domenica
20 Luglio 2025

Domus Nova, 4 nuove sale operatorie: alle pareti foto della natura per rilassarsi

La clinica privata nata 58 anni fa oggi conta 200 dipendenti, 200 medici libero professionisti, 267 soci: ottomila interventi chirurgici all’anno. Il presidente Grandi elogia il lavoro di squadra: «L’affiatamento è il valore aggiunto che ci viene riconosciuto in primis dall’Ausl dove siamo accreditati»

70960087 2801441386541385 6012258219244650496 O Attorno al lettino le più moderne tecnologie robotiche e mini invasive della medicina, alle pareti foto di scenari naturali per aiutare il rilassamento del paziente. L’ospedale privato Domus Nova di Ravenna, accreditato con il sistema sanitario pubblico, ha inaugurato a fine settembre quattro nuove sale operatorie nella sede di via Pavirani. Ogni anno le sale chirurgiche della clinica effettuano in media 900 interventi di protesi ortopediche su circa ottomila interventi totali. Domus Nova è nata nel 1961 e oggi conta 200 dipendenti, 200 medici libero professionisti, 267 soci e circa diecimila prestazioni dialitiche al 2018.

«Il nuovo blocco operatorio – si legge in una nota divulgata dall’ospedale – rappresenta non soltanto un’eccellenza tecnologica ed una particolare cura dell’accoglienza verso il paziente, ma anche il frutto del lavoro di aziende ed artigiani del territorio che, ancora una volta, insieme, hanno creato qualcosa di straordinario. Ogni nostro investimento viene sempre effettuato con un occhio rivolto alla città. Noi interagiamo con Ravenna, offrendo servizi sanitari di primaria qualità ma volendo anche essere un’eccellenza per tutto il territorio».

71385121 2801441159874741 6099136358146637824 NSull’ingresso del blocco operatorio (ampio e spazioso, di 6 metri) campeggia la scritta “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”: la frase è di Michael Jordan, «un campione di basket che inquadra benissimo il nostro spirito – spiega il dottor Stefano Grandi, presidente della Domus Nova – e cioè il lavoro di squadra che caratterizza anche la nostra attività. Nelle nostre quattro sale chirurgiche orbitano una cinquantina di professionisti che, pur lavorando con le più moderne tecnologie robotiche e mini invasive, fanno dell’affiatamento quel valore aggiunto che ci viene riconosciuto in primis dall’Ausl dove siamo accreditati».

Alle pareti di ogni sala operatoria c’è una gigantografia che richiama la pineta, l’area valliva del Parco del Delta, il mausoleo di Teodorico e altri scorci naturalistici. Immagini scattate anche dal dottor Alfredo De Zerbi, medico ortopedico di Domus Nova e ora, da pensionato, apprezzato fotografo. «Immagini che facilitano il rilassamento del paziente e il clima generale nel quale operano i professionisti».

72270952 2801441379874719 7851678612020264960 ODomus Nova ha cominciato la sua attività sanitaria 58 anni fa, quando alcuni medici decisero di dedicare la propria opera professionale e umana alla cura del prossimo, avviando un nuovo servizio che avesse come obiettivo la salute e l’accoglienza dei pazienti. In particolare, Vittorino Compagnoni, Olimpio Grandi e Antonio Roversi, già medici affermati, concentrarono la propria vita professionale unicamente verso la realizzazione di questo progetto.

Dalla Regione 25 milioni per i giovani che non studiano e non lavorano: info utili

Parte la nuova fase di Garanzia Giovani. Ecco come aderire

Novità Formative Nell’offerta Interaziendale A Catalogo 2018Orientamento specialistico, per analizzare in modo approfondito la propria esperienza di vita, capire i propri desideri e le strade per realizzarli; formazione mirata per l’inserimento e l’accompagnamento al lavoro, opportunità di tirocinio, e sostegno all’auto-imprenditorialità. In Emilia-Romagna prende il via, con 25 milioni di euro disponibili per il biennio 2019/2020, la nuova fase di Garanzia Giovani, il programma dell’Unione europea per assicurare ai ragazzi e alle ragazze che non studiano e non lavorano opportunità di acquisire nuove competenze e di entrare nel mercato del lavoro. Destinatari sono i giovani che non hanno ancora compiuto 30 anni, maggiorenni o, se minorenni, che abbiano assolto l’obbligo di istruzione/formazione.

Nella prima fase, avviata a maggio 2014, sono stati oltre 130mila i ragazzi che con Garanzia Giovani hanno realizzato un percorso personalizzato, grazie a circa 41 milioni di euro di risorse investite. E i risultati – si legge in una nota della Regione – si vedono: in Emilia-Romagna, infatti, i giovani tra i 15 e i 29 anni non occupati né inseriti in un percorso regolare di istruzione/formazione, i cosiddetti ‘Neet’, sono diminuiti del 25%, passando dal 20,6% del 2014 al 15,4% del 2018.

Come funziona
Si aderisce a Garanzia Giovani iscrivendosi al portale “Lavoro per te“, prendendo un appuntamento online con il Centro per l’impiego di riferimento del proprio comune di domicilio. Se si è già iscritti a “Lavoro per Te” si dovrà semplicemente entrare nel portale con le proprie credenziali e compilare il form di adesione.
A questo punto si deve scegliere con quale soggetto accreditato ai servizi per il lavoro realizzare il proprio percorso. Entro 30 giorni dall’adesione online, si verrà chiamati per fare il primo colloquio con un operatore del Centro per l’impiego per firmare un patto di servizio personalizzato e fissare un colloquio con il soggetto accreditato scelto. Nell’incontro un esperto aiuterà i giovani a scegliere quali delle opportunità sono più coerenti con le esperienze formative e professionali precedenti, più vicine alle aspettative del ragazzo e più utili per entrare nel mercato del lavoro.

Come aderire
L’elenco dei centri per l’impiego, dei soggetti della Rete Attiva per il Lavoro accreditati per Garanzia Giovani, suddivisi per aree territoriali e tutte le informazioni per aderire si trovano a questo link.

Strage di uccelli nella Valle della Canna, il Comune: «Situazione in miglioramento»

Pochi gli esemplari morti di specie protette. Venerdì 11 ottobre un nuovo sopralluogo

Fenicotteri Valle Canna
I fenicotteri nella Valle della Canna

Questa mattina (9 ottobre) si è riunito il tavolo tecnico per l’emergenza di Valle della Canna convocato in via straordinaria dall’amministrazione comunale per monitorare la situazione.

Presenti al tavolo tutti gli enti e gli attori a vario titolo coinvolti nelle fasi relative al conclamarsi di un episodio acuto di contaminazione da botulino di tipo C che ha causato la moria di migliaia di anatidi (Comune di Ravenna, Servizio agricoltura caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Romagna acque, Ravenna servizi industriali, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – aree Romagna e Reno e Po di Volano, Parco delta del Po, Polizia provinciale, servizio Veterinario Ausl Romagna, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Carabinieri forestali, Guardie ecologiche volontarie, Guardie venatorie volontarie, Centro recupero animali selvatici, Sevizio aree protette della Regione Emilia-Romagna).

Dalla mattina di sabato 5 ottobre è stata fornita acqua in quantità pari a circa 65 mila metri cubi al giorno, e l’immissione proseguirà fino a domenica 13, portando il livello a un massimo di 10/15 centimetri e oltre in tutta la valle.

“La situazione è in miglioramento – si legge in una nota del Comune di Ravenna – e questo porta a ritenere che il picco della diffusione della contaminazione sembra ormai superato, ferma restando la necessità di attendere l’esito dei monitoraggi specifici previsti nei prossimi giorni”.

I dati raccolti venerdì 4 ottobre riportavano il recupero di circa 1.600 volatili morti e circa 200 convalescenti (in massima parte salvati grazie alle operazioni di somministrazione di antibiotico ad ampio spettro e di soluzione fisiologica da parte di volontari); nella quasi totalità si tratta di anatidi di specie non protette, mentre sono risultati pochi gli esemplari di specie protette (una quindicina). Martedì 8 ottobre sono stati recuperati circa 500 volatili morti e 21 vivi (nelle medesime proporzioni).

Per proseguire con il monitoraggio della situazione, in accordo con tutti gli enti, è stato convenuto un sopralluogo congiunto venerdì 11 ottobre di Polizia provinciale, Carabinieri forestali, Ispra, Parco del Delta e tecnici comunali al fine di valutare se la fase di emergenza possa considerarsi conclusa.

“Per quanto riguarda l’attività faunistico venatoria, Regione Emilia-Romagna e Parco del Delta – per le zone territoriali di rispettiva competenza – si muoveranno in maniera coordinata al fine di adottare gli atti idonei alla situazione emergenziale dovuta all’episodio”, termina la nota del Comune.

“La pietra e il silicio”: la materia posta al servizio dell’immaginazione

L’artista bolognese De Luca approda a Faenza con una mostra che celebra l’incontro tra il mosaico e l’arte contemporanea

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L’opera intitolata “Ascolta, piove”

“RavennaMosaico2019” si espande al di fuori delle mura ravennati con la personale del mosaicista Marco de Luca, allestita a Faenza presso la Chiesa di Santa Maria dell’Angelo per iniziativa del Museo Diocesano. De Luca, le cui opere sono esposte in vari musei, istituzioni e collezioni private, sia in Italia sia all’estero, ha alle spalle una carriera artistica iniziata nel 1973 con il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna e proseguita negli anni successivi con mostre incentrate principalmente sulla tecinca musiva, da lui intesa come bene sia culturale sia spirituale, e forma autonoma di espressione artistica.

Attraverso le sue opere artista intende riflettere sul valore stesso dell’arte, con una particolare attenzione al mosaico e all’arte contemporanea quale possibilità di dialogo con l’uomo di oggi. Le sue sono statue sono dotate di una forte carica trasfigurativa, oggetti solidi in cui la materia si riduce a puro mezzo per trasmettere un’idea, una “visione”, come osserva il giornalista e studioso d’arte Giovanni Gardini, curatore della mostra:«È una realtà trasfigurata quella che De Luca restituisce attraverso le sue opere, parole poetiche dette attraverso la solidità della pietra e il brillio degli smalti».

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“La sposa”

Come nell’opera intitolata La sposa, un osso di seppia che si sviluppa verticalmente e che si erge nella sua maestosità simile a una «mandorla di luce», o ancora I cipressi,  «emblema dell’incontro/scontro tra le tenebre e la luce» e Ascolta. Piove, in cui il rumore della pioggia si solidifica.

La mostra, in collaborazione con il Comune di Faenza e il Comune di Ravenna,  non è che una delle numerose iniziative previste dal  programma della “Biennale del mosaico contemporaneo” che mirano all’interazione e al coinvolgimento del pubblico: concerti, conferenze sulla storia e l’attualità del mosaico – con una particolare attenzione ai mosaici del territorio – visite guidate e laboratori didattici indirizzati alle scuole.
Non resta che lasciarsi coinvolgere da questa temperie culturale e fruire delle novità che l’autunno e il nostro territorio portano con sè.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Manutenzione sull’argine del Senio: 40mila euro per il taglio della vegetazione

Lavori finanziati dal Comune sulla sponda destra tra la Chiusaccia e il ponte della ferrovia Faenza-Lavezzola. L’area è considerata sito di importanza comunitaria (Sic) e zona di protezione speciale (Zps), individuata come funzionale alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche

Il fiume Senio all’altezza di Cotignola in momento di piena a maggio 2019

Sono iniziati i lavori di taglio della vegetazione sull’argine destro del fiume Senio a Cotignola tra la Chiusaccia e il ponte della ferrovia Faenza-Lavezzola. L’area è considerata sito di importanza comunitaria (Sic) e zona di protezione speciale (Zps), individuata come funzionale alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche. L’intervento, finanziato dal Comune per un importo di 40mila euro, prevede il taglio totale della vegetazione in alveo e sulla bassa sponda del fiume e il taglio selettivo di quella presente sulle golene. L’intervento interesserà solo la sponda destra del fiume; i vincoli ambientali previsti per le aree Sic e Zps impongono infatti che il taglio della vegetazione presente sulle sponde non sia contemporaneo. L’intervento sull’altra sponda potrà essere effettuato solo trascorsi tre anni da quello in corso.

I lavori vanno a integrare gli interventi di manutenzione di tutto il tratto del fiume già programmati dal Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. La competenza di questa manutenzione è infatti della Regione, che la attua attraverso i servizi dell’Agenzia. Il Comune di Cotignola, in ragione della specificità e particolarità dell’area, ha convenuto di finanziare il taglio selettivo in corso, stipulando un’apposita convenzione con l’Agenzia secondo la quale il Comune finanzia e segue gli aspetti amministrativi legati all’appalto, mentre il Servizio Area Reno e Po di Volano si occupa degli aspetti tecnici legati alla progettazione e alla direzione lavori.

«Abbiamo ritenuto non più rimandabile – spiega il sindaco di Cotignola Luca Piovaccari – questo intervento su un tratto di fiume che da troppo tempo non veniva sottoposto a manutenzione. Grazie a questi lavori e a tutti quelli che svilupperà la Regione nei mesi successivi miglioreremo sensibilmente le condizioni di sicurezza del nostro fiume. Questi interventi, oltre a migliorare la scorrevolezza delle acque, consentiranno soprattutto di tenere monitorate le sponde per individuare le tane di animali su cui eventualmente intervenire per consolidare gli argini. La presenza di tane rappresenta infatti l’elemento di rischio più elevato su cui mantenere alta l’attenzione, in quanto possono indebolire sensibilmente gli argini fino a provocarne la rottura in caso di piena».

La caduta di Fetonte in terra romagnola abita nel labirinto effimero

Alfonsine partecipa alla manifestazione “Ravenna Mosaico 2019” con un’opera d’arte sul figlio di Apollo.

 

Il Gruppo Di Lavoro Associazione Dis ORDINE

L’Associazione Dis-Ordine ha di recente inaugurato ad Alfonsine un’installazione dedicata al mito di Fetonte, il giovane discendente di Apollo che per tracotanza si procurò la morte cadendo dal carro paterno. L’evento, in collaborazione con lo studioso di storia locale Luciano Lucci, ha lo scopo di proporre un’ interpretazione dell’episodio mitologico attraverso il segno di un cerchio, una ruota del carro del Sole, dal quale si irradiano fasci luminosi in granoturco e tessere d’oro recanti all’estremità arti umani in gesso, a simboleggiare i resti dello sventurato semidio. L’opera, realizzata da Greta Tosi, Steven Bortolussi e Riccardo Mariotti con la supervisione di Mariella Busi, Elena Pagani, Marcello Landi e Federico Zanzi, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca e preparazione di calchi anatomici combinati con frammenti di un carro agricolo di Maddalena Venturi. In particolare, per il calco di mani, piedi e facce sono stati coinvolti i giovani artisti del Dis-Ordine, giudicati un modello ideale per l’attinenza con l’età del personaggio.

Secondo le ricerche di Lucci, Fetonte sarebbe atterrato proprio sulle piatte terre alfonsine, le allora rive dell’antico Eridano, nel punto che oggi è il centro di un labirinto, unico al mondo, costituito da 30.000 canne palustri appese a un reticolato di filo in dialogo costante tra terra e cielo, un’opera di land art concepita da Carlo Galassi nell’omonima azienda: trattasi del Labirinto effimero sospeso dedicato a Dante – che pure  in più occasioni cita il mito di Fetonte all’interno della sua Commedia – da ora inserito dal Comune di Ravenna tra i luoghi delle celebrazioni dantesche in vista del 2021.

 

Fetonte cade giù attraversando il cielo come una stella cadente verso la foce dell’Eridano – leggenda narra nei pressi dell’attuale Alfonsine – a quei tempi selva di sterpi e canne palustri. Le Eliadi, sorelle di Fetonte, disperate per la perdita del fratello, saranno trasformate dal padre in pioppi e le loro lacrime in ambra.
L’Alfonsine di oggi si trova su quel territorio che in un tempo lontano era un intrico di dune sabbiose e vie d’acqua, dorsali ghiaiose e valli, un territorio povero di materiali che deve il suo destino, fin dal tempo delle migrazioni greche del 1500/1000 a.C., al passaggio commerciale dei traffici dell’ambra, sacra al dio Sole, e all’attività di caccia e pesca, contese prima dalle tribù celtiche che tentarono una prima bonifica poi, dopo secoli di vicissitudini, dall’antica Schola Piscatorum (oggi “Casa Matha”, ancora proprietaria di diversi fondi in zona) e in seguito da veneziani, padroni a Ravenna, dai Calcagnini di Fusignano e infine dagli Estensi di Ferrara. Un territorio che ancora oggi, con il suo bagaglio di storia, tradizioni e mito, è in grado di produrre bellezza e cultura.

 

 

 

Calano le interruzioni volontarie di gravidanza: numeri mai così bassi dal 1980

Il 62 per cento delle donne che vi ha fatto ricorso nel 2018 aveva giàun figlio. La maggioranza ha tra i 30 e i 34 anni

Sergio Venturi
L’assessore regionale venturi

In Emilia-Romagna continuano a diminuire le Interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg): 6.874 nel 2018, il numero più basso registrato annualmente in regione dall’inizio della rilevazione, nel 1980. Il report, curato dall’assessorato regionale Politiche per la salute, e che nei prossimi giorni verrà messo a disposizione di tutti i destinatari istituzionali, mette a segno un ulteriore calo rispetto al 2017 (7.130, -4%) e conferma dunque il trend di riduzione che ha caratterizzato gli ultimi anni: dal 2004, quando erano state registrate 11.839 interruzioni, al 2018, la diminuzione percentuale è stata di oltre il 41%. Non ci sono dati provinciali ma divisi per aziende sanitarie: il dato ravennate è quindi inserito all’interno di quello dell’Ausl Romagna che ha contato 1.462 Ivg nel 2018 contro le 1.478 dell’anno precedente e le 1.584 del 2016. In due anni il calo è stato perciò di poco inferiore all’8 per cento.

«Questi dati ci portano a un ambito di delicatezza estrema, di grande complessità, che ci ricordano quando sia importante la prevenzione- sottolinea Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute-. In Emilia-Romagna ci lavoriamo da tempo e su più fronti, con una rete di professionisti e di strutture, a partire dai Consultori familiari e dalle stesse scuole, che svolgono un ruolo fondamentale per informare, assistere, aiutare i giovani e le donne».

Negli ultimi tredici anni, con il calo degli interventi e, in parte, fino al 2010, con la crescita in parallelo della popolazione femminile in età feconda residente in Emilia-Romagna, il tasso di abortività regionale (Ivg di residenti per 1.000 donne residenti in età 15-49) è passato dal 10.4 nel 2004 al 6.7‰ nel 2018. Inoltre, sebbene sia sempre più elevato se confrontato con quello della popolazione italiana (14,9‰ rispetto al 4,8‰), anche il tasso di abortività della popolazione straniera è in netto calo nel corso del periodo considerato (era 40,4% nel 2003).  Analizzando le caratteristiche delle donne residenti che hanno fatto ricorso all’Ivg nel 2018, la distribuzione per classi d’età rimane abbastanza stabile, anche se tende a spostarsi verso le più alte; la maggioranza dei casi sono concentrati nelle fasce 30-34 anni (22,5%), 35-39 anni (21,3%) e 25-29 (21%). Il 53,8% delle donne è nubile, il 40,1% coniugata, o unita civilmente; il 6,2% è separata, divorziata o vedova; il 62% delle donne risulta avere almeno un figlio.

Sequestrate alcune aree della Valle della Canna dopo il sopralluogo della procura

L’indagine in corso per stabilire eventuali responsabilità sui 2.200 uccelli morti ha portato al primo atto formale

Sequestro Valle CannaLa Valle della Canna è stata messa sotto sequestro dalla procura della Repubblica che ieri ha effettuato un sopralluogo sul posto con il procuratore capo Alessandro Mancini e il pm Stefano Stargiotti.

Sono 2.200 al momento i volatili morti nella Valle e nei giorni scorsi il parco del Delta ha deciso di sospendere la caccia nel raggio di tre chilometri dall’area.

Sequestro ValleDopo il sopralluogo della procura son stati messi i sigilli ad alcune aree.

Intanto non si fermano le reazioni politiche. Da segnalarne una che viene dalla maggioranza: il Pri ha chiesto di rivedere la gestione delle zone umide che sono attualmente all’interno del parco.

Nel frattempo nell’area naturalistica sono presenti i fenicotteri (fotogallery qui sotto).

Affitti “in nero”, 129 appartamenti individuati dalla Finanza. Evaso mezzo milione

Accertamenti fiscali nei confronti di 54 proprietari residenti tra la provincia di Ravenna e quelle di Forlì, Rimini, Bologna e Milano

Foto FinanzaNei giorni scorsi le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno concluso l’operazione denominata “Black Rent”, a contrasto delle locazioni “in nero” di immobili per vacanze sul litorale di Cervia. I militari della Tenenza di Cervia nell’ambito di un mirato piano di controlli avviato nei mesi estivi e diretto ad individuare irregolarità fiscali nel settore turistico-alberghiero, hanno rivolto particolare attenzione alle locazioni di breve durata di seconde e terze case adibite ad alloggio per i vacanzieri italiani e stranieri.

In tale contesto i Finanzieri cervesi hanno individuato 129 appartamenti che, nel corso degli ultimi anni, sono stati ripetutamente concessi in locazione per finalità turistiche completamente “in nero”. Sono così scattati mirati controlli fiscali nei confronti dei 54 proprietari, residenti nelle province di Ravenna, Forlì, Rimini, Bologna e Milano, che hanno percepito i canoni delle locazioni estive senza dichiararli al Fisco.

Al termine delle attività ispettive le fiamme gialle hanno constatato circa 500 mila euro di redditi sottratti a tassazione. Tra i casi più eclatanti quello di due coniugi proprietari di 8 appartamenti per vacanze affittati dal 2013 a numerosi villeggianti, che hanno sistematicamente inserito nelle dichiarazioni dei redditi solo una parte minimale dei canoni di locazione effettivamente conseguiti ogni anno dai loro affittuari.

L’attività di servizio svolta dalle Fiamme Gialle di Cervia si inquadra nella più generale azione della Guardia di Finanza a tutela non solo delle entrate dello Stato, ma anche dei contribuenti onesti e delle attività economiche che rispettano la legalità, le quali subiscono gli effetti negativi della concorrenza sleale realizzata da chi opera in modo irregolare.

Giù le rette negli asili nido di Russi: contributo di 76mila euro dalla Regione

Misura destinata alle famiglie con una attestazione Isee inferiore ai 26mila euro. Nuove tariffe da settembre a luglio

Asilo NidoIl Comune di Russi utilizzerà il contributo della Regione per abbattere le rette degli asili nido. La misura sperimentale è destinata alle famiglie con attestazione Isee inferiore a 26mila euro, con bambini iscritti al nido comunale o alle sezioni primavera delle scuole private paritarie convenzionate site nel territorio.

La Giunta Comunale con deliberazione, in adesione alla misura sperimentale “Al nido con la Regione”, ha deciso di utilizzare il contributo destinato al Comune di Russi, circa 76mila euro, acquisendo preliminarmente le adesioni delle tre scuole dell’infanzia private paritarie presenti nel territorio le quali a loro volta abbatteranno le rette in conformità a quelle del Nido Comunale, e approvando le nuove tariffe per il Nido Comunale “A.P. Babini” per il periodo di funzionamento: settembre 2019-luglio 2020.

«Perché abbattere gli alberi nel parcheggio del supermercato di via Aquileia?»

Lavori in corso all’ex Coop e spariscono gli alberi che si trovavano nei pressi dell’ingresso dell’area commerciale

Ex Coop Via Aquileia
Gli alberi davanti all’ex Coop di via Aquileia (foto da Google Maps). Ora sono stati abbattuti

 

Una lettrice segnala l’abbattimento degli alberi del parcheggio dell’ex Coop di via Aquileia, ora destinato a diventare Famila. I lavori sono in corso. Riceviamo e pubblichiamo volentieri la segnalazione.

Buongiorno, mi chiamo Valeria Cecchini, abito nel quartiere Darsena e, attraverso voi, vorrei chiedere al Sindaco De Pascale perchè è stato dato il permesso di abbattere tutti gli alberi che stavano nel parcheggio dell’ ex coop di via Aquileia.Sicuramente è per fare un maggior numero di posti auto per il nuovo negozio che aprirà a breve, ma è anche la dimostrazione che le politiche del Comune di Ravenna in materia di ambiente funzionano a fasi alterne. Un giorno, in occasione della manifestazione Friday for Future e dello sciopero degli studenti , il Sindaco va a piantare alberelli con i giovani manifestanti, il giorno dopo spariscono i vecchi e grandi alberi di cui sopra. Non che la cosa mi stupisca molto, ci si dichiara ambientalisti e poi si organizzano manifestazione a favore delle trivelle! (ma qui non voglio aprire un altro discorso importante ).

Rubano scooter e chiedono denaro per la restituzione: arrestati due giovani

Entrambi pregiudicati, hanno chiesto cinquanta euro per ridare il mezzo al legittimo proprietario che ha avvisato la polizia

Polizia

La polizia ha arrestato un 33enne senegalese, e  un 24enne tunisino, entrambi senza fissa dimora, per i reati di furto aggravato e tentata estorsione, in concorso. Nella notte tra i 7 e l’8 ottobre  i due hanno rubato uno scooter in via Pallavicini e chiesto al legittimo proprietario 50 euro per la restituzione. Il derubato ha avvisato la polizia che ha arrestato i due giovani, entrambi con precedenti penali per reati contro il patrimonio. Sono stati portati in carcere

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