mercoledì
10 Settembre 2025

Il giro del mondo in bicicletta arriva in Argentina. Nel 2013 la partenza da Ravenna

Foto Magiojpg11Prosegue il viaggio dei fratelli Gondolini che dopo il Sudamerica nel 2018 esploreranno l’Africa, per poi tornare a Ravenna nel 2019

Dopo alcuni mesi pedalati in gruppo con amici, Giovanni e Francesco – i fratelli Gondolini – ci scrivono dall’Argentina. Si tratta del 42esimo Paese toccato da Giovanni, partito nel febbraio del 2013 da Ravenna per compiere il giro del mondo in bicicletta (insieme all’amico Marco Meini, poi fermatosi in Canada, dove ha messo su famiglia) e che ha raggiunto quota 60mila chilometri pedalati, attraverso quattro continenti.
Ci scrivono dopo essere stati circa tre mesi in Bolivia, dove si sono impegnati in una missione salesiana insieme anche ai genitori che li hanno raggiunti in Sudamerica per l’occasione, loro che già raccolgono fondi per le missioni dall’Italia.
Dal nord dell’Argentina, i due passeranno poi in novembre in Cile per poi tornare in Argentina verso Natale, diretti alla Patagonia prima della risalita nei primi mesi del 2018 verso Buenos Aires e poi Uruguay e Brasile. Sarà infine tempo di Africa, per poi tornare a Ravenna nel 2019.

 

Gallery immagini del Magio Bike Tour

MaGio TourAlla scoperta dell’operazione Mato Grosso in Bolivia

Il Sud America è quell’angolo di mondo in cui lo spirito missionario, da secoli, ha dato il meglio e il peggio di sé. In America Latina sono sorti migliaia di avamposti missionari originariamente prettamente cattolici e solo ora, seppur in minoranza, anche al seguito di altre organizzazioni non cristiane. Non mi è mai piaciuto il concetto della conversione delle altre genti. Il catechizzare gli altri, l’imporre al barbaro o l’indigeno il nostro credo religioso mi è sempre sembrato inadeguato. Non lo concepivo già ai tempi del catechismo quando ero adolescente. Ora proprio lo detesto. Il rispetto verso gli altri deve avere le basi anche nel rispetto dell’altrui credo. Ma queste sono le opinioni personali di un non credente.

Questa estate però, per conoscere meglio la realtà missionaria in Bolivia, abbiamo parcheggiato qualche settimana la bici per andare ad aiutare alcuni ragazzi locali. La missione che ci ha ospitato nacque quarant’anni fa grazie al gruppo dell’Operazione Mato Grosso. I primi volontari qui costruirono una chiesa, un piccolo ospedale e un oratorio per le genti che vivevano isolate nella foresta. Ora attorno a quelle tre opere sorge un paese.

Abbiamo conosciuto Silvana e Sergio, i due laici italiani responsabili del progetto e ci sono piaciuti subito, perché seppure la loro casa sorgesse all’ombra del campanile, il loro obiettivo, la loro missione appunto, non era quella di convertire. Silvana e Sergio davano alloggio nella loro casa a venti ragazzi tra i tredici e i diciotto anni. Vitto e alloggio per permettere loro un diritto primario e inalienabile. Il diritto all’educazione. Aiutano questi ragazzi con famiglie problematiche, non ad andare in chiesa, ma ad andare a scuola! Vedevo purezza nella dolcissima fede cristiana di questi due volontari, senza bigottismi o imposizioni. La preghiera prima del pasto durava un secondo mentre gli abbracci o l’ascolto che solo un papà e una mamma possono donare duravano 24 ore.

Arrivato lì con la presunzione di aiutare, ho scoperto alla fine di aver ricevuto molto più di quello che ho dato. Alla sera a tavola ero anch’io uno dei tanti figli, coccolato un po’ da un papà una mamma.

I rifiuti di plastica dell’Occidente abbandonati nelle periferie del sud del Mondo

MaGio tour

Mi chiedo se Giulio Natta vedendo ciò che noi viandanti troviamo ogni giorno per le strade, proverebbe ciò che un secolo fa provò Alfred Nobel, quando un necrologio scritto per errore lo accusava di essere un mercante di morte, invece che un grande inventore.

Mi immagino l’ingegner Natta mentre passa come noi attraverso le tonnellate di plastica che le città rilasciano dai loro sfinteri nelle periferie. Cosa ne penserebbe lui, uno dei padri inventori della plastica, al vedere cosa ne abbiamo fatto della sua geniale creazione? Si metterebbe le mani nei capelli? Si dispererebbe come il signor Nobel, che elaborò nel suo testamento l’idea dell’omonimo premio, per pulire la sua coscienza dinamitarda?
Ciò che mi infastidisce ancora di più è che il ricco occidente porta le sue innovazioni, come la plastica, nel sud del mondo, senza alcun libretto di istruzione e manutenzione. L’importante è l’affare. Il grande affare di oggi. Scordando sempre il disastro di domani.

Dall’altra parte però scopro con piacere che sono alcuni Stati africani ad essere all’avanguardia, proibendo senza eccezioni l’utilizzo di borse di plastica nei loro mercati: primo fu il Rwanda, nel 2006, seguito dal Senegal, e infine quest’anno anche dal Kenya.
Semplicemente vietati, punto. Mentre in Europa si redigono accuratissimi bilanci annuali su quanto si produce, quanto si ricicla, quanto si recupera ovvero quanto si brucia! Tutto sempre con grande attenzione a non danneggiare il produttore. Perché quello è sacro.
Mentre il mare non lo è più. O così sembra, visto che nel solo Mediterraneo vomitiamo ogni giorno più di 700 tonnellate di plastica.

E neanche gli oceani lo sono più. Visto che la sola Garbage Patch del Pacifico Settentrionale è stimata attorno ai 3 milioni di tonnellate di sola plastica. Nemmeno l’acqua che beviamo lo è più. Perché recenti studi della Orb Media di Washington mostrano che le microplastiche, in parte derivanti dai tessuti sintetici, sono persino lì.Non lo sono nemmeno i campi, i boschi, i parchi. Perché i viandanti lasciano buste di plastica e rifiuti anche lì.

Spesso mi contestano che senza le istituzioni e le leggi, il cittadino singolo possa fare poco e niente. Vero. Però penso che tutti insieme si possa creare una opinione pubblica capace di spingere la pesante macchina burocratica. E nel frattempo, anche se mi dicono che una busta in meno non salverà il mondo, continuo a ripetermi la frase di un piccolo grande uomo che veniva dall’India: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Poi chissà che qualche matto arriverà a pensare che si possano addirittura raccogliere tutti i rifiuti che galleggiano nell’oceano. Ah sì! C’è anche questo folle: il visionario americano Bryan Slat, che ha appena fondato l’impresa Ocean Cleanup, per realizzare la sua missione.
Allora arrivo ad essere quasi ottimista, pensando che le soluzioni esistano e siano realizzabili, ma dobbiamo metterle in atto in fretta, ognuno nel suo grande o piccolo mondo, prima che questa dinamite ci esploda tra le mani.

Derby senza storia: Faenza travolge Ravenna a domicilio nonostante l’uomo in meno

Rugby / La meta all’inizio del match spiana la strada ai manfredi, che si aggiudicano la sfida grazie alle mete di Maccan e Drei, lasciando a zero i padroni di casa

Ravenna-Faenza 0-31
RAVENNA RUGBY: Zinzani (22′ st Di Discordia), Loforte (5′ st Balella, 27′ st Loforte), Fattori, Xella, Gaudenzi (15′ st Sangiorgi), Tassinari (35′ st Burgalassi), De Zerbi (25′ st Biagiotti), Bassi, Barbaro, Gordini (30′ pt Trolio), Hedli (20′ st Deggiovanni), Bado, Gardini, Cersosimo, Cantatore. All.: Mingolini.
FAENZA RUGBY: Serrao, Falco (25′ st Zbereanu), Verità (30′ st Cafaggi), Baldini (30′ st Carrari), Pambieri, Satalino (10′ pt Zoli), F. Drei, Ruffini (5′ st M. Trioschi), Maretti (5′ st Farolfi), D. Maccan, M. Drei (30′ st Artizzu), Gualandi, F. Trioschi, Di Bari, Dal Pozzo. All.: B. Maccan.
MARCATURE: 1′ pt meta D. Maccan, 15′ pt F. Drei (trasformazione D. Maccan), 30′ pt e 25′ st meta D. Maccan (tr. D. Maccan), 30′ st meta F. Drei.

Foto Rr 3 2017
Un’immagine di una mischia del Ravenna Rugby

Derby senza storia tra Ravenna Rugby e Faenza Rugby nella quarta giornata del campionato di Serie C1, girone E. I padroni di casa sono la brutta copia della squadra che, pur perdendo i primi tre incontri, aveva mostrato incisività e aggressività anche se inframmezzate da numerosi errori, mentre gli ospiti confermano il loro buon periodo di forma, centrando la terza vittoria in quattro match. Subito a segno con Maccan, per i manfredi si tratta di una gara tutta in discesa, con il risultato mai messo in discussione, questo nonostante il Faenza abbia giocato gran parte della ripresa con un uomo in meno a causa del doppio giallo a Dal Pozzo. Nella prossima giornata, la quinta, i porpora oro cercheranno di sbloccarsi nella trasferta contro il Bologna 1928 e i faentini punteranno ad aggiudicarsi il derby con Imola.

Risultati (quarta giornata): Imola-Castel San Pietro 13-14, ErLux Forlì-Bologna 1928 42-12, Ravenna-Faenza 0-31.

Classifica: ErLux Forlì 18 punti; Faenza 14; Imola 9; Bologna 1928 7; Ravenna 3; Castel San Pietro 1 (* penalizzato di otto punti).

Prossimo turno (quinta giornata, domenica 29 ottobre, ore 14.30): Bologna 1928-Ravenna, Castel San Pietro-ErLux Forlì, Faenza-Imola.

Centro Sub Nuoto Club 2000, la pallanuoto faentina riparte all’insegna dei giovani

Pallanuoto / La società manfreda non si iscriverà più al campionato di Promozione, con l’obiettivo entro due anni di formare una squadra tutta faentina e nel frattempo parteciperà alle categorie giovanili dall’Under 17 fino all’Acquagol

Pallanuoto A Faenza (04 17)
I giovani faentini mentre giocano nella nuova piscina di via Marozza

Largo ai ragazzini per avere in prospettiva una formazione competitiva che possa rinverdire le soddisfazioni di un paio d’anni fa, quando la prima squadra sfiorò la promozione in serie C. Nella stagione sportiva 2017-2018 la pallanuoto del Centro Sub Nuoto Club 2000 punta tutto sul settore giovanile e non si iscriverà al campionato di Promozione, categoria che era stata conservata nel torneo che si è sviluppato tra gennaio e maggio scorsi. «La scelta della società in piena intesa con noi tecnici è stata chiara – sottolinea Massimiliano Moretti, responsabile tecnico della Divisione Pallanuoto della società manfreda -. Ripartiamo dal settore giovanile per avere nel giro di un paio d’anni una prima squadra tutta faentina, composta da ragazzi cresciuti nelle nostre vasche, quelli di cui mi occupo ormai da sei anni».

La Divisione Pallanuoto metterà quindi in acqua le squadre Acquagol dei più piccoli, usciti dalla scuola Pulcini, i quali affronteranno i pari età nei tornei locali organizzati dall’Uisp. Stesso campionato anche per i più grandicelli dell’Under 12 (nati negli anni 2004, 2005 e 2006). Le gare ufficiali vengono disputate il sabato pomeriggio anche per gli Under 15 (nati negli anni 2002, 2003 e 2004) e gli Under 17 (2001 e 2002), che invece saranno alle prese con i rispettivi campionati organizzati dalla FederNuoto.

Una trentina tra “aquagollisti” e Under 12, una ventina gli Under 15 e una quindicina gli Under 17: questi i numeri dei giovani pallanuotisti, i cui allenamenti sono guidati dagli allenatori Annamaria Chillemi e Michele Solari (Acquagol e Under 12), Piero Calderoni (Under 15) e Massimiliano Moretti, che si occupa degli Under 17. In questa stagione i pallanuotisti del Centro Sub Nuoto indosseranno calottine con il marchio Avis Faenza, la locale Associazione italiana volontari del sangue, per sensibilizzare gli sportivi sull’importanza delle donazioni.

Edera Ravenna, le ragazze della ritmica si piazzano al primo posto della provincia

Ginnastica / Alla seconda prova zonale del campionato di B1 le ginnaste della società ravennate conquistano un brillante nono posto generale che fa ben sperare per il futuro

RITMICA
Le atlete dell’Edera Ravenna, sezione ritmica

Brillante affermazione delle ginnaste dell’Edera Ravenna – Sezione ritmica alla seconda prova zonale del campionato Fgi Gold di Serie B1. Domenica scorsa, ad Ancona, infatti, le allieve di Camilla Casadio e Sara Tiene sono riuscite a dimostrare di che pasta sono fatte, ottenendo un buon risultato grazie al primo posto tra le squadre della provincia. Le ginnaste Emma Bulzoni, Elena Teresa de Leo, Chiara Solaini, Carlotta Bissi e il prestito faentino della società C.A. Faenza, Lisa Sfogliaferri, si sono piazzate al nono posto su ben 21 squadre presenti in gara, provenienti da regioni molto forti tra cui Marche, Abruzzo e Molise, facendo sperare per degli ulteriori margini di miglioramento nei prossimi appuntamenti.

Per il tredicesimo anno il Csi Ravenna va “Oltre la siepe” dell’indifferenza

Volley / In questo fine settimana nelle palestre di Marina di Ravenna e Punta Marina si tiene la 13ª edizione del torneo di pallavolo per disabili intellettivo-relazionali: in campo sette squadre in rappresentanza di quattro regioni

Partecipanti Oltre La Siepe 2016
I partecipanti della scorsa edizione di “Oltre La Siepe”

E’ in programma sabato 28 e domenica 29 ottobre, nella palestra Moretti in Piazza San Massimiano a Punta Marina Terme e nella palestra di Marina di Ravenna in via Trieste 86/A,  la 13ª edizione di “Oltre la siepe”, il torneo di pallavolo per disabili intellettivo-relazionali organizzato dal Csi Ravenna, che anche nell’occasione rivendica con orgoglio il fatto di essere a livello nazionale una delle poche realtà che organizzano eventi pallavolistici simili.

I numeri anche quest’anno certificano il valore di questa manifestazione, la più grande in Italia nel suo genere, eppure nata quasi per caso quando nel 2005 due squadre di disabili e due di normoabili diedero vita al primo quadrangolare dedicato alla pallavolo per disabili denominato Quadrangolare di Natale “Oltre la siepe dell’indifferenza”. Per questa edizione scenderanno sul parquet sette squadre provenienti da 4 regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Marche e Lazio), in rappresentanza di 5 province per un totale di quasi 150 tra atleti e accompagnatori, che gareggeranno nella categoria Promozionale: i padroni di casa della Ruentes Ravenna, A.l.p.ha. Pesaro, SO Sport Urbino, Istituto Bassano Cremonesini ONLUS Pontevico, Lumiere Roma e GASP Morbegno, presente con due squadre. Le altre squadre presenti nella precedente manifestazione non hanno purtroppo potuto garantire la loro partecipazione per problemi economici e/o organizzativi, avendo difficoltà a spostare gli educatori con la squadra. Il programma prevede partite il sabato dalle 8 alle 20 e la domenica dalle 8 alle 13.

L’evento, che quest’anno sarà valido anche come 1° Campionato Italiano CSI-FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabili Intellettivi Relazionali) di pallavolo, si avvale del sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – che anche quest’anno ha garantito l’indispensabile e prezioso contributo – e di alcuni sponsor, grazie ai quali il Csi riesce a rendere la manifestazione gratuita e a contribuire alle spese di viaggio di ogni società sportiva partecipante.

Arcieri Bizantini, piovono medaglie tra il “Città di Ravenna” e San Piero in Bagno

Tiro con l’arco / La compagine ravennate festeggia i quarant’anni dalla fondazione con otto podi, tra cui due ori e due argenti. Nell’arco olimpico vanno a medaglia Lima Oliveira, Corsini e Sofia Fuschini

Podi Giovanili 2
Tanti podi per gli atleti della società Arcieri Bizantini

Otto podi, di cui due medaglie d’oro, due d’argento e quattro di bronzo sono il bottino che gli Arcieri Bizantini Ravenna hanno conquistato nello scorso fine settimana. Sette di questi piazzamenti arrivano della gara di casa, il “19 Trofeo Città di Ravenna”, svoltosi il 21 e 22 ottobre, organizzato per festeggiare i quarant’anni dalla fondazione della compagine ravennate. A questa competizione sono intervenuti 124 tra atleti e atlete, provenienti da 19 società sportive, che nei tre turni di gara si sono alternati sulla linea di tiro.

I successi di questa due giorni di sport giungono sia nella disciplina olimpica, sia nel tiro di campagna. Per l’arco olimpico tutti e tre i giovani ravennati centrano l’obiettivo del podio: Gabriel Lima Oliveira si aggiudica l’argento con 310 punti (161+149), seguito da Niccolò Corsini, al debutto nelle gare indoor, che si piazza al terzo posto con 301 punti (143+158). Medaglia di bronzo anche per Sofia Fuschini, grazie a un 405 (209+196), anch’essa al debutto nelle gare indoor.

Isenior e i master però non sono stati da meno: doppietta di medaglie d’oro con Marcello Tozzola e Angela Padovani, che salgono sul gradino più alto del podio, nell’ordine nelle categorie master maschile arco olimpico con 557 punti (276+281) e master femminile, arco nudo con 445 punti (215+230). L’ultimo podio individuale arriva dalla categoria senior maschile, arco compound, dove Luca Ravaioli si aggiudica la medaglia di bronzo con 564 punti (282+282). Immancabile il podio a squadre, conquistato da Marcello Tozzola, Luca Cicognani e Simone Pizzi per la categoria master maschile che con 1519 punti (557+489+473) vincono il bronzo.

Sempre domenica, a San Piero in Bagno, per il tiro di campagna, Jacopo Cenderello vince l’argento nella gara del tipo “percorso”, categoria cuccioli, con il punteggio di 325, che lo proietta verso la qualificazione per i prossimi Campionati Italiani 2018.

Discarica abusiva accanto ai campi coltivati: 70 tonnellate di rifiuti speciali

Pneumatici, trattori agricoli, teloni: rischio contaminazione del terreno. La Finanza sequestra l’area e denuncia il proprietario

Foto 1 Del 25.10.2017Centinaia di pneumatici e trattori agricoli in stato di abbandono, per un totale di circa 40 tonnellate, migliaia di teloni in materiale plastico privi di protezione dagli agenti atmosferici e in precario stato di conservazione, per un volume complessivo di circa 100 metri cubi e un peso stimato di circa 30 tonnellate. Tutto abbandonato a cielo aperto a Faenza. Nei giorni scorsi la guardia di finanza, nell’ambito di un servizio finalizzato alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, ha sequestrato un’area adibita a deposito abusivo di rifiuti speciali.

I Finanzieri della compagnia di Faenza hanno accertato che l’area risulta di proprietà di un’azienda agricola: la discarica è adiacente a campi coltivati quindi con una situazione di concreta contaminazione e di inquinamento del terreno, tenuto anche conto che il materiale era appoggiato direttamente sul suolo, senza alcuna precauzione contro le infiltrazioni e liberamente esposto ai fenomeni atmosferici.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato l’area e hanno segnalato alla procura della Repubblica di Ravenna il responsabile dell’azienda agricola titolare del terreno per reati ambientali.

Mariangela D’Abbraccio nei panni della Filumena di Eduardo De Filippo

Filumena MarturanoPer la Stagione dei Teatri l’allestimento di Geppy Gleijeses, per la regia di Liliana Cavani. Sul palco dell’Alighieri dall’8 all’11 febbraio 2018

Da più di dieci anni Ravenna accoglie con grande affetto Geppy Gleijeses, attore napoletano che ha dedicato gran parte del suo lavoro alla drammaturgia partenopea, da Ruccello a Scarpetta. In questa stagione teatrale è protagonista nel ruolo di Domenico Soriano di questa Filumena Marturano di Eduardo, diretta dalla regista pluripremiata Liliana Cavani. Lo affianca in scena, nei panni della protagonista femminile, Mariangela D’Abbraccio – che con la famiglia De Filippo ha lavorato in più occasioni – la cui popolarità anche televisiva è esplosa con la fiction Un posto al sole.

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Alighieri da giovedì 8 a domenica 11 febbraio alle ore 21 (domenica alle 15.30). Biglietti in vendita dal 18 novembre, abbonamenti sottoscrivibili fino al 25 novembre.
Biglietteria Teatro Alighieri: 0544 249244 – Biglietteria Teatro Rasi: 0544 36239.

Info: ravennateatro.com/stagione/la-stagione-dei-teatri-2017-18/

Dipendenti comunali, 4 su 100 usano i mezzi pubblici per andare al lavoro

Le statistiche sugli spostamenti casa-lavoro di 1.100 persone. Parco veicoli: Palazzo Merlato ha 150 auto, quasi tutte a metano

Il 4 percento monta sui mezzi pubblici, il 20 percento sale in sella a una moto, il 22 percento pedala sulla bici e il 43 percento impugna il volante di un’auto. È la fotografia degli spostamenti casa-lavoro per i circa mille e cento dipendenti pubblici del Comune di Ravenna. A fornire i numeri è l’architetto Nicola Scanferla: il funzionario di Palazzo Merlato dal 2013 veste i panni di mobility manager, figura presente negli enti pubblici con compiti specifici che riguardano il tema della mobilità sul territorio con attenzione a quella del personale dell’ente stesso.

Architetto, come si spiega cos’è un mobility manager all’uomo della strada?
«È una figura introdotta dalla legge, è prevista per gli enti pubblici che hanno più di ottocento dipendenti e per i privati con più di trecento dipendenti concentrati in una sede. Per il Comune si occupa di coordinare le attività legate agli strumenti di pianificazione della mobilità, principalmente il Piano di mobilità sostenibile (Pums) che ha un orizzonte decennale e il Piano generale del traffico urbano (Pgtu) che ha durata biennale. L’obiettivo è cercare di razionalizzare gli spostamenti casa-lavoro attraverso la promozione di azioni di car sharing o mezzi di trasporto collettivo».

A proposito di Pums: entro la fine dell’anno è prevista la sua approvazione a conclusione di un percorso importante…
«Ci stiamo lavorando da circa due anni. A settembre del 2016 si è concluso un percorso di partecipazione che ha raccolto le istanze dei cittadini. Dal punto di vista tecnico la redazione del documento è chiusa. Ora deve essere deliberato dalla giunta e poi adottato dal consiglio comunale. Ci sarà poi tempo per le osservazioni dei cittadini che vanno radunate e inviate alla Regione per la verifica che le osservazioni eventualmente accolte non abbiano ricadute ambientali. Il Pums ha una visione decennale e dalla sua impostazione discenderanno i vari Pgtu che ogni due anni dovranno anche misurare se quanto è stato fatto sta andando nella direzione decisa».

Sul territorio, oltre al Comune, chi altri si è dotato di un mobility manager?
«Tra gli enti pubblici ci sono l’Ausl e la Provincia. Poi un paio di grosse aziende private nell’area portuale. Una di queste ad esempio copre i costi per un un servizio di autobus che serve ai dipendenti».

Cosa fa il Comune per quanto riguarda gli spostamenti dei suoi dipendenti?
«È stato introdotto il job ticket che consente sconti su abbonamenti dell’autobus. Vengono raccolte le segnalazioni riguardanti particolari esigenze e vengono inoltrate a chi di competenza. Anche piccole cose come l’installazione di una rastrelliera per bici. Poi mi sono inventato le “Pillole di mobilità”: comunicati periodici che invio ai dipendenti con notizie che riguardano gli orari degli autobus o iniziative per migliorare la qualità degli spostamenti. Ad esempio ricordare a tutti di evitare di appoggiare le bici ai muri perché ostacolano il passaggio di persone non vedenti».

Il parco mezzi del Comune come è composto?
«Per quanto riguarda le autovetture sono circa 150, circa la metà in dotazione alla polizia municipale. La quasi totalità è alimentata a metano, tranne alcune vetture che necessitano di particolari prestazioni proprio per esigenze di polizia. Di recente abbiamo introdotto anche sei auto elettriche».

La diffusione è ancora piuttosto limitata. Quelle immatricolate in provincia risultano 33.
«La penetrazione dell’elettrico è ancora molto modesta, un po’ per i costi elevati dei veicoli e un po’ per la paura di restare senza carica. Per esperienza posso dire che la vettura che abbiamo in dotazione al nostro ufficio ci consente di muoverci senza problemi».

Il cittadino che volesse fare l’acquisto di una quattro ruote elettrica su quali strutture può contare?
«Nel comune ci sono cinque postazioni già installate in centro e altre tre verranno installate sul litorale. Si possono utilizzare dotandosi di una card magnetica che viene rilasciata al privato dai gestori di fornitura elettrica».

Lugo ricorda i martiri del Senio: furono sette i giovani trucidati nel 1944

Avevano tra i 15 e i 23 anni, furono catturati dalla Brigata Nera nella Rocca. Prima di loro fu ucciso Carlo Landi, ventenne il cui corpo venne esposto come monito. Gli altri furono ammazzati e buttati nel fiume

Martiri Del SenioGiovedì 26 ottobre Lugo ricorda i martiri del Senio nel 73esimo anniversario dell’eccidio nazifascista. Alle 10.30 ci si ritroverà al cippo situato presso il ponte sul fiume Senio, dove ci sarà l’alzabandiera e la deposizione della corona di alloro; seguiranno letture poetiche a cura di Gianni Parmiani. Il cippo ricorda sette ragazzi di Lugo e dintorni trucidati dai nazifascisti: Giorgio, Renzo, Giovanni, Domenico, Luigi, Gianni e Floriano. Il 20 ottobre 1944, nella zona tra Lugo e Cotignola, truppe nazifasciste organizzarono un rastrellamento per colpire un gruppo di giovani partigiani delle frazioni di Barbiano, Zagonara e del sud del Lughese. La lapide dei Martiri del Senio è stata ricostruita ex novo dopo gli atti vandalici del 2012.

Così li ricorda  quelle vicende Gian Luigi Melandri, dell’istituo storico della Resistenza di Alfonsine: nel corso dell’operazione di rastrellamento vengono catturati Luigi Ballardini (18 anni, di Barbiano), Renzo Berdondini (17 anni), Giovanni Dalmonte (18 anni), Domenico Facciani (20 anni), Giorgio Folicaldi (15 anni) Floriano Montanari (23 anni) e Gianni Montanari (17 anni, fratello di Floriano). Trascinati al Comando della Brigata Nera nella Rocca di Lugo, i sette giovani più il ventenne Carlo Landi furono interrogati e torturati selvaggiamente. Landi fu ucciso il 25 ottobre e lasciato esposto come ammonimento ai piedi della Rocca, e dove oggi è posta una lapide in sua memoria. I sette superstiti, in condizioni pietose, furono consegnati ai nazisti che, in una mattinata plumbea, li trascinano nella golena del Senio in piena. Lì, fatti scendere verso la fiumana, vengono fucilati uno alla volta e i loro corpi fatti rotolare in acqua. Il cadavere martoriato di Giorgio Folicaldi riaffiorò dalla melma il 2 dicembre 1944, quelli di Renzo Berdondini, Giovanni Dalmonte e Gianni Montanari vennero ritrovati il 30 maggio 1945 da parenti e amici volontari, che scandagliarono l’alveo del Senio fino ad Alfonsine, rischiando di incappare nelle mine lasciate dal fronte. Di Domenico Facciani, Luigi Ballardini e Floriano Montanari non si è trovata più traccia.

Rinviato di una settimana il consiglio di amministrazione di Eni a Ravenna

Il cda si sarebbe dovuto riunire mercoledì e giovedì nella nostra città. Momento di confronto molto atteso dalla città e dai sindacati

PiattaformeRinviato il cda di Eni a Ravenna. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il consiglio di amministrazione del Cane a Sei Zampe che doveva tenersi domani, mercoledì 25 ottobre, e il giorno successivo nella nostra città è stato spostato e con ogni probabilità si terrà nella settimana successiva. Non ci sarebbero motivi politici o economici dietro lo spostamento ma l’indisponibilità di qualche membro del consiglio che ha suggerito la necessità di uno spostamento. Il cda del resto è molto atteso perché chiamato a dare rassicurazioni e risposte sul piano degli investimenti presentato nell’aprile scorso.

 

Mercatino di Natale ai giardini Speyer: dodici casette in legno per un mese

Dal 7 dicembre in piazza Anita Garibaldi e viale Farini: artigianato artistico, bigiotteria, saponi, dolci, abbigliamento

FariniArtigianato artistico, bigiotteria, saponi e profumatori, dolciumi e frutta secca, articoli tessili artigianali, accessori di abbigliamento, addobbi natalizi, composizioni natalizie, articoli per il presepe: saranno questi i prodotti in vendita sui banchi dei dodici chioschi in legno – con allestimento e addobbi di luci e festoni identici per uniformare l’estetica – che daranno vita alla “Fiera di Natale in viale Farini”, dal 7 dicembre al 7 gennaio in piazza Anita Garibaldi e viale Farini.

«Questa nuova collocazione – spiegano il vicesindaco Eugenio Fusignani e l’assessore al Commercio Massimo Cameliani –, in accordo con le associazioni di categoria, rappresenta una soluzione che soddisfa le esigenze di commercializzazione nel periodo natalizio, un’occasione di arricchimento dell’offerta e di richiamo per una zona che si connota come collegamento fra il centro storico e la stazione ferroviaria e una nuova azione di risocializzazione del quartiere Farini, come era stato assicurato diversi mesi fa, che coinvolga cittadini, residenti e turisti.
Una zona più animata è anche una zona più sicura e quindi questa iniziativa assume una valenza notevole e un elemento di continuità, rispetto ad altre numerose manifestazioni promosse di recente e che si rinnoveranno, in termini di prevenzione e nell’ambito di una strategia che comprende anche le opportune misure di controllo e repressione».

I posteggi saranno assegnati agli operatori che ne faranno richiesta, con priorità ai partecipanti già presenti alle edizioni precedenti della manifestazione “Natale in Piazza”, sulla base di una graduatoria da stilarsi in conformità della normativa vigente. Le domande vanno indirizzate al Comune di Ravenna – Servizio Suap ed attività economiche, piazzale Farini n.21 – entro e non oltre il 10 novembre 2017. Sono ammesse le seguenti modalità di presentazione: trasmissione via pec a suap.comune.ravenna@legalmail.it e consegna a mano direttamente presso l’ufficio sopra indicato.

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