lunedì
22 Settembre 2025

Valle della Canna, per Legambiente serve un risanamento che vada oltre l’emergenza

Secondo l’associazione il proliferare di specie vegetali non autoctone causa il soffocamento dell’area umida. «Ecco perché gli interventi tampone non sono utili»

Ph Oriano Golnelli Valle Canna Agosto 2017 Garzetta
Una garzetta nella Valle della Canna in uno scatto di Oriano Golnelli

Legambiente Ravenna interviene duramente sulla situazione nella Valle della Canna, dove ormai duemila uccelli sono morti a causa el botulino. «Esito scontato ed inevitabile di sottovalutazioni, inadempienza e di misure solo sporadiche ed emergenziali, quanto da scelte gestionali del tutto discutibili», dice l’associazione ambientalista. Le associazioni da tempo parlano di una gestione idraluica insufficiente «a contrastare l’anossia e il ristagno: condizioni favorenti la proliferazione del batterio del botulino, minaccia mortale per l’avifauna».

Per Legambiente da tempo è in atto una evoluzione della vegetazione che dal 2011 starebbe accelerando «ed in particolare stanno aumentando le presenze arboree nei punti più elevati, salici e pioppi bianchi, accompagnate anche dai banali ruderali rovi e sambuchi, mentre nelle bassure si susseguono specie aliene invasive come zigolo nordamericano e porracchia sudamericana. Quest’ultima specie, per i botanici Ludwigia peploides montevidensis, nota in letteratura scientifica tra le più invadenti e combattute pesti d’acqua a livello mondiale, sta espandendosi rapidamente nella Valle della Canna, fenomeno evidente e conosciuto». Anche la presenza di fenicotteri ed oche selvatiche sarebbero «precisi segnali di un mutamento ecosistemico, che coinvolge ovviamente anche flora e fauna, a dispetto dell’impegno formale alla conservazione della biodiversità, sancito dalla inclusione nella rete Natura 2000 della Comunità Europea, come SIC e ZPS».

Il tutto crea un  «un perfetto ambiente protettivo per zanzare; questo aumenta l’incidenza del virus West Nile e di altre malattie comunemente diffuse dalle zanzare. La Ludwigia peploides provoca anche seri danni alle attività umane quale anche la navigazione. La crescita rapida ed incontrollata della primula d’acqua sovrasta la vegetazione autoctona e danneggia le reti di irrigazione e drenaggio dei corpi d’acqua. I pesci possono incontrare seri problemi a muoversi nei fitti popolamenti di Ludwigia, che oltretutto influenzano gli habitat degli animali di superficie come gli uccelli. Essa ospita popolamenti di culicidi (zanzare), possibili portatori del virus West Nile».

In altre parole, per Legambiente «non basta più ricolmare i chiari solamente quando in stress idrico, ma sono necessarie programmazioni ed investimenti tali da garantirne un livello minimo vitale (il doppio rispetto a soli 2 anni fa) a tutela della salute dell’ecosistema. Una programmazione che è importante tenga conto degli effetti del cambiamento climatico e delle future esigenze idriche dell’area».

Valle Della Canna, Stato Canale Circondariale, 7.8.17Secondo l’associazione, dopo l’intervento da parte degli enti preposti nel ripristinare l’apporto idrico, si dovrà ragionare  «su interventi progettuali a lungo termine riconoscendo una priorità di azioni a tutela del nostro importante patrimonio naturale. Infine, curiosa è la vetrina di esaltazione sulla partecipazione dei soli cacciatori che chiedono dove sono finiti gli ambientalisti e si autoproclamano i veri salvatori dell’ambiente e rivendicano anche la gestione di queste aree.  Intanto sono state coinvolte le sole associazioni venatorie e nessuno si è sognato di coinvolgere la associazioni ambientaliste che già svolgono migliaia di ore di volontariato per gli enti pubblici interessati. Solo dopo che se ne è richiesto il motivo improvvisamente l’amnesia è venuta meno e si è convocato un “Urgente Tavolo coordinamento Valle della Canna” per mercoledì 9 ottobre che invita ed include anche i mai interpellati (fra cui gli ambientalisti e la Polizia provinciale). Forse sarebbe meglio che al mettersi in vetrina con queste presunte passioni, si comprendesse la necessità di tutelare il sito in quanto ecosistema di grande valore e non per seconde mire.” – sottolinea l’associazione».

Infine, «grandi interrogativi sono posti anche sulle operazioni di recupero, al di là dell’encomiabile impegno dei volontari attualmente impegnati, sulla correttezza delle operazioni di recupero della avifauna morta e di quella sopravvissuta. Quale è il numero attuale dei recuperati ? Quanti ancora vivi e quanti morti ? I vivi sono stati regolarmente registrati? Quali specie sono state interessate? È’ stato fatto un censimento di tutti gli animali recuperati diviso per specie e genere? Si sono trovati uccelli particolarmente protetti o protetti fra i deceduti (uccelli che sono certamente presenti nella Valle della canna)? Se non è stato fatto, perché si è già provveduto a portarli all’inceneritore?”.

Si laurea a settant’anni in Giurisprudenza con 110 e lode

Enrico Capoccia per diversi anni ha diretto la sede di Ravenna della banca Comit. Per lui il secondo alloro dopo quello in Economia

Attachment 2019 10 07T162734.519Con il punteggio di 110 e lode si è laureato nel pomeriggio di oggi, 7 ottobre, nell’aula magna di Giurisprudenza Enrico Capoccia, per diversi anni direttore della banca Comit, sede di Ravenna, che a 70 anni ha discusso con il relatore professor Thomas Tassani la tesi di laurea in diritto tributario dal titolo “La fiscalità del Trust nell’ordinamento italiano e in quello sanmarinese”.

Particolarmente emozionato il dottr Capoccia (già laureato in passato in Economia Aziendale) ha ricevuto poi i complimenti dei docenti e di tanti amici tra i quali Giannantonio Mingozzi, presidente Tcr, che fin dai primi passi ha seguito l’insediamento di Giurisprudenza a Ravenna. Il corso di laurea ravennate in Giurista d’impresa e delle amministrazioni pubbliche  «sta ottenendo ottimi risultati – sottolinea Mingozzi – in collegamento con le imprese del porto e con la formazione di quadri e dirigenti in più settori della economia ravennate e mi fa piacere che venga seguito anche da chi vuole perfezionare ulteriormente la propria cultura universitaria come ha fatto Enrico Capoccia; ricordo che questa triennale e la stessa magistrale promuovono ogni anno seminari, master e summer school molto qualificati ad esempio in diritto penale, diritto della navigazione, ambiente e sicurezza su lavoro».

Finanziamenti per la piscina di Casola Valsenio e il campo da calcio di Brisighella

La Regione mette a disposizione i fondi. Il terzo progetto sono i lavori di manutenzione nelle strade di Sant’Agata sul Santerno

PiscinaOltre duecentomila dalla Regione destinati a tre progetti di altrettanti Comuni in provincia di Ravenna: 96 mila euro serviranno per interventi nella piscina comunale di Casola Valsenio, oltre 76 mila euro per il campo da calcio di Brisighella e quasi 31 mila euro per lavori di manutenzione straordinaria nelle strade di Sant’Agata sul Santerno.

Il finanziamento rientra nei progetti di riqualificazione urbana e delle strade comunali, ma anche interventi per completare centri polivalenti e piste ciclabili, spazi per il volontariato e lo sport, per potenziare il turismo fluviale o sostenere i prodotti locali. In totale 2,8 milione di euro sono stati divisi in 31 programmi territoriali selezionati tra quelli presentati dai piccoli Comuni o che si sono fusi attuando le previsioni del programma regionale di riordino istituzionale.

La Giunta ha approvato la delibera che sostiene le opere pubbliche indicate dalle amministrazioni locali: 5 a Bologna per 500 mila euro; 2 a Ferrara per 180 mila euro; 4 rispettivamente a Modena per 339.600 euro, Reggio Emilia per 384 mila euro e Parma per 335 mila euro; 3 a Piacenza per 282.372 euro, Forlì-Cesena per 300 mila euro, Ravenna per 206.576 e Rimini per 196 mila euro.

Artifex Mosaico: gli studenti dell’Artistico a lavoro nei monumenti della diocesi

A partire da martedì 8 ottobre realizzeranno installazioni a San Vitale, Duomo e Sant’Apollinare Nuovo

44 Basilica Sant'ApollinareUn laboratorio d’arte contemporanea, nel cuore di monumenti Unesco della città. Gli studenti del Liceo Artistico “Nervi-Severini”di Ravenna saranno protagonisti, a partire da martedì 8 ottobre, di un progetto che li porterà appunto a realizzare opere, visite guidate ma anche installazione in alcuni monumenti gestiti dall’Opera di Religione, e in particolare a San Vitale, in Duomo, a Sant’Apollinare Nuovo.

Il progetto s’intitola “Artifex Mosaico” e fa parte della Biennale del Mosaico contemporaneo che per la prima volta quest’anno “abita” anche i monumenti gestiti dall’Opera di Religione, assieme alle installazioni di Felice Nittolo, inaugurate la scorsa settimana al Battistero Neoniano, al Museo e nella Cappella Arcivescovile.

Sono una trentina gli studenti del Liceo Artistico che per due mesi realizzeranno dei mosaici moderni nei siti antichi. Al centro del progetto “Artifex Mosaico” ci sarà la figura dell’airone, spiega la professoressa coordinatrice del progetto Elena Pagani: quelli classici raffigurati nei mosaici antichi e alcune reinterpretazioni moderne. «ome Diocesi abbiamo deciso di mettere a disposizione i nostri monumenti – spiega don Lorenzo Rossini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali –, perché non sono solo per i turisti, ma sono luoghi di formazione, studio e crescita. I monumenti sono vivi, parlano certamente del passato ma sono un’ispirazione per l’oggi e per il domani».  Il progetto “Artifex Mosaico” sarà presentato martedì 8 ottobre, alle 18 in Duomo. Nei bookshop dell’Opera è disponibile anche un catalogo dei progetti della Biennale del Mosaico che coinvolgono i monumenti diocesani.

Nel 2020 a Faenza un concerto speciale di Laura Pausini solo per i fan

Laura PausiniIl 5 settembre 2020 concerto speciale di Laura Pausini a Faenza per festeggiare i 25 anni del suo fan club.

L’annuncio è arrivato sui canali social della cantante di Solarolo, che ha promesso di aggiungere ulteriori dettagli ogni 5 del mese.

La certezza è che potranno partecipare solo i soci del club, a cui ci si può iscrivere consultando il sito internet Laura4u.com

Università: stipendi bassi ai neolaureati, gli infermieri trovano lavoro per primi

I dati del rapporto annuale Almalaurea riferiti al 2018 dei corsi del campus di Ravenna. La retribuzione media a un anno dall’alloro in Italia è 1.095 euro (994 per l’ateneo bolognese)

UNIVERSITASe lo scopo di chi si iscrive a un corso di laurea triennale è quello di trovare lavoro immediatamente dopo il titolo, la scelta migliore a Ravenna è Infermieristica. Il corso – finora l’unico della Scuola di Medicina e Chirurgia in provincia di Ravenna – permette, a un anno dalla laurea, di avere un lavoro al 72,6 per cento degli studenti con 1.384 euro di stipendio. Gli infermieri, che studiano a Faenza, si laureano a poco più di 24 anni con una media di 104. I dati emergono dall’annuale rapporto Almalaurea 2019 che esplora nel dettaglio la condizione occupazionale di tutti i laureati una volta ottenuto l’agognato alloro.

I freddi numeri, che non tengono conto della soddisfazione personale, dicono che a un anno dalla laurea i giovani guadagnano poco. La tendenza, va specificato, non vale solo per i corsi ravennati: in tutta Italia a un anno dalla laurea triennale lo stipendio medio è 1.095 euro, che si abbassa a 994 euro nell’ateneo bolognese. A Ravenna, dopo i “ricchi” infermieri, vengono gli studenti usciti dal corso triennale in giurista d’impresa: laurea anche questa professionalizzante che permette di trovare lavoro al 52,2 per cento degli studenti (in larga parte coloro che non si iscrivono alla specialistica) con uno stipendio medio di 1.286 euro. Poco sopra i mille euro troviamo gli scienziati ambientali (1.059) e gli ingegneri edili (1.058). Poco al di sotto ci sono i laureati in Giurisprudenza (laurea a ciclo unico) che mettono in tasca 967 euro al mese, i logopedisti (972 euro al mese) che sono però quelli che trovano più facilmente lavoro (è occupato l’82,4 per cento). Stipendi bassi nel settore dei Beni Culturali (865 euro) e tra chi si è laureato in Chimica e Tecnologia per l’Ambiente (600 euro). Serve una postilla: negli ultimi due casi i laureati scelgono nella maggior parte dei casi di iscriversi a un corso magistrale (percentuale che arriva fino al 74 per cento tra i laureati in Beni Culturali) e scelgono perciò impieghi part-time che abbassano inevitabilmente lo stipendio medio. Le cose migliorano sul lungo periodo.

Il rapporto Almalaurea presenta i dati a cinque anni dal titolo soltanto per le lauree magistrali o a ciclo unico e in questo caso è interessante notare che i laureati di Giurisprudenza dopo un lustro guadagnano 1.424 euro, con un miglioramento netto di circa 500 euro. I laureati in Beni archeologici e del Paesaggio, magistrale a cui si iscrivono molti laureati in Beni Culturali, guadagnano 1.200 euro, lo stesso stipendio degli specializzati in Gestione dell’Ambiente. Un po’ più alta la busta paga di chi è laureato in Biologia Marina (1.292 euro). La condizione lavorativa migliora con il passare del tempo e dà qualche soddisfazione in più a chi ha sudato sui libri, spesso con ottimi risultati: il voto medio di laurea va da 94 di Ingegneria Edile al 111,3 (evidentemente il 2017 è stato un anno condito da molte lodi) di Beni Archeologici.

E nel circolo Pd apre una biblioteca della memoria, con libri di Marx e Mao

Inaugurazione a Porto Fuori con lo scrittore Eraldo Baldini

LibriportofuoriUn patrimonio in termini di memoria storica di una comunità e di un partito. Sarà innanzitutto questo la biblioteca Terzo Casadio che inaugura nella sede ospitata dal circolo Pd di Porto Fuori di via Staggi – martedì 8 ottobre alle 20.30 – la stagione di incontri 2019-2020.

«Vogliamo essere uno spazio a disposizione della comunità, visto che a Porto Fuori abbiamo ormai molti servizi, ma non una biblioteca», ci spiega Dario Bartoletti che di questo progetto è l’ideatore e, assieme ad altri, il realizzatore.

«La biblioteca – ci racconta – è nata sulla base di libri che la sezione del Pci aveva conservato nel corso degli anni, rappresenta una fotografia di cosa leggevano i comunisti nel Novecento e soprattutto dell’impostazione togliattiana del partito rispetto al tema della cultura e della formazione degli iscritti. Qui c’era fame di conoscenza, il sapere era un bisogno vero per persone che spesso non avevano avuto la possibilità di studiare e di questo soffrivano».

Ecco allora che il partito mandava a tutte le sezioni, ovviamente a loro spese, pubblicazioni periodiche come La Rinascita (e qui è conservata una copia originale del primo numero, del 1944), testi di “indottrinamento” sui principali temi di attualità, e poi ci sono Marx, Gramsci, Berlinguer, Lenin, perfino Mao, non manca nessuno sugli scaffali. Titoli che un tempo erano comuni in tante case e sezioni ma che spesso sono finiti in soffitta, se non al macero. Qui invece sono stati conservati e oggi catalogati: la Terzo Casadio (quasi 3mila i volumi presenti) è infatti ora parte della rete bibliotecaria della Romagna e di San Marino. Non mancano nemmeno Dante, Manzoni Moravia o Pasolini, ed è presente anche una delle prime collane tascabili, datata 1949, del nostro paese.

La biblioteca resterà aperta il lunedì pomeriggio e il martedì mattina sia per il prestito che per la consultazione e ospiterà una serie di incontri ed eventi. A inaugurare questo nuovo spazio di cultura anche politica ci sarà il presidente dell’Università per Adulti Bosi Maramotti Guido Ceroni con lo scrittore Eraldo Baldini che parlerà dei suoi saggi sulle leggende di mare e sui terremoti in Romagna, ma molti appuntamenti con personalità del territorio si susseguiranno fino ad aprile.

Strage di uccelli nella Valle della Canna, la procura apre un’inchiesta

Sarebbero duemila gli anatidi morti per un’intossicazione da botulino

DavLa procura di Ravenna ha aperto un’inchiesta sulla strage di anatidi nella Valle della Canna, dove sarebbero morti circa 2mila uccelli per un’intossicazione da botulino, dovuto al caldo anomalo e alla mancanza d’acqua.

La notizia è riportata sui quotidiani, che sottolineano come la magistratura voglia chiarire tutti i contorni della vicenda, aprendo al momento un fascicolo contro ignoti, presumibilmente per reati ambientali.

Il Comune di Ravenna si è difeso nei giorni scorsi dando la colpa al caldo.

Al momento – scrive il Carlino –circa 150 anatidi recuperati ancora vivi sono in cura al centro recupero animali selvatici di via Fosso Ghiaia.

Agenti uccisi a Trieste: «I tifosi ravennati hanno disertato il minuto di silenzio»

La denuncia dei supporter triestini: «Sappiamo che hanno problemi con la questura, ma i morti andrebbero rispettati»

Ultras Ravenna
I tifosi del Ravenna a Trieste

I tifosi ravennati hanno disertato il minuto di silenzio per i due agenti (il 34enne Pierluigi Rotta e il 31enne Matteo De Menego) uccisi venerdì durante una sparatoria a Trieste.

Una forma di protesta ancora più eclatante se si considera che è andata in scena proprio a Trieste ieri, domenica 6 settembre, a due giorni dal duplice omicidio.

A sollevare il caso, il gruppo Facebook Tifosi Triestina – che si autodefinisce “la più popolare pagina indipendente dei tifosi della Triestina” – che riportando la cronaca della partita (vinta 1-0 dal Ravenna) sottolinea: «Toccante il minuto di raccoglimento in onore dei poliziotti uccisi, brutta la reazione dei pochi ravennati presenti che al momento del minuto di silenzio escono dalla curva ospiti per poi rientrarvi una volta finito, reazione immatura e poco rispettosa».

Contattati il giorno dopo, dal gruppo confermano: «È stato un episodio che ci ha rattristato molto. So che ci sono problematiche tra la tifoseria ravennate e la polizia per via degli striscioni, ma i morti andrebbero rispettati. I 28 presenti, o comunque buona parte di loro, erano già all’interno della curva ospite, ma al momento del minuto del silenzio sono usciti per poi farvi ritorno non appena finito».

Nel frattempo a Ravenna cittadini hanno manifestato invece la propria vicinanza alla categoria, depositando mazzi di fiori bianchi davanti alla questura.

 

 

Un assegno per le donne in gravidanza: la petizione sarà discussa in Comune

Nel pomeriggio di lunedì la discussione che sarà possibile seguire anche in diretta streaming sul sito dell’amministrazione

GravidanzaHa raccolto 1.500 firme autografe e sarà discussa in commissione consigliare la petizione che chiede di ripristinare l’assegno di gravidanza per le persone bisognose. Prima firmataria è la  dottoressa Cinzia Baccaglini che parlerà dell’iniziativa nel pomeriggio di lunedì 7 ottobre, alle 15, nella commissione “Affari istituzionali e partecipazione” presieduta da Alvaro Ancisi (LpRA). A sottoscriverla 4.500 persone: 1.500 con firma autografa, altre tremila con firma on line. A promuovere l’iniziativa alcune associazioni cattoliche. La petizione è stata depositata lo scorso 16 luglio. Si potrà vedere e ascoltare il dibattito in diretta streaming sul sito del Comune di Ravenna.

Arrestato dopo una lunga fuga uomo specializzato nella truffa dello specchietto

Un trentenne finisce in manette. Nella sua fedina penale venti episodi di questo tipo oltre a numerosi altri precedenti

Strumenti FurtoUn trentenne è stato arrestato dalla polizia del commissariato di Lugo che è intervenuto per cercare un’auto segnalata per la truffa dello specchietto. La volante ha intercettato una vettura corrispondente alla descrizione e la polizia ha invertito il senso di marcia per inseguirala. E’ cominciata così una fuga partita con un testacoda dello stesso inseguito che ha provocato l’uscita di strada di un’altra vettura.  Il veicolo ha terminato la rocambolesca fuga per Lugo davanti ad un negozio di ricambi auto, dove il conducente tentava di scappare a piedi, venendo però raggiunto dai poliziotti che lo avevano sempre tenuto a vista.

L’uomo è stato identificato in un trentenne siracusano che è risultato gravato da una condanna per estorsione e da numerosissimi precedenti di Polizia per reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, falsità materiale commessa dal privato, uso di atto falso, falsa dichiarazione sull’identità personale, violenza privata, furto, minaccia, danneggiamento, estorsione, lesioni personali, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere e numerosi divieti di ritorno da vari comuni d’Italia.

All’interno dell’autovettura gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato materiale compatibile con la commissione della “truffa dello specchietto”,  reato per il quale è stato denunciato, in varie località d’Italia per venti volte, tra cui una bottiglia in plastica sporca di residui di gomma di colore nero ed un fazzoletto annodato in tela contenente alcuni sassi, verosimilmente utilizzati per simulare l’”incidente” con la vittima di turno, oltre a chiavi e grimaldelli occultati nelle intercapedini interne dei fanali posteriori.

Considerata la gravità della condotta messa in atto per sottrarsi ad un controllo di Polizia, nel compimento della quale metteva in serio pericolo l’incolumità di più persone, nonché la pericolosità del soggetto, desunta dai precedenti sfavorevoli gli agenti del Commissariato di P.S. di Lugo hanno proceduto all’arresto dell’uomo che è stato ristretto nelle camera di sicurezza del Commissariato di via Emaldi in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. La vettura Opel Adam, risultata intestata alla moglie, è stata sottoposta a sequestro amministrativo ai fini della confisca in quanto utilizzata per commettere reati.

Pienone in centro per la Notte d’Oro: in tanti in piazza per Noemi e Rocco Hunt

Il concerto è stato un successo, Molto soddisfatto il sindaco Michele de Pascale: «La città splendida e luminosa»

NOTTE D'ORO 2019 RAVENNA

 

La Notte d’Oro ha riempito Ravenna: tante persone hanno visitato le mostre aperte in città e riempito vie cittadine e soprattutto la piazza dove Noemi e Rocco Hunt hanno cantato senza deludere le aspettative. Molto soddisfatto il sindaco Michele de Pascale che parla di una Ravenna “ancora  ancora più speciale e luminosa.Un ringraziamento a tutti voi e un grazie di cuore ai nostri agenti, alle forze dell’ordine, ai volontari, al personale sanitario e a tutti coloro che con il loro lavoro hanno garantito divertimento, serenità e sicurezza”.

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