mercoledì
23 Luglio 2025

C’è una festa alla sala Strocchi, esposto preventivo dei residenti contro il rumore

Dopo il caso del circolo Abajur, a Ravenna polemiche anche in via Maggiore

rock partyDomani sera (venerdì 7 dicembre) la sala Strocchi di via Maggiore, a Ravenna, si trasforma, come già capitato più volte in passato, in una sorta di discoteca con l’evento “Pop the rock”, già pubblicizzato su Facebook, con ingresso a 10 euro con drink.

Ed è bastato l’annuncio a scatenare la rabbia di alcuni residenti che hanno già firmato e presentato un esposto a Comune, Polizia municipale e prefetto per protestare contro il rumore che impedirebbe loro di dormire quando la sala – gestita come noto dal circolo D’Attorre del Partito democratico – ospita eventi simili. A rivelarlo è il Carlino Ravenna in un articolo pubblicato sul giornale in edicola oggi.

Un caso che arriva a pochi giorni dalle polemiche del tutto simili che hanno portato il circolo Abajur, nella vicina via Ghibuzza, a sospendere la propria attività.

Scende dall’auto e si spoglia poi insulta la polizia: 39enne ubriaco denunciato

L’uomo si è messo a petto nudo e ha tentato di rientrare nel ristorante da dove era stato allontanato per il disturbo

È sceso dall’auto davanti alla polizia, è rimasto a torso nudo e ha cominciato a insultare gli agenti cercando di rientrare nel ristorante da dove era appena uscito e da dove avevano chiamato il 112 per il suo disturbo. Un 39enne è stato denunciato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale nella notte tra l’1 e il 2 dicembre in via Trieste a Ravenna. La volante della questura è intervenuta per la segnalazione di un ubriaco molesto. Sul posto gli agenti hanno identificato un uomo all’interno di un’auto in sosta nel parcheggio antistante il locale. Secondo alcuni avventori, poco prima all’interno del ristorante il 39enne aveva spintonato una persona e inveito contro alcuni dei presenti. Davanti alle divise lo show gli è costato una denuncia.

Nuovo orario dei treni: riassegnata una fermata a Godo, in arrivo bus sostitutivi

Dal 9 dicembre la riorganizzazione di Trenitalia: a Classe non ci saranno più convogli pomeridiani

TrenoIl nuovo orario dei treni in vigore dal 9 dicembre, che permetterà di rendere più veloce il collegamento tra Ravenna e Bologna, in questi giorni ha provocato anche molte lamentele per la soppressione di alcune fermate. Per questo motivo si sono incontrati i sindaci della Provincia di Ravenna, l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, il direttore generale della Regione Emilia-Romagna Paolo Ferrecchi, il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, il direttore regionale di Trenitalia Alessandro Tullio e i tecnici, il consigliere provinciale con delega ai Trasporti Nicola Pasi, i rappresentanti di Tper, di Start Romagna, di Amr, per condividere e ricercare soluzioni alle esigenze emerse sul territorio.

«In un quadro complessivo del nuovo orario – dichiara il presidente della Provincia Michele de Pascale – che già si delineava positivo per la riduzione generale dei tempi di percorrenza e l’aumento delle corse senza rotture di carico per la tratta Bologna/Ravenna/Rimini, temi dibattuti e soluzioni attese da molto tempo da questo territorio, abbiamo oggi individuato nuove risposte per alcune situazioni che necessitavano un approfondimento ulteriore».

Una prima risposta ha riguardato le esigenze degli studenti che da Godo si muovono in direzione Lugo che vedranno, a partire dal 17 dicembre, la riassegnazione della fermata del treno 6468 con partenza da Godo alle 6.57. Per quanto riguarda il rientro da Lugo verso Bagnacavallo, Russi e Godo degli studenti che oggi utilizzano il treno delle 13, che nel nuovo orario risulta anticipato alle 12.48, è stato previsto un servizio integrativo con autobus in attesa di verificare la possibilità di introdurre modifiche specifiche all’orario (compatibili con gli orari scolastici).

Per gli studenti provenienti da Bagnacavallo e Russi diretti a Ravenna con il treno delle 7.33 sarà previsto un potenziamento delle corse degli autobus per consentire il raggiungimento dei plessi scolastici fuori dal centro città.

È stata già individuata inoltre la soluzione alla riduzione delle fermate dei treni alla stazione di Classe, dove il servizio ferroviario sarà integrato, da subito, con un servizio di autobus a copertura della fascia in particolare quella pomeridiana, che nel nuovo orario non sarà servita da corse del servizio ferroviario.

È stato affrontato anche il tema della linea Ravenna/Ferrara, dove a breve verrà reintrodotta la fermata di San Biagio e rimodulata l’offerta serale, con riposizionamento della corsa delle 19.12 alle 18.12 a copertura di un orario maggiormente gradito all’utenza.

Regione e Tper hanno preso l’impegno di verificare il ritorno all’orario attuale dell’offerta Ferrara/Ravenna, che necessita di un approfondimento accurato per le ripercussioni che potrebbero esserci sul collegamento Ferrara/Codigoro (utilizzo dello stesso binario nella stazione di Ferrara).

«La Regione – si legge in una nota inviata alla stampa – ha colto le sollecitazioni del territorio a mantenere un tavolo permanente per verificare, da un lato l’effettivo impatto, anche in termini di benefici, che il nuovo orario produrrà per il territorio ravennate e dall’altro per condividere eventuali ulteriori modifiche».

 

Bimba invalida dopo il parto, l’Ausl: «Avevamo intimato all’assicurazione di pagare»

L’Azienda interviene nel caso dei 2,5 milioni pignorati dopo la sentenza di condanna. Interrogazione in Regione della Lega

ospedale, ausl genericaIl risarcimento mancato da parte dell’Ausl Romagna finisce nel mirino dei consiglieri regionali della Lega nord Massimiliano Pompignoli e Andrea Liverani. La vicenda vede coinvolta l’Azienda sanitaria romagnola, condannata dal Tribunale civile di Ravenna a risarcire con 1,7 milioni di euro la famiglia di una bambina, oggi 14enne, rimasta gravemente invalida dopo il parto. «La vicenda – spiegano i consiglieri – risale al marzo 2004. La madre si presentò all’ospedale di Lugo per un controllo della gravidanza gemellare alla 38esima settimana. I medici rilevarono una sofferenza fetale, ma non la ricoverarono perché non erano disponibili culle termiche, né un’ambulanza. La donna fu poi inviata con mezzi propri all’ospedale di Ferrara, dove nacquero le bambine. Una delle due, ormai asfittica, riportò una gravissima paralisi cerebrale».

I consiglieri sottolineano come «l’Ausl di Romagna non abbia risarcito la famiglia della quattordicenne della somma dovuta e sancita in sentenza» tanto che i familiari della ragazzina «hanno proceduto al pignoramento sui conti dell’azienda sanitaria, per 2,5 milioni di euro», cioè la somma dovuta aumentata di un terzo, come per legge.

Dunque Pompignoli e Liverani interrogano la giunta per sapere «per quale motivo, vista la natura immediatamente esecutiva della sentenza, l’Ausl della Romagna non abbia proceduto al pagamento della somma quantificata dal Tribunale di Ravenna e se non ritenga che l’eventuale differimento del pagamento o il tentativo di riduzione della somma quantificata dal giudice rappresenti un’indebita inottemperanza alla sentenza, e un’ingiustizia nei confronti della famiglia della giovane».

A rispondere indirettamente anche ai consiglieri leghisti è però la stessa Ausl in una nota inviata alla stampa poco dopo.

«Il legale della famiglia – scrive l’Azienda – ha attivato la procedura di pignoramento a seguito di sentenza, del luglio scorso, direttamente presso la tesoreria dell’Ausl. L’Ausl aveva intimato, già dallo scorso luglio, alla propria compagnia assicurativa di procedere al pagamento della somma a garanzia dell’ente e contestualmente ha conferito mandato ad un legale per l’appello della condanna. Qualora all’udienza di appello (fissata l’8 gennaio prossimo) fosse confermato l’obbligo di pagamento e nel frattempo la Compagnia non avesse ancora pagato, l’Azienda vi provvederà salvo poi mettere in atto ogni azione giudiziaria a tutela della Pubblica amministrazione stessa».

L’artigianato digitale ha una nuova casa: al Pala Congressi la sede di Fablab

Spazi messi a disposizione da Fondazione Flaminia per strumenti e competenze a disposizione dell’università e della città

IMG 20181201 WA0023Il Palazzo dei Congressi di Ravenna ospita la nuova sede di Fablab, associazione culturale nata allo scopo di divulgare la cultura tecnologica e digitale sul territorio. Lo spazio, messo a disposizione da Fondazione Flaminia e destinato al servizio dell’artigianato digitale, intende essere un luogo dove potenziare la creatività diffusa. L’inaugurazione è avvenuta nei giorni scorsi alla presenza di Giacomo Costantini, assessore comunale Smart city, e Antonio Penso, direttore di Fondazione Flaminia.

Il Fablab sarà uno spazio di formazione e creazione in cui si metteranno strumenti e competenze a disposizione dell’università e della città. Il Fablab ha due scopi: anzitutto essere un luogo in cui chiunque può realizzare i propri sogni artigianali utilizzando le attrezzature disponibili, dalle stampanti a computer e software per la modellazione 3d, ed entrando nella comunità degli artigiani digitali per condividere e perfezionare il progetto; in secondo luogo uno spazio dove costruire progettualità che vadano a vantaggio della comunità.

IMG 20181201 WA0045Possono partecipare tutti alle attività, grandi e piccoli, studenti universitari o pensionati, ma per facilitare la partecipazione di chi è digiuno di informatica o modellazione sono previsti corsi per imparare ad utilizzare i grandi classici: Arduino, stampante 3d, scratch, i droni, il disegno 3d, i database. I corsi partiranno a inizio 2019 in base all’interesse raccolto.

Crisi Cmc: incassi mancati, due miliardi di debiti e sette richieste di fallimento

La Cooperativa muratori cementisti ha chiesto il concordato preventivo per evitare il crac, nel documento depositato le cifre della difficoltà. Il male del colosso di via Trieste è la scarsa liquidità. In allerta gli investitori di due bond da 575 milioni

2 7In un anno il volume produttivo è sceso da 549 milioni di euro a 514, il margine operativo netto è passato da 45 milioni a 37, la disponibilità liquida si è ridotta da 181 milioni a 89 e l’utile netto è passato da 3,8 milioni a 700mila euro. Sono alcuni cenni dello stato di crisi della Cmc, contenuti nel bilancio consolidato al 30 giugno scorso e messi nero su bianco dalla stessa società anche nel ricorso depositato il 4 dicembre al tribunale di Ravenna per la richiesta di concordato preventivo con riserva. Una mossa con cui la Cooperativa muratori cementisti, quarto gruppo italiano per dimensioni nel settore delle costruzioni con settemila dipendenti e un miliardo di fatturato annuo (70 percento all’estero, 80 percento da appalti pubblici), prova anche a bloccare sul nascere le sette istanze di fallimento presentate da creditori.

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Il presidente della Cmc Alfredo Fioretti

Cmc ha chiesto al tribunale sessanta giorni per presentare un piano di risanamento dell’esposizione debitoria e il riequilibrio della propria situazione finanziaria. La strada che presumibilmente sceglierà di percorrere la coop, come si legge anche nelle venti pagine del ricorso, passerà da un concordato misto in continuità: vengono congelate le possibilità di aggressione da parte dei creditori e la società propone una percentuale e una scadenza di pagamento dei debiti attraverso il portafoglio dei lavori da portare avanti e la liquidazione di alcuni beni. A quel punto all’assemblea dei creditori spetterà il voto sull’approvazione o meno del piano: l’ammissione al concordato aprirebbe la cura dimagrante del colosso per sopravvivere, il rifiuto potrebbe aprire le porte del crac.

È la crescente crisi di liquidità il vero male di via Trieste, per via di mancati incassi attesi nell’ultimo quadrimestre di quest’anno. Ad esempio nel periodo settembre-novembre erano previsti 137 milioni e invece ne sono entrati solo 52 e la società non ha potuto far fronte a tutti gli obblighi. Così si spiegano i decreti ingiuntivi e i procedimento per la dichiarazione di fallimento. «La situazone di liquidità – scrive la società – è ulteriormente peggiorata, tanto da rendere ad oggi impossibile proseguire, in una prospettiva di continuità, una negoziazione in bonis con il ceto creditorio». Il ricorso depositato in tribunale certifica altri tre numeri utili per fotografare la situazione al 31 dicembre 2017: 2,2 miliardi di attivo patrimoniale, 850 milioni di ricavi, 2 miliardi di debiti.

Il consiglio di amministrazione ha preso la decisione nella riunione di domenica 2 dicembre, a mercati chiusi: «Nell’attuale frangente di tensione finanziaria di cassa – si legge in una nota divulgata dopo il Cda –, si ritiene che l’accesso al concordato con riserva rappresenti il percorso più efficace per porre in sicurezza il patrimonio e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi». Secondo il Sole 24 Ore, che cita fonti vicine alla società, «la situazione è sotto controllo e c’è lo spazio di manovra per definire nel corso dei prossimi mesi una soluzione non traumatica».

I primi scricchiolii si erano avvertiti un mese fa quando Cmc annunciò che avrebbe posticipato il pagamento di una rata di un bond in scadenza il 15 novembre. In circolazione ci sono due bond, per 575 milioni di euro: uno con scadenza 2022 per 250 milioni e un altro con scadenza 2023 per 325 milioni. La cedola non pagata (per 10 milioni) è relativa al bond con scadenza 2023. Il pagamento dovrebbe arrivare entro il 15 dicembre. Sempre secondo i retroscena svelati dal quotidiano di Confinsutria, gli investitori istituzionali proprietari delle obbligazioni Cmc si stanno organizzando a Londra per costituire un comitato.

Nata nel 1901 a Ravenna da 35 muratori, la coop è stata protagonista della ricostruzione post bellica e nel 1975 ha messo il naso fuori dall’Italia con la prima commessa in Iran. Gli anni ’80 hanno visto la Cmc attiva soprattutto in Africa. Nel 2010 la scoperta dell’America con l’acquisizione di una società di Boston. Il 2014 è un anno cardine: nel portafoglio ordini complessivo da tre miliardi di euro l’estero supera l’Italia fino a rappresentare il 70 percento di oggi raccolto in 40 Paesi di quattro continenti. L’80 percento del fatturato viene da appalti pubblici. L’azienda, come detto, alla fine del 2018 contava settemila dipendenti: di questi circa 400 gravitano attorno alla sede ravennate (un centinaio operai e gli altri amministrativi).

Raccolta fondi dell’Ausl per acquistare un macchinario contro il dolore cronico

Campagna on line con obiettivo 10mila euro in novanta giorni. L’11 dicembre una serata di sensibilizzazione

Raccolta Fondi Dolore Cronico
La conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa

“Un sorriso contro il dolore”. È il nome della campagna di raccolta fondi on line, attiva sulla piattaforma “Idea Ginger” per finanziare l’acquisto di un’apparecchiatura contro il dolore cronico per l’ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, che servirà i cittadini di tutta la Romagna.

Sarà possibile effettuare la propria donazione on-line a questo link.

La campagna di raccolta fondi, della durata di 90 giorni sarà scandita da una serie di iniziative di sensibilizzazione per coinvolgere i cittadini, le aziende, la società civile, al fine di perseguire l’obiettivo di raggiungere la somma di diecimila euro, necessaria per l’acquisizione.

Il primo evento è previsto già per martedì 11 dicembre al teatro Rasi di Ravenna alle 21 con una serata di danza ritmica organizzata da “Edera Ritmica Ssd”.

Si potranno donare anche piccole cifre, e a seconda della donazione vi saranno anche piccole premialità. Partner della campagna sono “LA BCC ravennate forlivese e imolese” e le associazioni “Cittadinanzattiva TDM” e “Parkinsoniani” sezione ravennate.

L’apparecchiatura. Si tratta di una macchina da stimolazione transcranica elettrica che può essere utilizzata per i pazienti affetti da alcune determinate tipologie di dolore cronico e che sarà collocata presso l’ambulatorio di Antalgico dell’Ospedale di Ravenna diretto dal dottor Massimo Innamorato (responsabile rete Terapia Antalgica dell’Ausl Romagna). La tecnica è denominata stimolazione transcranica a corrente diretta continua (“tDCS”); è nata in Italia e oggi usata in tutto il mondo, ed é una tecnica di facile applicazione con cui é possibile stimolare diverse parti del cervello in modo non invasivo, efficace, indolore e senza effetti collaterali significativi (le più frequenti percezioni riscontrate sono un leggero pizzicorio/prurito/calore all’inizio della stimolazione nei punti in cui sono posizionati gli elettrodi).
È una tecnica molto “giovane”, ma molti studi la indicano come un possibile prezioso strumento per il trattamento di condizioni quali la fibromialgia, la depressione maggiore senza resistenza ai farmaci e il dolore cronico; ci sono inoltre indicazioni di probabile efficacia in altre patologie cronico degenerative, dipendenze, riabilitazione post ictus o traumi.

La nave Msc da 2.700 container attracca per la prima volta al porto di Ravenna

Ad accoglierla nella banchina Tcr il presidente Giannantonio Mingozzi

Tcr Mingozzi

Una imponente portacontainer della compagnia Msc, di 235 metri di lunghezza e capace di trasportare oltre 2.700 container, ha attraccato per la prima volta al porto di Ravenna, alla banchina Tcr.

MSC MANYA (1)Il comandante Garg Dhruva oltre a Ravenna tocca con la Msc Manya i porti più importanti del mediterraneo tra i quali Pireo, Alessandria d’Egitto, Beirut, Mersina o Limassol.

All’arrivo è stata accolta dal rappresentante dell’agenzia marittima Le Navi Seaways, Giuseppe Gargiulo, e dal presidente di Tcr Giannantonio Mingozzi, accompagnato da Federico Masotti del reparto operativo.

Nel corso del saluto di benvenuto effettuato a bordo Mingozzi ha evidenziato come questa prima toccata sia «di buon auspicio per l’arrivo di navi di queste dimensioni, particolarmente in vista dei lavori che interesseranno il nostro porto».

Ecco i 33 video che raccontano la bellezza di Ravenna (e la mostra al Mar)

Sono i contributi arrivati al Comune per il concorso lanciato alla Notte d’Oro. Si può votare anche on line, i vincitori saranno premiati il 14 dicembre

MyRavenna Card 1Sono 33 i video arrivati alla redazione turistica di RavennaTourism per il concorso “#myRavenna. Be Inspired”, lanciato in occasione della scorsa Notte d’Oro con l’obiettivo di coinvolgere videomaker che raccontassero la bellezza di Ravenna e la sua capacità di ispirare e stupire attraverso il proprio patrimonio di luoghi, monumenti e opere.

Diciassette contributi sono pervenuti per la sezione dedicata alla mostra “?War is over” – in programma fino al 13 gennaio al Museo Mar – e alla statua del cavalier Guidarello Guidarelli; e 16, invece, per il tema di Ravenna come città fonte di ispirazione.

Chiavi narrative differenti hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi con le tematiche in gara, raccontando la città e la mostra in modo curioso e particolare: chi è ricorso alla fantasia, chi alla danza, chi alla storia e chi alla teatralità della scenografia dei monumenti Unesco.

Tutti i filmati sono ora visibili a questo link dove è possibile esprimere le propria preferenza per contribuire alla scelta dei vincitori con commenti e like.

I vincitori, tre per ogni sezione, saranno selezionati da una giuria qualificata, formata da esperti di cinema e valorizzazione museale (Federico Pommier Vincelli, presidente del festival Molise Cinema; Christian Uva, docente presso l’Università Roma Tre; Guido Guerzoni, professore presso l’Università Bocconi) che proporrà l’assegnazione di premi in denaro. La cerimonia di premiazione avverrà venerdì 14 dicembre alle ore 17 al Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna.

Soddisfatto, l’assessore Giacomo Costantini dichiara: «Ravenna è stata in grado di ispirare grandi personalità e artisti nel passato e siamo certi possa farlo anche oggi. Con questo contest abbiamo invitato persone creative a lasciarsi ispirare dalla nostra città e produrre alcuni video che la raccontassero attraverso i loro occhi e i loro obiettivi. Lasciatevi ispirare da Ravenna! Penso possa essere un bell’invito per un turismo sempre più in cerca di esperienze».

 

Il progetto, promosso dal Comune di Ravenna attraverso una sinergia tra gli assessorati al Turismo e alla Cultura, è finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito di Energie Diffuse

 

Lasciatevi ispirare dai video in gara e scegliete i vostri preferiti: http://bit.ly/myRavenna_Be_Inspired

Per la prima volta a Ravenna una grande mostra dedicata ad Annibale Luigi Bergamini

A Palazzo Rasponi dalle Teste fino al 13 gennaio. Venerdì 7 dicembre l’inaugurazione

BERGA RabbitsPer la prima volta a Ravenna una grande esposizione viene dedicata ad Annibale Luigi Bergamini, “artista autentico, d’innata genialità, che con la sua pittura scaturita da istintiva ispirazione creativa ed alimentata dallo stato di sofferenza patologica può essere considerato tra i grandi artisti visionari del nostro tempo”, si legge nella cartella stampa.

L’inaugurazione è in programma venerdì 7 dicembre dalle 17.30 a Palazzo Rasponi dalle Teste, in piazza Kennedy.

Figurano nella mostra oltre cinquanta opere pittoriche, alcune delle quali di grande formato e per la prima volta esposte al pubblico, oltre a schizzi e bozzetti, provenienti da varie collezioni.

Il percorso espositivo ripercorre l’esistenza di Annibale Luigi Bergamini, nato a Mezzano nel 1921 “e segnata dal baratro della follia e da un lungo periodo di degenza manicomiale, facendone risaltare la creatività non come quella di un artista naufrago senza mappe e senza rotta, in considerazione della sua formazione giovanile a contatto con l’ambiente accademico ravennate, l’amicizia con l’artista Giulio Ruffini, la forte attrazione per l’arte sacra ammirata “dal vero” durante le sue peregrinazioni nelle città d’arte, specialmente nella prediletta Venezia”.

Non solo pittura ma anche mosaico, poiché sempre venerdì a Palazzo Rasponi verrà contestualmente inaugurata “Mani/u d’oro”, piccola mostra personale dedicata alla giovane mosaicista ravennate Emanuela Monti, prematuramente scomparsa nel 2011.

Le mostre rimarranno visibili fino al 13 gennaio. Ingresso libero.

Come approcciare gli anziani con disturbi cognitivi: un corso per i vigili urbani

Seconda edizione per l’iniziativa, altri 60 agenti partecipanti. L’assessora ai Servizi sociali e il comandante del Corpo: «Significa fornire strumenti e strategie operative necessarie ad un approccio adeguato con le persone che possono trovarsi in difficoltà»

Casa Famiglia Per Anziani In Via GermanicoPer rivolgere una particolare attenzione all’approccio relazionale con l’anziano affetto da problemi cognitivi è stato riproposto il corso rivolto agli agenti della polizia municipale di Ravenna la cui precedente edizione aveva avuto un grande apprezzamento da parte dei 60 agenti partecipanti. Assessorato ai Servizi sociali, Ausl e Associazione Alzheimer, insieme alla Polizia municipale, hanno deciso, quindi, di organizzarne un altro che ha coinvolto, il 28 novembre scorso, ulteriori 60 agenti.

Sono loro, infatti, che lavorando sul territorio possono entrare in contatto con persone affette da demenza, che a causa della perdita di orientamento e di altre capacità cognitive, si sono persi e si trovano a vagare senza una meta precisa, anche in un possibile stato confusionale e di forte agitazione e preoccupazione emotiva, o i cui comportamenti possono venire interpretati come una minaccia per altre persone.

«Promuovere la conoscenza delle manifestazioni cognitive, comportamentali e psico-affettive correlate al decadimento cognitivo e alle varie forme di demenza – affermano Valentina Morigi, assessora alle Politiche sociali e Andrea Giacomini, comandante della Polizia municipale – significa fornire agli agenti, che sono a stretto contatto con la comunità, strumenti e strategie operative necessarie ad un approccio adeguato con le persone che possono trovarsi in difficoltà. Inoltre, è un modo per definire una rete di intervento, assieme alle attività socio-sanitarie ed assistenziali presenti nel territorio Ravenna, preparata alla gestione di questi casi, anche in situazioni di emergenza».

Le persone interessate da demenza, in particolare dall’Alzheimer, possono andare incontro al disorientamento topografico. Si tratta della perdita di capacità ad orientarsi nello spazio e, in base alla sua gravità, può essere relativo sia alla difficoltà di acquisire nuove informazioni spaziali in ambienti sconosciuti, sia alla difficoltà di spostarsi in luoghi familiari, come la propria abitazione o il vicinato. Inoltre, tale difficoltà può avvenire anche quando la persona è alla guida di un mezzo o quando si allontana da ambienti conosciuti anche semplicemente camminando. Saper riconoscere queste situazioni è importante per risolvere momenti di stress per la persona affetta da demenza e per i familiari.

Due convegni su Renzo Piano: un documentario e un libro raccontano le sue opere

A Ravenna e Faenza appuntamento al cinema con ingresso gratuito per “The Power of the archive”, evento patrocinato dall’Ordine degli Architetti, dalla Fondazione Renzo Piano e del Milano Design Film Festival con il supporto di Edilpiù

Conf Stampa Ravenna 5 12 18 01Due convegni, uno a Ravenna e uno a Faenza, dedicati all’universo di Renzo Piano. Due appuntamenti che nascono per presentare al pubblico un archivio, il Renzo Piano Building Workshop, protagonista di un documentario e di una tesi di laurea che ha permesso alla sua autrice di partecipare a un viaggio attorno al mondo per visitare le opere firmate dal più celebre architetto al mondo e senatore a vita italiano. I convegni si terranno mercoledì 12 dicembre a Ravenna al Cinema Mariani (via Ponte Marino, 19) e mercoledì 19 dicembre a Faenza al Cinema Sarti (via Scaletta, 10), entrambi alle 18.

Le due giornate cominceranno con la presentazione del documentario The Power of the Archive. Renzo Piano Building Workshop. Una pellicola che, come rivela il titolo, nasce per raccontare il potere di un archivio, o meglio dell’archivio di Renzo Piano. La nascita, la struttura, l’ordinamento, la funzione e la progettualità dell’Archivio dei progetti del Renzo Piano Building Workshop. Bozzetti, schizzi, modelli, rendering, disegni, particolari tecnici di strutture ultimate, esposti nella Fondazione Renzo Piano, ma soprattutto custoditi in una fabbrica riconvertita di 3000 mq a Genova. Un luogo di sperimentazione, svelato attraverso le testimonianze di chi lo custodisce, lo sistematizza, lo vive quotidianamente.

Conf Stampa Ravenna 5 12 18 04Dopo il documentario sarà presentato il libro Renzo Piano World Tour 01 a cura di Silvia Pellizzari, studentessa del corso di laurea di Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Padova. Silvia si è aggiudicata la prima edizione del premio indetto dall’associazione culturale Habitat2020 e ProViaggiArchitettura, con la collaborazione della Fondazione Renzo Piano, per la miglior tesi di laurea che si sia distinta nell’approccio progettuale rivolto alla rigenerazione di aree periferiche italiane. In palio un viaggio intorno al mondo di quaranta giorni alla scoperta delle principali opere di Renzo Piano, esperienza da cui è nato il libro di Silvia Pellizzari.

Ai convegni interverranno Luca Frontali, presidente dell’Ordine Architetti Ravenna, Francesca Molteni e Fulvio Irace, rispettivamente regista e curatore del documentario, Marcello Bacchini, presidente di Habitat2020, Roberto Bosi, direttore di ProViaggiArchitettura, Edoardo Narne, docente dell’Università di Padova e l’autrice Silvia Pellizzari.

Le iniziative sono organizzate con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Ravenna, della Fondazione Renzo Piano e del Milano Design Film Festival, con il supporto di Edilpiù Srl; sono previsti tre crediti formativi per gli architetti che parteciperanno. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. Per informazioni e iscrizioni, visitare il sito proviaggiarchitettura.com.

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