Riceviamo e pubblichiamo una lettera dall’agenzia Tst Soldati di Ravenna a proposito delle modalità e tempistiche per le pratiche di rinnovo della patente nautica da diporto
Vogliamo portare all’attenzione di tutti i diportisti romagnoli e non, un problema già grave, ma che presto raggiungerà proporzioni di disservizio gigantesco. Il Decreto Ministeriale 146 del 29/07/2008 all’art.36 comma 3 in riferimento al giudizio di idoneità psichica e fisica per il rinnovo e il rilascio delle patenti nautiche cita testualmente: “In ogni caso gli accertamenti sono effettuati presso la struttura pubblica di appartenenza”. In Romagna le visite mediche possono essere fatte esclusivamente alle Ausl di appartenenza. Fino a mercoledì 29 marzo 2017, a seguito di una prenotazione telefonica, l’appuntamento viene dato dopo due mesi. Abbiamo registrazioni telefoniche fatte al numero verde 800.02255 dell’Ausl a testimonianza di quanto stiamo scrivendo. Se consideriamo i tempi che successivamente serviranno alle Capitanerie di Porto si evince immediatamente che sono a rischio tutti i rinnovi patente nautica in scadenza e in funzione dell’imminente arrivo della bella stagione. La nostra agenzia è ambulatorio medico autorizzato dove è possibile fare le visite mediche per il rinnovo delle patenti auto ma non delle patenti nautiche. Non abbiamo mai capito questa disparità di trattamento tra auto e nautica. Volevamo portare alla Vostra attenzione questo problema che nei prossimi giorni rischia di diventare una vera e propria bomba a orologeria per tutti i diportisti patentati. Agenzia Tst Soldati, Ravenna
Polemica con il comitato cittadino sull’organizzazione. I promotori: «Impossibile organizzare eventi». Il presidente: «Io diffamato»
La scorsa edizione del festival vegano
Il Festival Vegan a Lido di Dante non si farà. Ad annunciarlo è una delle organizzatrici, Tania Moroni, su Facebook. Nelle ultime settimane nella località litoranea si è accesa una polemica riguardo all’organizzazione del festival. La diatriba è nata a causa del mancato supporto del comitato cittadino, guidato da Pasquale Minichini, al festival vegano. Le versioni di Moroni e Minichini sono però diverse.
Nell’annunciare il mancato appuntamento estivo con il festival, che si potrebbe svolgere a settembre in un’altra località, l’organizzatrice spiega che il presidente, citando problemi di varia natura che potrebbero insorgere durante la manifestazione, abbia negato palco e strutture. «Speriamo profondamente che l’attuale comitato si sciolga o che il presidente dia le dimissioni – scrive su Fb Tania Moroni – e chiediamo agli abitandi di Lido di Dante che hanno meno di sessant’anni di partecipare alla vita del paese e non di lamentarsi a basta». L’anno prossimo l’intenzione sarebbe quella di tornare ma «con questo comitato non è possibile fare nulla per la località». Nel 2016 il Vegan Festival si era svolto nel secondo weekend di luglio.
Minichini sulle pagine di Ravenna&Dintorni aveva dato la sua versione dei fatti, spiegando in sintesi che la richiesta di appoggio da parte del festival fosse arrivata in ritardo rispetto alla presentazione del programma estivo che il Comitato aveva presentato all’amministrazione comunale, con conseguente assunzione di responsabilità legale. Per il presidente, i promotori volevano che «il comitato cittadino organizzasse il festival, da parte mia gli avevo dato la disponibilità ad un supporto ma non la presa in carico diretta di tutta la gestione». Posizione ribadita da Minichini anche sul Resto del Carlino di oggi, martedì 18 aprile, in cui il presidente minaccia anche querele: «Hanno cominciato a diffamarmi – spiega anche con riferimento al post su Fb -. Se continuano agirò per vie legali».
L’Amministrazione al lavoro per il beach stadium di Marina. Il punto su stadio Benelli, campi d’atletica, ex ippodromo…
Pala de andre
Dopo annunci, smentite sottovoce e qualche tentennamento, il Comune fa sul serio e promette di realizzare a Ravenna un nuovo palazzetto dello sport. A dirlo chiaro e tondo è stato in particolare il sindaco Michele de Pascale a margine della presentazione dell’Omc, la fiera dell’offshore che si è svolta a Ravenna a fine marzo. L’idea è quella – di cui si è già parlato anche su queste pagine ormai più di un anno fa – di realizzare una struttura dedicata prettamente allo sport (e in particolare volley e basket, che al momento stanno attraversando un ottimo momento a Ravenna) sempre nell’area del Pala De André, che a quel punto resterebbe a disposizione per eventi fieristici e spettacoli. Un tavolo tecnico è già al lavoro per la stesura del progetto che prevede un investimento di circa 6 milioni di euro per un nuovo impianto da 5mila posti. Ancora non emergono dettagli sulla provenienza dei fondi, «ma il Comune farà di certo la sua parte», assicura l’assessore allo Sport Roberto Fagnani. L’obiettivo è quello di realizzare l’impianto tra il 2019 e il 2020, comunque entro la legislatura (a Ravenna si tornerà a votare nel 2021). Così come entro questo mandato il sindaco dovrà – volente o nolente – essere riuscito a realizzare (con il fondamentale contributo, si spera, dei privati) il beach stadium a Marina di Ravenna promesso e strombazzato dallo stesso De Pascale in campagna elettorale. Anche in questo caso è già al lavoro un tavolo tecnico per definire i dettagli: si tratterebbe di un investimento da circa 1 milione di euro per una struttura in grado di ospitare fino a 3mila persone a sedere in estate e un migliaio in inverno. Fagnani assicura comunque che in ogni caso già da questa estate torneranno a Marina (probabilmente al rinnovato Marinabay) eventi di caratura internazionale di beach tennis, come auspicato da più parti.
Altro nodo da risolvere per l’Amministrazione ravennate è quello legato alla piscina comunale che – tramontata l’ipotesi di realizzare un nuovo impianto come invece previsto inizialmente dall’ex sindaco Matteucci – necessita di un piuttosto urgente intervento di riqualificazione di svariati (se ne ipotizzano circa 7) milioni di euro. Anche in questo caso l’obiettivo è realizzare l’intervento entro il mandato del sindaco e non è escluso che i primi lavori possano partire già il prossimo anno.
Sono invece in corso i lavori allo stadio Benelli, tra nuova illuminazione e riqualificazione della curva Mero (quella occupata dai tifosi del Ravenna Calcio), con tanto di seggiolini colorati di giallorosso (l’investimento in questo caso ha superato i 300mila euro da parte del Comune), in attesa di continuare nell’opera poi tra il 2018 e il 2019 con la sistemazione di tribuna prima e curva Sud poi (500mila euro complessivamente sono stati già stanziati nel piano triennale degli investimenti, ma la cifra è destinata a innalzarsi) prima di pensare a un progetto di riqualificazione complessiva del settore Distinti, con l’idea di eliminare la parte superiore in metallo.
Lavori praticamente terminati (per circa mezzo milione di euro, di cui 360mila dalla Regione) – partiti in ritardo rispetto alle previsioni per questioni burocratiche ma poi proseguiti in accordo con la società Atletica Ravenna che gestisce la struttura – alla pista d’atletica di via Falconieri che ora è pronta a tornare a ospitare – dieci anni dopo l’ultima volta – eventi anche di caratura nazionale e internazionale. Necessiterebbe invece di un intervento perlomeno simile il campo d’atletica di Marina di Ravenna, piuttosto degradato ma al centro di un tentativo di rilancio grazie anche all’arrivo della parete d’arrampicata sfrattata dalla vicina Taverna Bukowski. «Ho fatto da poco un sopralluogo – dice a proposito l’assessore –, posso confermare che da parte nostra c’è la massima attenzione e che il centro di Marina è tra le nostre priorità». Ma le priorità sono a questo punto diverse (in primis piscina e palazzetto, parrebbe di capire), e non ci possono essere certezze sui fondi, se non su possibili risorse statali da reperire però tramite bando.
Altro intervento che sta per partire è quello relativo alla sistemazione dei campi dell’ex ippodromo, dove sono stati da poco riqualificati gli spogliatoi e la tribuna: dalla prossima stagione potrebbe essere un centro in più a disposizione, per esempio, delle giovanili del Ravenna Calcio, oltre che per il rugby.
E oltre a tutto questo ci sono da mettere in fila interventi di manutenzione più piccoli nei vari centri sportivi del territorio, «a cui tendenzialmente cerchiamo di rispondere positivamente – termina Fagnani – perché crediamo che sia importante investire nelle strutture sportive e nello sport, anche per la crescita dei nostri ragazzi».
Un 31enne del Milanese era rimasto chiuso dentro il locale
Singolare richiesta di aiuto pervenuta sul numero di pronto intervento 112: alle 7 circa del mattino del giorno di Pasquetta un 31enne milanese ha riferito ai carabinieri di essersi addormentato all’interno del bagno di una nota discoteca di Pinarella. Essendosi svegliato in quel momento, l’uomo si era appena reso conto di essere stato chiuso dentro il locale, non riuscendo più a uscire.
I carabinieri si sono quindi recati sul posto con i vigili del fuoco e, grazie anche alla collaborazione del titolare del locale, hanno liberato il 31enne.
Nei guai un 19enne e un 20enne, individuati e denunciati dai carabinieri
Prima hanno gettato a terra e danneggiato un cartello di informazione turistica in piazza Gandhi, poi hanno sradicato dalla base in ferra e buttato a terra, distruggendola, una fioriera nei pressi di piazza del Popolo.
I due vandali – all’opera in pieno centro a Ravenna durante la notte di Pasqua – sono stati però identificati dai carabinieri che li hanno deferiti in stato di libertà per danneggiamento aggravato. Si tratta di un 19enne e di un 20enne di origine rumena.
Tutto dedicato a Mozart il prossimo concerto della stagione “Ravenna Musica” curata dall’associazione Angelo Mariani.
Martedì 18 aprile al teatro Alighieri, alle 20.30, a farsi interprete di pagine emblematiche del genio di Salisburgo sarà un gruppo specializzato nel repertorio del ‘700 che esegue rigorosamente con strumenti d’epoca, l’Ensemble Zefiro.
Sarà diretto dall’oboista Alfredo Bernardini, che insieme all’altro oboista del gruppo Paolo Grazzi e al fagottista Alberto Grazzi, ha fondato il complesso nel 1989 a Mantova. L’ensemble, con organico variabile in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano, in questi anni è diventato un punto di riferimento, in ambito internazionale. I suoi fondatori, insegnanti presso i Conservatori di Musica di Amsterdam, Barcellona, Mantova, Verona, Milano, sono considerati tra i più validi esecutori nell’ambito della musica antica
Il programma della serata ravennate prevede la Serenata in si bem. magg. Gran Partita e Harmoniemusik dall’opera Le nozze di Figaro.
Un percorso espositivo sull’artista coinvolge il comune di Faenza, Lugo e Brisighella
Monumento di Baracca a Lugo
Romagna Monumentale – Domenico Rambelli – Un maestro dell’Espressionismo italiano è una manifestazione che mette in rete tre comuni, Brisighella, Faenza e Lugo. Si tratta di un progetto condiviso e sviluppato attraverso tre mostre che indagano a 360 gradi il profilo artistico di Domenico Rambelli, partendo dalle tre maggiori opere monumentali realizzate nel territorio da questo protagonista assoluto della scultura italiana del novecento. Le mostre sono accompagnate dal volume monografico curato da Elisa Baldini, Claudio Casadio e Daniele Serafini, con prefazione di Antonio Paolucci per Longo Editore che, dopo la storica dell’arte Orsola Ghetti Baldi con la sua bella pubblicazione dell’80, approfondiscono e rendono giustizia all’importanza indiscutibile dell’artista faentino. Nato a Pieve di Ponte, vicino a Faenza, nel 1886 e rimasto orfano in tenera età, entrò giovanissimo all’Ebanisteria Casalini di Faenza. Contemporaneamente frequentò la Scuola d’arti e Mestieri di Faenza, diretta da Antonio Berti, e il Cenacolo faentino, con compagni di strada come Domenico Baccarini, Ercole Drei, Francesco Nonni, Giovanni Guerrini, Giuseppe Ugonia. Come Baccarini, dal 1902 al 1904 frequentò la Scuola Libera del Nudo di Firenze, dove entrò in contatto con Pellizza Da Volpedo e, soprattutto, con Lorenzo Viani, del quale divenne un amico fraterno. Nel 1907 partecipò alla Biennale di Venezia, quella della famosa Sala del Sogno che aprì le porte al Simbolismo italiano, poi fu all’Esposizione Torricelliana di Faenza, con Rodin, Khnopff, Previati, Chini, Fattori, Viani. Dopo aver partecipato al primo conflitto rimanendo ferito, nel 1919 diventò insegnante di Plastica Decorativa e Applicata e direttore del ramo artistico alla neonata Scuola di Ceramica di Faenza, incarico che mantenne sino al ’44.
All’attività di docente (scelto in virtù della sua competenza artistica e le sue relazioni internazionali, da Ballardini, fondatore della scuola) unì sempre quella di scultore. La prima grande prova del Rambelli scultore monumentale fu il “Monumento ai Caduti di Viareggio”, ideato nel ’22 e inaugurato nel ‘27, realizzato in collaborazione con Lorenzo Viani e al centro di una fortissima polemica perché, nonostante i due artisti fossero sostenuti e aderenti al Regime, il loro linguaggio solenne, ma tutt’altro che aulico e neo risorgimentale, si scontrò radicalmente con il gusto del tempo. Rambelli era forte di una crescita di artista matura e consapevole, fatta degli incontri parigini con Rodin e Maillol, della frequentazione del ricco Cenacolo Baccariniano, di un talento indiscutibile ma lontanissimo da liturgie e stereotipi. Artista determinato e sempre sostenuto da una poetica antiretorica, da un linguaggio rigoroso, ma sempre densamente poetico, realizzò nel 1928 il primo dei monumenti al centro dell’indagine della manifestazione: “Il fante che dorme”, attualmente visibile nel Parco della Rimembranza di Brisighella. A Brisighella, al Museo Ugonia, “Un’iconografia unica. Il fante che dorme” racconta la storia di questa scultura, attraverso documenti, bozzetti preparatori e un parziale calco in gesso dell’opera. A Lugo invece il focus è sul monumento a Francesco Baracca con “Ad Maiora. Lo scultore e l’eroe”, mostra dislocata in quattro sedi tematiche: alle Pescherie della Rocca (i disegni), alla Fondazione CML 24 (dalle fotografie dal cantiere del 1936 agli studi contemporanei di Luca Nostri), alla biblioteca “Fabrizio Trisi” (i documenti) e al museo “Francesco Baracca”(il volto). “Ad Maiora” era il motto del pilota lughese la cui grande scultura, inaugurata nel ’36, è uno degli esempi più felici, maestosi e “moderni” della plastica sintetista di Rambelli: un Landmark per la cittadina romagnola e per tutta la scultura del ‘900 italiano. L’ultima delle sedi è Faenza dove , al Voltone della Molinella, “Un lungo cammino. Il monumento ad Alfredo Oriani” indaga la genesi dell’ ultimo lavoro monumentale di Rambelli, quello dedicato allo scrittore, storico e poeta faentino. I primi bozzetti furono eseguiti negli anni venti, ma la completa progettazione dell’opera (il calco in gesso) risale a poco prima della morte dello scultore, nel 1972. La fusione di bronzo attualmente collocata a Largo Toki a Faenza è stata realizzata postuma nel 1990, grazie alla passione del critico d’arte Vittorio Sgarbi e a quella all’imprenditore e designer bolognese Dino Gavina.
Viaggio da nord a sud tra i volontari che animano i lidi tra l’incertezza dei finanziamenti e i progetti da promuovere
Marina di Ravenna
Alcune sono molto ottimiste, altre viaggiano sul “si fa quel che si può”. L’umore delle pro loco litoranee dipende molto dallo stato di salute del paese. A distanza di pochi chilometri le sfumature cambiano, e non poco, perché nelle pro loco si trova l’unione sostanziale di tre mondi: volontariato, turismo e commercio e ogni frazione, da questo punto di vista, fa storia a sé. A fare da collante è l’Unpli, l’Unione provinciale delle pro loco, guidata da Marino Moroni: «Il periodo non è dei più semplici – spiega – perché è venuto meno il contributo del Comune e ora ci è stato detto che saranno dati fondi in base ai progetti presentati. L’incertezza non aiuta, così ci si sostiene con altre forme di finanziamento: c’è chi organizza sagre e mercatini, chi gestisce l’area camper, chi cerca sponsor tra i privati».
Non c’è un solo modello, ma tante forme di sostenibilità per associazioni di volontari che hanno come scopo la realizzazione di eventi per il paese. Non è facile trovare giovani volontari, spiega Moroni così ci si appoggia ai componenti storici delle pro loco. Per il presidente manca «un coordinamento tra tutti i soggetti che fanno iniziative e capita che in un paese ci siano tre eventi in un weekend e zero in un altro». Il futuro delle pro loco può essere quindi quello di diventare una sorta di cabina di regia? Difficile, con le casse che piangono. «Servirebbero dipendenti, questo è un ruolo che potrebbe svolgere l’amministrazione, coordinando gli eventi in città con quelli sulla costa, perché ad esempio un’iniziativa in Darsena va ad incidere sulle presenze nel litorale». Difficile, oggi, prevedere il futuro di queste associazioni: «Rispetto a dieci anni fa la situazione è senz’altro peggiorata. Serve il supporto del Comune, come avvenuto a Castel Bolognese o Riolo Terme, dove le storiche sagre e feste sono diventate un patrimonio della città. Credo sia sbagliato l’impostazione che mi pare stia prevalendo e cioè vedere le iniziative del paese come concorrenti alle attività commerciali, imponendo restrizioni a sagre e mercatini».
Moroni è presidente della pro loco di Marina di Ravenna e proprio da qui partiamo per una panoramica su quanto sta succedendo nei lidi: «Marina ha il grande problema dei posti letto al di fuori dalla zona di Rivaverde. Un buon punto di partenza per l’amministrazione sarebbe un confronto con la proprietà del Park Hotel per il rilancio di quello che può essere il più importante albergo di Marina e non solo, sfruttandone anche lo spazio per i congressi». Il problema di fondo, poi, è «capire quale progetto ci sia per Marina sul medio periodo e su quale turismo puntare, rilanciando la località, non solo la spiaggia». Il paese vive infatti su questi due poli che sembrano ormai separati e la pro loco ha presentato un calendario di iniziative che mira a coinvolgere il bacino pescherecci, parte storica, e Marinara, il grande progetto mai decollato. «Nei prossimi giorni – aggiunge Moroni – aprirà la mostra di Hermann Nitsch che la Capit e la pro loco organizzano insieme. Mi piacerebbe che Marina diventasse anche un polo per importanti mostre d’arte ed eventi culturali».
Dall’altra parte del canale, a Porto Corsini, il consiglio direttivo della pro loco è cambiato da poco e Orio Rossi affronta la sua prima stagione da presidente: «In paese c’è una bella aria di rinnovamento e da parte nostra abbiamo ristrutturato i servizi dell’area camper, che è la struttura ricettiva principale della località, con 161 posti». Molto frequentata dai pescatori sportivi, l’area è gestita direttamente dalla pro loco che ha anche un calendario di eventi già predisposto: a giugno ci sarà la festa del Sacro Cuore organizzata con la parrocchia, la serata musicale al parco, pure quello rinnovato, a luglio. Poi mostra di pittura e concerti, con una bella novità fissata per l’11 agosto: i fuochi d’artificio sincronizzati, insieme a Marina Romea. «Sono cambiate molte gestioni dei bagni, stanno per aprire due nuovi bar. Porto Corsini ha solo bisogno di credere in se stessa e magari di un po’ di manutenzione del verde in pineta. Io sono ottimista e il dialogo con le istituzioni è buono. Credo ci possa essere anche un maggiore coordinamento con le altre pro loco dei lidi nord, che io vedo come un’unica lunga frazione». La pro loco di Marina Romea è guidata per il terzo anno da Emanuele Randi, che conferma il calendario di iniziative dello scorso anno e vede buoni segnali per il futuro: «Se il tempo reggerà credo che ci sia da essere ottimisti. Da parte nostra faremo spettacoli e fuochi d’artificio, poi ci sono belle iniziative organizzate anche da altri, come maratone tra valli e pinete». Nelle ultime settimane «il Comune sta aggiustando le strade e facendo molti interventi. La manutenzione dell’asfalto era uno dei punti più importanti per la località, visto che i pini sfondano con le radici». A Casal Borsetti il programma è in via di definizione: «Il nostro clou – spiega Massimo Farina, presidente della pro loco – è la festa di San Lorenzo. Segnalo anche la notte del liscio, poi ci saranno altro quattro o cinque eventi. Facciamo quello che possiamo, sfruttando anche l’area camper, ma il problema del paese è potrebbe essere la perla dell’Adriatico mentre, se non si interviene, è destinata a diventare un dormitorio per anziani».
Nuova presidente anche a Punta Marina Terme: Laura Codarin è stata eletta in autunno, dopo diverse esperienze come volontaria e anche all’interno del direttivo. «Il calendario di iniziative è circa lo stesso dello scodo anno ma c’è un bel riscontro nelle iscrizioni che sono raddoppiate. Faremo la saraghinata in bicicletta, la sagra della cozza, la festa della frutta e quella della birra. Inoltre siamo contenti per il ritorno delle Frecce Tricolori, l’8 e il 9 luglio, e sicuramente organizzeremo qualcosa in appoggio a quell’evento». Il rapporto con l’amministrazione è buono: «Abbiamo trovato grande disponibilità. I contributi? Credo sia giusto che vengano concessi in seguito alla presentazione di un progetto, come ha detto l’assessore Giacomo Costantini, stiamo predisponendo la modulistica. Non essendoci un comitato cittadino a Punta Marina io raccolgo e giro qualche segnalazione».
A Lido Adriano Gianni De Lorenzo è già entusiasta della stagione: «Gli alberghi per Pasqua registrano già il tutto esaurito. Tra questa settimana e la prossima aprono e si rinnovano sette attività commerciali. La pro loco è attiva e gli uffici «sono già pronti ad accogliere i turisti del weekend di Pasqua e noi abbiamo predisposto come ogni anno un ricco programma di iniziative».
A Lido di Dante non c’è una pro loco ma un comitato cittadino, guidato da Pasquale Minichini. A inizio aprile doveva esserci un incontro col sindaco che è però stato rimandato per un problema di salute di Michele De Pascale: «Aspettiamo questo incontro per avere risposte – dice Minichini –. A Lido di Dante ci sono due questioni: il naturismo e l’erosione. Sulla prima questione servono risposte chiare, non possiamo rimanere nell’incertezza. Ci dicano se i naturisti possono stare sulla spiaggia oppure no. Per quanto riguarda l’erosione, mi preoccupa le recenti promesse che si sono fatti a vicenda Eni e Comune». Il Comitato organizza eventi per i turisti: balli, animazione per bambini e altre piccole iniziative «che permettano al turista di fare qualcosa in serata». C’è stata qualche incomprensione con gli organizzatori del festival vegano che quest’anno potrebbe non svolgersi più nel lido.
Proseguendo verso sud, a Lido di Classe in questo momento c’è il grande problema del camping Bisanzio a cui è stata revocata la concessione e sembra destinato a non riaprire: «Per noi è un danno incalcolabile – dice il presidente della pro loco Terzino Giorgini – e speriamo che la situazione cambi, anche per rispetto di chi ha preso le casette nel camping, turisti che non meritano di pagare gli eventuali errori di altri». La pro loco di Lido di Classe ha un programma con undici manifestazioni, già definitivo, tra cui cinque giorni di festival canoro.
Barbara Sedioli guida invece l’associazione turistica di Lido di Savio e affronta l’estate con ottimismo: «Le premesse sono davvero buone e la stagione sembra partire meglio del solito. Noi siamo pronti a ricevere i turisti come ogni anno e abbiamo trovato collaborazione anche nell’assessore Costantini, che è molto interessato alle potenzialità del paese. Come pro loco abbiamo predisposto un ricco calendario di eventi e abbiamo in serbo tante novità».
Alessandro Montanari
Serie A2 Girone Est / Pesante sconfitta a Chieti dei giallorossi al termine di una prova insufficiente soprattutto nei primi due quarti. Dopo l’intervallo i ravennati tentano la rimonta, ma finiscono ko e falliscono l’aggancio alla vetta della classifica
Chieti-Ravenna 85-75 (25-15, 47-31, 66-52)
PROGER CHIETI: Golden 20, Mortellaro 12, Allegretti 13, Fallucca 7, Turel, Venucci 3, Piccoli 2, Ippolito ne, Zucca 5, Sergio, Davis 23. All.: Bartocci.
ORASI’ RAVENNA: Smith 19, Scaccabarozzi ne, Sgorbati ne, Chiumenti 8, Marks 21, Raschi 7, Masciadri 9, Tambone 5, Crusca 3, Seck ne, Sabatini 3. All.: Martino.
ARBITRI: Beneduce di Caserta, Cappello di Porto Empedocle, Capurro di Reggio Calabria.
NOTE – Chieti: tiri da due 22/47 (47%), tiri da tre 9/17 (53%), tiri liberi 14/18 (78%), rimbalzi 32 (11+21), assist 21; Ravenna: tiri da due 19/35 (54%), tiri da tre 6/18 (33%), tiri liberi 19/24 (79%), rimbalzi 25 (8+17), assist 10.
Prova opaca a Chieti per l’OraSì
È un’OraSì a tinte opache quella che cade al PalaTricalle di Chieti al termine di una gara negativa in particolare nei primi due periodi. I giallorossi entrano in campo con poca energia e attenzione, finendo per essere poi costretti a inseguire per tutto l’arco della partita un avversario che non vinceva da cinque match di fila. Il tentativo di rimonta nel quarto parziale è tardivo e viene respinto dall’incredibile percentuale da tre dei padroni di casa (9/17), oltre che da un ottimo Allegretti da 13 punti. Top scorer del match è Davis con 23 punti (a cui aggiunge 8 rimbalzi), ben affiancato dal solito Golden (20) che soprattutto nel primo tempo mette alle corde la difesa giallorossa. Ravenna soffre a rimbalzo d’attacco la presenza di Mortellaro (12 e 11 rimbalzi di cui 7 offensivi) e trova troppo tardi nel match la solita concretezza nel gioco interno. Smith segna 19 punti tutti nel secondo tempo e aggiunge 11 rimbalzi, ma solo lui e Marks (21) raggiungono la doppia cifra tra i ragazzi di coach Antimo Martino, che perdono un’ottima occasione per agguantare il trio di testa formato da Treviso, Virtus Bologna e Trieste e che dovranno vincere sabato prossimo al Pala De Andrè contro Mantova per assicurarsi il quarto posto.
Nel primo quarto l’OraSì parte con poca energia e subisce l’aggressività avversaria, soprattutto a rimbalzo d’attacco, dove Mortellaro punisce i giallorossi. Ravenna si trova sotto 11-7 dopo 5’ e Smith commette due pesanti falli, mentre Davis è un cecchino e guida i padroni di casa al +10 (25-10) con cui termina il primo quarto. La zona di Chieti è solida e in attacco gli americani Golden e Davis non sbagliano nulla firmando il +17 sul 34-17 in apertura del secondo periodo (9-2 di parziale). Le triple di Tambone e Marks tengono in linea di galleggiamento Ravenna che torna a -10 sul 36-26, ma è ancora Golden, grazie all’efficacia del pick&roll centrale con Mortellaro, a firmare il parziale di 11-2 che spacca in modo definitivo la partita, portando Chieti al massimo vantaggio di +19 sul 47-28. La tripla di Crusca poco prima dell’intervallo lungo fissa il punteggio sul 47-31 con cui le squadre tornano negli spogliatoi.
Ravenna aumenta la pressione difensiva in apertura del terzo parziale e torna a -14 sul 53-39, ma le triple di Fallucca e Allegretti ricacciano indietro il tentativo di rimonta giallorosso (59-41). Smith si fa vedere dopo un primo tempo a secco e trascina l’OraSì al -12 sul 59-47, ma è ancora il tiro dalla lunga distanza a tenere Chieti in saldo controllo del match. Le bombe di Allegretti e Venucci riportano i padroni di casa sul 66-49, prima che la risposta, sempre da 3, di Marks, fissi il punteggio dell’ultimo intervallo sul 66-52. Il quarto periodo si apre con la grinta giallorossa, con i ragazzi di coach Martino che, grazie alla difesa e alla tripla di Raschi, tornano addirittura a -7 sul 66-59. Lo stesso capitano commette però fallo sulla bomba segnata da Fallucca, e la solita tripla di Allegretti riporta i padroni di casa a +12 sul 73-61. Ravenna tenta l’ultima rimonta e, nonostante l’uscita di Chiumenti per cinque falli, il canestro e fallo di Sabatini vale il -6 sul 76-70. Chieti è in difficoltà, ma l’ennesima bomba di Allegretti termina le residue speranze giallorosse, che si spengono sul canestro e fallo di Davis che segna l’85-74 nell’ultimo minuto, prima che un libero di Smith arrotondi il punteggio finale a 85-75.
Balordi telefonano per avere informazioni spacciandosi per membri delle forze dell’ordine. I militari consigliano di chiamare il 112
L’allarme arriva dai Carabinieri di Cervia e Milano Marittima, che mettono in guardia la popolazione. Pare infatti che in questi giorni stia prendendo piede quella che chiamano “truffa di Igor”, che sfrutta la paura e la psicosi di queste giornate in cui è in corso la caccia all’assassino di un barista di Budrio e di una guardia volontaria. Spiegano i carabinieri: “balordi fanno telefonate spacciandosi appartenenti alle Forze di Polizia, dicendo di fare molta attenzione a “Igor il russo” e informandosi di quante persone ci sono in casa (giovani, anziani,…).” Il consiglio dei Carabinieri in questo caso è sempre quello di non dare informazioni di qualsiasi tipo a chi chiama e che, in caso di dubbio, non bisogna esitare e telefonare subito al numero di Pronto Intervento “112”.
L’associazione degli agricoltori annuncia due nuovi mercati esclusivi Campagna Amica nel territorio comunale
Coldiretti incalza il Comune a far rispettare le norme di “trasparenza, tracciabilità e distintività” anche nel mercato contadino comunale di piazza della Resistenza intervenendo a sospendere la licenza a chi non le rispetta.
“Alla luce dei recenti controlli al mercato pubblico da parte del Gruppo Carabinieri Forestale di Ravenna, culminati in sequestri di produzioni risultate non tracciabili e conformi con conseguenti sanzioni – sottolinea il Direttore di Coldiretti Ravenna Walter Luchetta – plaudiamo all’attività delle forze dell’ordine a tutela del consumatore finale e dei produttori onesti e corretti, e allo stesso tempo riteniamo necessario che il Comune di Ravenna faccia rispettare il regolamento di questo mercato contadino applicandolo anche nella parte che prevede la sospensione di soggetti che commettono illeciti gravi con rilievo penale. È opportuno, inoltre – prosegue Luchetta – che il Comune abbia a disposizione i nominativi dei sanzionati dai Carabinieri perché, nel caso nulla cambiasse, tutti i produttori che operano in quel mercato verrebbero considerati alla stregua di chi non ha rispettato la legge”.
Coldiretti sottolinea infatti che “l’inganno compiuto da pochi furbetti, presenti in agricoltura come in tutti i settori e interessati solo a lucrare sulla pelle altrui, oltre a rappresentare una beffa per il consumatore finisce col penalizzare l’agricoltore serio che per fare vera vendita diretta ha investito risorse proprie creando anche nuovi posti di lavoro”.
“Indipendentemente da cosa farà il Comune di Ravenna – conclude il Direttore Luchetta – abbiamo già deciso di dare la possibilità ai consumatori di poter trovare sul territorio di Ravenna almeno altri due mercati esclusivi di Campagna Amica, di cui uno sarà coperto”.