Cordoglio a Faenza per Roberto Ravagli e Rita Bisi, scomparsi nell’incidente in A14
L’uomo era il titolare di un noto studio di architetti in città, la moglie lavorava come operatrice shiatsu
Cordoglio a Faenza per la morte di Roberto Ravagli e Rita Bisi, le vittime dell’incidente di ieri pomeriggio (8 febbraio) sul tratto di A14 tra Ravenna e Faenza. La coppia sarebbe andata fuori strada a bordo della propria Volkswagen a seguito di una sbandata improvvisa.
L’uomo, di 69 anni, era titolare dal 1995 dello studio di architettura Ravagli, conosciuto in città e impegnato nella realizzazione di progetti la progettazione del seminario diocesano di Faenza, e la progettazione e direzione di numerosi lavori eseguiti all’interno della Cattedrale. La moglie invece, di 67 anni, lavorava come operatrice Shiatsu. Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino in edicola oggi, la coppia lascia tre figli.
Anche il sindaco di Faenza, la giunta e l’intera amministrazione comunale esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa dei due cittadini e la vicinanza alla famiglia: «La notizia, giunta in modo improvviso e doloroso, ha scosso profondamente l’intera comunità, lasciando attoniti tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerli e apprezzarli – commentano dall’Amministrazione -. L’architetto Roberto Ravagli era un professionista stimato e apprezzato non solo a Faenza, ma anche al di fuori della nostra città, che lascia un segno indelebile con il suo impegno e la sua passione per il territorio anche nel mondo del sociale. La sua scomparsa, insieme a quella di Rita Bisi, rappresenta una perdita immensa e dolorosa per tutta la nostra comunità. «In questo momento di grande dolore, esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro affetto ai figli della coppia, uno dei quali nostro dipendente, con il cuore rivolto a loro in segno di solidarietà e sostegno».
Derby al Benelli, il Ravenna ospita l’Imolese per restare in testa alla classifica
Serie D: continua la sfida a distanza tra giallorossi e Forlì, attesi dal Fiorenzuola ultimo in classifica
Il Ravenna – capolista del gruppo D del campionato nazionale di calcio di serie D – torna davanti ai propri tifosi per il derby romagnolo contro un’Imolese sesta in classifica ma in crisi di risultati, reduce da 4 pareggi e tre sconfitte (l’ultima in casa contro il fanalino di coda Fiorenzuola) nelle ultime sette partite.
Fischio d’inizio alle 14.30 di domenica 9 febbraio.
Si tratta di un’altra partita fondamentale per i giallorossi, che guidano invece la classifica in coabitazione con il Forlì, impegnato invece sul campo dello stesso Fiorenzuola, per il più classico dei testacoda.
Tra i tifosi arrivano nuovi appelli a riempire il Benelli, che quest’anno è tornato a essere un fattore, con alcune migliaia di spettatori tutte le domeniche a spingere il Ravenna in casa.
L’auto sbanda e finisce fuori strada: muoiono un uomo e una donna
L’incidente lungo l’A14. Le vittime erano del Faentino
Tragedia nel pomeriggio di sabato 8 febbraio in autostrada, nel tratto dell’A14 tra la diramazione per Ravenna e il casello di Faenza.
Un uomo di 70 anni e una donna di due anni più giovane sono morti, dopo essere finiti fuori strada con la loro Volkswagen.
L’incidente è avvenuto attorno alle 16. I due stavano viaggiando in direzione Sud, quando una sbandata improvvisa li ha fatti letteralmente volare fuori strada. La donna è sbalzata fuori dall’abitacolo, l’uomo invece è stato estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco, ma i sanitari del 118, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Stando alle prime informazioni, erano residenti nel Faentino.
Atersir sosterrà il 70% delle spese per l’allacciamento idrico delle case sparse
La Pigna reclama il ruolo centrale nel raggiungimento del nuovo accordo. La replica di Del Conte: «La decisione è principalmente frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale». Verlicchi accusa invece l’assessora di aver imposto un ultimatum ai proprietari
L’agenzia regionale Atersir ha deciso di sostenere il 70 percento dei costi di allaccio alla rete idrica pubblica per le abitazioni non ancora servite: le cosiddette “case sparse”. Il 27 gennaio scorso, Atersir ha modificato il proprio regolamento (punto 3 comma 2bis), portando il contributo dal 50% al 70%: trattasi di un passaggio fondamentale che permette a tutte quelle case presenti su tutto il territorio regionale che ad oggi non sono ancora collegate alla rete idrica, di usufruire di un bene primario: l’acqua potabile. Un problema che si protrae da oltre 40 anni e che vede decine e decine di abitazioni del territorio, escluse dall’utilizzo dell’acqua pubblica. La modifica sarà operativa dal prossimo bando, la cui uscita è prevista nel periodo tra luglio e dicembre 2025.«Dopo decine di atti e proposte da noi presentati al Consiglio comunale e all’Assemblea regionale tramite Marco Mastacchi-Rete Civica, l’agenzia ha finalmente deciso di accollarsi il 70% dei costi di allaccio – commenta Veronica Verlicchi, capogruppo di Lista Civica La Pigna -. Una modifica che sancisce anche la sconfitta della linea tenuta sino ad oggi dal Pd di Ravenna, Infatti, sia l’ex sindaco Michele de Pascale sia l’assessore ai lavori pubblici Federica Del Conte, avevano dato un ultimatum ai residenti delle “case sparse” di San Pietro: o accettate di pagare la vostra quota di costi, pari a 40.000 euro a testa, o rimarrete senza allacciamento idrico. Una diktat al quale i cittadini interessati hanno categoricamente e con indignazione rifiutato. E a ben vedere». La lista civica sembra rimarcare dunque il suo ruolo decisivo nella modifica del regolamento, promettendo di insistere nelle prossime mozioni su questa via chiedendo al comune di rispettere l’impegno del comune di coprire (da solo e/o tramite Ravenna Holding Spa) del 30% di costi rimanenti.
Dall’amministrazione comunale risponde Federica Del Conte: «La decisione di Atersir di aumentare la quota dei costi dalla stessa sostenuti per gli allacciamenti alla rete idrica delle case sparse è principalmente frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale, del gruppo consigliare del Pd e del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli – afferma l’assessora ai Lavori pubblici -. Nei primi mesi del 2024 il gruppo consigliare del Partito democratico ha presentato al consiglio comunale un ordine del giorno a firma dei consiglieri Lorenzo Margotti e Igor Bombardi, sottoscritto dalla maggioranza e solo successivamente da forze di minoranza, che chiedeva al sindaco e alla giunta di trovare una soluzione a diverse problematiche legate alla realizzazione degli estendimenti della rete idrica alle case sparse. In particolare si chiedeva di definire soluzioni per ridurre i costi a carico dei privati nei casi in cui risultassero molto elevati e difficilmente sostenibili».
L’Amministrazione comunale afferma di non aver mai dato nessun “ultimatum” ai cittadini coinvolti da questa problematica , come invece sostiene il gruppo La Pigna. «Insieme al sindaco de Pascale ci siamo sempre resi disponibili ad incontri con la cittadinanza e a ricercare soluzioni con gli enti preposti. Ci siamo rivolti ad Atersir per avviare un confronto costruttivo e creare le basi per definire una possibile soluzione. Con grande soddisfazione il regolamento per gli estendimenti di rete acquedottistica a favore delle case sparse esistenti è stato aggiornato con deliberazione del consiglio d’Ambito n. 3/2025 del 27 gennaio 2025 e propone nuove possibilità e alternative – continua Del Conte -. Va però doverosamente precisato che la Pigna non sembra aver compreso appieno i contenuti della modifica del regolamento, diffondendo informazioni errate a discapito di quei cittadini che il problema ce l’hanno e che vengono così fuorviati nelle aspettative di risoluzione del problema. Il regolamento modificato infatti amplia le possibilità di intervenire prevedendo casistiche differenti, confermando sempre un contributo da parte del privato, comunque significativamente ridotto».
Alla risposta del Comune, segue un nuovo intervento di Verlicchi, che ribadisce le posizioni originarie: «La Del Conte pochi giorni fa aveva chiesto 29 mila euro per gli allacciamenti. L’Assessora ha inviato ad alcuni proprietari di case sparse, una lettera tramite raccomandata con relativa documentazione di Hera S.p.A., nella quale proponeva loro di accollarsi 29 mila euro per coprire il costo relativo all’estensione della rete idrica. Una sorta di sconto, rispetto ai 40 mila euro proposti in precedenza sempre dall’Assessore Del Conte agli stessi proprietari a fine 2023, sia tramite raccomandata che attraverso uno specifico incontro nel quale aveva dato l’ultimatum».
Secondo quanto riportato da Verlicchi, Ravenna Holding riceve ogni anno da Hera S.p.A., che ne ha la concessione, oltre 3 milioni di euro per la manutenzione e l’estensione della rete idrica comunale e per questo dovrebbe intervenire per la risoluzione del problema. «Il Regolamento per l’estensione di Atersir fu modificato per la prima volta pochi anni fa dal consigliere regionale di Rete Civica Marco Mastacchi, su sollecitazione de La Pigna. Tale modifica aveva consentito ad Atersir di coprire per il 50% il costo dell’intervento preventivato da Hera S.p.A: a questo proposito, l’Assessore Del Conte aveva fatto bocciare le mozioni de La Pigna che chiedevano di far coprire il restante 50% del contributo dal Comune di Ravenna e/o da Ravenna Holding – continua la capogruppo -. Risulta agli atti che il Comune abbia partecipato al bando di Atersir scadente dapprima a gennaio 2023, integrando poi l’istanza qualche mese dopo la scadenza, indicando solamente alcune case sparse, per lo più di San Pietro in Vincoli e delle Ville Unite. Il bando Atersir, giustamente, prevedeva che ogni Comune dovesse pubblicare un avviso pubblico per la manifestazione di interesse da parte dei privati, al fine di cogliere l’opportunità di poter eventualmente contare sul contributo del 50% per l’abbattimento dei costi. Facendo così, l’amministrazione PD e l’Assessore Del Conte hanno lasciato fuori la maggioranza delle centinaia di famiglie proprietarie delle case sparse, che sono prive dell’acqua pubblica da oltre 40 anni e che sono rimaste ignare di questa eventuale possibilità».
Cervia mette in campo influencer, manifesti a Milano e pubblicità su Google
Alcune delle strategie di promozione della nuova fondazione nata nel 2023 per unire il Comune e sei soci privati. Per le campagne 2025 investiti oltre 700mila euro. Ne parla il presidente
La promozione turistica di Cervia è affidata dall’aprile del 2023 a Cervia In, la Fondazione a partecipazione pubblica e privata che ha sostituito l’ente Cervia Turismo, di natura principalmente pubblica. A fianco del Comune, si contano altri sei soci fondatori di parte privata: le Terme di Cervia, l’aeroporto di Forlì, la cooperativa Bagnini, la cooperativa sociale Atlantide, il Consorzio Welcome Cervia (associazione che raccoglie gli operatori turistici della città) e l’Adriatic Golf Club. Nel 2024, primo anno di piena operatività della Fondazione, l’affluenza a Cervia è cresciuta del 4 percento, con un aumento del 3 per i pernottamenti. «La vecchia formula vedeva una componente pubblica dominante – spiega Luca Sirilli, presidente della nuova Fondazione –, mentre ora la governance è a maggioranza privata. Questo ci ha permesso di cambiare anche la mission del progetto, perché per un imprenditore promozione e commercializzazione del territorio sono strettamente legati tra loro».
Gli obiettivi principali della fondazione sono tre: informazione, promozione e commercializzazione del territorio. Per quanto riguarda l’informazione, nel corso del 2024 sono state implementate le tecnologie di quattro punti informativi della città (tre sono stati completamente automatizzati) ed è stato migliorato il servizio della sede principale alla Torre San Michele. È stata installata poi una “welcome room” nel centro di Milano Marittima, due nuovi Iat (Ufficio Informazione Turistica) tra Pinarella e Tagliata e un punto informativo negli spazi della stazione ferroviaria, cui si aggiungerà presto quello della sala di attesa dell’aeroporto di Forlì. «Abbiamo dotato di schermi touch e totem consultabili in autonomia anche alcuni hotel – commenta Sirilli –. l’obiettivo è quello di dare un quadro completo in grado di ispirare il turista, tra escursioni e esperienze per vivere il territorio anche al di fuori della spiaggia e con uno sguardo che va oltre i confini di Cervia per esplorare colline e città vicine. Da menzionare in questo ambito la collaborazione con la Biblioteca Malatestiana di Cesena e quella con Ravenna Incoming e il museo Classis. I totem comprendono poi info di natura più pratica, come gli orari dei bus e dei tanti mercati che animano la nostra città». L’aspetto promozionale invece è partito dal web, con l’istituzione di un portale dedicato (discovercervia.it) e di account social istituzionali. «Oltre alle campagne di sponsorizzazione su Google e Meta, per cui è stato stanziato un investimento annuo di 90mila euro, ci siamo appoggiati al servizio di alcuni influencer in ambito travel che hanno accompagnato i loro follower alla scoperta di Cervia», continua Sirilli. Le campagne offline passano invece da radio, affissioni in alcune città del nord Italia e all’interno della metro di Milano (con payoff “Prossima fermata Milano Marittima”) e in alcuni centri commerciali della zona, con aree brandizzate a tema e la possibilità per i più piccoli di inviare la propria letterina a un Babbo Natale in vacanza in Riviera.
Per quanto riguarda il mercato estero invece, l’attenzione è puntata su Germania, «da sempre il nostro core business», Svezia, Svizzera tedesca e Polonia, «un mercato emergente molto promettente». In questo caso, la promozione si sviluppa grazie alla partnership con Expedia, l’intermediario di viaggi leader in Nord Europa, America e Asia per le prenotazioni alberghiere. Il progetto, nato nel 2024 sarà raddoppiato nel corso del 2025 e vedrà sul portale dell’agenzia online delle pagine in lingua tedesca e svedese per la narrazione del territorio. «Tra le novità del 2025 l’apertura verso gli Stati Uniti, soprattutto in relazione al mondo crocieristico. L’idea è quella di trasformare Cervia in un hub importante per i turisti americani in scalo a Ravenna o Venezia». Un’altra importante collaborazione con i tour operator si muove in ambito “B to B” (business to business), grazie alla partnership con Arcadia Viaggi, portale che crea una rete di imprese e agenzie viaggi a stretto contatto, orientata soprattutto al mercato nord europeo che ha portato alla registrazione di 26mila presenze a Cervia nel 2023 e 97mila nel 2024. Ci sono poi le fiere di settore (l’ultima quella di Madrid, in programma per il 2025 quelle di Stoccarda, Monaco e Parigi), e la promozione in ambito sportivo, che parte dal golf (la fondazione gestisce anche il circuito Emilia Romagna Golf) con partecipazione a fiere e inserzioni su riviste di settore, e spazia fino al calcio, con tornei giovanili e l’istituzione di un summer camp.
«Nel 2022 la percentuale di turisti stranieri a Cervia era del 15 percento – afferma Sirilli –, salita poi al 17,25 nel 2023 e al 18 nel 2024. Dati bassi ma in continua crescita». Le ultime attività messe in campo sono quelle legate al welfare aziendale (con una card acquistabile tramite fringe benefit da 100 euro e valida come sconto di 110 euro per il pernottamento nelle strutture del territorio, con alcune escursioni ed esperienze in omaggio), l’organizzazione di eventi di richiamo nazionale (l’ultimo quello del settimanale Chi) e l’apertura in bassa stagione a segmenti di turismo meno convenzionali, come quello scolastico, incentivato dalla fiera degli aquiloni Artevento, Mirabilandia e le attività di Atlantide, o quello matrimoniale. «I nostri progetti hanno una pianificazione triennale – conclude il presidente -. Pensiamo che sia il tempo minimo per poter ragionare sui risultati, con i dovuti aggiustamenti in corso d’opera. I programmi per il 2025 comprendono il rafforzamento di quelli già in atto, con maggiori investimenti sulla parte digital e radio, con l’apertura verso la televisione con spot su reti regionali lombarde. Verranno cassati invece i test sui centri commerciali, che non hanno dato risultati soddisfacenti. Dal punto di vista grafico e comunicativo invece, sarà lanciata una campagna con le immagini di Alessandra Bruni, illustratrice per Mondadori, e Marcantonio Raimondi Malerba, designer per Seletti, due eccellenze provenienti dal nostro territorio». Per le campagne del 2025, il Comune ha investito 600mila euro, mentre gli stakeholder hanno contribuito con un totale di 110mila.
Il flop del Natale: «Servono maggiori risorse»
Ai risultati positivi della stagione estiva, a Cervia, si affiancano quelli delle ferie invernali, dove il mese di dicembre ha registrato un’inversione di tendenza, con un calo del 6 percento di turisti e la riduzione dei pernottamenti del 23 percento: «In questo caso credo sia mancato il dovuto lavoro di programmazione – spiega Sirilli -. Il cambio di amministrazione in corsa e la programmazione ritardata non ci hanno permesso di lavorare sulla sponsorizzazione con le dovute tempistiche. Da un lato il turismo in Riviera nel periodo di Natale e Capodanno era strettamente legato al mondo delle discoteche, settore notoriamente in calo, dall’altro sarebbe opportuno stanziare maggiori risorse per proporre un’alternativa valida e incentivare anche il settore ricettivo a contribuire, con aperture straordinarie nel periodo invernale e conseguente pubblicità individuale utile a richiamare l’attenzione dei turisti fidelizzati».
I sette nomi ai vertici, uno solo dal Comune
Luca Sirilli, presidente di Cervia In, è una delle quattro figure indicate da Welcome Cervia (le altre sono Francesca Giunchi, Roberta Lega e Giorgia Anastasi) nella gestione della fondazione. Altre due persone sono scelte dagli stakeholder (Danilo Piraccini per Cooperativa Bagnini e Mauro Conficoni per Atlantide) e una scelta dall’amministrazione comunale, l’unica con diritto di veto (Renzo Zoffoli, già amministratore di Cervia Turismo).
Giochi più inclusivi al Parco Teodorico: concluso l’intervento da 140 mila euro
L’area verde è stata dotata di attrezzature accessibili da visitatori di tutte le età e abilità, pensate anche per favorire l’approccio relazionale e sociale
Sono stati completati i lavori di riqualificazione di una parte dell’area giochi presente nel parco Teodorico. L’intervento, dal valore complessivo di 147 mila 430 euro, è stato realizzato con i fondi stanziati dal Programma di ambito territoriale sociale per l’inclusione delle persone con disabilità.
«Si tratta di un intervento fortemente voluto dall’amministrazione comunale, da sempre attenta al tema dell’inclusione e dell’accessibilità – ha dichiarato l’assessore al Verde pubblico Igor Gallonetto –. Il parco Teodorico diventa uno spazio in cui ogni bambino, indipendentemente dalle proprie abilità, può giocare, socializzare e crescere secondo i propri ritmi, in un ambiente stimolante e sicuro».
Il progetto si sviluppa tramite un percorso centrale in calcestre che connette varie aree circolari in gomma antitrauma colorata, la cui figura richiama la forma vista dall’alto del Mausoleo di Teodorico. Le otto attrezzature ludiche, innovative e inclusive, sono state progettate per stimolare e divertire i visitatori di tutte le età e abilità. Tra queste, è possibile trovare un’altalena multipla girevole, una struttura per l’arrampicata, con vari gradi di difficoltà, un trampolino elastico, un gioco multifunzione con seduta oscillante, scivolo largo e scala con accesso facilitato che permette di far giocare contemporaneamente molti bambini, una giostrina tipo girospeed, con maniglie e sedute larghe, il villaggio delle casette multufunzionali e infine due altalene: una a cestone e una con seggiolino accessibile e chiusura di sicurezza.
«Ogni elemento è stato pensato per favorire l’inclusione e la socializzazione, promuovendo un gioco sicuro che non si limita solo all’accessibilità fisica, ma che stimola l’equilibrio, il coordinamento, il tatto e l’udito – comunicano dal Comune -. Gli spazi sono concepiti per offrire sia zone libere, dove i bambini possono correre liberamente, che aree più riservate, pensate per un gioco più tranquillo».
Ravenna ricorda le vittime delle foibe con una giornata di eventi
Appuntamento a Marina, per l’omaggio alla lapide e alla biblioteca Oriani per scoprire “Le linee guida per la didattica della frontiera adriatica”
In occasione del Giorno del Ricordo di lunedì 10 febbraio, dedicato alla memoria di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, il Comune di Ravenna, in collaborazione con Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia e Fondazione Casa di Oriani, organizza due momenti di raccoglimento.
Si parte alle 10 nella sede dell’ufficio decentrato di Marina di Ravenna (largo Magnavacchi 5), con l’omaggio alla lapide in ricordo dei profughi giuliani e dalmati, accolti a Marina di Ravenna nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta; a seguire nel Giardino Norma Cossetto (viale Ciro Menotti, angolo viale Zara) ci saranno i saluti di Licia Suprani, presidente del Consiglio territoriale del Mare e l’intervento di Igor Gallonetto, assessore comunale, alla presenza di alunni della scuola media “Enrico Mattei” di Marina di Ravenna.
Il secondo appuntamento si terrà alle 17 nella sala Spadolini della Biblioteca Oriani (via Corrado Ricci 26). Durante l’incontro “Le linee guida per la didattica della frontiera adriatica” si presenterà l’unità didattica “Il confine più lungo” prodotta dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia di Trieste, con il patrocinio del ministero dell’Istruzione e del merito. L’intervento sarà introdotto online dal curatore Fabio Todero, e in presenza da Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico di Ravenna.
Il designer faentino Bacchilega ai Grammy per vestire l’emergente Coco Jones
Il giovane stilista è un nome già noto sulle passerelle d’oltreoceano. Per questa occasione, si sono affidate al brand Defaïence anche le influencer Remi Cruz e Drew Afualo
Dietro le quinte della 67esima edizione dei Grammy anche un designer faentino, incaricato di vestire un’artista candidata come miglior cantante emergente. Nicola Bacchilega, classe 1990, è tra i giovani talenti emergenti a livello mondiale nell’ambito della moda e della gioielleria: nel 2021 fonda a Faenza il suo brand Defaïence, riuscendo in breve tempo a guadagnare popolarità e a comparire su varie passerelle nazionali (tra cui la Fashio Week di Milano) e d’oltreoceano, venendo particolarmente apprezzato tra le celebrità di Los Angeles.
Lo scorso 2 febbraio, in occasione della 67esima edizione dei Grammy Awards, Bacchilega si è occupato dello styling di Coco Jones, cantante e icona emergente, che ha scelto esclusivo abito custom-made firmato Nicola Bacchilega per calcare il red carpet della rassegna.
«La creazione, che fonde forza, eleganza e innovazione sartoriale, riflette perfettamente la personalità della giovane artista, candidata nella categoria Best New Artist» commenta il designer.
Anche le influencer Remi Cruz e Drew Afualo hanno indossato abiti creati su misura da Defaïence per l’occasione, confermando la crescente popolarità del brand tra le celebrità internazionali: «Le loro silhouette sono state esaltate da drappeggi fluidi, dettagli scultorei e materiali pregiati, pensati per valorizzare l’individualità e la forza di ciascuna di loro» continua Bacchilega.
La premiazione di quest’anno ha assunto un significato più profondo, perchè si è affiancata alla raccolta fondi per supportare le comunità colpite dai devastanti incendi che hanno interessato la regione di Los Angeles nelle ultime settimane. «Disegnare per i Grammy significa creare abiti che raccontano una storia, che parlano di forza, eleganza e individualità. Con Coco, Remi e Drew, ho voluto trasformare la mia visione in qualcosa che esaltasse chi sono, senza compromessi. Sapere che questa serata ha avuto anche un fine benefico la rende ancora più speciale – conclude lo stilista -. Questa prestigiosa presenza ai Grammy Awards rappresenta un ulteriore passo avanti per Defaïence, che consolida il suo legame con il mondo dello spettacolo internazionale, portando la sua visione di lusso artigianale e innovazione sulle passerelle più ambite del mondo».
Con l’installazione dei nuovi arredi urbani si conclude la riqualifica del centro
Il progetto, avviato nel 2022, ha richiesto un investimento di 286 mila euro
Con l’installazione dei nuovi arredi urbani di Piazza Farini (sotto il portico del Municipio) e Del Giardino della Rocca si è concluso nei giorni scorsi il progetto di riqualificazione del centro storico di Russi avviato 2022. Dopo i primi lavori in via Garibaldi e via Trieste fino all’incrocio con via IV Novembre, lo scorso ottobre nuove panchine, fioriere e portabiciclette erano già state collocate in Piazza Dante e Piazza Gramsci.
La riqualificazione complessiva (lavori più arredi) ha beneficiato di un finanziamento di 192 mila euro, che ha permesso di coprire oltre la metà dei costi complessivi del progetto (286 mila euro). Il tutto finalizzato a migliorare la fruibilità del centro storico e favorire l’attrattività degli esercizi commerciali limitrofi, che rappresentano una parte fondamentale dell’economia del territorio.
Nel dettaglio, sono state posizionate in totale 18 panchine, 4 fioriere (di cui 2 in piazza Dante dotate di sedute e abbellite con piante di mimose), 8 cestini (a cui si aggiungono 2 stazioni per la raccolta differenziata in piazza Dante e davanti al Mercato coperto), diversi portabiciclette, strutturati per essere accessibili anche agli anziani.
«Siamo soddisfatti di questo percorso – spiega la Sindaca Valentina Palli -, inserito all’interno di un accordo quadro con le Associazioni di categoria del territorio (Confcommercio Ascom sezione di Russi, CNA, Confartigianato della Provincia di Ravenna-Ufficio di Russi e Confesercenti di Ravenna-Cesena ndr) e funzionale alla progressiva riqualificazione del centro storico. Nel solco di questo progetto, abbiamo già finanziato la ritinteggiatura integrale del mercato coperto. Siamo in attesa del parere della soprintentenza e procederemo speditamente verso altri interventi di riqualificazione del nostro centro storico, in modo da renderlo sempre più gradevole ed accessibile alla fruizione di tutti e per tutti».
La lettera del sindaco Isola e degli alluvionati al commissario Curcio
Quattro i nodi principali: l’ammontare delle risorse disponibili, l’avvio dei cantieri sul territorio, il controllo degli argini e l’eventuale delocalizzazione delle aree più a rischio
La fotografia di quella giornata è emblematica un po’ per tutti, istituzioni, comitati e cittadini, di una situazione che giorno dopo giorno, allerta dopo allerta, ci scopre ancora costantemente vulnerabili agli eventi meteorologici e in ritardo sulle opere di messa in sicurezza».
2) In riferimento alle ordinanze 8 e 15 relative agli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione per le più urgenti necessità di difesa idraulica del territorio, riteniamo vadano riavviati su tutto il territorio nel più breve tempo possibile i cantieri ed i lavori attualmente sospesi e, in particolare, lungo l’asta del torrente Marzeno, per la pulizia da vegetazione, e vadano superate le difficoltà di reperimento di professionisti ed imprese, anche tramite procedure speciali.
3) Riteniamo che vadano inoltre affrontati con decisione e metodo la valutazione e il monitoraggio continuo della sicurezza degli argini nonché la vigilanza idraulica professionale e strutturata in tutto il territorio, come peraltro richiesto anche recentemente dai Comitati con apposito documento.
4) Riteniamo infine necessario avviare da subito un serio confronto sul tema “delocalizzazioni”. Le criticità idrauliche di certe aree più a rischio che si verificano ripetutamente anche con eventi meteo non estremi, dimostrano che la necessità di eventuali delocalizzazioni non riguarda solamente le aree collinari messe a rischio dalle frane ma anche alcune aree di pianura. Anche in questo caso non possiamo più attendere: la realtà impone confronti tecnici e iter decisionali rapidi».
La missiva si conclude infine con un auspicio positivo: «Ringraziando per l’attenzione, confermiamo l’intendimento di collaborare, ciascuno per il proprio ruolo, per superare i nodi ancora da sciogliere al fine di ripristinare, in tempi brevi, le minime condizioni di sicurezza idraulica del territorio».
Nuova vita per “Al Caminetto”: lo storico ristorante è stato venduto al gruppo Plt
La holding italiana, leader nel settore energetico, oltre che immobiliare e informatico ha rilevato il locale per diversificare i rami aziendali: in programma una catena di alto livello con sedi a Dubai, Londra, Miami e New York
Cambio di gestione per lo storico ristorante “Al Caminetto”, tra i locali che hanno segnato la storia di Milano Marittima. Come menzionato nei principali quotidiani in edicola oggi (8 febbraio), il ristorante di viale Matteotti è stato venduto a Plt holding, gruppo italiano leader nel campo della energia eolica e solare, oltre che nei settori immobiliare e della intelligenza artificiale. Con questo acquisto, la holding intende rafforzare il processo di diversificazione del gruppo, lanciandosi nell’ambito food in alcuni luoghi internazionali, creando una catena di «alto valore» che coinvolgerà in breve tempo anche New York, Dubai, Miami e Londra.
“Al Caminetto” nasce nel 1970 dal recupero di una villa liberty. Negli anni ’90 fu distrutto da un incendio e spostato temporaneamente nel vicino viale Forlì, Poco dopo però il titolare Franco Mazzoni decise di ritrasferirlo in viale Matteotti, accanto alla vecchia sede, acquisendo maggiore popolarità e diventando un punto di riferimento nel panorama gastronomico del cervese. In un primo periodo, Mazzoni affiancherà lo staff di Plt per l’avvio della nuova gestione.
«Ringrazio il presidente di Plt, l’ingegner Tortora – commenta l’ex titolare sulle pagine del Corriere – per la fiducia accordatami. Sarà un privilegio collaborare per un primo periodo con questo gruppo nella nuova avventura che sta per iniziare. Sono dispiaciuto di avere ceduto il ristorante, lì c’è dentro tutta la mia vita, ma l’età non mi consentiva più di andare avanti».