venerdì
26 Dicembre 2025

Il freddo e la neve protagonisti della mostra partecipativa «Ti racconto una cosa»

L’invito è quello di dare in prestito un oggetto e un pensiero a tema. L’allestimento sarà ai Magazzini del Sale

FreddoL’Ecomuseo del Sale e del Mare di Cervia sta organizzando l’annuale mostra partecipativa “Ti racconto una cosa…”, che nella sua nona edizione avrà come filo conduttore il freddo e la neve. Come per le edizioni precedenti dell’iniziativa, tutti sono invitati a partecipare in maniera attiva, per raccogliere emozioni e ricordi dell’intera comunità.

Come partecipare? L’invito dell’Ecomuseo è quello di dare in prestito alla mostra un oggetto che ricordi il freddo, la neve e l’inverno (una sciarpa particolare, il plaid preferito, la tazza della cioccolata calda o il libro indimenticabile che ha accompagnato i lunghi pomeriggi invernali, ecc). L’oggetto dovrà essere accompagnato da un racconto o un pensiero di qualche riga che spieghi il legame con l’oggetto, il tema della mostra e il territorio. Della mostra verrà prodotto un catalogo che sarà donato a tutti i partecipanti.

Gli oggetti possono essere consegnati all’Ufficio IAT, alla Torre San Michele, fino a domenica 10 novembre; saranno poi riconsegnati al termine della mostra. L’Ufficio IAT di Cervia è aperto tutti i giorni: dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 16.00, domenica e festivi dalle ore 11.00 alle 17.00. Per maggiori info: 0544/974400 (IAT Cervia), ecomuseocervia@comunecervia.it

Come ogni anno la mostra sarà allestita nella suggestiva cornice dei Magazzini del Sale in occasione delle festività natalizie, con inaugurazione sabato 7 dicembre, alle ore 18, dopo l’accensione del grande albero di Natale di piazza Garibaldi.

Da Vulcaflex premio in busta paga per chi ha fronteggiato l’emergenza incendio

Alcune giacenze erano conservate nel magazzino Lotras andato distrutto dalle fiamme. I lavoratori sono rientrati in anticipo per fronteggiare il problema

Incendio 2La Vulcaflex di Cotignola, leader nella produzione di pelli sintetiche per il mercato automobilistico e moda, ha riconosciuto un premio ai dipendenti che hanno contribuito a fronteggiare la distruzione delle giacenze dovute all’incendio del magazzino Lotras di Faenza, avvenuto nella notte del 9 agosto scorso. Un’emergenza che ha portato molti lavoratori a rientrare anticipatamente dal periodo di ferie.

«Dovrà passare qualche mese prima di un bilancio definitivo delle conseguenze dell’incendio – spiega il consigliere delegato dell’azienda, Roberto Bozzi – ma la capacità di reazione dimostrata, la compattezza e lo spirito di squadra sono stati sorprendenti, al punto che abbiamo ricevuto anche i complimenti di alcuni clienti»

L’azienda ha rimborsato nella busta paga di settembre le spese sostenute per il rientro a Cotignola e una cifra una tantum per ogni giornata di lavoro anticipata rispetto alla programmazione delle ferie. «Da un evento negativo siamo riusciti ad avere un risvolto positivo, cementando l’unità interna e consentendo all’azienda di accettare nuove sfide e consolidare la propria posizione di mercato – conclude Bozzi – è con orgoglio e rinnovata fiducia quindi che abbiamo stretto una nuova, importantissima partnership con Fca. Con questo team, nessun traguardo ci è precluso».

Aggredito il gestore del Baccara. «Vendetta per aver lasciato fuori un giovane»

Mattia Malpassi accerchiato e picchiato da una banda guidata da un ragazzo che il giorno stesso lo aveva accusato di razzismo

CarabinieriUno dei soci del Baccara di Lugo, Mattia Malpassi, è stato aggredito da una banda di ragazzi nella serata di Lugo, mentre era con alcuni amici in un ristorante in via Orsini. A ricostruire la vicenda sulla propria pagina Facebook è la stessa discoteca che spiega come uno dei loro titolari sia stato accerchiato da una banda di ragazzi, alcuni dei quali incappucciati, che lo ha aggredito.  A fermarli sono stati i dipendenti del ristorante insieme ai clienti. La gang – continua la nota pubblicata dal locale – era guidata da un ragazzo di origine marocchina, poi fuggito insieme agli altri all’arrivo della polizia ma riconosciuto dal titolare del Baccara.

Si tratterebbe dello stesso ragazzo che nella mattinata di lunedì, sulle pagine lughesi di un quotidiano locale. E’ stato spiegato alle forze dell’ordine intervenute dopo l’aggressione – continua la discoteca – l’esatta dinamica dei fatti: ovvero che al ragazzo non era stato impedito l’ingresso, bensì allontanato nella serata di sabato 19 ottobre dall’interno del locale in quanto aveva avuto comportamenti palesemente non idonei, cioè ritenuti potenzialmente pericolosi per l’incolumità dei clienti»

«Dopo aver fatto passare per razzista la gestione del Baccara sui giornali – spiega Mattia Malpassi – la presunta ‘vittima’ ha pensato bene di chiarire subito le idee all’estensore dell’articolo rivelando il suo vero volto, cioè quello di un picchiatore senza scrupoli che, con l’aiuto di una banda di ragazzotti locali, ha messo in atto una vera e propria imboscata. E’ questo – vale ribadirlo – il profilo della persona che il giornale ieri ha difeso, dipingendolo come una povera vittima di razzismo. Io, che sabato mi trovavo al locale, come sempre, ho solo cercato di fare il mio lavoro al meglio, garantendo la sicurezza della mia clientela. Lunedì notte ho rischiato la pelle per la follia di una banda di delinquenti che vedono nella violenza il loro unico motto di vita». Il tutto ora avrà probabilmente un risvolto giudiziario.

«La gestione del locale Baccara ci tiene a ribadire la propria linea di lavoro e sicurezza che non muterà di una virgola dopo questo grave atto intimidatorio, anzi, sarà nostra premura, aumentare i controlli di sicurezza per impedire l’accesso sin da subito a tutti quegli avventori identificati come possibili pericoli per la nostra clientela. La Discoteca deve rimanere un’ambiente di sano divertimento ed ogni forma di violenza o di pericolo va respinta con rigida fermezza».

 

Gli studenti leggono la Divina Commedia in 14 lingue a San Francesco

L’incontro è promosso dal Centro Relazioni Culturali del Comune di Ravenna

Dante Esilio RitrattoA conclusione della XXV rassegna internazionale La Divina Commedia nel Mondo, domani alle 21 nella basilica di San Francesco, gli studenti delle scuole superiori di Ravenna di origine straniera leggeranno il canto XXXIV dell’Inferno, nella loro rispettiva lingua madre. L’incontro è promosso dal Centro Relazioni Culturali del Comune di Ravenna e realizzato grazie al prezioso contributo di Dante in rete e dei Frati minori conventuali, che ospitano l’evento nella basilica di San Francesco.

Il progetto vede coinvolti diversi istituti scolastici quali: l’Istituto professionale statale “Olivetti – Callegari”, sotto la guida della stessa Fabiola Donzella e l’Istituto tecnico commerciale “Ginanni” con il professor Piergiorgio Bentini. La serata, condotta da Anna De Lutiis, si aprirà con un intervento della professoressa Mambelli, coordinatrice di questo importante progetto di integrazione culturale e di coinvolgimento nella lettura di Dante da parte delle nuove generazioni.

I 45 studenti che partecipano al progetto in rappresentanza di 15 nazioni faranno risuonare la poesia del XXXIV canto dell’Inferno in 14 lingue (albanese, inglese, bulgaro, moldavo, serbo, spagnolo, macedone, wolof, francese, arabo, rumeno, russo, turco, ucraino).

Casa di riposo impiegava oss senza titolo professionale e permesso di soggiorno

Denunciata la titolare della struttura dai carabinieri del Nas di Bologna. Due pazienti allettati erano in condizioni non compatibili con i requisiti strutturali

Casa Famiglia Per Anziani In Via GermanicoOperavano all’interno di una casa di riposo senza avere l’abilitazione professionale adatta. Per questo la titolare dell’attività è stata denunciata dai carabinieri del Nas di Bologna. Le due dipendenti, di origine moldava, di fatto svolgevano la mansione di operatrici socio-sanitarie senza alcun titolo e, inoltre, erano anche prive del permesso di soggiorno. Nella struttura tra gli ospiti c’erano due persone allettate le cui condizioni cliniche non erano compatibili con i requisiti strutturali e gestionali della casa famiglia che è stata segnalata all’autorità giudiziaria per eventuali provvedimenti.

Una tartaruga liuto da 300 kg al largo di Ravenna – VIDEO – È la più grande al mondo

Recuperata dalla fondazione Cetacea di Riccione e poi liberata di nuovo in mare

Liuto
La tartaruga liuto al momento della liberazione

Recuperato, ieri (22 ottobre) dagli esperti della Fondazione Cetacea di Riccione, un esemplare di grandi dimensioni di tartaruga liuto – una specie presente in piccolo numero nel Mediterraneo e che è possibile incrociare solamente in via quasi eccezionale nell’Alto Adriatico – rimasto incagliato accidentalmente nelle reti di un peschereccio di Cesenatico, il “Michela”, al largo di Ravenna.

I veterinari della fondazione riccionese – una volta giunto in porto il peschereccio – hanno visitato a bordo la tartaruga di circa 300 chili di peso e 140 centimetri di carapace, probabilmente una giovane di sesso femminile, che presentava qualche escoriazione superficiale a causa della cattura nelle reti.

Constatato il buono stato di salute dell’animale, ribattezzato Priscilla, è stato organizzato il rilascio – in collaborazione con il motopeschereccio e la Capitaneria di Porto di Cesenatico – a tre miglia e mezzo dalla costa.

La tartaruga liuto è la tartaruga più grande del mondo. (Ansa.it)

Cambiamento climatico, Conselice scelta come caso di studio

Un progetto europeo mette la località al centro delle ricerche sulla capacità di resilienza del territorio

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Paola Pula

Il Comune di Conselice è stato scelto nell’ambito del progetto europeo Crisi Adapt II (Climate Risk Information for SupportIng ADAptation Planning and operaTion), finanziato dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia, come territorio di analisi e sperimentazione all’interno del programma di azione per il clima denominato Climate-Kic e dedicato agli InnovationDemonstrators. Obiettivo del progetto è monitorare e migliorare la pianificazione dell’adattamento attraverso l’implementazione e la convalida in tempo reale dei pericoli naturali legati al clima in base a previsioni stagionali e di breve termine.

In tale contesto, Conselice rientra nello studio come caso di test e sperimentazione degli effetti dei cambiamenti climatici e di analisi della capacità di resilienza del territorio. Inaugurato con il meeting internazionale di avvio a Siviglia (Spagna) il 30 settembre scorso, il progetto vede una compagine nutrita di partner europei tra Università e centri di ricerca, coordinati dalla Climate Research Fundation; tra i partner italiani Nomisma Energia. Nei prossimi due anni si prevede la realizzazione di sei diversi workshops internazionali, di cui uno sarà ospitato a Conselice nel 2021.

Parole di apprezzamento arrivano dal Sindaco di Conselice Paola Pula, referente per le politiche ambientali dell’Unione della Bassa Romagna: «È una grande soddisfazione per il nostro territorio entrare a far parte di un progetto europeo ambizioso e promettente dal punto di vista scientifico. Credo che la consapevolezza sui cambiamenti climatici stia aumentando sempre di più, soprattutto tra i giovani, e che anche le piccole realtà territoriali come la nostra possano diventare esempio per costruire e promuovere modelli e comportamenti finalizzati a preservare le risorse del Pianeta».

«Bollette acqua, le nuove tariffe di Hera entrate in vigore con effetto retroattivo»

Esposto di un cittadino all’Autorità per Energia Reti e Ambiente. Al suo fianco Alvaro Ancisi (LpRA) presenta al sindaco i suoi dubbi sul tema

1446994 BolletteLe tariffe di Hera sull’acqua potabile scattate ad inizio anno sono al centro di una interrogazione di Alvaro Ancisi (LpRa) che si è trovato a fianco di un cittadino di Lido Adriano – Riccardo Merendi – che, dice il capogruppo della lista civica, «non essendo riuscito ad ottenere risposta da Hera sulle nuove tariffe ha avviato una collaborazione a più largo raggio con LpRa e ha inviato l’8 ottobre un esposto ad Arera, l’ente pubblico che per legge tutela gli interessi dei consumatori».

Diversi i dubbi: «Solo con la bolletta di aprile 2019 Hera ha comunicato ai suoi utenti del servizio idrico integrato di avere dal 1 gennaio 2019 adeguato “le tariffe del servizio idrico, in linea con quanto previsto dall’Autorità nazionale di regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). La modifica, con l’obiettivo di uniformare le categorie di utilizzo del servizio idrico su tutto il territorio nazionale, verrà completata nel corso del secondo semestre 2019 sulla base delle rilevazioni dei consumi effettuata nel primo semestre, anche per gli adeguamenti riferiti al 2018”. Di qui la voce: “Dettaglio calcoli dal 01.12.2017 al 27.05.2019. Ricalcolo importi fatturati per adeguamenti tariffari”. Il provvedimento di ARERA è stato però deliberato il 28 settembre 2017. Appare dunque evidente che Hera ha informato i suoi utenti di questo provvedimento solo un anno e mezzo dopo la sua adozione, effettuando il ricalcolo delle tariffe addirittura da dicembre 2017. Hera avrebbe dunque potuto informarli già a partire dal 2017, eventualmente senza quantificare ancora gli importi, se da definire. I consumatori avrebbero potuto mettersi meglio al corrente delle nuove disposizioni, assumere decisioni, regolare i propri usi. Tutto ciò è stato loro precluso per totale mancanza di informazione e trasparenza. Molti si sono improvvisamente trovati di fronte a sorprese sgradite!.

In altre parole, segnala Ancisi, le nuove tariffe sono state retrodatate a tutto il 2018 con ricadute «non tutte così favorevoli  come si recita (“premiati i consumi corretti”, “graduazione dei prezzi secondo il numero dei famigliari conviventi”), bastando dire, ad esempio, che sono nettamente penalizzate, tranne che si lavino poco, le persone che vivono sole, non di rado anziane e con reddito scarso».

Le domande che Merendi rivolge ad Arera e Ancisi al sindaco in qualità di componente di Atersir (Agenzia territoriale per i Servizi Idrici e Rifiuti) )sono tre: in primis la regolarità del conguaglio retroattivo, arrivato «dopo che i consumi erano stati effettuati e modificato unilateralmente le condizioni contrattuali». In secondo battutasi chiede se sia sufficiente una stringata nota sulle bollette perché Hera «abbia potuto vendere l’acqua a tariffe sconosciute, di cui gli utenti si sono resi conto solo dopo averla consumata?». Infine, «qualora fossero rilevate irregolarità, Arera intende prendere i provvedimenti necessari affinché venga stornata dalle bollette la quota di conguaglio relativa ai consumi rilevati prima della comunicazione dell’adeguamento tariffario?»

Il vicesindaco e il comandante della Municipale al Forum per la sicurezza urbana

L’associazione è  attiva dal 1996 e riunisce oltre 40 città, Unioni di Comuni e Regioni italiane, il cui obiettivo è promuovere nuove politiche sul tema

19 10 22 Foto Vicesindaco FusignaniIl vicesindaco Eugenio Fusignani, con delega alla Sicurezza, e il comandante della Polizia locale Andrea Giacomini hanno partecipato questa mattina ai lavori dell’assemblea Fisu (Forum italiano per la sicurezza urbana) che si sono svolti a Prato. Eugenio Fusignani e Andrea Giacomini si sono successivamente complimentati con il sindaco di Prato Matteo Biffoni per la riconferma alla presidenza dell’associazione e con il sindaco di Cesena Enzo Lattuca per la nomina a vicepresidente, formulandogli i migliori auguri di buon lavoro.

L’assemblea era tra l’altro presieduta da Gian Guido Nobili, responsabile Area Sicurezza Urbana e Legalità della Regione Emilia-Romagna con cui il Comune di Ravenna opera in stretta collaborazione e sinergia. «Al Forum nazionale – ha detto il vicesindaco Fusignani – abbiamo aderito lo scorso anno; far parte del Forum, un’associazione attiva dal 1996 che riunisce oltre 40 città, Unioni di Comuni e Regioni italiane, il cui obiettivo è promuovere nuove politiche di sicurezza urbana, consente di intrecciare relazioni, partecipare a corsi e a convegni, approfondire le tematiche di attualità, riflettere e individuare le migliori strategie per rendere le nostre città sempre più vivibili e sicure. Riteniamo che un Comune virtuoso come il nostro in tema di sicurezza e contrasto ai fenomeni di illegalità potrà dare il suo contributo di idee e al tempo stesso beneficiare dello scambio e del confronto di esperienze e buone pratiche». Il Forum italiano è sezione nazionale del Forum europeo per la sicurezza urbana al quale sono associate oltre duecentocinquanta città e amministrazioni territoriali europee di dieci diversi Paesi.

Beffa sugli abbonamenti, Trenitalia non si presenta al tentativo di conciliazione

L’azienda presenta i dati in crescita sull’uso dei treni regionali ma non vede la possibilità di composizione bonaria del contenzioso con i pendolari di Godo, ora tentati dalla causa civile

RAVENNA 12/01/2019. MANIFESTAZIONE PENDOLARI DELLE STAZIONI DI GODO E CLASSE
La protesta di inizio anno dei pendolari rimasti senza fermate

Nessun rappresentante di Trenitalia si è presentato al tentativo di mediazione che era in programma nel pomeriggio di oggi alla Camera di Commercio: al centro dell’incontro i rimborsi degli abbonamenti ai pendolari danneggiati, lo scorso anno, dalla soppressione di alcune fermate (Godo e Classe) che – di fatto – hanno reso secondo i ricorrenti inutilizzabili gli abbonamenti sottoscritti a settembre. Da parte di Trenitalia non si ravvisavano in sostanza margini di composizione bonaria della vicenda (il tentativo di conciliazione della Camera di commercio serve proprio a questo) e perciò solo i rappresentanti dei pendolari si sono trovati, senza la controparte. A questo punto, per fare valere le loro ragioni, le famiglie hanno davanti la strada del ricorso in sede civile e – da quanto emerge – si sta valutando il da farsi. Finora, rispetto ai disagi dello scorso anno, i pendolari hanno ottenuto il rimborso di un solo mese e anche in questo caso non tutto è filato liscio, tanto che è dovuto intervenire il Comune di Russi promettendo un fondo ad hoc per le famiglie rimaste fuori.

La notizia della mancata presentazione di Trenitalia alla Camera di Commercio arriva nel giorno in cui l’azienda certifica i dati in aumento sui treni regionali (+6,5%)  e in particolare sulla linea Bologna-Ravenna-Rimini che, nei primi nove mesi dell’anno, avrebbe avuto l’incremento maggiore.  «Fra le relazioni con aumento dei passeggeri più sensibile – si legge nella nota stampa diffusa da Trenitalia -anche alcune di particolare interesse turistico come la Bologna – Ravenna, grazie alla velocizzazione delle corse e la Ravenna – Rimini, dallo scorso dicembre collegata direttamente al capoluogo emiliano da un servizio cadenzato». Questa velocizzazione è stata ottenuta però con la soppressione di diverse fermate a Classe e Godo (e in altre località della linea) che ha provocato i malumori e le proteste delle famiglie di studenti e lavoratori che usavano il treno per muoversi verso i capoluoghi più vicini.

Pneumologia di Ravenna, Faenza e Lugo ha un nuovo primario: il dottor Carlo Gurioli

Attivato due anni fa circa, il reparto si occupa di tutte le patologie del sonno. Nel 2018 oltre undicimila visite ambulatoriali

20191022 121915 1571743503961 ResizedNuovo primario a Pneumologia: il dottor Carlo Gurioli  è stato nominato direttore dell’Unità operativa dell’ambito territoriale di Ravenna che svolge la sua attività presso le sedi di Lugo, Ravenna e Faenza. In particolare l’attività di degenza dei pazienti è a Lugo (con 16 posti letto) insieme a quella relativa ai disturbi respiratori del sonno (di cui è riferimento per l’intera Ausl Romagna), a Ravenna si concentra quella interventistica mentre l’attività ambulatoriale ha luogo a Lugo, Ravenna e Faenza. Stamane il professionista è stato presentato alla presenza del dottor Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Ausl Romagna.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1986 all’università di Milano, il dottor Gurioli ha conseguito la Specializzazione in Tisiologia e Malattie dell’apparato respiratorio, sempre a Milano e sempre con il massimo dei voti, nel 1989. Successivamente, sempre in ambito formativo, ha svolto corsi di perfezionamento in particolare in toracoscopia ed endoscopia, nonché in management sanitario, in vari ospedali d’Italia.

Il professionista ha prestato servizio come tirocinante al “San Raffaele” di Milano, e la sua carriera si è poi sviluppata all’Ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì, presso il quale era responsabile della Struttura semplice “Modulo di alta professionalità in Broncologia diagnostica”.

Molto spiccata l’attività di ricerca e supera i cento l’elenco di corsi e convegni, sia a livello nazionale che internazionale, ai quali il dottor Gurioli ha partecipato in qualità di relatore o uditore, e decine sono le pubblicazioni scientifiche, in particolare sui temi su temi di Fisiopatologia respiratoria, Endoscopia toracica, Clinica e terapia, Allergologia, Oncologia toracica.

Il dottor Gurioli svolge attività broncoscopica dal 1992 e negli ultimi 10 anni ha effettuato oltre diecimila indagini endoscopiche sia diagnostiche (con l’utilizzo anche di metodiche innovative) che terapeutiche (nell’adulto: disostruzione, laserterapia e posizionamento di endoprotesi bronchiali, trattamento toracoscopico e dello pneumotorace; nel bambino: rimozione di corpi estranei endo-bronchiali e toracosco-pie per il trattamento dell’empiema complesso).

Nel presentarsi, ha spiegato che «l’attività di questa unità operativa è strutturata su tutti e tre i presidi ospedalieri dell’ambito territoriale ravennate: in particolare a Faenza viene svolta attività ambulatoriale, a Ravenna attività endoscopica/interventistica, mentre a Lugo sono presenti il reparto degenza, che si occupa di tutte le patologie legate alla respirazione, tra cui la prevalente sono le broncopneumatopatie ostruttive, ed il Centro del sonno».  Attivato due anni fa circa, si occupa di tutte le patologie del sonno, che sovente portano a problemi respiratori, e viceversa, e raccoglie l’80 per cento dei pazienti. “Il mio obiettivo – ha aggiunto il dottor Gurioli – è quello di completare l’offerta di questo servizio, che già vede circa 500 pazienti l’anno, e strutturarlo ulteriormente. Altro importante obiettivo è l’appropriatezza delle prestazioni e dei percorsi dei pazienti”.

L’Unità operativa di Pneumologia dell’ambito territoriale di Ravenna effettua circa 32mila prestazioni l’anno, e precisamente (dati 2018): 11.330 visite ambulatoriali, 255 prestazioni di allergologia, 18.860 di fisiopatologia respiratoria, 512 broncoscopie; 733 polisonnigrafie e 154 ecografie. Sono stati 332 i pazienti ricoverati a Lugo, di cui metà ventilati. I medici in forze all’unità operativa sono 7, gli infermieri e oss 20.

Il dottor Busetti ha rimarcato che «la strutturazione di questa unità operativa, che opera su tutti e tre i presidi, rappresenta molto bene il concetto di rete, che sta alla base della distribuzione di nostri servizi sul territorio. Siamo molto soddisfatti della nomina del dottor Gurioli, che dà guida stabile all’unità operativa e rappresenta un rilancio dell’attività del servizio. Per quanto riguarda Lugo, aggiungo che proseguono anche gli investimenti strutturali e organizzativi: abbiamo attivato, ad esempio, l’iter per coprire i primariati di Ortopedia e Medicina generale»

Sollecitazioni dal basso per il nuovo piano urbanistico, laboratorio il 26 ottobre

A Sant’Alberto il secondo appuntamento dopo quello dedicato al verde. Nella prima fase del percorso di coinvolgimento dei cittadini sono arrivate 189 segnalazioni

l’attuale area urbana di Ravenna vista dal satelliteLa nuova legge regionale in materia urbanistica (24/2017 in vigore dal 2018) stabilisce che i Comuni debbano dotarsi di un Pug (piano urbanistico generale) in sostituzione di Psc (piano strutturale comunale) e Rue (regolamento urbanistico edilizio). A Ravenna il Comune ha deciso di avviare un processo partecipativo per coinvolgere la cittadinanza. In estrema sintesi si può dire che l’amministrazione voglia raccogliere sollecitazioni, suggestioni e proposte da chi vive la città – non solo chi ci abita, non solo professionisti della materia urbanistica – da consegnare ai progettisti esterni al palazzo a cui è stato affidato il compito di elaborare il Pug.

Attualmente il percorso è a metà. Facciamo il punto con Giovanna Amaducci della cooperativa Villaggio Globale che sta curando il processo partecipativo: «Nella prima fase si sono svolti dodici incontri (almeno uno per ogni consiglio territoriale, ndr) a cui hanno partecipato 329 persone. Con i cittadini abbiamo indagato i bisogni dei territori e raccolto le idee per i luoghi della rigenerazione che è un tema molto importante per il nuovo strumento urbanistico. Abbiamo raccolto 189 segnalazioni: edifici, quartieri, aree scoperte che secondo i cittadini hanno bisogno di rigenerazione». Si poteva segnalare di tutto, gli uffici tecnici hanno scremato i casi che non riguardavano questioni non pertinenti «come ad esempio chi ha segnalato un incrocio da rifare». Ma nulla è caduto nel vuoto: «L’assessora Federica Del Conte e i tecnici del Comune hanno inoltrato queste segnalazioni a chi competeva». Da questa fase è uscita una mappa consultabile nella sezione “voci dalla città” su rup.comune.ra.it.

Il Pug è articolato in previsioni strutturali e previsioni programmatiche: le prime identificano le linee fondamentali dell’assetto dell’intero territorio comunale e determinano le direttrici di sviluppo degli insediamenti nel territorio comunale; le altre definiscono le localizzazioni delle aree da ricomprendere nei Pue (piani urbanistici esecutivi) stabilendo quali siano le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili.

Il 12 ottobre si è entrati nella seconda fase con il primo dei tre laboratori (il prossimo il 26 ottobre e poi il 9 novembre) su temi specifici scelti dai cittadini perché ritenuti di particolare interesse. Il primo appuntamento era dedicato al verde: di parchi e giardini si è parlato al centro Segurini in via Conventello 33. Ai tre laboratori «può partecipare chiunque, anche chi non ha preso parte alle iniziative precedenti».

Il prossimo laboratorio si terrà sabato 26 ottobre dalle 10 alle 17 nella sala del consiglio territoriale di Sant’Alberto, in via Cavedone 37. Dopo aver parlato di parchi e giardini, questo secondo laboratorio affronterà il tema della permeabilità dei suoli e dello spazio pubblico. I lavori partiranno da un momento di formazione sugli obiettivi della nuova legge urbanistica che sono occasioni per andare verso un miglioramento della qualità urbana; in particolare, la rigenerazione urbana, la riprogettazione degli spazi e la restituzione dello spazio pubblico alle persone, possono diventare importanti occasioni per rendere la città più resiliente, attraverso strategie di sviluppo più attente all’ambiente e al futuro dei territori e dei cittadini.
Il laboratorio si servirà del caso-studio della piazza centrale di Sant’Alberto, che oggi si presenta come un parcheggio. Il desiderio dei cittadini è che questo luogo torni ad essere una piazza, intesa come luogo di incontro. Il caso-studio offre la possibilità di immaginare in modo condiviso una riqualificazione della piazza, per poi andare a definire, con il confronto tra cittadini e professionisti presenti al laboratorio, linee guida e buone pratiche per il miglioramento dei suoli e degli spazi pubblici dei quartieri, che siano replicabili in tutti i contesti della nostra città. È gradita l’iscrizione, al fine di preparare il pranzo per tutti i partecipanti, registrandosi all’evento a questo link oppure mandando una e-mail all’indirizzo ravennapug@comune.ra.it.

Ma il cittadino che partecipa, quanto può auspicare di essere ascoltato? «A tutti abbiamo detto chiaramente che i progettisti del Pug potranno ignorare del tutto queste suggestioni. Però è chiaro che le sollecitazioni dal basso hanno una importanza e ci auguriamo che in qualche modo in questo lavoro vengano prese in considerazione».

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