mercoledì
10 Settembre 2025

Al museo del Senio le foto di una ravennate a Madrid: «I miei frammenti di memoria»

“Echoes” di Valeria Ancarani in mostra ad Alfonsine fino al 6 gennaio

Una ravennate alfonsinese a Madrid, che segue le traiettorie dell’arte da tutta la vita, ha compiuto una piccola ma significativa prodezza: riempire un museo, in una nebbiosa serata a orario di cena nel pieno delle giornate precedenti il Natale.

C’erano davvero tante persone di tutte le età all’inaugurazione di Echoes, personale di fotografia di Valeria Ancarani (al Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine fino al 6 gennaio 2019), dove al suono del violino la luce si è lentamente accesa svelando, in un allestimento minimale, volti e paesaggi intensi ed evocativi. Il progetto, suddiviso in due parti, indaga introspettivamente la condizione umana riflettendo sull’ambivalenza della solitudine e dell’assenza, e segue i riverberi del ricordo, della memoria, senza lasciare a chi guarda la certezza di trovarsi in un tempo definito.

Valeria, ci racconti come hai scelto i tuoi soggetti: cosa accomuna persone e paesaggi oltre alla tecnica del bianco e nero?
«Non so se la scelta dei soggetti segua un filo logico, posso dire che, di solito, fotografo persone che mi attirano per una gestualità sottile, uno sguardo che parla e allo stesso tempo cela.
Non fotografo quello che vedo ma quello che sento. Mi piace il bianco e nero perché si svincola dalla contingenza del reale, perché visivamente può essere forte e delicato».
Qual è stato l’impulso che ti ha portato a fotografare e cosa ti trasmette il fare fotografia?

«Come dicevo, non fotografo quello che vedo ma emozioni che provo, che canalizzo e trasformo in un’immagine. Ciò non toglie che la fotografia, così come altre forme di espressione artistica ti permette di vedere le cose con occhio diverso, di soffermarti su particolari che sfuggono ad un occhio distratto.
 Ho iniziato a 12 o 13 anni con la Minolta analogica di mio fratello. Non ero molto consapevole, cercavo semplicemente, attraverso un’attenzione minuziosa alla composizione, di rendere più bella la realtà intorno a me. Fotografavo quello che suscitava la mia curiosità, non c’era un’idea alle spalle. La concettualizzazione è venuta più tardi. È cambiato l’approccio ma non so se questa può essere considerata un’evoluzione».
Se è vero che ogni città è un po’ soggettiva ed esistono tante città quante gli occhi che le osservano, qual è la Madrid delle tue foto?
«Cieli immensi e nubi maestose, così lontane e così vicine che apparentemente le puoi toccare».
Invece a cosa rimandano gli echi che definiscono questo lavoro? C’è una sorta di sottotesto nella rappresentazione del silenzio e della natura?
«Sono riflessi del passato, frammenti di memoria, ricordi di istanti che per una ragione o per l’altra riaffiorano.
Il silenzio, come la solitudine è una forza cosciente. Il silenzio è introspezione e messaggio, non è mancanza di comunicazione.
La natura è mistero. Mi affascina l’aspetto sublime, il rapporto dell’essere umano con la natura, il conflitto fra sensibilità e ragione. Kant diceva “sono sublimi le alte querce e belle le aiuole. La notte è sublime, il giorno è bello».

 

Ecco le notizie più lette del 2018 su Ravennaedintorni.it

Dalla riapertura del ristorante “Al Portico” fino all’ergastolo di Cagnoni e alla tragica scomparsa del calciatore Simone Rispoli

Che cosa ha interessato di più i ravennati nel corso di questo 2018 che sta per concludersi? Un punto di vista interessante è senza dubbio quello delle notizie più lette sul nostro sito, spesso non le più rilevanti dell’anno, ma quelle che grazie anche all’effetto trainante dei social sono state più condivise o commentate nel mondo virtuale.

Così l’ergastolo di Cagnoni, annunciato dal nostro sito praticamente in tempo reale, è solo al 22esimo posto di questa speciale classifica, alcune centinaia di visualizzazioni sopra, per esempio, l’addio dello storico gestore alla trattoria Rustichello. E le notizie che riguardano i locali sono sempre tra le più cliccate, tanto che quella del nuovo jazz club aperto (e ora già, momentaneamente, chiuso) in centro a Ravenna è al 15esimo posto e a “battere” Cagnoni è anche la riapertura del Portico, al 21esimo posto.

Da segnalare poi al 23esimo posto l’analisi del voto delle ultime Politiche, con la panoramica dei comuni dove ha clamorosamente vinto il centrodestra, mentre a chiudere la classifica dei 25 articoli più vecchi dell’anno è quella delle novità legate all’accensione dei camini.

Risalendo la graduatoria ecco poi gli eventi di Ferragosto (perché cerchiamo sempre di essere attenti anche al tempo libero) e, cambiando decisamente argomento, i controlli antidroga a scuola, con tanto di scia polemica sui social.

Purtroppo a caratterizzare l’anno tra gli articoli più letti sono anche gli incidenti stradali, come quelli che hanno visto la morte di un giovane agricoltore (e padre) e del gestore del bagno Tequila di Marina (oltre che “anima” del Basket Ravenna) mentre al sedicesimo posto (subito davanti allo strano caso del cane pignorato e finito all’asta) c’è una notizia nel suo piccolo storica, quella dell’avvio di un collegamento via mare tra Ravenna e Marina.

Risalendo ancora la classifica ecco l’apertura del supermercato Aldi a Faenza e poi anche un articolo dalla nostra sezione blog, grazie probabilmente al titolo volutamente provocatorio, “Il nuovo di Ligabue è il film più brutto della storia del cinema”, subito dietro al nostro resoconto dell’arrivo di Salvini alla festa della Lega di Milano Marittima. Appena fuori dalla top ten c’è anche la festa nazionale del Pd, che però entra tra i più letti solo grazie alla polemica sollevata dal berlusconiano Ancarani contro l’ex presidente della Camera Boldrini.

Entrando nella top ten degli articoli più letti dell’anno, ecco ancora Salvini, ma in questo caso in veste di deejay al Papeete (evento poi saltato in seguito al crollo del ponte di Genova) e poi (oltre all’incidente di cui abbiamo già parlato) un’info di servizio sui ravennati candidati al parlamento, la polemica delle femministe contro la rievocazione storica della legione romana, il temporaneo divieto di balneazione nel Cervese e poi alcune notizie drammatiche, a partire dalla morte di un medico in un frontale contro un camion. Al quarto posto delle notizie più lette c’è quella dell’arresto dei quattro “amici” del giovane lughese morto per overdose, dietro alla denuncia di un 79enne colto a fare sesso con una prostituta in un’apecar, alla 16enne drogata in discoteca “a sua insaputa” (a detta della madre) e a quella più letta dell’anno, ossia la tragica scomparsa dell’ex capitano del Ravenna Calcio, Simone Rispoli.

Dall’elmo etrusco fino a Mussolini: di cosa abbiamo discusso a Ravenna nel 2018

Le polemiche che hanno caratterizzato questi dodici mesi, in vista dell’apertura di Classis, per le celebrazioni del settimo centenario della morte del Sommo Poeta o per i nuovi autovelox

Elmo Negau
Il momento del trasferimento dell’elmo di Negau dal museo di San Pietro in Campiano

Di cosa hanno discusso i ravennati nel corso del 2018? Dentro e fuori il consiglio comunale? Quali vicende hanno più acceso il dibattito?

Scorrendo l’album dei ricordi tra i più originali c’è sicuramente la polemica relativa al trasferimento dell’elmo di Negau dal museo del Territorio di San Pietro in Campiano a Classis, entrambi gestiti dalla fondazione Ravennantica. Il dibattito ha infiammato la primavera: perché spogliare il piccolo museo del forese del suo reperto più prezioso, peraltro di epoca etrusca, per andare ad arricchirne un altro che nemmeno ancora esisteva? E anche, l’altro museo Classis (che ha poi aperto a dicembre) dunque cosa avrà mai da mostrare se deve andare a “depredare” i musei vicini? Raccolta firme, interpellanze a Palazzo Merlato (di Pigna e Ravenna in Comune), proteste degli insegnanti a poco sono valse (se non a strappare la promessa di nuovi infissi per il MdT di Campiano), l’elmo è a Classis. E da Ravennantica sono convinti che questa sede più prestigiosa permetterà anche a molte più persone di poterlo ammirare.

Sempre in tema di antichità, è tornato alla ribalta il tema della carta delle potenzialità archeologiche. Che Ravenna non ha ancora, nonostante l’attenzione all’archeologia in città non manchi, né tra le istituzioni, né tra i cittadini. Perché ancora non c’è, per quanto sia già pronta (pagata dal Comune a uno studio emiliano) e sollecitata pure dalla Soprintendenza, come scrivevamo ad aprile? Dall’Amministrazione arrivano rassicurazioni: la faremo, la faremo. Ma l’assessore all’Urbanistica non nasconde che il timore sia quello di creare nuovi, non necessari, vincoli per i costruttori.

E che in città sulla cultura non si scherzi lo dimostrano anche le polemiche scoppiate a ottobre attorno al progetto Dante 2021 e ad alcune presunte esclusioni eccellenti dal comitato che dovrà coordinare e organizzare le celebrazioni. Come hanno osato lasciar fuori personalità del calibro di Ivan Simonini, Walter Della Monica, Alfio Longo e Franco Gabici? Tuonano le opposizioni, in particolare Alvaro Ancisi, ma non solo. E c’è anche chi (la Pigna) lamenta una presunta sottorappresentazione della città che accoglie le spoglie del Sommo nel comitato nazionale. Il problema vero, al momento, è che sembra che siano molto sottorappresentati i fondi… Mentre i progetti annunciati appaiono interessanti soprattutto per il futuro della zona di piazza Caduti. Chissà se bisognerà aspettare l’album del 2021 per capirci qualcosa di più.

E ancora legate al mondo della cultura sono le preoccupazioni e le sollecitazioni arrivate al giornale sull’annoso tema dell’Accademia di Belle Arti che quest’anno vedeva scadere la convenzione con Bologna e in perenne attesa di una statizzazione che non arriva. Senza contare il tema della sede. Anche qui, c’è da scommettere che difficilmente sarà il 2019 a mettere la parola fine alle polemiche (incluse quelle sull’alto numero di docenti precari e non di ruolo).

Sono troppi? Troppo pochi? Servono solo a far cassa? O servono davvero per la nostra sicurezza? Gli autovelox sulle strade del Ravennate proliferano come ortiche nei fossi (a novembre ne sono stati annunciati altri 22, oltre ai 15 già installati nel corso del 2018) e le multe fioccano abbondanti. Ci sono quelli fissi che non perdonano (come sulla Standiana e a Fosso Ghiaia) e ci sono le scatole disseminate per la città che possono o meno ospitare il perfido apparecchio. Il punto è che lo si scopre sempre e solo dopo.

Chi progetta il nuovo faraonico palazzetto dello sport da 15 milioni di euro per una capienza fino a 6 mila posti per cui si immagina l’inizio lavori nel 2019? Gli uffici comunali, internamente. Una bella occasione persa, secondo ventuno architetti che ad aprile firmavano una missiva contestando la scelta, che lascia perplessi perfino alcuni alleati di governo come Ixc. E dubbi vengono sollevati anche per il bando per gli stradelli retrodunali del mare. La pace tra professionisti e Amministrazione potrebbe farsi con il bando per lo scavalco della stazione che dovrebbe vedere la luce entro i primi mesi del 2019, come ci racconta il sindaco nell’intervista sull’ultimo numero del nostro giornale.

Non mancano, infine, due grandi classici che potrebbero forse comparire in ogni album politico dell’anno, ogni anno.
Fascismo vs antifascismo. A maggio è il comitato antifascista voluto (anche) dal sindaco De Pascale a sollevare critiche al suono di «le priorità sono ben altre». Si passa poi per una disfida a suon di fantocci e azioni dimostrative con bombolette spray a fine estate tra Forza Nuova e antifascisti dove, a onor del vero, sembrano effettivamente i secondi ad avere più grane con la giustizia. Intanto in consiglio comunale si dibatte dalla fine dell’anno precedente di come e se eliminare Benito Mussolini dall’albo dei cittadini onorari di Ravenna e di una misura che impone a chi chiede l’uso delle sale comunali di dichiararsi, in pratica, antifascisti, misura che viene finalmente votata (ma non certo all’unanimità) ai primi di dicembre. Chissà dunque se Roberto Fiore di Forza Nuova potrà di nuovo perorare la propria causa nella sala comunale di via Aquileia, come successo a febbraio 2018, con tanto di contestazioni fuori. E mentre il Comune investe in un tentativo di celebrazioni un po’ meno paludato con tanto di spettacoli teatrali, Alberto Ancarani presenta in Comune il nuovo libro del contestato Gianfranco Stella sui presunti crimini commessi dai partigiani. La sensazione è che non sia finita qui, che ci saranno nuove puntate, ma che davvero i protagonisti saranno sempre più o meno gli stessi.

Altro grande classico: residenti vs locali rumorosi o presunti tali. Dopo quelli di Porto Fuori che hanno ottenuto un’ordinanza ad hoc per il Kojak, a ottobre, il tema torna alla ribalta quando il circolo Abajur di via Ghibuzza annuncia di fatto la chiusura, a fine novembre. Troppe lamentele di alcuni vicini e una multa per eccesso di decibel. Molti in città esprimono solidarietà al circolo impegnato anche in tante attività culturali. Intanto, sull’onda forse dell’Abajur, anche i residenti attorno alla sala Strocchi di via Maggiore, a dicembre, pensano bene di raccogliere firme «preventive» per il rumore che temono potrà fare una festa organizzata di lì a breve. E addirittura il nuovo coordinatore di Forza Italia Nicola Tritto si scaglia contro la storica Enoteca Bastioni, in borgo San Rocco. Ma, sembra, più spinto dall’esasperazione dell’anziana madre che abita da quelle parti che in rappresentanza di un nutrito gruppo di cittadini. Il gestore ci assicura infatti di non aver mai avuto problemi e di essere sempre stato pienamente in regola.

Menzione d’onore tra le polemiche a Ravenna nel 2018 va alla Casa delle Donne che quest’anno ha sollevato più di un tema degno di nota. A maggio sono tra le prime, insieme ad alcune forze di sinistra, a chiedere la rimozione di alcuni manifesti delle associazioni “pro vita” che riprendono l’immagine scioccante di un feto, ma la rimozione non sarà in effetti possibile. A Ravenna, rispetto per esempio a Roma, quella stessa immagine era accompagnata da frasi di tenore meno esplicito e violento. Era invece ottobre quando da via Maggiore arriva una lettera che esprime condanna per la scelta del Comune di organizzare una rievocazione storica militare con la Legio Italica tra Classe e il Mar. Ma di certo l’operazione che ha raccolto più consensi e che ha visto in prima linea proprio alcune delle associazioni femministe che operano dentro la Casa delle Donne è la petizione e la manifestazione silenziosa organizzate per protestare contro il trasferimento a Ravenna di Matteo Cagnoni, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della moglie, concesso su richiesta del carcerato.

Il Capodanno in provincia di Ravenna tra concerti in piazza e fuochi d’artificio

Concerti in piazza nel capoluogo, a Faenza e a Lugo. Nel Cervese dj-set del Papeete e spettacolo pirotecnico ai Magazzini del Sale

Tante le iniziative pubbliche in programma in provincia per salutare il 2018.

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Cheryl Porter

A Ravenna protagonista sarà la grande musica soul e blues con gli ultimi due concerti della rassegna Christmas Soul, a ingresso gratuito, promossi dall’assessorato al Turismo, sotto la direzione artistica di Francesco Plazzi di Spiagge Soul e la collaborazione di Ravenna Manifestazioni.
Il 31 dicembre, in piazza del Popolo, dalle 23, addio al 2018 con la voce di Cheryl Porter accompagnata dal coro HalleluJah Gospel Singers.
Il 1° gennaio alle 11.30 al teatro Alighieri si terrà il concerto di Capodanno, gratuito, che vedrà protagonisti gli americani Anointed Belivers,
La sera del 31 dicembre la festa poi proseguirà con il tradizionale party (a ingresso gratuito da mezzanotte e mezza) all’Almagià, a cura di E Production, mentre in piazza Kennedy la pista di ghiaccio resterà aperta fino alle 3 di notte.

A Cervia si parte con gli aperitivi e i dj-set in piazzetta Pisacane fin dalle 18. In piazza Garibaldi in attesa dell’arrivo del nuovo anno dalle 21 il live dei MattDamon, cover band di rock’n’roll. Sulla pista di ghiaccio si potrà pattinare fino a notte tarda mentre ai Magazzini del sale si svolgerà il grande cenone di San Silvestro (info e prenotazioni 331 3141737). Alle 24 il saluto al nuovo anno si chiama “Big Bang Capodanno sotto la torre” con un suggestivo spettacolo di fuochi d’artificio in musica . A seguire, nel cuore salinaro della città, ancora musica dal vivo con dj set.
E per festeggiare in modo originale l’arrivo del nuovo anno il primo gennaio il concerto itinerante della banda cittadina si sposterà su tutto il territorio comunale. In piazza Garibaldi si esibirà alle 11. Alle 16 al teatro “Walter Chiari” Lions Club Cervia organizza “Cin Cin in musica” il tradizionale concerto degli auguri di inizio anno mentre alle 17.15 dalla torre San Michele partirà la Fiaccolata dei Camminatori, organizzata dall’associazione Bella Italia, che illuminerà i luoghi più suggestivi di Cervia e Milano Marittima in segno benaugurale.

A Milano Marittima i festeggiamenti di San Silvestro prendono il via alle ore 17 con il Capodanno dei Bambini in compagnia dei personaggi di Mima On Ice che brinderanno al 2019 seguendo il fuso orario dell’Isola di Natale, la Christmas Island nell’Oceano Indiano, in collegamento con Milano Marittima.
Per gli adulti, i festeggiamenti iniziano dalle 18 con l’aperitivo al ritmo del dj set del Papeete mentre dalle 20,30 alle 22.30 spazio alle cene presso le Casette Gourmet del Villaggio di Mima on Ice e nei ristoranti di Milano Marittima.
Dalle 21 si torna a ballare in compagnia del Papeete. A mezzanotte brindisi luccicante dal palco dell’Anello di Ghiaccio in Rotonda Primo Maggio e nelle Casette di Mima on Ice. Fino alle 2 si continua con balli sull’anello di ghiaccio della rotonda, per poi “iniziare” l’anno con una colazione gourmet presso le casette di Mima on Ice.
Il nuovo anno inizia martedì 1 gennaio con la Camminata degli Auguri, una fiaccolata che parte alle 17.30 dalla Torre di San Michele di Cervia per arrivare a Milano Marittima alle 18 con welcome a cura di ProLoco Milano Marittima e Mima on Ice. Alle 18.30 si accendono le fiaccole per la passeggiata in spiaggia e rientro a Cervia (a cura di Associazione culturale Cervia Bell’Italia).
Al villaggio di Mima On Ice alle 16 va in scena la “Parata di Capodanno” con Babbo Natale, Befana, Elfi, Befanine, Nataline e ospiti a sorpresa.

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La iBig Band che si esibirà a Lugo

A Lugo in piazza Martiri, di fronte alla Rocca, come ogni anno si celebrerà l’arrivo dell’anno nuovo con una grande festa aperta a tutti. Dalle 22.30 la serata prende il via con il concerto della iBigBand, un’orchestra che coinvolge il pubblico sulle note dei più grandi successi di musica dance e soul in quasi due ore di spettacolo. Allo scoccare della mezzanotte si potranno ammirare i fuochi d’artificio che daranno il benvenuto al nuovo anno. Seguiranno vin brulé e panettone per tutti.

A Faenza torna il brindisi di Capodanno sotto la Torre dell’Orologio con il concerto a partire dalle 22.30 in piazza del Popolo delle Onde Radio, giovane band faentina che suona cover pop-rock. A mezzanotte brindisi con spumante e panettone gratis per tutti.

L’OraSì cede a un passo dal traguardo: ko a Piacenza dopo due supplementari

Basket A2 / In terra emiliana i ravennati vengono piegati dalla Bakery al termine di una sfida combattuta ed emozionante, sempre sul filo dell’equilibrio

Piacenza-Ravenna 89-80 (dopo due supplementari)
(17-17, 32-35, 51-50, 69-69, 76-76)
BAKERY PIACENZA: Green 17, Castelli 19, Voskull 13, Pederzini 14, Crosariol 12, Pastore 3, Perego 11. All.: Di Carlo.
ORASI’ RAVENNA: Laganà 5, Smith 28, Cardillo 11, Masciadri 4, Hairston 17, Montano 12, Jurkatamm 3, Gandini. Ne: Seck, Baldassi, Tartamella. All.: Mazzon.
NOTE – Piacenza: tiri da due 24/46, da tre 9/23, rimbalzi 46; Ravenna: tiri da due 18/38, da tre 8/30, rimbalzi 41.

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Un’immagine del match perso dall’OraSì a Piacenza contro la Bakery (foto Pallacanestro Piacentina)

Cade sul traguardo l’OraSì, che a Piacenza cede dopo due supplementari a una Bakery che ha avuto un rendimento eccellente di squadra con cinque in doppia cifra, ma che alla fine è stata esaltata dal solito Marquis Green, che ha propiziato il 7-0 che all’inizio del secondo supplementare ha spaccato una partita equilibrata ed emozionante. Due i rimpianti principali dell’OraSì, ovvero non avere indotto il piccolo play di casa al quinto fallo per gli ultimi 20 minuti e avere sfruttato solo in parte i tiri dalla lunetta che hanno portato a disputare poi il secondo supplementare. Ravenna ha sbagliato ancora troppo al tiro da tre mentre a rimbalzo ha tenuto discretamente, comunque ha lottato per tutta la gara e appare pronta per disputare un girone di ritorno in crescita, con il viatico ideale di un successo da conquistare domenica prossima contro Ferrara al Pala De Andrè.

Avvio a rilento, come spesso accade, per l’OraSì che incassa il 9-2 da uno scatenato Castelli, che segna 7 punti su 9 dei suoi. La triple di Montano e Smith riducono lo svantaggio (11-9) poi ancora Adam per il sorpasso, alla fine del quarto perfetta parità a quota 17. Nel secondo quarto Piacenza, dopo Castelli, sfodera Perego (3 su 3 da due), l’OraSì invece gioca di squadra con Hairston implacabile dalla lunetta e una difesa attenta, senza trascurare che due dei tre big di casa, Green e Crosariol, vanno all’intervallo lungo con tre falli a testa. Proprio Green e Crosariol, però, guidano la rimonta che apre il terzo quarto (41-37), ma le triple di Smith e Montano ribaltano (43-46). C’è lo stesso trattamento, però, da parte della Bakery: triple di Green e Voskull ed è 49-46, si chiude 51-50 sempre all’insegna dell’equilibrio massimo. Ultimo quarto: allungano Crosariol e Pastore (56-50), l’OraSì viene caricata di falli ma con due bombe di Montano torna a contatto, Ravenna va avanti ma sul tecnico a Cardillo pareggia la Bakery. Parità anche all’ultimo minuto, Smith perde palla e Voskull va in lunetta per il 69-67. Montano pareggia a 15”, Piacenza sbaglia: supplementare. Ravenna avanti, sorpassa Castelli, sul 65-64 due liberi per Laganà che fa 1 su 2, la Bakery non segna ed è ancora overtime. Sale però in cattedra Green con sette punti consecutivi, questa volta l’OraSì non ha più le forze per recuperare.

Piegata al tiebreak nel derby, per la Conad un punto che mantiene viva la speranza

Volley A2 femminile / Le biancorosse lottano ma si inchinano al San Giovanni in Marignano, portandosi a cinque punti dal Sassuolo. Infortunio per Aluigi

San Giovanni in Marignano-Ravenna 3-2
(25-22, 18-25, 27-25, 18-25, 15-8)
OMAG SAN GIOVANNI IN MARIGNANO: Fairs 13, Battistoni, Pinali, Saguatti 13, Gibertini (L), Manfredini 23, Casprini 3, Gray 3, Caneva 3, Lualdi 14. Ne: Mandrelli (L), Guasti. All.: Saja.
CONAD OLIMPIA TEODORA RAVENNA: Bacchi 11, Mendaro 23, Gioli 17, Torcolacci 10, Agrifoglio 3, Calisesi, Rocchi (L), Aluigi 5, Ubertini 4, Vallicelli. Ne: Fusaroli, Altini. All.: Caliendo.
ARBITRI: Serafin e Ceccanato.
NOTE – San Giovanni M.: bs 12, bv 8, errori 15, muri 11; Ravenna: bs 7, bv 0, errori 22, muri 17. Durata set: 26′, 23′, 34′, 25′, 14′ (tot. 122′).

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Un attacco di Simona Gioli nel corso del derby di San Giovanni in Marignano

La Conad lotta con cuore e orgoglio, perde per strada anche Aluigi, ma lo stesso gioca alla pari con la forte Omag nel derby di San Giovanni in Marignano, inchinandosi solo al tiebreak al termine di una vera e propria battaglia. Il punto guadagnato in terra riminese, aggiunto alla sconfitta di Sassuolo a Torino, mantiene ancora viva la speranza delle ravennati di qualificarsi alla Poule Promozione. Con cinque lunghezze di ritardo rispetto alle emiliane, con due gare ancora da disputare, le biancorosse hanno ancora la matematica dalla loro parte e con essa anche il calendario, considerato che la Canovi deve sfidare la prima e la terza della classe (Perugia e Trento), mentre Bacchi e compagne sulla loro strada hanno la terzultima della classe Cutrofiano (appuntamento al PalaCosta il 20 gennaio dopo il turno di riposo del giorno dell’Epifania) e il fanalino Marsala.

Sestetti titolari Il tecnico della formazione riminese Saja dispone in campo Battistoni in regia, Manfredini in diagonale, Caneva e Lualdi al centro, Fairs e Saguatti attaccanti di posto 4, Gibertini libero. Da parte sua Caliendo schiera lo starting six vittorioso contro Sassuolo quattro giorni fa: capitan Bacchi e Aluigi sulle bande, Mendaro opposto, Agrifoglio al palleggio, Torcolacci e Gioli centrali, Rocchi libero.

Primo set Le gradinate del piccolo palazzetto marignanese sono piene e il tifo è caldo all’inverosimile. L’avvio non è facile per le ragazze della Conad che partono intimidite, mentre le padrone di casa sembrano sicure delle proprie possibilità sostenute dall’entusiasmo del pubblico. Il primo punto ravennate è di Mendaro (3-1) poi la Omag vola a + 4 (7-3). Tre errori in battuta delle riminesi, un muro di Agrifoglio e due palle a terra di Torcolacci e Mendaro riportano a contatto l’Olimpia Teodora (10-9). Ancora le padrone di casa impongono il loro gioco e sul 13-9 Caliendo chiama il primo discrezionale della partita. L’andamento del set pare girare a favore della Omag, poi sul 21-15 il tecnico di Ravenna affida la regia a Vallicelli. Questa mossa cambia l’inerzia della frazione e Ravenna infila un parziale di 4-0 (21-19). Le battute finali volgono però a favore delle riminesi che, nonostante uno svarione difensivo e una palla a terra di Mendaro, riescono a chiudere sul 25-22. Da segnalare sul 24-22 una contestazione della panchina ravennate per un cambio non concesso all’Under Calisesi che doveva entrare in battuta per Mendaro.

Secondo set Si torna in campo con Agrifoglio al palleggio. Fino al 5-5 si procede punto a punto, con due palle a terra di Gioli da segnalare. La Omag prova a prendere vantaggio, ma prima un punto di Aluigi, poi di Mendaro riportano il set in equilibrio (9-9). Un errore in attacco delle marignanesi frutta a Ravenna il primo vantaggio della serata (9-10). Dopo alcuni errori al servizio da una parte e dall’altra, Ravenna torna in vantaggio grazie a due muri vincenti (15-16). È un momento favorevole alla Conad che approfitta di due falli fischiati alle padrone di casa per portarsi sul 15-19 e costringere Saja a chiamare il discrezionale. In questa fase la Conad è in palla e sfodera un gioco molto ordinato ed efficace: capitan Bacchi segna due volte e anche Mendaro mette a terra una palla importante. A chiudere il set a favore delle biancorose sono due intelligenti attacchi di Aluigi, inframmezzati da un fallo delle padrone di casa (18-25).

Terzo set Nelle prime battute (3-1) è Aluigi a finire vittima di un infortunio al tallone ed è costretta a uscire dal campo in barella (terza tegola importante in casa ravennate dopo quelle di Lombardi e Canton). Al suo posto entra Ubertini che rompe subito il ghiaccio mettendo a terra un diagonale. Si prosegue con tre punti di fila messi a segno da Simona Gioli (5-4) che danno fiducia e grinta alla Conad. Torcolacci, Mendaro, Bacchi, Ubertini e i salvataggi strepitosi di Rocchi portano Ravenna a +5 (10-15). Poi è Gioli a salire in cattedra e a siglare altri tre punti di fila (10-18). Con l’Olimpia Teodora a +8 il set sembrerebbe terminato ma le padrone di casa non ci stanno e riescono a riacciuffare un’insperata parità (20-20). Nelle battute finali la Conad ci crede fino in fondo e tiene testa a Manfredini e compagne. Si gioca in una bolgia infernale di tifo assordante. È Mendaro ad annullare due set ball delle marignanesi, alla fine però è la Omag a chiudere sul punteggio di 27-25.

Quarto set Si comincia punto a punto fino al 4 pari, poi Ravenna tenta la fuga con Bacchi, Mendaro e Torcolacci (4-7). È Mendaro a prendere in mano le redini del gioco nella parte centrale del set, siglando quattro punti (13-17). Il time out chiamato dalla panchina marignanese giova alle padrone di casa che recuperano due lunghezze (15-17). Ravenna infila un parziale di 6-0 e allunga sul 15-23. Tre punti delle padrone di casa allontanano la fine del set che giunge poi puntuale grazie a Gioli e a un errore in attacco delle riminesi (18-25).

Tiebreak Si inizia con un punto di Ravenna contestato da San Giovanni che porta alla rettifica arbitrale. Mendaro sigla il 2-2, poi San Giovanni infila tre punti che spingono Caliendo a chiamare il time out. Le padrone di casa allungano (7-2), capitan Bacchi accorcia il distacco ma al cambio campo si va sul punteggio di 8-4. Il punto del 10-5 è contestato per un presunto tocco a muro non attribuito a San Giovanni, Bacchi mette a terra due bombe (11-7), tuttavia il finale è di marca riminese(14-7). Un errore in battuta delle padrone di casa illude Ravenna, ma nell’azione successiva è Lualdi a chiudere il set (15-8) e il match.

Dichiarazioni del dopo-gara
Nello Caliendo (allenatore Conad Ravenna): «Nel terzo set avevamo otto punti di vantaggio e non abbiamo chiuso. Questo significa che, essendo una costante, è un nostro limite perché se non basta nemmeno uno scarto simile per chiudere un set a favore il problema allora siamo noi. Di sicuro la fortuna non ci assiste. Oggi abbiamo avuto altri infortuni, Aluigi al tallone, poi Ubertini che è rimasta in campo anche se aveva un problema a un dito. È fuori dubbio dire che siamo competitivi, perché lo dimostriamo giocandocela alla pari su ogni campo, ma ci manca quel qualcosa in più che sta nella fortuna, nell’attenzione, nel mettere a terra una palla decisiva, nel fare una difesa. Sono le piccole cose che ci mancano e che puntualmente ci stanno penalizzando. Assolutamente però non molliamo perché altrimenti non saremmo venuti qua a giocarci questo tipo di partita con una signora squadra. Mancano due partite e ancora non siamo fuori dai giochi. Ce le giocheremo col coltello tra i denti, stiamo facendo questo anche se non sempre arriva la vittoria. Tuttavia sono convinto che se continuiamo con questa determinazione e con la voglia di lottare potremo ancora dire la nostra».

Classifica: Bartoccini Gioiellerie Perugia 29 punti; Barricalla CUS Torino 27; Delta Informatica Trentino 26; Omag S. Giov. in Marignano 25; Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo 23; Conad Olimpia Teodora Ravenna 18; Cuore Di Mamma Cutrofiano 15; Sorelle Ramonda Ipag Montecchio 12; Sigel Marsala 5 (Sassuolo, Ravenna e Perugia una partita in più).

Gardin (Lega): «Nella manovra contributo da un milione per 13 Comuni ravennati»

La segretaria provinciale comunica la misura a favore delle municipalità con meno di 20 mila abitanti

BOLOGNA 04/08/2018. FESTA LEGA NORD ROMAGNA. Matteo Salvini
FESTA LEGA NORD ROMAGNA. Matteo Salvini

«Nella manovra di Bilancio appena approvata dal Parlamento c’è un contributo di 970 mila euro assegnato dal ministero dell’Interno ai Comuni  della Provincia di Ravenna sotto i 20 mila abitanti per investimenti, il che vuole dire messa in sicurezza delle strutture scolastiche e riqualificazione di strade, di edifici pubblici o del patrimonio comunale. Unica condizione: lavorare velocemente». Lo rende noto Samantha Gardini, segretaria provinciale della Lega a Ravenna e capogruppo in consiglio comunale.

La leghista coglie l’occasione per una frecciata politica: «Contrariamente a quanto fatto dal Pd, sia a livello nazionale, quando era al Governo, sia a livello regionale, l’attuale esecutivo Conte e, in particolare, la Lega stanno riportando i Comuni al ruolo centrale che compete loro. I Comuni sono l’ossatura portante del territorio, sono gli enti più vicini ai cittadini e quelli che devono erogare servizi fondamentali. Il Pd ha tolto loro l’ossigeno per poter operare. Noi glielo ridiamo con diverse misure».

Contributo di 100 mila euro a Comune per Bagnacavallo, Russi, Alfonsine, Massa Lombarda. Contributo di 70 mila euro a Comune per Conselice, Castel Bolognese, Fusignano, Brisighella, Cotignola, Riolo Terme. Contributo di 50 mila euro a Comune per Solarolo, Casola Valsenio, Bagnara di Romagna.

La Rekico si regala i botti di fine anno: battuta Lecco in un’emozionante volata

Basket B / In terra lombarda i faentini inseguono a lungo la Gimar per superarla nel terzo quarto, chiudendo il match con due soli punti di vantaggio

Lecco-Faenza 73-75
(26-16, 39-33, 51-60)
GIMAR LECCO: Marinello 2, Favalessa ne, Teghini 15, Galasso ne, Caceres 3, Molteni 3, Chinellato, Brunetti 14, Cacace 15, Ratti ne, Rattalino 11, Di Prampero 10. All.: Paternoster.
REKICO RAGGISOLARIS FAENZA; Fumagalli 6, Gay 3, Costanzelli 2, Silimbani 11, Casagrande 10, Venucci 23, Zampa 2, Petrucci 8, Pambianco ne, Chiappelli 10, Petrini ne. All.: Friso.
ARBITRI: Di Martino e Vastarella.

Mattia Venucci
Ben 23 punti per il play della Rekico Mattia Venucci

Botti di fine anno per la Rekico. Con una grande prestazione di squadra, i Raggisolaris sbancano il campo della Gimar Lecco al fotofinish, mantenendo la vetta solitaria della classifica e conquistando la dodicesima vittoria in quattordici partite. Un successo arrivato ancora una volta grazie alla forza del gruppo, perché ognuno ha dato il proprio contributo compreso Gay, rientrato dopo due settimane di stop per un problema muscolare. Il 2018 dei faentini non poteva terminare nella maniera migliore.

La partita inizia però nel segno di Lecco, brava a sorprendere la Rekico in attacco (break iniziale di 9-2) e a pressarla in difesa, facendola andare in confusione in attacco, tanto che i canestri arrivano quasi solo da tre punti: ben 12 dei 16 punti del primo quarto sono dai 6.75. Al primo riposo i padroni di casa conducono 26-16 poi subiscono la reazione di Faenza trascinata da Casagrande, riuscendo comunque a mantenere un vantaggio intorno alla doppia cifra. A ridosso dell’intervallo ci pensano poi Silimbani con un tiro da tre e Venucci con due liberi a fissare il 33-39 di fine secondo quarto.

Al rientro in campo, ecco la sinfonia della Rekico. Venucci esordisce con due triple, Chiappeli lo imita insaccandone una, poi il capitano ne mette un’altra, passando il testimone a Petrucci che da sotto firma il sorpasso: 47-46. Lecco subisce il contraccolpo psicologico, vedendosi colpire nei suoi punti deboli. Venucci segna la quarta tripla personale da nove metri dando il via alla fuga che porta al 68-55 del 32’, grazie al tiro da tre del rientrante Gay. Un vantaggio arrivato grazie al break di 27-12 firmato da Faenza nel terzo quarto. Lecco però non molla e si riporta sotto riaprendo i giochi, con Marinello che a 31’’ dalla fine, fissa il 73-74 con due liberi. La Rekico affida il pallone a Venucci che subisce fallo da Cacace, andando in lunetta a 10’’ dalla fine. Il playmaker ne segna solo uno (75-73) poi Lecco chiama time out e sceglie Marinello come esecutore dell’azione che potrebbe valere la vittoria. Il suo tiro da tre finisce sul ferro e poi nelle mani di Chiappelli. La Rekico può così esultare insieme ai tanti tifosi, presenti sugli spalti anche a questa lunga trasferta.

Roncalceci, la segnalazione del comitato cittadino: «Eternit abbandonato per strada»

Un altro caso di smaltimento irregolare di rifiuti pericolosi

AttachmentIl comitato cittadino di Roncalceci segnala un nuovo caso di abbandono di rifiuti nella località, un fenomeno che negli ultimi tempi è accaduto spesso e ha visto l’associazione in prima linea per cercare di contrastare la cosa. «Si tratta di eternit poggiato su di un bancale, maldestramente avvolto in un nylon, ma totalmente privo del trattamento previsto per legge e rifiuti speciali inerti pare provenienti da demolizioni giacciono buttati malamente in via Dello Stagnino nei pressi dell’isola ecologica di Hera nell’area Piip Artigianale ed Industriale».

Il comitato segnala che le lastre di amianto sono spezzate «e potrebbero rilasciare pericolose particelle di amianto nell’atmosfera e nell’ambiente circostante». Pare che il materiale sia stato lasciato  lì da tempo

Deve scontare tre anni per cinque rapine commesse in sei mesi: arrestato un 45enne

Tra novembre del 2017 e aprile del 2018 colpiti poste e supermercati: ora la sentenza è definitiva e l’uomo è stato portato in carcere

2017.11.10 Sq. Mob. ArrestoLa polizia ha arrestato un 45enne di origili pugliesi ma residente nel Forlivese da tempo, A. S. le iniziali, perché ritenuto responsabile di cinque rapine aggravate a supermercati o uffici postali in un periodo di sei mesi a partire da novembre 2017. L’uomo, uno dei cossiddetti rapinatori trasfertisti che si spostano dal luogo di residenza per colpire gli obiettivi selezionati, è stato condannato a due anni, otto mesi e dieci giorni di reclusione: l’Ufficio di esecuzioni penali della procura della Repubblica di Ravenna, divenuta esecutiva la condanna, il 27 dicembre ha disposto la carcerazione e due giorni dopo gli agenti della squadra mobile di Ravenna e del commissariato di Faenza lo hanno portato al carcere di Forlì.

Il Ravenna si fa sorprendere dal Gubbio: il 2018 termina con un’amara sconfitta

Calcio C / Nella prima gara del girone di ritorno i giallorossi cadono al “Benelli” contro gli umbri, in rete nella ripresa con Casoli e Battista. Il campionato si ferma e ricomincerà il 19 gennaio

Ravenna-Gubbio 0-2
RAVENNA FC: Venturi, Eleuteri (20′ st Siani), Boccaccini, Pellizzari, Galuppini (33′ st Magrassi), Nocciolini, Selleri (28′ st Raffini), Bresciani (33′ st Barzaghi), Trovade (1′ st Martorelli), Jidayi, Papa. A disp.: Spurio, Sangiorgi, Ronchi, Scatozza, Sabba. All.: Foschi.
GUBBIO: Marchegiani, Paolelli (42′ st Tofanari), Malaccari, Benedetti (14′ st Conti), Casiraghi (25′ st Battista), De Silvestro, Espeche, Piccinni, Plescia, Pedrelli, Casoli. A disp.: Battaiola, Maini, Schiaroli, Ricci, Campagnacci, Morlandi. All.: Galderisi.
ARBITRO: Marotta di Sapri.
RETI: 12′ st Casoli, 39′ st Battista.
NOTE – Ammoniti Benedetti, Plescia, Galuppini, Malaccari, Jidayi, Paolelli.

Raffini Vecomp
L’attaccante Simone Raffini non ha sfruttato l’unica occasione per il Ravenna

Il Ravenna non riesce a iniziare con il piede giusto il girone di ritorno e al “Benelli” incappa in una meritata sconfitta con un Gubbio apparso più in palla. Il 2018 si chiude comunque con un quarto posto (quinto nel caso la Ternana vincesse il posticipo) che era al di là delle più rosee aspettative di inizio stagione. A decidere il match a favore degli umbri sono le reti nella ripresa di Casoli, bravo a sbloccare il risultato con un eurogol, e di Battista, che finalizza un’azione in contropiede. Adesso il campionato si ferma per una lunga pausa, con i bizantini che torneranno in campo sabato 19 gennaio nella trasferta contro il Sudtirol: gli uomini di Foschi si ritroveranno il 7 gennaio per riprendere la preparazione.

Il primo tempo vede le squadre intorpidite e abbottonate, che regalano poche emozioni. La prima mezzora scivola via senza particolari sussulti dalla parte dei due portieri. Ci prova Galuppini a scappare verso Marchegiani al 32′ ma viene steso prima di potersi rendere pericoloso. Un lampo del Gubbio due minuti dopo rischia di cambiare l’inerzia della partita: un gran tiro dalla distanza di Benedetti si stampa sulla traversa, sul pallone si avventa Casoli che prova a ribadire in rete, ma il suo tiro prima viene deviato leggermente da Pellizzari, poi neutralizzato dallo splendido riflesso di Venturi. E’ l’unica vera occasione di un primo tempo che ha davvero offerto poco.

Alla ripresa il Ravenna prova a spingere di più per regalare l’ultima gioia dell’anno ai propri tifosi, e viene fermato fallosamente per ben due volte nei primi cinque minuti al limite dell’area. All’8′ bell’azione dei padroni di casa, con Selleri che crossa per Boccaccini che stacca a centro area, ma la sua incornata è alta sopra la traversa. Passano quattro minuti e cala ancora di più il gelo sul “Benelli”, Casoli trova da 35 metri una conclusione potente che si infila sul secondo palo dove neanche Venturi può arrivare e porta in vantaggio i rossoblù. Il Ravenna prova a spingersi in avanti alla ricerca del pareggio, ma gli ospiti difendono con ordine, anzi su un rimpallo in disimpegno rischiano di raddoppiare al 20′ quando il portiere giallorosso non controlla perfettamente un retro passaggio.

Al 33′ l’occasione più nitida per il Ravenna, sul cross di Bresciani il neo entrato Raffini con una splendida torsione di testa riesce a girare il pallone nell’angolino, il riflesso di Marchegiani è prodigioso e gli permette di respingere in angolo a mano aperta. La reazione del Ravenna si spegne qui, c’è ancora tempo per il contropiede degli ospiti che al 39′ trovano il raddoppio: di nuovo Casoli riesce a scappare sull’esterno e trovare un cross basso sul quale il più lesto di tutti è Battista, che interviene e insacca alle spalle di Venturi. Un epilogo amaro di questo 2018 giallorosso, che vede però gli applausi della curva, consci che quello visto oggi non è il Ravenna che ha stupito tutti in campionato finora.

Dichiarazioni dopo-gara
Luciano Foschi (tecnico Ravenna): «Non siamo riusciti a fare la partita che volevamo, siamo mancati nella prestazione e di questo mi prendo le responsabilità. I ragazzi hanno messo tutta la volontà di fare quello che avevamo preparato, ci sono mancate delle energie nervose e siamo andati in difficoltà. Obiettivamente la sconfitta è un risultato giusto. E’ giusto avere l’amarezza della sconfitta, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo 30 punti in classifica e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Dobbiamo lavorare sui nostri errori, ma in questi sei mesi di lavoro abbiamo mostrato tante cose positive da cui dobbiamo ripartire dopo la sosta».

Al Pala De André la Consar tenta il colpo grosso contro la corazzata Civitanova

Volley Superlega / Domani, domenica 30 dicembre (ore 18), i ravennati affrontano in casa i fortissimi marchigiani, contro cui non vincono da più di quattro anni. Graziosi: «Dobbiamo giocare con il sorriso come contro Milano»

VOLLEY PALLAVOLO LUBE CIVITANOVA CONSAR RAVENNA.
Il muro della Consar proverà a fermare Juantorena e compagni

Si chiude domani, domenica 30 dicembre (inizio alle ore 18, arbitri Puecher di Padova e Florian di Treviso) il 2018 del Porto Robur Costa: un anno, partite alla mano, scandito da 13 vittorie e 13 sconfitte in regular season, a cui si aggiungono le tre partite di playoff con Perugia (una vittoria e due ko) e soprattutto la trionfale cavalcata europea in Challenge Cup, e curiosamente iniziato con lo stesso avversario con cui si conclude – la Lube Civitanova – e nello stesso campo, il Pala De Andrè. Il 4 gennaio finì 3-0 per la Lube in 69’ di gioco, a confermare una supremazia del club marchigiano su Ravenna sancita dai precedenti che parlano di 20 vittorie dei marchigiani contro le appena sette dei bizantini, l’ultima delle quali il 16 marzo 2014.

Obiettivo della Consar è rendere molto più dura la vita alla corazzata marchigiana, reduce da cinque vittorie consecutive, considerando anche la Champions League, e che da poco più di due settimane è allenata da Ferdinando De Giorgi, che ha preso il posto di Medei. Servirà, dunque, la miglior Consar di stagione, quella che si è ammirata per esempio a Busto Arsizio nel match contro Milano. «Le difficoltà di questa partita le conosciamo tutti – osserva il coach Gianluca Graziosi – ma la affronteremo senza paura, come sempre, sapendo che non abbiamo nulla da perdere. Se la mia squadra si esprime sui livelli di mercoledì possiamo anche infastidirli, ma non dobbiamo perdere di vista il sorriso e il divertimento: contro Milano abbiamo giocato divertendoci e questa è stata un’arma importante. Poi, certo, è chiaro che ci saranno anche questioni tattiche da tenere in considerazione: limitare le uscite di Bruno e i loro formidabili attaccanti sarà fondamentale per dare spessore alla nostra partita».

Il match di domani sarà trasmesso in diretta su Rai Sport: è la terza volta in questa stagione che sulla Consar sono puntate le telecamere della Rai. Nei due precedenti, contro Milano e a Veroli con Sora, sono arrivate altrettante vittorie. E due sono anche i tiebreak consecutivi disputati dalla Consar: una combinazione statistica che Graziosi liquida con una battuta: «Se il proverbio ‘non c’è due senza tre e il quarto vien da sé’ è giusto, pensando anche alla partita successiva con Modena, ci metto la firma a giocarmi un tie-break con Civitanova».

Sapir match sponsor Sponsor di questa attesa partita sarà Sapir, società costituita nel 1957 con il compito di progettare, costruire e sviluppare il porto di Ravenna, che da anni sostiene ed è vicina al Porto Robur Costa. La sua storia ha coinciso per oltre un trentennio con quella del porto di Ravenna, che la Sapir ha realizzato e gestito, portandolo a risultati agli inizi impensabili. Dal 1994, a seguito dell’istituzione delle Autorità Portuali che hanno assunto tutte le funzioni d’interesse pubblico in materia portuale, la Sapir si è dedicata allo sviluppo delle proprie aree e alla gestione dell’attività terminalistica. «Il Gruppo Sapir rappresenta la più importante realtà imprenditoriale del porto di Ravenna, operativa – ricorda il presidente, l’avvocato Riccardo Sabadini – nei settori general cargo, pezzi speciali e carichi eccezionali, prodotti liquidi non petroliferi, container e rotabili, nonché in quello dei servizi alla portualità: ingegneria, logistica delle operazioni terminalistiche, manutenzione mezzi operativi portuali. La nostra controllata Terminal Nord S.p.A. sbarca e movimenta nel suo terminal, situato in Trattaroli sinistra, più di 2 milioni di tonn./anno di inerti. La Terminal Container Ravenna S.p.A.  gestisce un terminal di circa 220 mila mq per lo stoccaggio di container, anche reefer e di rotabili. La Sapir Engineering S.r.l. è specializzata in servizi di ingegneria integrata e nella logistica delle operazioni terminalistiche e la sua collegata Under Water Anchors S.r.l. dispone di tecnologie innovative, che consentono di realizzare tiranti subacquei per consolidare banchine esistenti e renderle idonee all’approfondimento dei fondali. La collegata Alliance Port Service S.r.l. svolge l’attività di assistenza tecnica, montaggio e manutenzione di mezzi operativi portuali e, in particolare, delle gru mobili portuali e navali Liebherr LWN, a Ravenna ed in altri scali nazionali».

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