mercoledì
10 Settembre 2025

Amnesty e Università insieme per Zaky: due eventi in piazza del Popolo

Il 20 e 21 febbraio manifestazioni anche a Ravenna per lo studente iscritto a un master a Bologna e incarcerato in Egitto per il suo attivismo

Zaky
L’immagine realizzata dal disegnatore e attivista ravennate Gianluca Costantini utilizzata da Amnesty nel mondo per difendere la causa di Zaky

Due sono gli appuntamenti dei prossimi giorni promossi da Amnesty Ravenna e da studentesse e studenti universitari del Campus ravennate, in particolare del corso di laurea in cooperazione internazionale e diritti umani, per tenere alta l’attenzione sul caso di Patrick George Zaky, studente egiziano iscritto ad un master dell’università di Bologna e arrestato dieci giorni fa appena atterrato in Egitto. Gli appuntamenti sono per giovedì 20 febbraio ore 14.30  e venerdì 21 febbraio alle 18, sempre in piazza del Popolo, Ravenna

I suoi avvocati hanno riferito che gli agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale hanno tenuto Patrick bendato e ammanettato durante il suo interrogatorio all’aeroporto durato 17 ore. Patrick è stato picchiato sulla pancia e sulla schiena e torturato con scosse elettriche. Gli agenti della NSA lo hanno interrogato sul suo lavoro in materia di diritti umani durante il suo soggiorno in Egitto e sullo scopo della sua residenza in Italia. Successivamente è stato trasferito in una struttura di detenzione della NSA non rivelata ad al-Mansoura. Il giorno seguente all’arresto,  dicono ancora da Amnesty International, i pubblici ministeri di al-Mansoura hanno ordinato la sua detenzione per 15 giorni in attesa di indagini su accuse tra cui “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. I pubblici ministeri hanno affermato di fare riferimento a dieci post pubblicati su Facebook, ma non hanno permesso né a Zaky né al suo avvocato di esaminarli.

Sabato 15 febbraio i giudici hanno confermato la detenzione preventiva. Zaky tornerà in tribunale il 22 febbraio. Resterà, poco lontano da al-Mansoura, a Talkha in un’altra struttura detentiva, e ha potuto vedere seppur per pochissimo la famiglia.

«Riteniamo che Patrick George Zaky sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media» scrivono da Amnesty. «Per questo diamo appuntamento a tutte e tutti coloro che vogliono unirsi a noi nel chiedere il rilascio di Patrickı.

 

Morte Matteucci, la moglie cita Benigni su Fb: «Con Fabrizio come in una favola»

Simona Pepoli ricorda il marito sui social con una citazione da “La vita è bella”

Matteucci Pepoli
La foto postata da Simona Pepoli sulla propria pagina Facebook

Rompe il silenzio, sui social, Simona Pepoli, la moglie dell’ex sindaco Fabrizio Matteucci, sommersa dall’affetto di una città intera dopo la morte del marito.

«Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. Come in una favola c’è dolore e come una favola è piena di meraviglia e felicità!», scrive Pepoli sulla sua pagina Facebook, citando La vita è bella di Roberto Benigni.

«Semplicemente grazie», scrive poi nel suo breve post.

Le foto dell’ultimo saluto di Ravenna all’ex sindaco Fabrizio Matteucci

In piazza la commemorazione, alla chiesa di San Pier Damiano il funerale

Ecco la nostra gallery fotografica del giorno dell’ultimo saluto a Fabrizio Matteucci, l’ex sindaco di Ravenna morto per un infarto domenica 16 febbraio a pochi giorni dal suo 63esimo compleanno.

Il feretro, dalla camera ardente allestita in municipio, è stato portato in piazza del Popolo tra gli applausi per una commemorazione pubblica durante la quale hanno preso la parola il sindaco Michele de Pascale e l’assessora Ouidad Bakkali.

A seguire, il funerale nella chiesa di San Pier Damiano, che non è riuscita ad accogliere tutti quelli giunti per dare l’ultimo saluto all’ex sindaco.

Strisce blu per tutti i 485 posti di piazza Costa: si paga da aprile a settembre

Sosta a pagamento dalle 13 a mezzanotte. A Milano Marittima resta la ztl negli stradelli a mare ma solo nei weekend e in tutto agosto. Novità in vigore da Pasqua

Cambia la sosta a Cervia, diventano a pagamento diversi stalli. Piazza Andrea Costa sarà riorganizzata con un totale di 485 posti, tutti a pagamento: dall’1 aprile al 30 settembre, dalle 13 a mezzanotte. Su viale Roma non saranno istituiti parcheggi a pagamento. A Milano Marittima l’amministrazione comunale intende continuare con la ztl negli stradelli a mare, ma per il 2020 sarà attiva, dal primo aprile al 30 settembre, solo il sabato e la domenica e per l’intero mese di agosto. Le strisce blu verranno realizzate in tutte le traverse, tranne quelle che in base al Codice della strada non hanno le misure sufficienti per l’istituzione di parcheggi. Per quanto riguarda il parcheggio scambiatore, l’Amministrazione sta lavorando per mettere la guardiania e implementare il servizio navetta. Le novità siano attuate quando saranno realizzati i due nuovi parcheggi (350 posti all’Artusi e 150 al Chiappini), presumibilmente verso Pasqua.

La decisione è maturata per una serie di motivi. «Cervia è una città da sempre vocata alla tutela dell’ambiente – scrive il Comune in una nota –. Tra le varie politiche che l’amministrazione intende attuare per diventare una città sempre più “green” ci sono anche la disincentivazione dell’uso delle auto e l’incentivazione dei mezzi leggeri. Inoltre si intende razionalizzare e ottimizzare la sosta e il traffico degli autoveicoli per rendere la città sempre più ordinata e vivibile. Non ultimo, per il 2020, per garantire le entrate necessarie a mantenere il numero e il livello dei servizi forniti alle famiglie e alle imprese, si è deciso di non aumentare le imposte, ma di intervenire sul piano sosta».

Oltre alle nuove disposizioni citate, sono previste alcune agevolazioni. Per i residenti che vivono in zone con le strisce blu e che non hanno garage e posto auto sono previsti due permessi con numero di targa, uno rilasciato a 10 euro (diritti segreteria) e uno a 60 euro (50 euro + diritti segreteria). I residenti del centro storico potranno godere delle stesse agevolazioni descritte sopra (prima auto permesso a 10 euro, seconda a 60 euro). Se invece la casa è dotata di garage o posto auto interno è previsto un solo permesso a 100 euro. I residenti di via Nazario Sauro, che d’estate convivono con le numerose iniziative del Borgo Marina, potranno godere delle stesse agevolazioni dei residenti sprovvisti di posto auto. Per la prima volta è previsto un permesso scontato per le attività commerciali. Confermate le agevolazioni per le altre categorie economiche.

Ubriaca in ospedale dopo la disco, il Baccara: «Aveva bevuto prima di entrare»

La direzione del locale riporta le testimonianze raccolte dagli amici di una 17enne bolognese, ricorda che vengono serviti cocktail solo ai maggiorenni ma non esclude che qualche over 18 possa averle passato un drink

Cocktail Alcol«Dalle testimonianze fornite dagli amici della ragazza ai nostri addetti alla sicurezza e al padre stesso della giovane soccorsa, sarebbe emerso che, la ragazza avrebbe bevuto subito prima di entrare nel locale, tanto che all’ingresso non aveva ancora manifestato i sintomi classici di un abuso di sostanze alcoliche». È la precisazione della direzione della discoteca Baccara di Lugo a proposito del caso di una 17enne bolognese soccorsa nel locale e finita all’ospedale con una pesante intossicazione da alcol (aveva un tasso alcolemico di 2 grammi per litro che equivale al quadruplo del limite consentito per la guida). «Ovviamente – continuano dal Baccara – all’interno del locale è impossibile per gli addetti alla sicurezza sapere se, per esempio, un amico maggiorenne abbia preso da bere e poi l’abbia passato alla ragazza, come purtroppo accade spesso, per aggirare i nostri controlli. Aspettiamo gli esiti delle indagini dei carabinieri e siamo disponibili alla massima collaborazione per appurare l’esatta dinamica dei fatti».

I vertici della disco ci tengono a sottolineare che vengono chiesti i documenti d’identità a tutti i clienti del locale, «autorizzando l’ingresso soltanto a chi ha compiuto almeno 16 anni e fornendo a tutti i maggiorenni un braccialetto riconoscitivo per consumare bevande alcoliche in modo da agevolare il lavoro ed il controllo supplementare dei nostri baristi». La gestione del club ricordano che i soccorsi del 118 sono stati allertati dagli addetti alla sicurezza poco prima delle 2.

La direzione si propone per fare la propria parte, come sentinelle sociali del mondo giovanile, collaborando con  le realtà della nostra comunità: scuole, famiglie, Istituzioni, forze dell’ordine, Ausl. «Ci piacerebbe sottoscrivere un patto per il divertimento sano e per affrontare queste problematiche sociali senza demonizzare i luoghi di divertimento ed aggregazione, nè generalizzando o rappresentando i giovani come dediti allo sballo, perché così non è; ma affrontando in modo coordinato e preventivo questi fenomeni sociali».

Morto in ambulanza l’anziano pedone investito da un’auto: era sulle strisce pedonali

La vittima è un 93enne di San Pietro in Vincoli che stava attraversando via Cella

A1d790ee 7b1f 4c3d Acf6 4745b8a0c22bÈ morto l’anziano pedone investito da un’auto questa mattina, 18 febbraio, nella frazione di Carraie nel forese sud di Ravenna. La vittima è Bruno Filippi di 93 anni, residente a San Pietro in Vincoli: è deceduto durante il trasporto in ospedale. Le sue condizioni sono parse subito gravissime.

Verso le 9  l’uomo stava attraversando via Cella e secondo le informazioni diffuse dalla polizia locale era sulle strisce pedonali poco distanti dall’incrocio con via San Rocco quando è stato colpito da una Suzuki Ignis condotta da una donna di 72 residente nel comune di Ravenna che proveniva da Santo Stefano.

Sul posto, oltre al personale del 118 che ha prestato i primi soccorsi, è intervenuto, per i rilievi, il personale dell’ufficio Infortunistica stradale della polizia locale di Ravenna.

Da settembre via alla laurea in Medicina a Ravenna: 75 posti, lezioni in ospedale

L’ateneo di Bologna ha approvato l’attivazione del corso (75 posti anche a Forlì): per l’insediamento nel territorio bizantino l’impegno economico sarà di circa 30 milioni di euro

Ospedale Di RavennaGli organi decisionali dell’Università di Bologna hanno approvato l’attivazione, a partire dall’anno accademico 2020-21, dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia a Forlì e a Ravenna, per un totale di 150 posti (75 e 75) che si aggiungono ai 374 per la sede di Bologna e ai 90 di Medicina in inglese (Medicine and Surgery). A trent’anni dal suo arrivo in Romagna, l’Ateneo porta a termine un tassello importante di un progetto che avrà un forte impatto non solo sugli studenti ma anche sulle strutture ospedaliere e l’intero territorio.

I due corsi di Medicina si appoggeranno all’Ausl Romagna e saranno sostenuti da numerosi enti locali e finanziatori privati. Per il territorio ravennate si tratta di Fondazione Flaminia, Comune di Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Fondazione del Monte, Gruppo Villa Maria, Istituto Oncologico Romagnolo. Un impegno economico locale che si aggira intorno ai 30 milioni di euro. Per il territorio forlivese contribuiranno la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Comune di Forlì attraverso Serinar, Italo Carfagnini (Macifin), l’Istituto Oncologico Romagnolo, il Gruppo Villa Maria, Maria Grazia e Giuseppe Silvestrini. Le lezioni a Ravenna si svolgeranno all’ospedale Santa Maria delle Croci, «dove è già stato approvato un progetto riguardante la realizzazione di aule e laboratori didattici all’avanguardia», fa sapere la Fondazione Cassa di Risparmio.

«Si tratta di un grandioso progetto di integrazione – commenta il prorettore alla didattica Enrico Sangiorgi – che abbraccia didattica, ricerca e assistenza e coinvolge la Regione, gli Enti del territorio e tutte le città su cui insiste il Multicampus dell’Università di Bologna: Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, ognuna con strutture e funzioni sanitarie che rappresentano le specifiche vocazioni dei territori romagnoli.  Si conclude un percorso ambizione e complesso alla cui riuscita sono particolarmente orgoglioso di ver contribuito».

Folla in chiesa per Matteucci, il vescovo emerito: «Con lui dialogo sempre aperto»

Nella chiesa di San Pier Damiano, la parrocchia del quartiere Darsena a Ravenna a cui l’ex sindaco Fabrizio Matteucci si era ormai da anni avvicinato e che frequentava con la famiglia, una folla di almeno 500 persone – compagni di partito, amministratori locali, collaboratori, amici e tanti cittadini – si è radunata nel pomeriggio di oggi 18 febbraio per le esequie religiose del 63enne stroncato da un malore due giorni fa.

A58fdf7b E270 4a29 Bbaa 045c24b918faIl vescovo emerito di Ravenna-Cervia, Giuseppe Verucchi. nell’omelia funebre ha parlato dei sui rapporti fraterni con l’ex sindaco: «Recentemente ci eravamo ripromessi di travare l’occasione per un caffè e fare due chiacchere, perché continuavamo a sentirci anche quando non era più sindaco e io era tornato da Ravenna a Modena. La notizia della sua morte mi ha sconvolto, non ci credevo. Avevo avviato un lungo e profondo dialogo umano con Fabrizio ancora prima che diventasse sindaco. Ci siamo confrontati apertamente sui bisogni della nostra comunità e nonostante la consapevolezza dei ruoli e dei compiti diversi, avevamo concordato che c’èra un gran bisogno di armonia e di pace fra le persone della nostra comunità, di sostenere la necessità del lavoro e di costruire opportunità di futuro per i nostri giovani».

La cerimonia religiosa si è tenuta a seguito di quella civile in piazza del Popolo dove a parlare sono stati il successore di Matteucci, Michele de Pascale, e l’assessora Ouidad Bakkali che proprio con Matteucci entrò giovanissima in giunta.

«Durante gli anni difficili che abbiamo attraversato – ha detto ancora Verucchi – abbiamo sempre tenuto aperto un dialogo e ci siamo confrontati anche se su certe questioni la pensavamo in maniera diversa, ma siamo comunque stati stati sinceri far di noi. Abbiamo semplicemente percorso le stesse strade anche se con passi e prospettive diverse. Come quando di fronte alla crisi economica e di valori che ha colpito la nostra comunità io ero preoccupato e sconfortato per la mancanza di fede, lui per l’esasperasi delle conflittualità fra i cittadini. Sicuramente mi ha commosso e aperto il cuore quando ha annunciato che voleva diventare cristiano e avviare un suo percorso per ricercare la fede».

Nel corso della cerimonia in chiesa si sono susseguiti anche una serie di passi evangelici e commoventi testimonianze di amici e collaboratori di Matteucci scandite dal rituale “Ascoltaci o signore”.
Poi il feretro si è avviato al luogo di sepoltura.

Grazie allo smartwatch al polso scopre un problema al cuore, 33enne operato

Gli esami dell’ospedale privato Maria Cecilia hanno evidenziato una tachicardia ventricolare: l’orologio intelligente aveva segnalato una anomalia facendo un Ecg dopo una corsa che lo aveva affaticato

Apple Watch 1682821Lo smartwatch al polso, regalo della moglie, ha permesso a un 33enne di scoprire un problema cardiaco e la conseguente operazione chirurgica potrebbe avergli salvato la vita. La storia arriva da Cotignola, dalle corsie del dipartimento di Aritmologia della clinica privata Maria Cecilia Hospital del gruppo Gvm. Il giovane originario di Lecce era affetto da palpitazioni parossistiche mai diagnosticate, soffriva di una tachicardia ventricolare che talvolta può risultare fatale. A distanza di meno di un mese dall’intervento, l’uomo sta bene e, dopo un esame Holter e un Ecg sotto sforzo, potrà ricominciare gradualmente anche le attività sportive.

La tecnologia e i device degli ultimi anni hanno permesso un controllo sempre maggiore della quotidianità. I moderni smartwatch indossati al polso sono uno strumento utile per monitorare il proprio stato di salute grazie alla possibilità di tracciare in continuo il ritmo cardiaco. «Sentivo una strana sensazione di vuoto, con il cuore che batteva all’impazzata dopo una corsa – sono le parole del 33enne raccolte dall’ufficio stampa della clinica -. Ho attivato la funzionalità di Ecg del mio smartwatch, regalato da mia moglie proprio perché nell’ultimo periodo avvertivo un certo affaticamento dopo le partite di calcetto con gli amici. Dopo aver consegnato i risultati al mio medico sono stato indirizzato ai cardiologi che hanno riscontrato un’anomalia».

Il giovane non aveva precedenti di malattie cardiache o familiarità per morte cardiaca improvvisa e non ha presentato anomalie strutturali all’ecocardiografia, alla risonanza magnetica cardiaca e nessuna lesione coronarica alla tomografia computerizzata coronarici. «Uno studio elettrofisiologico, usando la mappatura cardiaca elettro-anatomica (Carto-3) senza l’ausilio di raggi X – spiega il dottor Saverio Iacopino, direttore del dipartimento – ha confermato la presenza dell’anomalia nel tratto di efflusso del ventricolo destro ed è stata eseguita l’ablazione a radiofrequenza ottenendo la completa soppressione dell’aritmia ventricolare e non più riproducibile. Gli smartwatch hanno già dimostrato la loro utilità nel rilevamento della fibrillazione atriale con alta sensibilità e specificità; questo caso, tra i primi al mondo per la diagnosi di una tachicardia ventricolare, sottolinea l’importanza di tali dispositivi come strumenti utili anche per la rilevazione di aritmie ventricolari. Ci consentono di giungere ad una diagnosi in tempi utili per eseguire ulteriori studi e convalidare eventualmente i risultati, individuando se le palpitazioni lamentate dai pazienti derivino da un’anomalia di natura benigna o meno».

Addio a Matteucci, il sindaco che ha traghettato la città attraverso la crisi

Dalle ordinanze sulla sicurezza alla Moschea, da “uomo di partito” a “sceriffo”, dall’attenzione al welfare all’ossessione (buona) per il ricambio generazionale: un ritratto dell’uomo scomparso per un malore a 63 anni

A pochi giorni dal suo 63esimo compleanno, un infarto si è portato via l’ex sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci. Nella mattinata di domenica 16 febbraio la notizia ha sconvolto la città: Matteucci era stato sindaco fino al 2016 e il suo volto è noto anche ai più giovani.

Ma chi è stato e cosa ha rappresentato per la città Matteucci? La sua è stata una vita per la politica. Figlio di quella generazione in cui il partito poteva rappresentare un ideale ma anche darti un lavoro e una carriera, Matteucci fin da ragazzo ne ha fatto parte iscrivendosi al Pci a 16 anni e facendosi coinvolgere al punto da non finire l’università e fermarsi alla maturità classica. È stato consigliere comunale, provinciale, regionale prima di diventare sindaco di Ravenna nel 2006. Era stato dirigente nazionale della Fgci, e nel partito segretario provinciale e poi regionale, incarico da cui si dimise dopo la storica sconfitta della sinistra alle amministrative di Bologna nel 1999.

Ravennate doc, residente in Darsena, Matteucci era conosciuto e apprezzato da tutto il mondo politico cittadino per la sua umanità e indiscussa onestà. Non a caso fu candidato a sindaco di Ravenna in un momento in cui il suo nome poteva unire e placare ambizioni personali di altri. Vinse con un voto a valanga, che sfiorò il 70 percento dei consensi (superando il 54 cinque anni più tardi), dopo una lunga campagna elettorale che lo portò ovunque sul territorio. Con lui, dopo dieci anni di pragmatismo di Vidmer Mercatali, vinse anche un’idea di politica più dialogante, più colta e raffinata, anche se gli oppositori, che pure lo stimavano, avevano gioco facile a dire che si trattava di un “prodotto del partito”.

In realtà, con l’andare degli anni, Matteucci si rivelò più autonomo del previsto da via della Lirica, tanto da arrivare anche a vere e proprie frizioni, come sul “caso Marina”. Sicuramente si trattò dell’intervento che più ha segnato i suoi dieci anni da Primo cittadino. Una serie di ordinanze che portarono a un drastico ridimensionamento del fenomeno degli happy hour e delle “feste danzanti” motivate dal sindaco innanzitutto per limitare gli eccessi del cosiddetto sballo che accompagnava i fine settimana della località. Qui Matteucci ha sfoderato il suo lato di sindaco “sceriffo” che lo porterà alle cronache nazionali e riguarderà non solo i lidi, ma anche la città. Ordinanze contro chi chiedeva spiccioli nei parcheggi, ordinanze per regolamentare la vendita di alcol di alcuni esercizi commerciali fino all’annuncio di essere andato a fotografare personalmente i clienti delle lucciole a Lido di Classe. A Matteucci si deve l’iniziativa, oggi spesso contestata a sindaci leghisti, di togliere le panchine dalla zona della stazione per evitare assembramenti (principalmente di cittadini stranieri). Nel suo secondo mandato, accorpò, anche qui creando non pochi mal di pancia a sinistra, le deleghe di sicurezza e immigrazione. Nel 2014 fece scalpore una sua dichiarazione in cui chiedeva limiti e regolamentazioni per l’ingresso degli stranieri. A contatto tutti i giorni con i cittadini, Matteucci era convinto che i temi relativi alla sicurezza non si potessero lasciare in mano alla destra ma andassero governati anche dalla sinistra, senza tentennamenti.

Allo stesso tempo, tuttavia, si fece promotore anche di battaglie non proprio popolari: difese a spada tratta la moschea che inaugurò durante il suo secondo mandato (e oggi c’è chi vorrebbe che via Guido Rossa diventi via Fabrizio Matteucci) e portò avanti una battaglia personale per migliorare le condizioni, allora pessime, dei detenuti di via Port’Aurea. Non solo, sostenne numerosi progetti di accoglienza e integrazione. Tra le battaglie care alla sinistra sposate dal primo cittadino c’è sicuramente quella per le Unioni civili, rispetto alla quale Matteucci si spese personalmente. Molte, in generale, le battaglie simboliche, gli atti a costo zero, la visibilità conquistata anche sui social con interventi quasi quotidiani su temi diversi. Al sindaco “sceriffo” si affianca ben presto quello “paterno” che vuole proteggere, educare, salvare i giovani, che sono la sua vera e propria ossessione. E se anche questo atteggiamento, soprattutto se declinato sul lato Marina di Ravenna, è stato più volte oggetto di critiche anche all’interno del suo stesso partito (tanto che Michele De Pascale durante la propria campagna elettorale per succedergli scelse una linea di discontinuità piuttosto netta su questi temi), gli va invece dato merito di essere stato tra i politici che hanno concretamente cercato di far crescere una nuova generazione di amministratori, ma anche di organizzatori, artisti, protagonisti della vita pubblica cittadina a vari livelli.

Non a caso, resta forse infatti il suo più grande merito la candidatura a capitale europea della cultura che per anni ha coinvolto forze ed energie in un grande progetto collettivo, un sogno proprio incentrato su teatro, musica, letteratura, arte. Anche questo a costi ridottissimi. Perché ciò che va sempre ricordato è che Matteucci è stato sindaco negli anni della crisi più dura, quelli del fallimento di una realtà come Iter, in cui le risorse per i comuni continuavano ad assottigliarsi. Da qui gli atti più eclatanti, come la promessa (non mantenuta) di abolire la mini-Imu per i ravennati e sforare i patti di stabilità, ma anche quelli meno visibili ma forse più concreti: il mantenimento della spesa per il welfare. Come non fossero bastati i vincoli di bilancio, fu lui a dover affrontare il cosiddetto “buco” del Consorzio per i servizi sociali (con risorse extra da trovare per pagare prestazioni non previste).

A lui si deve certo la realizzazione della piazza Kennedy pedonale, l’elemento più incisivo del suo mandato dal punto di vista urbanistico insieme all’apertura di piazzetta Unità d’Italia e l’avvio del cantiere del Mercato Coperto. Suo è stato anche il taglio del nastro di Marinara, la posa della prima pietra dell’hotel Mattei, ma si tratta di eredità di un passato, peraltro piuttosto ingombrante.

I suoi sogni di rilancio della Darsena (come non ricordare il viaggio per incontrare l’archistar Calatrava a cui avrebbe voluto affidare lo scavalco della stazione) si sono infranti contro la crisi e la mancanza di denaro anche per tappare le buche.

E tra le difficoltà di quel periodo non si può non citare la terribile perdita per Mattuecci di un amico, ma anche dell’assessore più forte della sua seconda squadra: Gabrio Maraldi, ucciso anche lui per un malore improvviso, nel 2012.

Quando si valutano dunque i dieci anni di Matteucci è imprescindibile tener conto del contesto difficilissimo per tutti i primi cittadini a cui si è aggiunta la crisi della rappresentanza tradizionalmente intesa e del partito stesso.

Uomo della “ditta”, sposò comunque, con ritardo, la causa renziana e non fu mai tentato da possibili scissioni, nemmeno per il compagno di battaglie politiche di una vita Vasco Errani o Pier Luigi Bersani. Da lui non è mai arrivata una parola di critica verso chi lo aveva preceduto e ha mantenuto la promessa di non intervenire sull’operato di chi gli è succeduto.

Dopo dieci anni sotto i riflettori da protagonista, ha ricoperto l’incarico di direttore regionale dell’Anci in disparte dalla vita pubblica, dedicando più tempo alla sua amatissima moglie, Simona (sempre lontana dai riflettori, sempre al suo fianco negli anni da primo cittadino) e al figlio Sayo, oggi adulto, bambino al tempo della prima elezione. Ma anche da “dietro le quinte” è rimasto sempre un punto di riferimento per chi invece fa politica attiva, come ha rivelato proprio il sindaco De Pascale: «La sua era sempre l’ultima telefonata della sera o la prima della mattina, per confrontarci. E non ti faceva mai pesare quando sceglievi una strada diversa da quella che avrebbe preso lui».

Centinaia in piazza per l’addio all’ex sindaco Matteucci, sulle note di Celentano

Il sindaco De Pascale depone la fascia tricolore sul feretro e canta insieme a moglie e figlio del suo predecessore

Centinaia di persone in piazza del Popolo per l’ultimo saluto all’ex sindaco Fabrizio Matteucci, morto per un infarto domenica 16 febbraio quando ancora non aveva compiuto 63 anni.

Applausi hanno accompagnato l’arrivo del feretro dal municipio, dove era stata allestita la camera ardente.

A prendere la parola è poi stato un commosso Michele de Pascale, che ha definito il suo predecessore come «un leader politico vero», sottolineando come non avesse mai pensato davvero che sarebbe stato costretto a usare la fascia tricolore che lo stesso Matteucci gli aveva consegnato quattro anni fa per un’occasione come questa. Deponendola poi sul feretro, al termine del discorso durante il quale ha ricordato anche come Matteucci continuasse a ricevere i sorrisi dei ravennati, quando girava per la propria città «ed è la cosa più bella che può capitare a un ex sindaco».

Ha poi preso la parola l’assessore Ouidad Bakkali, nominata per la prima volta, giovanissima, proprio da Matteucci, da lei definito «indimenticabile» e paragonato, con una bella citazione, a L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono. Sottolineando poi come Matteucci avesse meritoriamente deciso di investire quelle poche risorse a disposizione – ai tempi della sua legislatura – in scuola, cultura e servizi alle persone.

Sono poi partite le note della canzone di Adriano Celentano “L’emozione non ha voce”, cantata insieme allo stesso De Pascale da moglie e figlio di Matteucci, a cui sono stati rivolti i pensieri di tutti. «Tutta la città vi sarà vicina», ha detto il sindaco. E la moglie, travolta dall’affetto, ha invitato i presenti ad avvicinarsi al feretro.

In piazza anche l’ex ministro Graziano Delrio e il presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’ex governatore Vasco Errani, oltre a diversi sindaci, tra cui quello di Rimini Andrea Gnassi, la giunta e il consiglio comunale al completo. E anche tanti oppositori al governo locale del centrosinistra, dal leghista Gianluca Pini alla grillina Francesca Santarella.

Alle 14 i funerali nella chiesa di San Pier Damiano.

Piazza Funerali MatteucciPubblichiamo qui integralmente il discorso pronunciato da Michele de Pascale in piazza.

Ciao Fabrizio,
qui, nella tua piazza, c’è tutta la tua città.
In queste giornate sono passati da casa tua e poi dalla casa comunale, che era come se fosse parte di casa tua. i tuoi affetti, la tua famiglia, i compagni di una vita sono venuti da tutta la regione e da tutta Italia per darti un saluto.
Non dovevi farci questo scherzo.
Quando mi hai passato la fascia tricolore, non mi avevi prospettato l’idea di doverla utilizzare in questa giornata. Avrebbe sì parlato un sindaco al tuo funerale, ma fra molti e molti anni.
Volevo ringraziare di cuore tutte le persone che in questi giorni hanno parlato e scritto di Fabrizio, quelle parole le ho sentite profondamente sincere e non di circostanza.
Perché Fabrizio era una persona la cui umanità ti toccava nel profondo, il suo essere un uomo saldo nei suoi valori, fiero di una tradizione, ma contemporaneo. Un sindaco generoso e innamorato di Ravenna che si appassionava delle vicende dei suoi cittadini, in particolare di chi ne aveva più bisogno.
Un sindaco onesto e buono, un leader politico vero, che ha saputo guidare la nostra comunità con autorevolezza, assumere decisioni difficili, affrontare anni complessi con negli occhi i suoi valori, la storia della sua comunità, ma sempre con uno sguardo al futuro:
Il suo pensiero costante era quello di passare il testimone, come in una staffetta, alle nuove generazioni.
Ricordo anche gli ulti anni all’Associazione dei comuni felice di trasferire ai tanti sindaci la sua esperienza e sereno perché attraversa le strade di Ravenna e le persone lo fermavano, gli sorridevano e lo abbracciavano. Questa penso sia la cosa più bella che può capitare ad un ex sindaco.
Ci mancherai immensamente. Mancherai più che a chiunque altro a Simona e Sayo, la ragione che portava Fabrizio a svegliarsi con il sorriso tutte le mattine e che abbraccio a nome di tutti i ravennati. Tutta la città sarà sempre al loro fianco nel tuo ricordo.

Inps: aumentati i contributi per la frequenza agli asili nido nel 2020

I nuovi bonus 2020 vanno da un massimo di 3mila a un minimo di 1500 euro a seconda dell’Isee minorenni. Come presentare domanda

NidoCon la nuova legge finanziaria sono stati incrementati, per l’anno 2020, gli importi dei contributi per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati, e anche per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche, portandolo fino ad un massimo di 3mila euro su base annua per i nuclei familiari in possesso di Isee minorenni in corso di validità (riferito al minore per il quale è richiesta la prestazione) fino a 25mila euro.
Per i nuclei familiari con un lsee minorenni compreso tra 25mila e 40mila euro, l’agevolazione potrà essere al massimo di 2.500 euro.
Infine, spetterà l’importo minimo di 1.500 euro nel caso di Isee minorenni oltre la soglia di 40mila euro, ovvero in assenza dell’Isee.

La domanda, come di consueto, può essere presentata via web, tramite il servizio on line dedicato accessibile direttamente dal cittadino in possesso di un pin Inps dispositivo, di una identità Spid o di una Carta Nazionale dei Servizi (Cns) per l’accesso ai servizi telematizzati dell’Istituto; in alternativa, attraverso il Contact Center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 o da telefono cellulare il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico, se in possesso di pin; oppure tramite i Patronati, con i i servizi telematici offerti dagli stessi, anche se non in possesso di pin.

Coloro che hanno già presentato domanda di bonus nido nel 2019, invece, stanno ricevendo un sms che permetterà loro, tramite accesso con pin Inps, Spid, Cns o Cie, di confermare o modificare i dati nella domanda precompilata dall’Istituto, senza doverne riproporre una nuova per l’anno 2020.

A proposito dei rimborsi relativi al bonus nidi del 2019, l’Inps precisa che tutte le domande correttamente presentate per il 2019 sono coperte da budget e pertanto in corso di liquidazione, previa verifica delle fatture inviate dai cittadini. Sono infatti in corso accertamenti su eventuali anomalie riferite a singole posizioni. L’Istituto previdenziale sottolinea che, ai fini della corretta liquidazione della prestazione, è necessario aver inserito nella domanda tutte le mensilità per le quali si richiede il pagamento e ricorda agli utenti che ancora non avessero ancora provveduto, che il termine ultimo per allegare la documentazione di spesa relativa alle domande di bonus nido 2019 è fissato al 1° aprile 2020, tempistica che è estesa a tutte le strutture private autorizzate.

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