giovedì
03 Luglio 2025

Litiga con la moglie ed esce di casa Nella notte lo cercano anche i carabinieri

Forlivese di 51 anni in vacanza a Lido di Savio fa ritorno nella sua abitazione solo la mattina dopo. Ricerche anche per un pensionato

Dopo aver litigato con la moglie è uscito dalla propria casa estiva di Lido di Savio senza fare ritorno. Nella notte tra mercoledì e giovedì è stato così attivato dai carabinieri il piano provinciale di ricerche delle persone scomparse utilizzando anche il servizio di localizzazione del suo telefono cellulare. Fortunatamente l’uomo, un 51enne, dopo aver contattato i parenti, ha fatto ritorno la mattina successiva nella sua casa nel Forlivese.

Nella stessa giornata di mercoledì è giunta ai carabinieri anche una seconda chiamata per una persona scomparsa. In questo caso si trattava di un pensionato 74enne, che si era allontanato di casa per una passeggiata in centro a Milano Marittima e che è stato rintracciato poche ore dopo.

Inseguimento da film in autostrada dopo il furto a un impianto fotovoltaico

In manette un uomo che ha speronato con il furgone l’auto
della polizia e ha poi tentato la fuga scavalcando una recinzione

Quel furgone in sosta nella piazzola vicino alla barriera autostradale di Ravenna ha destato la curiosità degli agenti della polstrada che, nella notte tra mercoledì e giovedì, si sono avvicinati per un controllo. Al loro arrivo il passeggero del veicolo si è dato precipitosamente alla fuga nei campi, dileguandosi nell’oscurità, mentre il conducente ha messo in moto e si è dato alla fuga. Ne è nato un inseguimento in stile film d’azione, fortunatamente senza conseguenze per nessuno. L’auto della polizia lo ha infatti affiancato per intimargli l’alt ma per tutta risposta il conducente ha sterzato bruscamente a sinistra, speronandola, poi si è buttato sull’asfalto, con il furgone ancora in marcia, cercando così una disperata fuga a piedi. L’autocarro ha continuato la propria corsa schiantandosi prima contro il guard-rail centrale e poi nella parte destra della carreggiata, fermandosi nella corsia di emergenza. Il fuggitivo è invece stato inseguito dai poliziotti e raggiunto nella scarpata autostradale mentre stava cercando di scavalcare la recinzione. Ne è scaturita una colluttazione con i due agenti che hanno riportato lesioni poi curate in ospedale.

Una volta bloccato l’uomo, i poliziotti hanno ispezionato la piazzola da dove era partito il furgone, trovando nella scarpata sei “inverter”, i dispositivi elettronici utilizzati per convertire l’energia dei pannelli fotovoltaici, mentre lì vicino era evidente un taglio della recinzione autostradale, con tracce che portavano a un impianto appunto di pannelli fotovoltaici, da dove erano stati rubati i dispositivi.

L’uomo, un tunisino di 48 anni residente nel ferrarese ma di fatto senza fissa dimora con regolare permesso di soggiorno, è stato quindi arrestato in flagranza di reato per rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento.

Contadino coltivava cannabis per uso personale: all’alba arrivano i carabinieri

Otto piante tra i filari e altre essiccate in casa: arrestato 44enne

Quando si è trovato di fronte i carabinieri, all’alba di questa mattina (giovedì 18 agosto), ha subito ammesso di aver coltivato delle piante di cannabis per uso personale, accompagnando i militari sul posto. Un 44enne contadino, italiano, è stato così arrestato per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Tra i filari a circa 150 metri dall’abitazione in cui vive con la sua famiglia, a Fognano, c’erano infatti sei piante di cannabis, tre già mature con inflorescenze e altre tre di piccole dimensioni. Continuando la perquisizione i carabinieri hanno trovato altre due piante tra le coltivazioni, mentre all’interno della casa sono state trovate tre piante già essiccate e 40 grammi di marijuana, che il contadino ha confermato di consumare e quindi di detenere esclusivamente per uso personale.

Il giudice del tribunale ha convalidato l’arresto e ora in attesa del processo (ha richiesto i termini a difesa) il 44enne dovrà presentarsi tutti i giorni al comando dei carabinieri di Fognano.

Spaccio nel parcheggio a Lido Adriano I carabinieri arrestano il pusher 27enne

A comprare 10 grammi di marijuana un turista emiliano

Si sono incontrati nel parcheggio pubblico di via Metastasio, a Lido Adriano. Poche parole e uno scambio veloce. Ad assistere alla scena i carabinieri, che hanno fermato prima l’acquirente – un 29enne torinese di nascita ma residente a Ozzano nell’Emilia –, trovandogli addosso circa 10 grammi di marijuana, poi il pusher, un 27enne italiano originario di Napoli ma residente a Lido Adriano, con alcuni precedenti. Aveva appena guadagnato 100 euro, sequestrati dai carabinieri insieme ai circa 100 grammi di marijuana ritrovati nella sua abitazione insieme a materiale per il confezionamento, bilancini di precisione e anche un’agenda con nomi e cifre annotate di fianco.

L’uomo è stato accompagnato nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo: al termine dell’udienza, celebrata nella mattinata di oggi (giovedì 18 agosto) con la convalida dell’arresto, l’uomo ha richiesto i termini a difesa.

«Animali morti e sofferenti, degrado e furti al parco Bucci di Faenza»

L’associazione Essere Animali attacca il Comune per la gestione

L’associazione “Essere Animali” diffonde un video (in fondo a questo articolo) che documenta la presenza, all’interno del parco urbano Roberto Bucci di Faenza, di numerosi animali morti e, in una lettera aperta indirizzata al Comune, denuncia la mancanza di un adeguato programma di gestione.

«A partire dalla metà dello scorso mese di luglio – scrivono da Essere Animali – sono pervenute alla sede dell’associazione numerose segnalazioni di cittadini che descrivevano una gravissima situazione di degrado e incuria in atto ormai da tempo presso il Parco Bucci di Faenza. I cittadini mostravano particolare preoccupazione per la costante presenza di animali morti, in particolare pesci, anatre ed oche che, in avanzato stato di decomposizione, galleggiavano nelle acque dei laghetti imputridendole e liberando nauseanti miasmi. Contemporaneamente era possibile individuare, un po’ in tutto il parco, animali agonizzanti con evidenti difficoltà motorie ed in stato di grave sofferenza. Davanti a tali tristi scene diversi cittadini richiedevano l’intervento dei volontari che partecipano alla gestione del Parco Bucci i quali, incredibilmente, si mostravano impreparati e disorientati, invitando i cittadini a prendersi direttamente carico degli animali in difficoltà e a portarli, di loro iniziativa e a loro spese, presso un medico veterinario di loro fiducia. Altri volontari invece proponevano avventate e fantasiose diagnosi e, senza consultare alcun medico veterinario, avviavano terapie improvvisate».

Altre segnalazioni descrivevano ulteriori problematiche concomitanti quali: «la continua ed inarrestabile proliferazione dei conigli presenti in soprannumero in tutto il parco; la costante presenza di rifiuti abbandonati ormai da tempo sotto i cespugli e sotto le alberature; le acque putride e melmose in entrambi i laghetti; una situazione di generale incuria nella gestione delle alberature con alberi secchi, morenti o abbattuti e lasciati per lungo tempo a terra; vialetti sconnessi e pieni di buche».

«Infine – continua l’associazione – alcuni segnalanti descrivevano frequenti episodi sia di sottrazione, ma sarebbe più opportuno parlare di furto, degli animali del parco considerati più pregiati, sia di abbandono di animali esotici o domestici non più voluti dai proprietari».

Viste le accorate segnalazioni, gli attivisti dell’associazione hanno provveduto a monitorare il parco per circa quindici giorni, compiendo rilievi video e fotografici e parlando ripetutamente sia con i visitatori del parco sia con i volontari che lo gestiscono.

«Da questa piccola indagine conoscitiva è emerso un quadro degradante ed estremamente preoccupante – scrive Essere Animali –: il Parco Roberto Bucci di Faenza è affetto da una gravissima e cronica carenza gestionale che vede da un lato l’incomprensibile atteggiamento del Comune di Faenza, che si dimostra distratto ed insensibile rispetto alle serie problematiche che affliggono il parco, dall’altro il dottor Raffaele Gattelli, biologo, incaricato solo verbalmente da parte del Comune di Faenza di gestire il Parco Bucci ma privo, a più di un anno dall’inizio della sua attività, di una convenzione scritta che ne chiarisca ruoli e poteri. Infine un gruppo di volontari dotati di molta buona volontà ma di scarse conoscenze tecniche che teoricamente dovrebbero solo collaborare alla gestione del parco, ma che nella realtà si assumono, nel vuoto gestionale lasciato dal Comune, ruoli dirigenziali, arrivando addirittura a svolgere attività che sarebbero specifica prerogativa di un medico veterinario quali la diagnosi delle malattie in corso e la somministrazione di farmaci».

«Appare quindi evidente – termina l’associazione –, contrariamente a quanto affermato dal Comune di Faenza negli articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi, come il vero problema del Parco Bucci non sia la mancanza di fondi e la conseguente necessità di reperirli, quanto piuttosto l’atavico deficit gestionale. In tale contesto anche l’eventuale reperimento dei 600 mila euro previsti dal Comune di Faenza per rinnovare il parco si rivelerebbe totalmente inutile poiché tale somma andrebbe spesa per un parco privo di una gestione faunistica e ambientale adeguata».

L’associazione pone quindi a tutti coloro che sono coinvolti nella gestione del Parco Bucci i seguenti quesiti: «Che ruolo e che funzioni dovrebbe avere nella gestione del Parco Bucci il Dr. Raffaele Gattelli? Come mai un parco che ha come elemento costitutivo fondamentale la presenza di animali non è dotato di un medico veterinario di riferimento? È corretto che volontari privi di specifica preparazione tecnica si improvvisino tecnici della gestione faunistica nonché medici veterinari? Oltre ad una questione etica il problema è anche di tipo sanitario: com’è possibile che i bambini di Faenza siano costretti a giocare in un parco caratterizzato da acque putride dove si sviluppano malattie quali il botulismo che riempiono poi l’area verde di animali morti e in putrefazione o di animali agonizzanti? Alcuni anni fa, grazie ad un enorme lavoro svolto interamente da volontari senza spese per il comune, l’intera popolazione di conigli residente nel Parco Bucci, oltre 380 esemplari, fu catturata e data in adozione. Successivamente furono reintrodotti nel parco una trentina di esemplari tutti sterilizzati e i gestori avrebbero dovuto catturare i nuovi conigli, ovviamente non sterilizzati, via via abbandonati dai cittadini. Vista questa condizione di partenza come si è potuto giungere all’attuale situazione totalmente fuori controllo?».

L’associazione chiede inoltre al Comando Provinciale di Ravenna del Corpo forestale dello Stato se il sindaco non sia da considerare responsabile degli animali ospitati al parco.

«Animali morti e sofferenti, degrado e furti al parco Bucci di Faenza»

L’associazione Essere Animali attacca il Comune per la gestione

L’associazione “Essere Animali” diffonde un video (in fondo a questo articolo) che documenta la presenza, all’interno del parco urbano Roberto Bucci di Faenza, di numerosi animali morti e, in una lettera aperta indirizzata al Comune, denuncia la mancanza di un adeguato programma di gestione.

«A partire dalla metà dello scorso mese di luglio – scrivono da Essere Animali – sono pervenute alla sede dell’associazione numerose segnalazioni di cittadini che descrivevano una gravissima situazione di degrado e incuria in atto ormai da tempo presso il Parco Bucci di Faenza. I cittadini mostravano particolare preoccupazione per la costante presenza di animali morti, in particolare pesci, anatre ed oche che, in avanzato stato di decomposizione, galleggiavano nelle acque dei laghetti imputridendole e liberando nauseanti miasmi. Contemporaneamente era possibile individuare, un po’ in tutto il parco, animali agonizzanti con evidenti difficoltà motorie ed in stato di grave sofferenza. Davanti a tali tristi scene diversi cittadini richiedevano l’intervento dei volontari che partecipano alla gestione del Parco Bucci i quali, incredibilmente, si mostravano impreparati e disorientati, invitando i cittadini a prendersi direttamente carico degli animali in difficoltà e a portarli, di loro iniziativa e a loro spese, presso un medico veterinario di loro fiducia. Altri volontari invece proponevano avventate e fantasiose diagnosi e, senza consultare alcun medico veterinario, avviavano terapie improvvisate».

Altre segnalazioni descrivevano ulteriori problematiche concomitanti quali: «la continua ed inarrestabile proliferazione dei conigli presenti in soprannumero in tutto il parco; la costante presenza di rifiuti abbandonati ormai da tempo sotto i cespugli e sotto le alberature; le acque putride e melmose in entrambi i laghetti; una situazione di generale incuria nella gestione delle alberature con alberi secchi, morenti o abbattuti e lasciati per lungo tempo a terra; vialetti sconnessi e pieni di buche».

«Infine – continua l’associazione – alcuni segnalanti descrivevano frequenti episodi sia di sottrazione, ma sarebbe più opportuno parlare di furto, degli animali del parco considerati più pregiati, sia di abbandono di animali esotici o domestici non più voluti dai proprietari».

Viste le accorate segnalazioni, gli attivisti dell’associazione hanno provveduto a monitorare il parco per circa quindici giorni, compiendo rilievi video e fotografici e parlando ripetutamente sia con i visitatori del parco sia con i volontari che lo gestiscono.

«Da questa piccola indagine conoscitiva è emerso un quadro degradante ed estremamente preoccupante – scrive Essere Animali –: il Parco Roberto Bucci di Faenza è affetto da una gravissima e cronica carenza gestionale che vede da un lato l’incomprensibile atteggiamento del Comune di Faenza, che si dimostra distratto ed insensibile rispetto alle serie problematiche che affliggono il parco, dall’altro il dottor Raffaele Gattelli, biologo, incaricato solo verbalmente da parte del Comune di Faenza di gestire il Parco Bucci ma privo, a più di un anno dall’inizio della sua attività, di una convenzione scritta che ne chiarisca ruoli e poteri. Infine un gruppo di volontari dotati di molta buona volontà ma di scarse conoscenze tecniche che teoricamente dovrebbero solo collaborare alla gestione del parco, ma che nella realtà si assumono, nel vuoto gestionale lasciato dal Comune, ruoli dirigenziali, arrivando addirittura a svolgere attività che sarebbero specifica prerogativa di un medico veterinario quali la diagnosi delle malattie in corso e la somministrazione di farmaci».

«Appare quindi evidente – termina l’associazione –, contrariamente a quanto affermato dal Comune di Faenza negli articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi, come il vero problema del Parco Bucci non sia la mancanza di fondi e la conseguente necessità di reperirli, quanto piuttosto l’atavico deficit gestionale. In tale contesto anche l’eventuale reperimento dei 600 mila euro previsti dal Comune di Faenza per rinnovare il parco si rivelerebbe totalmente inutile poiché tale somma andrebbe spesa per un parco privo di una gestione faunistica e ambientale adeguata».

L’associazione pone quindi a tutti coloro che sono coinvolti nella gestione del Parco Bucci i seguenti quesiti: «Che ruolo e che funzioni dovrebbe avere nella gestione del Parco Bucci il Dr. Raffaele Gattelli? Come mai un parco che ha come elemento costitutivo fondamentale la presenza di animali non è dotato di un medico veterinario di riferimento? È corretto che volontari privi di specifica preparazione tecnica si improvvisino tecnici della gestione faunistica nonché medici veterinari? Oltre ad una questione etica il problema è anche di tipo sanitario: com’è possibile che i bambini di Faenza siano costretti a giocare in un parco caratterizzato da acque putride dove si sviluppano malattie quali il botulismo che riempiono poi l’area verde di animali morti e in putrefazione o di animali agonizzanti? Alcuni anni fa, grazie ad un enorme lavoro svolto interamente da volontari senza spese per il comune, l’intera popolazione di conigli residente nel Parco Bucci, oltre 380 esemplari, fu catturata e data in adozione. Successivamente furono reintrodotti nel parco una trentina di esemplari tutti sterilizzati e i gestori avrebbero dovuto catturare i nuovi conigli, ovviamente non sterilizzati, via via abbandonati dai cittadini. Vista questa condizione di partenza come si è potuto giungere all’attuale situazione totalmente fuori controllo?».

L’associazione chiede inoltre al Comando Provinciale di Ravenna del Corpo forestale dello Stato se il sindaco non sia da considerare responsabile degli animali ospitati al parco.

La motovedetta che salva i migranti a Lampedusa: «Tutti vanno soccorsi»

In partenza da Ravenna: lunga 25 metri, ospiterà fino a 170 persone

Anche quest’anno l’equipaggio della motovedetta CP 274 di stanza a Marina di Ravenna, dipendente dalla Direzione Marittima dell’Emilia-Romagna, raggiungerà il canale di Sicilia per entrare a fare parte del dispositivo navale che garantisce il soccorso dei migranti che prendono il mare in fuga da guerre e persecuzioni.

Il comandante della motovedetta della Guardia Costiera è il maresciallo Giulio Nardozza e conosce bene il fenomeno essendo già stato a Lampedusa e avendo più volte collaborato in Grecia con l’agenzia europea Frontex sull’isola di Samos, con ancora negli occhi le 1.200 persone soccorse nel 2014.

«In mare – dice Nardozza – c’è solidarietà: vige la legge che chi è in difficoltà va soccorso. Facciamo questo lavoro con tanta passione la stessa che ci lega a molti amanti del mare, poi quando salvi una vita la soddisfazione è grande e ripaga dei tanti sacrifici, delle ore trascorse in mare e della distanza dalle famiglia. Siamo consapevoli di affrontare un’esperienza impegnativa e provante: oltre che marinai siamo anche militari addestrati ed equipaggiati anche per affrontare il peggio».

La motovedetta è lunga 25 metri per 60 tonnellate di stazza, è dotata di sistemi attivi e passivi di difesa e può rimanere in assetto di ricerca anche per tre giorni di seguito. Osservandola risulta difficile immaginare che possa ospitare a bordo 170 persone, eppure – scrivono dalla Guardia Costiera – è la realtà che tutti i giorni, da fine agosto, si troverà ad affrontare l’equipaggio romagnolo composto, oltre che dal maresciallo Nardozza, da Maurizio Petruzzello, Nicolò Sparta, Aurelio Rizzi, Francesco Corrado, Giuseppe Vitale, Costantino D’Alessio, Valerio Fratini e Paolo Barone.

Il ministro Boschi alla festa dell’Unità di Borgo Sisa

Nella frazione tra Ravenna e Forlì anche un dibattito
con i sindaci delle due città. Stand aperti dal 20 al 29 agosto

Il ministro Maria Elena Boschi – al centro del dibattito nazionale per la “sua” riforma costituzionale e anche per le polemiche (e le vignette) che ne conseguono – sarà l’ospite più atteso della tradizionale festa dell’unità di Borgo Sisa, piccola frazione a cavallo tra Ravenna e Forlì, che si terrà al campo sportivo dal 20 al 29 agosto. L’appuntamento con la Boschi è per mercoledì 24 mentre il 22 si affronterà lo stesso tema con Emanuele Fiano, deputato e responsabile nazionale del Pd con delega appunto alle Riforme.

Si tratteranno poi anche temi locali il 26 con il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il 29 con il confronto tra i sindaci di Forlì (Davide Drei) e Ravenna (Michele de Pascale).

Naturalmente tutte le sere musica dal vivo e stand gastronomico (con anche lumache e rane fritte).

Il ministro Boschi alla festa dell’Unità di Borgo Sisa

Nella frazione tra Ravenna e Forlì anche un dibattito
con i sindaci delle due città. Stand aperti dal 20 al 29 agosto

Il ministro Maria Elena Boschi – al centro del dibattito nazionale per la “sua” riforma costituzionale e anche per le polemiche (e le vignette) che ne conseguono – sarà l’ospite più atteso della tradizionale festa dell’unità di Borgo Sisa, piccola frazione a cavallo tra Ravenna e Forlì, che si terrà al campo sportivo dal 20 al 29 agosto. L’appuntamento con la Boschi è per mercoledì 24 mentre il 22 si affronterà lo stesso tema con Emanuele Fiano, deputato e responsabile nazionale del Pd con delega appunto alle Riforme.

Si tratteranno poi anche temi locali il 26 con il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il 29 con il confronto tra i sindaci di Forlì (Davide Drei) e Ravenna (Michele de Pascale).

Naturalmente tutte le sere musica dal vivo e stand gastronomico (con anche lumache e rane fritte).

Oltre duemila persone per Di Battista e contro la riforma della Costituzione

Il deputato del Movimento 5 Stelle a Cervia per il suo tour a favore
del No al referendum. «Basterebbero meno ferie in parlamento…»

Oltre duemila persone hanno partecipato nella serata di ieri, mercoledì 17 agosto, alla tappa cervese del tour di Alessandro Di Battista. Il deputato del Movimento 5 Stelle sta girando l’italia (in motorino) per sostenere il “No” al referendum costituzionale del prossimo autunno.

«Ci sono migliaia di persone e ci saranno 2-3 poliziotti – ha attaccato Di Battista sul palco di Cervia – perché lo sanno che quando si riuniscono i cittadini sovrani i ladri sono altrove…». I «cittadini sovrani» sono stati al centro del suo intervento, terminato con l’appello «a essere cospiratori», a inventarsi qualcosa per coinvolgere più persone possibile, a informarsi, «perché insieme valiamo tanto, molto di più di questi quattro cialtroni non votati da nessuno». Nel mirino di Di Battista ovviamente Renzi e una riforma che, secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, è stata pensata solo per i poteri forti – di cui il premier sarebbe un «prestanome» – per «le banche d’affari e gli istituti di credito». La Costituzione rappresenterebbe solo un ostacolo, secondo il capopopolo grillino, a quella privatizzazione selvaggia voluta dal capitalismo finanziario. «Vogliono continuare a smantellare lo stato sociale, cercando di arraffare il più possibile più in fretta che possono», ha detto Di Battista tra gli applausi, ricordando come la Costituzione sia già stata «picconata» negli anni con leggi ordinarie, anche dalla sinistra che, senza più Berlusconi da attaccare, «sta facendo anche peggio, col pugno alzato e arrostendo la salamella alle feste dell’Unità».

Secondo Di Battista la Costituzione può essere modificata, ma solo per dare più potere ai cittadini, con referendum propositivi senza quorum e l’obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare. «Sogno di raccogliere le firme e di poter abolire le pensioni d’oro e aumentare le minime», ha gridato tra l’entusiasmo generale.

I motivi che lo hanno spinto a girare le piazze d’Italia? Due in particolare: «La legge sulla tv di Renzi, che è peggiore di quella di Gasparri e Berlusconi e che ha già come effetto quello di togliere spazio alle ragioni del No – ha spiegato Di Battista, invitando a boicottare il Tg1 e sottolineando come lui non abbia la televisione e non sia stato così costretto a pagare il canone – e poi i 41 giorni di ferie della Camera dei Deputati, grazie a Madama Boldrini. Vogliono cambiare la Costituzione per velocizzare l’iter legislativo, ma basterebbe fare lavorare i parlamentari dal lunedì al venerdì e dare loro ferie normali come i comuni mortali…».

La serata è terminata con il coro del pubblico («Onestà-Onestà-Onestà»), il «Viva l’Italia», i ringraziamenti e i selfie di rito a cui si è sottoposto Di Battista, che la mattina dopo su Facebook posta una foto della piazza piena di Cervia invitando i giornali a scriverne e i «cittadini sovrani» ad aiutarlo a diffonderla.

Albergatore cervese muore in ospedale dopo essere stato investito da un pirata

Maurizio Picone lascia moglie e due figli. Gestiva l’hotel Caribia

È morto nella mattinata di ieri, mercoledì 17 agosto, Maurizio Picone, il 48enne albergatore cervese investito domenica sull’Adriatica, a Cesenatico, da un pirata della strada.

Picone gestiva l’hotel Caribia di Pinarella, dove in passato aveva gestito per molti anni il locale Tango.

È stato investito mentre si trovava in sella alla sua bicicletta (sua grande passione da oltre vent’anni) nel tardo pomeriggio del 14 agosto da un Fiorino con alla guida un altro albergatore, un 46enne di Lido di Savio che gestisce un hotel a Villamarina di Cesenatico e che dopo l’incidente non si è neppure fermato. Il pirata è stato però individuato poche ore dopo grazie al tam tam sui social network e alle segnalazioni della polizia municipale di Cesenatico. Si è giustificato parlando di un colpo di sonno, che non gli avrebbe fatto neppure notare di aver investito qualcuno. Dovrà rispondere, oltre che di omissione di soccorso, del reato di omicidio stradale.

Picone, molto noto nel Cervese, lascia la moglie e due figli.

Scoperta la banda delle finte asfaltature: denunciate otto persone

Proponevano lavori a privati e aziende che poi svolgevano
in modo diverso da quello concordato e chiedendo più soldi

Giravano tra abitazioni private e aziende proponendo di asfaltare piazzali più o meno grandi a prezzi molto convenienti. Poi svolgevano un lavoro maggiore di quello richiesto, riuscendo a farsi pagare di più (anche fino a dieci volte). Utilizzando però oltretutto materiale completamente difforme da quello concordato, molto diverso dal vero asfalto, riuscendo così a ottenere guadagni sempre maggiori. Una vera e propria truffa, secondo l’indagine dei carabinieri di Massa Lombarda, che hanno denunciato il piccolo gruppo, formato da otto persone: tre irlandesi, tre polacchi e due rumeni. Ora le indagini proseguirano.

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