Dipendenti comunali, 4 su 100 usano i mezzi pubblici per andare al lavoro

Le statistiche sugli spostamenti casa-lavoro di 1.100 persone. Parco veicoli: Palazzo Merlato ha 150 auto, quasi tutte a metano

Il 4 percento monta sui mezzi pubblici, il 20 percento sale in sella a una moto, il 22 percento pedala sulla bici e il 43 percento impugna il volante di un’auto. È la fotografia degli spostamenti casa-lavoro per i circa mille e cento dipendenti pubblici del Comune di Ravenna. A fornire i numeri è l’architetto Nicola Scanferla: il funzionario di Palazzo Merlato dal 2013 veste i panni di mobility manager, figura presente negli enti pubblici con compiti specifici che riguardano il tema della mobilità sul territorio con attenzione a quella del personale dell’ente stesso.

Architetto, come si spiega cos’è un mobility manager all’uomo della strada?
«È una figura introdotta dalla legge, è prevista per gli enti pubblici che hanno più di ottocento dipendenti e per i privati con più di trecento dipendenti concentrati in una sede. Per il Comune si occupa di coordinare le attività legate agli strumenti di pianificazione della mobilità, principalmente il Piano di mobilità sostenibile (Pums) che ha un orizzonte decennale e il Piano generale del traffico urbano (Pgtu) che ha durata biennale. L’obiettivo è cercare di razionalizzare gli spostamenti casa-lavoro attraverso la promozione di azioni di car sharing o mezzi di trasporto collettivo».

A proposito di Pums: entro la fine dell’anno è prevista la sua approvazione a conclusione di un percorso importante…
«Ci stiamo lavorando da circa due anni. A settembre del 2016 si è concluso un percorso di partecipazione che ha raccolto le istanze dei cittadini. Dal punto di vista tecnico la redazione del documento è chiusa. Ora deve essere deliberato dalla giunta e poi adottato dal consiglio comunale. Ci sarà poi tempo per le osservazioni dei cittadini che vanno radunate e inviate alla Regione per la verifica che le osservazioni eventualmente accolte non abbiano ricadute ambientali. Il Pums ha una visione decennale e dalla sua impostazione discenderanno i vari Pgtu che ogni due anni dovranno anche misurare se quanto è stato fatto sta andando nella direzione decisa».

Sul territorio, oltre al Comune, chi altri si è dotato di un mobility manager?
«Tra gli enti pubblici ci sono l’Ausl e la Provincia. Poi un paio di grosse aziende private nell’area portuale. Una di queste ad esempio copre i costi per un un servizio di autobus che serve ai dipendenti».

Cosa fa il Comune per quanto riguarda gli spostamenti dei suoi dipendenti?
«È stato introdotto il job ticket che consente sconti su abbonamenti dell’autobus. Vengono raccolte le segnalazioni riguardanti particolari esigenze e vengono inoltrate a chi di competenza. Anche piccole cose come l’installazione di una rastrelliera per bici. Poi mi sono inventato le “Pillole di mobilità”: comunicati periodici che invio ai dipendenti con notizie che riguardano gli orari degli autobus o iniziative per migliorare la qualità degli spostamenti. Ad esempio ricordare a tutti di evitare di appoggiare le bici ai muri perché ostacolano il passaggio di persone non vedenti».

Il parco mezzi del Comune come è composto?
«Per quanto riguarda le autovetture sono circa 150, circa la metà in dotazione alla polizia municipale. La quasi totalità è alimentata a metano, tranne alcune vetture che necessitano di particolari prestazioni proprio per esigenze di polizia. Di recente abbiamo introdotto anche sei auto elettriche».

La diffusione è ancora piuttosto limitata. Quelle immatricolate in provincia risultano 33.
«La penetrazione dell’elettrico è ancora molto modesta, un po’ per i costi elevati dei veicoli e un po’ per la paura di restare senza carica. Per esperienza posso dire che la vettura che abbiamo in dotazione al nostro ufficio ci consente di muoverci senza problemi».

Il cittadino che volesse fare l’acquisto di una quattro ruote elettrica su quali strutture può contare?
«Nel comune ci sono cinque postazioni già installate in centro e altre tre verranno installate sul litorale. Si possono utilizzare dotandosi di una card magnetica che viene rilasciata al privato dai gestori di fornitura elettrica».

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