Secondo Hera nei sei comuni dell’Unione la “migrazione del rusco” pesa circa 30 tonnellate al mese che vanno a penalizzare le percentuali di separazione. In diversi casi i furbetti arrivavano dalla provincia di Forlì-Cesena. Ora 9 nuove foto-trappole
Due uomini abbandonano una lavatrice per strada di notte: la scena è stata filmata dalle telecamere del Comune di Ravenna
Nel corso del 2019 la polizia locale della Romagna faentina ha fatto duecento multe durante le 22 campagne di controlli sul territorio dei sei comuni dell’Unione per contrastare il fenomeno dell’abbandono illecito di rifiuti domestici da parte di chi non vuole adeguarsi alla riorganizzazione per aumentare la raccolta differenziata. Gli accertamenti comportano generalmente una multa che varia da 104 a 300 euro.
In base ai dati forniti da Hera, gestore per la raccolta dei rifuti urbani, si stima che il fenomeno della cosiddetta “migrazione di rifiuti” – persone che si spostano per abbandonare l’immondizia fuori dal loro comune, abbia comportato un incremento di circa 30 tonnellate al mese di raccolta indifferenziata che ha parzialmente penalizzato la percentuale complessiva di rifiuti differenziati dei comuni dell’Unione. Il fenomeno si è verificato spesso a ridosso dei confini con la provincia di Forlì-Cesena dove da poco è stato introdotto il nuovo sistema con un nuovo operatore.
La polizia locale, in collaborazione con Hera e con il supporto delle guardie ecologiche volontarie, ha intensificato le attività di controllo del territorio. Nel 2020, oltre ai tradizionali metodi di controllo, il presidio del territorio verrà potenziato con l’ausilio di 9 impianti di foto-controllo (cosiddette fototrappole) dislocati a rotazione in numerosi contesti particolarmente critici e soggetti a frequenti abbandoni di rifiuti.
Al via un confronto: il club rossoblù potrebbe giocare le partite in casa nella città bizantina durante i lavori al Dall’Ara
Il parterre del Benelli, recentemente ristrutturato
Il sindaco Michele de Pascale ha incontrato questa mattina (12 febbraio) in municipio a Ravenna una delegazione del Bologna Football Club, capeggiata dall’Ad Claudio Fenucci.
Il tema è quello, già anticipato dalla stampa, relativo alla possibilità di poter ospitare allo stadio Benelli di Ravenna il Bologna nel periodo in cui sarà inutilizzabile lo stadio Dall’Ara, al centro di un ambizioso progetto di ristrutturazione.
«Anche in virtù dei fortissimi rapporti di amicizia che legano le due città e le due tifoserie – dichiara il sindaco –, Comune e Bologna Fc, con il fondamentale supporto del Ravenna Football Club, hanno avviato un confronto tecnico per capire se Ravenna potrà dare ospitalità al Bologna per il periodo di inutilizzabilità del Dall’Ara».
Al centro del confronto in particolare il tema della capienza dello stadio Benelli, da implementare per poter essere autorizzato a ospitare partite di serie A.
La mostra mercato è in programma in settembre a Faenza. Sono 331 le domande arrivate, 200 i partecipanti ammessi
La settima edizione per Argillà Italia, la manifestazione della ceramica artistica “gemellata” con Aubagne in Francia e con Argentona in Spagna che si svolgerà a Faenza dal 4 al 6 settembre, ha chiuso le iscrizioni di partecipazione alla mostra mercato con un numero record di richieste.
La giuria internazionale, composta da Oriol Calvo, Direttore di Argillà Argentona (Spagna), Laurence Ricciardi, Organizzazione Argillà France (Aubagne), John Tynan, Design Crafts Council Ireland, Paolo Masetti, Vice Presidente AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica e Sindaco di Montelupo Fiorentino, Maria Christina Hamel, Designer e tra i fondatori di Milano Makers, Eugenio Emiliani, Presidente Mim Massimo Isola, Presidente AiCC e vicesindaco di Faenza, si riunirà il 17 e 18 febbraio per sancire i 200 partecipanti ammessi.
Sono 331 le domande pervenute con un 46 percento di nuovi espositori.
Grande affluenza dall’estero: 160 le richieste, che rappresentano circa il 50 percento, con una provenienza da 28 nazioni. La maggior parte sono europee, ma non mancano candidati da oltre oceano come Argentina, Corea del Sud e Giappone.
«Argillà Italia si sta sempre di più caratterizzando come l’appuntamento di riferimento dell’artigianato ceramico contemporaneo internazionale in Italia – spiega Eugenio Maria Emiliani, presidente del Mic Faenza, organizzatore dell’evento- Ed è ormai diventato uno dei principali festival della ceramica a livello europeo, di grande richiamo per gli appassionati, ma anche un momento importante di incontro e confronto tra gli operatori del sistema della ceramica».
«Ci stiamo preparando alle selezioni di Argillà 2020 con grande entusiasmo, partendo da un primo risultato importante, cioè l’altissimo numero di domande che abbiamo ricevuto per la mostra mercato, sia dall’Italia che dall’Estero – aggiunge Massimo Isola, presidente AiCC e vicesindaco di Faenza – a testimonianza del valore di Argillà sia sul piano commerciale, che su quello culturale. Accanto alla mostra mercato, stiamo lavorando all’organizzazione di eventi e mostre: moltissime saranno le delegazioni straniere. Anche nel 2020 Argillà Italia sarà un grande evento, con una importante ricaduta sul territorio dal punto di vista culturale e turistico, e con un impatto forte anche sul rafforzamento del sistema della ceramica, nazionale ed europeo».
L’Irlanda, scelta come Paese ospite di questa edizione, sarà presente con un ricco programma culturale e progetti espositivi speciali.
Inoltre quest’anno Argillà collabora con il progetto europeo Cerdee CER-DEE – Creative entrepreneurship in ceramic regions – developing. Capofila del progetto è il Porzellanikon di Selb in Germania che insieme al Mic e altri sei partner europei (Ceramic Museum in Boleslawiec – Polonia, – New Design University Pölten – Austria, National Museum of Slovenia, Technical University in Ilmenau – Germania, University of West Boemia in Pilsen – Repubblica Ceca e il Tourist centre in Kranj – Slovenia) si propongono di creare una rete di cooperazione tra i principali distretti storici della ceramica europea per mettere insieme conoscenze di musei, piccole/medie imprese e istituti di settore in un momento in cui la competizione globale sta mettendo a dura prova il settore. Ognuno di questi enti è stato coinvolto a proporre un giovane artista ceramista a cui sarà riservato un stand alla manifestazione.
Argillà Italia è organizzato dalla Fondazione Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza insieme al Comune di Faenza e in collaborazione con AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica.
Nella colonna sonora del film coreano trionfatore agli Oscar c’è “In ginocchio da te”, canzone di Gianni Morandi il cui autore è di Villanova
Zambrini con Morandi
C’è anche un po’ di Bagnacavallo nel film coreano Parasite di Bong Joon-ho, vero trionfatore agli ultimi Oscar, con quattro statuette vinte, tra cui quelle per il miglior film e per la miglior regia.
Nella colonna sonora del film si ascolta infatti “In ginocchio da te”, canzone di Gianni Morandi che ha come autore delle musiche Bruno Zambrini, originario di Villanova di Bagnacavallo. Lo ricorda in un post su Facebook il sindaco di Bagnacavallo, Eleonora Proni.
Bruno Zambrini
«A Zambrini, già celebre per avere composto le musiche di popolarissime canzoni italiane – scrive il sindaco –, vanno i nostri complimenti per una carriera straordinaria».
Foto simbolica sui social con alcuni primi cittadini dei comuni della Bassa Romagna
Alcuni sindaci dei comuni dell’Unione della Bassa Romagna hanno deciso di cenare in un ristorante cinese per cercare di lanciare un segnale contro la psicosi creatasi in seguito alla diffusione del coronavirus.
A diffondere la notizia è stato sulla propria pagina Facebook istituzionale Enea Emiliani, sindaco di Sant’Agata sul Santerno. «Una piacevole serata – ha commentato sui social – in segno di amicizia per i nostri concittadini cinesi, perché continui l’impegno dei nostri Paesi e della comunità internazionale per contrastare seriamente sia il virus sia ingiustificati pregiudizi e paure».
«Ieri sera – ha commentato un altro dei sindaci presenti, Nicola Pasi di Fusignano – cena cinese assieme ad alcuni colleghi sindaci della Bassa Romagna per stemperare un po’ la dilagante preoccupazione sul coronavirus».
Insieme a loro anche i primi cittadini di Massa Lombarda (Daniele Bassi), Bagnacavallo (Eleonora Proni) e Conselice (Paola Pula).
Dopo il sorprendente ritiro di sei anni fa quando giocava a Ravenna in A1, il fratello dell’ex calciatore del Lecce è tornato a giocare nella Pietro Pezzi, archiviata una parentesi da attaccante a Casal Borsetti
Battute a parte, il nome di “Taba” è come ovvio legato soprattutto all’attività della sua prima vita da pallavolista, quella di libero, in virtù di ben nove stagioni disputate tra Serie A1 e A2, per un totale di 281 presenze distribuite dal 2004 al 2013. Una scelta di cuore, la sua, per un ritorno a casa a sette anni di distanza da un ritiro dalle scene che a suo tempo aveva sorpreso quasi tutti.
«Il volley mi mancava da un po’ – inizia a raccontare Tabanelli – e quando a dicembre il tecnico della Pezzi, Matteo Guerra (figlio dell’indimenticato Sergio, ndr), mi ha chiesto di tornare in campo, non ci ho pensato che un attimo per dire di sì. Mi ha trasmesso fin da subito il suo entusiasmo e di certo la scelta è stata favorita dal fatto di riabbracciare vecchi compagni come Belloni, Cerquetti, Cardia e Cricca».
Come è stato il ritorno in campo?
«Un’emozione bellissima, come ritornare a casa. Farlo poi in una palestra che conosco bene, la “Montanari”, mi ha messo ancora di più a mio agio. Giocare di nuovo è stata una cosa quasi naturale, anche se però avrei dovuto farlo con più calma…».
Perché?
«Perché ho ripreso con tutto il gas aperto e mi sono dovuto fermare per problemi alla schiena. Adesso cerco di riprendermi con i tempi giusti, senza fretta, anche perché mi stavo iniziando a divertire. Giocare nel ruolo di schiacciatore mi stimola ancora di più».
Adesso vesti la maglia di una squadra non comune…
«Qualche volta io e Pietro (Pezzi, ndr) ci siamo allenati assieme, ma purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo bene. Si vedeva però che era un ragazzo speciale. Tutti gli volevano bene. Giocare per il suo nome rappresenta senza dubbio un valore aggiunto».
Come è stato tuffarsi nel mondo della Serie C?
«Sono sceso in campo nei quarti di Coppa Emilia Romagna e ho visto un buon livello, superiore di quanto mi aspettassi. Ci sono delle formazioni ben organizzate, contro cui non è facile giocare. Stiamo disputando una buona stagione (al momento la Pietro Pezzi è seconda a sei punti dal primo posto, ndr), ma per proseguire su questa strada bisognerà tenere alto il ritmo, senza abbassare la guardia».
Tabanelli, con la maglia rossa, ai tempi della serie A1
Andando indietro di sei anni, come mai la scelta di ritirarsi (dopo una stagione in A1 nella Cmc Ravenna) così giovane?
«Di pallavolo non si riesce a vivere e sapevo che prima o poi avrei dovuto prendere delle decisioni drastiche. Avevo la fortuna di poter aiutare la mia famiglia nella gestione del Bagno Adriatico di Casal Borsetti e mi sono buttato a capofitto sul lavoro».
Sicuro sia tutto qui?
«Non voglio fare polemiche, perché è passato tanto tempo. È chiaro che fossi un po’ arrabbiato, ma non perché non rientravo più nei piani della dirigenza. Nello sport ci può stare, ci mancherebbe, ma non mi è piaciuto il modo di fare di alcune persone che conoscevo da tanto tempo».
Non hai ricevuto offerte da altre società?
«Sì, ma dopo aver girato tanto volevo restare a casa. Lo sport però mi mancava e ho deciso di giocare a calcio, nella Stella Rossa di Casal Borsetti, in Seconda Categoria, con tanti miei vecchi amici. Venivo schierato in attacco, con il soprannome di “Airone Rosso”».
Hai fatto molti gol?
«Più che farli io, preferivo aiutare i miei compagni a segnare. Comunque ho tenuto una media di 7-8 reti a stagione. Avevo cominciato a giocare anche in questa stagione, ma poi gli acciacchi alla schiena mi hanno fatto smettere».
Il calcio è un po’ una questione di famiglia, giusto?
«Sì, perché mio fratello Andrea è calciatore professionista e si è da poco trasferito al Frosinone, in Serie B. Si è già tolto parecchie soddisfazioni anche in A, con la maglia del Lecce: ha indossato la fascia di capitano e ha realizzato il suo primo gol nella massima serie. Diciamo che negli ultimi tempi in casa Tabanelli si è parlato più di calcio che di volley».
Quali sono state la tue più grandi soddisfazioni nella pallavolo?
«Di sicuro la prima promozione in A1, nel 2007, quando giocavo a Milano. Facevo parte di una nutrita colonia ravennate, formata dal direttore generale Bottaro fino ai compagni di squadra Mengozzi e Sirri, passando per il tecnico Ricci e il preparatore Ercolessi. Vincemmo anche la coppa di A2. E poi ovviamente la vittoria del campionato a Ravenna. È stata l’apoteosi, anche perché ho avuto modo di giocare in A1».
Anche se non è passato tantissimo tempo, il livello della Superlega adesso è superiore?
«Questo non lo so, perché non seguo molto la pallavolo di vertice, ma posso assicurare che anche sei anni fa in A1 battevano davvero forte».
Cosa provi quando torni al Pala De André?
«Non ci vado quasi mai. L’anno scorso sono andato a salutare un mio vecchio compagno, Alberto Elia, a cui sono legato tantissimo. È stato come tornare a casa e mi ha fatto un effetto strano sedermi in tribuna. Vedere il palazzetto pieno, inoltre, è sempre una cosa bellissima».
L’anno prossimo giocherai ancora alla Pezzi?
«Questo non lo so proprio. Adesso vediamo come arrivo alla fine di questa stagione, con la speranza di riuscire a dare una mano. Poi deciderò quando sarà il momento».
Hai mai pensato di fare l’allenatore?
«Sarebbe stato bello, un giorno ritirato, insegnare la pallavolo ai ragazzini delle giovanili. Quella porta però si è chiusa e non penso si riaprirà. Questa estate Bottaro, con cui c’è bel rapporto di stima, mi ha offerto di entrare nello staff tecnico della Conad. È stata una richiesta che non mi aspettavo, ma che mi ha fatto tanto piacere. Per un attimo ho tentennato, ma poi ho preferito dire di no. L’impegno allo stabilimento balneare, almeno fino al termine di settembre, è davvero importante e non mi avrebbe permesso di fare le cose per bene».
Domani, giovedì 13 febbraio saranno presentati i corsi gratuiti e aperti a tutti per diventare volontari della Pubblica assistenza di Ravenna. Appuntamento alle 20.30 nella sede associativa di via Meucci 25.
I percorsi formativi proposti riguardano – oltre al servizio in ambulanza – altre attività come autista nei mezzi utilizzati per il trasporto dei disabili e dei dializzati, come operatore di centrale o per collaborare con il gruppo di Protezione Civile comunque svolgendo altre attività all’interno dell’associazione.
Durante il corso per iniziare a svolgere servizio in ambulanza, articolato in 25 serate di due ore ciascuna (tre a settimana), verranno fornite nozioni utili e fondamentali per prestare soccorso alle persone in difficoltà. Saranno trattati argomenti sanitari di primo soccorso, traumatologia, anatomia e fisiologia, conoscenza delle attrezzature e dei presidi presenti sulle ambulanze, prove pratiche e simulazioni di soccorso.
Dopo aver superato l’esame finale sugli argomenti trattati, i corsisti potranno terminare il periodo di addestramento in ambulanza e successivamente frequentare il corso di Blsd. per operatori sanitari. I volontari verranno impiegati prevalentemente in attività di trasporto infermi, in taxi sanitario, in assistenze sanitarie ad eventi e manifestazioni.
Tutti coloro che sono interessati possono presentarsi la sera stessa o iscriversi al corso contattando il numero telefono 0544 400888 – 0544 400777 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 12) o inviare una mail a info@pubblicaassistenza.ra.it.
Prosegue il percorso di attenzione all’ospedale. «Importante coniugare la qualità dell’assistenza con l’umanizzazione delle cure»
La consegna dei televisori
Prosegue senza sosta il percorso di umanizzazione e comfort per i pazienti presso l’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, anche grazie alla sensibilità di donatori e terzo settore. Un ulteriore tassello è stato collocato pochi giorni fa nel reparto di “Ortopedia e Traumatologia” diretto dal professor Alberto Belluati. Il signor Francesco Palermo e suo figlio Andrea delle Gioiellerie “Gold Gallery”, hanno infatti donato ben 10 televisori per le stanze dell’unità operativa, e ulteriori 3 sono stati donati dal Crald dell’Ausl Romagna.
Il professor Belluati, insieme alla dottoressa Renata Corsi della Direzione Medica di Presidio e alla coordinatrice infermieristica del reparto Laura Borghesi, hanno ringraziato i donatori – i signori Palermo, il presidente del Crald Francesco Pontone e il vice presidente Paolo Maioli – per la disponibilità espressa in termini di attenzione fattiva».
«E’ importante – ha commentato il professor Belluati – coniugare la qualità delle cure e dell’assistenza con l’umanizzazione delle cure. Il nostro reparto può considerarsi all’avanguardia sui primi due aspetti e, grazie alla vicinanza della società civile e all’impegno della Direzione medica di presidio, stiamo facendo passi avanti anche sul terzo aspetto. Ringrazio perciò profondamente la famiglia Palermo ed il Crald».
Iniziative legate allo sviluppo di iniziative legate alla creatività giovanile per la messa in rete di due hub cittadini
Domani, giovedì 13 febbraio, prende il via ufficialmente il progetto “Virgilio e Dante 4.0, nuove storie, antichi maestri” che vedrà impegnati i Comuni di Mantova e Ravenna e una ampia rete di soggetti partner, per 12 mesi, nello sviluppo di iniziative legate alla creatività giovanile per la messa in rete di due hub cittadini, CReativelab di Lunetta e Almagià Creative Hub di Ravenna.
Sarà quindi a Mantova la delegazione dei partner ravennati, guidata dal Comune e composta dai rappresentanti delle associazioni Almagià, Norma, Indastria e Società cooperativa che incontrerà al Creative Lab di Lunetta rappresentanti del Comune di Mantova e i partner mantovani Consorzio Pantacon, associazione Giovanile Arcifuzzy, associazione Giovanile Caravan SetUp Mantova e For.Ma (Formazione Mantova) per una giornata di approfondimento sul progetto e definizione del piano operativo delle attività dei prossimi mesi.
Nell’occasione la delegazione visiterà il quartiere e il CReativelab, centro di sviluppo della creatività cittadina. Alta formazione, street art & urban art, coprogettazione creativa, economia collaborativa sono i temi principali attorno ai quali ruoterà la realizzazione del progetto, che ha ottenuto un finanziamento di 220 mila euro in risposta all’ avviso pubblico “Sinergie” per la presentazione di proposte progettuali di gemellaggio tra Comuni per lo sviluppo e la diffusione di interventi di innovazione sociale giovanile, promosso dall’associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale.
Il progetto parte dal presupposto principale che imparare sia più semplice se, per definire il proprio percorso di crescita, si parte dal confronto con gli altri. Il Comune di Mantova, capofila del progetto, si porrà nei confronti di Ravenna, Comune e rete dei partner, quale guida per costruire in città le premesse per la replicabilità di un Hub Creativo legato al modello del Creative Lab di Lunetta. I due enti, così come già fatto nei mesi della collaborazione che ha definito la candidatura del progetto e il gruppo di staff interno ai partner di rete, costituiranno la Cabina di Regia progettuale, ciascuno per la propria città.
Storico e primo sindaco di Cervia nel dopoguerra: a lui saranno intitolati i riconoscimenti per gli studenti
Per premiare e valorizzare gli studenti e studentesse cervesi e coloro che contribuiscono alla ricerca e al recupero della storia e dell’identità cittadina, la Giunta ha confermato le “Borse di studio in memoria di Gino Pilandri”, insigne storico e primo sindaco di Cervia del Dopoguerra. Come per le precedenti edizioni, sono tre le categorie di assegnazione delle borse di studio: studenti e studentesse di scuole secondarie di 2° grado residenti a Cervia; studenti e studentesse universitari residenti a Cervia; tesi di laurea di argomento attinente alla città di Cervia.
Per le borse di studio per studenti e studentesse delle scuole secondarie di 2° grado residenti a Cervia possono presentare domanda i diplomati/e nel corso del 2019 (dal 1 gennaio al 31 dicembre) con la votazione di 100 o di 100 e lode. Per le borse di studio per studenti e studentesse universitari/e residenti a Cervia possono presentare domanda i laureati/e, in lauree quinquennali o specialistiche, nel corso del 2019 (dal 1 gennaio al 31 dicembre) con la votazione massima e lode.
Per le borse di studio per Tesi di laurea di argomento attinente alla città di Cervia, possono presentare domanda i laureati/e, in lauree quinquennali o specialistiche, nel corso del 2019 (dal 1 gennaio al 31 dicembre) su un argomento attinente ogni aspetto della città di Cervia e con la votazione massima e lode.
Le borse di studio verranno assegnate entro il mese di maggio 2020 durante una cerimonia pubblica e l’Amministrazione si riserva anche la possibilità di realizzare un successivo momento pubblico di presentazione degli elaborati. La documentazione presentata non viene restituita e per quanto riguarda tesi di laurea su Cervia, esse verranno collocate nella Biblioteca Comunale, favorendone la consultazione pubblica.
La giovane è stata aggredita. All’arrivo dei carabinieri il ragazzo ha anche opposto resistenza all’arresto
Una serata in discoteca che si è trasformata in una notte da incubo. Una giovane riminese è stata palpeggiata e picchiata da un 21enne che è stato arrestato dai carabinieri. L’episodio, riportato da Corriere di Romagna e Resto del Carlino oggi in edicola, è avvento al Bbk di Punta Marina. La ragazza secondo quanto ricostruiscono i due quotidiani è stata dapprima palpeggiata in discoteca, dove ci sarebbe stato anche un tentativo di bacio, poi seguita nel parcheggio. Qui si sarebbe consumata un’aggressione con la giovane presa al pugni dall’uomo. All’arrivo dei carabinieri, il kosovaro ha opposto resistenza all’arresto. In attesa della convalida, l’uomo si trova in carcere.
Anche Start si è scusata. Aperta un’indagine interna. Presto nuovi investimenti per favorire le persone con difficoltà motorie
Il Comune di Ravenna e Start Romagna si sono scusati con la signora disabile lasciata a terra da un autista di Start Romagna. L’episodio risale allo scorso 3 febbraio: secondo quanto ricostruito in Comune da La Pigna, che con Veronica Verlicchi ha presentato un question time sul tema, l’autista si sarebbe rifiutato di aiutare la signora a salire sull’autobus per Lido Adriano, nonostante le difficoltà motorie della stessa. Roberto Fagnani, assessore ai Trasporti, ha riportato le scuse dell’amministrazione e del gestore parlando di un’attenzione «massima sul tema». Il Comune sta investendo per la sistemazione di alcune fermate per renderle maggiormente accessibili mentre Start Romagna sta rinnovando il parco mezzi con la pedana manuale ed ha cominciato un percorso formativo su tutto il personale. L’azienda ha iniziato un’indagine interna sull’episodio che, per la Pigna, «non è la prima volta che si verificano».