domenica
29 Giugno 2025

Incendio in un garage a Massa Lombarda: ritrovato il cadavere di un 44enne

Il ritrovamento durante l’intervento dei pompieri. La vittima era di Fruges

Il cadavere di un uomo di 44 anni è stato trovato carbonizzato dai vigili del fuoco giunti sul posto per spegnere un incendio in un garage di un’abitazione (apparentemente abbandonata) di Massa Lombarda, lungo via Piave.

I residenti hanno chiamato i pompieri nel pomeriggio di domenica, dopo aver visto il fumo provenire dal box auto, di proprietà del 44enne, Dino Pizzichillo, un operaio della Nespak di Massa Lombarda, residente a Fruges.

Truffe, Ravenna è terza in regione. Più di mille denunce all’anno

Nella classifica dei reati vengono dopo a furti e danneggiamenti. Nel conteggio figurano anche quelle online ma spesso il colpevole è fuori dal territorio

Anziani Truffa
Spesso nel mirino dei truffatori ci sono le persone più anziane

Considerando i residenti, Ravenna è una delle città della regione nella quale si consumano più truffe. La terza per la precisione, dopo Bologna e Rimini. Questo è quanto emerge scorrendo i dati Istat 2017 (i più recenti disponibili) che registrano 1.093 reati di questo tipo tra quelli di cui si sono occupate le forze dell’ordine e la procura della Repubblica.

Nel 2016 stesso ordine di grandezza (erano state cinque in più). Analizzando il dato sui cinque anni si scopre che nel 2013 le truffe denunciate erano state 996 per poi scendere a 874 l’anno successivo e risalire a quota 940 nel 2015, ultimo anno a tre cifre. Nel 2017 su 1.093 truffe, quelle consumate nel solo territorio comunale sono state 417. Rispetto al 2014 le denunce per truffa sono aumentate del 20 per cento. Dopo i furti e i danneggiamenti, quello del raggiro è il reato denunciato più spesso alle forze dell’ordine: il tasso di delittuosità specifico (che misura il numero di reati ogni centomila abitanti) per quanto riguarda le truffe è di 279,3.

Si tratta come accennato del terzo dato più alto in regione dal momento che solo Bologna (368,2) e Rimini (305) hanno un numero di truffati ogni centomila abitanti più elevato. A Rimini sui numeri assoluti la tendenza è simile a quella della città bizantina: nel 2017 sono state denunciate 1.028 truffe contro le 987 dell’anno prima. Va però detto che nel 2016 il numero era lievitato a 1.130. Nella provincia capoluogo, Bologna, le truffe sono state nel 2017 ben 3.720.
I numeri ravennati sono invece in netta controtendenza rispetto a quello dell’altra provincia romagnola. A Forlì-Cesena, dove nel 2017 si sono consumate 868 truffe e frodi informatiche, con un calo che dura dal 2014 quando il numero era nettamente superiore (1.006). Al momento il tasso di delittuosi riguardo alle truffe in questa provincia è pari a 224,4.
In tutta l’Emilia-Romagna le truffe sono state 12.123 nel 2017. In tre anni il numero totale è aumentato del 14,25 per cento. Nel 2014 infatti il dato si era assestato a quota 10.611, con apprezzabile calo rispetto all’anno precedente quando si erano registrate 11.509 truffe in totale. L’andamento non è però stato confermato e il reato è tornato a dilagare un po’ ovunque con il fenomeno dei raggiri agli anziani che vede spesso bande specializzate colpire in diverse province. In totale nel 2017 sono state fate 272 truffe ogni centomila abitanti.

Bisogna aggiungere ad onor di cronaca e a completamento dei dati che non sempre le truffe sono compiute fisicamente sul territorio: specie nel caso di denunce per frodi informatiche, capita infatti che il truffatore abiti in altre zone d’Italia e che in provincia viva il truffato.
Si pensi ad esempio ai casi, piuttosto frequenti, di vendite on line per cui viene versata la cifra pattuita ma poi il compratore non si vede recapitare a casa la merce. In questo caso a livello statistico, dato che la denuncia viene fatta nell’ufficio di polizia della vittima, si va ad ingrossare la statistica dei reati provinciali (la sede giudiziaria competente viene eventualmente decisa in un secondo momento). In generale, il diffondersi degli acquisti on line e una certa imprudenza da parte degli utenti ha portato quindi ad un ulteriore aumento generale delle truffe.

Il reato: pene da sei mesi a tre anni. Ma ci sono le aggravanti

La truffa è un reato previsto e punito dall’articolo 640 del codice penale. Il colpevole rischia da sei mesi a tre anni di reclusione. Nei casi di tentatitvi non è previsto l’arresto obbligatorio e spesso ne consegue solo la denuncia a piede libero dopo l’identificazione. La parte positiva per la vittima, in questi casi, è il recupero immediato e totale del maltolto. Le pene salgono da uno a cinque anni in caso di aggravanti: se ai danni dello Stato, se si induce il timore di un pericolo immaginario o l’ordine di un’autorità, se ai danni di una persona in condizioni di minorata difesa. L’ultima circostanza, introdotta nel 2009, si può applicare nel caso di anziani. Ma se il truffatore esce da casa con valori e denaro sottratti con qualche raggiro allora l’inquadramento è come furto.

Così Martha Graham inventò negli anni ’30 la “modern dance”

Una straordinaria antologia dedicata dalla “sua” compagnia a una fra le più grandi coreografe del Novecento. In scena per il  Ravenna Festival, lunedì 17 al Pala De André

Martha Graham DC Errand Into The Maze
“Errand Into The Maze” (foto di Hibbard Nash)

«Sono fiera di presentare il lavoro di una compagnia che ha 93 anni»: a rompere il silenzio, con misurato orgoglio davanti al sipario ancora chiuso del Teatro della Pergola di Firenze, è un’austera e bellissima Janet Eilber, direttrice artistica della Martha Graham Dance Company, la più longeva formazione della storia della danza, splendidamente sopravvisuta alla morte della fondatrice avvenuta a New York nel 1991.
Un monumento vivente alla rivoluzionaria danzatrice che stravolse i canoni della coreutica del Novecento e – lo diciamo subito – protagonista di uno spettacolo di qualità straordinaria, andato in scena, per l’appunto, lo scorso 12 giugno a Firenze, e atteso lunedì 17 a Ravenna, per il cartellone della danza del Ravenna Festival 2019.

Martha Graham DC Ekstasis
“Ekstasis” (foto di Hibbard Nash)

A partire dalla riproposizione dell’iconico Errand into the maze del 1947, magistralmente interpretato dalla prima ballerina Xin Ying. Minuta, leggera e di una grazia ipnotica, Arianna/Xin sostituisce Teseo sfidando il Minotauro/bestia interiore – ovvero la paura – mostrando un’impeccabile assimilazione della lezione contract and release e allo stesso tempo una cifra estremamente originale nel restituirla. Un’interpretazione indimenticabile per magnetismo e carisma.

Interessante e credibile la ricostruzione di Ekstasis (1933) realizzata per mano di Virginie Mécène sulla base di immagini storiche e documenti relativi all’assolo originale firmato da Graham. Il lavoro, che in origine rappresentò una svolta nella qualità del movimento studiata dall’artista, grazie alla scoperta casuale di una nuova spinta pelvica, oggi appare come la messa in movimento di una sorta di manierismo tribale, con il corpo che sonda tensioni al limite della torsione naturali di busto e bacino, ricreando figure di linee e di curve e un’eleganza minimalista che dal “molto” riconduce sempre all’essenziale.

Martha Graham Lamentattion
“Lamentation varation” (foto di Melissa Sherwood)

La Sagra della primavera di Pina Bausch rivendica qualche suggestione nel nuovo Deo (2019), un lavoro firmato da Maxine Doyle e Bobbi Jene Smith sulle musiche di Lesley Flanigan. Sarà per il tema della paura della morte affrontato attraverso una gestualità a tratti spezzata e quasi compulsiva, questa coreografia nell’alludere a Demetra e alla figlia Persefone rapita negli Inferi per sei mesi l’anno, restituisce tanto del registro emozionale vicino al Tanztheater bauschiano, sia nella rievocazione di un sacrificio necessario, sia nella incarnazione di un particolare sentire collettivo che unisce-divide gli individui davanti all’angoscia.

Lamentation variation fa parte dei lavori nuovi: realizzato nel 2007 per commemorare i tragici avvenimenti dell’11 settembre, si apre con il video dello storico Lamentation del 1930 da cui tre coreografi (Pagarlava, Paul e Keigwin) traggono differenti matrici di sviluppo per le rispettive coreografie. Tre lavori che colpiscono nel segno, restituendo un comune e struggente senso dell’assenza, una connessione tra affetti tragicamente spezzata.

Martha Graham DC Diversion Of Angels
“Diversion Of Angels” (foto di Hibbard Nash)

Degna chiosa dello spettacolo è Diversion of Angels (1948), un inno all’amore nelle età diverse della vita, quell’amore che ha segnato l’esistenza stessa di Graham attraverso pene e travagli, qui prende forma in colore e movimento partendo da una pennellata che la danzatrice notò in un quadro di Kandinskij. Un dettaglio che Janet Eilber, sorridendo dietro la sua montatura nera, ricorda per congedare lo spettacolo: «E ora, anche voi potrete andare in cerca di quella particolare striscia di rosso…».

OraSì, è il play Marino la prima tessera del mosaico per la prossima stagione

Basket A2 / La società giallorossa ha esercitato l’opzione di conferma per il regista. «Appena arrivato mi sono subito accorto di essere in un posto speciale»

Conferenza
Da sinistra, Tommaso Marino, il presidente Vianello e il direttore generale Trovato

All’indomani della nomina di Massimo Cancellieri come head coach della futura OraSì arriva anche una conferma dal parquet: il Basket Ravenna ha infatti esercitato l’opzione per la conferma di Tommaso Marino come playmaker della formazione giallorossa anche nella prossima stagione. Ecco le parole del regista ex Siena: «Sono molto contento di restare a Ravenna, non ho mai nascosto il mio desiderio di rimanere perché appena arrivato qui mi sono subito accorto di essere in un posto speciale. Sono davvero pronto per avviare qui a Ravenna un campionato fin dall’inizio, per la prima volta».

Bilancio positivo per la stagione del settore giovanile del Porto Robur Costa

Volley giovanile / Chiusa un’annata che ha portato a un consolidamento ulteriore del vivaio, che oggi annovera 213 atleti, e della sinergia col consorzio Romagna in Volley, e a risultati sul campo di assoluto valore. Costa: «Abbiamo partecipato a quattro finali regionali, con un secondo posto e tre terzi posti, e a una finale nazionale»

Consar Romagna Under 13 3x3 Finale Regionale
L’organico dell’Under 13 3×3 della Consar Romagna guidata da Minguzzi

Con la tradizionale e classica cena, nella cornice del Marinabay di Marina di Ravenna, il settore giovanile del Porto Robur Costa, gestito dalla Scuola di Pallavolo Ravenna, ha messo la parola fine sulla stagione 2018/19. E l’appuntamento è stata l’occasione per stilare il bilancio finale di questa annata, «che ha portato innanzitutto a un ampliamento e consolidamento del vivaio del club – sottolinea Roberto Costa, responsabile dell’attività giovanile – composto da otto gruppi agonistici grazie all’inserimento di una squadra Under 12, e da quattro centri di addestramento Volley S3, di cui uno femminile, per un totale di 213 atleti (96 sono quelli dell’attività dai 6 agli 11 anni), dato in assoluto superiore alle presenze registrate dal 2004, anno della ripresa della nostra attività, e che ci ha visti tornare in campo nella Junior League dopo oltre venti anni di assenza. Allo sviluppo e alla penetrazione sul territorio, ha contribuito in modo insostituibile la sinergia con Romagna in Volley, il consorzio che da Cesena riunisce quasi tutte le squadre della Romagna con 2.500 atleti e atlete provenienti dai Cesena, Rimini, Cesenatico, Cervia, Bellaria, Imola e Lugo, e che quest’anno ha ricevuto dalla FIPAV il premio per la sua attività».

La Consar Di Junior League
L’organico della Consar Ravenna di Junior League

Ma per il vivaio del Porto Robur Costa, quella che si è da poco conclusa è stata anche un’annata che ha portato risultati sul campo di assoluto valore: «Oltre al bottino pieno di titoli provinciali, abbiamo partecipato a quattro finali regionali – ricorda Costa – con un secondo posto e tre terzi posti e a una finale nazionale con la nostra Under 13 3×3 classificatasi 11ª su 28 squadre finaliste. Un applauso sincero e convinto va a tutti i nostri ragazzi per l’impegno profuso, ai nostri 13 allenatori, ai 24 collaboratori e a tutti coloro che a vario titolo hanno dato una mano importante con amore e passione per accompagnare il lavoro del nostro vivaio. E un ringraziamento doveroso va fatto a quegli enti, imprese e aziende che anche quest’anno ci hanno confermato la loro fiducia e il loro sostegno, fondamentale per mantenere e sviluppare la nostra attività che ha ricevuto dalla Fipav il riconoscimento di alto livello nazionale con il marchio di qualità Oro».

Chiusa la stagione in palestra, ma non è chiusa l’attività del club che da lunedì 17 giugno fa partire la prima delle due settimane di camp estivo giornaliero, sempre al Marinabay, a cui risultano iscritti già una settantina tra ragazzi e ragazze e poi dal 1° luglio organizza una settimana di camp residenziale, al camping Rivaverde, che ha già totalizzato una ventina di adesioni. Infine, l’ultima settimana di agosto è previsto il classico appuntamento con il camp collinare a Marradi.

C’è un’altra Ravenna in serie C, con dedica all’agente Pietro Pezzi

«Ogni vittoria è stata per lui»: la storia della squadra nata per ricordare l’amico poliziotto scomparso. Dagli esordi nel 2017, ha ottenuto ben due promozioni

Pietro Pezzi VolleySe a un sogno ci aggiungi il cuore, anche un traguardo che sembra molto difficile può diventare raggiungibile. Tutto ciò è successo alla Pietro Pezzi Ravenna, squadra di pallavolo che all’esordio nel campionato di Serie D è riuscita al primo colpo a centrare la promozione in C. Nata nell’estate del 2017 con il nome di Dream Volley, la società ravennate all’inizio della passata stagione ha cambiato nome in memoria del pallavolista e giovane agente della Polizia di Stato scomparso in servizio, a 29 anni, in un tragico incidente a Lido Adriano. Dal sogno e dal cuore, quindi, nasce la dedica più commovente che lo sport della nostra provincia ha regalato negli ultimi tempi.

«È stata una stagione che ci ha portato grandi emozioni – inizia a raccontare uno dei dirigenti, Alessio Saporetti – e tanti momenti toccanti. Uno di questi è stato quando, alla prima gara casalinga, abbiamo consegnato la maglia della squadra ai genitori di Pietro. L’ultimo, invece, è arrivato quando abbiamo vinto la partita decisiva dei playoff, che ci ha permesso di essere promossi in C. In mezzo, invece, ci sono state numerose soddisfazioni e a ogni vittoria il nostro pensiero si rivolgeva a un amico che non dimenticheremo mai».
Un club nato dall’amicizia e dalla voglia di non voler attaccare le ginocchiere al chiodo.

«Un gruppo di amici – continua Saporetti – mi ha chiesto di creare una società per poter permettere loro di disputare un campionato agonistico, in quanto purtroppo nella nostra città non esistono altri club eccetto il Porto Robur Costa. Io e Gianluca Valmorri ci siamo presi questo impegno, iscrivendo l’allora Dream Volley nel torneo provinciale di Prima Divisione. Siamo partiti molto bene, in quanto la squadra è arrivata al primo posto, compiendo il salto in D».

Una realtà che ha, in quasi tutti i suoi componenti, un filo conduttore unico che porta a Pezzi. «Eccetto qualche giovane, tutti noi, dirigenti, allenatori e giocatori, siamo stati in squadra con Pietro. Ci tenevamo tantissimo a raggiungere questo risultato e per noi è stata una grande gioia poterglielo dedicare».
L’organico della formazione allenata da Rambelli e dal vice Velastri è composto da Alessi, Anconelli, Battara, Cardia, Cerquetti, Errani, Giorgioni, Mazzavillani, Molesi, Rambaldi, Rizzi, Rontini, Sampaoli, Sangiorgi, Sternini e Triossi.

«Per venire incontro agli impegni di ognuno di noi abbiamo formato una rosa di sedici elementi e un plauso va al coach, che ha saputo gestire nel migliore dei modi sia delle situazioni complesse, sia le risorse a sua disposizione». Fin dall’inizio della stagione si è capito che la Pietro Pezzi poteva ambire a disputare un campionato di vertice. «Siamo partiti molto bene, stazionando sempre nella parte alta della classifica e finendo l’andata al terzo posto. In seguito c’è stato un piccolo calo mentale e abbiamo perso qualche scontro diretto, chiudendo in quinta posizione, l’ultima utile per partecipare ai playoff». E qui, nonostante lo svantaggio di disputare la gara decisiva sempre in trasferta, i ravennati hanno mostrato il loro meglio. «In semifinale abbiamo rifilato un doppio 3-0 ai modenesi del Castelnuovo Rangone, mentre in finale siamo riusciti a ribaltare una situazione molto complicata. Persa la prima partita a Viserba, nella seconda abbiamo vinto, pareggiando il conto.
Nella “bella”, disputata in casa dei riminesi, abbiamo giocato un bellissimo match, vincendo addirittura in soli tre set».

Il “segreto” di questa impresa proviene innanzitutto dall’armonia che si respira nello spogliatoio della “Montanari”, la palestra dove la squadra di Rambelli svolge partite e allenamenti. «Si è creato un bel gruppo, dove i giovani si sono subito integrati nel modo migliore con i più esperti. Non ci sono mai stati problemi e la voglia di centrare una promozione da dedicare a Pietro ha portato una motivazione e uno stimolo in più».

Adesso, con un’estate di fronte, in casa ravennate si vuole continuare a sognare. «La nostra intenzione è quella di disputare la Serie C: l’obiettivo iniziale era quello e l’abbiamo raggiunto in soli due anni. È chiaro che alzando l’asticella tutto diventa più complicato, ma con qualche innesto proveremo ad allestire una rosa in grado di essere competitiva, lasciando ovviamente intatto il nocciolo duro del gruppo. Con la speranza che qualcuno ci dia una mano – termina Saporetti – in quanto in queste categorie è sempre difficile trovare degli sponsor».

Chi era Pietro Pezzi

Pietro Pezzi RitrattoNato il 27 settembre 1987, residente a Godo di Russi, Pietro Pezzi dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico presta servizio nell’Esercito per due anni – dal dicembre 2011 al dicembre 2013 – con il grado di caporale. Appassionato di pallavolo, schiacciatore, veste per qualche stagione la maglia del Porto Donati Ravenna, giocando nei campionati di Serie B2 e B1. Nel corso dell’annata 2012-13 decide di lasciare l’attività agonistica per intraprendere la carriera di agente di Polizia, continuando però a praticare, in particolare nel periodo estivo, il beach volley. Dopo avere vinto il concorso, a inizio 2015 entra in Polizia come allievo agente, diventando agente nel 2016.
Pezzi perde la vita in un incidente stradale poco prima della mezzanotte tra il 16 e il 17 settembre del 2017, mentre era in servizio con la collega Nicoletta Missiroli, sostituto commissario di 53 anni, anch’essa deceduta nello schianto. I due erano stati chiamati per sedare una rissa tra due turisti stranieri all’interno di un campeggio di Lido di Dante, quando chi era al volante ha perso il controllo dell’auto di servizio fino a schiantarsi contro un platano, a Lido Adriano.

Tutta l’energia e le buone vibrazioni dei “Tamburi nella notte”

Concerto finale questa sera al Pala De André con oltre 50 strumentisti per la rassegna “100 percussioni” del Ravenna Festival – VIDEO


Un concerto-rito che cerca la fusione e il dialogo tra tradizioni e linguaggi lontani; una festa di suoni, che insegue timbri di strumenti che arrivano da ogni latitudine, sommando battito su battito, groove su groove per un’unica, densa, vibrante pulsazione di cui traboccherà la notte; un’orchestra di sole percussioni senza precedenti nella storia della musica e pronta a misurarsi con una composizione appositamente commissionata dal Festival. La straordinaria avventura delle 100 percussioni, che per dieci intense giornate ha fatto di Ravenna la capitale del ritmo in collaborazione con Accademia Chigiana, non poteva concludersi con niente di meno intrepido e sorprendente.

Sabato 15 giugno, alle 21 al Pala De André percussionisti classici, percussionisti di tamburi a cornice, percussionisti di tamburi africani, cajon e metallofoni (gamelan) – coinvolti anche attraverso una chiamata – saranno guidati da Antonio Caggiano, direttore e solista, in Tamburi nella notte. “Un lungo viaggio dentro e intorno allo strumento più antico del mondo,” nelle parole di Michele Tadini, compositore di questo brano dal titolo di suggestione brechtiana: «avremo da un lato l’ammirazione estatica per il timbro e del ciclo ritmico ripetitivo e dall’altra lo sfogo violento, deflagrante. Tempo circolare / Tempo lineare. Rito e rottura. Ipnosi e movimento. Stasi e danza. Buon viaggio»

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Reclam – Edizioni e Comunicazione, editrice di questo sito  web.

 

Sorpresa a rubare all’Esp 70 confezioni di lamette da barba: arrestata una 42enne

Lamette ExtracoopAveva tentato di rubare, nascondendole dentro la propria borsa, circa 70 confezioni di lamette da barba “Gilette”, per un valore totale di 847 euro. Ma è stata fermata dal personale della vigilanza dopo che era scattato l’allarme antitaccheggio alle casse del supermercato Coop all’interno del centro commerciale Esp. La donna – una 42enne rumena con precedenti – è stata poi arrestata dalla polizia per furto aggravato.

Effetto ombrelli, «via Mentana è rinata». E la gioielleria trasloca «a malincuore»

L’installazione sospesa ha portato 130 condivisioni sui social in due settimane e un rinnovato interesse verso la strada. Ne parla l’ideatore Massimo Cimatti, in procinto di trasferire l’attività in via Matteotti

Viamentana«Con un investimento davvero minimo abbiamo avuto un ritorno di immagine incredibile: avremmo dovuto farlo molto prima…». A parlare è Massimo Cimatti, titolare dell’omonima gioielleria del centro di Ravenna nonché ideatore degli “ombrelli di via Mentana”, l’installazione sospesa che ha dato nuova luce (soprattutto sui social) a una strada non altrimenti così sotto i riflettori.

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Idea non certo originale, come sottolinea lo stesso Cimatti, ma che ha funzionato alla grande, con circa 130 foto postate in due settimane su Instagram (anche da turisti stranieri) con l’hashtag consigliato (#viamentanaumbrella) e soprattutto vecchi e nuovi clienti che ne parlano in maniera entusiastica. L’unico neo finora è rappresentato dalla fila di ombrelli “abbattuta” da due persone che, dopo pochi giorni dal montaggio, avevano evidentemente deciso di portarsene a casa uno, finendo però con il far crollare l’intero cavo.

«Tutto è nato dall’esigenza di far qualcosa per la nostra strada, di renderla viva anche in un momento in cui era piuttosto oscurata anche dal cantiere di piazza dell’Aquila. Ma non è stata una forma di protesta verso il Comune che anzi ci ha appoggiato in pieno, contribuendo alla realizzazione dell’opera».

La gioielleria Cimatti è tra i negozi storici del centro e dopo 63 anni di vita in via Mentana (a cui se ne devono aggiungere altri 7 in via Pasolini) si appresta a traslocare, anche se di pochi metri. «Siamo praticamente costretti e lo facciamo un un po’ a malincuore», rivela Cimatti che infatti ci spiega come il punto vendita necessitasse di un restyling ma che sarebbe stato troppo oneroso in quello stesso locale. Più semplice invece trasferire entrambi i punti vendita (chiudendo quindi anche quello aperto al momento in via Diaz) in un altro locale storico, che i ravennati ricordano forse come la “Casa della Lana”, in via Matteotti numero 20. La nuova apertura? Tra settembre e ottobre. Giusto in tempo per sfruttare l’effetto via Mentana, dove gli ombrelli resteranno ancora qualche mese, prima di essere rimossi per l’inverno.

«Zingara» tenta di rapire bambini all’Esp? Il centro commerciale: «Tutto falso»

Sul web circola la “bufala”. «La direzione si avvarrà della facoltà di intervenire legalmente…»

1Sta viaggiando rapidamente in queste ore sul web (e nei gruppi Whatsapp di genitori di bambini che frequentano asili o scuole) un messaggio in cui si parla di un tentativo di rapimento di una bimba da un carrello da parte di una fantomatica «zingara» al centro commerciale Esp.

Da parte nostra la notizia non aveva trovato alcun riscontro.

Ma è lo stesso centro commerciale a smentire ora categoricamente con un comunicato diffuso sulla propria pagina Facebook in cui l’Esp rassicura «i nostri utenti» e ribadisce ufficialmente «che all’interno del nostro Centro non si sono verificati episodi di “rapimento di bambini da parte di zingari”. Dispiace che certi falsi contenuti speculativi possano diffondersi rapidamente, facendo leva sulla paura. Ribadiamo che il nostro impegno, attraverso il servizio di sicurezza interno e gli opportuni sistemi di sorveglianza, è in grado di garantire una tranquilla e confortevole esperienza di shopping all’interno della nostra galleria. La Direzione del Centro ESP si avvarrà della facoltà di intervenire legalmente per impedire azioni diffamatorie della propria immagine nei confronti di coloro che continueranno a produrre o diffondere notizie false».

La carica delle 700 magliette gialle: ecco i giovani volontari del Comune di Ravenna

Si è aperta l’ottava edizione di Lavori in Comune. 64 le iniziative e i laboratori in programma, per 113 settimane di attività

19 06 14 Magliette Gialle 1Questa mattina (venerdì 14 giugno), per la prima volta a palazzo Rasponi Dalle Teste, si è aperta l’ottava edizione di Lavori in Comune con la consegna delle ormai note magliette gialle.

Numerosissimi le ragazze e i ragazzi intervenuti, tra i 14 e i 19 anni, che hanno formato un brioso e colorato effetto giallo nella piazza Kennedy e che da lunedì saranno impegnati nelle attività di volontariato e cittadinanza attiva, dedicandosi a iniziative e progetti a favore della comunità.

A oggi gli iscritti sono 694, di cui 425 femmine e 269 maschi; per 420 di loro si tratta della prima volta. Sono ben 64 le iniziative  e i laboratori in programma, per 113 settimane di attività.

Ad accogliere i volontari, l’assessore al decentramento Gianandrea Baroncini. «È una gioia accogliervi qui – ha detto ai ragazzi – per augurarvi una buona estate e tanta soddisfazione nelle attività che vi vedranno coinvolti. I progetti sono tanti, pensati per le diverse sensibilità e inclinazioni, ma il tratto comune è quello della consapevolezza di un impegno a favore della comunità di cui sarete protagonisti. Si tratta di un’esperienza di cittadinanza attiva che forse non avreste avuto modo di incrociare e che costituisce, da un lato, un valore aggiunto per voi, permettendovi di crescere e formarvi come cittadini e dall’altro un aumento enorme del capitale sociale della città».

Il progetto Lavori in Comune è promosso dall’assessorato al Decentramento, sostenuto dai dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado e realizzato con la collaborazione di numerosissimi soggetti pubblici e privati, del mondo dell’associazionismo, dei servizi e del volontariato, ma anche da singoli volontari.

Le attività sono suddivise in aree legate all’Ambiente, all’ Arte, alla Creatività, all’ Educazione, alla Tua Ravenna e a Sani & Salvi.

Tra le novità di questa edizione ci sono il recupero e la cura di tartarughe spiaggiate o ferite, lo studio e il monitoraggio delle specie che abitano il fiume Montone, l’officina di cartapesta per la realizzazione di grandiose sculture, il supporto all’ attività di animazione degli ospiti della Zalambani, l’eduquake per il sostegno allo svolgimento dei compiti scolastici, la sicurezza in mare attraverso una settimana con la Guardia costiera ausiliaria.
Tra le tante attività, solo per fare alcuni esempi, la realizzazione di murales, il ripristino di panchine, strutture e aree verdi pubbliche, preparazione di performance teatrali, musicali e di danza.

La grande festa finale, prevista a conclusione del progetto, si terrà il 18 ottobre, alle 20.30, all’Almagià, con la consegna degli attestati di partecipazione che potranno essere convertiti in crediti formativi scolastici.

Un’orchestra di sole percussioni “senza precedenti” al Pala De André – FOTO

Sabato 15 “Tamburi nella notte” chiude la rassegna delle “100 percussioni” del Ravenna Festival

Un’orchestra di sole percussioni “senza precedenti nella storia della musica” – assicurano i promotori – è pronta a misurarsi con una composizione appositamente commissionata dal Ravenna Festival. La straordinaria avventura delle 100 percussioni, che per dieci intense giornate ha fatto di Ravenna la capitale del ritmo in collaborazione con Accademia Chigiana, non poteva concludersi con niente di meno sorprendente.

Sabato 15 giugno, alle 21 al Pala De André, percussionisti classici, percussionisti di tamburi a cornice, percussionisti di tamburi africani, cajon e metallofoni (gamelan) – coinvolti anche attraverso una chiamata pubblica – saranno guidati da Antonio Caggiano, direttore e solista, in Tamburi nella notte.

«Un lungo viaggio dentro e intorno allo strumento più antico del mondo – nelle parole di Michele Tadini, compositore di questo brano dal titolo di suggestione brechtiana –: avremo da un lato l’ammirazione estatica per il timbro e del ciclo ritmico ripetitivo e dall’altra lo sfogo violento, deflagrante. Tempo circolare / Tempo lineare. Rito e rottura. Ipnosi e movimento. Stasi e danza. Buon viaggio».

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Reclam – Edizioni e Comunicazione.

Zigzagando veloce fra le geografie della musica, ora negli agglomerati urbani dell’Uganda e poi nei quartieri coloniali di Buenos Aires, passando dall’ipnosi della techno africana alla forza avvolgente di maestri riconosciuti della musica contemporanea come Steve Reich e Karlheinz Stockhausen, tra tamburi a cornice e batterie elettroniche, la rassegna Le 100 percussioni ha fatto di Ravenna il punto di incontro fra culture e artisti, tra esplosioni, sussulti, palpiti – con cuore, urgenza e creatività. Il concerto di sabato sera ne è l’atto finale, attraverso una composizione che, mentre viaggia dal patrimonio delle poliritmie africane al kodò giapponese, è «un contributo alla conoscenza e un’esaltazione della diversità, caratteristiche innate nella cultura globale dei tamburi – continua Tadini, già autore anche del brano che ha coronato la rassegna Le 100 chitarre elettriche lo scorso anno – Vorrei che l’ascoltatore si accostasse come a un continuo invito a esplorare gli universi che si comporranno di fronte a lui, come fossero immagini che si inseguono, si sovrappongo, sino a sbiadire i confini. Alla fine il passaggio tra pizzica, Africa e musica classica diventerà impercettibile».

La vasta orchestra di percussioni sarà composta da cinque sezioni, dai tamburi africani a quelli a cornice, fino alle percussioni con una carica “rumorista” ai confini del funk. Ogni sezione ha il proprio coordinatore, incaricato di curare gli assoli e mantenere la coesione fra i musicisti; ad Antonio Caggiano invece il compito di far “suonare” all’unisono i cinque ensemble, un’esperienza tanto insolita quanto affascinante per un direttore. L’assenza di precedenti contribuisce a fare della partitura un’indispensabile traccia, un punto di partenza rispetto a un’opera che nascerà realmente solo una volta formata l’orchestra al Pala De André, lasciando anche ampio spazio all’improvvisazione. Infatti Tamburi nella notte, nota Caggiano «è basato sulle possibilità che si offrono alle musica quando entrano in relazione strumenti a percussione di provenienza molto diversa, pensiamo al gamelan, alle marimbe, ai bongos. È un trionfo delle identità, sonore e culturali, che fonderemo in un linguaggio che parla gli idiomi del mondo. Un suono ancestrale che irrompe nella nostra quotidianità».

Info e prevendite 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria serale al Pala de André dalle 19: tel. 3332009711; intero 15 euro, ridotto 12.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de André, realizzato con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.

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