venerdì
18 Luglio 2025

Al mercato in viale Farini con la pittura locale: esposizione ai giardini Speyer

Domenica le bancarelle di nuovo in zona stazione. Gazebo della polizia di Stato insieme alla Municipale: sensibilizzazione contro la violenza di genere

1404 Giardini SpeyerDomenica 3 giugno torna il mercato nel centro storico, l’ultimo dei tre finora previsti, arricchito dallo svolgimento di eventi collaterali. Dalle 8.30 alle 19.30, nel quartiere Farini, a partire dal tratto di intersezione con via di Roma al piazzale Farini davanti alla stazione ferroviaria e in piazza Mameli, saranno allestite e si proporranno ai visitatori le ormai consuete 60 bancarelle con diverse merceologie. La manifestazione fieristica, denominata “Il Consorzio fa centro”, è organizzata dal Consorzio “Il Mercato” in accordo con l’assessorato alle Attività produttive del Comune.

Anche durante questa edizione la Polizia di Stato, in collaborazione con la Municipale, allestirà un gazebo all’interno dei giardini Speyer per un’azione di sensibilizzazione sulla violenza di genere; intorno alle 18 si terrà l’estrazione dei biglietti posti in vendita durante le giornate mercatali il cui ricavato è destinato alla realizzazione di materiale divulgativo sulla violenza di genere. I premi, offerti dal Consorzio “Il Mercato”, in collaborazione con la Perugina-Nestlè, consisteranno in tre biciclette.

In occasione del mercato, nella stessa giornata, nello spazio dei giardini Speyer, CittAttiva allestirà la rassegna “Mercati e artisti”. Dalle 14 alle 19 nei Giardini Speyer si terrà infatti una piccola esposizione di artisti locali, non professionisti, che, attraverso l’esposizione delle loro opere, intendono dare un contributo all’animazione e alla vivacizzazione del quartiere Farini. Esporranno gli artisti Gabriele Fusconi, Daniele Fusconi, Fabbri Alessandro, Fabbri Mirca, Matteo Biserna, Agnes Illes.

A partire dalle 18.30, nella sede di CittAttiva in via Carducci si svolgerà un incontro della rassegna Globe Trotter Ravenna, dedicato al racconto di alcuni mercati nel mondo. L’associazione ucraina Malva e l’associazione camerunense Pyramide racconteranno come sono i mercati nei loro paesi e anche i partecipanti saranno invitati a raccontare i ricordi dei mercati visitati nei loro viaggi.

Quando la street art non era moda: «Niente permessi, disegnavamo lungo le ferrovie»

Stuko e Tails ricordano gli anni Novanta del writing a Ravenna tra hip-hop, skate e bombolette: «Per alcuni anni è stato come un secondo lavoro. Oggi c’è chi cerca di cavalcare l’onda»

Tails Broken Synth 2018 (1)
Broken Synt (Tails)

Non c’erano pareti in cui era legale disegnare ma cancelli da scavalcare, cavalcavia su cui arrampicarsi, muri lungo le linee ferroviarie e treni su cui disegnare. C’erano cappucci della felpa per non farsi vedere. Erano gli anni Novanta e anche nella sonnacchiosa provincia ravennate arrivava il writing, una delle quattro arti dell’hip hop. Un’attitudine notturna che oggi i protagonisti di quell’epoca ricordano con sorriso e nostalgia. A Ravenna le principali crew di writer attive erano due: Rds e Mkz-Taf. Un paio dei protagonisti di quell’epoca accettano di raccontare quei trascorsi presentandosi con quelle che erano le loro tag, la firma che è poi quella che nella maggior parte dei graffiti, veniva riprodotta sui muri.

Stuko è stato il primo, un pioniere del writing e anche della scena hip hop ravennate. «I primi lavori – racconta – erano fatti su pannelli in uno skate park, era la fine degli anni Ottanta e avevo circa sedici anni. Sui muri ho iniziato più tardi, la prima tag Stuko ho cominciato ad usarla nel 1994». Di quella strana arte fatta di bombolette spray era venuto a conoscenza proprio nell’ambito della sua passione per lo skate, da sempre legata a doppio filo con la cultura urbana. «Non c’era internet – ricorda – e allora guardavo videocassette e magari cercavo qualche rudimentale rivista». Già, perché negli anni Novanta i lavori giravano tramite fanzine, giornali in gran parte autoprodotti in varie parti d’Italia. Uno di questi, Aelle, diventerà un magazine vero e proprio che ha chiuso i battenti nel 2001 ma in quegli anni era un punto di riferimento della scena hip hop. Gli anni Novanta sono una sorta di periodo d’oro per il rap italiano e la tag di Stuko, che fonda la crew Rds, diventa un punto di riferimento a chi si avvicina a questo mondo a Ravenna. «Avevo vent’anni e avevo la presunzione di fare qualcosa di buono per la città – ricorda lui oggi – ed ero contento quando sentivo che la mia tag era nota tra i ragazzi più giovani di me».

Stuko aveva anche un codice etico: «Evitavo di andare sui muri appena intonacati delle case private, preferivo il muro pubblico di una zona in degrado. Ad esempio ai tempi si andava al Gallery, che poi infatti il Comune rese legale». Quando diventava legale, però, Stuko si spostava: «No, di permessi non ne ho mai chiesti. Preferivo trovare zone nuove. Treni? Mi è capitato, però non mi piaceva. Il fatto che i pezzi girassero mi interessava relativamente». Non è mai stato sorpreso dalle forze dell’ordine, una volta ci è andato vicino con una guardia giurata, seminata in bicicletta. Oggi Stuko disegna ancora ma «solo lavori legali, in privato. A una certa età direi che non è più il caso di rischiare…». Rimane anche ai margini dei festival: «Alcuni lavori di street art mi piacciono, molti altri non troppo. Credo dovrebbe esserci un po’ di selezione, perché altrimenti si rischia di fare cose standardizzate. Dall’altra parte, nel mondo più underground, molti lavori sono rimasti fermi agli anni Novanta. Se c’è qualcosa di innovativo, però, preferisco sempre il suono della bomboletta a quello del rullo».

Uno dei writer che ha iniziato qualche anno dopo Stuko è Tails. A metà degli anni Novanta fonda con un gruppo di amici Mkz-Taf, dopo aver scoperto «al mare, da un gruppo di bolognesi e milanesi, l’esistenza dell’hip hop». Bologna è del resto lo snodo dove nascono i Sangue Misto, gruppo fondamentale del rap italico. Milano non è ovviamente da meno. «Grazie a loro ho conosciuto l’hip hop – racconta Tails – e in particolare il writing. A 14 anni ho trovato non ricordo come il numero di Eron e ho convinto mia mamma a telefonargli». Eron, riminese, uno dei writer più noti in Italia, era negli anni Novanta già un nome importante per la scena e i suoi lavori sul lungo canale della città rivierasca sono considerati opere d’arte. «Fu un grande – ride Tails –: forse sorpreso perché lo chiamava mia mamma, ci accolse a Rimini e ci indicò una parete legale in cui disegnare, proprio sul porto canale. Rimase lì un quarto d’ora ma fu davvero gentilissimo». Tails da allora traffica con bombolette e vernici. «Procurarsele non era semplice, oggi ce ne sono di vari tipi ma allora era un’altra storia».

Senza internet, la caccia agli spray migliori e alle bombolette era meno semplice. Stuko ricorda ad esempio di aver montato un ago di siringa a un erogatore perché il tratto fosse più sottile.Altro dettaglio: il costo. Dodicimila lire a colore, in pratica pizza e cinema. Insomma: «Dovevi crederci. Capitava – ricorda ancora Stuko – che quando venivano commissionati dei lavori da privati, ci si faceva pagare con le bombolette. Magari ne servivano dieci ma se ne chiedevano venti. Del resto, i compensi non erano granché». Per Tails, ad esempio, quello del writing diventa un bel modo di arrotondare: «Per alcuni anni, soprattutto quando studiavo, è stato un secondo lavoro. Un’importante marca di bibite mi aveva commissionato dei disegni coordinati in vari locali. Loro sì, pagavano decentemente».

Tra i luoghi più frequentati da Tails ci sono i cosiddetti “lungo linea”, i muri accanto ai binari che potevano essere ammirati passando in treno. Non ha mai abbandonato l’arte, Tails ma anche lui, con l’età, ha smesso di disegnare dove non si può: «Ho già dato, da quel punto di vista e ho deciso di smettere con quel tipo di attività. Però se capitano occasioni per tirare fuori le vernici in tranquillità lo faccio ancora volentieri, tutto legalmente». Anche per questo suo nuovo modo di porsi, verso i festival di street art non c’è ostilità. «Ma no – dice – non ho niente contro queste iniziative che magari rivitalizzano le città, anche se è vero che si è un po’ perso lo spirito iniziale. D’altra parte, non poteva rimanere così per sempre: la vedo come un’evoluzione normale. Certo, il fatto che sia così popolare, sulla bocca di tutti mi porta a vedere che c’è gente che per un certo verso cavalca l’onda e si improvvisa artista, anche se non è mai stata nella scena. Ecco: questo mi dispiace un po’».

Lugo Summer Live: cover band di grandi gruppi per animare l’estate in piazza

La musica dei Deep Purple, Guns N’ Roses, Pink Floyd, Ac/Dc, Led Zeppelin per cinque venerdì sera. Prima degustazioni, vino e aperitivo

Purple in time

Torna anche per l’estate 2018 Lugo Summer Live, con cinque concerti in altrettanti venerdì d’estate. La seconda edizione della rassegna sarà dedicata ai concerti tributo alle storiche band che hanno segnato gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Deep Purple, Guns N’ Roses, Pink Floyd, Ac/Dc, Led Zeppelin: le cover band riproporranno fedelmente le sonorità e lo spettacolo delle storiche formazioni originali. I concerti si terranno in piazza dei Martiri, nella zona esterna presso la birreria Lug dla Rumagna. Si comincia venerdì 8 giugno con Purple in time, band tributo ai Deep Purple, in puro stile anni Settanta. Sul palco Marco Grilli (voce), Damiano Riccardi (chitarra), Claudio Battaglione (batteria), Lorenzo Lucchi (tastiere), Paolo Bonori (basso). Prima del concerto ci sarà l’intervento dell’andrologo Vincenzo Tellarini, che illustrerà il “Progetto andrologico”, sostenuto dalla Lilt.

Secondo appuntamento venerdì 29 giugno con i milanesi Attitude, tribute band ai Guns N’ Roses. La band è formata da Alberto Previtali (voce solista), Luca Corti (chitarra solista), Simone Bonomi (chitarra ritmica e cori), Lorenzo Malnati (basso e cori) e Adriano Vannini (batteria e percussioni). Tre ore di concerto dove vengono proposti i brani più famosi della band californiana, dai pezzi più conosciuti alle chicche per i veri fan.

I The Sound’s Dealers saranno ospiti il 20 luglio per il tributo ai Pink Floyd. In scaletta buona parte dei brani di “The Wall” e tanti altri pezzi che hanno scritto la storia dei Pink Floyd. Suonano Ulisse Cecchi (basso e voce), Attilio Gori (tastiere e voce), Filippo Salomoni (chitarra e voce), Giacomo Rocchi (batteria e ritmica).

Venerdì 24 agosto tocca alle cover degli Ac/Dc con i Black Ice. Il gruppo nasce dalle ceneri della tribute band Ac/Dc “Big Gun” con all’attivo 11 anni di esperienza live. La band presenta uno spettacolo che ripercorre le storiche tappe discografiche del gruppo australiano con particolare attenzione ai concerti che di più l’hanno contraddistinta (Donington 1991, Plaza de Toros 1996, River Plate 2009). Si esibiscono Corrado Peluso (voce), Vittorio Staffolani (chitarra solista), Stefano Alessandri (chitarra ritmica, seconde voci), Enrico Raimondi (basso, seconde voci), Mattia Burioli (batteria).

Venerdì 21 settembre ultimo appuntamento con il tributo ai Led Zeppelin affidato ai White Summer, formazione nata nel 2016 composta da Simone Romanato (voce) Marco Ferraresi (batteria), Filippo Barbieri (basso), Alberto Biason (chitarra).

Dalle 19 pre-concerto con degustazioni, vini e aperitivo; i concerti iniziano tutti alle 21.30 e sono a ingresso libero. Per informazioni e prenotazioni chiamare il 333 4750066, email borgodibagna@gmail.com. I concerti sono a offerta libera: l’incasso sarà devoluto alla Lilt.

Fondazione Cassa: «Nuova scuola di Lido Adriano anche grazie al nostro investimento»

Nel 2012 l’ente privato comprò dal Comune per 3,75 milioni il Palazzo Guiccioli sapendo che l’entrata sarebbe andata per il polo scolastico sulla costa

30 01 2017 Ravenna,fondazione Cassa Di Risparmio Di Ravenna Presidente Ernesto Giuseppe Alfieri
Ernesto Giuseppe Alfieri

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna esprime la sua soddisfazione per l’inizio del cantiere, promosso dal Comune di Ravenna, per la costruzione del nuovo polo scolastico di Lido Adriano: «L’intervento è stato reso possibile anche grazie all’importante investimento che la Fondazione Cassa realizzò acquistando Palazzo Guiccioli dal Comune nel dicembre del 2012, per 3,75 milioni essendo a conoscenza che il ricavato della vendita di quel bene pubblico sarebbe stato utilizzato, secondo la normativa di legge, dall’amministrazione per la realizzazione di un opera di rilevanza pubblica, appunto la nuova scuola in Lido Adriano».

«Con l’importante investimento promosso dal Comune – ha dichiarato il presidente della Fondazione, Ernesto Giuseppe Alfieri – si attua quella indispensabile collaborazione tra enti privati e pubblici nel campo della promozione sociale, educativa e culturale, per la nostra Fondazione il riconoscimento di quel circuito virtuoso creato in questi anni anche grazie ai costanti dividendi rivenienti dalla partecipazione nella Cassa di Ravenna e che porterà nel 2019/20, quasi in contemporanea, alla nascita del polo scolastico a Lido Adriano e ad un innovativo percorso e circuito museale in Palazzo Guiccioli». Palazzo Guiccioli è oggetto di un importante intervento di ristrutturazione con la ricostruzione dell’ambiente di una dimora dell’800 che ospiterà, nel cuore della città, il Museo del poeta Lord George Byron e il Museo del Risorgimento.

Trasporto pubblico, sconti per i residenti dove si estraggono idrocarburi

Ravenna è tra i 26 comuni dell’Emilia-Romagna coinvolti dall’accordo tra Regione e ministeri: rimborso di metà dell’abbonamento annuale

Autobus 4Sconti per gli abbonamenti annuali 2017/18 e 2018/2019 al trasporto pubblico dei residenti nei 26 comuni (su oltre trecento) dell’Emilia-Romagna dove si estraggono idrocarburi. È il frutto di un accordo siglato dalla Regione con i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia per l’utilizzo del Fondo idrocarburi. I cittadini avranno diritto a uno sconto, differenziato in proporzione alle produzioni sui territori comunali, sul costo effettivamente sostenuto per l’acquisto dell’abbonamento. In provincia di Ravenna solo il comune capoluogo è interessato e rientra tra quelli con la fascia di sconto più alta: 50 percento.

I residenti titolari d’abbonamento dal 1 agosto 2017 possono presentare richiesta di rimborso dal 1 al 30 giugno 2018 all’azienda per abbonamenti acquistati tra il 1/8/2017 e il 31/5/2018, e dal 1 luglio al 31 agosto 2018 per abbonamenti acquistati dal 1/6/2018 e il 31/7/2018. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Urp di Regione, Comuni e Aziende di Trasporto (Trenitalia, Tper, Seta, Tep, Start Romagna e Mete).

Musica a palla in auto per caricarsi poi svaligiavano case: 4 arrestati per 33 colpi

Indagine dei carabinieri di Faenza. Banda con una organizzazione quasi militare: sopralluoghi di giorno e ritrovo alla stessa ora tutte le sere. Ogni due settimane buttavano via i telefoni. Si vantavano di essere dei “falchi” e la mattina dopo i colpi portavano il bottino a un orefice ora denunciato per ricettazione

IMG 4676Una canzone albanese, sempre la stessa, sparata a palla in auto per darsi la carica e poi entravano in azione. Con le informazioni raccolte dai sopralluoghi nei giorni precedenti, in poche ore erano capaci di svaligiare anche tre o quattro case a raffica senza fermarsi, anche se sapevano che dentro c’era gente. Tra di loro si vantano di essere dei falchi, nel senso di predoni: in albanese skifterat come il titolo della canzone a tutto volume diventato anche il nome dell’operazione condotta dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Faenza conclusa con quattro arresti. Gli inquirenti attribuiscono 33 furti al sodalizio criminale composto da albanesi tra 24 e 44 anni, tre residenti ad Alfonsine e uno a Ravenna, uno in Italia da diverso tempo e gli altri da un anno: sono finiti tutti in manette nella serata di lunedì 28 maggio eseguendo un decreto di fermo per indiziato di delitto firmato dal sostituto procuratore Lucrezia Ciriello che ha coordinato un’indagine durata sei mesi, con pedinamenti e intercettazioni.

Il fascicolo è ancora aperto su un altro filone parallelo, quello che ha portato alla denuncia di altre tre persone per ricettazione: tra loro anche un orefice del centro di Ravenna a cui portavano la refurtiva ogni mattina successiva alle razzie in cambio di contanti. Il negozio è sotto sequestro. Un altro ricettatore senza attività ufficiali veniva invece di solito contattato subito durante la notte. E la terza persona è la fidanzata di uno dei componenti della banda: i carabinieri le hanno trovato addosso alcuni gioielli rubati. A chiudere il quadro degl indagati c’è un altro uomo che avrebbe avuto un ruolo solo marginale.

I carabinieri hanno fermato i quattro presunti ladri poco prima che «montassero di servizio». È l’espressione usata dal capitano Cristiano Marella, comandante della compagnia di Faenza, per indicare la consolidata routine della banda. Quasi ogni giorno si incontravano verso le 18.30 e rientravano a casa verso le 23. Tra loro si erano distribuiti i compiti e avevano messo a punto una metodologia accurata attenta ai minimi dettagli, quasi paramilitare. A partire, come detto, da un’attività preventiva di sopralluogo nelle ore diurne per studiare le zone. I colpi sono distribuiti tra le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna (Fusignano, Savarna, San Bartolo, Alfonsine, Bagnacavallo). Il più anziano faceva l’autista: scaricava gli altri distanti dagli obbiettivi dove non davano nell’occhio e poi questi cominciavano a camminare. Dalle case portavano via di tutto: gioielli, monili, orologi ma anche accessori di abbigliamento griffato come borse, cinture, occhiali. O addirittura profumi. Che regalavano alle fidanzate. Per portare via la refurtiva di solito usavano le federe dei cuscini ma spesso nascondevano il bottino per tornare a riprenderlo solo più tardi, stesso stratagemma utilizzato con gli arnesi da scasso: in questo modo se qualcosa andava storto e veniva fermati non avevano nulla addosso che potesse accusarli. Erano addirittura capaci di portarsi il cambio dei vestiti per sbarazzarsi di quelli sporchi.

IMG 4680Freddi, organizzati, spavaldi e spregiudicati. Come dimostrano le intercettazioni telefoniche. Tra di loro si passavano le informazioni sul calendario degli eventi: dalle sagre di paese alla Notte d’Oro, per sfruttare le serate in cui più gente era fuori casa e loro potevano lavorare meglio. Quello che è considerato il leader del gruppo si vantava di essere capace di aprire una finestra in 15 secondi. Infatti molto spesso i danni lasciati alle abitazioni erano ben superiori al valore del bottino. E al telefono con la fidanzata le racconta che la sera prima sono stati scoperti in una casa: «Una vecchia si è accorta che ero in camera da letto e ha cominciato a urlare “Franco, Franco, ci sono i ladri, prendi il fucile”. Tra un po’ l’ammazzavo quella vecchia ma poi siamo andati via tranquilli da dove eravamo entrati, tanto erano dei barboni».

Un errore però l’hanno commesso ed è costato caro. In un’abitazione visitata a Faenza hanno dimenticato uno dei telefoni cellulari che usavano per comunicare fra loro. Ogni 15-20 giorni andavano nello stesso negozio e ne compravano dei nuovi con numeri nuovi, i modelli più semplici che servivano solo per “il lavoro” e poi veniva buttati via. I telefoni con i numeri personali invece li lasciavano a casa spenti.

Soddisfazione per il procuratore capo Alessandro Mancini e il colonnello Roberto De Cinti, comandante provinciale dell’Arma. Entrambi hanno sottolineato lo spessore criminale del gruppo e la pericolosità delle loro azioni spendendo parole di elogio all’indirizzo dei militari impegnati sul campo in un’indagine delicata che non ha permesso mai di coglierli in flagranza ma attraverso una meticolosa attività di appostamenti ha consentito la raccolta di importanti elementi d’accusa confluiti nel decreto di fermo.

La polizia sorprende lo spacciatore dal balcone: sequestrato mezzo chilo di droga

A Lido Adriano finisce in manette un 26enne, poi rimesso in libertà dal tribunale

Droga Lido Adriano

La polizia ha arrestato a Lido Adriano un 26enne nigeriano per spaccio. Tutto è nato da un controllo nei confronti di un’auto con a bordo un 29enne senegalese ricercato dalla polizia che aveva in mano un decreto di perquisizione domiciliare ai suoi danni per la ricerca di fotocopie di documenti di identificazione. Ma nell’abitazione del ragazzo, un condominio di viale Virgilio, a Lido Adriano, i poliziotti non hanno trovato solo le fotocopie, ma anche un amico del senegalese, il 26enne nigeriano poi finito in manette e che alla vista degli agenti ha cercato di nascondersi chiudendosi in camera. I poliziotti sono però riusciti ad affacciarsi alla sua finestra, passando per il balcone esterno, e ad accorgersi del suo tentativo di nascondere un involucro in nylon.

Gli agenti hanno quindi successivamente recuperato complessivamente quasi mezzo chilo di marijuana e una pastiglia di ecstasy e arrestato il 26enne. Questa mattina, in tribunale, l’arresto è stato convalidato ma il giovane è stato rimesso in libertà con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, concedendo i termini a difesa.

Pagani e la crisi politica: «Serve un progetto aperto per un nuovo centrosinistra»

Il deputato ravennate del Pd: «In parlamento continua il teatrino degli ultimi 80 giorni. Salvini in realtà voleva andare al voto il prima possibile»

PaganiAlberto Pagani, deputato Pd, ex segretario provinciale, oggi nella minoranza del partito, è stato rieletto il 4 marzo nel collegio di Ravenna. È stato tra i pochi dem rieletti nell’uninominale senza “paracadute”. Pagani è da sempre scettico verso i grillini e convinto che il Movimento 5 Stelle potesse andare al governo con la Lega da tempi non sospetti.

Lo sentiamo mentre è reduce dall’assemblea dei parlamentari che ha discusso della linea da tenere rispetto all’ipotesi del governo di Carlo Cottarelli dopo il fallimento del tentativo di governo giallo-verde naufragato con uno scontro istituzionale forse senza precedenti. Come noto il presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato dopo il no del presidente Mattarella al nome di Paolo Savona al ministero dell’Economia per rassicurare i mercati date le posizioni assai critiche dell’economista sull’euro. Ma la situazione è quanto mai in movimento e ora sembra essere tornato d’attualità il Governo Lega-5 Stelle.

Pagani, quindi il Pd sarà l’unico in Parlamento ad astenersi su un eventuale governo Cottarelli?
«Saremmo stati anche pronti a votarlo, se ci fosse stato l’accordo tra tutti per un governo neutrale che potesse fare la legge di stabilità per evitare, per esempio, che a fine anno ci sia l’aumento dell’Iva. Ma visto che questo non accadrà, non può nemmeno passare l’idea che sia il governo del Pd, visto che così non è».
E la proposta di votare a luglio, arrivata proprio dalle file del Pd?
«Nasce dal fatto che votare in autunno non ci garantisce di avere un governo in grado di approvare la legge di stabilità entro l’anno. Diciamo che è una disponibilità. Per noi non sarebbe certo un vantaggio, ma potrebbe esserlo per il Paese».
Ma cosa state facendo in Parlamento?
«Senza una maggioranza è di fatto impossibile dare il via alle commissioni. Chi dice di voler avviare i lavori lo fa solo per fare propaganda, senza una vera utilità. Continua il teatrino degli ultimi ottanta giorni, purtroppo».
Che idea si è fatto di quanto accaduto al Quirinale sul caso Savona domenica scorsa?
«È successa una cosa accaduta anche in passato, più volte: il presidente delle Repubblica, che non è un notaio o un passacarte, ha fatto dei rilievi su uno dei nomi proposti per un ministero delicato come quello dell’Economia. Ma per la prima volta il suo rilievo non è stato accolto. Ed è impossibile pensare che non ci potesse essere un altro nome per garantire la realizzazione del cosiddetto contratto di governo, lo capisce chiunque».
Quindi perché Salvini e Di Maio non hanno ceduto?
«Perché Salvini cercava l’incidente per andare al voto prima possibile, per convenienza della Lega a danno di Berlusconi e dei Cinque stelle, soprattuto, mi pare evidente».
E pare aver ottenuto ciò che voleva. Questo strappo non rischia di rafforzarlo e quindi, paradossalmente, di ottenere l’effetto opposto a quello che il Presidente voleva evitare, ossia mettere in discussione la collocazione europea dell’Italia?
«È possibile, ma almeno ci sarà il vantaggio della chiarezza e gli elettori sapranno prima a cosa vanno incontro, mentre in questo modo sarebbe stato uno scivolamento verso l’uscita dell’euro senza dichiararlo».
Questo sembra un processo alle intenzioni, come dice lo stesso Savona. Non la preoccupa che il Presidente sia intervenuto facendo valutazioni politiche? Se al prossimo voto Lega e 5Stelle prenderanno il 60 percento e ripresenteranno il nome di Savona cosa potrebbe succedere?
«Non sono il Presidente e non sta a me rispondere. Come dicevo, ci sarà almeno una situazione di maggior chiarezza. Ma che Savona abbia teorizzato un piano per uscire dall’euro già nel 2015 è documentato. E in ogni caso il Presidente della Repubblica non può sottostare al diktat di un partito, nemmeno nella prima repubblica della partitocrazia succedeva».
In queste ora si parla della possibilità che torni in campo l’ipotesi Lega-5Stelle? Ci crede? Lo spera?
«Potrebbe essere, con aggiunta della Meloni, se riescono a incastrare Salvini, che le prova tutte per non farlo e andare a votare, che gli conviene».
Nessun rimpianto all’idea che a trattare con i 5 Stelle, che con la Lega si sono dimostrati più concilianti del previsto, non sia andato il Pd?
«Ho già detto che per ragioni di relazioni istituzionali un confronto non si nega a prescindere e che sarebbe stato utile andare a vedere cosa avessero da offrire. E poi è vero che la mia opinione su di loro non è basata su pregiudizi ma su un giudizio, li ritengo persone poco affidabili e con posizioni troppo diverse da noi. Prevedo che cambieranno idea ancora, più volte, su molte cose».
Il confronto con i grillini è stata una delle questioni su cui il Pd si è diviso. Il reggente Martina lo voleva, Renzi lo ha mandato all’aria in un’intervista tv. Ma chi comanda nel Pd adesso?
«Domanda chiara e diretta a cui non posso dare una risposta altrettanto chiara e diretta. Abbiamo organismi che sono stati votati all’ultimo congresso, nel 2017, e che rappresentano proporzionalmente le mozioni di allora, quando Renzi vinse con il 70 percento. Da allora e anche alla luce dell’ultimo risultato elettorale forse qualcuno ha cambiato idea e posizione, ma poiché non si è mai andati a un voto non mi è possibile affermarlo con certezza».
E secondo lei bisognerebbe andare alla conta prima del voto? Renzi ha detto che vuol fare il “mediano”…
«Mi pare una posizione apprezzabile. Bisogna fare una discussione seria in cui evidenziare quanto fatto di buono, ma anche ciò che non ha funzionato e come intendiamo correggere il tiro. È però evidente che se si va al voto a breve non ci sarà il tempo per un congresso. E ci troviamo davanti a una tale emergenza che la questione prioritaria è creare un fronte unito e unitario che coinvolga noi e altri e si riconosca su temi fondamentali come la Repubblica, l’Europa, la Nato per combattere il sovranismo filo Putin di Lega e 5 Stelle».
Ma così non rischiate ancora una volta di passare per quelli della conservazione contro il cambiamento?
«Non sempre il cambiamento è positivo, credo che prima di buttare via un progetto come quello europeo che ha garantito 70 anni di pace e progresso all’Italia ci sia da riflettere bene. Non possiamo affidarci solo agli slogan e divorziare dal raziocinio, è la morte della politica».
Se Renzi è mediano, chi deve fare il capitano? Zingaretti? Calenda?
«Prima deve nascere un progetto aperto, che coinvolga anche altri, oltre il Pd, e poi si penserà a chi può impersonarlo meglio».
Chi sono gli altri che il Pd deve coinvolgere? Gli ex di Leu?
«Penso soprattutto a quegli elettori che hanno votato 5 Stelle pensando di votare un’alternativa alla Lega e alla destra e che hanno poi scoperto che così non era, o a quelli delusi che non hanno votato. Ora è più chiaro che cosa ci aspetta a destra, e serve un nuovo centrosinistra».

Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale eletto presidente regionale dell’Anci

Prende il posto nell’Associazione dei Comuni Italiani del Primo cittadino di Imola

Depascale

L’assemblea dei sindaci dell’Emilia-Romagna aderenti all’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha eletto all’unanimità con voto palese il sindaco di Ravenna Michele de Pascale presidente di Anci Emilia-Romagna.

De Pascale succede al sindaco di Imola, Daniele Manca, eletto senatore il 4 marzo, che ha guidato l’associazione per otto anni.

«In Emilia-Romagna – citiamo parte della relazione di De Pascale – l’Anci è una grande realtà: associamo 315 Comuni su 331. Anci Emilia-Romagna intende assicurare pari rappresentanza ai 55 Comuni sopra i 15.000 abitanti, ai 137 Comuni fra i 15.000 e i 5.000 abitanti, ai 139 piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti, alle 43 Unioni dei Comuni, alla città metropolitana di Bologna. E daremo la necessaria attenzione ai nostri 125 Comuni Montani. Anci proseguirà inoltre il proprio impegno a sostegno dei Comuni del cratere del terremoto 2012 insieme alla Regione».

A livello nazionale, secondo De Pascale, «i temi da sottoporre al Parlamento sono principalmente due: l’autonomia fiscale, riprendendo il filo delle proposte bruscamente interrotto quando si è archiviata la local tax, e l’autonomia regolamentare, in primo luogo per sburocratizzare. Naturalmente sosteniamo la proposta di Anci Nazionale dal titolo “Liberiamo i Sindaci”».

A Lugo la Festa della Repubblica con in piazza il sarcofago di Francesco Baracca

Il 2 giugno si festeggia il 72esimo anniversario e verrà trasferito il feretro, in occasione del centenario della morte dell’aviatore

Francesco Baracca

Le celebrazioni del 72esimo anniversario della fondazione della Repubblica italiana in provincia di Ravenna saranno celebrate quest’anno a Lugo, sabato 2 giugno; nella stessa giornata ci sarà anche il trasferimento del sarcofago di Francesco Baracca, nel centenario della morte.

La cerimonia inizierà alle 9.25 al cimitero di Lugo: un picchetto interforze renderà gli onori all’uscita del sarcofago dal cimitero, che sarà trasportato su un automezzo dell’Aeronautica Militare Italiana. Il corteo delle auto accompagnerà il feretro fino a largo Tricolore, dove stazionerà in attesa dell’ingresso su piazza Baracca, unitamente alla scorta d’onore.
In seguito, il picchetto e la Fanfara dei Bersaglieri in congedo della città di Ravenna si schiereranno in piazza Baracca, dove alle 10 inizierà la cerimonia per la Festa della Repubblica, con l’alzabandiera solenne. Sarà letto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e seguirà il conferimento delle Onorificenze al merito della Repubblica italiana, le stelle al merito del lavoro e le medaglie d’onore.

Insieme al sindaco di Lugo Davide Ranalli saranno presenti il Prefetto Francesco Russo e il Presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale.

Seguirà l’arrivo in piazza del sarcofago del Maggiore Francesco Baracca, che sarà esposto fino al prossimo 25 giugno all’interno dell’Oratorio di Sant’Onofrio. Durante la resa degli onori, piazza Baracca sarà sorvolata da una coppia di elicotteri dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare.

Con questa cerimonia prendono il via una serie di manifestazioni celebrative che culmineranno con quella prevista per il 19 giugno, centenario della morte di Baracca, in cui si prevede la partecipazione di un’alta autorità istituzionale. Alla cerimonia prenderà parte un picchetto d’onore interforze e la Fanfara dei Bersaglieri in congedo della città di Ravenna.

«Attenzione ai falsi addetti di Hera: i nostri non entrano in casa»

L’azienda mette in guardia i cittadini alla luce di diverse segnalazioni

HeraAttenzione ai falsi addetti di Hera. A seguito di segnalazioni pervenute in questi giorni e che descrivono situazioni anomale riconducibili a potenziali truffe, Hera desidera mettere in guardia i propri clienti fornendo alcune informazioni utili a tutela della loro sicurezza.

Innanzitutto Hera ricorda «che i propri operatori sono sempre identificabili dalla divisa gialla e dal tesserino di riconoscimento e non sono autorizzati ad entrare all’interno delle abitazioni private per controllare la separazione domestica del rifiuto (ad esempio, i bidoni sotto il lavello). Inoltre, la distribuzione di kit per la raccolta differenziata dei rifiuti da parte degli operatori addetti viene sempre annunciata, qualche giorno prima, con lettere che Hera spedisce al domicilio di ogni utente. I controlli vengono effettuati solo su sacchi, bidoncini, cassonetti esposti in strada o all’interno delle pertinenze condominiali (in questo caso, solo se autorizzati da apposita delega dell’amministratore di condominio). I controlli possono riguardare anche il corretto uso della compostiera; in questo caso verranno comunque eseguiti sul giardino privato, quindi sempre in area esterna all’abitazione».

Hera invita in ogni caso a segnalare tempestivamente i casi sospetti al proprio Servizio Clienti (800.999.500 per le utenze domestiche, 800.999.700 per le utenze non domestiche, entrambi gratuiti sia da fisso che da cellulare), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e al sabato dalle 8 alle 18, e alle autorità competenti chiamando il 112.

Bambini in festa tra spettacoli, trenino, pompieri e sport ai giardini pubblici

Torna a Ravenna la festa che in questi anni ha devoluto quasi 300mila euro in beneficenza

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La Round Table 11 e il Club 41 di Ravenna organizzano per domenica 3 giugno dalle 10.30 ai giardini pubblici di Ravenna la dodicesima edizione dell’appuntamento “I Bambini in Festa”, giornata dedicata ai bambini e non solo, ricca di spettacoli ed intrattenimenti: il teatrino dei burattini, i trucca bimbi, il mago, pompieropoli, i gonfiabili, il trenino elettrico che girerà per il parco, i clown, la possibilità di ammirare le costellazioni all’interno del planetario, provare il simulatore di guida con la moto della polizia stradale e infine intrattenenti musicali dal vivo e stand dove si potrà mangiare piadina e salsiccia, “pasta party”, pizza.

La manifestazione anche quest’anno è stata organizzata con la collaborazione del Coni di Ravenna che festeggerà la XIV Giornata Nazionale dello Sport pertanto i bambini e ragazzi potranno vedere, provare, sperimentare tante discipline sportive per tutta la giornata quali: la pallacanestro, gli scacchi, il golf, arti marziali, judo, il tennis, il pugilato, la ginnastica ritmica, la scherma, la lotta, il taekwondo, la pesca sportiva, la pallavolo, il dodgeball, il tiro a segno, il football americano, il beach tennis, l’aikido, la lotta, il nuoto, il padel, il kayak e la canoa.

Tutto il ricavato della manifestazione verrà devoluto alle seguenti associazioni onlus: A.G.E.O.P. (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica) di Bologna, Auxilia di Cervia, Il Sorriso di Giada di Ravenna, Bimbo Tu di Bologna e la Comunità Papa Giovanni XXIII “Casa Famiglia Don Benzi” di Ravenna.

«Nella scorsa edizione – spiegano Davide Mazzotti (presidente del Club 41) e Lorenzo Zangheri (presidente della Round Table 11) – abbiamo devoluto 23.000 euro che sommati a quelli donati nelle precedenti edizioni superano di molto i 270.000 euro totali».

Info 335.5443323, info@rt11.it o sulla pagina Facebook.

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