Il pm Antonella Scandellari aveva chiesto 10 condanne. Le contestazioni riguardano il periodo tra il 2009 e il 2011
Otto condanne, la più alta a tre anni e sei mesi, per gli ex consiglieri regionali del Pdl in Emilia-Romagna, e quattro assoluzioni, tra cui i due parlamentari attualmente in carica Enrico Aimi e Galeazzo Bignami, recentemente passato a FdI. E’ l’esito in primo grado del processo in tribunale a Bologna per i rimborsi chiesti durante l’ottava e la nona legislatura del consiglio regionale, tra il 2009 e il 2011.
L’inchiesta per peculato coinvolse all’epoca tutti i gruppi dell’Assemblea legislativa. Il pm Antonella Scandellari aveva chiesto 10 condanne. Le pene decise dai giudici riguardano cifre molto più basse rispetto all’originale contestazione. I giudici hanno condannato Alberto Vecchi (3 anni e 6 mesi), Luca Bartolini (2 anni e 2 mesi), Marco Lombardi (2 anni e 7 mesi), Luigi Villani (2 anni e 1 mese), Giorgio Dragotto (2 anni e 4 mesi), Luigi Francesconi (2 anni e 10 mesi), Gianguido Bazzoni (2 anni e 4 mesi), Andrea Pollastri (2 anni e 2 mesi); assolti da tutto anche Gianni Varani e Gioenzo Renzi.
L’ex consigliere comunale 5 Stelle oggi con Pizzarotti sarà candidato nella lista del presidente Bonaccini alle prossime regionali
Pietro Vandini e Federico Pizzarotti
Dalle voci di corridoio all’ufficialità. Pietro Vandini sarà candidato nella lista Bonaccini alle Regionali, in quota Italia in Comune, il movimento fondato dall’ex grillino Federico Pizzarotti, di cui Vandini è referente locale e sarà l’unico dei quattro candidati della provincia di Ravenna.
Classe 1979, ex consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Vandini è stato il primo, e finora unico, a candidarsi a sindaco a Ravenna (nel 2011) con il movimento di Beppe Grillo, da cui poi si è allontanato in aperta polemica al termine del mandato. Con un’esperienza politica di dieci anni alle spalle, per lavoro si occupa di sicurezza sul lavoro, salute e ambiente e segue, per il gruppo Gvm, oltre oltre 6000 lavoratori su questi temi.
Vandini, lei ha iniziato a far politica proprio con le regionali, sostenendo allora Giovanni Favia contro il candidato del Pd una decina di anni fa. E oggi è in una lista a sostegno del candidato del Pd… cosa è successo nel frattempo?
«Ho iniziato il mio percorso in politica nel Movimento perché ero convinto che fosse necessario superare la tradizionale divisione in due blocchi contrapposti, ma poi nel Movimento sappiamo bene cosa è successo e oggi quindi mi sono convinto che non sia possibile creare un’alternativa politica dal nulla ai classici partiti tradizionali, il Movimento dieci anni ebbe un’occasione secondo me irripetibile. Quindi oggi per fare politica e portare avanti le istanze in cui credi devi individuare le realtà esistenti dove ci sono gli spazi per farlo».
Ed è per questo che ha scelto di schierarsi con il centrosinistra?
«Non per ragioni ideologiche che non mi appartengono, ma per una questione di competenza. Credo che ci sia una differenza abissale tra la serietà della proposta del centrosinistra e quella del centrodestra, che peraltro non ho ancora capito che idea di regione abbiamo, non vedo al momento veri contenuti».
Dentro la lista del Presidente ci saranno anche candidati renziani e di altre provenienze politiche, l’elezioni di un consigliere sarà difficile se non impossibile. Quindi sarà soprattutto una conta interna? Scrivere il suo nome di fatto sarà, soprattutto, un modo per votare il progetto di Pizzarotti…
«E’ vero, non sto pensando all’elezione, sto pensando di dare un contributo al progetto di Federico in cui credo. E certo, sarà anche una conta, sarà un po’ un modo per capire quanto pesano le forze in gioco. Scegliere di darmi la preferenza sarà anche un segnale al Pd stesso, ma anche a tutti i partiti nati da scissioni del Pd, visto che io rappresento una figura più civica»
Gli utensili da lavoro erano stati rubati la notte prima in un paio di cantieri posti nelle vicinanze e nascosta tra le siepi di via Bernardi
Avevano colpito in un paio di cantieri e nascosto la refurtiva tra le siepi di via Bernardi, con ogni probabilità con l’intento di passare in un secondo momento a prenderla. A mettere i bastoni tra le ruote ci ha pensato la polizia locale dell’Unione della Romagna Faentina che sabato sera ha trovato nascosta tra le siepi di via Bernardi (nell’area di sgambamento dei cani) trapani, demolitori, flessibili per un valore stimato di oltre diecimila euro.
Gli utensili da lavoro erano stati rubati la notte prima in un paio di cantieri posti nelle vicinanze. I ladri dopo avevano forzato le serrature di recinzione dei cantieri, avevano anche forzato i container dove gli utensili erano custoditi sotto chiave. Evidentemente, i ladri, erano pertanto a perfetta conoscenza, di dove gli stessi venivano riposti la sera e, sono andati a colpo sicuro. Alcuni cittadini, sabato sera, hanno visto movimenti sospetti tra le siepi ed avvisato la centrale della polizia locale che ha provveduto ad inviare in loco due pattuglie. I malviventi, hanno così dovuto dileguarsi abbandonando nelle mani dei vigili l’intero bottino che è stato rinvenuto dagli operatori, ancora nascosto all’interno della siepe. Tutto il materiale recuperato, è già stato restituito ai diversi artigiani che erano rimaste vittime dei furti.
Lo scontro alle 7 del mattino in un punto in cui la strada fa una leggera curva. La donna viaggiava verso Ravenna
Si chiamava Elisa Tumbarello la giovane deceduta nell’incidente stradale avvenuto alle 7 di stamani a Longana, sulla statale Ravegnana. Lascia una figlia (e non due come scritto invece inizialmente) di dieci anni e un compagno con cui erano in programma le nozze il prossimo anno. Abitava a Ducenta. La vittima era in auto da sola e viaggiava in direzione di Ravenna. In un punto in cui la strada accenna una leggera curva è arrivato lo scontro frontale con una vettura diretta a Forlì.
La polizia stradale sta cercando di individuare chi abbia invaso la corsia opposta, al momento le prime sommarie indicazioni sembrano dire che possa essere stata la donna. Ma si tratta dei primi rilievi che dovranno essere ulteriormente valutati. Il conducente dell’altra vettura è in ospedale a Ravenna ma non è in gravi condizioni, così come una terza persona che viaggia verso Forlì e ha colpito le due vetture dopo lo scontro iniziale.
Per soccorsi e recupero dei mezzi incidentati, la statale è rimasta chiusa per circa due ore e mezza. Sul posto, oltre alla polstrada e al 118, sono intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dei veicoli, carabinieri e polizia locale per la viabilità.
Margherita Barbieri, sposata con Andrea Corsini che siede nella giunta regionale uscente, è tra i collaboratori di Medri. Il primo cittadino garantisce: «Una giovane e brava professionista. Non ha altri incarichi per il partito». Lei da Fb: «Noi donne siamo qualcuno oltre i mariti»
Margherita Barbieri nella foto profilo della sua pagina Facebook
La Lega a Cervia chiede spiegazioni al sindaco Massimo Medri (Pd) sull’incarico di Margherita Barbieri, inserita dal primo cittadino tra i suoi collaboratori a carico del Comune. «La signora più volte, a voce e per iscritto, si è autonominata portavoce del sindaco – si legge in un comunicato inviato alla stampa dal gruppo consigliare –. Il suo quindi è un incarico tecnico o un incarico fiduciario?». E il Carroccio preannuncia anche una interpellanza a breve. I leghisti lamentanola scarsa sobrietà di Barbieri nelle sue uscite sui social e auspicano che le venga ritirato l’incarico.
Medri risponde così: «Margherita è una giovane giornalista già con diversi anni di esperienza sul campo. In Comune ha un incarico strettamente fiduciario legato al mio mandato, in base all’articolo 90 del decreto legislativo 267 del 2000, di 18 ore settimanali. Un part time, per questo è libera di esercitare la professione di giornalista anche al di fuori del Comune, come prevede la Legge. Lo svolgimento dell’incarico è attinente al ruolo istituzionale che io ricopro in qualità di sindaco di Cervia e quindi rispettoso delle pluralità di opinioni rappresentate in consiglio comunale e nelle diverse istanze della città. Gli aspetti della comunicazione oggetto dell’incarico fiduciario, riguardano l’attività di questa amministrazione, del sindaco e della giunta, e rientrano pienamente nel doveroso processo informativo rivolto a tutta la città e anche all’esterno della stessa».
Il Carroccio chiede anche chiarimenti su altre posizioni professionali ricoperte da Barbieri all’esterno della pubblica amministrazione: «Ci risulta invece che a Barbieri sia appena stato affidato l’incarico di gestire la comunicazione anche del Pd». Medri smentisce defininendole falsità.
Infine c’è un tema di rapporti familiari che legano Barbieri a un esponente di spicco del Pd: la trentenne è infatti sposata con Andrea Corsini, assessore regionale uscente e candidato per i dem alle Regionali del 26 gennaio. «Chiediamo al sindaco e alla sua giunta se tutto questo non li metta in qualche modo in imbarazzo o non sollevi un tema di opportunità e di conflitto d’interessi. Per noi, gruppo consigliare Lega Cervia, lo solleva eccome. Siamo molto preoccupati». Il primo cittadino parla «di cattivo gusto per un attacco così strettamente personale legandolo al ruolo istituzionale dell’assessore Corsini. Margherita è una brava professionista oltre al ruolo del marito».
La diretta interessata ha utilizzato la sua pagina Facebook per esprimere il suo commento personale: «Durante una campagna elettorale – è un passaggio del post –, mentre lavoravo in un giornale e davo una mano a una lista civica di centro sinistra a Ravenna ho conosciuto mio marito, ho fatto una figlia e mi sono sposata. Se la mia colpa è aver scritto un libro ed essermi sposata l’uomo che amo, si sono colpevole. Noi donne siamo qualcuno oltre i mariti, per fortuna!».
Una donna di 35 anni è morta in un incidente stradale avvenuto nella prima mattinata di oggi, 10 novembre, sulla Ravegnana, nel tratto tra Longana e la rotonda all’incrocio con l’Adriatica.
Tre le auto coinvolte, con altri due feriti, un 33enne e una 48enne.
Gravi disagi sul traffico, con lunghe code (nella foto).
Consigliere comunale a Ravenna con il Movimento 5 Stelle dal 2011 al 2016
Vandini con Bonaccini
Dalle voci di corridoio all’ufficialità. Come anticipato, Pietro Vandini sarà candidato nella lista Bonaccini (quella che sostiene il Presidente uscente ma fuori dal Pd) alle Regionali, in quota Italia in Comune, il movimento fondato dall’ex grillino Federico Pizzarotti, di cui Vandini è referente locale e sarà l’unico dei quattro candidati della provincia di Ravenna.
Classe 1979, ex consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Vandini è stato il primo, e finora unico, a candidarsi a sindaco a Ravenna (nel 2011) con il movimento di Beppe Grillo, da cui poi si è allontanato in aperta polemica al termine del mandato.
In un’intervista che pubblicheremo sul prossimo numero del nostro giornale Vandini chiarisce come non abbia scelto di candidarsi con il centrosinistra per ragioni ideologiche, ma per questioni di “competenze”.
La corte suprema ha cassato l’ordinanza del giudice di primo grado e l’appello del presidente del tribunale di Ravenna che negavano il gratuito patrocinio all’unica delle ex ospiti che aveva i requisiti per chiedere le spese allo Stato. Il ricorso non fu mosso da mala fede o colpa grave
Il palazzo di giustizia di Ravenna
La Cassazione ha stabilito che la causa intentata dalle ex ospiti dell’orfanotrofio di Ravenna per l’eredità del conte Carlo Galletti Abbiosi non fu né temeraria né ardita e nemmeno è da considerare un’azione con mala fede o colpa grave. La sentenza depositata in cancelleria all’inizio di dicembre è l’epilogo del ricorso avviato da una delle orfanelle che si era vista negare dal giudice di primo grado il gratuito patrocinio concesso dallo Stato a persone in particolari condizioni economiche (in buona sostanza il ministero di Giustizia copre le spese dell’avvocato).
La revoca del gratuito patrocinio è prassi piuttosto anomala per casi in cui non siano mutate le condizioni del ricorrente. Viene concesso in via provvisoria dal collegio degli avvocati sulla base di tabelle definite dal ministero. La parola definitiva spetta al giudice. Che solitamente lo conferma, salvo che non siano modificate le condizioni di reddito della persona nel corso del procedimento. Cosa non accaduta per l’orfanella. Ma il giudice Roberto Sereni Lucarelli stabilì che quella domanda – intentata tramite l’avvocata Chiara Boschetti di Rimini – era stata fatta con mala fede o colpa grave. In appello il presidente del tribunale di Ravenna (Bruno Gilotta all’epoca dei fatti) aveva confermato. Anzi, erano state aggiunte ulteriori affermazioni di temerarietà della lite, definita espressamente come ardita.
Ora il passaggio in Cassazione: «Nella vicenda in esame – si legge nell’ordinanza – non risulta accertato in nessun grado di giudizio che la persona abbia agito con mala fede o colpa grave: non vi è infatti l’accertamento, in capo alla parte soccombente, della mala fede, intesa come consapevolezza dell’infondatezza della domanda o della colpa grave». L’ordinanza ora torna al tribunale di Ravenna per essere affidata a un altro magistrato che valuti il caso.
Vale la pena ricordare che l’ammissibilità o meno al gratuito patrocinio è una questione slegata dal merito della causa principale per l’eredità, ma è altrettanto chiaro che una decisione di un tribunale che stabilisce mala fede e colpa grave per un ricorso avrebbe potuto pesare sull’esito principale.
Per quanto riguarda il fulcro dell’eredità, la causa principale in appello è stata trattenuta in decisione dall’1 ottobre per cui dovrebbe essere decisa entro l’anno 2020. La causa principale, in sintesi, riguardava il testamento del conte Carlo Galletti Abbiosi che, in caso di violazioni della propria volontà testamentaria, desiderava che il proprio patrimonio andasse alle orfanelle che si trovavano nell’orfanotrofio. Pur essendo emerse numerose violazioni alla volontà testamentaria nell’ambito del giudizio di primo grado, il giudice ha rigettato la domanda di petizione di eredità per via della prescrizione e condannato le orfanelle alle spese legali del giudizio (in totale circa 100mila euro da ripartire tra le varie ricorrenti).
Ravenna Teatro, in collaborazione con Ravenna&Dintorni, mette in palio tre ingressi per lo spettacolo del celebre commentatore sportivo all’Alighieri (14-15-16 dicembre). Quattro domande sulle principali squadre cittadine, risposte via email
Se conosci calcio, basket e volley di Ravenna potresti vincere due biglietti per lo spettacolo di Federico Buffa al teatro Alighieri (14-15-16 dicembre). Ravenna Teatro infatti mette in palio, tramite le pagine di Ravenna&Dintorni, tre ingressi (ognuno valido per due persone) per assistere a “Il rigore che non c’era”. Considerati il tema dello spettacolo e la collaborazione tra Ravenna Teatro e le società sportive cittadine, i biglietti saranno assegnati ai primi lettori che risponderanno correttamente a un quiz con domande su fatti, curiosità e personaggi riguardanti le quattro società cittadine dei tre principali sport di squadra (Orasì nel basket, Conad e Consar nella pallavolo, Ravenna Fc nel calcio).
Le risposte vanno inviate entro le 12 di giovedì 12 dicembre 2019 con una email a redazione@ravennaedintorni.it. Oggetto: “Biglietti Buffa web”. Nel corpo della email indicare il proprio nome e cognome, un recapito cellulare e le date delle tre repliche in ordine di preferenza (si può scegliere tra sabato 14 e lunedì 16 dicembre alle 21, domenica 15 dicembre alle 15.30). Si terrà conto del numero di risposte corrette e, a parità di risposte corrette, farà fede l’ordine di arrivo delle email. I vincitori saranno contattati dalla redazione e potranno ritirare i biglietti il giorno dello spettacolo da un’ora prima della replica alla biglietteria del teatro.
Ecco le quattro domande, una per ognuna delle principali società dei vari sport presi in considerazione. 1)Calcio: Chi era l’allenatore sulla panchina del Ravenna all’inizio della stagione in cui i giallorossi debuttarono in serie B? 2)Basket: A novembre 2017 l’OraSì vinse il derby con la Fortitudo Bologna espugnando il Pala Dozza. Quale fu il risultato finale dopo un’epica rimonta partita da uno svantaggio di 28 punti? 3)Pallavolo femminile: In quale stagione l’Olimpia Teodora vinse il primo scudetto in serie A1 e in quale stagione la prima Coppa dei Campioni? 4) Pallavolo maschile: In quale anno è stato fondato il Gs Porto Robur Costa che attualmente milita in Superlega?
“Cosa sarebbe accaduto se…” è l’idea di fondo su cui si regge Il rigore che non c’era, lo spettacolo (per cui mettiamo in palio dodici biglietti, vedi articolo principale) che vedrà Federico Buffa al teatro Alighieri di Ravenna dal 14 al 16 dicembre (sabato e lunedì alle 21, domenica alle 15.30). Opportunità, eventi, cambiamenti che una scelta preferita a un’altra può provocare anche e soprattutto quando quella scelta possiamo solo subirla perché spetta ad altri.
Uno spettacolo che parla di sport, come è naturale visto la figura del protagonista sul palco, ma non solo di sport. Telecronista e commentatore sportivo, Buffa è noto per le sue trasmissioni antologiche nelle quali ha sperimentato la possibilità di creare connessioni e aprire digressioni, portando la pratica sportiva a farsi metafora dell’esistenza. Il rigore cui egli allude non è inteso unicamente come azione calcistica, ma come quell’accadimento inaspettato capace di determinare una svolta. Ciò offre all’affabulatore la possibilità di intrecciare la vicenda del millesimo gol di Pelé con le ribellioni di un’organizzazione guerrigliera come Sendero Luminoso o la parabola musicale dei Beatles.
Nel pomeriggio precedente all’ultima replica, alle 18 del 16 dicembre nella sala Corelli dell’Alighieri, Federico Buffa incontrerà i dirigenti delle quattro società cittadine dei tre principali sport di squadra (calcio, pallacanestro, pallavolo). L’incontro a ingresso libero sarà un dialogo – condotto da Gianfelice Facchetti, attore e regista e figlio dell’indimenticabile bandiera dell’Inter – che accosterà il campo da gioco al palcoscenico del teatro. «Due mondi solo apparentemente distanti – afferma lo storyteller –: in entrambi, ci vogliono grande disciplina e costante allenamento per arrivare al risultato. Sport e teatro fanno parte del nostro Dna, l’uno dall’altro possono imparare come continuare a sostenere la società moderna, rivolgendosi soprattutto ai giovani».
Il progetto sarà presentato alla cittadinanza nella sala Conferenza del dipartimento di Beni Culturali. Interventi al Parco di Apollonia e nella basilica di Gortina
Mercoledì 11 dicembre alle 15 nella sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali, in via degli Ariani, 1, Ravenna, si terrà Tessera dopo Tessera, incontro di presentazione alla cittadinanza delle esperienze internazionali di formazione per il restauro dei mosaici di Apollonia (Albania) e Gortina (Creta).
Si tratta delle recenti esperienze sul campo che hanno visto protagoniste otto studentesse del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, sotto la guida esperta dei docenti restauratori Michele Pagani e Marco Santi. Oggetto di intervento, le decorazioni musive policrome di due splendidi contesti archeologici: il Parco di Apollonia (Albania) e la Basilica di Mitropolis a Gortina (Creta).
«Gli interventi – spiega la coordinatrice del corso di laurea la professoressa Mariangela Vandini – consistono in due singolari attività sul campo in contesti internazionali fortemente connessi alla città di Ravenna, che hanno rappresentato una preziosissima esperienza di formazione per le studentesse coinvolte. Questo testimonia la forte attenzione da parte della laurea in Restauro verso la cooperazione internazionale e il trasferimento di conoscenze tra restauratori e studenti italiani e non».
“«iamo molto soddisfatti – sottolinea Antonio Penso, direttore di Fondazione Flaminia – di aver contribuito alla nascita e allo sviluppo di un percorso formativo di eccellenza come la laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, che caratterizza il campus di Ravenna e ha dimostrato la capacità di costruire collaborazioni e sinergie di livello internazionale: una ulteriore dimostrazione della crescita e qualificazione del Dipartimento in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali di Ravenna. Attraverso queste esperienze altamente formative gli studenti possono mettere a frutto il bagaglio di competenze acquisite durante il percorso di studi, e contribuiscono a promuovere in contesti internazionali l’Ateneo di Bologna e la città di Ravenna»
Sabato in due turni sono state celebrate le coppie che nel 2019 hanno festeggiato i 50, 60 e 70 anni di matrimonio
Nella mattinata di sabato 7 dicembre nel Salone estense della Rocca di Lugo sono state celebrate le nozze d’oro, di diamante e di ferro delle coppie che hanno festeggiato nel 2019, rispettivamente, il 50esimo, il 60esimo e il 70esimo anniversario di nozze. La cerimonia è stata presieduta dal sindaco di Lugo, insieme con l’assessore al Decentramento e ai presidenti delle Consulte del territorio.
La cerimonia si è svolta in due turni, necessari per accogliere tutte le coppie delle Consulte di Lugo Centro, Lugo Sud, Lugo Est, Lugo Ovest, Lugo Nord-Ascensione, Bizzuno, Villa San Martino e Santa Maria in Fabriago. Chi non ha potuto partecipare alla cerimonia potrà ritirare la propria pergamena contattando la segreteria del sindaco (piazza Martiri 1, terzo piano – entrata ascensore in largo Relencini 1), telefono 0545 38411.
Una missiva anonima è stata recapitata in municipio a Verlicchi (Pigna), all’interno documenti e informazioni dettagliate riferite a una segnalazione inviata sul portale online whistleblowing. La gola profonda lamenta l’archiviazione senza motivazioni. E la busta è stata consegnata strappata
La sede dell’Autorità portuale di Ravenna sulla banchina sinistra in darsena di città
Accuse di mobbing tra i corridoi dell’Autorità portuale di Ravenna. Al centro di tutto un ordine di servizio interno, firmato da un dirigente a inizio settembre, per riorganizzare il personale. La disposizione coinvolge cinque dipendenti di via Antico Squero ed è finita nel mirino di una segnalazione fatta tramite il sistema cosiddetto di whistleblowing. La normativa anticorruzione fornisce ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni un portale per inviare segnalazioni garantendo la totale privacy della propria identità. La segnalazione di presunto mobbing è del 22 ottobre ed è stata poi archiviata senza motivazioni.
La notizia si apprende ora perché comunicata con una lettera anonima alla consigliera comunale Veronica Verlicchi (Pigna). Una missiva che ricostruisce nei dettagli quanto riassunto sopra è stata recapitata il 29 novembre via posta affrancata in municipio ma la busta è arrivata aperta (strappata nella parte superiore). La gola profonda – nessuna firma nelle pagine ma la precisione dei riferimenti e l’allegato ordine di servizio lasciano ipotizzare che sia qualcuno degli uffici di Ap – lamenta l’archiviazione della sua segnalazione senza motivazioni.
Verlicchi ha deciso di divulgare la circostanza della violazione della propria corrispondenza perché è la seconda volta di seguito che accade nell’arco di pochi mesi e ha poi consegnato busta e contenuto alla capitaneria di porto che indaga sulle vicende legate al Berkan B nel canale Piomboni. L’ordine di servizio accusato di mobbing risale infatti al periodo in cui Ap venne travolta dagli scossoni per il primo provvedimento di sospensione dei vertici – il presidente Daniele Rossi, il segretario generale Paolo Ferrandino, il direttore tecnico Fabio Maletti – nell’ambito dell’inchiesta sul parziale affondamento della motonave.
«Non si tratta di un episodio isolato – dice Verlicchi a proposito della violazione della sua posta –, è un fatto gravissimo che lascia intendere una palese volontà di controllare l’attività di un consigliere comunale di opposizione». Sono stati informati il segretario generale e il sindaco con la richiesta di un’indagine interna.
La consigliera comunale entra nel merito del contenuto della segnalazione anonima: «Secondo quanto scritto, l’ordine di servizio pare essere mobbing nei confronti di alcuni dipendenti “non allineati”, quei dipendenti che avrebbero segnalato nell’adempimento dei propri doveri “plurime disfunzioni, violazioni o scorrettezze” e quelli che si sarebbero rifiutati di ottemperare ad altre disposizioni non adempibili».