lunedì
15 Settembre 2025

Mense scuola, in cucina ancora Camst La coop unico concorrente al bando

L’azienda si conferma con un ribasso del 6 percento: appalto da 55 milioni per servire 6.500 pasti al giorno

L’appalto da 55 milioni di euro per la refezione scolastica del Comune di Ravenna che tante polemiche aveva suscitato è stato vinto dall’unico concorrente in gara: Camst, che già si occupava del servizio ed è stato quindi, presumibilmente, l’unico a trovare interessante un appalto che richiedeva la messa a disposizione da parte del vincitore delle cucine (questo infatti il nodo che molti indicarono come critico in quanto favoriva inevitabilmente chi già stava erogando il servizio), in cui si preparano i 6.475 pasti giornalieri per i 6.975 iscritti serviti dai nidi alle medie agli studenti ravennati.

«Il fatto che fosse l’unico concorrente – spiega Ouidad Bakkali, assessore all’Istruzione – non deve far pensare che abbia vinto “per forza”. Camst ha rispettato infatti tutti i parametri e le richieste del bando e ha effettuato anche un ribasso del 6 percento». Dove andranno quelle risorse aggiuntive? Si tramuteranno in sconti per le famiglie? «Non al momento, no, anche se stiamo ragionando sulla possibilità di ritoccare al ribasso le tariffe. Ma al momento saranno reinvestiti nel settore istruzione per andare a soddisfare il fabbisogno crescente per esempio nell’area del sostegno su cui interveniamo come Comune».

Naturalmente su tutto il servizo mensa così come oggi è concepito grava la grande incognita del caso “panino” e delle sentenze che in Piemonte, a seguito del ricorso di alcune famiglie, hanno sancito che tutti gli studenti possono portarsi il pranzo da casa e consumarlo nella sala mensa, cosa fino a oggi vietata in qualsiasi scuola. Al massimo, ci sono dirigenti che alle medie permettono ai ragazzi di consumare un panino a scuola nelle giornate dei rientri, ma nell’atrio, non nella sala mensa. Alle elementari e alle materne (dove si consuma la maggior parte dei pasti) invece, per ragioni di sicurezza e sorveglianza, questo non è permesso. Ora tuttavia c’è un precedente che potrebbe allargarsi a macchia d’olio e segnare un cambiamento epocale per l’intero sistema che coinvolge le scuole, ma anche il Comune che eroga il servizio. Ci si sta attrezzando anche da queste parti per l’eventualità? A breve, ci spiega Bakkali che preferisce al momento non intervenire sulla questione, ci saranno incontri con i dirigenti scolastici e il tema sarà trattato anche in sede Anci.

A Ravenna il bonus cultura per i 18enni vale doppio

Altri incentivi oltre ai 500 euro del Governo

Per i 1.287 ragazzi del comune di Ravenna (575mila in Italia) che compiranno diciotto anni nel 2016 il bonus cultura di 500 euro stanziato dal Governo – da utilizzare entro la fine del 2017 per l’acquisto di libri, biglietti di musei, cinema, teatri, mostre, concerti, fiere, parchi naturali ed eventi – vale di più. Ravenna Festival, Ravenna Teatro, RavennAntica e il Museo d’arte, in collaborazione con il Comune, offrono a tutti i 18enni vantaggi aggiuntivi.

Con Ravenna Festival, Ravenna Teatro e Ravennaantica il bonus vale doppio: chi acquista un biglietto per uno degli spettacoli in calendario o per la visita a uno dei siti museali riceve un secondo biglietto da destinare a un amico fino a 26 anni. E, come regalo di benvenuto, Ravenna Festival ha riservato a tutti i diciottenni due biglietti per Mimì è una civetta (3 ottobre, Teatro Alighieri). RavennAntica crea anche un biglietto unico da 15 euro, il cui valore originale ammonta a 30 euro, che include una visita alla Domus dei Tappeti di Pietra, al Museo del mosaico Tamo, alla Cripta Rasponi con i Giardini Pensili, all’Antico Porto di Classe e al museo archeologico di Forlimpopoli. Il Museo d’arte invece garantisce a tutti i 18enni l’ingresso gratuito sia alle collezioni permamenti sia alle esposizioni temporanee, che saranno ospitate fino al 31 dicembre 2017.

Il bonus è utilizzabile dopo la registrazione su un sito creato per l’iniziativa: www.18app.it. Per guidare i giovani utenti alla scoperta di 18app e delle iniziative correlate, dal 19 settembre al 3 ottobre due punti informativi saranno attivi dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 18 alla biglietteria del Teatro Alighieri in via Mariani 2 (tel. 0544-249244 – scuola@ravennafestival.org) oppure alla Domus dei Tappeti di Pietra in via Barbiani 16 (tel. 054432512).

«Abbiamo voluto incentivare questa grande occasione concessa dal governo raddoppiando il bonus di 500 euro – spiega Antonio De Rosa, sovrintendente di Ravenna Festival –. Un’opportunità di ampliamento e condivisione delle esperienze culturali. Per diffondere maggiormente la notizia, Ravenna Festival ha spedito una lettera a casa ai 1.287 giovani ravennati che compiono la maggiore età, per fornire le prime informazioni e spiegare loro dove recarsi».

«La proposta di Ravenna per 18app è un’iniziativa dal grande valore simbolico – afferma l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – perché ci inseriamo nel progetto grazie alle idee maturate dalla collaborazione delle istituzioni culturali con il Comune della nostra città, al fine di accrescere le opportunità offerte dal Ministero e rivolgerle ai giovani, che hanno la possibilità di usufruire al meglio possibile, anche insieme agli amici, della grande offerta culturale data da Ravenna».

Omicidio Ballestri: la donna è stata colpita da almeno dieci bastonate

Risultati dell’autopsia: i segni su testa, braccia e mani indicano che ha tentato di difendersi. La morte tra il 15 e il 16 settembre

Sono almeno dieci i colpi di bastone che hanno raggiunto il corpo di Giulia Ballestri, la 40enne trovata morta il 18 settembre a Ravenna in una villa disabitata di proprietà del marito che è accusato dell’omicidio, il noto dermatologo Matteo Cagnoni ora in carcere. Si tratta dei primi risultati dell’autopsia svolta ieri, 22 settembre, dal professor Franco Tagliaro. È il sito internet dell’agenzia Ansa a darne notizia.

I segni dei colpi sono individuabili su testa, mani e braccia: le lesioni lasciano quindi pensare che la donna si sia difesa. A quanto emerge dall’autopsia la morte è avvenuta tra giovedì 15 e venerdì 16 ed è dovuta anche a soffocamento da sangue nei polmoni. Da sotto le unghie della donna è stato prelevato materiale che sarà analizzato. Si dovrà inoltre stabilire se, prima dell’omicidio, c’è stata violenza sessuale.

Il marito, come detto, è in carcere a Firenze dove è stato arrestato nella casa del padre, un docente universitario ed ex primario al Careggi. Nelle quattro ore di interrogatorio davanti al gip, difeso dall’avvocato Giovanni Trombini, il dermatalogo si è dichiarato innocente: al giudice ha raccontato di aver lasciato Ravenna per Firenze, come accadeva spesso vista la presenza della famiglia in Toscana, nella giornata di venerdì portando con sè i tre figli e non la moglie che aveva manifestato l’intenzione di restare a casa. Una circostanza che secondo il medico andava ricollegata con il recente accordo raggiunto tra i coniugi per la separazione: sapendo dell’esistenza di una relazione con un altro uomo, Cagnoni ha raccontato al giudice di ritenere che la donna fosse in compagnia sua e di non averla quindi più cercata.

Vino e cibo per tre giorni in sei piazze: Giovinbacco torna in centro storico e si allarga

Quattordicesima edizione della manifestazione dedicata al Sangiovese e ai vini di Romagna. Dal 21 ottobre spazio anche al mangiare

Non solo vino ma anche cibo, non più solo in una piazza ma in sei: la quattordicesima edizione di Giovinbacco, manifestazione enologica dedicata al Sangiovese e agli altri vini romagnoli, come nel 2015 si svolgerà nel centro storico di Ravenna (dal 21 al 23 ottobre) ma in una versione ampliata, sia negli spazi occupati che nell’offerta enogastronomica.

Dove si beve? Ricordando le difficoltà dell’anno scorso quando i visitatori assaltarono il piccolo stand in piazza del Popolo, quest’anno le degustazioni di vino si terrano anche nell’adiacente piazza Garibaldi: «L’allestimento – spiegano gli organizzatori – sarà diverso dalla passata edizione e lo spazio a disposizione del pubblico e delle cantine sarà più ampio: in questo modo la degustazione sarà facilitata e il contatto fra pubblico, produttori e sommelier sarà più agevole».

Dove si mangia? Il cibo invece troverà spazio in piazza Garibaldi e altre quattro aree del centro: piazza dell’Unità d’Italia, piazza XX Settembre, piazza Einaudi e piazza San Francesco. Questa l’offerta a disposizione dei visitatori: in piazza Garibaldi l’alleanza Slow Food dei Cuochi con la presenza di tre ristoranti (Osteria del Gran Fritto, la Campanara e I Passatelli del Mariani); in piazza XX settembre i chioschi con le piadine di Ravenna, Rimini e Cesenatico (tre maniere differenti di interpretare il cibo di strada per eccellenza della Romagna) e quelli con le birre artigianali; in piazza Unità d’Italia gli stand di Slow Food e dell’Associazione Il Lavoro dei Contadini con prodotti, incontri, laboratori, degustazioni, artigianato artistico e piatti cucinati al momento; in piazza Einaudi gli stand per la degustazione del cibo di strada di qualità con Osteria L’Acciuga, Ristorante Casa di Mare, Casa Spadoni, Per Te Catering e Borgo dei Guidi; in piazza San Francesco lo stand della Pasticceria Palumbo propone per tre giorni le panelle, gli arancini di Sicilia e altre specialità. Anche quest’anno sabato e domenica appuntamento con Madra, il mercato agricolo domenicale di Ravenna nelle vie Gordini e Corrado Ricci.

Quanto costa? L’ingresso in tutti gli spazi e stand è libero. Per gli assaggi di vino sono a disposizione carnet di tagliandi per le degustazioni (4, 6 e 10), che si acquistano in Piazza del Popolo e in Piazza Garibaldi con un costo da 8 euro a 15 euro con il calice e da 6 a 13 euro senza calice. Per alcune degustazinoi particolari sono necessari due tagliandi. I biglietti per l’assaggio del cibo di strada si acquistano nei singoli stand o chioschi e gli acquisti alle bancarelle del mercato agricolo e artigianale si fanno direttamente al banco vendita. Novità di quest’anno la possibilità di pagare con la app di Satispay usufruendo di agevolazioni e sconti sulle consumazioni con il semplice utilizzo di un cellulare.

Chi organizza? L’evento è realizzato con il patrocinio e la compartecipazione del Comune nonché con la collaborazione di numerosissimi soggetti pubblici e privati. Alla presentazione dell’evento in municipio c’erano l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, l’assessore al Commercio e alle attività produttive del Comune Massimo Cameliani, il presidente dell’agenzia Tuttifrutti Nevio Ronconi e alcuni rappresentanti della Condotta Slow Food di Ravenna. Con loro anche il sindaco Michele de Pascale: «Con questo evento Ravenna diventa vetrina di eccellenze enogastronomiche di tutta la Romagna. Questo è molto importante nell’ottica di concepire la Romagna come unica grande destinazione turistica». Per ogni ulteriore informazione anche sul calendario di iniziative ed eventi collaterali è possibile consultare il sito web www.giovinbacco.it.

Vino e cibo per tre giorni in sei piazze: Giovinbacco torna in centro storico e si allarga

Quattordicesima edizione della manifestazione dedicata al Sangiovese e ai vini di Romagna. Dal 21 ottobre spazio anche al mangiare

Non solo vino ma anche cibo, non più solo in una piazza ma in sei: la quattordicesima edizione di Giovinbacco, manifestazione enologica dedicata al Sangiovese e agli altri vini romagnoli, come nel 2015 si svolgerà nel centro storico di Ravenna (dal 21 al 23 ottobre) ma in una versione ampliata, sia negli spazi occupati che nell’offerta enogastronomica.

Dove si beve? Ricordando le difficoltà dell’anno scorso quando i visitatori assaltarono il piccolo stand in piazza del Popolo, quest’anno le degustazioni di vino si terrano anche nell’adiacente piazza Garibaldi: «L’allestimento – spiegano gli organizzatori – sarà diverso dalla passata edizione e lo spazio a disposizione del pubblico e delle cantine sarà più ampio: in questo modo la degustazione sarà facilitata e il contatto fra pubblico, produttori e sommelier sarà più agevole».

Dove si mangia? Il cibo invece troverà spazio in piazza Garibaldi e altre quattro aree del centro: piazza dell’Unità d’Italia, piazza XX Settembre, piazza Einaudi e piazza San Francesco. Questa l’offerta a disposizione dei visitatori: in piazza Garibaldi l’alleanza Slow Food dei Cuochi con la presenza di tre ristoranti (Osteria del Gran Fritto, la Campanara e I Passatelli del Mariani); in piazza XX settembre i chioschi con le piadine di Ravenna, Rimini e Cesenatico (tre maniere differenti di interpretare il cibo di strada per eccellenza della Romagna) e quelli con le birre artigianali; in piazza Unità d’Italia gli stand di Slow Food e dell’Associazione Il Lavoro dei Contadini con prodotti, incontri, laboratori, degustazioni, artigianato artistico e piatti cucinati al momento; in piazza Einaudi gli stand per la degustazione del cibo di strada di qualità con Osteria L’Acciuga, Ristorante Casa di Mare, Casa Spadoni, Per Te Catering e Borgo dei Guidi; in piazza San Francesco lo stand della Pasticceria Palumbo propone per tre giorni le panelle, gli arancini di Sicilia e altre specialità. Anche quest’anno sabato e domenica appuntamento con Madra, il mercato agricolo domenicale di Ravenna nelle vie Gordini e Corrado Ricci.

Quanto costa? L’ingresso in tutti gli spazi e stand è libero. Per gli assaggi di vino sono a disposizione carnet di tagliandi per le degustazioni (4, 6 e 10), che si acquistano in Piazza del Popolo e in Piazza Garibaldi con un costo da 8 euro a 15 euro con il calice e da 6 a 13 euro senza calice. Per alcune degustazinoi particolari sono necessari due tagliandi. I biglietti per l’assaggio del cibo di strada si acquistano nei singoli stand o chioschi e gli acquisti alle bancarelle del mercato agricolo e artigianale si fanno direttamente al banco vendita. Novità di quest’anno la possibilità di pagare con la app di Satispay usufruendo di agevolazioni e sconti sulle consumazioni con il semplice utilizzo di un cellulare.

Chi organizza? L’evento è realizzato con il patrocinio e la compartecipazione del Comune nonché con la collaborazione di numerosissimi soggetti pubblici e privati. Alla presentazione dell’evento in municipio c’erano l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, l’assessore al Commercio e alle attività produttive del Comune Massimo Cameliani, il presidente dell’agenzia Tuttifrutti Nevio Ronconi e alcuni rappresentanti della Condotta Slow Food di Ravenna. Con loro anche il sindaco Michele de Pascale: «Con questo evento Ravenna diventa vetrina di eccellenze enogastronomiche di tutta la Romagna. Questo è molto importante nell’ottica di concepire la Romagna come unica grande destinazione turistica». Per ogni ulteriore informazione anche sul calendario di iniziative ed eventi collaterali è possibile consultare il sito web www.giovinbacco.it.

«La ristorazione nelle finte sagre ha un fatturato abusivo di 37 milioni»

I dati annuali in provincia secondo uno studio di Confcommercio
«Solo il Comune di Faenza ha un regolamento. E gli altri sindaci?»

«In provincia di Ravenna, nel corso dell’anno il fatturato abusivo delle sagre nel mercato della ristorazione è di oltre 37 milioni di euro». Lo afferma uno studio della Confcommercio. Che così descrive la distorsione del fenomeno: «Si presentano come sagre ma in realtà sono vere e proprie attività commerciali, una sorta di somministrazione parallela che poco o nulla ha a che fare con le sagre propriamente dette».

L’associazione di categoria fa una classifica del fatturato abusivo in regione: «Per Ravenna quinto posto in regione dopo Bologna (81 milioni), Modena (57 milioni), Rimini (42 milioni) e Reggio Emilia (40 milioni). In totale questo settore vale in Emilia Romagna circa 400 milioni di euro, 136 milioni di euro di valore aggiunto e la perdita di gettito di 54 milioni di euro. Nella sola provincia di Ravenna la perdita stimata di imposte dirette e contributi è di circa 6 milioni di euro».

Per contrastare questa illegalità diffusa, Confcommercio della provincia di Ravenna lo scorso anno ha inviato a tutti i Comuni una bozza di regolamento sulle sagre: «Ad oggi solo Faenza ha adottato un regolamento e un calendario delle sagre: nessun altro Comune del territorio ha avviato consultazioni locali per procedere alla definizione di quanto è previsto da una legge regionale». L’associazione quindi torna a sollecitare i sindaci del territorio affinché venga disciplinato un comparto economico senza regole, così come previsto dalla legge regionale del 2013 che prevede la definizione di un regolamento e di calendario annuale delle sagre, «in maniera che restino solo quelle vere e senza fini di lucro».

A caccia di Pokemon al Cinemacity con il primo allenatore italiano

Il 24 settembre la multisala organizza una giornata dedicata ai mostriciattoli. Ospite Loris Pagano

Caricate i telefonini e allenate le falangi: è tutto pronto per una battuta di caccia al Pokemon. Appuntamento alla multisala Cinemacity di Ravenna sabato 24 settembre dalle 17 alle 21 con il primo “Pokémon Go Day”: quattro ore dedicate al celebre videogioco basato sulla realtà aumentata in cui si potranno catturare i mostriciattoli attirati dalle esche attivate dagli organizzatori nei due pokestop ma anche chiedere consigli e trucchi a Loris Pagano, il 27enne ravennate che per primo in Italia ha cominciato a fare l’allenatore di Pokemon a pagamento per conto di altri. Appuntamento per gli appassionati nella hall del Cinemacity, ingresso bowling.

Il gioco si ispira all’ambientazione fantasy di un cartone animato giapponese in cui dei mostriciattoli (Pokemon è la contrazione di pocket monster) sono arrivati sulla Terra: hanno poteri speciali, possono evolversi e gli uomini possono catturarli e addestrarli per combattere contro quelli di altri allenatori. Nulla di mai visto ma la particolarità che ha contribuito al boom del gioco è la capacità di sfruttare le potenzialità che solo uno smartphone può abbinare: una fotocamera e un sensore Gps. Questo fa sì che i Pokemon da catturare appaiano sullo schermo del telefonino come se fossero davvero nel contesto reale che ci circonda: su un marciapiede, sulla scrivania dell’ufficio, sulla panchina del parco. Inquadrando l’ambiente con la fotocamera come se si stesse facendo un video e grazie a un artifizio grafico chiamato realtà aumentata, sullo schermo compare la bestiolina. La cattura avviene compiendo azioni sullo schermo touch (nello specifico va simulato il lancio di una sfera chiamata pokeball) e poi bisogna fisicamente spostarsi altrove utilizzando il telefono come un navigatore sulle mappe di Google Maps per individuare altri animali allo stato selvatico per la cattura. È diventato fenomeno enorme per i grandi numeri fatti dal momento del lancio (negli Usa il 7 luglio, in Italia dal 15): è stata l’applicazione più scaricata in assoluto nella prima settimana.

Lavori in via D’Azeglio, deviazioni per 24 ore

Riasfaltatura per il restyling di piazza Kennedy: dalle 9 di venerdì 23 settembre alle 6 di sabato 24, anche nelle ore notturne. Per via del cantiere la viabilità subirà delle modifiche

Nell’ambito dei lavori di riqualificazione di piazza Kennedy, è in programma la riasfaltatura di via D’Azeglio tra via Gioacchino Rasponi e via Luca Longhi: i lavori si svolgeranno dalle 9 di venerdì 23 settembre alle 6 di sabato 24, anche nelle ore notturne. Per via del cantiere la viabilità subirà delle modifiche.

Per consentire a tutti i veicoli di raggiungere le attività di via D’Azeglio e il Garage Centrale in via Luca Longhi, si potranno percorrere via Oberdan, via Agnello, via D’Azeglio (nel tratto compreso fra via Agnello e via Pasolini), via Pasolini, via Zirardini (nel tratto compreso fra via Pasolini e via Longhi), via Longhi e via D’Azeglio in direzione di piazza Baracca, ad eccezione dell’intervento sull’incrocio stesso; i veicoli diretti in via Cattaneo da via Pasolini proseguiranno per via Morigia. In tutte le suddette strade verrà temporaneamente sospesa la Zona a traffico limitato. I soli veicoli autorizzati, per raggiungere il tratto di via Gioacchino Rasponi compreso fra piazza XX Settembre e piazza Kennedy, potranno seguire, quale percorso alternativo, via Pasolini e via Zirardini; sempre i veicoli autorizzati, diretti in via IX Febbraio, raggiunta via Longhi potranno proseguire per via Mafalda di Savoia. L’uscita per tutti avverrà da via Fantuzzi, via Gardini e via Guidone. I soli residenti potranno circolare in via Gioacchino Rasponi (nel tratto compreso fra piazza Duomo e via Guerrini), via Garatoni e via Guerrini (nel tratto compreso fra via Gardini e via Gioacchino Rasponi) dove verrà istituito il doppio senso di circolazione.

Il trasporto pubblico locale subirà modifiche in quanto domani, 23 settembre, verrà temporaneamente soppressa la fermata 057 e dalle 18.30 di domani, 23 settembre, alle 6 di sabato 24 i mezzi pubblici non circoleranno nel tratto interessato dai lavori.

Lei non vuole lasciare il marito e l’amante impugna il coltello

Arrestato 51enne: si è presentato armato al bar dove lavora la donna che aveva chiuso la relazione extraconiugale iniziata due mesi prima

Sul bancone del bar è rimasto il segno della punta del coltello piantata nel ripiano: è il biglietto da visita con cui un operaio 51enne si è presentato nel locale dove lavora una 40enne per convincerla a lasciare il marito e riprendere la relazione sentimentale che avevano cominciato due mesi prima. È finita con l’arresto dell’uomo per stalking e porto d’arma bianca: il giudice ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di avvicinamento alla donna. Fondamentale per l’esito della vicenda, come riconoscono gli stessi carabinieri che sono intervenuti, è stata la prontezza e il coraggio della barista che si è chiusa nella saletta delle slotmachine e da lì ha chiamato il 112.

L’episodio si è verificato verso le 21 di ieri, 21 settembre, nel forese ravennate. I due sono entrambi del paese e si conoscono da tempo: lei sta vivendo un periodo di crisi con il marito e in agosto aveva cominciato un rapporto di amicizia con lui via Facebook poi diventato qualcosa di più. È stata però la stessa 40enne a voler chiudere la frequentazione poco dopo ma il 51enne non ha accettato la sua decisione. Inizialmente le sue pressioni avvenivano solo via chat poi è arrivato l’episodio del coltello.

Quando l’uomo ha visto l’arrivo dei carabinieri si è allontanato subito gettando via la lama: i carabinieri hanno raggiungo il 51enne e recuperato il coltello. Gli accertamenti sul suo conto hanno fatto emergere un passato con diversi precedenti specifici: già una condanna per stalking sulla ex moglie e un anno fa con un’altra donna del paese aveva tentato un approccio piuttosto aggressivo quando lei non aveva più corrisposto le sue attenzioni.

«Il consiglio che diamo – ha detto il colonnello Massimo Cagnazzo, comandante provinciale dell’Arma – è di rivolgersi sempre alle forze dell’ordine quando accade qualunque caso, anche piccolo e anche apparentemente insignificante. Se siamo informati e conosciamo le situazioni è anche più facile per noi avere il controllo della situazione, tenere sotto osservazioni eventuali persone».

Alberghini critica la giunta De Pascale «Fermi al palo, 90 giorni di nulla»

Il commercialista fu sconfitto al ballottaggio. La replica del Pd: «Non si è mai fatto sentire in consiglio comunale, discutiamo nel merito»

«Da novanta giorni Ravenna ha una nuova amministrazione in carica ma la città è ferma al palo. Cosa ha prodotto l’amministrazione in carica in questo arco temporale di tre mesi? Cosa ne è stato delle sfavillanti promesse elettorali?». Il giudizio impietoso sull’operato della giunta De Pascale viene dal consigliere comunale Massimiliano Alberghini, entrato a Palazzo Merlato dopo aver perso il ballottaggio con l’ex segretario provinciale del Pd.

Il 50enne commercialista – che alla tornata elettorale era sostenuto dalla coalizione di centrodestra che riuniva Lega Nord, Lista per Ravenna, Forza Italia e Fratelli d’Italia – riconosce che si tratta di «un arco temporale sicuramente breve per incidere in misura significativa ma sufficiente per impostare e programmare quanto promesso in campagna elettorale». Cosa ha fatto la giunta di centrosinistra? Risponde Alberghini: «La sicurezza continua ad essere un problema molto grave, piazza Kennedy continua ad essere chiusa e le attività limitrofe sono in ginocchio, vengono spesi 30mila euro per il concerto di Nada nella Notte d’Oro».

Alberghini allora prova a fare un elenco intitolabile come “quello che i ravennati si sono persi”. Gli impegni assunti in campagna elettorale dal suo schieramento per i primi tre mesi di governo: «Un accordo con le principali agenzie locali di sicurezza ausiliaria per il supporto alla polizia municipale per monitoraggio del territorio, con particolare impiego nelle ore notturne; creazione all’interno della Pm di una Task Force dedicata esclusivamente al contrasto all’abusivismo commerciale ed alla pirateria commerciale; Attivazione della procedura di valutazione di ogni contratto e appalto del Comune; uno sportello unico itinerante nelle frazioni durante i giorni di mercato per interfacciarsi con la pubblica amministrazione; predisposizione del progetto e del marchio denominato Ravenna capitale per una adeguata promozione e valorizzazione del nostro territorio».

Al consigliere comunale ha replicato non la giunta ma il gruppo consiliare Pd: «Era assente nel consiglio comunale del 4 agosto quando furono discusse e votate le linee programmatiche del programma di mandato del sindaco e non è mai intervenuto nella discussione. In questi tre mesi ancora non abbiamo sentito la sua voce. La prossima volta, prima di sparare a caso, chieda cosa hanno discusso e votato i colleghi consiglieri. La campagna elettorale è finita. Proviamo a confrontarci nel merito delle proposte». Replica conclusiva di Alberghini: «Mi sono dovuto assentare all’inizio del consiglio del 4 agosto ma le linee programmatiche erano state illustrate nella riunione precedente e non sono soggette a votazione».

A Ravenna una casa su 4 è sfitta È la percentuale più alta in Italia

Media comunale superiore a quella regionale e nazionale
Maestri (Possibile): «Patrimonio da utilizzare per poveri e disagiati»

A Ravenna una casa su quattro è sfitta: è il primo comune a livello nazionale per la case vuote (28,37 percento per 27.118 immobili). Precede di poco Reggio Calabria (27,3 percento e 26.214 immobili). La media regionale è del 20,4 e quella nazionale del 22,6. È quanto emerge da un’analisi sulle abitazioni di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato nella locazione con 340 agenzie.

«Facciamo in modo che – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21 percento della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10 percento per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione».

L’onorevole ravennate Andrea Maestri (Possibile) ha commentato i numeri che riguardano la sua città: «Questo dato drammatico rivela da una parte la presenza di un ingente patrimonio immobiliare non valorizzato e dall’altra la possibilità di una risposta concreta al bisogno, direi anzi alla fame di abitazioni di un numero sempre maggiore di cittadini poveri e disagiati. La possibilità di fare incrociare proficuamente questa enorme disponibilità di immobili con il bisogno sociale primario di una casa spetta alle istituzioni. Che possono intervenire, come suggerito dalla stessa società che ha condotto la ricerca, con la leva fiscale ma che devono immaginare anche misure forti e immediate ispirate all’art. 42 della Costituzione, perché l’emergenza abitativa di tante famiglie non può persistere in una comunità civile e coesa a fronte di una simile situazione».

Scuola, aule in centro sempre più vuote L’assessore: «Non solo per i parcheggi»

Dove crescono e dove calano gli iscritti: la fotografia del territorio comunale per primarie e medie

Scuole dove calano iscritti e si chiudono sezioni e dall’altra parte scuole che vedono crescere il numero di studenti e il numero di classi. La fotografia dell’anno che arriva conferma un trend, a Ravenna città, che vede come punti particolarmente in difficoltà il centro storico e la darsena. In particolare la scuola Mordani, quella più centrale, aprirà anche quest’anno solo due sezioni con pochi bambini ognuna e anche la media collegata, la Damiano Novello, per tanto tempo considerata in passato il fiore all’occhiello delle scuole medie, vede calare il numero di prime attivate. C’è chi, per spiegare in particolare il calo della Mordani, punta il dito sulla chiusura di piazza Kennedy alle auto e la conseguente difficoltà per i genitori di portare a scuola i figli. «In realtà – dice l’assessore all’istruzione Ouidad Bakkali a cui si deve peraltro la recente riorganizzazione degli istituti comprensivi della città – questa è una semplificazione che non fotografa una realtà ben più complessa che ha molto a che fare invece su come e dove si insediano le nuove famiglie. Il centro storico è in sofferenza su questo fronte ed è un tema che deve essere affrontato globalmente a livello di giunta, un tema che già molte altre città si stanno ponendo. E si tratta di una tendenza che avevamo previsto, anche per questo l’anno scorso abbiamo rivisto lo stradario e cercato di ampliare quello afferente alla Guido Novello, proprio perché questo calo era prevedibile. Ed è sempre per questo che ci sono state rigidità alle richieste di spostamento di alcune famiglie, per evitare svuotamenti. Ma in generale le scuole sono sempre una cartina di tornasole di come cambiano gli insediamenti». Non a caso a crescere sono invece scuole più periferiche, a sud, dove apre la nuova media Randi (vedi pagina 17) e anche nell’Istituto San Biagio dove sia la primaria Camerani attiverà una prima in più rispetto allo scorso anno sia la media Don Minzoni. Altra scuola in difficoltà per numero di iscritti è la primaria Pasini. Qui più che l’aspetto legato alle residenza è la scelta di molte famiglie di iscrivere i figli altrove, temendo l’alta percentuale di bambini figli di stranieri che abitano nella zona della darsena e frequentano la scuola. «Su questo invece vorrei lavorare e fare la parte che può compotere al Comune per far diventare questo presunto punto debole un punto di forza, farla diventare un luogo di sperimentazione avanzata proprio sul tema dell’intercultura. Uno degli elementi su cui vogliamo insistere di più in generale, voglio infatti chiamare esperti e studiosi di fama nazionale per lavorare su questo fronte». Che si tratti di un tema ancora molto sentito dalle famiglie italiane di nascita lo ha dimostrato anche il recente allarme sollevato da Alberto Ancarani (Forza Italia) rispetto a presunte “classi ghetto” alla Don Minzoni. «In quel caso tuttavia si trattava di una polemica infondata, come mi ha assicurato la dirigente». E però resta vero che a guardare le composizioni delle prime nelle sezioni A, B e C di cognomi stranieri quasi non se ne vedono e la distribuzione non è comunque omogenea. «Io non so quali criteri siano stati attuati, chi può escludere che i bambini con quei cognomi siano per esempio i primi delle classe? Piuttosto c’è da chiedersi perché per esempio corsi come il musicale (la sezione A) o quello con il potenziamento sulla seconda lingua (la B) non ricevano richieste da stranieri. Per esempio, le famiglie sono state adeguatamente informate?».
Nel forese la situazione è più omogenea con una criticità a Campiano, dove si comincia a essere stretti e su cui Bakkali dice: «Stiamo valutando l’ampliamento perché non vogliamo che rischino di essere sacrificati gli spazi dedicati ai laboratori». Mentre a Castiglione si è già provveduto aggiungendo due aule (vedi p. 17). A Roncalceci invece si è rischiato di non fare la prima elementare, a gennaio gli iscritti non erano sufficienti. «Lì si è messa in moto la comunità, il comitato cittadino, per convincere le famiglie, la scuola ha cambiato orari e anche noi siamo intervenuti modificando il servizio scuolabus con risorse aggiuntive, ma alla fine tutto è andato bene e la prima ha aperto con una quindicina di bambini». Ma perché tenere aperta a tutti i costi una scuola che rischia di costare peraltro di più alla comunità? «In realtà in questo caso il rischio era quello di saltare un anno perché i bambini per il prossimo ci sono. È naturale che quando si vede che in prospettiva il calo arriverà sotto una certa soglia, come prevede la legge, la scuola chiude. Come successo a Casal Borsetti».

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