sabato
19 Luglio 2025

Peonie, ortensie, api e clima: un corso gratuito di giardinaggio in 6 lezioni

Primo incontro il 13 gennaio: appuntamento ogni due lunedì dalle 20.30 nell’aula magna di Ragioneria

DSC 8967Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di giardinaggio “Flori Cultura Est – Vestiamo la città”, che ha in programma sei incontri a Lugo a partire dal 13 gennaio 2020. Le lezioni si terranno sempre di lunedì ogni due settimane dalle 20.30 alle 22.30 nell’Aula Magna dell’Istituto tecnico Compagnoni di Lugo (via Lumagni 26).

La prima lezione sarà dedicata al riconoscimento delle piante arboree. Il secondo incontro si terrà il 27 gennaio e sarà incentrato sulla “Peonia mia amata”, mentre l’influenza del cambio climatico sulle piante sarà affrontata nel terzo incontro, il 10 febbraio. “Ortensie, nuove selezioni da conoscere e altre varietà di acidofile” è il titolo dell’incontro del 24 febbraio, seguito il 9 marzoda “Il lavoro delle api”. Il 23 marzo, infine, chiusura del corso.

La partecipazione al corso è gratuita. Le iscrizioni chiudono il 31 dicembre e possono essere fatte all’Urp del Comune di Lugo, in largo Relencini 1. Per informazioni contattare il numero 0545 38444, oppure scrivere alla mailcomunico@comune.lugo.ra.it.

L’iniziativa “Flori Cultura Est – Vestiamo la città” è organizzata dalla Consulta di Lugo Est in collaborazione con il Rotary club di Lugo.

Il museo Classis festeggia il primo anno: ingresso gratuito e lancio della guida

L’1 dicembre iniziative dedicate a grandi e bambini

Classis Ravennantica3Il museo Classis a Classe compie un anno e domani, domenica 1 dicembre, la Fondazione Ravennantica propone una serie di iniziative rivolte a grandi e bambini.

Alle 11 nella sala conferenze il direttore del mensile Archeo Andreas Steiner e il presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli presenteranno la guida cartacea del museo, dialogando tra loro e ripercorrendo, attraverso una serie di racconti e di aneddoti, l’ossatura dell’esposizione attraverso la linea del tempo e alcuni focus tematici.

Edita da Skira e a cura di Giuseppe Sassatelli e Fabrizio Corbara, la guida vede i contributi di: Chiara Pizzirani, Giuseppe Lepore, Fabrizio Corbara, Isabella Baldini, Andrea Augenti, Enrico Cirelli, Rossano Novelli, Claudio Cornazzani, Andrea Mandara e Francesca Pavese.

«Non è frequente, nel nostro Paese, che un Museo pubblichi la propria guida solo un anno dopo la sua inaugurazione – sottolinea Giuseppe Sassatelli. Noi ci siamo voluti impegnare in questa direzione,
creando questa guida breve che ha un duplice scopo: da un lato accompagnare e aiutare il visitatore nel suo percorso di visita, sottolineando e commentando i monumenti e i materiali esposti con cenni anche agli apparati allestitivi (carte e piante, plastici, filmati); dall’altro dare la possibilità a un qualsiasi lettore interessato di ripercorrere attraverso il testo e il ricco corredo delle immagini la lunga storia della città di Ravenna e del suo territorio di cui la guida è un breve, ma solido compendio».

Per il pubblico dei più piccoli, sempre domenica, ma alle 16, la sezione didattica di Ravennantica propone la visita animata “Viaggio in un passato multietnico”. Percorso alla scoperta di Ravenna, città cosmopolita, crocevia di comunità differenti, per bambini dai 6 agli 11 anni. A pagamento. Per info e prenotazioni: tel. 0544 473717.

Per celebrare questa prima importante ricorrenza, inoltre, per tutta la giornata l’accesso al Museo sarà ad ingresso gratuito e la guida sarà proposta al prezzo di 10 euro anziché 12.

Un dottore ravennate alla presidenza dell’associazione medici diabetologi

Paolo Di Bartolo eletto al consiglio nazionale di Padova

Paolo Di BartoloNel corso del ventiduesimo congresso nazionale dell’associazione medici diabetologi (Amd), la più grande società scientifica della diabetologia italiana, che si è chiuso oggi 30 novembre a Padova, il dottor Paolo Di Bartolo di Ravenna è stato proclamato presidente succedendo a Domenico Mannino. Il congresso ha anche eletto il prossimo presidente, che entrerà in carica fra un biennio e che assume da subito il ruolo di  vicepresidente: Graziano Di Cianni. Di Bartolo è direttore della Rete Clinica di Diabetologia dell’Ausl della Romagna e convive con il diabete di tipo 1 dall’età di 17 anni.

«In un contesto caratterizzato da spinte di segno opposto, perché aumentano i pazienti e crescono le possibilità offerte dall’innovazione tecnologica, ma lievitano di conseguenza anche i costi, mentre diminuiscono risorse e medici, sia specialisti sia di Medicina generale, Amd intende mantenere fede al suo impegno: dare al diabete una riposta assistenziale che sia al contempo sostenibile e di alta qualità», dichiara Di Bartolo. «Avvieremo un’operazione di raccordo tra le diverse ‘intelligenze AMD’, facendo dialogare Intelligenza Artificiale e Intelligenza Clinica: l’una governata dalla tecnologia, l’altra dal fattore umano, per sviluppare una vera diabetologia di precisione».

Di Bartolo si è laureato con il massimo dei voti alla Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Bologna, discutendo la tesi “Ruolo della microalbuminuria nella diagnosi precoce di nefropatia diabetica”. Si è specializzato in Diabetologia e Malattie del Ricambio presso l’Università degli Studi di Parma. Nella propria attività clinico-assistenziale ha sempre posto particolare attenzione alle tecnologie per il trattamento e la diagnostica del diabete di tipo 1 (microinfusori, sistemi per il monitoraggio continuo della glicemia, cartelle cliniche informatizzate, telemedicina, ecc), e per questo ha promosso la nascita del Gruppo di Studio intersocietario AMD-SID-SIEDP “Tecnologia e diabete”, che ha coordinato fino al 2009. Ha contribuito a gruppi di lavoro diabetologici istituzionali, in seno alle società scientifiche, ha partecipato ad attività di formazione e alla realizzazione di molteplici pubblicazioni, nazionali e internazionali, in ambito diabetologico.

Le sardine spostano la data del raduno allo stesso giorno della visita di Salvini

Il movimento di piazza nato a Bologna aveva annunciato il ritrovo a Ravenna per il 4 dicembre e in seguito il leader della Lega aveva scelto il 5. Ora la sfida degli organizzatori: “Attirando l’attenzione dei social, dei giornali e dell’Italia intera su di noi gli toglieremo l’unico elemento che lui necessita: visibilità”. Confermato il ritrovo in darsena

Cq5dam.web.738.462Il movimento delle Sardine ha deciso di spostare la data già annunciata del raduno a Ravenna dal 4 al 5 dicembre in modo che avvenga lo stesso giorno in cui Matteo Salvini sarà in città a inaugurare la sede della Lega per la campagna elettorale di Lucia Borgonzoni alle Regionali del 26 gennaio. “Gli daremo il benvenuto che si merita – scrivono gli organizzatori sulla pagina ravennate del movimento nato a Bologna in piazza – attirando l’attenzione dei social, dei giornali e dell’Italia intera su di noi privandolo dell’unico elemento che lui necessita: visibilità”. Restano confermati orario e luogo di ritrovo: alle 19 in Darsena. Il leader del Carroccio invece sarà allo stesso orario in via Gioacchino Rasponi.

Nel duello a distanza fra Sardine e leghisti, erano state le prime a fissare la data del 4. A stretto giro di posto l’annuncio della Lega per il giorno successivo. A quel punto, dopo ore di dibattito online, le Sardine hanno modificato la data: “Vediamo se scappano nuovamente cambiando data come hanno fatto in altre città”. E poi l’appello oltre i confini ravennati: “Non solo Ravenna ma l’intera Romagna è chiamata ad essere presente alla manifestazione”.

La scelta della darsena ha una motivazione prettamente logistica: «Le piazze del centro sono occupate da strutture installate per il periodo natalizio. Loro saranno 4 gatti, noi saremo migliaia. La sicurezza di tutti noi viene prima di ogni altra cosa».

Il ponte sul canale Torricchia sarà abbattuto e rifatto per l’adeguamento idraulico

Progetto da 180mila euro all’incrocio tra via Nuova e via Dismano

Schermata 2019 11 30 Alle 15.10.42Il ponte sul canale Torricchia a San Zaccaria, in corrispondenza dell’incrocio tra via Dismano e via Nuova, sarà demolito e ricostruito con un progetto da 180mila euro sostenuti in parti uguali da Comune di Ravenna, Consorzio di bonifica della Romagna e Provincia di Ravenna.

L’intervento si inserisce nella progettazione di messa in sicurezza di quella parte di territorio a seguito dell’evento alluvionale del 2015 che provocò significativi allagamenti. Per porre soluzione alla problematicità idraulica sono state messi in campo diverse azioni e tra queste l’adeguamento idraulico del ponte sullo scolo consorziale Torricchia.

L’intervento consiste nella demolizione del ponticello esistente e nella formazione di un nuovo attraversamento utilizzando una canalizzazione in elementi prefabbricati scatolari; nel miglioramento della funzionalità dell’incrocio tra via Nuova e la Dismano; la razionalizzazione della raccolta e dello smaltimento delle acque meteoriche, il ripristino della banchina a margine con parziale tombinamento del fosso e l’estensione della rete di pubblica illuminazione con la posa di tre nuovi corpi illuminanti.

Cantiere al teatro Rossini, il sindaco: «Vogliamo riaprirlo entro la fine del 2020»

Incontro pubblico per presentare nel dettaglio gli interventi di adeguamento sismico e tecnologico. Aggiornamento sulla tempistica: all’apertura dei lavori il Comune aveva fissato ottobre 2020

Teatro Rossini Lugo«La nostra intenzione è riaprire il teatro entro la fine del 2020». Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, si è espresso così a proposito del Rossini che da luglio è chiuso per lavori di prevenzione sismica e adeguamenti tecnologici e conservativi. La tempistica, fornita dal primo cittadino oggi, sabato 30 novembre, in un incontro al salone Estense della Rocca per illustrare ai cittadini gli interventi strutturali, è un po’ più ampia rispetto alla previsione fornita ufficialmente dalla nota del Comune a giugno alla vigilia dell’apertura del cantiere: ottobre 2020.

Il Teatro Rossini (1)Gli interventi previsti nel progetto, con un investimento complessivo di quasi un milione di euro in più anni, di cui oltre 240mila euro di contributo regionale, prevedono opere antisismiche e di restauro. In particolare, le opere antisismiche sono effettuate nella parte superiore delle murature longitudinali esterne (interessando le zone comprese tra il boccascena e la parte retrostante del palcoscenico), nelle murature del foyer del teatro, consolidando le pareti portanti perpendicolari alla facciata principale, e nella struttura del boccascena stesso. Le opere edili e di restauro riguardano il ripristino degli intonaci delle facciate esterne, nelle parti interessate dalle opere antisismiche e, all’interno, il ripristino degli intonaci del foyer e del boccascena con le tecniche del restauro architettonico-artistico.

Da Sinistra Giovanni Liverani Domenico Randi Anna Giulia Gallegati Davide Ranalli E Andrea CorsiniInoltre, per garantire la piena funzionalità del teatro sono in corso d’esecuzione opere edili e lavorazioni tecnologiche, di cui, fra le principali, il ripristino dell’impianto di riscaldamento dei quattro piani della zona foyer e di alimentazione delle macchine Uta presenti nel sottotetto del teatro.

Il progetto prevede inoltre opere meccaniche, elettriche, speciali e antincendio nonché relative al miglioramento degli apparati scenotecnici, per garantire l’efficienza degli impianti tecnologici e soddisfare il comfort interno dello storico, settecentesco, teatro comunale tipologicamente definito “barocco all’italiana”. Tutte le opere sono soggette a un “controllo acustico” per non modificare l’attuale resa-acustica del Rossini.

«Il Teatro Rossini è uno dei luoghi più amati dai lughesi – ha dichiarato Davide Ranalli -. L’Amministrazione comunale ha quindi voluto prendersi cura di questo luogo, programmando alcuni interventi indispensabili per il suo futuro. Purtroppo, questo ha significato sospendere la programmazione del teatro, ma lo abbiamo fatto per eseguire i lavori necessari nello stesso momento e non in maniera frammentaria. Una decisione sofferta, ma non più rinviabile. Credo che tra i temi che della cultura ci sia, mai come oggi, quello dell’identità. Il teatro Rossini fa parte dell’identità di Lugo e se il prezzo da pagare per farlo tornare al suo splendore e alla funzione che ha sempre avuto è la sua chiusura per un anno, sono disposto, da amministratore, a pagarlo perché grazie a questo possiamo rilanciare la nostra città e la nostra voglia di crescere culturalmente».

Escavi, Rossi (Ap): «Bando complesso, in Italia una dozzina di imprese all’altezza»

Il presidente dell’Autorità portuale assicura che la gara da 235 milioni di euro interessa anche importanti aziende in nord Europa: «Il futuro degli scali è fatto di maggiori spazi a terra, migliori connessioni infrastrutturali e navi più grandi: con questo progetto tocchiamo tutti i punti»

Il presidente dell’Autorità portuale di Ravenna, Daniele Rossi

«Questo progetto è indispensabile per garantire un futuro al porto di Ravenna. Quale futuro dipenderà da come lo costruiremo ma deve essere chiaro che senza questa opera il nostro porto sarebbe stato esposto al rischio di un significativo declino». Daniele Rossi passerà alla storia come il presidente dell’Autorità portuale che riuscì a pubblicare il bando per il dragaggio. E quindi non può che esserne un convinto sostenitore: «Il futuro dei porti è fatto di maggiori spazi a terra connessi con le banchine, migliori connessioni infrastrutturali, navi più grandi: con il progetto per l’hub portuale stiamo lavorando su tutti i tre fronti».

Allora cominciamo parlando dei maggiori spazi per la logistica: in tutto 150 ettari suddivisi fra Bassette, penisola Trattaroli e terreni in zona Porto Fuori.
«Le opere di urbanizzazione spetteranno al pubblico o ai privati a seconda della proprietà delle aree. Tra i porti italiani forse solo Gioia Tauro può offrire spazi così ampi: avranno l’accesso alle banchine e saranno serviti dalla ferrovia. Saranno una risorsa importante in un momento in cui l’aumento del naviglio mondiale richiede grandi spazi a terra per sbarcare gli enormi carichi: non avremo i fondali che ha Trieste ma avremo spazi a terra che diventeranno interessanti. Me li immagino destinati soprattutto alla logistica ma auspico anche insediamenti industriali».

Gru Al PortoHa fatto riferimento ai collegamenti ferroviari. Quando avremo le stazioni merci in destra e in sinistra Candiano?
«Stiamo intensamente dialogando con Anas e Rfi. La fase progettuale è andata bene, ora serve un cambio di passo da parte loro».

Quando dice che i nuovi fondali permetteranno l’ingresso di navi più grandi, di che numeri parliamo?
«Oggi il pescaggio massimo cosentito ammette portacontainer da 2.500 teus. Con fondali da 12,5 possiamo arrivare anche a seimila teus e sarà un balzo in avanti straordinario. Saremo un porto di servizio per le navi da 15-20mila teus che continueranno ad andare a Koper, Trieste o Pireo. E le opere che stiamo per fare guardano già alla possibilità di arrivare fino a 14,5».

Veduta aerea della penisola Trattaroli (foto Meetup A rivedere le stelle)

Il bando prevede una durata massima dei lavori di 3.100 giorni, questo significa lavorare per qualcosa che avrà effetti sul lungo termine. È già prevedibile lo scenario del futuro?
«Questo progetto è indispensabile per dare un futuro al porto. Le banchine saranno pronte in tre-quattro anni e per i fondali molto dipenderà se riusciremo a mettere a disposizionne altre casse di colmata: ne abbiamo individuate due, Centro direzionale e Trieste, che sono piene e per cui sono in corso le richieste di autorizzazione per lo svuotamento».

La stesura del bando è stata delicata perché non c’erano altre esperienze di riferimento in Italia con la formula del general contractor con il nuovo codice appalti. Quali sono pro e contro?
«Non avevamo un benchmark e siamo stati costretti a fare i pionieri. Ma la ricerca di un contraente generale è la formula giusta: i lavori non sono di una estrema complessità tecnica ma c’è una straordinaria complessità operativa che ha bisogno di un unico interlocutore. Dobbiamo fare tutto senza far perdere un’ora di lavoro ai terminalisti».

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Il terminal traghetti dentro al porto

Quante offerte vi aspettate?
«Difficile fare previsioni. I criteri sono altamente selettivi: a livello italiano sono una dozzina le imprese che possono soddisfare le richieste. Ma molte aziende del nord Europa guardano con interesse al bando. In ogni caso auspichiamo una ricaduta sul territorio perché il tipo di lavoro richiede l’impiego di mezzi e manodopera che qui non mancano: troverei curioso che si andassero a prendere da fuori».

C’è anche una soddisfazione personale nell’essere arrivati a questo punto?
«Faccio il manager, chi fa il mio mestiere sa che bisogna sempre tenere gli aspetti personali fuori da questioni lavorative».

Nuovo parco “Diritti dei bambini”: via ai lavori da 200mila euro, pronto a primavera

Il progetto vuole valorizzare le pinete di Tagliata e Pinarella colpite dalla mareggiata del 2015 attraverso la posa di attrezzature-gioco che permettano ai più piccoli l’apprendimento attraverso il divertimento, la sperimentazione, la curiosità

Sono iniziati i lavori del nuovo “Parco dei diritti naturali dei bambini e delle bambine” per valorizzare le pinete di Pinarella e Tagliata. Il completamento delle opere è previsto per la primavera 2020. Il progetto di 200mila euro è  interamente finanziato con fondi europei.

Dopo la mareggiata del 2015, il Comune di Cervia ha rimediato ai gravi danni con interventi di forestazione. Gli alberi, seppur di adeguate dimensioni, hanno bisogno di anni per crescere. Si è dunque sviluppata l’idea di utilizzare e valorizzare le radure createsi, dove le piante esistenti fungono da cortina e sfondo, tematizzando degli spazi ed interpretandoli in stretto collegamento con l’ambiente naturale, attraverso la posa di attrezzature-gioco che permettano ai bambini l’apprendimento attraverso il divertimento, la sperimentazione, la curiosità, ed allo stesso tempo appunto all’esercizio dei propri “diritti naturali”: alla natura, ai suoni, ai colori, alla vita selvatica.

Il progetto esecutivo è  stato redatto dall’architetta Aida Morelli, con il contributo di idee di Confesercenti, Proloco Riviera dei Pini, Proloco Pinarella Terraeventi e l’associazione La mia Pineta.

«Le installazioni – si legge nel comunicato divulgato dal Comune – sono concepite per generare un ricordo positivo e di apprezzamento da parte di grandi e piccoli, con il desiderio di ritornare per trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta in un ambiente piacevole e curato in questa località.

Il percorso con stazioni tematiche, è pensato per essere fruito sia in maniera libera, e sia in maniera collettiva attraverso attività di didattiche organizzate rivolte alle scuole, corredato anche da una cartellonistica illustrativa e l’utilizzo dei particolari giochi-attrazione».

L’obiettivo specifico è quello di creare un percorso tematico di interesse turistico e didattico, adatto sia ad una fruizione singola che collettiva, organizzata e/o libera, con finalità  di favorire l’incontro, la socializzazione, la presa di coscienza di sé, lo stimolo e la riflessione per i più piccoli in particolare e per tutti i cittadini, sia in vacanza e sia in ogni giorno dell’anno nell’ottica del miglioramento della fruizione e dell’attrattività di questo spazio naturale ai fini turistici, ricreativi e sociali.

La proposta progettuale, trae ispirazione dal “Manifesto dei diritti naturali dei bimbi e delle bimbe” di Gianfranco Zavalloni, educatore cesenate morto prematuramente, il quale aveva individuato una serie di diritti come ad esempio all’ozio, a sporcarsi, all’uso delle mani, al selvaggio, all’odore, ecc. che si prestano ad un’interpretazione didattico–ambientale secondo un percorso costruito e guidato affinché l’ambiente naturale possa diventare un luogo di divertimento, inteso non solo come momento di svago ma anche come una diversa modalità di apprendimento.

Fondazione Flaminia: dai 3.300 studenti ricadute economiche per 10 milioni nel 2018

Le stime dell’organizzazione che da trent’anni sostiene e promuove l’insediamento dell’Ateneo di Bologna a Ravenna: dal 1989 in totale un indotto calcolato tra 160 e 200 milioni di euro

UNIVERSITALe ricadute economiche sul territorio ravennate generate nel 2018 dai 3.300 studenti dei corsi universitari dislocati tra Ravenna e Faenza sono stimabili tra 9 e 11 milioni di euro. È un calcolo elaborato dalla Fondazione Flaminia, organizzazione che riunisce pubblico e privato tra i soci per promuovere l’insediamento dell’Università di Bologna a Ravenna sin dall’inizio, nel 1989. In trent’anni di campus, riassume Flaminia, gli studenti avrebbero generato un indotto economico sul territorio tra i 160 e i 197 milioni di euro.

La stima deriva da un calcolo basato su una spesa media annua per l’abitazione compresa tra 2.400 e 3.600 euro a cui si aggiungono le altre spese considerate, che vanno dai 3.400 ai 3.600 euro circa. Si arriva così complessivamente a una spesa media annua che tra 5.700 e 7.200 per ogni studente domiciliato fuori sede. Somma più contenuta per i pendolari, che va tra i 1.800 e i 2.160 euro annui.

Flaminia ha presentato il primo bilancio sociale di attività: ammontano a oltre 50 milioni di euro, di cui 42 ricevuti dai soci, le risorse che in trent’anni ha destinato all’insediamento universitario ravennate. I soci (32 nei trent’anni, 25 attualmente) che hanno maggiormente contribuito in questo arco temporale sono: Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna (14,3 milioni), Comune di Ravenna (9,9), Comune di Faenza (3,4), Provincia di Ravenna (2,9), Camera di Commercio (2,7), Regione (2,4), Fondazione del Monte (non più socia dal 2012, ma presente con contributi finalizzati a progetti specifici pari a 1,1 milioni euro), Confindustria Romagna (1,1). La cifra mobilitata da Flaminia nei suoi 30 anni è stata investita in tre principali settori di intervento: attività di supporto ai corsi, alle sedi e attività culturali; attività di supporto agli studenti; progettazione europea, supporto alla ricerca e all’innovazione tecnologica e sociale.

Dopo 12 anni il Pala De Andrè torna un ring: il 6 dicembre incontro super welter

La sfida tra i professionisti Quarneti (Lugo) e Gomes Vargas (Perugia) sarà il match clou di una serata con dieci duelli di varie categorie. L’ultima volta nel palazzetto fu con Servidei per il titolo di campione europeo pesi piuma

DSC 7413Torna in città a Ravenna il pugilato di alto livello. Il 6 dicembre al Pala De Andrè dalle 20.30 (biglietto intero 8 euro, ridotto 6) dieci incontri di varie categorie e a conclusione il match di cartello tra i professionisti super welter Nicola Quarneti e William Gomes Vargas. Per il secondo anno consecutivo l’associazione “Ravenna Boxe” guidata dal maestro, ex campione europeo, Alberto Servidei, organizza un evento sportivo, che ha il patrocinio del Comune, con l’intento di riportare la grande boxe al centro dell’attenzione del pubblico ravennate. E sul ring c’era proprio Servidei l’ultima volta in cui la boxe riempì il Pala De Andrè: dodici anni fa la conquista del titolo di Campione Europeo dei pesi piuma sul ring di casa.

Per il 6 è in programma una riunione mista composta da quattro incontri giovanili categoria school girl e junior, sei incontri categoria Elite di cui due di prima serie senza il casco e a seguire il match clou: Quarneti della società Boxe Lugo e Andres William Gomes Vargas della società Perugia Fight.

Molti gli atleti di casa presenti negli incontri in programma: nella categoria Juniores maschile i giovani Filippo Serafini e Vincenzo Tosti; tra le donne Marta Ricci, mentre gli Elite maschili saranno rappresentati da Gaetano Campanella, Deniam Tafa, Marco Piancastelli, Stefano Lo Giudice Stefano e Marco Bombardi.

«È con grande soddisfazione – ha affermato l’assessore allo Sport, Roberto Fagnani – che accogliamo questo evento sportivo, con l’augurio che Ravenna torni ad essere una città al centro della boxe di alto livello come lo è stata quando al Pala Costa si assisteva ad incontri davvero importanti. Sarà un momento agonistico, ma anche di spettacolo sportivo, come solo la boxe sa essere. Impegno, passione e lavoro sono le caratteristiche che riscontro tra i giovani che la praticano».

Alcuni di questi giovani, grazie al Progetto Sport lavoro realizzato con Job Just che ha anche il supporto dell’assessorato allo Sviluppo economico, sono riusciti a formarsi professionalmente e a trovare lavoro come saldatori in aziende che hanno aderito all’iniziativa. Le due edizioni dei corsi hanno visto la formazione professionale di 20 atleti in saldatori a filo. I ragazzi formati verranno assunti e inseriti nel mondo lavorativo con un contratto in somministrazione della durata minima di 6 mesi.

Giornata mondiale contro l’Aids: a Ravenna nuove diagnosi Hiv in calo, 18 nel 2018

L’1 dicembre in molte piazza iniziative di sensibilizzazione, informazione e test gratuiti e anonimi. Aperture straordinarie degli ambulatori dell’Ausl per la settimana

Attachment (1)Le nuove diagnosi di Hiv nel 2018 in provincia di Ravenna sono state 18, con un incidenza di 4,6 ogni centomila abitanti. A livello regionale i casi sono stati 220 (4,9). Numeri divulgati dall’assessorato regionale alla Salute che certificano come siano sempre meno le persone contraggono l’infezione. In Emilia-Romagna in dieci anni, dal 2009 al 2018, le nuove diagnosi tra i cittadini residenti sono quasi dimezzate, passando da 418 a 220 (-47 percento). Calo che si è fatto ancor più rilevante negli ultimi anni, considerando che nel 2015 i nuovi casi erano 291 (in quell’anno l’incidenza provinciale a Ravenna era al 7,9). Le statistiche sono state diffuse in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids in programma domenica 1 dicembre.

In molte piazze medici e infermieri del servizio sanitario regionale saranno a disposizione per eseguire gratuitamente il test attraverso un tampone salivare o con una semplice puntura sul dito, naturalmente in forma anonima. (Sui siti delle Ausl e su quello regionale www.helpaids.it è possibile conoscere le iniziative in programma).

Torna l’iniziativa di Ausl Romagna con l’apertura degli ambulatori di Malattie Infettive, Malattie Sessualmente Trasmesse e SerT dal 30 novembre al 7 dicembre, dalle 8 alle 12, per invitare le persone ad effettuare gratuitamente il test per l’Hiv ed offrire tutte le informazioni utili alla prevenzione dell’Aids. A Lugo il 30 novembre al Sert in via Bosi 32. A Ravenna il 7 dicembre all’ospedale Santa Maria delle Croci (ambulatorio Malattie infettive, scala viola, piano rialzato; ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmesse, scala viola, piano rialzato; Sert via Missiroli 16). A Faenza il 7 dicembre all’ospedale per gli Infermi (Ambulatorio Malattie infettive), al Sert in via Zaccagnini 22, primo piano ingresso B.

L’Avis provinciale aderirà all’iniziativa organizzando tre momenti dedicati nelle piazze dei principali centri della provincia: qui saranno presenti l’Autoemoteca, i volontari e gli operatori (infermieri) dell’Associazione per effettuare prelievi di sangue gratuiti per fare il test Hiv senza necessità di ricetta medica. Mercoledì 4 dicembre a Lugo in piazza Baracca, dalle 8 alle 12; giovedì 5 dicembre a Faenza in piazza della Libertà (davanti al Duomo) dalle 8 alle 12; sabato 7 dicembre a Ravenna in piazza del Popolo, dalle 16 alle 19.30.

I dati, elaborati dal Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, fotografano la situazione dello scorso anno e dell’arco temporale 2006-2018.
Esaminando l’intero periodo di sorveglianza sanitaria, tra le persone sieropositive il 74% è maschio, il 32% ha dai 30 ai 39 anni, il 69% è italiano. La classe di età più colpita è quella tra i 20 e i 49 anni (78%), i casi di sieropositività sono invece modesti tra i più giovani e negli ultracinquantenni. L’incidenza tra i maschi è 11,8 casi ogni centomila abitanti, tra le femmine è 4,0. Le persone straniere con Hiv sono poco meno di un terzo del totale (31%), sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile.
La modalità di trasmissione principale (90% nel 2018) è quella sessuale. Il 50% di tutti i casi è dovuto a trasmissione eterosessuale e purtroppo la percezione del rischio tra gli eterosessuali è molto bassa: solo il 14% dei sieropositivi l’ha dichiarata come motivazione del test di diagnosi.

Le persone giunte tardi alla diagnosi lo scorso anno sono state 132: il 60% dei nuovi casi; in particolare, al momento della diagnosi il 37% delle persone era già in Aids o in una fase molto avanzata dell’infezione. I residenti in Emilia-Romagna che hanno sviluppato la malattia conclamata, quindi l’Aids, sono stati 47 nel 2018 (61 nell’anno precedente). «La diagnosi precoce – spiega la Regione – consente di attivare tempestivamente cure efficaci, invece il 60 percento delle persone che scoprono per la prima volta di essere sieropositive lo fa nella fase avanzata dell’infezione, o quando è già in Aids conclamato».

Per questo la Regione continua a insistere sulla necessità di informare e sensibilizzare i cittadini, e lo fa con la campagna “Proteggersi sempre, discriminare mai”: comunicazione social, manifesti, video per coniugare l’attenzione alla prevenzione con l’impegno a contrastare il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive o malate di Aids. Al suo fianco ci sono le Aziende sanitarie e le associazioni di volontariato, che per l’1 dicembre hanno programmato iniziative e incontri su tutto il territorio.

Musica, J-Ax al centro commerciale Esp di Ravenna

J AX IMG 0031 E1574789314196J-Ax sarà al centro commerciale Esp di Ravenna il 28 gennaio.

Si tratta del tour cosiddetto “instore” del celebre rapper, che incontrerà i fan e terrà anche una sorta di mini-concerto per presentare il suo nuovo album, “Reale”, in uscita pochi giorni prima.

Sulla pagina Faacebook del centro commerciale verranno pubblicate tutte le informazioni per poter partecipare all’evento, mentre sono già in vendita dei biglietti “prioritari” a 3 euro per poter assistere all’evento vicino al palco.

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