità di reddito i lavoratori in ogni tipo di impresa – afferma il presidente Stefano Bonaccini – destiniamo a welfare e aziende oltre 45 milioni di euro, attraverso il bilancio regionale e l’intera struttura, grazie alla quale anticiperemo pagamenti programmati da qui a fine anno. E questo in un momento non facile nemmeno per i nostri dipendenti, che ringrazio davvero per l’impegno dimostrato dall’inizio dell’emergenza. Abbiamo bisogno di contrastare la diffusione del virus nella maniera più ferma possibile, rispettando le regole con serietà e rigore, ma nello stesso tempo non intendiamo lasciare soli cittadini, famiglie e imprese con misure economiche e di sostegno più che mai necessarie. Abbiamo chiesto al Governo un piano di interventi in grado di rappresentare uno shock per l’economia nazionale, ma nel momento in cui si chiede, bisogna anche essere in grado di fare in prima persona. Attendiamo ora l’approvazione dell’annunciato decreto nazionale, auspicando che sia coerente con le proposte unitarie già avanzate dalle Regioni».

La disponibilità di fondi e dei pagamenti in anticipo è stata il frutto della ricognizione condotta in ogni settore dagli assessori competenti: la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Shlein, Paolo Calvano (Bilancio), Vincenzo Colla (Sviluppo e lavoro), Andrea Corsini (Turismo), Alessio Mammi (Agricoltura), Paolo Salomoni (Istruzione, Università e agenda digitale), Mauro Felicori (Cultura), Irene Priolo (Ambiente e Protezione civile).

Coronavirus, scuole: dalla Regione il via libera per le lezioni on line

Accordo con Ufficio Scolastico e Lepida: dal 10 marzo gli strumenti per dare il via alle “classi virtuali”

Più e-learning nelle scuole dell’Emilia-Romagna. In queste settimane di forzata sospensione delle lezioni a causa all’emergenza coronavirus, la modalità di apprendimento e-learning rappresenta un’opportunità per mantenere una relazione didattica con la scuola. Una “classe virtuale” in cui ognuno sarà collegato da casa propria.

Gli strumenti a supporto dell’attività a distanza sono forniti da Google e Cisco, due giganti dell’informatica, che grazie a un accordo tra Regione, Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e Lepida Scpa (la società di gestione della rete a banda larga e dei servizi di connettività delle pubbliche amministrazioni), li metteranno a disposizione gratuitamente, già da martedì 10 marzo, alle istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna di ogni ordine e grado, statali e paritarie.

I ragazzi potranno inviare video, power point o testi scritti, trovare i compiti assegnati e le correzioni. E gli insegnanti riunirsi in “stanze” virtuali e anche incontrare, sempre on line, i genitori.

«Cerchiamo – spiegano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni – di dare supporto alle scuole di tutto il territorio per affrontare questo momento di emergenza che comporta, tra le altre misure, la sospensione delle lezioni per tutti gli studenti dell’Emilia-Romagna».

«Ci siamo mossi – aggiungono presidente e assessore – assieme all’Ufficio scolastico regionale e a Lepida e in collaborazione con le aziende informatiche, in due direzioni: prima di tutto per mettere tutte le scuole nelle condizioni di poter attivare classi virtuali adeguate, e contemporaneamente dare ai docenti strumenti di formazione per operare sulla piattaforma di e-learning. Un’azione che mira a sostenere la continuità didattica e la partecipazione degli studenti alla comunità scolastica».

«Le scuole dell’Emilia-Romagna sono al top, a livello nazionale, nell’utilizzo delle tecnologie digitali nella didattica. Lo attesta il rapporto Agicom 2019. L’emergenza coronavirus e la  sospensione delle attività didattiche, nelle indubbie difficoltà che pone – precisa il direttore dell’Ufficio scolastico regionale  Stefano Versari – ci spinge a un’ulteriore accelerazione nelle iniziative. Per questo si è deciso di rendere immediatamente disponibili, sulla base delle proposte pervenute sinora da Google e Cisco e delle ulteriori che eventualmente perverranno, strumenti digitali alle scuole che non ne posseggano.  Nel mercato esistono molteplici piattaforme che consentono – con modalità, qualità e costi differenziati – di realizzare attività di didattica a distanza. Non si intende dunque indirizzare le libere scelte tecniche ed economiche delle Istituzioni scolastiche. Ma piuttosto avviare un percorso per l’impiego diffuso di strumenti per la didattica a distanza».

«In brevissimo tempo abbiamo reso possibile per tutte le scuole dell’Emilia-Romagna l’accesso a servizi gratuiti per svolgere a distanza attività didattica e incontri con insegnanti, rappresentanti e genitori. Ciò – spiega il direttore di Lepida Gianluca Mazzini – è facilitato anche grazie all’infrastruttura a banda ultra larga di Lepida, già disponibile in oltre 1.200 plessi scolastici dell’Emilia-Romagna,che permette agli operatori della scuola di poter accedere con qualità ai servizi digitali. Un’ulteriore conferma dell’importante ruolo che le tecnologie digitali svolgono al servizio di tutta la comunità regionale».

Come funziona
A partire da martedì 10 marzo sono gratuitamente attivabili, a richiesta, i servizi per attività didattiche a distanza grazie a G Suite for Education, un insieme di strumenti e servizi Google realizzati appositamente per le scuole e per l’istruzione on line e per l’attività di comunicazione a distanza grazie a CISCO WebEx, una piattaforma professionale per la gestione di incontri audio-video con un elevato numero di partecipanti.
L’attività didattica a distanza tramite Google Suite è già attiva in circa 300 delle 535 scuole statali della regione, con tempi di attivazione del servizio mediamente di 4-5 giorni.
Grazie alla collaborazione fra Lepida Scpa, Google Italia e i suoi partner, le scuole della regione possono aderire al servizio compilando i moduli disponibili all’indirizzo https://gsuite.google.com/signup/edu/welcome#0.

In tal modo sarà possibile ottenere l’attivazione della piattaforma in modalità fast track ovvero accelerando la procedura di attivazione.
Per eventuali problemi durante la compilazione del modulo è disponibile un servizio di supporto temporaneo di Lepida contattabile via e-mail all’indirizzo supporto-scuole@lepida.it.

La piattaforma Cisco Webex
Cisco Webex è una piattaforma che permette a più persone di collaborare a distanza in modo semplice e sicuro. Coniuga le funzionalità di audioconference, webconference e videoconference. La piattaforma è disponibile a livello globale e, già oggi, supporta oltre 100 milioni di riunioni al mese.
Webex è una piattaforma sicura – sia sotto il profilo della crittografia dei dati, che della privacy degli utenti – e interoperabile con altri strumenti applicativi e di collaborazione. Consente una gestione amministrativa avanzata di ogni singola scuola.
Con Cisco Webex l’incontro si svolge in una stanza virtuale che fornisce tutti gli strumenti digitali per una collaborazione avanzata tra i partecipanti all’incontro: mostra documenti, applicazioni e contenuti multimediali; gestisce chat con domande e risposte; offre una sorta di “lavagna virtuale”; registra le sessioni e permette di rivederle con un’alta qualità audio-video.
CiscoWebex mette a disposizione delle scuole dell’Emilia-Romagna una ‘stanza’ virtuale per attività organizzative oltre che didattiche di incontro e scambio online e, per le scuole superiori di secondo grado, più stanze per ogni singolo istituto che i docenti possono utilizzare per gestire attività con le classi. La proposta prevede un supporto tecnico a distanza per le scuole che aderiranno. L’Ufficio scolastico regionale raccoglierà le richieste di accesso da parte delle istituzioni scolastiche.
Entrambi i servizi possono essere utilizzati a partire da qualsiasi dispositivo: personal computer, tablet o  smartphone, dotato dei sistemi operativi più diffusi (iOS, Android, Windows, macOS). Il supporto relativo a G Suite Education riguarda la fase di avvio della piattaforma, che rimane poi a disposizione della scuola. I servizi Cisco Webex saranno utilizzabili gratuitamente fino a giugno 2020.

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