Manca meno di una settimana alla presentazione ufficiale del percorso 2020 della gara e le indiscrezioni di stampa danno per certo un arrivo nella città del Sale, Medri temporeggia ma ammette: «Mi sto impegnando per questo sogno»
Massimo Medri
«Dal giorno in cui si è insediata l’amministrazione comunale di Cervia si è messa all’opera insieme alla Regione e alla Destinazione Romagna perché si avveri il sogno di avere il Giro d’Italia nel 2020. La nostra partecipazione o meno a questo evento sarà resa nota solo nei prossimi giorni, perciò non azzarderei annunci ancora infondati». Il sindaco di Cervia, Massimo Medri, interviene dopo le recenti indiscrezioni di stampa che danno la località costierà come arrivo di tappa per la prossima edizione della corsa rosa. L’attesa per l’ufficialità è ormai agli sgoccioli: il 24 ottobre infatti verà rivelato il percorso.
Al di là della cautela prima degli annunci ufficiali, il fatto stesso che Medri faccia questa dichiarazione a meno di una settimana dalla presentazione lascia pensare che le cose siano avviate in senso positivo. Difficile pensare che ancora i Comuni non sappiano di essere o meno città di tappa. Il primo cittadino cervese poi sottolinea una coincidenza particolare: «L’ultima volta che il Giro d’Italia è arrivato a Cervia è stato durante il mio mandato (il 68enne Medri è stato già sindaco dal 1988 al 2004, ndr), e fui io a volerlo fortemente. Non posso nascondere che in questi giorni mi sto impegnando per riportare ancora una volta questo bellissimo evento identitario, storico e popolare a Cervia».
Alcuni deputati spagnoli chiedevano di tenere 25 millimetri come dimensione ma in Adriatico da anni non arrivano oltre 22,5. Anche per il 2020 sarà concessa la possibilità di pescarle: a Ravenna 17 barche se ne occupano
I pescatori dell’Emilia-Romagna potranno continuare a raccogliere e commercializzare le “venus gallina”, le vongole di mare, al di sotto del limite di 25 millimetri consentito dall’Unione europea. Arriva da Bruxelles la conferma che anche la Spagna accetterà di prorogare per l’Italia ancora per un anno l’attuale accordo in scadenza il 31 dicembre 2019.
Oltre 120 famiglie di pescatori sulla riviera romagnola (37 barche nella marineria di Rimini e 17 in quella di Ravenna) rischiavano di ritrovarsi in seria difficoltà: alcuni deputati spagnoli avevano chiesto al Parlamento Ue di non prorogare la deroga che abbassa il limite minimo di pesca a 22 mm, già autorizzata nel 2017 quando vennero riconosciute le specificità dell’ecosistema del mare Adriatico e la piena sostenibilità biologica. Una deroga che la Commissione europea ha ritenuto di proporre ancora per un anno (quindi per tutto il 2020) al Parlamento europeo.
L’assessora regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, ha ricevuto una sostanziale conferma alla proroga nel corso di un incontro con l’europarlamentare spagnola della Commissione Pesca, Clara Aguilera Garcia. «Da alcuni anni in Adriatico le vongole raggiungono i 22,5 millimetri – spiega Caselli – quindi una taglia inferiore a quella stabilita dall’Ue. La causa potrebbe essere dovuta a un cambiamento della situazione biologica o agli effetti del cambiamento climatico, ma questo è un dato di fatto confermato da studi autorevoli commissionati dalla Regione Emilia-Romagna. Studi consolidati, tra cui quello del Cnr, hanno ormai assodato che le vongole si riproducono quando raggiungono i 16 millimetri e quindi la questione della taglia minima non mette assolutamente in discussione la riproduzione dei molluschi». L’assessora annuncia che nell’incontro la ministra Teresa Bellanova, a Ferrara il 21 ottobre, solleciterà l’intervento di Palazzo Chigi per scongiurare di ritrovarsi, il prossimo anno, nella stessa condizione: «I governi italiano e spagnolo si mettano subito al lavoro per trovare un accordo ed armonizzare la taglia delle vongole da pescare su tutto il territorio».
Mario Ravaglia, 67 anni, aveva diretto il pronto soccorso di Lugo ed è stato tra i fautori della nascita di Medicina d’Urgenza a Ravenna. Lascia moglie e cinque figlie
Mario Ravaglia
Cordoglio da parte dell’Ausl e di tutta la comunità di Glorie di Bagnacavallo (dove viveva) e Mezzano (dove partecipava attivamente alle attività della parrocchia) per la morte di Mario Ravaglia, 67enne medico in pensione dell’Ausl, già direttore del pronto soccorso di Lugo.
L’anziano è morto dopo un volo nel vuoto di 120 metri durante un’escursione nelle prealpi vicentine, dove risultava disperso da mercoledì. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita la mattina dopo.
Ravaglia è stato figura di spicco all’interno dell’Ausl locale (dove ha iniziato a lavorare nel 1977, dopo laurea con il massimo dei voti e specializzazione a Ferrara), tanto che oggi sui quotidiani i suoi colleghi definiscono il suo contributo fondamentale per la nascita della Medicina d’urgenza a Ravenna.
Lascia la moglie e cinque figlie. Lo piangono anche la parrocchia di Mezzano dove già mercoledì sera, alla notizia della scomparsa, moltissime persone hanno partecipato a un momento di preghiera con il vescovo – scrive l’organo stampa della diocesi, Risveglio2000.
In segno di lutto dell’intera comunità, a Mezzano è stato annullato il recital in programma sabato sera nell’ambito della festa parrocchiale e molti altri appuntamenti si svolgeranno in tono minore.
Tra i messaggi di cordoglio anche l’ex candidato sindaco di Lugo (nel 2014), Silvano Verlicchi, tra i fondatori del Medical Center di Ravenna, dove Ravaglia ha svolto la libera professione come specialista medico omeopata. «Mario Ravaglia è stato un bravo medico e un amico – scrive Verlicchi –. Ottimo Dirigente in Medicina d’Urgenza all’Ospedale di Lugo, sino al momento della pensione. Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio alla famiglia e a tutti i suoi cari».
Il ministro Franceschini ha partecipato alla riunione del comitato nazionale presieduto da Carlo Ossola
Il ministro per i Beni e per le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, è intervenuto ieri (17 ottobre) alla quinta adunanza del Comitato nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, presieduto da Carlo Ossola, chiamato a elaborare un programma di iniziative per il 2021.
«La figura di Dante è universale – ha dichiarato Franceschini – e il lavoro da fare è molto. Il governo è impegnato a rafforzare le iniziative per questa importante ricorrenza e promuovere al meglio il suo genio nel mondo».
Il presidente Ossola, nel ringraziare il ministro per il prezioso sostegno alle attività del comitato, ha comunicato che sono numerose le iniziative già in cantiere sia in Italia, come la mostra alle Scuderie del Quirinale o il concerto di apertura delle celebrazioni a Ravenna con una composizione originale dedicata ai tre canti della Commedia, che all’estero, come ad esempio una presenza dantesca nel nostro padiglione nazionale a Expo Dubai 2020.
Il Presidente inoltre ha sottolineato che sono già venti i progetti pervenuti al comitato e ha ricordato che è possibile sottoporre le iniziative compilando il modulo on line entro il 31 dicembre 2019.
Il 20 ottobre tornano gli spettacoli rivolti alle famiglie. E intanto la quinta generazione del Teatro del Drago compie 40 anni
Mauro Monticelli, direttore artistico della compagnia assieme al fratello Andrea
È prevista per fine mese l’apertura della XXXIesima edizione de “Le Arti della Marionetta“, la stagione teatrale organizzata dalla compagnia Teatro del Drago della famiglia d’arte Monticelli che festeggia quest’anno i quarant’anni della sua quinta generazione. Una compagnia, quella dei Monticelli, che ha saputo rinovvarsi e adattarsi di anno in anno alle esigenze del pubblico, promuovendo spettacoli che si rivolgono principalmente ai giovanissimi e alle loro famiglie, ma con un occhio di riguardo anche per gli adolescenti che desiderano rimanere a stretto contatto con il magico mondo del teatro.
È un grande amore quello che traspare dalle parole di Roberta Colombo, attrice e dirigente – assieme ad Andrea Monticelli e Mauro Monticelli – del Teatro del Drago, che ha presentato oggi, alla presenza dell’assessora alla cultura Elsa Signorino, il programma 2019-2020 degli spettacoli. L’evento si è svolto nel suggestivo ambiene della Casa delle Marionette di Vicolo Padenna ed è stata l’occasione per ricordare l’universalità del linguaggio teatrale, capace di abbattere quelle barriere fisiche – perchè «andare a teatro significa anche sedersi a fianco a chi non conosci» – e culturali che troppo spesso vediamo innalzarsi all’interno della società. E se è vero che il teatro «ti costringe a un’umanità che non è più così scontata», allora il suo messaggio arriverà ancora più chiaramente a chi innocente lo è per antonomasia: il bambino.
Proprio ai più piccoli è rivolta una ricchissima offerta culturale resa possibile grazie al sostegno del Comune di Ravenna e alle collaborazioni con diversi attori del panorama cittadino, tra cui L’Istituzione Biblioteca Classense e il progetto Nati per leggere, la rete delle associazioni Almagià e l’editore Reclam.
L’inizio della stagione teatrale è anticipato quest’anno dallo spettacolo Il Principe ranocchio, una co-produzione italio tedesca tra le compagnie Jugend Theater di Speyer e Teatro del Drago che sarà presentato sabato 19 ottobre alle ore 18 al Teatro Rasi. Nell’occasione sarà anche possibile prenotarsi per tutti gli spettacoli di “Le arti della marionetta”, che si svolgeranno dal 20 ottobre al 22 febbraio la domenica pomeriggio alle ore 17 presso le Artificierie Almagià.
La stagione teatrale 2019-2020 vede il ritorno in scena dei grandi “classici” del Teatro del Drago, come Fagiolino asino d’oro, con cui si apre il sipario il 20 ottobre, e il simpatico coniglietto Teo, in programmazione il 17 novembre. In mezzo troviamo Baby Halloween, un evento rivolto a bambini under 6 che intede riportare la Festa del 31 ottobre al suo significato tradizionale legato alla cultura celtica, ossia la celebrazione del passaggio stagionale. Per l’occasione lo spazio delle Artificierie Almagià si trasformerà in un luogo magico.
Tre sono poi gli spettacoli dedicati ai personaggi delle fiabe: si parte il il 17 novembre con Cappuccetto Rosso della compagnia fiorentina i Pupi di Stac, per poi proseguire nell’anno nuovo con Cenerentola in bianco e nero della compagnia Proscenio Teatro (19 gennaio) e Robin Hood (26 gennaio).
Il 2020 porterà con se altri due momenti di Festa: il 6 gennaio dalle ore 16 all’ Almagià si celebra l’Epifania con lo spettacoloTutti vanno alla Capanna, ispirato al Presepe, della compagnia Teatro alla Panna; il pubblico sarà inoltre coinvolto in laboratori, installazioni e nel rituale gioco-scambio dei regali, in attesa dell’arrivo della Befana.
Domenica 9 Febbraio il teatro lascia il posto alla danza. La coppia formata da Aldo Rendina e Federica Tardito presterà corpo e voce al racconto della strana amicizia tra un’anatra e la morte, permettendo così di affrontare un concetto, quello della morte, così misterioso e delicato.
Una scena dello spettacolo “Mulan e il drago” della compagnia Teatro dei colori
La stagione si concluderà infine il 22 Febbraio in occasione della Festa di Carnevale. La compagnia abruzzese Teatro dei colori, conosciuta per i suoi suggestivi effetti chiaroscurali, metterà in scena Mulan e il drago, ispirato alla storia della giovane paladina cinese.
Ma “Le Arti della Marionetta” non si limita agli spettacoli domenicali. Ad essi si aggiungono infatti sia le iniziative legate al Museo La Casa delle Marionette, che continua in parallelo la sua attività culturale, sia i progetti di formazione rivolti al pubblico di giovanissimi: “Il piccolo giornalista”, in collaborazione con Ravenna e Dintorni, che permette ad ogni spettatore di esprimere, a parole o tramite un disegno il proprio parere critico sullo spettacolo visto, e “Le arti crescono” per ragazzi dagli 11 ai 17 anni.
Da ultimo si ricorda il Festival internazionale dei burattini e delle figure Arrivano dal mare, previsto per maggio 2020.
Bilanci dell’ottava edizione del progetto di volontariato del Comune di Ravenna. All’Almagià l’evento conclusivo con il ritiro degli attestati per i 702 ragazzi che hanno partecipato
Magliette gialle in piazza
È tempo di festeggiamenti per le “Magliette gialle” che, durante l’estate, hanno partecipato all’ottava edizione del progetto di volontariato e cittadinanza attiva “Lavori in Comune”. Domani, venerdì 18 ottobre, alle 20.30 alle Arteficerie Almagià, i 702 ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni coinvolti nell’iniziativa sono invitati con le loro famiglie per la festa conclusiva e il ritiro degli attestati, utili per il riconoscimento dei crediti formativi.
Nel corso della serata, dopo i saluti e gli interventi del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore al Decentramento Gianandrea Baroncini, verranno proiettati video di alcuni dei 62 laboratori svoltisi dal 17 giugno al 6 settembre e si esibiranno anche alcuni dei partecipanti ai progetti musicali.
Promosso dall’assessorato al Decentramento, Lavori in Comune è sostenuto dai dirigenti scolastici delle scuole secondarie e realizzato con la collaborazione di numerosi soggetti pubblici e privati, del mondo dell’associazionismo, dei servizi e del volontariato, nonché di singole persone iscritte all’albo comunale dei volontari e delle volontarie. Hanno partecipato a quest’ultima edizione 702 volontari e 52 tutor/esperti a guidare i ragazzi e le ragazze nelle diverse attività.
I laboratori proposti, per un totale di 108 settimane, hanno registrato un incremento rispetto a quelli delle precedenti edizioni, dovuto al maggiore coinvolgimento di associazioni ed enti che sempre più credono nel progetto che in otto edizioni ha visto la partecipazione di 4.603 ragazzi e ragazze.
I laboratori sono strutturati in percorsi settimanali di cinque giorni (a parte qualche eccezione, che prevede una durata maggiore) in cui i ragazzi e le ragazze, dopo una breve formazione, svolgono specifiche attività di volontariato, che riguardano l’ambiente, la tutela dei beni comuni, l’arte e la cultura, la memoria storica, la comunicazione, la solidarietà e il turismo. Ogni percorso prevede la presenza di animatori o di tutor.
I partecipanti sono stati per il 39% maschi e per il 61% femmine e al termine dei laboratori hanno risposto a un questionario di verifica sull’esperienza svolta. Tra gli esiti del questionario risulta che l’89,9% ripeterebbe l’esperienza che è stata definita dalla maggior parte di loro interessante e coinvolgente.
Alcuni dei risultati conseguiti Sono stati aiutati a fare i compiti e affiancati in attività ludico/ricreative circa 2.000 bambini e bambine nelle 33 settimane di laboratori creativi; sono stati creati 4 libri modificati, donati alle biblioteche decentrate; sono state realizzate oltre 50 cuffiette, scarpine e altri piccoli indumenti donati ai piccoli pazienti dei reparti di neonatologia e pediatria dell’ospedale di Ravenna; è stata fornita assistenza a più di 5800 turisti in visita in città; sono state riparate e rigenerate 25 biciclette donate ad associazioni di volontariato; aggiustate e riverniciate in aree verdi pubbliche 69 panchine e 13 giochi per bambini, 9 tavoli, 1 bacheca, 4 fioriere e 3 totem informativi; 8 murales, lampade e oggetti di arredo hanno abbellito e decorato i locali di case protette, scuole, biblioteche e sedi decentrate; è stata realizzata una grande struttura di ferro e cartapesta, che sarà esposta la sera della festa; è stato prodotto il cartone animato Cucù innamorato della luna, tratto dal libro Tonywood di Antonio Franchini; ad agosto si è svolto l’evento per ricordare la strage al Ponte degli Allocchi del 25 agosto, grazie anche all’impegno di due laboratori di magliette gialle; 29 ragazze e ragazzi hanno acquisito competenze utili in caso di primo soccorso e di sicurezza in mare; 10 magliette gialle hanno affiancato i volontari del progetto “Al mare insieme a te”, dedicato all’accoglienza e all’accompagnamento in spiaggia di persone con malattie invalidanti nello stabilimento balneare “Insieme a te”; i ragazzi e le ragazze dei laboratori musicali di rap, chitarre elettriche, percussioni e danze dal mondo animeranno la serata finale.
Un 68enne è precipitato in un dirupo per circa 120 metri: in compagnia di altri cinque amici stava percorrendo la strada delle 52 gallerie poi ha allungato il passo lasciandosi dietro gli altri che non l’hanno più visto
Un 68enne medico in pensione residente a Bagnacavallo è stato ritrovato morto in un dirupo lungo la strada delle 52 gallerie del Monte Pasubio, tra le province di Trento e Vicenza. Il ritrovamento del corpo, precipitato per circa 120 metri dal percorso, è avvenuto stamani 17 ottobre: l’uomo risultava disperso da ieri quando i cinque amici in sua compagnia nell’escursione hanno dato l’allarme. Mario Ravaglia è il nome dell’escursionista deceduto: dalla pensione si occupava di omeopatia, in precedenza era stata a lungo direttore del pronto soccorso di Lugo.
Il 68enne era partito con un gruppo di amici da Bocchetta Campiglia (Vicenza). All’altezza della 19esima galleria il gruppo si è fermato a cercare gli occhiali di uno di loro e Ravaglia ha continuato da solo. Al rifugio Papa i compagni non hanno trovato il medico e hanno imboccato la strada del ritorno pensando che fosse già sceso a valle. Quando il gruppo ha raggiunto le auto in sosta non ha trovato Ravaglia e il cellulare dell’uomo era spento: alle 17 è stato dato l’allarme ai soccorsi. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, l’ultimo contatto con l’escursionista risale alle 12 quando era al telefono con la moglie, finché non è caduta la linea.
A Ravenna il 18 ottobre una serata in ricordo della rockstar e del primo sbarco sulla Luna
L’11 luglio del 1969 usciva il 45 giri Space Oddity. Nonostante la canzone raccontasse la storia di un astronauta, Major Tom, destinato a rimanere nello spazio per sempre, la Bbc scelse il brano come colonna sonora dell’allunaggio avvenuto il 20 luglio dello stesso anno. Space Oddity divenne il primo grande successo di David Bowie e Major Tom, che voleva essere una metafora dell’isolamento e della solitudine, finì per divenire il simbolo dell’epopea spaziale.
Per questo motivo si è deciso di celebrare la “galassia” David Bowie in un tributo al grande artista e commemorare i 50 anni di Space Oddity e dell’allunaggio di Apollo 11 con una serata evento a Ravenna dedicata al “fenomeno Bowie” e alla “conquista della Luna” come punto di svolta nella storia dell’umanità e nella visione dell’universo.
La serata sarà condotta da Rita Rocca, giornalista Rai e regista del film Bowienext – Nascita di una galassia e da Stefano Cavina, vincitore del Premio Vega 2019 con il libro Apollo – La sfida alla Luna e curatore dell’evento. L’incontro sarà al Cinema Mariani, dove alle 18.30 sarà proiettata la pellicola della Rocca.
Ambra Mattioli
Dopo la proiezione la serata continuerà al ristorante Passatelli con il concerto acustico della Tribute Band Aladdin Insane con Ambra Mattioli (lead vocals, acoustic guitar) e Francesco Infarinato (piano, keyboards, back vocals, acoustic guitar).
Leader della band, Ambra Mattioli oltre che musicista è anche un’incredibile art performer le cui attività artistiche e creative spaziano dalla pittura ai romanzi, dal project-desiner all’ebanisteria. Dave Thompson, autore del libro The Freakiest Show: David Bowie cover versions, l’ha citata più volte, con tanto di foto alle sue interpretazioni. Il suo cortometraggio Burning Tape si trova all’interno del film Bowienext di Rita Rocca.
Rita Rocca è regista/film-maker. Inviata Rai per Porta a Porta, Ballarò e La Vita in Diretta, è anche autrice per Rai Educational di documentari come Pianeta Energia, C’era una volta e Scala Mercalli. Nel 2016 ha vinto il Premio Letterario Alfredino Rampi con il racconto Io Posso Volare. È attualmente conduttrice radiofonica e giornalista del Gr-Rai.
Stefano Cavina è scrittore e giornalista. Ha debuttato come corrispondente del settimanale “Rombo” e in seguito per “Nuovo Orione” e “La Rivista Aeronautica”. È autore del libro Apollo-La sfida alla Luna, con il quale ha vinto il Premio letterario Vega 2019. Il suo ultimo volume Men On The Moon ha ricevuto l’apprezzamento ufficiale da parte dell’Ufficio Storico della Nasa. Attualmente scrive sul web e collabora con Rai.
In programma a Ravenna un convegno sulle novità per cittadini e professionisti
Cambiano le modalità per partecipare alle aste immobiliari del tribunale: da gennaio 2020 le offerte potranno essere presentate solo in via telematica e sarà necessario munirsi di firma digitale e posta elettronica certificata (Pec).
Per informare i cittadini e i professionisti sulle nuove modalità, l’associazione notai per le esecuzioni immobiliari (Asnes) – in collaborazione con il consiglio notarile di Ravenna, l’ordine degli avvocati di Ravenna, l’associazione per le associazioni dei professionisti delegati e l’Ainc – promuove un convegno sul tema il 25 ottobre al teatro Rasi di Ravenna dalle 9. Titolo: “Le esecuzioni immobiliari in Italia dopo la riforma: il punto sulle aste telematiche. Dati, professionisti, privati, banche e imprese a confronto”. Iscrizione: 50 euro (pranzo compreso). La partecipazione al convegno attribuisce crediti professionali per notai (12), avvocati, commercialisti e geometri (8). Per iscrizioni www.asnesravenna.it.
«Il convegno – spiega il notaio Andrea Dello Russo, responsabile scientifico dell’evento e presidente dell’Asnes – oltre a trattare il tema delle nuove modalità operative, analizzerà le problematiche legate alla presentazione dell’offerta telematica e all’aggiudicazione del bene e approfondirà il ruolo del professionista delegato, sia quale delegato alla vendita, che quale delegato alla custodia degli immobili, trattando il contenuto dell’ordinanza di delega, dell’avviso di vendita e facendo una panoramica circa i comportamenti adottati dai diversi tribunali italiani, nonché la disciplina della pubblicità degli avvisi e delle modalità di esecuzione delle aste telematiche».
Nelle due sessioni di lavoro (mattutina e pomeridiana) interverranno, tra gli altri, i magistrati di Cassazione Giovanni Fanticini e Raffaele Rossi, i giudici delle esecuzioni, Rinaldo D’Alonzo e Paolo Gilotta e il giudice delegato Alessandro Farolfi. Vi sarà altresì un dibattito animato da quattro gestori di aste telematiche e si confronteranno banche, Abi e Banca d’Italia, oltre ai professionisti del settore.
La Cgil: «Gli appalti da mesi in attesa dell’avvallo da parte dell’Agenzia del Demanio»
Nella sede dell’Inps di Ravenna, l’assenza di distributori di acqua, cibo e bevande calde e fredde perdura nonostante le sollecitazioni della Fp Cgil.
I sindacati riportano l’ultimo episodio in ordine cronologico, accaduto a un malcapitato utente che, nell’attesa di essere ricevuto, avrebbe avvertito un lieve malessere e avrebbe chiesto dove fossero i distributori d’acqua. «Chiaramente l’acqua – racconta la Cgil –, di proprietà della dipendente di turno allo sportello, gli è stata fornita, ma non possiamo esimerci dal denunciare il procrastinarsi di una situazione paradossale».
«Il problema – spiega la Cgil in una nota inviata ai giornali – si protrae da circa un anno comportando disagi sia per l’utenza ma anche per i dipendenti. Gli appalti che disciplinano la messa a bando per l’installazione delle macchinette distributrici di acqua, bevande calde o fredde e cibo, sono da mesi in attesa dell’avvallo da parte dell’Agenzia del Demanio. Non sono bastati i tanti comunicati di sollecito della Fp Cgil. Non è stata nemmeno utile una petizione firmata dai dipendenti e consegnata direttamente alla segreteria del presidente Tridico, oltre che alla Direzione regionale e provinciale».
Apprensione tra le 17 barche impegnate in provincia di Ravenna. Si attende una proroga del Parlamento europeo sulla misura minima a 22 millimetri del mollusco
Oltre 120 famiglie di pescatori fra Rimini e Ravenna rischiano di ritrovarsi in seria difficoltà se non verrà confermato il via libera alla pesca in Adriatico per le vongole con misura minima a 22 millimetri. È quello che accadrà nel caso in cui il Parlamento europeo, su richiesta di alcuni eurodeputati spagnoli, non dovesse prorogare fino a tutto il 2020 la deroga già concessa all’Italia dalla Commissione Ue, alla normativa che vieta la pesca delle vongole sotto i 25 millimetri.
Si tratta di una misura di gestione che prevede la riduzione della taglia minima di 3 millimetri, già autorizzata da Bruxelles nel 2017 quando vennero riconosciute le specificità dell’ecosistema del mare Adriatico e la piena sostenibilità biologica. Una deroga che la Commissione europea ha ritenuto di proporre ancora per un anno (quindi per tutto il 2020) al Parlamento europeo.
«Nel 2016 – spiega Vadis Paesanti, vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna – l’Unione europea ha concesso per tre anni (2017-19) questa deroga all’Italia, permettendoci di pescare e commercializzare vongole con una dimensione minima di 22 millimetri. Il provvedimento è in scadenza e la Commissione Ue, a seguito di analisi che hanno confermato come la fauna ittica non sia stata alterata, ha deciso di proporne l’allungamento per un altro anno incontrando per adesso la contrarietà degli eurodeputati spagnoli che hanno chiesto che venga ritirato. Se il Parlamento europeo dovesse dargli ragione e il limite minimo per le vongole pescate in Adriatico tornasse a 25 millimetri, nella Riviera romagnola 54 barche per la pesca di vongole (37 nella marineria di Rimini e 17 in quella di Ravenna) dovranno essere tirate definitivamente in secca con più di 120 pescatori che si troveranno senza lavoro per provvedere alle proprie famiglie».
Tre millimetri, da 22 a 25: il nodo del contendere è tutto racchiuso in questa misura che sembrerebbe trascurabile ma non lo è affatto. «La vongola Venus Gallina – prosegue Paesanti -, che vive in particolare nei fondali sabbiosi del tratto di mare compreso fra le province di Ravenna e Rimini ed è comunemente nota come poverazza, in queste zone non riesce quasi mai a raggiungere la misura minima prevista dalla Ue. Negli anni abbiamo fatto diversi tentativi di favorirne lo sviluppo, incluso prevedere lunghi periodi di fermo pesca, ma i risultati sono stati inequivocabili: a differenza delle vongole veraci, la poverazza una volta raggiunti i 22 millimetri circa, comincia lentamente a decadere e, per lo più, muore prima di conquistare questi fatidici 3 mm che mancano per la misura richiesta dall’Unione Europea».
Non ci sarebbe quindi alcuna volontà predatoria dell’ambiente né la ricerca di facili scappatoie alla legge, alla base della richiesta italiana di conferma della deroga, ma una semplice e chiara presa di coscienza di una situazione concreta e tangibile, supportata da dati e analisi: «Abbiamo collaborato in questi anni con diversi enti di ricerca – prosegue Paesanti – per dimostrare come la nostra pesca non solo non sia lesiva per l’ambiente e l’ecosistema delle vongole ma anzi, ne favorisca lo sviluppo, permettendo la crescita sana di nuovi esemplari che trovano meno competizione e più nutrimento dopo la raccolta da parte nostra degli esemplari adulti. Abbiamo inviato i dati a Bruxelles e confidiamo che, anche sulla base di queste risultanze, la deroga venga confermata. Ne va del futuro di un settore che esporta un’eccellenza apprezzata ben oltre i confini nazionali».
Osservando i dati dell’export, Paesanti fa notare infatti come «tra i nostri principali clienti nei mesi compresi fra ottobre e aprile c’è proprio la grande distribuzione e le catene di ristorazione spagnole che non trovano dai fornitori locali una quantità di prodotto sufficiente per soddisfare le proprie esigenze. Se nel mare Adriatico non potessimo più pescare le vongole a 22 millimetri, a rimetterci sarebbero quindi anche i consumatori spagnoli che apprezzano il nostro prodotto».
Il progetto è rivolto alle scuole e coinvolge gli studenti in qualità di spettatori e giudici
Stamane, nell’ambito della presentazione della diciassettesima edizione del Nightmare Film Festival, è stata lanciata una nuova iniziativa culturale rivolta a tutte le scuole della città. Visioni Fantastiche – questo il nome del festival – è stato ideato e realizzato dalla cooperativa Start Cinema (la stessa che si occupa di Nightmare) allo scopo di avvicinare bambini e ragazzi al mondo del cinema, concepito come strumento di formazione dell’individuo, e raggiungere quindi lo spettatore del futuro. Proprio per il suo valore educativo Visioni Fantastiche ha ottenuto il sostegno di Miur e Mibac ed è stato inserito nel Piano Nazionale Cinema per la Scuola.
Colonna portante del festival, che si svolgerà dal 21 al 29 ottobre, sarà il Concorso Internazionale di corti e lungometraggi e le sue Giurie, chiamate “I Visionari”. L’assoluta unicità della rassegna consiste nel duplice ruolo che i ragazzi sono chiamati a rivestire, ossia quello di spettatori e di giudici delle pellicole. Essi saranno divisi per età in cinque sezioni (Visionari 6+, 9+, 12+, 16+, 18+) alle quali saranno presentati, uno per sezione, cinque lungometraggi che competeranno per un unico premio al miglior film, attribuito al lungometraggio più votato dalla giuria di riferimento. Lo stesso procedimento sarà applicato alla categoria dei corti.
Si parte lunedì 21 Ottobre con la sezione 6+, per cui è stata pensata una selezione di film soprattutto animati.
“Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki
Nel corso del Festival le proiezioni saranno affiancate da altre iniziative a tema cinematografico come laboratori, spazi interattivi e master class. Queste ultime sono concepite come delle vere e proprie lezioni frontali i cui argomenti spaziano fra approfondimenti sul cinema di genere fantastico, la serialità e i nuovi linguaggi cinematografici. Tutte le lezioni saranno ad ingresso gratuito e saranno accessibili a tutti.
Si segnalano in particolare la lezione di Davide Vukich del Circolo Sogni Antonio Ricci sulla storia del cinema d’animazione, con riferimento alla Disney (mercoledì 23 ottobre ore 14.30 al Palazzo dei Congressi. Ingresso riservato agli studenti), la master class delle docenti Emanuela Serri e Rossella Giovannini sull’incontro fra cinema e filosofia (in programma per martedì 29 ottobre ore 17.00. Ingresso gratuito aperto a tutti) e quella sui “cattivi seriali” del professor Alessandro Iannucci e dello scrittore Andrea Bernardelli (lunedì 21 ottobre ore 18).
Durante le giornate del festival una programmazione di film inediti alla distrubuzione nazionale scandirà le serate dell’evento. Si tratta di opere in cui il messaggio educativo e l’elemento spettacolare trovano la loro sintesi perfetta. L’ingresso alle Anteprime fantastiche è gratuito e aperto a tutti.
Un evento di grande interesse è l’omaggio al maestro Hayao Miyazaki, il più importante regista d’animazione degli ultimi quarant’anni, di cui saranno presentate due delle pellicole più significative: Il mio vicino Totoro e Ponyo sulla Scogliera. Domenica 27 ottobre alle ore 10, sempre al Palazzo dei Congressi, sarà invece proiettato Never-ending man: Hayao Miyazaki, documentario incentrato sulla figura dell’artista dopo l’annuncio del suo ritiro nel 2013.
Parlando infine di ospiti speciali, venerdì 25 ottobre alle ore 18 il Festival accoglierà la scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva Marta Perego, autrice del libro Le Grandi Donne del Cinema, che presenterà in un esclusivo incontro letterario condotto in collaborazione con ScrittuRa Festival.