venerdì
18 Luglio 2025

Ravenna-Cesena: attese 4mila persone, in città striscioni di sfottò appesi di notte

Torna la sfida tra giallorossi e bianconeri dopo un decennio, stadio quasi esaurito per la capienza omologata

Sale la febbre per il derby Ravenna-Cesena di serie C. La sfida tra giallorossi e bianconeri di Romagna torna dopo un decennio e la tifoseria della città che ospita la gara di andata è in fibrillazione.

Allo stadio Benelli domani pomeriggio, 27 ottobre (fischio d’inizio alle 15), sono attese circa quattromila persone. Gli abbonati sono 1.200, 900 tagliandi sono stati assegnati agli ospiti (che occuperanno la curva sud e uno spicchio della tribuna) e la prevendita procede spedita. Va ricordato che l’impianto avrebbe una capienza potenziale per 12mila posti ma da tempo ormai alcuni settori sono inagibili per ragioni di sicurezza e l’omologazione è per un massimo di cinquemila posti.

Anche per questo la società invita i tifosi ad acquistare il biglietto in prevendita e a raggiungere lo stadio con anticipo per evitare code ai tornelli di ingresso, complice anche le disposizioni di sicurezza imposte dalla questura nelle strade e nel quartiere circostante allo stadio.

Intanto nel corso dell’ultima notte diversi striscioni di sfottò contro il Cesena e i suoi ultras sono comparsi in alcuni punti della città.

Le stelle di Galla Placidia sulla nuova maglia rossa del Ravenna per il derby – FOTO

Presentata la divisa firmata Macron che verrà usata per la prima volta contro il Cesena. Sul petto lo stemma in rilievo realizzato in silicone

IMG 2542Le stelle di Galla Placidia arrivano sulla divisa da gioco del Ravenna in serie C. In occasione del derby contro il Cesena, in programma al Benelli alle 15 del 27 ottobre a distanza di dieci anni dall’ultima volta, la squadra di casa scenderà in campo con una nuova prima maglia: il rosso è impreziosito da un disegno che richiama il noto dettaglio del mosaico nella cupola del mausoleo del V secolo (gallery fotografica in fondo all’articolo).

La collaborazione con lo sponsor tecnico Macron prosegue quindi nel solco già tracciato la passata stagione quando era la sagoma della basilica di San Vitale a rendere davvero ravennate quella stoffa. La volontà della società è quella di avere una divisa che sia legata alla città in maniera marcata, una maglia fortemente interpretativa del contesto ambientale.

La maglia arriva solamente ora, dopo oltre due mesi dall’inizio della stagione in cui la squadra ha giocato in giallo, proprio per dare ulteriore risalto alla sfida con i bianconeri.  Alla vigilia della gara il negozio di articoli sportivi Sporty ha ospitato la presentazione della maglia. Per l’occasione a fare da modelli c’erano i giocatori Manuel Nocciolini, William Jidayi e Alfonso Selleri che domani scenderanno in campo. Con loro anche Giorgia Fillippi perché anche il Ravenna Women avrà la stessa maglia.

Oltre al dettaglio delle stelle, la maglia rossa di quest’anno è unica anche per la conformazione: gli inserti e la composizione non sono presenti nelle maglie di altre squadre sponsorizzata da Macron. Nella parte dietro del colletto all’esterno compare la scritta “Iterum rudent leones” mentre all’interno c’è il simbolo della società. Ma il dettaglio più ricercato è lo stemma in alto a sinistra realizzato con una tecnica innovativa in silicone in rilievo.

A proposito della maglia di una cosa è certo l’allenatore Luciano Foschi: al 90′ di domani saranno tutte sudate perché «la mia squadra in campo lotta sempre, anche quando perde». Il mister sa quanto conta il derby e sa che dopo due sconfitte di fila c’è voglia di riscatto: «Non ho bisogno di motivare i ragazzi, sanno quanto è importante».

Bertarelli e quel Ravenna-Cesena del 1998 deciso al 94′: «Una gioia indimenticabile»

Torna il derby e l’ex attaccante giallorosso ricorda la partita del “Benelli”: «Segnai nella porta sotto al settore dei tifosi ospiti poi corsi a perdifiato verso la curva di casa»

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Mauro Bertarelli oggi, all’età di 49 anni

«Segnai nella porta sotto al settore dei tifosi del Cesena. Poi corsi a perdifiato verso la curva giallorossa. Non provai fatica, ma solo una gran voglia di festeggiare».

Si sente tanta emozione nella voce di Mauro Bertarelli per quel gol che, al “Benelli”, decise il derby a favore del Ravenna, che proprio domenica 27 ottobre (ore 15) torna a disputarne uno dopo un decennio. Ascoltando le sue parole non sembrano essere passati 21 anni da quella partita, ma solo un giorno. Quel 20 settembre del 1998 è infatti impresso in modo indelebile nella sua mente, come in quella di tutti i tifosi bizantini che esultarono per la vittoria in rimonta sui “cugini” bianconeri, superati al 94’ dopo che Dell’Anno aveva pareggiato dal dischetto lo 0-1 di Salvetti.

«Mi ricordo – riprende l’ex attaccante classe ’70, nato ad Arezzo ma di origini ferraresi – che l’azione cominciò con un calcio d’angolo. Ci fu un tiro dal limite di un mio compagno, seguito da un rimpallo tra un avversario e Dall’Igna. La palla arrivò da me, nell’area piccola, e la spinsi in rete».

Da quel giorno lei è un idolo della curva, e non solo…
«Sapevo bene cosa significasse il derby per i tifosi, perché in passato l’avevo vissuto a Genova. Quel gol è stata la più grande soddisfazione che ho provato a Ravenna e ancora adesso ne vivo di rendita. Qualche anno fa sono venuto per partecipare a una manifestazione e ho visto che c’è ancora tanta gente che mi vuole bene. Questa, più dei gol, è la cosa più importante».

Cosa si ricorda della sua esperienza in giallorosso?
«Ci sono stato tanti anni, ben quattro. Arrivavo da una lunga esperienza alla Sampdoria, seguita da una breve parentesi a Empoli. Non ero ancora riuscito a superare un grosso problema al ginocchio provocato da un grave infortunio (il 29 settembre ’94, nel corso della partita di Coppa delle Coppe contro i norvegesi del Bodo Glimt, si ruppe il legamento crociato, ndr) e giocavo col contagocce».

Come viveva il fatto di non raggiungere mai lo stato di forma ottimale?
«Appena spingevo un attimo mi facevo male. A un certo punto ho cominciato a conviverci. In pratica, sono riuscito a dare il mio contributo su una gamba sola (scherza, ma non troppo, ndr). La gente però ha capito e mi ha incoraggiato e sorretto. Le soddisfazioni vissute a Ravenna hanno in seguito ripagato me dei sacrifici e i tifosi della pazienza».

Oggi come sta?
«Gli effetti di quell’infortunio me li porto dietro ancora. È per questo motivo che quando è terminata l’esperienza a Ravenna, nel 2001, mi sono ritirato. Non ce la facevo più, soffrivo troppo. Un anno tremendo quello, culminato con il fallimento della società».

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Bertarelli in azione con la maglia del Ravenna in un derby contro il Cesena.

Degli anni belli invece cosa ricorda?
«Ho vissuto momenti indimenticabili con giocatori importanti come Berti, Bergamo, Dell’Anno, Grabbi e tanti altri. Fino quando ci fu Corvetta alla presidenza andò tutto bene. Una volta lasciato il timone è cominciata la fine, con proprietari e dirigenti che cambiavano in continuazione. Ci facevano promesse, parlavano di grandi programmi come quello dello stadio nuovo, ma non ci fu mai nulla di concreto. Gli ultimi sei mesi non siamo stati pagati. Abbiamo giocato per la maglia e per l’amore per il Ravenna».

Ogni tanto sente qualche ex compagno?
«Davvero di rado. Purtroppo si fa fatica a mantenere i rapporti, ma per fortuna ci sono delle rimpatriate in occasione di manifestazioni di beneficenza. Di Ravenna ero innamorato e, se non ci fosse stato il tracollo societario, ci avrei vissuto volentieri, ma ho dovuto fare altre scelte».

Quando è venuto l’ultima volta a Ravenna?
«Da poco, qualche mese fa, da turista con la mia compagna. Abbiamo fatto una passeggiata in centro e le ho mostrato il “Benelli”. È stata una sensazione bella, diversa da quella che provo in altre città».

Oggi cosa fa Bertarelli?
«Dopo una lunga esperienza come tecnico nel settore giovanile dell’Ancona adesso guido la Juniores del Matelica, una località a 40 minuti da dove vivo. Per un certo periodo ho anche pensato di provare ad allenare una prima squadra, ma poi ho lasciato perdere. Non mi piace come viene gestito il calcio dei “grandi”, ci sono troppo interessi dietro, e quindi vivo con entusiasmo quello dei giovani, dove è rimasta ancora un po’ di genuinità».

Qual è stata la gioia più grande della sua carriera?
«Oltre al gol contro il Cesena di sicuro quello nel derby contro il Genoa, quando giocavo nella Sampdoria. La mia prima rete in Serie A, sotto la Gradinata Sud, quella doriana. Sembravo un predestinato. E poi la vittoria dell’Europeo Under 21 nel ‘92, con Maldini allenatore, segnando anche nei quarti contro le Cecoslovacchia».

Ha dei rimpianti?
«Di sicuro non sapere dove sarei potuto arrivare se non mi fosse capitato quel grave infortunio, a 23 anni, che mi ha sbarrato la strada. Alla Sampdoria giocavo sempre di più. Fino a quel giorno».

Domenica 27 ottobre la vedremo al “Benelli”?
«Ci avevo pensato, ma purtroppo non ce la faccio a causa di altri impegni. Starò comunque idealmente a fianco dei tifosi giallorossi. Il mio cuore batte sempre per il Ravenna».

Che partita sarà?
«Una sfida delicata per entrambe le squadre. Mi aspetto un match molto contratto, come si verifica spesso nei derby, dove gli episodi potrebbero decidere il risultato finale».

 

Continua il cantiere sulla E45, modifiche alla viabilità per i prossimi tre mesi

Chiuso un tratto di 3 km della carreggiata in direzione Ravenna, si viaggia a doppio senso sulla carreggiata opposta

Per consentire l’esecuzione di lavori di nuova pavimentazione sulla strada statale E45 a partire da lunedì 28 ottobre sono state istituite alcune limitazioni all’interno del territorio comunale di Ravenna. Fino al 14 febbraio 2020 sarà in vigore la chiusura della carreggiata nord in direzione Ravenna, tra il km 246 e il km 249,5. Durante gli interventi il traffico verrà deviato lungo la carreggiata sud in direzione Roma, allestita a doppio senso di circolazione. I lavori riguardano la prosecuzione degli interventi di manutenzione che rientrano nel piano di riqualificazione dell’itinerario E45-E55 Orte-Mestre avviato da Anas nel 2016.

Sacchetti di nespole sul cancello in regalo per i passanti: «Così non marciscono»

In giardino sono troppe e allora un residente di Cervia mette un annuncio sulla bacheca di un gruppo Facebook e invita chiunque a prenderle «senza suonare e senza ringraziarmi, sono io che ringrazio voi»

72876725 1309039855942863 4360332592256385024 OHa un giardino pieno di nespole e così dopo aver fatto la scorta per la famiglia ha deciso che quelle in eccesso invece di lasciarle marcire le regalerà: un residente di Cervia ha preparato tanti sacchetti con il caratteristico frutto autunnale e li ha appesi all’esterno del cancello di casa, a disposizione dei passanti.

Per informare più persone possibile a fatto un post sulla bacheca del gruppo Facebook “Sei di Cervia se”: «Ieri ho raccolto le nespole del nostro giardino. Sono molto belle, e buone come qualità, e 100 percento biologiche. Abbiamo fatto la scorta per il nostro uso, ma ne sono rimaste tante. Se a qualcuno interessano, le regalo. Ho preparato tante sportine, che appenderò al cancello di casa. Se le volete, passate a ritirarle. Non suonate, non chiamatemi per ringraziarmi, perché sono io che ringrazio voi, se non me le farete marcire in casa».

 

Cappucci in testa per rubare due bici, ma non basta: due minorenni denunciati

Con le immagini di videsorveglianza la polizia locale è riuscita a capire a quale gruppo di giovani appartenevano e hanno individuato gli autori

Foto Giornale 2Avevano alzato i cappucci delle felpe sopra le teste per nascondersi mentre rubavano due bici in strada ma non è bastato. Due 17enni sono stati denunciati per furto a Faenza dopo che la polizia locale, grazie alle immagini delle telecamere di videsorveglianza, è riuscita a individuare il gruppo con cui erano soliti ritrovarsi.

Il furto è avvenuto domenica 20 ottobre in via Micheline: le derubate sono la maestra e una partecipante di un corso di ceramica. La seconda in particolare si era fatta prestare la bicicletta dalla famiglia faentina di cui era ospite: un modello da donna di colore verde degli anni 50, tenuta in perfette condizioni dalla proprietaria. Lunedì mattina la ragazza si è rivolta al comando della polizia municipale per chiedere dove fosse la caserma dei carabinieri e poi ha presentato ai vigili la denuncia.

Foto GiornaleGli agenti della polizia locale, visionando le immagini della videosorveglianza pubblica, sono riusciti a intercettare, grazie ai dettagli esatti forniti dalla ragazza, colori delle bici, loro caratteristiche e orari della loro scomparsa, le immagini dei due ladri e seguire gran parte del percorso che avevano fatto a bordo delle due biciclette rubate domenica pomeriggio. I vigili hanno capito a quale gruppo di ragazzi appartenevano gli autori dei fatti e, conoscendo dove è il ritrovo solito di quel gruppo li hanno messi sotto osservazione, fin quando non è apparsa una delle bici rubate all’interno del parco sede abituale di ritrovo pomeridiano dei ragazzi.

Foto Bici Rubata Comunicato StampaEntrambi i ragazzi, convocati in ufficio con i genitori, hanno ammesso le proprie responsabilità e restituito le due biciclette rubate che sono già state riconsegnate ai legittimi proprietari, con grande soddisfazione degli stessi.

Scontro fra due auto a Longana sulla Ravegnana: un morto e due feriti

Una quarta persona non ha riportato ferite. Rilievi affidati ai carabinieri

La statale 67 Ravegnana tra Ravenna e Forlì torna a essere teatro di un incidente stradale che lascia vittime sull’asfalto. Un uomo di 59 anni (G. B. le iniziali) è morto e altri due sono rimasti feriti nello scontro fra due auto avvenuto a Longana verso l’1 della notte fra il 25 e il 26 ottobre. Una quarta persona non ha riportato lesioni significative.

L’incidente ha coinvolto una Lancia Y e una Subaru Forester. Sulla dinamica al momento sono disponibili solo sommarie informazioni: saranno i carabinieri della stazione di Campiano e della compagnia di Cervia Milano Marittima a ricostruire la vicenda nei dettagli. Al volante della Subaru c’era un ventenne che viaggiava verso Forlì: a causare lo scontro quasi frontale con l’altra auto su cui viaggiavano tre uomini sulla sessantina sarebbe stata una invasione della carreggiata del suv dopo aver urtato un guard-rail laterale.

Caviro presenta il Bilancio di Sostenibilità: da mezzo secolo la coop produce vini

Il gruppo conta 12.800 viticoltori per 36mila ettari di vigneti che producono il 10 percento dell’uva vinificata italiana. Negli ultimi dieci anni investiti 100 milioni di euro in progetti che mirano a ridurre l’impatto ambientale

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Con 31 soci, di cui 29 cantine, e un totale di 12.800 viticoltori per un’estensione dei vigneti pari a 36.500 ettari, la cooperativa Caviro di Faenza oggi produce 728mila tonnellate di uva vinificata, il 10 percento del totale italiano. Il 22 ottobre il gruppo si è presentato al pubblico per raccontare una storia di oltre 50 anni di impegno e lavoro.

Caviro1In uno scenario suggestivo ed evocativo allestito alla Fondazione Catella, una tavola rotonda di esperti ambientali ha percorso questa storia dal suo inizio, insieme al direttore generale Simonpietro Felice. A condurre l’appuntamento c’era Tesso Gelisio, volto noto della tv.

«Il modello cooperativo si è dimostrato vincente – si legge in un comunicato divulgato dopo l’evento –, capace di unire l’obiettivo della sostenibilità sociale ed economica a quello dell’impatto ambientale, ergendosi a fondamento della continuità e lungimiranza della visione aziendale. La stesura del Bilancio di Sostenibilità è stata la naturale conseguenza di un percorso che arriva da lontano».

Caviro ha investito negli ultimi dieci anni cento milioni di euro anche in progetti che, generando valore a partire dagli scarti, riducono in modo considerevole l’impatto ambientale. Caviro Extra, società del gruppo, detiene posizioni di leadership nella produzione di acido tartarico naturale e alcol. La missione è valorizzare i sottoprodotti delle filiere agroalimentari italiane. Inoltre è in grado di raffinare il biogas generato nei propri impianti, producendo un biometano al 100 percento da scarti agroalimentari e quindi privo degli idrocarburi di origine fossile. Enomondo invece è una società gestita in compartecipazione con il gruppo Hera e si occupa della produzione di energia elettrica rinnovabile dagli scarti di lavorazione dell’uva e dalle potature del territorio arrivando a coprire il 100 percento del fabbisogno energetico degli stabilimenti del Gruppo riducendo considerevolmente l’impatto ambientale.

Gruppo Caviro 3 Stabilimento ForlçCaviro Extra ha recentemente presentato a ricercatori e rappresentanti del mondo produttivo B-Plas Demo, il primo impianto sperimentale per la produzione di Pha (poliidrossialcanoati), una plastica biologica e biodegradabile che sarà ricavata dalla corrente proveniente dal depuratore che tratta gli scarti della filiera agroalimentare.

Oltre ad aver implementato un modello che prevedere la valorizzazione di scarti e materiale con una quota di recupero pari al 99 percento, il gruppo persegue al suo interno iniziative volte a limitare l’impatto ambientale dei rifiuti prodotti a seguito delle attività svolte, incoraggiando la raccolta differenziata ed il recupero delle quote multimateriale così separate. La quota di rifiuti non differenziati appare in progressivo calo, mentre la quota di rifiuti pericolosi prodotti si attesta al 3 percento.

Gruppo Caviro Presentazione Bilancio Di SostenibilitÖ 22 Ottobre Fondazione Riccardo Catella 2Ancora il 40 percento dei mezzi pesanti oggi viaggiano vuoti per centinaia di km e su questo aspetto Caviro ha posto un’attenzione sempre maggiore. In questo senso nell’aprile 2018 è stato avviato il primo progetto in Italia di Orchestration (logistica collaborativa) per ottimizzare i flussi di trasporto insieme a Lauretana e a Sofidel (fornitore di prodotti di carta per la grande distribuzione) cogliendo il duplice obiettivo di rendere più economico il viaggio per i diversi attori e di ridurre i km a vuoto del trasporto.

Punta la pistola in faccia a un giardiniere perché faceva troppo rumore: denunciato

Un 51enne dovrà rispondere di minacce aggravate. L’arma è risultata ad aria compressa ma senza il tappo rosso

Il rumore dei lavori di giardinaggio lo disturbava e ha pensato di minaccia uno degli operai puntandogli una pistola in faccia. È successo a Ravenna nel pomeriggio del 22 ottobre e la polizia ha denunciato un 51enne italiano per minacce. L’arma si è poi rivelata ad aria compressa ma l’uomo aveva rimosso il tappo rosso.

L’episodio è accaduto in via Grado. La volante della questura è intervenuta per la segnalazione di una persona armata di pistola. Due operai hanno dichiarato ai poliziotti che poco prima, mentre erano intenti ad effettuare alcuni lavori di potatura nella vicina area verde, erano stati avvicinati da uno sconosciuto che si lamentava del rumore. Dopo aver estratto una pistola dalla cinta dei pantaloni, l’aveva puntava al viso di uno dei due operai e si era allontanato a piedi. Gli agenti hanno individuato la residenza dell’uomo, poco distante dal luogo dei fatti, e l’hanno trovato in casa: la pistola è stata consegnata spontaneamente e sequestrata.

Cna: «Meno vincoli per tavolini e sedie dei chioschi e più spazi per temporary shop»

L’associazione di categoria chiede al Comune sostegno e semplificazione burocratica a favore delle piccole imprese

Conf. Stampa Artigiani A Giovinbacco
Nella foto, da sinistra: Maurizio Gasperoni (CNA), l’assessore Massimo Cameliani e Jimmy Valentini (CNA)

 

Cna ha voluto e ottenuto un confronto con il Comune di Ravenna sul tema dell’artigianato alimentare, a suo dire troppo poco valorizzato e soprattutto penalizzato dall’eccessiva burocrazia. Le questioni poste sul tavolo sono due: in primo luogo la possibilità da parte delle imprese del settore alimentare si far consumare ai clienti in loco, e soprattutto, in comodità i loro prodotti,  che spesso sono tipici del territorio. Poi c’è il tema dei temporary shop destinati alla vendita di prodotti dell’ambito artistico, alimentare (ma in questo caso solo con prodotti confezionati), della moda e degli accessori. L’occasione dell’incontro si è presentata con l’inaugurazione della diciassettesima edizione di Giovinbacco, la kermesse di tre giorni dedicata al vino e ai prodotti locali, a cui Cna partecipa anche quest’anno con alcune imprese artigiane associate del settore alimentare (piadina e birra in piazza Unità d’Italia e pasta fresca in piazza Garibaldi).

Per quanto riguarda la questione delle sedute all’esterno delle piccole attività come i chioschi, il settore sconta anni in cui una scorretta interpetazione del Decreto legislativo del 2006 da parte del minitero dello Sviluppo Economico aveva creato delle situazioni paradossali: i venditori spesso decidevano di dotarsi di posti a sedere salvo poi essere sanzionati come locali che esercitavano abusivamente l’attività di ristorazione. Lo scorso aprile il Consiglio di Stato si è pronunciato in maniera definitiva sulla questione e ha riconosciuto come unica discriminante tra gli esercizi di somministrazione (i ristoranti) e i laboratori ed esercizi di vicinato (pizzerie al taglio, rosticcerie, gelaterie,…) la presenza del servizio assistito (i camerieri). Per quanto riguarda l’uso obbligatorio di stoviglie a perdere, altra questione spinosa, la situazione è stata risolta con l’eliminazione di tale obbligo, consentendo quindi l’utilizzo da parte degli esercizi di vicinato anche di stoviglie che non siano usa e getta.

L’impegno di Cna è per il riordino dei Regolamenti comunali. Un problema che non sembra sussistere per Ravenna, come ha tenuto a ricordare l’assessore alle Attività Produttive, Massimo Cameliani: non solo nel comune il consumo sul posto con ausilio di sedie e tavoli è consentito sin dal 2008, ma quello ravennate è l’unico comune ad aver ampliato nel 2013 lo spazio esterno e interno dei chioschi di piadine, «al fine di valorizzarne l’importanza economica anche in funzione turistica».

Sul tema temporary shop invece Cna ha invitato la pubblica amministrazione di Ravenna ad aprirsi a questo tipo di esperienza, soprattutto dopo gli esempi positivi di Faenza e Lugo, sottolineando come, oltre a essere un’opportunità di visibilità e crescita per l’artigianato locale, sia anche un mezzo di rigenerazione delle aree urbane. L’assessore si è dimostrato disponibile a una valutazione del progetto, ricordando però che il Comune non possiede spazi da destinare a questo scopo (salvo, forse, la  piccola Tabaccheria che si affaccia su piazza XX settembre) e che bisognerà quindi discuterne con i privati.

Sensi unici, divieti e zone 30 km/h: così cambia la viabilità attorno a via Faentina

La giunta ha approvato il piano particolareggiato della zona. Diversi scenari presi in considerazione sono stati tradotti ad un piano diviso in tre stralci funzionali

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La zona interessata dal piano particolareggiato (Google Maps)

Il Comune di Ravenna ha approvato il Piano particolareggiato del traffico di via Faentina utile – ricorda la giunta comunale – a migliorare la circolazione, la sicurezza e l’ambiente della zona. «Attualmente – si legge nel piano – le criticità principali si presentano sulle vie Enrico Pazzi e Romolo Conti» ma il documento entra nel dettaglio di numerose traverse che finiscono nella strada principale della zona ovest della città. Le problematiche principali che caratterizzano gli incroci sono «riconducibili ad un principale fattore determinante: la presenza del percorso ciclopedonale bidirezionale» che causa un arretramento della linea di stop rispetto alla carreggiata di via Faentina.

Gli scenari presi in considerazione

I tecnici hanno studiato dei modelli da implementare in maniera progressiva che poi saranno tradotti in pratica in vari stralci. I primi due passi sono il divieto di svolta a sinistra in via Pazzi per i veicoli che percorrono via Faentina in direzione rotonda Svizzera (quindi provenendo dal centro storico). Secondo step è l’inserimento di questi sensi unici: via Toscana (tratto e direzione da via Marche a via degli Spreti); via B. Centofanti (tratto e direzione da via Marche a via degli Spreti); via degli Spreti (tratto e direzione da via Toscana a via Umbria); via degli Spreti (tratto e direzione da via E. Pazzi a via Umbria); via Umbria (tratto e direzione da via degli Spreti a via Marche); via Lazio (tratto e direzione da via Marche a via degli Spreti). Nella cartina sottostante, le frecce indicano la nuova circolazione della zona.

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Sensi unici  ipotizzati nel piano particolareggiato nelle vie attorno a via Faentina

In seguito si prevede il divieto di svolta a sinistra in via Conti e in via Rossini per i veicoli che percorrono via Faentina in direzione Fornace Zarattini. Previsto poi l’istituzione del senso unico di marcia in via Caprera (da via Faentina a via Quarto) e in via don Mesini (da via Faentina a via Cicognani). Ci sono infine due ipotesi di lungo periodo perché legate alla realizzazione di un collegamento diretto tra via Fuschini (la strada che costituisce il tratto finale della circonvallazione esterna e che sbuca al ponte di via Faentina). In seguito a questo intervento l’ipotesi è quella di istituire un senso unico in via XIV luglio (tratto da via Canalazzo e rotonda Buck Pearl) ed in via Canalazzo (tra via Zalamella e via Bovini).

Queste ipotesi sono state simulate ed è emerso un beneficio su numerose via, con un leggero appesantimento su via Codronchi e Centofanti per i quali si interverrà con sistema di mitigazione.

Come si interverrà nel concreto

Dagli studi precedenti, discende il piano particolareggiato che prevede tre stralci di intervento. Nel primo si ipotizzano modifiche circolatorie, con l’inserimento di sensi unici, in via Toscana (tratto tra via Marche e via degli Spreti) e degli Spreti (tra le vie Toscana e Pazzi), via Lazio e via Umbria. Ipotizzata poi la limitazione della svolta a sinistra in via Pazzi, con istituzione di una zona a 30 km/h. Modifiche circolatorie – infine – in via don Mesini e in via Caprera.

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Le zone interessante dagli interventi negli stralci funzionali del piano

“Questo primo stralcio di interventi – si legge nel piano – indurrà una modifica delle abitudini degli utenti che quotidianamente ed in maniera sistematica percorrono itinerari lungo le strade interessate; pertanto, in un primo periodo, si potrebbero osservare incrementi dei flussi di traffico nelle strade limitrofe con conseguente rilievo di modeste criticità. Si ritiene che tali criticità si esauriranno dopo il periodo iniziale di adattamento degli utenti al nuovo assetto circolatori».

Gli altri due stralci sono sul medio-lungo periodo. Per quanto riguarda l’incrocio tra le vie Faentina e Codronchi, si ipotizza l’installazione «di dissuasori della sosta in prossimità dell’intersezione per impedire che i veicoli ostruiscano la parte iniziale della via, riduzione della lunghezza dell’attraversamento ciclo-pedonale e impedimento della sosta in un varco dell’aiuola spartitraffico sulla via Faentina». Per quanto riguarda l’incrocio con via Centofanti i tecnici ipotizzano una riduzione «dell’attraversamento ciclo-pedonale e limitazione della sosta in prossimità dell’intersezione per impedire che i veicoli ostruiscano la parte iniziale della via». Infine si istituirà sulle vie Centofanti, Codronchi, Rossini e Vitali una zona 30 km/h.

Infine il terzo stralcio che prevede una messa in sicurezza negli incroci con le vie Vitali e Conti (dove sarà limitata la svolta a sinistra, analogo provvedimento che verrà preso su via Rossini).

Cresce ancora l’export provinciale: più 9,8 percento nel primo semestre 2019

Percentuali doppie rispetto alla media regionale e quadruple rispetto a quella nazionale. Ogni 100 euro esportati dall’Italia, uno viene da Ravenna. Performance trascinata dal Medio Oriente ma il 65 percento resta in Ue. Metallurgia il settore più consistente. Brexit e dazi Usa incombono sul futuro

Continua la crescita dell’export ravennate. Nel primo semestre del 2019 le esportazioni della provincia di Ravenna sono salite a 2.341,3 milioni di euro, mai così alte in passato, mettendo a segno unulteriore aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari al 9,8 percento, dopo l’ottimo 9,5 del 2018. Si prolunga la fase espansiva avviata nel corso dell’anno 2017, quando addirittura sono stati rilevati tassi di incremento a due cifre. Sono dati divulgati dalla Camera di Commercio che ha elaborato il consueto report sul tema.

Si tratta di un incremento molto superiore rispetto sia a quello raggiunto dall’export regionale, pari al più 4,7,  che da quello nazionale, fermatosi al 2,7. Tra gennaio e giugno, l’Emilia-Romagna si conferma la seconda regione italiana per quota sull’export nazionale (13,9 percento), preceduta solo dalla Lombardia (26,8) e seguita dal Veneto (13,5) e per crescita è risultata sesta tra le regioni d’Italia. Nel periodo considerato, con lo 0,99 percento dell’export italiano, Ravenna occupa il 33esimo posto nella graduatoria nazionale delle province esportatrici. L’ottima dinamica dell’export ravennate colloca inoltre la nostra provincia nel gruppo di quelle che hanno fatto registrare le performance migliori.

L’andamento positivo, nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, è stato determinato dalla capacità di incrementare i traffici verso il Medio Oriente, anche se le esportazioni provinciali rimangono fortemente concentrate verso l’Unione Europea, destinazione che rappresenta oltre il 65 percento del totale, con la Germania primo partner commerciale con una quota pari quasi al 13 percento; nell’area Euro, seguono Francia e Spagna e, al di fuori dell’Euro-zone, il Regno unito, verso il quale si indirizza il 5,2 percento dell’export provinciale.

Nella classifica dei principali settori di esportazione delle imprese di Ravenna, nel periodo considerato, i prodotti della metallurgia occupano il primo posto con una quota quasi del 25 percento; seguono i prodotti chimici che rappresentano il 19,2 ed  i macchinari (14,9). Più a distanza, le esportazioni dei prodotti alimentari, con un quota del 10,2.

Sul futuro però sembrano incombere ostacoli. «Il contesto internazionale nel secondo trimestre dell’anno si è deteriorato – si legge nel comunicato della Camera di Commercio –, le condizioni economiche nell’area dell’Euro si sono indebolite ed il commercio internazionale ha subito un calo significativo. A tuttociò occorre aggiungere i dazi Usa sulle importazioni dall’Ue; più grave, inoltre, sarebbe il rischio connesso ad una “Brexit no deal”, considerando che il Regno Unito rappresenta il quinto partner commerciale per le imprese della nostra provincia».

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