venerdì
15 Agosto 2025

Furto in gelateria: distrutta una vetrata per rubare 600 euro di fondo cassa

La titolare di Papilla: «Il danno è ben più grave del bottino. Siamo stati rapinati cinque volte dall’apertura del primo punto vendita, la delusione è profonda».

1 Papi

L’allarme è scattato nella serata di ieri, lunedì 9 dicembre, quando intorno alle 23.15 è stata distrutta la vetrata della gelateria “Papilla Green” di via Canale Molinetto (tra via Tagliamento e via Brenta) per rubare l’incasso della giornata. È stata prelevata l’intera cassa, un macchinario automatico del tipo Cashmatic Selfapay che consente al cliente di pagare in autonomia e che conteneva al momento del furto un fondo cassa di circa 600 euro. «Il danno alle vetrate e il furto del macchinario ci hanno creato molto più disagio del valore della refurtiva – commenta Nicole Juliet, titolare dei cinque punti vendita “Papilla” di Ravenna – non so quale incasso sperassero di trovare in un lunedì piovoso di dicembre, quello che resta ora è lo sconforto».

Il punto vendita è dotato di telecamere e la polizia, intervenuta immediatamente sul posto insieme ai titolari dopo la segnalazione dell’allarme, è già all’opera per identificare i colpevoli. Il colpo sembra essere stato premeditato da tempo, visto il tempismo dell’effrazione, avvenuta solo pochi minuti dopo l’uscita della dipendente che si occupava della chiusura del negozio. «Da quando abbiamo aperto il primo punto vendita in città siamo stati rapinati cinque volte. Due rapine a mano armata, con pistola e coltello, e tre furti di cassa. Abbiamo scelto di utilizzare casse automatiche per garantire una migliore igiene, evitare errori nella restituzione dei resti e controllare le eventuali banconote false, ma ci siamo resi conto che questo tipo di apparecchio sembra fare gola ai criminali e la sostituzione è molto costosa – conclude Juliet -. Speriamo che i colpevoli vengono trovati presto, per evitare che questo accada ad altri commercianti. Da madre di tre figli posso solo esprimere la mia profonda delusione e la preoccupazione riguardo al mondo che stiamo lasciando alle nuove generazioni».

Centro di coordinamento in prefettura: situazione di fiumi e canali sotto controllo

Frane in collina. Per precauzione chiuse alcune strade nel Cervese ed evacuate abitazioni a Casemurate

Confluenza Marzeno Lamone
Una foto postata sui socila della confluenza del Marzeno nel Lamone, nel pomeriggio del 9 dicembre

A seguito dell’allerta arancione per piogge e criticità idraulica emanata dalla Protezione civile regionale, l’intera nottata tra il 9 e il 10 dicembre è trascorsa con i rappresentanti istituzionali che hanno monitorato costantemente i livelli dei corsi d’acqua, nonché la scorribilità dell’acqua nei canali di scolo.

Alle 6 di questa mattina si è nuovamente riunito il Centro di Coordinamento Soccorsi per la provincia di Ravenna e tutte le piccole criticità sono rientrate e sono sotto controllo.

Le maggiori criticità sono state registrate, dal punto di vista idrogeologico, nei territori di Brisighella e Casola Valsenio, dove si sono riattivate alcune frane che hanno portato alla chiusura di strade comunali e provinciali.

I livelli dell’acqua dei fiumi e torrenti sono in calo, «cosa che porta ad affrontare con maggiore tranquillità le piogge previste per oggi – commenta il sindaco di Faenza Massimo Isola – e che si prevedono continue fino a sera».

Nella serata di ieri (9 dicembre), a scopo precauzionale era stata disposta l’evacuazione di alcune case in via Dismano a Casemurate.

Il Comune di Cervia comunica invece che «per questioni di sicurezza sono chiusi alcuni ponti e alcune strade»: la viabilità verrà ripristinata di mano in mano che le condizioni lo consentiranno.

Luca Bono a Faenza con “L’illusionista”: «Cerco lo stupore, è cosa rara»

Il mago porterà al Masini il suo spettacolo in collaborazione con Arturo Brachetti «Mi ha fatto capire l’importanza della storia. E di continuare a migliorarsi»

Luca Bono (Foto Paolo Ranzani) Ok
Foto Paolo Ranzani

«Ho scoperto la magia quasi per caso, a 14 anni. Costretto a letto dopo un incidente sui go kart, mi lasciavo incantare dai giochi di prestigio che mio fratello organizzava per distrarmi. La tempistica è stata fortunata: ero abbastanza giovane da buttarmi in questo mondo a capofitto e con passione, e abbastanza maturo per non stancarmene subito». Luca Bono, piemontese classe 1992, è considerato uno degli illusionisti più interessanti della nuova generazione. Dopo il primo approccio alla magia e qualche mese da autodidatta, frequenta il circolo Amici della magia di Torino, perfezionando le sue tecniche sotto la guida dei grandi maestri, arrivando a vincere il Campionato Italiano di Magia a 17 anni e il Mandrake d’Or (importante riconoscimento del settore consegnato a Parigi) a 19. Durante il periodo in accademia nasce l’amicizia e la collaborazione con Arturo Brachetti che ha portato alla produzione di diversi spettacoli e del one-man show L’illusionista che, dal 2017, porta sui palchi di tutta Italia la storia di Bono e del suo incontro con la prestidigitazione, tra autobiografia e magia. Lo spettacolo, in scena sabato 14 dicembre al Teatro Masini di Faenza, è scritto e interpretato da Bono, con la direzione artistica e la regia di Brachetti. Al fianco del mago durante le performance l’assistente Sabrina Iannece, ginnasta e ballerina.

L’incontro con Arturo Brachetti, già nella primissima fase della sua carriera, ha in qualche modo influenzato il suo lavoro?

«Arturo ha un modo di pensare lo spettacolo che non è mai fine a se stesso. Le sue performance non sono solo un susseguirsi di giochi di magia o carrellate di costumi, ma raccontano una storia. Questo modo di ragionare è sicuramente la prima cosa che mi ha trasmesso, oltre alla voglia di continuare a migliorarsi e lavorare su se stessi. Dieci anni fa eravamo a Parigi, alle prese con un Comedy Magic show in scena per quattro mesi sei giorni su sette. Ogni sera, anche se tornavamo in hotel distrutti, Arturo si chiudeva in camera per allenarsi con la sabbia. Non gli importava di essere già Arturo Brachetti, al termine di uno spettacolo importante continuava ad allenarsi come il più dedito degli apprendisti».

La collaborazione con Brachetti mette due generazioni a confronto. Com’è cambiato il mondo dell’illusionismo negli anni?

«La base della performance è molto simile, a cambiare davvero sono le tempistiche. Me ne accorgo riguardando i video di quindici o vent’anni fa: oggi i ritmi sono serrati, sul palco deve succedere qualcosa ogni manciata secondi o si rischia di perdere l’attenzione del pubblico. Gli stimoli a cui siamo costantemente esposti obbligano lo spettacolo dal vivo a ricalcare le modalità dei reel sui social, dove se il gancio iniziale non fa presa si scorre subito a quello successivo. Anche la tecnologia con il passare degli anni ha acquisito un ruolo fondamentale all’interno degli spettacoli. Se prima facevo apparire la colomba da un cappello, ora la faccio apparire da uno schermo».

Utilizzare la tecnologia non è un po’ come barare?

«No, se si usa come integrazione. Ad esempio, c’è un classico della magia che vede il mago indovinare una parola specifica da un libro scelto e aperto casualmente dallo spettatore. Oggi il gioco resta invariato, ma la parola viene indovinata da una pagina Wikipedia. L’effetto è lo stesso, anzi, aggiunge realismo alla performance! Oggi è molto più comune tenere il cellulare in mano rispetto a un libro».

Come si scrive uno spettacolo di magia?

«Ogni caso è a sé, c’è chi preferisce partire dalla scelta dei giochi e legarli poi con una storia e chi preferisce fare il contrario.Scrivere L’illusionista è stato semplice, perché mi sono basato sulla mia storia e sulle mie esperienze. La parte più interessante è stata individuare i numeri in grado di aiutarmi a portare avanti la narrazione».

Cosa dobbiamo aspettarci?

«Di tutto. Dai close-up e micromagie come i giochi di carte, alle grandi illusioni con la sparizione di persone sul palco. La magia ha varie branche e nel mio spettacolo cerco di esplorarle al meglio. In questa indagine sono aiutato da Sabrina Iannece, mia assistente dal 2012, che nel corso dell’esibizione si prenderà qualche rivincita, anche fisica, nei confronti del mago… a nome di tutta la categoria!»

Cosa vuole lasciare al pubblico una volta finito lo spettacolo?

«Stupore. Un sentimento che non si prova tutti i giorni e che fa tornare un po’ bambini. Capita spesso di emozionarsi con opere o concerti, ma lo stupore al giorno d’oggi è cosa rara. Certo, sta anche al pubblico vivere lo spettacolo nel modo giusto: è ovvio che ci sono trucchi, che non siamo stregoni e le cose non compaiono o scompaiono nel nulla. Però ho qualche amico abituato a seguire le mie performance scervellandosi come se dovesse risolvere un rebus. Credo sia un approccio alla magia stressante e controproducente, come guardare un film pensando solo al green screen e alla post produzione, senza soffermarsi sugli attori e sullo scorrere della trama».

Quali caratteristiche servono per diventare un illusionista?

«C’è una frase che sembra accomunare tutti i maghi, da Copperfield a Dynamo, “una volta ero timido, e la magia mi ha aiutato a esprimermi”. Anche io mi ritrovo molto in questo concetto: non so se la timidezza sia un tratto necessario per diventare illusionista, però ci rende probabilmente un po’ più “nerd” e inclini a passare tante ore ad allenarci e sviluppare abilità nascoste. Altre due caratteristiche importanti sono la perseveranza e la creatività: imparare i giochi è solo il primo passo, a fare la differenza è la personalizzazione».

Nel corso della sua carriera alle esibizioni dal vivo si sono alternate anche diverse apparizioni televisive. Che differenza c’è tra le performance?

«In tv c’è molta più tensione. Non sempre mi sento a mio agio nella frenesia del contesto televisivo. Anche la scelta dei numeri da proporre è limitata, perché bisogna fare i conti con il fatto che il video può essere rivisto all’infinito e cercare quindi giochi “a prova di replay” tra i tanti pensati per la singola visione. Lo spettacolo dal vivo poi restituisce quello scambio con il pubblico che la cosa che più mi appassiona del mio lavoro: il riscontro diretto, l’interazione, l’ascolto delle reazioni dal vivo per me è qualcosa di impagabile».

Muore investita da un’auto mentre attraversa la strada a Massa Lombarda

La vittima è una 63enne residente in zona

Ambulanza

Una donna di 63 anni è morta investita da un’auto a pochi passi da casa. La tragedia si è consumata nella serata di ieri, 9 dicembre, a Massa Lombarda. La 63enne è stata investita mentre stava attraversando a piedi viale Zaganelli, attorno alle 19.30, a pochi metri dall’incrocio con via Mentana. Alla guida dell’auto un uomo di Sant’Agata sul Santerno.

A darne notizia il Resto del Carlino in edicola oggi.

Sul posto i sanitari del 118 hanno tentato invano di rianimare la donna, prima di constatarne il decesso. Intervenuti per i rilievi gli agenti della polizia locale.

Voleva buttarsi sotto un treno, 35enne salvato dai carabinieri

I militari si sono precipitati in stazione dopo essere stati avvisati dalla sorella

CC Faenza Stazione FFSS

Voleva farla finita e per fare questo aveva raggiunto lo scalo ferroviario di Faenza con l’intenzione di gettarsi sotto un treno. A chiedere aiuto ai carabinieri è stata la sorella del ragazzo che aveva capito le sue intenzioni.

I militari del Nucleo Radiomobile della compagnia di Faenza, dopo essere stati allertati, si sono precipitati in stazione dove, dopo essere riusciti ad individuare il ragazzo già seduto sulla banchina a ridosso dei binari, lo hanno bloccato e messo in sicurezza e questo solo pochi istanti prima che su quello stesso binario transitasse un regionale veloce.

Alla fine di quegli attimi concitati, il 35enne è stato affidato a personale del 118 che lo ha accompagnato all’ospedale cittadino.

Ambulanza contro furgone, tre persone al Bufalini

Lo schianto nel Cesenate, ma i feriti sono tutti della provincia di Ravenna

Vigili Del Fuoco Ambulanza Cesena

Drammatico incidente al confine tra le province di Ravenna e Forlì-Cesena, all’incrocio tra le vie Capannaguzzo e Melona, nel Cesenate, attorno alle 13 di oggi (9 dicembre).

Un’ambulanza del 118 (in quel momento senza nessun paziente a bordo) si è schiantata con un furgone. A bordo del mezzo sanitario (stando alle prime informazioni, di base a Cervia) due dipendenti dell’Ausl ravennati: l’autista, faentino, e un’infermiera cervese. Entrambi sono stati portati al Bufalini di Cesena con il codice di massima gravità, ma non sono in pericolo di vita.

Più gravi le condizioni dell’autista del furgone, un 47enne di Cervia, in prognosi riservata sempre all’ospedale cesenate.

Sul posto i vigili del fuoco per estrarre le persone coinvolte dalle lamiere.

Il nuovo prefetto Ricciardi si presenta: «Lavoro di squadra in un territorio vasto»

Il 59enne originario di Benevento arriva dalla prefettura di Gorizia dove ha affrontato spesso questioni legate all’immigrazione per la posizione sulla rotta balcanica. Nel primo giorno di insediamento subito una riunione del centro soccorsi per il maltempo. Il primo incarico fu a Forlì nel 1991 «e giocavo da portiere a pallamano a Faenza»

2«Non ci sono ricette valide ovunque, ogni territorio ha le sue caratteristiche. Ma sarà fondamentale lavorare insieme tra le parti coinvolte». Sono le prime parole di Raffaele Ricciardi al suo insediamento come prefetto a Ravenna. Nel primo giorno del nuovo incarico, il 9 dicembre, il 59enne ha voluto incontrare la stampa locale per presentarsi alla città e alla provincia.

Originario di Benevento, la carriera nella pubblica amministrazione ha portato Ricciardi in varie parti d’Italia: Padova, Alessandria, Treviso. L’ultimo incarico come prefetto a Gorizia. «Entrai nella pubblica amministrazione nel 1991 come funzionario alla prefettura di Forlì. Quando me ne andai mi regalarono una piccola caveja, simbolo della Romagna: da allora in ogni mio spostamento l’ho sempre avuta sulle mie scrivanie».

Sulla parete del suo ufficio, invece, presto sarà appeso il gagliardetto della Fortitudo Bologna: «Sono un grande appassionato di basket. Sono stato arbitro di pallamano che in gioventù ho giocato a Faenza come portiere. Lo sport di squadra ci insegna che non si vince da soli e lo stesso vale per la gestione di un territorio».

Già nel primo giorno di insediamento, Ricciardi si è trovato a presiedere una riunione del centro coordinamento soccorsi che si riunito per monitorare la situazione maltempo: «Conosco le gravi alluvioni che hanno colpito questi territori, anche mio figlio da Bologna è stato tra i giovani che hanno aiutato a spalare il fango. Sicuramente la cura dell’emergenza tramite la protezione civile sarà un tema cui dedicare grande attenzione».

Dall’esperienza goriziana Ricciardi potrà sicuramente attingere per trattare due temi di importanza per il territorio ravennate: i migranti e il porto. «Gorizia è città di confine sulla rotta balcanica dell’immigrazione, conosco la materia. E per quanto riguarda la portualità, Monfalcone è uno scalo significativo per l’Adriatico, l’importanza dei porti per il territorio è alta».

L’incontro con il presidente dell’Autorità portuale sarà presto in agenda, così come quelli con tutte le istituzioni locali dopo aver incontrato nella mattinata odierna i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza: «Voglio incontrare gli stakeholders e conoscere un territorio così vasto e differente da Casola a Cervia. Sperando di non perdermi in qualche rotonda come diceva Giacobazzi».

Chiusura ex Farmografica, incentivi economici per chi non impugnerà il licenziamento

Tavolo in Regione per salvaguardare l’occupazione. Cinque posti disponibili nel gruppo Focaccia. Cassa Integrazione da gennaio a dicembre 2025

Firma Intesa Agr Packaging Colla

Un impegno per salvaguardare l’occupazione all’Agr Packaging (ex Farmografica) di Cervia, è stato al centro dell’incontro che si è tenuto oggi (9 dicembre) in Regione alla presenza dell’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla. Al tavolo il vice prefetto Arnaldo Agresta in videocollegamento, la presidente della Provincia di Ravenna Valentina Palli, il sindaco di Cervia Mattia Missiroli, per l’Azienda Agr Packaging  Riccardo Focaccia, per le organizzazioni sindacali Saverio Monno Cgil, Stefano Gregnanin Cisl e  Rayan Paganelli Uil. Presente l’Agenzia Regionale per il Lavoro con il direttore Paolo Iannini.

Al tavolo è stato firmato un accordo che, preso atto dell’impatto sociale derivante dalla chiusura dell’attività aziendale di Agr, impegna le parti a individuare soluzioni per ridurre al minimo i disagi economici per i lavoratori. Fondamentale poi garantire quanto più possibile la continuità di reddito, evitando trattamenti peggiorativi o dannosi rispetto alle precedenti intese e agli accordi sindacali che hanno fin qui caratterizzato una vertenza che prosegue da oltre 20 mesi coinvolgendo 80 persone.

«Oggi si apre uno scenario nuovo – ha affermato l’assessore Colla -, che dobbiamo governare con grande attenzione per trovare una soluzione adeguata a tutti i lavoratori. Va dato atto alle organizzazioni sindacali di essere riuscite con grande capacità e responsabilità ad evitare qualsiasi impatto sociale nel corso di questi 20 mesi di vertenza. Quella che si è determinata non è la soluzione che avremmo voluto, ma è l’unico percorso oggi possibile. Al tavolo regionale – prosegue Colla – si lavora sempre per la continuità industriale. Per questo, preso atto delle considerazioni che hanno portato il Gruppo Focaccia a rinunciare al progetto, questo tavolo resterà aperto affinché, una volta conclusa l’assemblea dei lavoratori prevista per domani, si apra immediatamente il percorso per trovare una soluzione nuova. Utilizziamo il tempo che ci garantiscono gli ammortizzatori sociali per vagliare qualsiasi soluzione industriale, che, come Regione, siamo disponibili ad accompagnare con tutti i mezzi a disposizione. Parallelamente lavoriamo per trovare soluzioni soggettive, certi che con l’impegno delle istituzioni locali e di tutto il territorio ravennate si potranno trovare le migliori alternative per tutti».

I punti dell’intesa

I punti salienti dell’intesa firmata oggi riguardano le prospettive occupazionali, la transizione con cassa integrazione straordinaria e gli aspetti economici dei passaggi. Per quanto riguarda le ultime mensilità e il trattamento di fine rapporto, saranno erogati fino al 31 dicembre 2024.

Sulle prospettive economiche e occupazionali, l’azienda, in collaborazione con la società Focaccia Group srl, offrirà ai lavoratori l’opportunità di candidarsi per cinque posizioni lavorative già disponibili. Per i lavoratori che non impugneranno il licenziamento, l’azienda e i sindacati hanno concordato un incentivo economico all’esodo da calcolare su anzianità contrattuale, inquadramento e retribuzione attuale.

Da gennaio a dicembre 2025 sarà attivata la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) per cessazione di attività, come misura per sostenere le lavoratrici e i lavoratori che riterranno di non accettare il licenziamento. L’azienda si impegna poi al riconoscimento di una somma a titolo di transazione generale novativa al personale che accetterà di essere collocato in cassa integrazione guadagni straordinaria

Dal Pnrr 6,6 milioni di euro per l’Energy Park di Faenza: pronto a inizio 2026

Si tratta di un impianto “agrivoltaico” su 70 ettari, con impianti bifacciali sopraelevati, per evitare consumo di suolo

HeraEnergyPark Faenza Render 1
Un rendering dell’Energy Park di Faenza

Il Gruppo Hera si è aggiudicato 9,4 milioni di euro per finanziare due progetti all’avanguardia per lo sviluppo di sistemi agrivoltaici avanzati. Il finanziamento rientra nella misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Gli impianti presentano una potenza di picco complessiva di oltre 19 MW, equivalente al consumo di circa 11.000 famiglie italiane e al risparmio di 7.700 tonnellate di CO2 annue, pari all’anidride carbonica assorbita in un anno da un bosco di circa 830 ettari, corrispondenti a circa 1.200 campi da calcio.

In particolare, 6,6 milioni di euro sono stati assegnati al progetto del Gruppo Hera per lo sviluppo di un Energy Park a Faenza (i restanti 2,8 milioni vanno al progetto cesenate di Horowatt, newco tra la multiutility e la società cooperativa agricola Orogel). Il progetto faentino ha ottenuto il maggior contributo tra quelli ammessi nel Centro-Nord ed è risultato decimo nella graduatoria italiana.

L’Energy Park di Faenza sorgerà su una vasta area che si estende a ovest della città su una superficie di circa 70 ettari. Il nuovo impianto sarà composto da oltre 22.000 pannelli bifacciali per una potenza totale di circa 14 MW; si stima una produzione di energia elettrica di circa 21,5 GWh all’anno, pari al consumo di circa 7.500 famiglie, con un risparmio annuo in termini di anidride carbonica di 5.700 tonnellate. L’energia elettrica prodotta sarà direttamente immessa in rete, riducendo significativamente l’impronta carbonica di Faenza e aumentando l’autosufficienza energetica della città.

Gli attori coinvolti nel progetto – Comune di Faenza, Gruppo Hera con Studio Lbla, Unione della Romagna Faentina e la Società Agricola Le Cicogne, partecipata da Crédit Agricole e dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza – hanno ipotizzato di destinare circa un terzo della superficie alla produzione di energia contestuale alla coltivazione agricola, un terzo all’agricoltura in campo aperto e un terzo alla urban forest. In questa nuova infrastruttura green, l’agrivoltaico associato all’agricoltura di precisione utilizzerà tecniche digitali per monitorare e ottimizzare i processi di produzione agricola, riducendone l’impatto ambientale: l’impianto sarà costituito da strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici posizionate ad una altezza da terra che permette il passaggio dei mezzi agricoli utilizzati per la coltivazione. Questi sistemi consentono di ridurre al minimo l’occupazione di suolo, permettendo la coltivazione del 90-95% dei terreni sui quali sono installati. Il funzionamento di questi impianti è, inoltre, a inseguimento solare: un dispositivo meccanico automatico orienta, infatti, i pannelli fotovoltaici nella direzione dei raggi solari. I pannelli fotovoltaici che saranno installati saranno poi bifacciali, ossia consentiranno di sfruttare la radiazione luminosa su entrambe le facce del modulo con l’obiettivo di massimizzare la generazione di energia elettrica. Si ipotizza, inoltre, l’installazione di adeguati sistemi di monitoraggio che permetteranno di verificare l’incidenza degli impianti sulla produzione agricola.

L’avvio delle opere per la realizzazione dell’impianto è previsto nel 2025, con fine lavori a inizio 2026.

Allerta meteo arancione per piene dei fiumi e frane in tutta la provincia di Ravenna

Ampliata l’area interessata dal provvedimento, esteso per ulteriori 24 ore

5

Confermata l’allerta arancione per la giornata di oggi (9 dicembre), con un ampliamento, dalle ore 12, dell’area interessata dalla criticità idraulica che si intensifica sulla Romagna (in tutta la provincia di Ravenna) e su pianura e collina bolognese.

Per la giornata di martedì 10 dicembre l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile prevede piogge di debole o moderata intensità su tutta la regione, più insistenti sulle zone di pianura e collina del settore centrale. Sulla costa e sulla fascia pedecollinare tra Ravennate e Bolognese potranno assumere carattere di rovescio o temporale. Sono previste nevicate sui rilievi a quote attorno a 700-800 metri, localmente più basse, fino a 400-500 metri, sul settore centrale.

«Le piogge – si legge in una nota della Regione – potranno generare incrementi dei livelli idrometrici nel settore centro-orientale con possibili superamenti della soglia 2, dove saranno possibili anche ruscellamenti lungo i versanti, innalzamenti dei livelli nel reticolo minore e fenomeni franosi, anche a seguito delle piogge dei giorni precedenti». L’allerta arancione per piene dei fiumi e frane è confermata in tutta la provincia di Ravenna anche per la giornta di martedì 10 dicembre.

«Nonostante la progressiva attenuazione del moto ondoso, a causa del persistere di picchi di marea oltre i valori di soglia – continua la nota -, nella mattinata di domani si prevedono condizioni favorevoli a localizzati fenomeni di erosione della duna costiera ed ingressione marina. Sulla costa, possibili esondazioni di fiumi e canali alla foce, per le difficoltà di deflusso delle piene in mare».

Un incontro dell’Ordine degli Ingegneri per discutere di ripristini post alluvione

Il convegno segue l’accordo di collaborazione tra l’associazione di professionisti e l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

Thumbnail Traversara
Traversara dopo l’alluvione

A seguito di un accordo di collaborazione tra l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ravenna e l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna che prevede lo svolgimento di una serie di verifiche tecniche sui territori più colpiti da parte di professionisti che svolgeranno gratuitamente i controlli per spirito di solidarietà, è in programma domani (martedì 10 dicembre) un convegno di sensibilizzazione sul tema. L’incontro, organizzato dall’Ordine a Palazzo Vecchio di Bagnacavallo (ore 17) in collaborazione con Indep (Istituto Nazionale di Diagnostica e Patologia Edilizia) ha per titolo “Dopo l’acqua: come ripristinare la salubrità nei nostri edifici” e prevede l’intervento di esperti di diverse discipline, come l’ingegnere Lucia Rosaria Mecca, presidente Indep (ente multidisciplinare costituito poco più di un anno fa da numerosi professionisti su scala nazionale, con l’obiettivo di migliorare la salubrità e la sicurezza delle strutture e delle infrastrutture, riducendo rischi e danni per usufruitori, proprietari immobiliari, gestori ed utilizzatori, e garantirne durabilità nel tempo); il geologo Andrea Pace; l’ingegnere Sergio Pesaresi; il geofisico Marco Manca; l’ingegnere Gualtiero Piccinni e i patologi edili Alessandro Felletti e Daniele Stevoli.

Il gattile è senza gas da quattro mesi: «Con questo freddo non sappiamo come fare»

Gatti e volontari allo stremo a causa del progressivo abbassamento delle temperature. Nonostante i tentativi di riparazione dell’impianto, la ditta non lo certifica perchè non a norma

Gatti Gattile 2

Il gattile comunale di via Triste è senza gas da quattro mesi, a causa di una perdita a cui non si è ancora trovata soluzione. Dopo un primo periodo di silenzio, i gestori della struttura hanno lanciato l’appello pubblicamente attraverso un post condiviso su Facebook, denunciando la situazione di difficoltà visto il progressivo abbassamento delle temperature. Molti degli animali ospiti della struttura sono malati o infortunati, e il freddo non fa che aggravare la loro situazione, e gli stessi volontari si ritrovano a lavorare in condizioni estreme: «Adesso vi diciamo tutto. Dal 10 agosto, causa perdita, siamo senza gas. In estate non è un problema, ma ad oggi siamo ancora senza riscaldamento con gatti malati e incidentati e tre gradi in ambulatorio. Il personale lavora con giacca a vento. Alla mattina troviamo ghiaccio e non sappiamo quanto potremo andare avanti. Al momento stiamo rimediando con coperte di pile, ma è chiaro che è necessario risolvere quanto prima questa grave situazione».

469540943 1009631301205508 6026778286228897927 N
L’area esterna del gattile

Il gattile è in contatto con il Servizio edilizia pubblica del Comune e, nonostante i tentativi di ricostruzione dell’impianto, la ditta non lo certifica perchè non a norma. «Si stanno cercando altre soluzioni, come quella di un riscaldamento elettrico – continuano dall’organizzazione -. ci hanno detto che la settimana prossima proveranno a risolvere la situazione. Speriamo bene, perché ormai siamo allo stremo e anche i gatti stanno soffrendo molto».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi