lunedì
30 Giugno 2025

Uccisa a bastonate, fermato il marito da cui si stava separando

Accusato di omicidio il noto dermatologo Matteo Cagnoni. Il cadavere era nello scantinato: testa fracassata e addosso solo il reggiseno

Massacrata con un grosso bastone di legno e lasciata con la testa fracassata in un lago di sangue, addosso solo il reggiseno. Il corpo della 40enne ravennate Giulia Ballestri è stato trovato dalla squadra mobile della polizia poco dopo la mezzanotte tra il 18 e il 19 settembre a Ravenna nello scantinato di una villa disabitata di proprietà della famiglia del marito, il 51enne noto dermatologo Matteo Cagnoni: l’uomo è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento di fermo per indiziato di delitto con le accuse di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. L’arresto è avvenuto a Firenze, città d’origine del medico. I due convivevano ancora ma lei voleva la separazione e stava preparando le pratiche per il divorzio.

Cagnoni, con i tre figli che hanno tra sei e undici anni, aveva raggiunto l’abitazione dei genitori in una zona esclusiva sui colli del capoluogo toscano: all’arrivo della polizia è scappato da una finestra ed è riuscito inzialmente a sfuggire alla cattura ma quando è rientrato ha trovato gli agenti ad aspettarlo per accompagnarlo in questura.

Le indagini della procura di Ravenna, condotte dal sostituto procuratore Cristina D’Aniello e dal procuratore capo Alessandro Mancini, avevano subito puntato sul marito per una circostanza: la villa al 7 di via Padre Genocchi dove si trovava il cadavere aveva l’allarme inserito e solo i coniugi avevano le chiavi.

Le ricerche della donna erano cominciate nel pomeriggio della domenica quando il fratello ne ha denunciato la scomparsa. L’ultimo contatto tra i due risaliva alla tarda serata di giovedì, un messaggio che la sorella gli aveva inviato poi il silenzio. Davanti all’abitazione in via Giordano Bruno dove i coniugi vivevano è stata trovata la vettura della donna. I vigili del fuoco hanno sfondato la porta dell’abitazione senza trovare nessuno all’interno. A quel punto la denuncia del fratello con le ricerche estese alle altre proprietà familiari. «Quando ho saputo che una madre di tre figli non dava notizie da un paio di giorni ho subito capito che non poteva essere scomparsa volontariamente – ha detto il pubblico ministero D’Aniello in conferenza stampa –. E infatti i sospetti sono poi stati confermati»

Gli inquirenti non hanno ancora appurato con quale motivazione Cagnoni abbia portato la moglie nella villa disabitata dove non erano soliti andare. Il sopralluogo della polizia scientifica ha svelato lì lo scenario di un massacro efferato: le tracce di sangue in diverse stanze lasciano ipotizzare che l’aggressione sia cominciata in casa e lo scantinato sia stato il teatro dell’epilogo finale con l’uomo che ha infierito sul corpo forse anche dopo il decesso. I segni sui gradini delle scale che conducono in cantina sarebbero compatibili con quelli di un trascinamento. La polizia ha recuperato il bastone che si ritiene l’arma del delitto.

Quarantenne uccisa: fermato il marito, il noto dermatologo Matteo Cagnoni

Il cadavere nella casa di famiglia ai giardini pubblici di Ravenna
La donna era scomparsa da un paio di giorni. Avevano tre figli

Il cadavere di una donna, Giulia Ballestri, di 40 anni, è stato ritrovato la notte tra domenica e lunedì nello scantinato della villa di famiglia a Ravenna. Non ci sono dubbi sull’omicidio: ancora da chiarire con quale oggetto la donna sia stata colpita a morte. La polizia ha bloccato il marito, Matteo Cagnoni, noto dermatologo. La sua posizione è ora al vaglio della Procura.

La villa, disabitata ma di proprietà della famiglia, si trova in via Padre Genocchi 7, in zona giardini pubblici. A dare l’allarme sono stati i familiari, che non avevano sue notizie da un paio di giorni.

Sul posto, oltre alla squadra Mobile, alle Volanti e alla Scientifica, è intervenuto il procuratore capo Alessandro Mancini, che coordinerà l’inchiesta assieme al pm di turno Cristina D’Aniello. (Ansa.it)

Omicidio a Ravenna: trovato il cadavere di una donna di quarant’anni

In una casa in zona giardini pubblici. La vittima è Giulia Ballestri

Il cadavere di una donna è stato ritrovato la scorsa notte all’interno di un’abitazione di Ravenna. Sul posto, oltre ai vigili del Fuoco, è intervenuta la polizia. La vittima è Giulia Ballestri, ravennate di 40 anni. A dare l’allarme sono stati i familiari, che non avevano sue notizie da un paio di giorni. Il corpo è stato trovato nello scantinato di una villa di famiglia in via Padre Genocchi, che si trova in zona giardini pubblici.

Non ci sono dubbi sull’omicidio: ancora da chiarire con quale oggetto la donna sia stata colpita a morte. Sul posto, oltre alla squadra Mobile, alle Volanti e alla Scientifica, è intervenuto il procuratore capo Alessandro Mancini, che coordinerà l’inchiesta assieme al pm di turno Cristina D’Aniello. (Ansa.it)

Incontri e teatro, due giorni per una mobilità sostenibile

Il Comune aderisce all’iniziativa europea

Il Comune di Ravenna aderisce anche quest’anno alla Settimana europea della mobilità sostenibile, l’iniziativa, promossa dalla Commissione europea ed in programma fino al 22 settembre, sensibilizza Comuni e associazioni ad agire contro gli effetti negativi del cambiamento climatico attraverso la promozione di forme di trasporto urbano più sostenibili e per migliorare la qualità di vita dei cittadini. L’edizione 2016 ha come tema conduttore “La mobilità intelligente e sostenibile – un investimento per l’Europa”, all’insegna dello slogan “Smart Mobility Strong Economy”.

“L’adesione alla settimana europea della mobilità sostenibile – dichiarano gli assessori alla Mobilità Roberto Fagnani e all’Ambiente Gianandrea Baroncini – conferma la volontà dell’amministrazione comunale nel perseguire politiche atte a sviluppare una pianificazione intelligente della mobilità locale. Siamo certi che l’uso dei trasporti pubblici possa rappresentare una grande fonte di risparmio economico per l’ente e per i cittadini, oltre che un’importante occasione per sostenere la crescita economica locale. Numerose ricerche hanno dimostrato che un maggiore impiego di risorse pubbliche per migliorare il sistema dei trasporti, puntando sui servizi pubblici, condivisi e più ecosostenibili, è in grado, oltre che di rendere più sicure e vivibili le nostre città, anche di supportare e far crescere l’occupazione e il complessivo sistema economico locale”.

Il Comune di Ravenna ha programmato una serie di iniziative: il 20 settembre alle 18 in municipio è in programma un incontro dedicato al tema della valorizzazione dei percorsi cicloturistici nelle zone naturali di Ravenna (pinete, valli, litorale e zone del Parco del Delta). Nell’occasione sarà evidenziata l’importanza di mappare i percorsi, per dare visibilità, ottimizzare e mettere in rete i tracciati esistenti; il 21 settembre avrà luogo la sesta edizione del “Giretto d’Italia”, iniziativa organizzata da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility e Fiab, a cui il Comune ha aderito per la promozione dell’utilizzo della bicicletta per recarsi a scuola e al lavoro. A Ravenna, così come nelle altre città aderenti all’iniziativa, verranno contate le bici in transito verso le scuole ed i luoghi di lavoro. La città nella quale più persone avranno usato la bicicletta si aggiudicherà la “maglia rosa”; il 21 settembre alle 10 alle Artificerie Almagià avrà luogo la consegna del documento della partecipazione del PUMS (proposte e suggerimenti destinati all’Amministrazione comunale). A supporto dell’iniziativa è prevista la messa in scena di “Incroci”, il primo spettacolo sulla mobilità sostenibile con personaggi fantastici, una rappresentazione teatrale che mette in scena una storia “quasi vera” della mobilità in quattro quadri e un epilogo, per la regia di Massimo De Pascale con il patrocinio di Euromobility e Legambiente. All’evento saranno presenti gli studenti di alcune classi di scuole di Ravenna, tra le quali la secondaria di primo grado Mattei di Marina di Ravenna, la Montanari, l’istituto Ginanni e il liceo scientifico Oriani, coinvolto quest’ultimo nel progetto europeo “Gioconda” che ha portato alla costruzione di uno strumento informatico in grado di aiutare le amministrazioni a prendere decisioni in tema di salute e ambiente sia tenendo conto dell’opinione dei giovani e delle loro famiglie sia dei dati ambientali locali (http://gioconda.ifc.cnr.it). I ragazzi di Gioconda sono stati parte attiva del processo partecipato del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Ravenna. Inoltre il 20 settembre partiranno tutti i Pedibus attivati presso le scuole ravennati: primarie Torre, Mordani, Randi e Tavelli. I Pedibus sono “autobus umani” formati da un gruppo di bambini “passeggeri” e da adulti “autisti” e “controllori” che realizzano un modo sano, sicuro, divertente ed ecologico di andare e tornare da scuola.

 

 

 

 

Prima assemblea pubblica per il Movimento Civico Cambierà 

I consiglieri comunali invitano i cittadini il 19 settembre alla sala Buzzi

Lunedì 19 settembre alle 20.45 nella sala Buzzi in via Berlinguer 11, si terrà la prima assemblea pubblica del movimento Cambierà, nato in occasione delle ultime elezioni comunali da un gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle dopo non aver ottenuto la certificazione dallo staff. Pur senza simbolo, il Movimento è riuscito comunque a eleggere tre consiglieri: Michela Guerra (candidata sindaco), Samantha Tardi e Marco Maiolini. Quella di lunedì, spiegano i tre consigileri “Sarà l’occasione per conoscerci e per raccontare i nostri primi 2 mesi di attività in Consiglio Comunale. Saremo a disposizione per ascoltare idee e proposte da parte di tutti”.

Furto nella notte a Marina di Ravenna Rubato il contante dalla cassa

In corso le indagini dei Carabinieri. Un tv lcd abbandonato in spiaggia forse perché troppo pesante. Potrebbe aver agito una persona sola

Furto in un noto stabilimento balneare di Marina di Ravenna, nella notte, il Marabou. I Carabinieri della Compagnia di Ravenna sono intervenuti per effettuare un sopralluogo nel bar- ristorante nella mattinata di domenica, contatti dal gestore che si era reso conto dell’accaduto. I militari giunti sul posto hanno proceduto a repertare ogni traccia utile per giungere all’identificazione degli autori del reato; il modus operandi è al vaglio dei Carabinieri poiché non è escluso che potrebbe aver agito un’unica persona.

Nell’entrare nell’esercizio commerciale, il proprietario, si è accorto della rottura di un vetro da dove ha avuto accesso il ladro che ha asportato il cassetto del registratore di cassa ed il poco contante in esso contenuti, cassetto successivamente ritrovato tra gli ombrelloni; inizialmente si pensava che avesse rubato anche un televisore LCD che pero è stato rinvenuto in spiaggia,  abbandonato probabilmente poiché troppo pesante.

I danni sono in corso di quantificazione ed i Carabinieri stanno seguendo ogni pista che possa ricondurre all’identificazione del malvivente che ha operato il furto; gli accertamenti tecnici ed i rilievi hanno fornito preziose informazioni che i militari stanno valutando ed approfondendo.  

De Angelis di Fanny&Alexander: «Nel teatro si rischia lo stallo»

Il regista e fondatore della compagnia ravennate: «Ravenna
è come una famiglia che non vuol far crescere i propri figli»

Luigi de Angelis, 42 anni, ravennate,  è uno dei fondatori, insieme a Chiara Lagani, della compagnia teatrale Fanny & Alexander da quasi venticinque anni sulle scene internazionali del cosiddetto teatro di ricerca. Oggi De Angelis è impegnato su vari fronti e in particolare sta lavorando nel teatro musicale con esperienze come la regia del Flauto Magico nel 2015 al Comunale di Bologna o due progetti ad Anversa: il primo per il Teatro d’opera, una sorta di campus con giovani talenti che ha dato poi origine a una serie di nuove collaborazioni, il secondo sul compositore Giacinto Scelsi, assieme a Sergio Policicchio (portato quest’anno a Siena e che andrà a Buenos Aires  nel 2017). Tra i debutti più recenti c’è Lumen con Emanuele Wiltsch Barbero che ha debuttato al Festival di Santarcangelo. Tutti spettacoli e progetti che a Ra­venna non abbiamo ancora visto.

De Angelis, cosa sta facendo in questo periodo?
«Ho in corso vari progetti. Il più vicino  è il debutto di uno studio sull’Amleto con Fanny&Alexander per il festival Teatri di Vetro a Roma a ottobre: To be or not to be Roger Benat, drammaturgia di Chiara Lagani, protagonista Marco Calvalcoli. Ci piacerebbe in futuro produrre un Amleto con una compagine di attori numerosa come quella di uno spettacolo di “teatro di prosa”, almeno una decina. Questo è il primo assaggio. E poi portiamo a Ravenna We need Money, che ha debuttato a giugno a Milano, all’Almagià in una data autoorganizzata. Poi a Berlino un progetto musicale su Diaghilev che debutta in Belgio e un light design assieme a Sergio Policicchio per il nuovo auditorium di Anversa».
Perché così poco arriva ormai a Ravenna del vostro lavoro?
«Personalmente è una cosa che mi dispiace molto, anche perché siamo artisticamente cresciuti qui, e questa è la nostra città. Con le nostre risorse e i contributi che riceviamo possiamo presentare qui solo gli spettacoli meno complessi, ma non la maggior parte delle nostre produzioni musicali che hanno costi maggiori. La risposta è legata a una domanda che mi pongo: la città di Ravenna ha fatto emergere nel percorso della candidatura 2019, un percorso per me straordinario, una pluralità di voci molto ampia. Ora, ci interessa che questa pluralità continui a esistere? Come poter fare perché  continui a manifestarsi artisticamente? È una domanda che vorrei rivolgere anche al nuovo Sindaco».

In questo che ruolo potrebbero avere le realtà storiche più strutturate come Ravenna Teatro o Ravenna Manifestazioni?
«Sono due realtà importanti con una loro visione artistica precisa. Io vorrei uscire dalla logica della giovane compagnia “assistita dagli adulti”, anche perché non siamo più giovani. Se queste realtà non possono o non vogliono più produrci o ospitare nel loro cartellone credo che la città e la comunità culturale dovrebbero riflettere, anche ragionando sull’offerta culturale complessiva e cercare risposte adeguate».

Però in quanto Fanny uno spazio ce l’avete in città: gestite l’Almagià, e in passato avete partecipato alla stagione teatrale Viso-in-aria…
«Vero, ma nella gestione dell’Al­magià, che al momento è uno spazio afferente alle Politiche Giovanili e non alla Cultura, con la cooperativa E offriamo principalmente un servizio alla città, cerchiamo di proporre una programmazione artistica interessante, attraverso Fèsta e percorsi come Loose, ma non ci sono le risorse  per organizzare una rassegna o eventi di teatro musicale di un certo rilievo. E per quanto riguarda Ravenna-Viso-in-aria, dopo tre anni ci eravamo resi conto che per una struttura piccola come la nostra anche la gestione di una parte della stagione teatrale per noi richiedeva troppe energie, le risorse non erano sufficienti per remunerare le compagnie adeguatamente e il nostro lavoro».

E il Ravenna Festival vi ha prodotto in passato…
«Sì, l’ultima collaborazione è stata T.E.L. del 2009. Ma ripeto non è questo il problema, non voglio dire a Ravenna Festival o a nessuno cosa dovrebbe fare. Il mio auspicio è che in futuro si possano per esempio organizzare eventi di teatro musicale paralleli al Ravenna Festival. E la stessa cosa si può dire per le produzioni teatrali. Certo, è vero che per una compagnia indipendente, cioé slegata da teatri stabili, produrre è sempre più difficile. E la riforma Franceschini non aiuta visto che impone ai teatri stabili un alto numero alto di repliche dei loro stessi spettacoli…»

Quindi vorrebbe vedere più soggetti in città grazie a una diversa redistribuzione delle risorse?
«Sì, la questione della ridistribuzione o rinnovamento delle risorse per la cultura a Ravenna va affrontata prima o poi. Se no perché si è creato questo fermento incredibile? Perché si sono alimentati così tanti percorsi di artisti senza però volere che questi poi crescano realmente? A volte percepisco Ravenna come una grande famiglia che non vuole fare crescere realmente i suoi figli, vederli autonomi. Come se fosse meglio tenerli eternamente giovani e relativamente poco “competitivi”… Perché certi spettacoli, che richiedono  risorse, posso produrli e mostrarli solo all’estero, in Belgio o a Berlino? Io chiedo se non sia il caso di porsi il tema anche senza aver ottenuto la vittoria della capitale della cultura. Soffro per questa situazione che, se non cambia, mi sembra destinata allo stallo».

State pagando lo scotto anche di aver sempre prodotto teatro d’avanguardia e piuttosto elitario?
«Lo so, è una critica che ci è stata mossa spesso. Ma per esempio a Bologna con Il Flauto Magico abbiamo fatto 8 repliche con il tutto esaurito, 8000 spettatori, tanta gente è venuta da Ravenna a vederlo e sono convinto che sarebbe stato un successo anche qui».

 

Nel dettaglio: I finanziamenti che riceve la compagnia 

La compagna Fanny&Alexander ha dato vita con le compagnie Menoventi e gruppo nanou alla cooperativa E che è beneficiaria di fondi pubblici. Nel dettaglio, dal Ministero (MiBact) riceve 66.046 euro (dato relativo al 2015 dato che il contributo 2016 non è ancora stato comunicato dal Mibact); dalla Regione Emilia-Romagna 58mila euro per  attività di produzione teatrale e multidisciplinare, 58.000 euro (anno 2016) e con il Comune di Ravenna ha una convenzione per attività culturali di 35mila euro (ma il festival Fèsta è realizzato con altre risorse proprie e con un contributo di 5mila euro dalla Fondazione del Monte) e il contributo gestione e programmazione artistica dello spazio Almagià di Ravenna per  42.619,74 euro.

A Piacenza, il deputato Paglia tra i manifestanti per l’operaio morto

Il parlamentare ravennate di SI: «Il problema è che un lavoratore straniero vale poco da vivo e anche da morto»

Tra i manifestanti che a Piacenza sabato 17 settembre hanno chiesto giustizia per Ad Abdesselem El Danaf, l’operaio travolto da un Tir mentre manifestava davanti all’azienda in cui lavorava per ottenere l’assunzione di alcuni colleghi la sera del 14 settembre, c’era anche il deputato ravennate di Sinistra Italiana Giovanni Paglia.

Al momento il camionista è indagato per “omicidio stradale” e il procuratore ha parlato di incidente, tesi che non convince appunto i manifestanti. Raggiunto al telefono, il deputato di Sinistra Italia, dal corteo, su quella serata ci dice: «Era in corso un picchetto del sindacato Usb con una trentina di persone, questo è documentato da tutte le immagini, e quando è in corso un picchetto, con tanto di bandiere, anche se numericamente ridotto, i camion devono stare fermi per evitare che accadano cose come queste». La vittima era un egiziano di 53 anni padre di cinque figli, nell’azienda lo stato di agitazione andava avanti da tempo. E c’è chi ha detto che il camionista sia stata addirittura incitato a procedere, nonostante il rischio per i manifestanti. “Lo dicono tutti gli operai presenti, io non ho motivo di dubitare delle loro parole, che interesse avrebbero a mentire?” Paglia ci racconta di un clima relativamente tranquillo nel corteo, principalmente composto di lavoratori stranieri del settore logistico. Ma come si spiega Paglia la reazione tiepida degli altri sindacati – i confederali non sono presenti alla manifestazione – e in generale della cosiddetta opinione pubblica? “Bisognerebbe chiederlo a loro, qui ci sono circa 2mila persone, tanti sindacati di base e autonomi, tanti esponenti dei partiti di sinistra, compresi noi di Sinistra Italia. Non lo so, per me essere qui è normale, non vorrei far passare l’idea che sia un titolo di merito, mi stupisce però che non ci siano altri parlamentari, che non ci sia nemmeno il sindaco del Pd, che anzi ha fatto chiudere tutti i negozi per timori di incidenti. Dalla Fiom è uscita una presa di posizione molto dura, anche la Cgil è intervenuta, ma oggi non sono presenti. Anche i media hanno subito derubricato il caso, dopo le parole del Procuratore a poche ore dall’accaduto, perché questo è un paese in cui basta che parli un magistrato perché tutto sia messo a tacere”. Lei in questi giorni ha scritto: “Il problema è che un lavoratore straniero vale poco da vivo come da morto”, sta anche qui la ragione di un certa indifferenza? “Credo di sì. Se si fosse trattato di un lavoratore italiano iscritto a un grande sindacato credo che per primi i media avrebbero trattato la cosa diversamente”. Ma lei parlerebbe esplicitamente di “insabbiamento”? “Diciamo che vedo una fortissima sottovalutazione del problema e un tentativo di minimizzarlo. Era dagli anni 50 che un lavoratore non moriva durante una manifestazione sindacale fuori da una fabbrica. Sono cose che non devono succedere. Per questo chiediamo che sia fatta piena giustizia e chiarezza”. Giovanni Paglia ha già presentato un’interrogazione al ministro su quanto accaduto, al momento non si registrano interventi di altre forze politiche in merito, mentre sul tema è intervenuto anche Roberto Saviano con un durissimo attacco nei confronti delle forze sindacali confederali e del governo.

Santa Europa Defensora, a teatro parole nuove per raccontare la frontiera

Il bel debutto di Lorenzo Carpinelli e Iacopo Gardelli in scena a Vulkano, San Bartolo, fino a lunedì 19 settembre

Un’ora per guardarsi allo specchio, per mettersi nei panni di chi vive al di là della frontiera e quella frontiera cerca di superarla fisicamente, rischiando la vita, senza poter tornare indietro.

Siamo a Vulkano, per la prima di Santa Europa Defensora, lo spettacolo scritto da Iacopo Gardelli, intrepretato da Lorenzo Carpinelli e diretto da entrambi in una coproduzione Gruppo dello Zuccherificio e Ravenna Teatro in scena fino al 19 settembre, ma siamo soprattutto a Melilla, vicino al campo dove sostano i migranti africani che tentano qui di scavalcare il triplice muro che protegge l’enclave spagnola proprio da loro.

Perché loro sono il nemico. Scalzi, soli, forti solo della spinta ad andare avanti e dell’impossibilità a tornare indietro, costretti a un gesto fisico che viene messo in parallelo con quello di uno sportivo, di un centometrista.Entrambi condividono la stessa preghiera al “dio delle gambe”, ma per una meta ben diversa. Uno spettacolo ben ritmato e bene intepretato dal bravo attore appena ventiduenne evidentemente cresciuto alla non-scuola delle Albe e capace di cambiare più registri sulla base di un testo complesso e coraggioso di un altrettanto giovane autore, Gardelli è infatti del 1990.

È la prima volta che porta e vede in scena un suo testo, che nonostante qualche piccola tentazione didascalica riesce ad affrontare un tema tanto trattato con uno sguardo e con parole nuove. Non a caso gli applausi nella piccola e intima sala di Vulkano, dove una scenografia essenziale ma efficace ha contribuito a sottolineare la forza anche emotiva dello spettacolo, alla prima sono scrosciati a lungo. Sentiamo Iacopo Gardelli il giorno dopo il debutto, comprensibilmente soddisfatto.

E gli chiediamo perché abbia scelto proprio quella frontiera tra tutte, così lontana per noi rispetto ad altre. «Perché è molto diversa da quella liquida del mare, di cui parlava per esempio lo spettacolo delle Albe Rumore di acque. Nel mare c’è comunque una base di reminiscenze che abbiamo, l’immigrazione italiana è passata dal mare. Non solo, la traversata in mare dipende dal caso, dalla fortuna, non ha nulla di meritocratico, una nave affonda a prescindere da chi trasporta. Qui mi colpiva la fisicità dello scontro, il gesto quasi atletico e poiché stavo cercando un legame, un’ispirazione che parlasse di sport, anche perché Ravenna è città dello sport quest’anno, ho pensato di aver trovato il soggetto. Ma temevo che lo spettatore potesse non cogliere questo doppio personaggio, invece vedo che non è accaduto».

Carpinelli GardelliPer la verità il doppio è piuttosto percepibile e a un certo punto diventa motivo di alleggerimento e occasione di una riflessione sul ruolo della stampa impietoso e amaramente ironico.  Per il resto, è il registro drammatico a dominare. «Mi sono documentato moltissimo e tutte le parole che dice il mio protagonista sono frutto di ricerche, basate sulla documentazione raccolta. Ho seguito in particolare il lavoro di Palazòn, un attivista spagnolo, l’autore della famosa foto in cui gli occidentali giocano a golf mentre i migranti sono appesi alla barriera». Immagini che disturbano, come quelle che vengono proiettate alla fine dello spettacolo e tolgono ogni illusione di aver assistito all’incubo partorito da una mente artistica lungi da ogni aggancio con la realtà.

Nel fargli i complimenti gli chiediamo se per questo primo allestimento curato da loro stessi per la regia hanno potuto contare sull’aiuto e l’esperienza in particolare delle Albe. «Sì, anzi, permettimi di ringraziare pubblicamente tutta la squadra di Ravenna Teatro: sono stati molto disponibili, ci hanno chiamato tutti dopo la prima e dobbiamo moltissimo ai consigli in particolare di Alessandro Argnani,  Alessandro Renda e Roberto Magnani in fase di realizzazione». La speranza è ora quello di portarlo fuori Ravenna e farlo girare. «Sì, certo, ma ora l’obiettivo è arrivare a domenica!». Per la verità, è stata aggiunta anche una data lunedì 19 settembre, alle 21, alle repliche di sabato e domenica alle 17.  Informazioni e prenotazione (obbligatoria): Ravenna Teatro, tel. 333 7605760, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; mail organizzazione@ravennateatro.com.

Gli autori del Tempo ritrovato

Torna la rassegna di incontri a Palazzo Rasponi:
in calendario anche Durastanti e Vinci

Nicolai lilinPrende il via mercoledì 21 settembre a Palazzo Rasponi, a Ravenna, la nuova rassegna di incontri letterari “Il tempo ritrovato” diretta da Matteo Cavezzali dell’associazione  Onnivoro con la collaborazione di Stefano Bon e della libreria Dante. Si comincia con Nicolai Lilin, l’autore del celeberrimo Educazione siberiana e già ospite di ScrittuRa Festival,  e il suo ultimo libro Spy story, Love Story (Einaudi) alle 18.30. Il 28 settembre sarà invece la volta di un altro ritorno, quello di Angelo Ferracuti che, dopo il libro dedicato alla tragedia della Mecnavi, Il costo della vita, e un libro sui portalettere, ha ora pubblicato Addio: il romanzo della fine del lavoro. Tra gli ospiti a venire ci saranno poi Ugo Cornia (il 5 ottobre), Claudia Durastanti (l’11 ottobre al Fargo), Matthieu Mananus (il 12 ottobre) e Maria Giovanna Luini (19 ottobre), ma la rassegna proseguirà fino ad aprile con cadenza settimanale portando anche in questa stagione  altri grandi protagonisti della scena letteraria italiana come Simona Vinci, appena insignita del Premio Campiello, Andrej Longo, Giuliana Sgrena.

Ammutinamenti:corpo a corpo per giovani autori della danza

Fine settimana con artisti emergenti. LE FOTO

Ammutinamenti 2016Prosegue il festival di danza urbana e d’autore Ammutinamenti, a cura dell’associazione Cantieri, con la direzione artistica di Monica Francia e Selina Bassini. In particolare dal 16 al 18 settembre si svolgerà uno dei nuclei centrali della manifestazione: la sezione “Vetrina della giovane danza d’autore”, in cui protagonisti sono giovani autori e compagnie emergenti, selezionati dai più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte della rete Anticorpi XL.

Partecipano al ventennale: Arianna Rodeghiero (Lombardia), Olimpia Fortuni (Emilia Romagna), Andrea Costanzo Martini (Piemonte), Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Francesca Ugolini/ Cie MF (Campania), Orlando Izzo (Abruzzo), Barbara Berti (Emilia Romagna), Fabio Novembrini, Roberta Racis (Puglia/Sardegna/Veneto), Maria Francesca Guerra –(Marche), Sara Pischedda (Sardegna), Collettivo PirateJenny (Lombardia), Francesco Marilungo (Marche), Masako Matsushita (Marche), Mattia Russo, Antonio De Rosa / Kor’sia (Campania), Davide Valrosso (Puglia), Mattia De Virgiliis (Umbria), Alessandro Sollima (Sicilia), Nicola Marrapodi e Roberto Orlacchio (Liguria), Marco Bissoli (Veneto), Ermanno Sbezzo (Emilia Romagna / Sicilia) e Aristide Rontini (Emilia Romagna). Gli spettacoli della Vetrina sono ospitati in luoghi storici e inediti della città come: Artificerie Almagià, Mar- Museo d’arte della città di Ravenna, Teatro Alighieri, Piazza Einaudi.

Novità di questa edizione l’apertura per la prima volta alla città di Garage Gradenigo, che inaugura ospitando una perfomance della Vetrina e con una particolare temporary exibition a cura di Rou Materiaal.
Oltre ai giovani artisti, al festival partecipano autori affermati e in particolare, dopo le performace di Simona Bertozzi e Motus, il gruppo nanou presenterà due lavori Xebeche, in collaborazione con Ravenna Festival (16 settembre alle 17, Teatro Alighieri); e Sport (17 settembre ore 14.30, 16 e 17, Mar museo d’arte della città) che mette in scena un’atleta, colta nell’intimità dei preparativi per l’esecuzione dell’elemento ginnico, per esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza. Lo spettacolo è inserito nella rassegna Terzo Tempo, promossa dall’assessorato allo Sport del Comune di Ravenna. Sempre il 17 alle 19 al Rasi in cartellone anche “Prove d’autore XL” esito finale della residenza d’autore condotta da Nicola Galli/De Rerum Natura con il gruppo di danza contemporanea del Balletto di Toscana Junior (17 settembre, ore 19).  Come di consueto conclude il festival il progetto CorpoGiochi (dal 19 al 22 settembre) con gli Assaggi di danza d’autore a scuola e i Compiti in piazza, dimostrazioni di prove urbane con protagonisti i bambini.

Nella gallery di immagini sotto gli scatti del fotografo Dario Bonazza di alcuni eventi che hanna animato i primi giorni festival Ammutinamenti 2017

Sostegno a scuola: il Comune interviene con oltre 80mila ore l’anno

Il bando da 1milione e 700mila euro l’anno vinto dalle cooperative locali del Consorzio Selenia che già gestivano il servizio

Capitolo da sempre particolarmente delicato dentro la scuola è quello del sostegno. Infatti, anche quando saranno individuate e assegnate le 18 cattedre al momento scoperte, le ore che lo Stato garantisce ai ragazzi che ne hanno bisogno non sono mai state sufficienti, né lo saranno quest’anno. E come è sempre accaduto, a supplire alla mancanza sarà nel territorio ravennate il Comune di Ravenna tramite i Servizi Sociali. A giugno era stato messo a bando proprio questo servizio e tra i lavoratori delle cooperative che hanno sempre operato e i genitori c’era stata anche qualche preoccupazione visto quanto accaduto ad altri servizi, come il pre e post scuola, che l’anno prima erano stati vinti da cooperative non del territorio dopo anni di continuità. E la continuità in un servizio come quello al sostegno è quanto mai preziosa. Dunque è con sollievo che è stata accolta la notizia che il bando è stato effettivamente vinto dal consorzio Selenia, che riunisce una serie di cooperative locali, le stesse che già fornivano il servizio, e che entrerà in attività da subito. Il bando è valido per due anni, prevede un ammontare complessivo di 80mila ore per 1milione e 700mila euro all’anno, pari a poco più di 21 euro all’ora. Il consorzio ha ottenuto il punteggio più alto su tutte le voci, compresa quella dell’aspetto qualitativo e della formazione degli educatori che entreranno nelle scuole. Si tratta di figure che vanno in supporto al docente e che non possono in alcun modo sostituirlo ma che sono comunque formati come educatori e non semplici operatori (come accade altrove) e che seguiranno oltre 300 bambini e ragazzi in classi di ogni ordine e grado. Il numero di ore preciso non è ancora stato quatificato con esattezza e si saprà solo a fine settembre, quando gli organici di fatto saranno definiti, ma il fabbisogno si prevede sarà in aumento e non in calo rispetto agli anni passati. «La stima – ci spiega l’assessore ai Servizi Sociali Valentina Morigi – viene fatta ogni anno a fine giugno sulla base dello storico e delle nuove iscrizioni. E il dato è in crescita sia per l’aumento delle diagnosi precoci, sia per l’aumento di casi cosidetti “comportamentali”, dove non ci sono disabilità intellettive, ma difficoltà di relazione, disturbi del linguaggio. Abbiamo quindi messo in conto che le ore effettivamente necessarie saranno anche di più». A fornirle sarà sempre il Consorzio Selenia alla tariffa oraria prevista dal bando. Sempre, naturalmente, a totale carico delle casse comunali. «Il fatto che sia il Comune – aggiunge Morigi – a supplire a un servizio che dovrebbe essere garantito dallo Stato crea enormi sperequazioni di trattamento tra i territori in base a come il problema viene preso in carico o non preso in carico dall’ente locale».

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