martedì
23 Dicembre 2025

Un nuovo murale a Faenza, dedicato all’artista Rikka, a un anno dalla sua scomparsa

Alla ludoteca comunale sarà svelato un suo disegno trasferito su un grande pannello

TEAMGINKOA un anno esatto dalla sua scomparsa, oggi, sabato 21 settembre, Faenza rende omaggio allo street artist Riccardo Zema, in arte Rikka: alle 16.30, alla Ludoteca comunale, sarà svelato un suo disegno trasferito su un grande pannello, tale da formare un vero e proprio murales.

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno del settore politiche giovanili del Comune di Faenza, ai giovani artisti del Team Ginko realizzatori del pannello, con il coinvolgimento di alcune classi delle scuole primarie di Faenza. Fondamentale, inoltre, è stato il supporto il supporto delle educatrici della Ludoteca.

Il progetto fa parte del “The Monster Project”, idea che nasce dall’invito ai bambini ad esprimere liberamente la loro creatività disegnando il loro mostro preferito. Artisti da tutto il mondo danno vita ai disegni dei bambini valorizzando la loro creatività e reinterpretandoli seguendo il proprio stile.
L’artista Riccardo Zema aveva partecipato a questo progetto creando un personaggio 3D da uno dei disegni dei bambini.

«Sono un artista digitale di 33 anni – raccontava di sé Rikka – e vivo a Faenza, una piccola città vicino a Bologna, nel nord Italia. Il mio amore per l’arte di strada mi ha portato a creare e sperimentare abbastanza presto nella mia vita. Grazie alle persone fantastiche che ho avuto la fortuna di incontrare (che ora sono alcuni dei miei migliori amici), il mio interesse per l’Arte si è esteso ad altri campi come Pittura, Grafica e Scultura. Come artista autodidatta, ho imparato Photoshop e altri software 2D per creare opere d’arte digitali mentre stavo facendo lavori strani per mantenermi».

A Baku la ravennate Milena Baldassarri stacca il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020

La ginnasta 17enne entra tra le prime sedici del Mondiale e conquista la partecipazione ai Giochi

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Milena Baldassarri

Con il settimo posto ottenuto nell’all round, il concorso individuale, ai Mondiali di ginnastica ritmica di Baku, la 17enne ravennate Milena Baldassarri ha staccato il pass per volare alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020.

La Ritmica azzurra sarà in Giappone quindi non solo con la squadra delle Farfalle, ma anche con due individualiste, essendosi qualificata anche Alexandra Agiurgiuculese.

Era da Atlanta ’96 che l’Italia non schierava più di una ginnasta ai Giochi Olimpici.

Tragico incidente sulle strade del porto ma è il set del videoclip di Renato Zero

Il regista è Stefano Salvati e il video accompagnerà la canzone “La vetrina”, singolo dell’album “Zero il folle”. Presentazione del filmato a Ravenna l’11 ottobre

Lo scontro fra una vettura e uno scooter, nella mattinata del 20 settembre, lascia a terra il corpo di un ragazzo sulle strade della zona portuale a Ravenna ma è solo finzione: si tratta infatti di una set cinematografico per le riprese di un videoclip di Renato Zero. È stato utilizzato un tratto di via Baiona come si vede nella gallery in fondo alla pagina.

Il video accompagnerà la canzone “La vetrina”, il singolo del prossimo album di inediti “Zero il folle” in uscita il 4 ottobre. Il videoclip, diretto da Stefano Salvati, verrà presentato alla terza edizione di “Imaginaction”, il primo festival internazionale del videoclip, che si terrà a Ravenna l’11, il 12 e 13 ottobre. Per l’occasione sarà presentata anche una performance della scuola di danza Passi di Danza di Ravenna, come tributo a Zero.

Morto sul lavoro, il cordoglio del sindaco: «Servono azioni concrete per sicurezza»

Un uomo di 38 anni è caduto dal lucernario mentre faceva manutenzione sul tetto di un capannone. Le condoglianze di Ranalli alla famiglia e ai colleghi

Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, esprime a nome di tutta l’amministrazione comunale il proprio cordoglio per la morte sul lavoro di un uomo di 38 anni a Lugo stamani, 20 settembre: «Ci troviamo purtroppo a piangere un’altra morte sul lavoro, una situazione profondamente ingiusta, che non dovrebbe mai verificarsi. L’episodio verificatosi oggi ci spinge a ribadire ancora una volta la necessità di favorire la sicurezza sui posti di lavoro con azioni concrete. Alla famiglia e ai colleghi dell’uomo che ha perso la vita oggi vanno le condoglianze di tutta l’amministrazione comunale, in attesa che le autorità preposte facciano luce sulle cause dell’accaduto».

Canale Telegram per le info sull’autobus e pagamenti elettronici per il traghetto

Novità tecnologiche introdotte dall’azienda Start per facilitare le comunicazioni con i clienti e l’acquisto dei biglietti

Uno dei due traghetti che collegano le sponde del Candiano tra Marina di Ravenna e Porto Corsini

In occasione della Settimana europea della Mobilità, l’azienda di trasporto pubblico Start Romagna rafforza il filo diretto con i clienti lanciando i propri canali Telegram. Attraverso l’app gratuita di messaggistica gli utenti potranno essere aggiornati su iniziative, modifiche dei servizi e promozioni. Per l’utilizzo è sufficiente scaricare l’app e iscriversi al canale Start Romagna di interesse (Forlì-Cesena, Rimini o Ravenna).

Il servizio Telegram va ad aggiungersi ai già esistenti canali di comunicazione che Start Romagna ha attivato da tempo per informare la cittadinanza e, al contempo, ricevere segnalazioni o domande da parte dei clienti. Oltre al portale www.startromagna.it, sul quale è possibile trovare tutte le informazioni riguardanti orari, percorsi, tariffe, abbonamenti e promozioni, sono attivi la pagina Facebook e il profilo Instagram. Per segnalazioni e richieste di informazioni sono inoltre a disposizione dei cittadini il numero WhatsApp (331.656655) e il numero telefonico Info Start 199.115577 (a pagamento, tariffa massima 0,1188 euro/min + Iva da ogni telefono fisso).

Ai canali diretti si aggiunge la app Moovit, diffusa in tutto il mondo, che, attraverso le informazioni fornite da Start Romagna, rende possibile la costruzione del percorso e la visualizzazione dei reali tempi di attesa del bus. In Moovit è possibile trovare orari, direzioni, percorsi, mappe, avvisi personalizzati e navigazione passo dopo passo, con la possibilità di ricevere avvisi e notifiche per le linee preferite.

E proprio sul fronte degli strumenti elettronici per la mobilità, è partita da qualche giorno la fase sperimentale di un nuovo sistema per l’acquisto di biglietti sul traghetto fra Porto Corsini e Marina di Ravenna. Le tariffe restano invariate ma ora sarà possibile acquistare il biglietto con pagamento in forma elettronica sia nelle macchinette a terra che al personale a bordo. Nelle prossime due settimane convivranno entrambe le opportunità di acquisto. Ad inizio del prossimo mese si procederà all’introduzione definitiva del nuovo sistema. Rimarrà sempre possibile il pagamento in contanti come avviene ora.

Incidente mortale sul lavoro: cede lucernario del capannone, 38enne cade da 9 metri

La vittima è legale rappresentante di una ditta di Rimini che stava sostituendo la copertura dell’edificio per una perdita

DSC 3951Stava facendo manutenzione edile sul tetto di un capannone quando, per motivi ancora da accertare, è salito su un lucernario che non ha retto il peso e si è sfondato: l’impatto al suolo dopo una caduta da un’altezza di circa 9 metri ha causato la morte del 38enne. Questa la dinamica, ancora sommaria, dell’incidente avvenuto a Lugo stamani, 20 settembre, in via Gessi nella sede di una ditta di materiali idrotermosanitari. La vittima (D. D. M.) è il legale rappresentante della Eco Edil di Rimini: insieme a due dipendenti stava sostituendo la copertura dello stabilimento per riparare una perdita.

Secondo quanto si è appreso finora, erano stati installati alcuni sistemi di sicurezza: gli accertamenti della medicina del lavoro e dei carabinieri dovranno stabilire se fossero stati predisposti tutti per evitare di salire su una parte non in grado di reggere una persona. È stato informato il pm di turno e verrà valutata l’ipotesi di sequestrare l’area che riguarda l’incidente.

Torna la scuola di geopolitica “Sottosopra” del Pd per la futura classe dirigente

Aperta a giovani tra 18 e 25 anni. Lezioni a Ravenna per quattro venerdì di ottobre e a novembre lectio magistralis di Martinelli (Teatro delle Albe): il tema dell’edizione 2019 è “Le parole del potere”

Sottosopra.BruxellesA lezione dal Pd per diventare la classe dirigente del futuro. È l’ambizione con cui a Ravenna prende il via la terza edizione di “Sottosopra”, la scuola di geopolitica organizzata dal Partito democratico per i giovani dai 18 ai 25 anni, appassionati di politica e di economia: «Uno strumento per affinare le proprie analisi e un’occasione di confronto e di dialogo in cui i partecipanti esprimono liberamente idee». Il corso si svolgerà dal 4 ottobre al 29 novembre. Ogni anno alle lezioni di Ravenna segue un viaggio per immergersi nella geopolitica sul campo. Nel 2017, così come sarà quest’anno, si è tenuto a Bruxelles e nel 2018 a Strasburgo. A Bruxelles i ragazzi potranno conoscere le istituzioni europee, incontrando anche i parlamentari italiani.

Le lezioni, che in questi anni sono state tenute da professori di storia e filosofia, giornalisti, esperti di politica, economia e comunicazione, si propongono di ragionare sulle dinamiche che stanno dietro ai fenomeni economici e sociali, di coltivare uno sguardo informato e dare la capacità di leggere le trasformazioni del mondo contemporaneo. «L’intenzione – ha sottolineato il direttore della scuola Gianni Bessi, consigliere regionale – non è solo istruire ma seminare curiosità e dubbi. Stimolare riflessioni, offrire strumenti e costruire competenze e che non siano solo un insieme di nozioni ma siano la base per una cittadinanza attiva. In sostanza l’idea è quella di costruire un luogo collettivo di dibattito permanente dedicato ai giovani e alle future classi dirigenti».

Conferenza.stampa.presentazione SottosopraPer l’edizione 2019 dal titolo “Le Parole del potere” le lezioni si incentreranno sugli elementi che stanno alla base di qualsiasi scambio di informazioni: il linguaggio, i canali di comunicazione e le regole che li disciplinano. Agli incontri che si svolgeranno il venerdì sera alle 20, nel mese di ottobre, seguirà una lectio magistralis pubblica tenuta da Marco Martinelli con la partecipazione del sindaco Michele de Pascale.

Questo il programma completo delle lezioni (disponibile anche sul sito www.scuolasottosopra.it): il 4 ottobre “Le sfide cruciali tra Europa e Italia” con Elisabetta Gualmini, l’11 Filippo Onoranti affronterà “Media e retorica”, il 18 “L’industria del politicamente corretto”  è il titolo dell’incontro con Alberto Brambilla, il 25 Pierluigi Errani parlerà di “Identità e nazioni. Miti fondativi” e il 29 novembre alle 18.30 “Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia ”: lectio magistralis di Marco Martinelli (Teatro delle Albe).

Manutenzione sul tetto di un’azienda, operaio di 38 anni precipita a terra e muore

Inutili i soccorsi del 118. Accertamenti in corso per ricostruire la dinamica del tragico incidente

Un operaio di 38 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto stamani, 20 settembre, a Lugo in un’azienda in via Gessi. L’uomo stava facendo manutenzione sul tetto del capannone ed è caduto a terra. Il 118 è intervenuto ma non c’è stato nulla da fare per il lavoratore. Sono in corso gli accertamenti della medicina del lavoro per ricostruire la dinamica dell’episodio.

Seguiranno ulteriori informazioni.

«Portiamo il Post tra la gente perché per noi la comunità dei lettori è importante»

Luca Sofri è il direttore del sito di informazione nato nel 2010: alla vigilia di una giornata di dibattiti con la redazione a Faenza il 21 settembre, ci ha parlato della testata che dirige, del suo approccio al giornalismo, dei difetti della stampa italiana e di nuovi modelli di business

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Luca Sofri, direttore de Il Post, sarà a Faenza il 21 settembre

Loro sono quelli con l’ambizione di spiegare bene le cose. Lo scrivono proprio in fondo ai titoli degli articoli che sono diventati quasi un genere: virgola e poi “spiegato bene”. La redazione de Il Post ha creato di fatto “lo spiegone” – dove nulla è dato per scontato e la notizia è contestualizzata – e porterà questo approccio al giornalismo dal mondo online a quello offline con una giornata di dibattiti e confronti a Faenza il 21 settembre (tutti a ingresso gratuito, qui il programma dettagliato). Alla vigilia abbiamo fatto una telefonata al direttore Luca Sofri.

Direttore, come nasce l’iniziativa?
«Come molte altre cose del Post nasce da lontano. Da tempo avevamo voglia di proporre un evento in cui portare i nostri contenuti anche offline».

Perché un sito con redazione a Milano sceglie Faenza?
«Per relazioni e conoscenze è capitato di parlarne con il vicesindaco Massimo Isola che si è incuriosito e a noi è sembrato che Faenza abbia la misura ottima per godere dell’evento e delle meraviglie di una città di provincia».

Uscire dalla redazione e incontrare il pubblico ha una ragione più divulgativa o più commerciale?
«La prospettiva commerciale c’è sicuramente, c’è chi la sa sfruttare meglio e chi peggio. Faccio un esempio dei primi: Wired ha spostato la gran parte dei suoi impegni sugli eventi, con il festival e gli spinoff, e meno sulla produzione del giornale perché dietro c’è un editore come Condè Nast che può costruire qualcosa con ricavi economici che aiutano a tenere in piedi il giornale. Per esperienza, perché mi occupo anche di altri eventi, tra la gente c’è la voglia di vedersi e incontrarsi con chi leggi sulle pagine di un giornale o di un sito per ascoltare cose interessanti e di contenuto. Noi lo facciamo con la nostra impostazione: pensiamo che le cose di qualità siano tali a prescindere dai temi e infatti ci occupiamo di molte cose».

Iniziative di questo genere si portano dietro anche il tema della comunità che si riconosce attorno a un medium. È una questione che vale la pena tenere in considerazione?
«Posso dire che per noi del Post è molto importante e lo è anche per molti altri. Ci sono certi progetti che raggiungono numeri talmente grandi per cui vale la pena anche se il rapporto è superficiale. Per progetti più piccoli come i nostri invece la comunità è una necessità e una scelta. C’è un capitale di complicità con i lettori costruito e ci siamo resi conto che poteva essere una forza economica».

Le comunità che si formano attorno alle testate possono diventare nuovi spazi di partecipazione civile che colmano la crisi di coinvolgimento dei partiti?
«Succede, senza dubbio. Non parlo di noi perché non è nelle nostre dimensioni. Ma quello che hanno costruito Zoro e Makkox con il loro programma “Propaganda Live” è molto illuminante e impressionante: ho visto il rapporto del pubblico con loro ed è lo stesso rapporto che è venuto a mancare con qualche riferimento politico. Molte persone, e mi ci metto dentro anche io, cercano e trovano un’alternativa a un’adesione a un’idea comune in cose che non hanno più a che fare con la politica esplicitamente ma implicitamente».

È un bene o un male?
«Come tutte le situazioni in cui costruisci aspettative poi le aspettative possono legarti le mani. La frase tanto abusata “I nostri padroni sono i lettori” non è in assoluto un indice di libertà perché si diventa succubi e molto meno indipendenti quando devi dare ai lettori quello che si aspettano».

Il mondo dei media da un po’ sta cercando il nuovo modello di business per reggersi, soprattutto online. L’abbiamo trovato?
«Mi pare sia ormai chiaro che non c’è il modello di sostenibilità economica che salverà il giornalismo, ci possono essere singole soluzioni o complessi di soluzioni che funzionano in determinati contesti con determinati lettori. Non credo ci sarà una soluzione che salverà tutti. La qualità è una priorità: un’informazione generalista costosa di una grande testata che non sa distinguersi sulla base di qualcosa si trova inevitabilmente ad affrontare il tema del lettore che si chiede perché pagare e contribuire se può trovare gli stessi contenuti gratuiti».

Su questo fronte Il Post da qualche mese ha lanciato una campagna di abbonamenti ispirata al modello del Guardian: si chiede al lettore di contribuire (80 euro all’anno) per avere contenuti di qualità che sono consultabili anche senza pagare. Sta funzionando?
«Sta andando bene e siamo soddisfatti anche perché siamo nella condizione privilegiata di un progetto di piccole dimensioni e costi tutto sommato contenuti quindi quello che fanno i numeri di questa campagna di abbonamenti riesce a essere molto rilevante e ci permette di fare investimenti come l’iniziativa di Faenza che speriamo diventi un modello di ricavo ma ha bisogno di risorse».

Cosa spinge il lettore a pagare per qualcosa che potrebbe avere senza pagare?
«Due eventi enormi come Brexit e Trump hanno fatto sì che tra chi sta online ci sia una nicchia di persone per cui l’informazione non è tutta uguale quindi può valere la pena un investimento su affidabilità e qualità anche se bisogna pagare. Negli Stati Uniti le testate hanno puntato molto su questo».

Il Post esiste da nove anni. Come sono cambiati i vostri lettori?
«Oltre alla maggiore capacità di distinguera la qualità, stanno tutti sempre di più sullo smartphone. Lo vediamo dagli orari di accesso: i weekend sono uguali agli altri giorni e agosto è uguale agli altri mesi».

Di sicuro quando avete iniziato i social erano meno presenti. I giornali si stanno facendo divorare?
«Il rapporto è molto in evoluzione. Facebook sta intervenndo per limitare il potere e la diffusione dei siti di informazione e questa che potrebbe sembrare una cattiva notizia invece ha fatto sì che i siti fossero meno dipendenti e cercassero più autonomia».

Lo stile del Post è quello di fare anche autocritica quando necessario. Perché i media fanno così fatica ad ammettere gli errori?
«Fanno fatica perché hanno la coda di paglia e la coscienza sporca. Nel giornalismo tradizionale c’è la consapevolezza dell’approsimazione con cui si fanno molte cose. È più facile confrontarsi con gli errori quando si pensa di aver fatto tutto il meglio possibile e non il contrario. Per ammettere un errore bisogna anche dire che si starà più attenti…»

Non risparmiate critiche a altre testate. I colleghi come reagiscono?
«Alcuni si offendono, altri sono d’accordo, alcuni si offendono ma sono amici e tollerano. Molti hanno consapevolezza dei limiti che sono dovuti in molti casi alla mancanza di risorse, non lo metto in dubbio, ma riguarda anche la cultura dentro le redazioni che non è mai stata di straordinaria accuratezza in Italia».

Scatta l’Ironman a Cervia, chiusa l’E45 per due giorni

Oltre 6mila atleti e 52mila presenze turistiche stimate per l’evento mondiale di triathlon estremo

Parata Ironman
Uno scatto della parata di inaugurazione

È partito con una sorta di parata olimpionica delle 98 nazioni rappresentate, il grande evento mondiale che ospita Cervia fino a domenica sera.

Si tratta dell’Ironman, triathlon estremo che vede la partecipazione di 6.200 atleti, di cui il 60 percento stranieri, con 52.000 presenze turistiche e 9 milioni di indotto economico per il territorio stimati (secondo un post dell’assessore al Turismo della Regione, Andrea Corsini).

I dettagli a questo link.

Previste anche numerose modifiche alla viabilità nei territori coinvolti. La più impattante, probabilmente, la chiusura dell’E45, sabato 21 dalle 5 alle 19.30 e domenica 22 dalle 9.30 alle 18.30.

Caso moto d’acqua, Salvini sfida il procuratore: «Interroghi me e non i poliziotti»

Da Facebook l’ex ministro si rivolge al capo degli uffici di Ravenna dove è aperto il fascicolo d’indagine per peculato e violenza privata per i fatti del 30 luglio: «Ma che Paese è? Un po’ mi vergogno»

1553269021741.jpg Matteo Salvini Clamoroso Faccia A Faccia Chi Si Trovera Davanti Da Maurizio CostanzoL’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sfida il procuratore capo di Ravenna, Alessandro Mancini: «Se la prenda con me, convochi me e interroghi me: se errore c’è stato, è errore mio. Se la prenda con Salvini e lasci perdere i poliziotti». Il riferimento del segretario della Lega è agli interrogatori di tre agenti indagati a Ravenna nel fascicolo aperto per violenza privata e peculato a proposito del giro fatto dal figlio minorenne di Salvini su una moto d’acqua condotta da un agente nelle acque antistanti la spiaggia di Milano Marittima il 30 luglio scorso e dei momenti immediatamente successivi in cui membri della scorta hanno tentato di impedire a un videoreporter di Repubblica di filmare l’episodio.

Il commento del leghista è arrivato in chiusura di una videodiretta su Facebook nel tardo pomeriggio di oggi, 19 settembre: «Tre poliziotti indagati per il giro di 5 minuti sulla moto d’acqua di mio figlio, interrogati dal procuratore manco fossero spacciatori, rapinatori o stupratori. Un po’ mi vergogno: prendetevela con me, non prendetevela con altri che non c’entrano niente e non si meritano di dover pagare avvocati e essere convocati in procura come i peggiori criminali. Ma che Paese è? Un Paese ridicolo che ha bisogno di essere sistemato. Procuratore, posso chiederle di lasciare lavorare questi poliziotti che fanno già un lavoro difficile e non hanno bisogno di passare notti insonni?».

Interrogati tre poliziotti della scorta di Salvini per l’episodio della moto d’acqua

Gli agenti sono stati ascoltati per quanto accaduto dopo che il figlio dell’ex ministro fece un giro sul mezzo della polizia e un giornalista di Repubblica venne ostacolato nel tentativo di filmare la scena

Tre poliziotti della scorta dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sono stati interrogati ieri 18 settembre in veste di indagati in procura a Ravenna, alle presenza dei loro avvocati, sui fatti del 30 luglio a Milano Marittima: quel giorno il figlio minorenne del segretario della Lega fece un giro in mare su una moto d’acqua della polizia pilotata da un agente. I tre sono stati identificati, dopo richiesta al Viminale, per ciò che segui l’episodio, quando un giornalista di Repubblica cercò di riprendere la scena. I reati ipotizzati sono violenza privata, tentata o consumata, e peculato.

La questura di Ravenna nelle settimane scorse aveva concluso l’accertamento interno inviando per competenza gli atti alle questure di Roma e di Livorno alle quali appartengono rispettivamente i tre agenti della scorta e i due poliziotti incaricati della moto d’acqua.

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