Basket B / A Scandiano i lughesi si inchinano alla Bmr di un solo punto al termine di una sfida molto equilibrata
Reggio Emilia-Lugo 72-71 (17-19, 41-36, 55-55)
BMR BASKET 2000 REGGIO EMILIA: Bertocco 16, Gatto 16, Graziani 13, Germani 13, Crusca 7, Canelo 6, Zampogna 1, Garofoli, Piccinini ne, Caiti ne. All.: Eliantonio.
ORVA LUGO: Brighi 19, Lucarelli 11, Farabegoli 11, Rossi 9, Leardini 6, Bracci 4, Bedin 4, Demarchi 3, Seravalli 2, Galassi 2, Bazzocchi, Melandri ne. All.: Galetti.
ARBITRI: Barilani di Roma e Bandinelli di Perugia.
4 punti contro Reggio Emilia per il biancoverde Jonas Bracci
L’Orva a Scandiano contro Reggio Emilia perde una partita fondamentale nella corsa alla salvezza, cadendo per un solo punto nella volata della scontro diretto e mancando di conseguenza l’aggancio in classifica alla Bmr. I lughesi, così, restano solitari in fondo alla graduatoria con una sola vittoria. Dopo esser stati in sostanziale parità, i padroni di casa si aggiudicano il match con una prestazione straordinaria dell’ex di turno, Tommaso Gatto. Il primo quarto e buona parte del secondo sono in parità (fine del primo Lugo avanti di due punti: 17-19). All’intervallo lungo Reggio è avanti (41-36), ma la reazione del’Orva, al terzo parziale, non tarda ad arrivare: un Brighi enorme (19 punti, 8 falli subiti, 4 rimbalzi e 2 assist) tiene aggrappati i biancoverdi al match (55-55). Il quarto periodo di gioco si rimane in parità, ma Reggio Emilia la scampa per un punto al suono della sirena (72-71).
Lo scrittore e autore teatrale in scena a Cervia e Faenza con il suo L’abisso incentrato sul tema degli sbarchi a Lampedusa
La linea telefonica fra Ravenna e Siracusa è disturbata, ma non tanto da celare l’emozione della voce di Davide Enia. Dopo 60 anni di quasi inattività, il teatro Comunale inaugura la stagione di prosa con L’abisso, il suo nuovo spettacolo co-prodotto da Accademia Perduta. «Minchia, il teatro è bellissimo», mi confessa. «L’hanno appena aperto. Ti mando le foto», promette. E me le manda.
L’abisso è tratto da Appunti per un naufragio, libro con cui Enia ha vinto il Supermondello e il MondelloGiovani, e a giudicare dalle prime recensioni la fortuna del romanzo sembra riverberarsi anche sulla scena. Lo spettacolo farà tappa il 12 e 13 dicembre al Walter Chiari di Cervia (dove il 13 alle 18 incontrerà anche il pubblico) e il 17 al Masini di Faenza.
Dopo 11 anni è tornato in teatro. Perché un’assenza così prolungata? E cosa l’ha spinta a tornare?* «Mi ero rotto i coglioni. Non mi andava di dover essere colluso con un sistema che si stava abbassando sempre di più. Tornare è stato un impulso egoistico. Col romanzo non avevo creato la giusta distanza tra me e i fatti. Avevo bisogno di continuare ad approfondire l’altro mio linguaggio, quello del teatro, per scrivere sul mio corpo cosa significa stare sull’orlo dell’abisso». È paradossale. Nella visione comune, il teatro accorcia questa distanza. «Scrivere ti fa riflettere sull’eredità culturale che abbiamo attorno al libro, al nostro modo di cercare sulla pagina un deposito di verità che appartiene al lettore. Il teatro ti permette invece di scrivere col corpo. Attraverso la performance mi rimetto nello stato di chi nomina le cose per la prima volta». La lavorazione de L’abisso è stata lunga: è passato quasi un anno da quando vidi un primo studio a Faenza. L’equilibro trovato vi soddisfa? «Io e Giulio Barocchieri, il musicista che mi accompagna, siamo molto soddisfatti. Ma molte cose non puoi calcolarle, vanno al di là dello spettacolo. Spesso accade un cortocircuito con gli spettatori, che rimangono con noi a parlare e ad abbracciarci anche dopo lo spettacolo. Abbiamo intercettato qualcosa, non saprei come dirlo altrimenti». Uno dei punti centrali de L’abisso è la cucitura fra la sua biografia e l’evento storico della migrazione, raccontata attraverso gli sbarchi a Lampedusa. C’era nel testo una tensione quasi psicanalitica: usava spesso la parola “slatentizzare”, rendere esplicito il non-detto.
«Nello spettacolo non la uso più, ma parlo ancora del trauma e della necessità della sua denuncia». Questa tendenza a nascondere il trauma si può definire ipocrita? «Non lo è, perché non parlarne è soltanto un danno. È un’eredità culturale che condividiamo con tutte le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Un paternalismo che, statisticamente, ci porta a rimuovere la dimensione del dolore perché considerata vergognosa». Il 28 novembre è stato approvato il cosiddetto “ddl Salvini” sulla sicurezza, che dà una stretta di vite alla possibilità di accogliere legalmente i migranti. Il 30 è stato premiato col Mondello. Crede che la scelta della giuria voglia lanciare un messaggio alla società italiana? «Non lo so, bisognerebbe chiederlo ai 120 giurati e ai 180 studenti che scelgono il vincitore. Si può dire una cosa: un decreto che revoca la protezione umanitaria è disumano. Fa sprofondare indietro nei secoli il pensiero e la nostra cultura, improntata da sempre all’accoglienza e all’aiuto dei più deboli». Perché si parla tanto di immigrazione? «Si sta creando un’emergenza per evitare di parlare di altri problemi: i piani economici fanno acqua da tutte le parti, lo spread è impazzito. Si cerca sempre un nuovo nemico. Ma una politica improntata alla costruzione dell’odio non ha molto da offrire. È la banalità della slatetizzazione di pulsioni primarie, che non so nemmeno quanto siano consapevolmente razziste». Intende dire che il razzismo raccontato è più forte di quello reale?
«Non lo so. Ma è un po’ come succede sui social: nel mondo reale è più difficile essere così violenti. Vorrei sapere quante persone, davanti a una donna incinta al sesto mese sfollata da uno Sprar, abbiano il coraggio di non aiutarla, di non provare vergogna per averlo permesso. Ciò che vedi cambia il tuo pregiudizio». Vedere gli sbarchi a Lampedusa l’ha cambiata?
«Avevo pregiudizi che sono crollati dal primo momento in cui ho visto i migranti. Primo fra tutti quello di non pormi come una persona in cerca di soluzioni, ma piuttosto come un ascoltatore. Non formulare per forza un giudizio, ma ascoltare».
Presentazione e proiezione di “The Power of the Archive. RPBW” e “Renzo Piano World Tour 01”, il 12 dicembre al Mariani di Ravenna e il 19 dicembre al Sarti di Faenza
Un ritratto dell’architetto Renzo Piano (dalla pagina FB di Habitat2020)
Un archivio, una tesi di laurea e quattro lettere che rappresentano uno dei più prestigiosi studi di architettura del mondo: RPBW, Renzo Piano Building Workshop. È questo il punto di partenza di un viaggio attorno al globo incentrato sulle opere firmate da Renzo Piano, probabilmente il più celebre architetto al mondo. Un viaggio che sarà al centro del convegno che si terrà mercoledì 12 dicembre a Ravenna al Cinema Mariani dalle 18, replicato poi mercoledì 19 dicembre alla stessa ora al cinema Sarti di Faenza (ingresso gratuito).
Una giornata di studio (previsti anche tre crediti formativi per architetti) che partirà con la presentazione del documentario The Power of the Archive. Renzo Piano Building Workshop. Una pellicola che, come rivela il titolo, nasce per raccontare il sapere e il potere di un archivio, o meglio dell’archivio di Renzo Piano: la nascita, la struttura, l’ordinamento, la funzione e la progettualità dell’Archivio dei progetti del Renzo Piano Building Workshop.
Ma non c’è solo il film a trarre origine dal mondo di Renzo Piano: l’associazione culturale Habitat2020 e ProViaggiArchitettura, con la collaborazione della Fondazione Renzo Piano, hanno istituito un premio a cadenza annuale per la miglior tesi di laurea che si sia distinta nell’approccio progettuale rivolto alla rigenerazione di aree periferiche italiane.
Per la prima edizione, il premio offerto al vincitore è stato un viaggio intorno al mondo di quaranta giorni alla scoperta delle principali opere del grande progettista genovese. Un’esperienza dalla quale è nata il libro Renzo Piano World Tour 01 a cura di Silvia Pellizzari, studentessa del corso di laurea di Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Padova che si è aggiudicata il premio.
Il libro sarà presentato a Ravenna e Faenza con i promotori del premio, Marcello Bacchini, presidente di Habitat2020, Roberto Bosi, direttore di ProViaggiArchitettura, Edoardo Narne, docente dell’Università di Padova e l’autrice Silvia Pellizzari.
Tra gli ospiti interverranno Luca Frontali, presidente dell’Ordine Architetti Ravenna, Francesca Molteni e Fulvio Irace, rispettivamente regista e curatore del documentario.
Le iniziative godono del patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Ravenna, della Fondazione Renzo Piano e del Milano Design Film Festival e sono organizzate con il supporto dell’azienda Edilpiù srl.
I rappresentanti dei lavoratori: «La posizione aziendale compromette l’attuale sistema di relazioni sindacali»
Dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale Start Romagna, l’azienda di trasporto pubblico di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena. La decisione presa dai sindacati di categoria(Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Usb regionali) giunge a seguito della riunione in sede aziendale lo scorso 4 dicembre, quando «la direzione – scrivono i sindacati – ha comunicato l’indisponibilità alla chiusura di un accordo che prevedeva l’erogazione delle differenze economiche relative alla vendita a bordo dei titoli di viaggio per l’anno 2017, spettanti al personale operatore di esercizio, motivando tale decisione con l’incertezza delle proroghe dei contratti di servizio e dei relativi corrispettivi economici».
I sindacati affermano che la posizione aziendale compromette l’attuale sistema di relazioni sindacali, e le incertezze economiche pregiudicano non solo la soluzione della problematica del venduto a bordo per il 2017, ma anche gli obiettivi dell’accordo sottoscritto lo scorso 8 maggio per il premio di risultato 2018-2019-2020 mettendo di fatto a rischio le aspettative salariali delle lavoratrici e dei lavoratori di Start Romagna, a cui si aggiunge l’incertezza delle assunzioni di nuovi operatori di esercizio utili alla garanzia dei servizi.
«Come organizzazioni sindacali non possiamo che condannare questo atteggiamento del Presidente, mai presente alle trattative sindacali, e di tutto il Cda. Pertanto a loro va la responsabilità di eventuali disagi che ingiustamente i cittadini di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena subiranno nei prossimi giorni. Le organizzazioni sindacali hanno deciso unitariamente, per contrastare la decisione aziendale, di attivare da subito azioni concrete per la soluzione di questa vertenza. Inoltre, tenuto conto delle incertezze per il futuro di Start e del Tpl della Romagna in attesa delle gare di appalto o di altro tipo di affidamento dei servizi, ci attiveremo con iniziative nei confronti degli enti proprietari e dell’agenzia Amr per pretendere la clausola sociale di salvaguardia per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di tutta Start Romagna».
Calcio C / Domani, martedì 11 dicembre, i giallorossi al “Benelli” sfidano i veronesi con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle il ko di Pordenone. Foschi: «Se pensiamo di fare una partita facile rischiamo di sbatterci il muso»
Il laterale del Ravenna Riccardo Barzaghi
Il curioso calendario del Ravenna mette i giallorossi di fronte agli antipodi della classifica nel giro di tre giorni. Dopo la sfida alla capolista Pordenone, l’avversario del turno infrasettimanale di domani, martedì 11 dicembre al “Benelli” (fischio d’inizio alle 20.30, arbitro Luciani di Roma), sarà infatti la Virtus Vecomp, che chiude all’ultimo posto la graduatoria del Girone B.
I veronesi sono una neopromossa di questo campionato e tornano ad affrontare il professionismo dopo una fugace apparizione nella stagione 2013/14. Alla guida della società scaligera Luigi Fresco, che ricopre da ben 36 anni i ruoli sia di presidente che di allenatore, un caso unico nel panorama calcistico. A dispetto della posizione in classifica, la rosa della terza squadra di Verona (unica città con tre squadre professionistiche in Italia) vede elementi che ben conoscono la categoria, partendo dai tre reduci della bella stagione scorsa del Mestre, come Rubbo, Lavagnoli e Casarotto, passando per l’esperto Sirignano ex Santarcangelo o la punta Grandolfo proveniente dal Bassano Virtus. L’infermeria giallorossa vede aggiungersi all’indisponibilità di Maleh, fermo con un problema al quadricipite destro, quella di Venturi, che è ancora alle prese con la botta che lo ha costretto ad uscire durante la partita al Bottecchia contro il Pordenone.
Le dichiarazioni di Luciano Foschi non nascondono la voglia di rivalsa dei suoi, che sono usciti a mani vuote dal confronto con la capolista dopo avere sfiorato un meritato pareggio nei minuti finali. «Dobbiamo ripartire dal secondo tempo di Pordenone e cercare di riproporci per fare una prestazione migliore. La Vecomp ha messo in difficoltà tutte le squadre che ha incontrato e va presa con le molle. Se pensiamo di fare una partita facile rischiamo di sbatterci il muso, noi non vogliamo questo. E’ necessario entrare in campo con lo spirito giusto, e fare la prestazione che ci compete, essere compatti ed aggressivi. I ragazzi si stanno allenando con grande intensità ed hanno voglia di riscattare l’ultima sconfitta».
Scambio di auguri tra il comandante della legione Emilia Romagna e i militari locali. Consegnati riconoscimenti a chi si è distinto in servizio
Nella mattinata odierna, in occasione del tradizionale scambio di auguri per le festività di fine anno, il generale di brigata Claudio Domizi, comandante della legione carabinieri Emilia Romagna, ha fatto visita al comando provinciale di Ravenna.
Accolto dal comandante provinciale, il colonnello Roberto De Cinti, ha incontrato gli ufficiali, i comandanti delle 40 stazioni, i responsabili delle articolazioni speciali, i comandanti dei reparti della sede, con i collaboratori, e alcuni componenti dell’Associazione nazionale carabinieri e del comitato di base della rappresentanza militare.
Domizi ha invitato i militari a mantenere costante l’impegno a favore della collettività e ha consegnato diversi riconoscimenti a militari del comando provinciale che si sono distinti nell’ambito dell’attività. Il generale ha poi raggiunto il gruppo Carabinieri Forestali.
Vittoria con record per la Rekico. La decima vittoria in undici incontri permette ai faentini di toccare quota venti nel girone d’andata, una cifra mai raggiunta in Serie B, che può essere migliorata nelle prossime quattro gare. In casa con Ozzano arriva un successo di carattere anche se sofferto, dove la forza del collettivo fa ancora una volta la differenza. Con questo successo i Raggisolaris compiono inoltre un altro passo avanti importante verso la qualificazione alla Coppa Italia.
La Rekico impiega pochi minuti a prendere le misure a Ozzano, iniziando a difendere con aggressività e a bloccarne il gioco in velocità. Il grande mattatore è Petrucci, uno dei migliori terminali offensivi del 22-12 di fine primo quarto. Friso si rende subito conto che la squadra sta viaggiando a grandi ritmi, costruendo buoni tiri e aggredendo gli avversari, potendosi così togliere il lusso di ruotare tutti i suoi uomini, trovando da ognuno risposte positive. L’allungo fino al 43-23 firmato da Casagrande, arriva infatti senza Venucci e Chiappelli che saranno però protagonisti nella seconda parte di gara, prendendo il testimone dai compagni.
Il 47-29 dell’intervallo non demoralizza la Sinermatic, che minuto dopo minuto ricuce il gap, grazie ai punti di Klyuchnyk, inatteso protagonista. La Rekico risponde a ogni occasione con triple pesanti, ma non può nulla quando Ozzano prende l’inerzia del match raggiungendo il 71-72 con un canestro di Agusto. Avanti di un solo punto però i Raggisolaris non demordono, anzi trovano grande lucidità, affidandosi ai tiri liberi che regalano punti d’oro per ristabilire il gap. Petrucci e Fumagalli riportano i faentini sul 79-74 poi Chiappelli chiude il break, firmando l’81-74 a 57’’ dalla fine. Ozzano prova l’ultimo assalto, ma la difesa faentina non permette di creare tiri insidiosi e così l’unica arma è ricorrere al fallo sistematico. La Rekico ne approfitta e proprio dalla lunetta trova i punti del definitivo 89-83.
Volley B2 femminile / Pesante sconfitta per le gialloblù, che nello scontro diretto per la salvezza non riesce a strappare punti alle avversarie
Campagnola Emilia-Cervia 3-0 (25-19, 25-19, 25-20)
CAMPAGNOLA EMILIA: Frignani 7, Pishchak 10, Menozzi 18, Bonetti 13, Ferrari (L), Bini 5, Gozzi 1, Viani 1, Garuti, Ferretti (L), Lanza. Ne: Ballasini, Bignardi. All.: Costi.
MY MECH CERVIA: Bosio 9, Di Fazio 8, Ricci 1, Ceroni 4, Pais Marden 4, Haly 6, Toppetti (L), Gasperini 1, Petta 1. Ne: Fabbri, Colombo, Romani. All.: Briganti.
ARBITRI: De Santi e Iovinella.
NOTE – Durata set: 25’, 26’, 21’ per un totale di 1h e 12’. Battute vincenti: Campagnola 8, Cervia 6. Battute sbagliate: Campagnola 14, Cervia 3. Muri: Campagnola 2, Cervia 6.
Le giocatrici della My Mech nel corso di un time out
La My Mech Cervia è uscita sconfitta in tre set dalla trasferta di Campagnola Emilia nel match valido per la nona giornata del campionato di B2 femminile. Il sestetto di Briganti, sempre privo della regista Fortunati, ancora acciaccata, ha tenuto testa alle avversarie, soprattutto nel primo e nel terzo set, ma alla lunga ha pagato dazio. Sabato 15 dicembre, alle 19, al centro sportivo Le Roveri di Pisignano, la My Mech Cervia affronterà Rovigo in un importantissimo match in chiave salvezza.
Nel parziale d’apertura le cervesi sono rimaste a una incollatura dalle padrone di casa sia in avvio (8-6), sia a metà set (16-14). Anche sul 21-18 la situazione era rimediabile, ma l’accelerazione del Campagnola è stata decisiva per il 25-19. Nel secondo set l’avvio delle padrone di casa è stato più deciso (8-4), tanto che sul 16-8 la situazione sembrava già compromessa. La My Mech ha tuttavia avuto la capacità di mantenere il ‘cambio palla’, recuperando anche qualche punto fino al 21-15, preludio per il 25-19. Nel terzo periodo Di Fazio e compagne sono andate sotto 8-2, ma a quel punto l’orgoglio gialloblù è venuto fuori, permettendo alle cervesi di infliggere alle padrone di casa un eloquente parziale di 7-14. Sul 15-16 per la My Mech la partita si è riparta, ma le padrone di casa si sono riorganizzate (21-19) fino al 25-20 conclusivo.
Denunciato un pregiudicato 41enne per porto abusivo di armi
Davanti agli agenti ha manifestato un certo nervosismo e così i poliziotti, impegnati in un controllo di routine in un bar, hanno approfondito le verifiche nei confronti di un 41enne marocchino, residente a Ravenna.
Pregiudicato per droga, nella sua auto gli agenti hanno trovato e poi sequestrato un coltello a serramanico lungo 19 centimetri (di cui 9 di lama).
Il 41enne è stato quindi denunciato per “porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere”.
Calcio a 5 / I manfredi tornano al successo contro i marchigiani e risalgono la classifica: in rete Catalano, Garbin e Karaja
Faventia-Eta Beta Fano 3-1 FAVENTIA: Conti, Gatti, Piallini, Barbieri, Catalano, Karaja, Caria, Hassane, Matteuzzi, Garbin, Pozzovivo, Carpino. All.: Placuzzi.
ETA BETA FANO: Bacciaglia, Bruni, Lourencete, Pietrelli, Giuliani, Russo, Ettaj, Copparoni, Palazzi, Bei, Montesi, Ragone. All.: Mariotti.
ARBITRI: Giuliani di La Spezia e Brentegani di Chiavari.
RETI: 11’ pt Catalano, 7’ st Garbin, 8’ st Lourencete, 18’ st Karaja
NOTE – Amm. Pietrelli, Karaja, Garbin. Espulsi al 9’ st Gatti e Lourencete per scorrettezze reciproche.
Una esultanza dei calciatori del Faventia
Il Faventia ritorna alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive, grazie a un’ottima prestazione di squadra che vale il 3-1 contro un’Eta Beta Fano agguerrita e determinata. Con questo successo i faentini risalgono la classifica e si possono preparare con il morale ancora più alto per il match di sabato 15 dicembre in casa del CUS Ancona, in programma alle 15.
L’avvio di gara è piuttosto contratto, con entrambe le squadre che non riescono a creare azioni pericolose. Al primo vero tentativo però il Faventia passa in vantaggio: all’11’ Caria serve a Catalano un assist con un colpo di tacco, azione finalizzata con un tiro all’incrocio dei pali. L’Eta Beta non si perde d’animo e al 14’ centra la traversa con Bei: nell’occasione è protagonista Conti, che devia la conclusione con la mano. L’ultimo brivido del primo tempo è per il Faventia: Karaja salva un’ottima occasione da gol per i marchigiani, nata da un calcio d’angolo.
L’avvio del secondo tempo è di marca ospite, ma ci pensa Conti con due ottime parate su Bei e Copparoni a evitare il pareggio. Al 7’ il Faventia raddoppia: Hassane dribbla un avversario e si porta sulla linea di fondo, servendo un preciso assist a Garbin che a pochi passi dalla porta devia in rete. Neanche il tempo di esultare che Lourencete accorcia le distanze su calcio di punizione all’8’. La partita resta in equilibrio e gli animi si iniziano a scaldare: a farne le spese sono Gatti e Lourencete, entrambi espulsi per scorrettezze reciproche. I faentini continuano comunque ad avere l’inerzia del match e al 14’ colpiscono la traversa con Catalano, trovando però il bottino grosso al 18’ con Karaja, che con un preciso rasoterra chiude i conti sul 3-1.
Polizia, vigili e finanzieri nel locale di Cervia per verificare anche licenze e rispetto dei limiti di capienza
Continuano i controlli in discoteca della polizia. Il nono locale passato al setaccio da inizio anno dagli uomini della questura (in questo caso insieme alla polizia municipale di Cervia e alla Guardia di finanza) è stata la discoteca Indie di Cervia, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre.
E mentre erano in corso le verifiche relative alle licenze, al rispetto dei limiti di capienza, alle misure di sicurezza, nonché quelle relative al divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori, l’unità cinofila antidroga della finanza ha individuato un sedicenne che è stato trovato in possesso di 14 grammi di hashish, suddivisi in otto dosi.
Il giovane è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni e quindi affidato ai genitori.
All’attività di controllo hanno partecipato, per gli aspetti relativi alle emissioni sonore, anche il personale dell’Arpae.
Calcio femminile / Negli ottavi di finale della Coppa Italia le giallorosse passano in vantaggio con Montecucco, ma poi vengono raggiunte e superate dalle avversarie
Ravenna Women FC-Hellas Verona 1-3 RAVENNA WOMEN: Copetti, Cinque (10′ st Bouby), Cameron, Carrozzi (30′ st Raggi), Colini, Greppi, Haanpaa, Barbaresi, Burbassi, Montecucco (40′ st Giovagnoli), Filippi. A disp.: Cicci, Cimatti, Amadori, Pelloni. All.: Piras.
HELLAS VERONA: Forcinella, Molin, Veritti, Bardin, Wagner, Rus, Dupuy (1′ st Baldi), Meneghini, Nichele (7′ st Pasini), Giubilato (35′ st Ondrusova), Ambrosi. A disp.: Fenzi, Harsanyova, Goula, Manno. All.: Di Filippo.
ARBITRO: Bianchini di Terni.
RETI: 6′ pt Montecucco, 41′ pt Rus, 8′ st Pasini, 29′ st Wagner.
NOTE: Amm. Giubilato e Ambrosi.
Un’immagine del match di coppa perso dal Ravenna Women contro il Verona
Termina agli ottavi di finale l’avventura del Ravenna Women in Coppa Italia, sconfitto 3-1 a San Zaccaria dall’Hellas Verona: dopo un primo tempo giocato alla pari, le veronesi mettono la freccia nella ripresa e ottengono il pass per i quarti di finale dove incontreranno la Fiorentina. Alle giallorosse resta la consolazione di aver tenuto testa a una formazione di Serie A e di esser state in partita per tre quarti di gara, creando diversi problemi alle scaligere. Il prossimo match è in programma domenica 16 dicembre contro la Roma XIV ed è valido per l’ottava giornata del campionato di Serie B.
Piras opta per il turnover e lascia in panchina capitan Cimatti e la francese Bouby: il tecnico sardo decide di schierare la squadra con un inedito 4-4-2 con Copetti tra i pali, Cinque, Colini, Greppi e Cameron in difesa, Haanpaa, Carrozzi, Barbaresi e Filippi a centrocampo, Burbassi e Montecucco in attacco.
Il match inizia bene per le padrone di casa che al 6′ passano in vantaggio: apertura di Haanpaa per Montecucco che scatta sul filo del fuorigioco, dribbla Forcinella e deposita in rete il gol dell’1-0. Il Verona prova subito a reagire ma non riesce mai a impensierire Copetti, che si limita alla normale amministrazione. Al 25′ Forcinella para una conclusione di testa di Filippi su cross di Barbaresi. Nei minuti finali la gara si accende: al 41′ il Verona pareggia con Rus, che trasforma in rete un perfetto cross di Wagner. Allo scadere palla gol per Burbassi, a cui si oppone Forcinella, e sul rovesciamento di fronte grande parata di Copetti su una conclusione da dentro l’area di Rus.
La ripresa inizia sotto il segno del Verona che prima colpisce un palo con Rus e poi si porta in vantaggio con la neo entrata Pasini, che su
azione di contropiede trafigge Copetti. Il Ravenna prova subito a reagire chiudendo le ospiti nella propria metà campo ma senza mai creare veri pericoli alla porta difesa da Forcinella. Alla mezzora terzo gol delle ospiti con Wagner che sfrutta un disimpegno sbagliato di Copetti e mette in rete la palla dell’1-3. Nei minuti finali padrone di casa in attacco: al 35′ ci prova Barbaresi da calcio piazzato, qualche minuto dopo tocca alla neo
entrata Raggi, ma Forcinella è sempre attenta e difende bene la propria porta.