venerdì
12 Settembre 2025

Disabilità, la Pigna chiede il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche

La lista civica: «Il nostro Comune in ritardo di 32 anni, ora un percorso partecipato con i rappresentanti della Fand per l’elaborazione»

Barriere Architettoniche DisabiliDurante il consiglio comunale di domani, giovedì 8 novembre, verrà discussa tra le altre cose anche la mozione dalla consigliera della lista civica La Pigna Veronica Verlicchi “Per la completa attuazione nel Comune di Ravenna della legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, sottoscritta anche dai consiglieri Emanuele Panizza e Marco Maiolini del gruppo Misto, Massimo Manzoli di Ravenna in Comune, Samantha Tardi di CambieRà e Learco Vittorio Tavoni e Gianfilippo Nicola Rolando del gruppo Lega Nord.

La mozione era stata presentata in commissione lo scorso luglio trovando anche una sorta di “benedizione” da parte dell’assessore Fagnani, ricorda Verlicchi, che ora chiede al Comune di passare ai fatti e in particolare di procedere con l’adozione del Peba (Piano per l’abbattimento delle barriere architettonico), «prevista dai a legge datata 1986».

«Il nostro Comune – scrive la Pigna in una nota inviata alla stampa – in questi 32 anni, non ha mai elaborato questo piano e proceduto all’abbattimento delle barriere architettoniche del territorio di Ravenna. Le conseguenze si sono abbattute sui disabili residenti nel nostro comune e sui turisti».  L’obiettivo è quello di elaborare e approvare un piano strategico per l’accessibilità degli spazi pubblici e del patrimonio immobiliare comunale, che si dovrà integrare con gli altri strumenti urbanistici.

L’elaborazione del Peba, secondo la lista civica, dovrà vedere il coinvolgimento degli esponenti locali delle associazioni di rappresentanza della disabilità (raggruppate anche a livello ravennate nella Fand, presente in prima linea a fianco della Pigna in un incontro con la stampa) in un percorso partecipato a cura degli uffici comunali, ma «da cui dovrà restare fuori la politica», sottolinea Verlicchi.

Crollo diga, la Ravegnana resta chiusa. La Regione: «Prima sicurezza, poi viabilità»

Il cordoglio dell’assemblea di Bologna per la morte di Danilo Zavatta. Terminati il 5 novembre i primi lavori di ripristino con 260mila euro regionali

Cordoglio e vicinanza alla famiglia di Danilo Zavatta, il tecnico della Regione Emilia-Romagna rimasto vittima del grave incidente sul lavoro, avvenuto lo scorso 25 ottobre alla diga lungo la statale Ravegnana, all’altezza di San Bartolo.
Lo ha espresso in Assemblea legislativa l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, intervenuta per informare sugli avvenimenti che hanno portato al tragico evento e agli ingenti danni che hanno compromesso la viabilità e la sicurezza della zona.

«La ricerca della verità sulle cause dell’incidente mortale è essenziale per far luce su questa tragica vicenda- ha sottolineato l’assessore Gazzolo – e la Regione è certa che la magistratura saprà dare le risposte attese prima di tutto dalla famiglia, e alla comunità regionale nel suo insieme. Confermo che la Regione garantisce tutta la collaborazione necessaria».

Nella relazione presentata in Assemblea, l’assessore ha ripercorso passo dopo passo la successione degli eventi che hanno interessato lo sbarramento di San Bartolo e gli argini del fiume Ronco, luoghi nei quali è avvenuto il tragico incidente, fino alle criticità della funzionalità idraulica del fiume e all’emergenza che ha portato a rendere necessario il sopralluogo nel quale il tecnico dell’agenzia regionale di Protezione civile ha perso la vita, a causa del crollo del ponte della chiusa.

«Da subito l’intera area dell’incidente è stata sottoposta a sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria – ha ricordato l’assessore – e già il giorno successivo è stato affidato all’Agenzia regionale di Protezione civile il compito di occuparsi degli interventi urgenti di ripristino e messa in sicurezza dell’argine lungo il fiume Ronco».

I primi lavori, finanziati dalla Regione con circa 260 mila euro, si sono conclusi il 5 novembre. È stato anche immediatamente attivato un Tavolo tecnico, coordinato dal Comune di Ravenna, di cui fanno parte Anas, Enel, Arpae e Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con il compito di individuare le soluzioni tecniche più efficaci per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità.

«La Regione- ha concluso l’assessore Gazzolo- è pronta a mettere in campo tutte le risorse che saranno necessarie per far partire il cantiere, non appena sarà possibile. Sicurezza in primo luogo, e poi la riapertura della viabilità, sono le nostre priorità per le prossime settimane».

La Ravegnana, però, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbe restare chiusa anche per mesi.

Parte il nuovo corso di Mercatone Uno: obiettivo raddoppiare il fatturato in 4 anni

La nuova proprietà si è impegnata a preservare tutte le risorse umane presenti, tra cui i 45 dipendenti del punto vendita di Russi

Mercatone Uno Restyling Per Il Punto Vendita Di RussiInizia una nuova era per Mercatone Uno: nuova proprietà, nuova leadership e posizionamento, rinnovate competenze e ambizioni – scrivono dall’azienda – costituiscono i presupposti per il rilancio sul mercato di un brand che ha fatto la storia del retail made in Italy e che ancora oggi rappresenta il terzo marchio del settore in Italia, in termini di notorietà e fatturato.

A traghettare l’azienda nel nuovo corso è Shernon Holding S.r.l., società che lo scorso 9 agosto ha acquisito i 55 punti vendita a marchio Mercatone Uno dislocati in tutta Italia (tra cui quello di Russi, dove lavorano 45 dipendenti), unitamente alla sede direzionale di Imola e alla piattaforma logistica -di oltre 50mila mq – situata a San Giorgio di Piano. Un’acquisizione, del valore di 25 milioni di euro, che ha segnato l’uscita dell’azienda dal lungo e complicato periodo legato al commissariamento e ad alterne vicende di mercato. Sul fronte occupazionale la nuova proprietà si è impegnata a preservare e valorizzare tutte le risorse umane presenti in azienda: ad oggi 1.885 dipendenti, che potranno crescere nel corso del prossimo anno, in considerazione del piano di sviluppo aziendale.

«Abbiamo bisogno del know-how e dell’entusiasmo ritrovato dei nostri dipendenti, che sono il vero patrimonio aziendale – spiega Valdero Rigoni, Ceo di Shernon Holding – perché abbiamo tutta l’intenzione di rilanciare fortemente il brand sul mercato, migliorandone l’offerta e il posizionamento, adattandoli ai nuovi stili di vita e di consumo. Abbiamo acquisito Mercatone Uno nell’anno in cui il marchio celebra il suo 35esimo anniversario e vogliamo che questo compleanno diventi il trampolino di lancio verso una rinnovata posizione di leadership nel mercato nazionale».

Sul piano della crescita, l’obiettivo che Shernon Holding si è data nel piano industriale è raddoppiare il fatturato in 4 anni, portandolo a 500 milioni di euro al 2022.

La crescita attesa passa da un mix di leve strategiche e operative, a partire – si legge nel comunicato della proprietà – “dal refitting di tutti i punti vendita che diventeranno sempre più ‘experience store’: luoghi capaci di suggerire idee, offrire spazi di socialità, esperienze utili per imparare e farsi ispirare. Spazio dunque a masterclass di cucina, con noti chef del mondo televisivo, e corsi per il fai-da-te. Angoli riservati alle famiglie, con corner a misura di bambino, ma anche rinnovata attenzione per i single e i nuovi modi di vivere la casa. Costante anche il rinnovo dell’offerta, con una proposta che si adegua in real time ai trend dei prodotti che i consumatori dimostrano di apprezzare di più”.

“L’obiettivo – continua la nota dell’azienda – è preservare la tradizionale convenienza, affiancando all’attrattività dei prezzi una nuova cura estetica nel design dei negozi, maggiore qualità dei prodotti, semplificazione, trasparenza e affidabilità per quanto riguarda i servizi – sempre più numerosi – offerti ai clienti e tesi a semplificare non solo l’esperienza d’acquisto, ma anche il post vendita».

Il debutto del nuovo corso parte l’8 novembre con il lancio del nuovo catalogo (oltre 5 milioni di copie nelle case degli italiani).

Torna a Ravenna il tour dei cioccolatieri: in piazza anche uno stand da Modica

Da giovedì 8 a domenica 11 novembre, tra sculture golose e laboratori per bambini

Art E CioccTorna a Ravenna il tour dei cioccolatieri di “Art & Ciocc” con i maestri cioccolatieri artigiani che da giovedì 8 a domenica 11 novembre (tutti i giorni dalle 9 alle 21) saranno in piazza del Popolo con tanti stand con cioccolato di tutti i gusti e di tutte le forme.

In piazza si potranno degustare le più golose specialità regionali assieme a piccoli e grandi oggetti e sculture di cioccolato. In tutte le tappe del tour viene rivolta inoltre un’attenzione particolare anche alle diverse esigenze e scelte alimentari per cui si potranno trovare cioccolato e dolci senza glutine, bio, vegan, senza zucchero e il pregiato cioccolato crudo dalle riconosciute proprietà “antiage”.

Sarà presente per la prima volta anche uno stand di un cioccolatiere aderente al Consorzio di Tutela del Cioccolato Modicano IGP, l’unico cioccolato a marchio di tutela d’Italia.

Sono poi in programma dimostrazioni e laboratori per i bambini mentre quest’anno parteciperanno alla festa di piazza anche alcune attività di Ravenna con vetrine addobbate e degustazioni a tema.

Torna il Gala dello Ior: in prefettura si parlerà di immunoterapia cellulare

Seguiranno buffet e concerto. Attese cento persone, quota di partecipazione 50 euro

Gala 2017Ripartono gli eventi di raccolta fondi che l’Istituto Oncologico Romagnolo ha in programma su tutto il territorio per il periodo che porta alle festività natalizie. A dare il via a quella che è oramai una tradizione che vede la partecipazione entusiastica dell’intero tessuto sociale delle varie province, dai principali rappresentanti dell’imprenditoria locale alle massime autorità politiche passando ovviamente per la cittadinanza più attenta e sensibile ai temi della lotta contro il cancro, sarà il “Gala Ior” di Ravenna, in programma venerdì 7 novembre alla Prefettura di Piazza del Popolo. L’evento avrà inizio intorno alle 19.30 con la conferenza stampa di presentazione dell’argomento cui verrà devoluto il ricavato della serata, il cui ingresso prevede una partecipazione di 50 euro a persona.

Se nel 2017 il tema cui era stato dedicato il Gala era l’assistenza ai pazienti oncologici della provincia di Ravenna che si trovano in difficoltà a raggiungere i luoghi di cura in autonomia, quest’anno il focus si sposterà invece sulla ricerca scientifica. Tutti gli eventi di raccolta fondi del periodo natalizio organizzati dall’Istituto Oncologico Romagnolo serviranno infatti a sostenere i progetti riguardanti l’immunoterapia cellulare avanzata, portati avanti presso l’Irst Irccs dal team del dottor Massimo Guidoboni. Si tratta di una nuova speranza per i pazienti colpiti da tumore che ha già dimostrato in più sedi internazionali la sua efficacia: emblematico in questo senso il conferimento del premio Nobel della Medicina 2018 ai due ricercatori che hanno scoperto meccanismi fondamentali alla base di questa opportunità terapeutica, James Patrick Allison e Tasuku Honjo.

«È bene ricordare tuttavia come in Romagna gli studi sull’immunoterapia siano stati avviati sin dagli anni ’90, continuando tutt’oggi presso l’Istituto di Meldola – spiega il dottor Guidoboni – cosa che dimostra come la nostra terra sia all’avanguardia per quel che concerne la ricerca scientifica oncologica. Nel suo senso più ampio, sotto la definizione di immunoterapia ricadono una serie di modalità terapeutiche che vanno a colpire meccanismi diversi a seconda dei farmaci utilizzati; ciò che hanno in comune è la caratteristica di voler utilizzare il sistema immunitario per sconfiggere e uccidere le cellule tumorali. In Irst abbiamo attualmente quattro protocolli attivi di vaccinazioni con cellule dendritiche in diverse patologie, quali melanoma e neoplasie a carico di colon-retto e rene: inoltre, abbiamo in corso di programmazione alcuni studi che prevedono la combinazione tra vaccino personalizzato del paziente e le terapie immunologiche che tolgono il freno alla nostra risposta immunitaria. In questo modo noi pensiamo di poter aumentare in maniera drastica l’efficacia dei nostri trattamenti, grazie anche all’interazione tra i due farmaci, e di donare una speranza a chi attualmente non ha opportunità».

Alle 19.30 il dottor Massimo Guidoboni, assieme al direttore generale dell’Irst Giorgio Martelli, spiegheranno ai presenti gli studi che vengono quotidianamente svolti a Meldola, e di come questi possano marcare davvero la differenza per tanti pazienti. A seguire ci sarà un buffet, allietato dall’intrattenimento musicale della cantautrice Eleonora Tirrito. Prevista la presenza di circa un centinaio di persone: tra queste, oltre al prefetto Enrico Caterino, anche il sindaco Michele De Pascale e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri.

Consar a caccia di altri punti salvezza nel turno infrasettimanale con Castellana

Volley Superlega / Domani, mercoledì 7 novembre (ore 20.30), i ravennati ospitano al Pala De André il fanalino di coda pugliese. Graziosi: «Dobbiamo essere bravi ad avere pazienza ad aspettare il nostro momento»

CIVITANOVA (MC) 21/10/2018. VOLLEY PALLAVOLO LUBE CIVITANOVA CONSAR RAVENNA.
La grinta del libero della Consar Riccardo Goi

Archiviato il turno di domenica, è già ora di ritornare in campo per la sesta giornata d’andata della Superlega, che coincide con il quarto impegno in undici giorni, e per la Consar domani, mercoledì 7 novembre, c’è il secondo impegno casalingo consecutivo (ore 20.30 al Pala De Andrè, direzione di gara affidata a Simbari di Milano e Boris di Pavia) contro la BCC Castellana Grotte, ultima in classifica con un solo punto ma strappato in un’avvincente sfida al Modena. Il coach della formazione ravennate, Gianluca Graziosi, detta la ricetta per affrontare le insidie di questa gara: «Dobbiamo essere bravi ad avere pazienza ad aspettare il nostro momento, come abbiamo fatto domenica, giocarci tutti i palloni, non sprecarne uno e sbagliare poco».

I pugliesi, guidati da Paolo Tofoli, uno degli esponenti di quella “generazione dei fenomeni”, che con la nazionale italiana ha dominato in Europa e nel mondo per molti anni, oltre che con Modena, hanno perso a Vibo Valentia, a Padova e a Milano mentre è stata rinviata al prossimo 5 dicembre la gara interna contro la Calzedonia Verona. Nel loro roster spiccano l’australiano Zingel, centrale, per anni colonna del Verona, l’esperto alzatore Falaschi, il centrale De Togni, nel giro azzurro una decina d’anni fa, e l’immancabile ex, Renan Zanatta Buiatti,  opposto brasiliano di 217 cm, che  proprio da Ravenna nell’annata 2014/15 iniziò il suo cammino in Italia, ripreso quest’anno dopo due anni in Brasile. Graziosi si aspetta una Consar sui livelli di domenica sera.

«Incontriamo una formazione che ha caratteristiche simili alla Callipo – osserva il coach di Ravenna – con ottimi giocatori nei fondamentali d’attacco. Dovremo pertanto fare una prestazione identica a quella di domenica sotto l’aspetto della presenza in campo e su quello agonistico, con la fame di portare a casa questi tre punti per il futuro visto che giochiamo in casa. Mi aspetto una partita davvero tosta anche perché loro verranno con la voglia di riscattare i primi risultati non del tutto positivi. Noi dovremo essere bravi ad azzerare la partita con Vibo e ripartire subito perché questi sono punti che poi alla fine risulteranno fondamentali». Con il recupero di Argenta che domenica contro Vibo ha riassaggiato il campo («lo aspettiamo con grande trepidazione – termina Graziosi – perchè sarà il nostro valore aggiunto») la Consar potrà disporre dell’organico al completo.

Un’altra sfortunata trasferta per il Ravenna Rugby, ko contro il Bologna 1929

Rugby / Per i porpora-oro si allontana in modo ulteriore il terzo posto e di conseguenza la qualificazione diretta alla Poule Promozione

Ravenna Rugby 1819
Il gruppo del Ravenna Rugby

Un’altra trasferta sfortunata per il Ravenna Rugby che cede in casa del Bologna 1928 Cadetta con il punteggio di 34 a 24. Cinque mete segnate dai bolognesi, quattro dai ravennati (due Shehu, una a testa Gaudenzi e Trolio), con due trasformazioni di Cersosimo. Il Ravenna ottiene così il punto bonus in classifica grazie alle quattro mete segnate. Il girone d’andata della Poule 1 si chiuderà domenica prossima, 11 novembre, con la difficile sfida contro l’Imola, secondo in classifica. Debutto in casa per il Ravenna che finalmente potrà godere del sostegno del proprio pubblico dopo le prime quattro giornate giocate tutte fuori casa.  Sempre più difficile il cammino verso il terzo posto che garantirebbe l’accesso diretto alla Poule Promozione e quindi alla salvezza automatica. Le prossime sei partite, di cui cinque saranno disputate in casa dai porpora-oro, faranno vedere se la salvezza arriverà subito o se si dovrà lottare anche nella seconda fase.

Formazione RAVENNA RFC: Bassi, Benini Marco (Benelli), Di Pace (Ibra), Xella, Gaudenzi, De Zerbi (Brandolini), Biagiotti (Burgalassi), Sangiorgi, Lo Forte, Cersosimo, Cantatore, Shehu, Hedli (Capone), Spagnolo, Trolio. A disp.: Morganti, Poggi. All.: Mingolini.

Classifica: Formigine 19, Imola 16, Bologna 11, Faenza 6, Ravenna 1, Castel San Pietro -2.

Approvato il piano faunistico: cinghiale osservato speciale, no alla caccia al lupo

Tra gli aspetti critici quello degli incidenti con gli animali: «Stiamo studiando nuove modalità per tenere lontani gli animali dalle strade, compresa una app che stiamo sperimentando e che ci permette di raccogliere dati utili»

Caccia 1200x800La Regione ha approvato il piano faunistico regionale che mette insieme tutte e nove i piani provinciali.  Il piano ha tagliato il traguardo dopo un’istruttoria tecnico-amministrativa durata un paio d’anni e una consultazione con tutte le categorie interessate: cacciatori, agricoltori e ambientalisti. Tra gli obiettivi prioritari la tutela della biodiversità di tutte le specie, insieme alla salvaguardia delle attività agricole e alla riduzione del rischio per la circolazione sulle strade per l’eccessiva presenza della fauna selvatica sul territorio.

Tra i temi che interessano il territorio, e in particolare le colline faentine, il controllo della popolazione del cinghiale. «La questione dei danni all’agricoltura causati dagli ungulati, cinghiale in testa- ha spiegato l’assessore Simona Caselli- sta diventando per le aziende agricole una questione di vita o di morte soprattutto nelle zone di montagna, dove la prosecuzione della loro attività è fondamentale per evitare lo spopolamento e per la difesa dell’assetto idrogeologico del territorio. Per questo attraverso il piano faunistico interveniamo con una ‘stretta’ sulla gestione del cinghiale, in particolare con un abbassamento della soglia di danno superata la quale scatterà l’obbligo di intervento con i piani di abbattimento contro l’eccessiva proliferazione della specie».

Altro aspetto critico il numero crescente di incidenti sulle strade provocati dalla proliferazione della fauna selvatica. «In questa materia- ha insistito l’assessore- anche se la Regione non ha competenze dirette, stiamo studiando nuove modalità per tenere lontani gli animali dalle strade, compresa una app che stiamo sperimentando e che ci permette di raccogliere dati utili. Resta comunque fondamentale lavorare insieme alle Province per trovare le migliori soluzioni”

Infine, la presenza del lupo nelle zone di collina e montagna: «Premesso che, è bene sottolinearlo ancora una volta, la caccia sui valichi è proibita, noi- ha concluso Caselli- non siamo tra le Regioni che hanno chiesto di consentire di sparargli. In Emilia-Romagna facciamo prevenzione anche attraverso tecnici incaricati di andare sul posto e suggerire i più idonei sistemi di protezione degli allevamenti. Dove abbiamo utilizzato questo sistema la predazione non si è ripresentata: occorre quindi informare di più gli agricoltori. Non ci sono soluzioni facili, occorre ascoltare i tecnici e rispettare le regole. Con questo Piano ci mettiamo nella parte più avanzata del Paese».

Strade: la Municipale ha staccato multe per oltre mezzo milione in 9 mesi

Il bilancio è stato fatto durante la presentazione dei 30 nuovi agenti che andranno ad aumentare l’organico del corpo di polizia locale

RAVENNA 14/07/17. ANDREA GIACOMINI, NUOVO COMANDANTE POLIZIA MUNICIPALE DI RAVENNA
Il sindaco Michele de Pascale e il comandante della polizia municipale Andrea Giacomini

La presentazione dei 30 nuovi agenti che entreranno in servizio nella polizia Municipale è l’occasione, per il Comune, di fare il punto della situazione dell’attività svolta nel 2018. I numeri sono stati presentati da Andrea Giacomini che ora guiderà una squadra di 200 vigili urbani, a cui si aggiungono i 34 che compongono il rinforzo estivo. L’obiettivo dell’amministrazione è arrivare a 220, numero minimo indicato della regione.

Per quanto riguarda la sicurezza urbana, il cosiddetto Daspo Urbano (il provvedimento di allontanamento della città) è stato dato ad un tottale di venti persone. Secondo Giacomini è uno dei dati più alti a livello nazionale. Per tutta l’estate gli agenti hanno controllato, con 990 pattuglie, tutto il litorale. In totale la merce sequestrata è stata pari a 9.378 pezzi, per un valore di 70mila euro. In totale le notizie di reato nei vari ambiti (codice della strada, ambiente, commercio, edilizia, reati comuni) sono state 535.

In strada le infrazione accertate sui mezzi pesanti sono state 88, per un totale di 35mila euro. Due le persone denunciate per manomissione del cronotachigrafo e un conducente segnalato all’Ispettorato del lavoro per irregolarità. Molto utilizzato anche il Targa System che ha permesso l’accertamento e la contestazione di 180 sanzioni per mancata revisione e  e 26 sanzioni per mancata copertura assicurativa.

Una delle piaghe più gravi per la sicurezza riguarda l’uso dei cellulari alla guida: 169 gli automobilisti pizzicati mentre erano al telefono. Grave anche la mancata assicurazione (397 multe) mentre la mancata revisione è stata contestata 590 volte. La guida sotto l’effetto di alcol è stata contestata 84 volte, sei gli automobilisti sotto effetto di stupefacente. Negli ultimi nove mesi le sanzioni superano quindi il mezzo milione di euro (a cui si aggiungono quelle dei velox).

 

 

Se la violenza avviene ai margini: un convegno su donne e Lgbt homeless

I volontari di Avvocato di Strada: «Le donne senzatetto spesso sono vittime di chi offre un rifugio “sicuro”. Vivono lo stigma della loro situazione, molto volte non sono consapevoli della violenza subita»

ViolenzaGiovedì 8 novembre si tiene a Ravenna, per tutta la giornata, un convegno su un tema particolarmente specifico nell’ambito delle iniziative in vista della giornata contro la violenza sulle donne. La Scuola di Giurisprudenza dell’Alma Mater Studiorum, Campus di Ravenna e Avvocato di Strada, con il patrocinio del Comune e nell’ambito del cartellone “Una società per relazioni” dà infatti vita a “Donne, persone lgbt, violenza e marginalità sociale: quali diritti e quali percorsi?”.

L’appuntamento è alla sala don Minzoni di piazza Duomo 4.

Francesca Curi, professoressa di Diritto Penale, curatrice scientifica dell’iniziativa, dichiara: «Il Dipartimento di Scienze giuridiche, Università di Bologna, Campus di Ravenna, ha collaborato alla realizzazione di questo importante convegno nell’ottica di rafforzare la propria terza missione, la quale comporta un impegno attivo nella trasformazione dei risultati dell’attività di ricerca in conoscenza produttiva, suscettibile di applicazioni di natura sociale, educativa e culturale. Si è voluto così mettere a disposizione del territorio, delle istituzioni locali e delle organizzazioni private il prodotto delle ricerche scientifiche maturate in seno al Dipartimento». Per fare questo, come si vede dal programma si sono coinvolte diverse realtà che lavorano sul territorio sotto profili diversi. Non sarà, insomma, un evento per accademici. E infatti, insieme all’Università, a organizzare il convegno i volontari di Avvocato di strada Onlus, associazione che offre consulenza gratuita a un’utenza debole e spesso ai margini. Abbiamo rivolto loro qualche domanda per approfondire meglio il tema, incontrando Ilaria Morigi, Sonia Lama e la coordinatrice Emanuela Casadio.

Perché un convegno su un tema così specifico? Quali sono i bisogni che rendono queste vittime di violenza diverse dalle altre?
«La situazione di marginalità, disagio economico, culturale e condizioni di fragilità come la tossicodipendenza e il disagio mentale rendono queste persone più esposte di altre al rischio di violenza. Abbiamo sentito i il bisogno di analizzare questo problema che esiste, seppur in bassa percentuale . L’esigenza è quella di coinvolgere quanti più interlocutori possibili (associazioni , forze dell’ordine, assistenti sociali e operatori sanitari e operatori giuridici e istituzionali) per analizzare le criticità e rafforzare e migliorare le capacità d’intervento. Anche perché la violenza di genere contro le donne senza fissa dimora che vivono in strada o di strada sottende sempre ad una ulteriore colpevolizzazione della vittima. Le donne homeless che spesso sono vittime di violenza da parte di chi offre loro un rifugio “sicuro” vivono lo stigma della loro situazione, molte volte loro stesse non hanno consapevolezza della violenza subita. Essere per strada vuole dire essere costantemente ricattate, non avere servizi sociali e sanitari adeguati , essere senza residenza , senza assistenza sociale. Se si denuncia la violenza spesso si ritorna a vivere nel posto da dove si era partite, in una sorta di coazione a ripetere. Vivere per strada vuole dire non avere la forza di entrare in una questura in un pronto soccorso, non sapere che esistono centri anti violenza, avere difficoltà burocratiche spesso superiori a tante altre persone. Con questo convegno vorremmo auspicare che venga considerata questa particolare situazione nei protocolli di intesa fra istituzioni che si occupano di violenza per individuare reti è prassi ad hoc».
C’è paura a denunciare? Quando la vittima è straniera e irregolare, può temere che, andando a denunciare l’aggressione, finisca con il denunciare se stessa?
«Se un soggetto che subisce violenza è un soggetto extra Ue priva di titolo di soggiorno che lo autorizzi alla permanenza in Italia verrà contestato il reato di clandestinità e anche quello di non aver lasciato il territorio nazionale come ordinato dal Questore se destinatario di un decreto di espulsione. L’unica protezione è l’inserimento e la partecipazione in un percorso programma al quale, se poi per un qualsiasi ci si sottrae si perde l’autorizzazione alla permanenza. Sul piano legislativo manca un approccio che prenda atto dell’esistenza delle difficoltà specifiche in cui vivono queste persone».
E dal punto di vista della protezione sociale? Esistono oggi strutture ad hoc dove accogliere le vittime di violenza? Come si assistono queste persone?
«Ci sono strutture per donne che subiscono violenza, non, ad esempio per persone transgender. Non sono necessarie strutture ad hoc, bensì si avverte la necessità di creare percorsi ad hoc con personale che ha ricevuto anche una formazione ad hoc».
Qual è la situazione a Ravenna? Siamo adeguatamente pronti a questo tipo di assistenza, anche dal punto di vista dell’eventuale necessità di un sostegno psicologico?
«Ravenna è una realtà virtuosa. La sessione pomeridiana articolata in tavoli di lavoro, prenderà spunto dal protocollo già sottoscritto dalle istituzioni nel 2011. Scopo del convegno è quello di elaborare piani d’intervento interdisciplinare che meglio possano rispondere alle specifiche esigenze dei casi che, di volta in volta, si prospettano».

Bullismo a scuola, 11enne in ospedale: «Molestato e minacciato con un coltello»

Secondo il racconto del bambino quattro ragazzi di terza media lo avrebbero aggredito fuori dall’istituto e anche nei bagni della scuola

Coltello 6 2Un bambino di 11 anni è stato trascinato in un vicolo, minacciato con un coltello e molestato sessualmente da quattro ragazzini di terza media fuori da una scuola di Ravenna. E lo stesso sarebbe successo alcuni giorni dopo nei bagni della stessa scuola, dove la vittima dei bulli (che gli avrebbero puntato anche la lama alla gola) sarebbe anche stata minacciata di morte.

La denuncia arriva direttamente dai genitori dell’undicenne, intervistati sul Carlino Ravenna in edicola oggi, martedì 6 novembre. La mamma, in particolare, rivela come il figlio (che frequenta la prima media) abbia confessato tutto solo alla psicologa dell’ospedale di Ravenna, dove era stato ricoverato in pediatria per alcuni giorni a causa dello shock provocato dalle aggressioni, avvenute attorno a metà del mese di ottobre. La madre lamenta anche il fatto che la scuola non sia intervenuta in alcun modo, limitandosi a parlare con i presunti colpevoli che però hanno negato tutto. «Ci è stato detto che sono ragazzi problematici ma non è stato fatto nulla. E intanto mio figlio è spaventato e ci chiede di cambiare scuola», dichiara amareggiata la madre al Carlino.

Sul caso stanno cercando di fare chiarezza anche gli agenti della questura di Ravenna, dove il padre ha denunciato l’accaduto.

In scena la disperata paranoia della lotta al terrore

Dramma claustrofobico di Lucia Franchi e Luca Ricci della compagnia Capotrave. Mercoledì 7 novembre al Palazzo Rasponi dalle Teste di Ravenna


L’annuncio di un attacco terroristico in un paesino di provincia provoca sgomento in coloro che devono assumersi la responsabilità di decisioni disperate, in un consesso ad alta tensione che assume anche toni grotteschi. Come testimoni infiltrati, li osserviamo nel corso di un’ora concitata che si trasforma in una sospensione del tempo. Il terrore scava nelle paure più profonde, dove i luoghi comuni corrodono la capacità di comprendere le pieghe della realtà.

Lo spettacolo è ideato e diretto da Lucia Franchi e Luca Ricci, con gli attori del gruppo teatrale toscano Capotrave. Sipario mercoledì 7 novembre, alle 21, a Palazzo Rasponi dalle Teste, per la Stagione dei Teatri 2018-19 di Ravenna.

Biglietti disponibili in prevendita. Info www.ravennateatro.com

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