martedì
22 Luglio 2025

Non c’è pace per il Grande Ferro di Burri M5s: «Riverniciato con colore sbagliato»

Interrogazione al sindaco all’indomani dell’incontro in cui annuncia un programma di valorizzazione nel 2016. Anche Ancisi (Lpr) critica

Dopo anni di richieste sono arrivate da poco una riverniciatura e una nuova illuminazione per il Grande Ferro R, l’opera commissionata all’artista Alberto Burri da Raul Gardini e installata nel 1990 nel piazzale del Pala De Andrè di Ravenna di proprietà del Comune, ma è già polemica: il Movimento 5 Stelle teme che ci sia stato un errore nella scelta della tinta e chiede al sindaco come è stata fatta la campionatura e come intenda ripristinare l’opera qualora dovesse emergere un effettiva modifica rispetto alla colorazione originale voluta da Burri.

I lavori di manutenzione sono stati a carico della società Metro che ha il palazzetto in concessione gratuita dal Comune fino al 2021. Alla società è andato il ringraziamento del primo cittadino Fabrizio Matteucci ieri sera, 4 dicembre, in occasione di un un incontro pubblico dedicato a Burri e alle sue opere nell’anno del centenario della sua nascita, organizzato dall’Accademia di belle Arti.

All’indomani arriva la stoccata di Francesca Santarella, consigliere comunale dell’M5s: «Balza subito all’occhio il nuovo arancio salmonato chiaro con cui è stato ridipinto il Ferro. Niente del colore originale a memoria dei vecchi smalti antiruggine pensato dal Maestro al momento della sua realizzazione. Inutile aggiungere che l’esatta cromia di un’opera d’arte è parte imprescindibile della stessa, e che qualsiasi variazione diventa una grave ed ingiustificata manomissione del suo valore. Surreale pensare che sia stato impossibile da parte del Comune di Ravenna, proprietario e custode dell’opera, una campionatura ed una riproduzione esatta del colore originale. Abbiamo depositato una interrogazione in cui venga spiegato il senso dell’operazione e in base a quali criteri sia stata decisa una simile cialtronata. Davvero una bella festa, quella preparata per il centenario nella nascita di Burri».

Ma le polemiche non si fermano qui. Contro il sindaco e l’amministrazione comunale punta il dito anche Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna, a proposito del programma di valorizzazione della scultura monumentale messo a punto da Palazzo Merlato. «Secondo Matteucci – dice Ancisi – è stato pensato da tempo, come se il suo assessore allo Sport in consiglio comunale non avesse affermato che l’opera non era poi così degradata e che comunque non c’erano risorse per la cultura rispondendo a una nostra interrogazione. Un minimo di onestà intellettuale avrebbe dovuto consigliare al sindaco di esprimere due parole di considerazione verso l’amministratore comunale che, inizialmente ascoltato con sufficienza, aveva richiamato il dovere che la città di Ravenna si ricordasse degnamente del prezioso lascito artistico».

Per il Grande Ferro R sembra non esserci pace. Ne ha vissute parecchie. Ad esempio nel giorno del centenario della nascita dell’artista, l’opera è stata inserita all’interno di un capannone fieristico per l’Omc scatenando il dispiacere del liceo artistico Nervi-Severini. In occasione della Festa dell’Unità finisce per ospitare la sosta delle auto in vendita in esposizione.

Il 2016 di valorizzazione dell’opera sarà fatto con una mostra di progetti, disegni, bozzetti, plastici e fotografie, per lo più inedite, scattate dal Aurelio Amendola, fotografo ufficiale di Burri dal 1976 fino alla morte dell’artista, avvenuta a Nizza il 13 febbraio del 1995. Il programma sarà poi completato con una serie di rappresentazioni teatrali ed eventi musicali. «Mi piace pensare che a Gardini questo progetto di valorizzazione di un’opera che lui stesso aveva fortemente voluto sarebbe piaciuto» ha detto il sindaco

durante il suo intervento all’incontro su Burri. Matteucci ha annunciato anche che il piazzale davanti alla scultura di Burri, a fianco del palasport che l’ha visto protagonista di tante imprese sportive, sarà dedicato a Sergio Guerra, l’allenatore degli undici scudetti con la Teodora recentemente scomparso: «È un luogo che non è vincolato alla regola della toponomastica che prevede che si possa intitolare una strada o una piazza ad una persona solo dieci anni dopo la sua morte. Una regola che io ho deciso di rispettare con un’unica deroga per papa Giovanni Paolo II».

Fratelli d’Italia sposa la Pigna di Bucci «Contro la cappa del Pd che ci soffoca»

Nella lista civica anche l’ex renziano Roccafiorita: «Renzismo fallito»
Critiche a De Pascale: «Un politico di professione senza curriculum»

L’appello lanciato un mese fa dalla lista civica La Pigna per l’unità del centrodestra a Ravenna raccoglie la prima adesione: Fratelli d’Italia sposa il progetto nato da Maurizio Bucci, consigliere comunale del gruppo misto dopo l’addio a Forza Italia, «per una rinascita culturale, economica e sociale della nostra città» da concretizzare vincendo le prossime elezioni comunali e liberando Ravenna dalla cappa del Partito democratico. «Vogliamo raccogliere le forze della società civile e vogliamo vivere il sogno di vincere».

L’ex forzista dà il benvenuto a Luciano Fosci, portavoce provinciale del partito di Giorgia Meloni, in una conferenza stampa aperta al pubblico in cui siede accanto all’avvocato Giuseppe Roccafiorita, ex Pd e promotore dei movimenti per Renzi all’inizio dell’ascesa politica dell’ex sindaco di Firenze. Vuole essere la plastica rappresentazione dell’apertura del progetto a chiunque sia animato da spirito di rinnovamento, senza misurare le provenienze passate. Ecco perché le porte restano aperte a chiunque, compresa Forza Italia da cui è uscito Bucci: «La sua mancata adesione alla nostra lista non è avvenuta per colpa nostra». Mauro Bertolino, esponente di Forza Italia presente tra il pubblico della conferenza stampa, è intervenuto dicendo che «anche nel nostro movimento c’è una forte voglia di cambiamento, che potrebbe in futuro sposarsi molto bene con il progetto della Pigna». E c’è disponibilità pure nei confronti della Lega Nord, anche se quell’alleanza in divenire tra Lega Nord e Lista per Ravenna lascia perplessi: «È un accordo tra il deputato Gianluca Pini e il consigliere comunale Alvaro Ancisi, la maggioranza dei leghisti non capisce questa strana alleanza con un movimento che fa una statica opposizione da quasi cinquant’anni. Noi siamo il nuovo», commenta Bucci. Che accoglie a braccia aperte le nuove energie: «Roccafiorita ha condiviso lo spirito di rinnovamento che Renzi ha portato all’interno del suo partito, vanificato poi nel nostro territorio dal Pd locale. Con Fosci ci avvicina il fatto che abbiamo un percorso politico comune. Lo spirito che ci unisce è condividere un reale progetto di rinnovamento, l’onestà e la voglia di mandare a casa un regime di governo della città basato solo sull’autoreferenzialità e sulla concertazione che non hanno prodotto sviluppo, ma solo spartizione, speculazione, devastazione del territorio e spreco di ingenti risorse pubbliche».

A un particolare tutti e tre tengono molto: «Nessuno di noi fa attività politica di professione e la nostra comune provenienza è di carattere civico». Bucci è un imprenditore del turismo, Roccafiorita è un avvocato, Fosci è in pensione dopo quindici anni da operaio in agricoltura. «E invece non esiste un curriculum di quello che con ogni probabilità sarà il candidato del Pd, De Pascale, mentre noi il nostro ce lo siamo costruito negli anni con il lavoro e il sudore».

Il concetto ribadito più e più volte e quello della volontà di cambiamento, mettendosi dalla parte dei cittadino. «Ma per davvero, non solo come operazione di facciata – dice Roccafiorita –. Il mio ex partito sta andando verso la stagnazione, in direzione contraria a ogni movimento di evoluzione. Il governo della città deve dare una risposta ai bisogni dei cittadini, smettendo di rispondere solo agli interessi di alcune lobby di potere. Far rinascere Ravenna si tratta di un impegno gravoso che la squadra che si sta formando attorno a questa lista civica vuole prendersi». Che ci fa un ex piddino renziano nella Pigna? «Il renzismo è fallito, soprattutto a Ravenna. E per uno come me ossessionato dalla volontà di cambiamento era inevitabile sedersi a questo tavolo». Per Fosci «la nostra città è come una Ferrari parcheggiata nel garage»: tante potenzialità che restano inespresse perché la logica è sempre stata quella di andare «verso amici degli amici».

Inevitabile un commento sulle ultime manovre in casa democratica. De Pascale verso la candidatura a sindaco e Roberto Fagnani in giunta ora con le deleghe che furono di Enrico Liverani per proseguire l’esperienza nell’eventuale futura giunta. Proprio Fagnani condivise con Roccafiorita i primi tempi del renzismo ravennate: «Nel 2013 andai contro Manuela Rontini, ho perso il congresso appoggiando Danilo Manfredi e ho lasciato tutti i comitati. Fagnani ora ha ottenuto un posto in una municipalizzata e verrà messo in giunta. Questo è la negazione del renzismo, è poltronificio».

Calcio, Parma-Ravenna in diretta su Sky Fino a maggio al Tardini c’era la serie A

L’allenatore giallorosso: «Anche noi abbiamo una storia da difendere» Il campo sarà tra quelli collegati per “Tutto il calcio minuto per minuto”

In uno stadio che fino a sette mesi fa era teatro di partite di serie A, domani si esibirà il Ravenna: al Tardini di Parma i giallorossi sfidano i gialloblu imbattuti dopo sedici gare e in testa alla classifica di serie D, categoria in cui sono precipitati gli emiliani dopo il fallimento e in cui sono saliti i romagnoli dopo i playoff di Eccellenza. La gara in programma alle 14.30 andrà in diretta su Sky e il campo farà parte dei collegamenti della storica trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”.

Il Ravenna proverà a intonare l’ottava nella partita che chiude il trittico di confronti con le prime tre della classe. L’imbattibilità dell’allenatore Andrea Mosconi, due vittorie e cinque pareggi da quando siede sulla panchina giallorossa dopo l’esonero di Alessandro Marsili, trova domani il suo collaudo più severo. Il Parma finora ha concesso ai suoi avversari solo quattro pareggi (tutti per 0-0) e vanta la miglior difesa dell’intera serie D. Contro i giallorossi anche un’ostica tradizione che vede ben otto successi dei ducali nei dieci confronti calcistici di campionato tra le due squadre, anche se l’ultimo risale addirittura alla stagione 1951/52.

«Per noi è una partita importante – sottolinea l’allenatore Mosconi – non soltanto perché giochiamo a Parma contro la capolista ma anche perché vogliamo aggiungere un altro tassello al nostro percorso di crescita. Non sarà una gita di piacere; dovremo prepararci ad una battaglia. Non partiamo, però, certo con lo spirito di chi si sente battuto; anzi, anche contro il Parma voglio vedere la mia squadra stare nella metà campo avversaria, esibire lo stesso atteggiamento propositivo, lo stesso calcio d’attacco e la stessa filosofia che ho visto nelle partite precedenti». Mosconi carica il gruppo e la tifoseria con parole da leader: «La nostra maglia pesa quanto quella del Parma e anche noi abbiamo una storia calcistica e sportiva da difendere. Siamo il Ravenna e questo è un messaggio che devono capire in tanti. Non dobbiamo regalare né campo né spazi al Parma; dobbiamo fare la partita e se alla fine loro vinceranno è perché saranno stati più bravi e non perché siamo stati remissivi o non abbiamo fatto quello che sappiamo fare».

Calcio, Parma-Ravenna in diretta su Sky Fino a maggio al Tardini c’era la serie A

L’allenatore giallorosso: «Anche noi abbiamo una storia da difendere» Il campo sarà tra quelli collegati per “Tutto il calcio minuto per minuto”

In uno stadio che fino a sette mesi fa era teatro di partite di serie A, domani si esibirà il Ravenna: al Tardini di Parma i giallorossi sfidano i gialloblu imbattuti dopo sedici gare e in testa alla classifica di serie D, categoria in cui sono precipitati gli emiliani dopo il fallimento e in cui sono saliti i romagnoli dopo i playoff di Eccellenza. La gara in programma alle 14.30 andrà in diretta su Sky e il campo farà parte dei collegamenti della storica trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”.

Il Ravenna proverà a intonare l’ottava nella partita che chiude il trittico di confronti con le prime tre della classe. L’imbattibilità dell’allenatore Andrea Mosconi, due vittorie e cinque pareggi da quando siede sulla panchina giallorossa dopo l’esonero di Alessandro Marsili, trova domani il suo collaudo più severo. Il Parma finora ha concesso ai suoi avversari solo quattro pareggi (tutti per 0-0) e vanta la miglior difesa dell’intera serie D. Contro i giallorossi anche un’ostica tradizione che vede ben otto successi dei ducali nei dieci confronti calcistici di campionato tra le due squadre, anche se l’ultimo risale addirittura alla stagione 1951/52.

«Per noi è una partita importante – sottolinea l’allenatore Mosconi – non soltanto perché giochiamo a Parma contro la capolista ma anche perché vogliamo aggiungere un altro tassello al nostro percorso di crescita. Non sarà una gita di piacere; dovremo prepararci ad una battaglia. Non partiamo, però, certo con lo spirito di chi si sente battuto; anzi, anche contro il Parma voglio vedere la mia squadra stare nella metà campo avversaria, esibire lo stesso atteggiamento propositivo, lo stesso calcio d’attacco e la stessa filosofia che ho visto nelle partite precedenti». Mosconi carica il gruppo e la tifoseria con parole da leader: «La nostra maglia pesa quanto quella del Parma e anche noi abbiamo una storia calcistica e sportiva da difendere. Siamo il Ravenna e questo è un messaggio che devono capire in tanti. Non dobbiamo regalare né campo né spazi al Parma; dobbiamo fare la partita e se alla fine loro vinceranno è perché saranno stati più bravi e non perché siamo stati remissivi o non abbiamo fatto quello che sappiamo fare».

Ghiaietto giallo, ciottoli, panchine e luci Il nuovo volto della corte del Pavaglione

Sei mesi di lavori e 570mila euro per cambiare il look di seimila mq Il Comune dedicherà un albero al 20enne morto in auto sulla A14 Dir

Dopo sei mesi di lavori, costati 570mila euro (il 75 percento finanziato dalla Regione e il resto dall’amministrazione comunale), i seimila metri della corte settecentesca del pavaglione di Lugo hanno un nuovo volto. Nuove pavimentazioni, un nuovo sistema di sedute (tipo cavee teatrali), un impianto di illuminazione a led appositamente progettato per il complesso e la fascia perimetrale del loggiato a ridosso dei pilastri realizzata con ciottoli di recupero. L’inaugurazione del restyling di piazza Mazzini è avvenuta questa mattina, 5 dicembre, con il sindaco Davide Ranalli e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

I dettagli della riqualificazione sono illustrati in un comunicato stampa diffuso dal Comune: «Il piano delle nuove pavimentazioni, in ghiaietto “giallo mori” legato con emulsione incolore, è inciso dai tracciati che ricalcano i percorsi storici di Lugo: il Cardo di fondazione, i percorsi dell’area mercatale precedenti alla costruzione del Pavaglione. Il lato ovest, oltre al tracciato del Cardo, prevede un nuovo sistema di sedute a mo’ di cavee teatrali, che creeranno spazi per la socialità, al riparo degli alberi; per questi ultimi sono allo studio vasi monumentali pensati esclusivamente per il pavaglione, in modo da immaginarne la loro rimovibilità. Il resto della corte viene lasciato libero inserendo ulteriori sedute in pietra lungo i margini, per la sosta e il riposo. La piazza è valorizzata da un disegno dell’impianto di illuminazione a led, progettato appositamente. I pali di illuminazione hanno un disegno minimale e ospitano i corpi luminosi a differenti altezze lungo il loro stelo, in modo da diffondere e riverberare la luce, valorizzando la presenza della foschia nei diversi mesi dell’anno. La pavimentazione che compone la fascia perimetrale del loggiato a ridosso dei pilastri (fascia di circa 10 metri) è in ciottolato (o acciottolato) e copre circa 2.800 mq, su una superficie totale della corte interna di circa 6.000 mq. La pavimentazione acciottolata è stata ripristinata impiegando totalmente ciottoli di recupero, la maggior parte già presenti nella corte interna del Pavaglione, per i reintegri si è provveduto alla cernita dei ciottoli, compatibili per materiale e forma, provenienti dai depositi dei magazzini comunali. I lavori sono stati eseguiti (nei tempi previsti alla vigilia dell’apertua del cantiere a giugno, ndr) dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalle ditte Zambelli di Galeata e Zini di Bologna».

«Siamo orgogliosi di restituire alla città piazza Mazzini così riqualificata – ha dichiarato Ranalli -. Abbiamo avuto il coraggio di cambiare, di reinterpretare questi spazi per dare loro una nuova vita. La riqualificazione di questa piazza, simbolo di Lugo, non è solo un investimento di riqualificazione urbana, ma è anche un investimento nella cultura. Oggi però è anche una giornata triste. Ricordiamo infatti che si celebrano i funerali di Gianluca Ciuffoli, un giovane lughese che ci ha lasciati troppo presto (vedi articoli correlati, ndr). Vogliamo ricordare Gianluca dedicando a lui uno degli alberi che prenderanno posto qui in piazza Mazzini: l’albero è vita, nella natura siamo in grado di riconciliarci con noi stessi, e proprio per questo vorrei che la città lo ricordasse attraverso questo simbolo».

Il pavaglione di Lugo rappresenta la sistemazione monumentale dell’antica area dei mercati, presente nei pressi della Rocca sin dal XVI secolo, quando vengono demolite le mura della cittadella. Il progetto è realizzato nel XVIII secolo (1780-1784) su disegno dell’architetto Giuseppe Campana, che realizza uno spazio pubblico dedicato al mercato, circondato da un portico neoclassico in ordine gigante. L’attuale configurazione rappresenta un unicum nella storia delle architetture civili italiane, unendo le forme dell’architettura settecentesca ad uno spazio chiuso circondato da portici. Il pavaglione è classificato e protetto come monumento dal ministero dei Beni culturali.

M5s, in tre pronti per fare il sindaco Primarie aperte a circa 80 elettori

Michela Guerra e Fabrizio Martelli i nomi più noti. Entro Natale
la scelta, non online: per ogni candidato una scala di gradimento

Come noto, saranno un’ottantina gli attivisti del Movimento 5 Stelle chiamati a scegliere, presumibilmente entro Natale il proprio candidato sindaco e all’ultima assemblea tre sono stati gli attivisti che si sono detti pronti a correre: Michela Guerra, Fabrizio Martelli, Fausto Geminiani.

Il nome della prima circola da tempo come potenziale candidata con molte caratteristiche interessanti: donna, giovane, madre di famiglia, avvocato, imprenditrice, senza precedenti in politica, figlia di quel Sergio Guerra che fece la storia della pallavolo in città. Fabrizio Martelli è invece uno degli storici attivisti del movimento a Ravenna, libero professionista, da sempre molto attivo nelle seconde file, sembra pronto a fare il grande salto. Geminiani è invece forse il nome meno noto dei tre: non è un attivista della prima ora e il suo nome non era mai circolato.

Intanto, una trentina di persone hanno espresso l’intenzione di ricandidarsi per il consiglio comunale. Al momento tra loro non ci sarebbe però nessuno dei candidati uscenti. Pietro Vandini, capogruppo in Comune dal 2011, aveva da tempo annunciato l’intenzione di non ripresentarsi pur essendo pronto a contribuire alla campagna elettorale, mentre Francesca Santarella non aveva escluso l’ipotesi se, ci aveva dichiarato, «dovesse servire al movimento e alla città». In consiglio siede anche Lorenzo Gatti, subentrato a Elisa Renda (dimessasi per ragioni personali e di lavoro) al momento nemmeno lui in ballo.

La modalità di votazione non sarà online ma dal vivo con un metodo che permetterà ai grandi elettori di esprimere una scala di gradimento rispetto alla candidature. Un metodo che sarà usato sia per il sindaco sia per i consiglieri comunali. Per le candidature c’è tempo fino al 13 dicembre, nella settimana successiva dovrebbe arrivare alla votazione e poi il via vero alla campagna con l’obiettivo di arrivare secondi e costringere il Pd al ballottaggio.

Il Ravenna Festival 2016 si presenta al Palacongressi

In programma gli interventi dei direttori artistici e alcune performance dei futuri ospiti della manifestazione culturale

L’edizione 2016 di Ravenna Festival verrà presentata al pubblico in un incontro a ingresso gratuito aperto a tutti alle 11 del 5 dicembre al palazzo dei Congressi di largo Firenze. Dopo una prima presentazione straordinaria andata in scena a Londra nelle scorse settimane (vedi articolo correlato), ora la celebre manifestazione culturale si presenta alla città, di fronte al pubblico degli addetti ai lavori e dei semplici appassionati. Ci saranno i direttori artistici Cristina Mazzavillani, Franco Masotti e Angelo Nicastro. Ospite dell’incontro anche il sindaco Fabrizio Matteucci. E poi rappresentanti delle ambasciate di Giappone e Sudafrica. Verranno proiettati video e sono attese le incursioni di alcuni degli artisti che animeranno la prossima edizione dedicata a Nelson Mandela. L’appuntamento sarà presentato e condotto dal giornalista Massimo Bernardini.

«Sfortunata, trasgressiva, autoironica» Così l’infermiera respinge tutte le accuse

Al processo Poggiali l’interrogatorio dell’imputata: due ore di fronte al pm per convincere la corte di non aver ucciso la paziente

Se nei suoi turni di lavoro i decessi erano doppi rispetto ai turni delle colleghe era per «sfortuna», quelle due foto in pose beffarde accanto a una paziente deceduta da due ore sono state «una trasgressione sciocca senza alcun significato», la battuta sulle due fiale di potassio capaci di risolvere qualunque problema è figlia della sua «brutta abitudine all’autoironia per allentare la tensione». Riassumendo: sfortunata, trasgressiva, autoironica. È il profilo che si può tracciare di Daniela Poggiali – l’ex infermiera dell’ospedale di Lugo a processo con l’accusa di omicidio volontario, con una iniezione letale di cloruro di potassio, di una paziente 78enne nel reparto di medicina l’8 aprile 2014 – sulla base delle risposte che la stessa 43enne ha dato al pubblico ministero nell’interrogatorio andato in scena nell’udienza odierna, 4 dicembre, di fronte alla corte d’assise in un’aula del tribunale di Ravenna con molte persone comuni presenti. «Ha ucciso lei Rosa Calderoni?», ha chiesto il presidente della corte Corrado Schiaretti in chiusura di udienza. «No, assolutamente», senza pause.

IL DUELLO È entrata in aula scortata dalla polizia penitenziaria (da oltre un anno è detenuta a Forlì) fino alla gabbia per gli imputati. Capelli corti sempre più scuri, trucco leggero, un piumino rosso che si è tolta subito restando in jeans, maglietta grigia aderente e una giacca nera aperta. La sua deposizione era il momento più atteso del procedimento cominciato due mesi fa. Sin dalla prima udienza l’ex dipendente dell’Ausl aveva annunciato che avrebbe affrontato il fuoco delle domande dell’accusa. Un accenno di incertezza sulle prime due parole pronunciate, dovendole ripetere dopo aver schiarito la voce: «Voglio rispondere», ha replicato alla richiesta del giudice Corrado Schiaretti, presidente della corte. E per oltre due ore il sostituto procuratore Angela Scorza ha incalzato, affrontando una dopo l’altra tutte le sfaccettature dell’inchiesta e del processo. Con il passare del tempo l’imputata è andata guadagnando sicurezza nel tono di voce, ha fatto ricorso a frequenti «non ricordo» soprattutto per vicende più addietro nel temp e ha provato pure a svicolare su percorsi a lei più consoni ma prendendosi la bacchettata dal pm: «Non dobbiamo fare un colloquio, io faccio le domande e lei risponde».

LE FOTO TRASGRESSIVE Il momento emotivamente più intenso è stato quando ancora una volta, probabilmente l’ultima, l’accusa ha proiettato sul maxischermo quelle foto già note: Poggiali in posa a scimmiottare l’espressione di morte sul volto di una paziente appena deceduta, Poggiali appoggiata alla barella in posa sorridente con i pollici alzati in segno di vittoria. «Col tempo – ha affermato la donna – ho capito che sono foto stupide fatte con un peccato di leggerezza mettendosi in una posa sciocca e fuori luogo». Gli scatti risalgono alle 20.07 del 22 gennaio 2014. La paziente era morta alle 18.10. Tutto avvenne nella stanza tanatogramma dove vengono portati i pazienti dopo il decesso in reparto. A scattare fu la collega Sara Pausini. Che sarebbe stata, secondo la versione della Poggiali opposta rispetto a quella della diretta interessata già ascoltata nelle precedenti udienze, la regista di tutto: «Mi disse che voleva una mia foto in divisa in pose trasgressive, anomale per metterla nella rubrica. Io poi le dissi di tenere solo il mio volto». La stessa sera Pausini le inviò via Whatsapp a Poggiali: «Sciupeda», le scrisse a corredo. Termine dialettale romagnolo con cui le due – «La consideravo un’amica, eravamo uscite anche insieme» – capitava si chiamassero con ironia. L’11 aprile 2014 i carabinieri le trovarono ancora sul cellulare di Poggiali e nel suo computer di casa: «Ricordo di averle cancellate, forse non sono stata così brava a farlo, non ho dimistichezza con computer e cellulari».

IL TUMORE Quelle foto hanno pesato e pesano tuttora come macigni sull’immagine dell’ex infermiera. Sono valse il licenziamento suo e della collega anche se la procura ha chiesto l’archiviazione per l’accusa di vilipendio di cadavere. Le sono costate più di un’etichetta, come sa bene il fidanzato Luigi Conficconi: «La Daniela può sembrare fredda e addirittura antipatica ma non è così», ha detto alla telecamere Rai fuori dal tribunale. Le ex colleghe ne hanno dipinto un quadro di donna prevaricatrice, vendicativa, spietata, coccolata dai superiori. Poggiali non ci sta e smentisce. A ridare una dimensione di umanità ci ha provato la difesa, avvocato Stefano Dalla Valle, facendo emergere la dedizione al lavoro di una professionista che in 17 anni di lavoro (dal 2002 al 2014 all’ospedale di Lugo e prima a Villa Maria Cecilia) non ha mai fatto un solo giorno di malattia nonostante malata lo sia stata: «Nel 2001 un tumore al sangue, otto cicli di chemioterapia senza assentarmi».

LA CALLIGRAFIA La scia di morti sospette è lunga diverse decine di nomi ma di una sola ci sono stati elementi a sufficienza per arrivare alla sbarra. Nella salma di Calderoni una presenza di potassio, trovata dall’autopsia, elevata al punto da poterla uccidere. E quindi è su quel decesso che si è dibattuto. Concentrandosi sui tecnicismi della flebo, del deflussore, dell’ago cannula, dello sperone, della concentrazione dei farmaci. La mattina del decesso, nemmeno dodici ore dopo il ricovero, solo Poggiali trattò la paziente. Lei dice seguendo le disposizioni del medico di turno. Il potassio venne trovato nel deflussore gettato dove vengono gettati i rifiuti speciali e fu Poggiali a rimuovere i presidi dal corpo dell’anziana dopo il trapasso. «Ma sulla sacca non sono io che ho scritto “Calderoni”».

Sul furgone per la Moldavia un carico di bici rubate fatte a pezzi: un arresto

Fermato l’autista 31enne: secondo i carabinieri è l’anello finale di una organizzazione che ruba velocipedi da smerciare all’estero

Sul rimorchio del furgone diretto in Moldavia sono spuntati numerosi telai di biciclette da corsa e mountain bike di seconda mano di marche prestigiose, con le ruote smontate ed impacchettate a parte, nascosti fra i cartoni contenenti generi alimentari, abbigliamento ed altri effetti personali. Tre di queste biciclette sono risultate ribate tra Faenza e Brisighella. Per il conducente del veicolo, un 31enne moldavo, è scattato il fermo per ricettazione temendo il pericolo di fuga. È l’esito dell’operazione condotta dai carabinieri di Faenza il 29 novembre scorso.

Nel primo pomeriggio della domenica, durante un consueto pattugliamento della zona commerciale adiacente a Le Maioliche, un equipaggio del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri ha notato il furgone. L’autista ha dichiarato di essere un corriere che si occupava del trasporto di persone e merci dall’Italia alla Moldavia e viceversa. Oltre alla merce trasportata sul carrello rimorchio, a bordo vi erano uomini e donne in procinto di espatriare.

Sulle biciclette usate c’era ancora l’adesivo di noti rivenditori della zona di Faenza e Lugo. I militari hanno dato inizio alla verifica di tutti i furti denunciati negli ultimi tempi andando avanti per ore finchè, in tarda serata i carabinieri sono riusciti a dimostrare che tre di quelle biciclette erano provento di una serie di furti in abitazioni commessi recentemente, l’ultimo il 21 novembre a Brisighella mentre gli altri due circa un mese addietro dai garage di un complesso di villette a schiera ubicate a Faenza quando erano state ben sette le biciclette rubate, di cui una buona parte già erano stata ritrovate dai carabinieri di Granarolo. faentino qualche giorno dopo il furto. La prova definitiva della provenienza furtiva delle biciclette trovate sul furgone si è avuta con il riconoscimento da parte dei legittimi proprietari.

Il corriere non ha fornito alcune valida spiegazione limitandosi a riferire che le aveva caricate su ordine di due sconosciuti per portarle in Moldavia senza sapere che fossero rubate. Stessa risposta per un marsupio contenente circa 1.500 euro in contanti trovato vicino al posto guida. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il corriere sia l’anello finale di un’organizzazione delinquenziale dedita ai furti nelle abitazioni ed al successivo smercio. Il gip del tribunale di Ravenna ha convalidato il fermo del 31enne che pertanto è rimasto in carcere.

Sono in corso gli accertamenti sulle restanti biciclette ancora senza proprietario che pertanto sono state sequestrate e si trovano alla caserma di via Da Maiano a Faenza a disposizione di chiunque voglia visionarle.

Natale in grande stile per Cervia e Milano Marittima, tra ghiaccio e presepi

Molte novità nel cervese, tra cui l’apertura degli stabilimenti balneari
Le due località collegate con un autobus gratuito

Quest’anno Cervia e Milano Marittima festeggiano in grande stile con un calendario di attività probabilmente senza precedenti.

Partendo da Cervia, il 5 dicembre è prevista l’accensione del grande abete di piazza Garibaldi, da dove si snoderà il Villaggio di Natale con casette in legno che propongono artigianato, oggettistica natalizia ma anche golosità delle feste fra cui vin brulè, crepes, ciambelle, biscotti, cioccolato. Il mercato sarà attivo tutti i giorni dal 5 dicembre al 6 gennaio dalle 15 alle 19.30 ma nelle giornate di festa aprirà fin dal mattino alle 10 chiudendo i battenti verso le 22. Verranno proposti inoltre spettacoli, laboratori ed altre attività di animazione, fiabe, storie e racconti sotto l’albero fra i giardini d’inverno, la pista del ghiaccio e il palco di Piazza Garibaldi. Cervia offre anche un weekend tutto dedicato allo shopping per il 12 e 13 dicembre con gli shopping days, giornate in festa dedicate agli acquisti di Natale con prezzi speciali e tanta animazione.

Lungo il porto canale “Il Sale prende Forma” con un presepe “di sale” galleggiante a grandezza naturale che propone la natività in una forma specialissima in tema con la storia e la tradizione salinara di Cervia.
Le porte del magazzino darsena si aprono all’arte durante le festività natalizie con la mostra Granelli d’Arte dove opere famose di grandi scultori saranno riprodotte da grandi artisti della sabbia.
Sul magazzino darsena luci, immagini, colori e musica si misceleranno nel videomapping “Immagini e suggestioni: il fascino di Cervia”. Si tratta di una forma di spettacolarizzazione che, attraverso le più moderne tecnologie di proiezione, trasforma l’architettura e lo spazio in un teatro di una visione artistica a metà strada tra cinema e fotografia. L’effetto emozionale viene inoltre rafforzato da una colonna sonora sincronizzata.

Ad arricchire il programma anche la Corsa dei Babbi Natale: una divertente running non competitiva a tema natalizio che si svolgerà nel centro storico di Cervia e sulla spiaggia di Milano Marittima, il programma teatrale, il magazzino di babbo Natale dedicato i più piccoli, mostre spettacoli e il coinvolgente concerto di Natale in teatro comunale diretto dal maestro Paolo Olmi. Da segnalare a Cervia anche il presepe vivente itinerante del 26 dicembre oltre alle iniziative classiche del periodo natalizio quali la tombola, Tramonto DiVino ai magazzini il 27, cena di gala e concerto di fuochi d’artificio con “incendio al magazzino” per il Capodanno.

Passando a Milano Marittima, il Natale inizia con un record: una pista del ghiaccio di grandi dimensioni che ruota intorno alla rotonda 1° maggio. Si tratta della rotonda di ghiaccio più grande d’Europa: circa 900 mq di ghiaccio, sui quali si susseguirà un ricco programma di spettacoli ed animazione. L’inaugurazione è in programma domenica, 6 dicembre. Attorno alla pista si snoderà il villaggio di natale. Saranno collocate nella zona del centro, intorno alla pista di ghiaccio le casette gourmet con proposte legate alle eccellenze gastronomiche del territorio.
La gestione dell’offerta gastronomica sarà proprio a cura degli imprenditori locali, mentre nelle vie dell’area pedonale che portano alla Rotonda 1° Maggio, è previsto un mercatino natalizio con articoli da regalo e oggettistica a contesto natalizio.

Il presepe artistico, realizzato dagli studenti della Accademia di Brera in occasione del centenario della fondazione di Milano Marittima, verrà collocato sulla rotonda 1° maggio mentre l’atmosfera natalizia sarà scandita anche da musica diffusa, addobbi e sfavillio di luci.
Il 2 gennaio ritorna anche la Fashion Night. Considerato il successo delle precedenti edizioni la notte del divertimento e dello shopping in notturna torna con novità, spettacoli e animazione nell’anno nuovo, con l’augurio di un buon inizio 2016.

Altra novità del Natale 2015 è l’apertura degli stabilimenti balneari che saranno attivi attraverso la ristorazione, ma anche con eventi e animazione.

Per unire più comodamente Cervia e Milano Marittima, l’Amministrazione ha pensato a un collegamento bus. Il trasporto per gli utenti sarà gratuito ed effettuerà il percorso andata e ritorno: Piazzale Artusi (parcheggio scambiatore), fermata Viale Oriani altezza del Magazzino del sale Darsena, in Viale 2 Giugno angolo viale Forlì (parcheggio scambiatore della mantovana – mare).
Sono previste dieci corse giornaliere ogni mezz’ora alla mattina dalle 10,30 alle 12 e al pomeriggio dalle 15,30 alle 18.
In totale il servizio verrà effettuato per 24 giorni in dicembre dal 5 all’8, il 12 e il 13, dal 18 al 27 e il 31, in gennaio dall’1 al 3 e dal 5 all’8.

Natale in grande stile per Cervia e Milano Marittima, tra ghiaccio e presepi

Molte novità nel cervese, tra cui l’apertura degli stabilimenti balneari Le due località collegate con un autobus gratuito

Quest’anno Cervia e Milano Marittima festeggiano in grande stile con un calendario di attività probabilmente senza precedenti.

Partendo da Cervia, il 5 dicembre è prevista l’accensione del grande abete di piazza Garibaldi, da dove si snoderà il Villaggio di Natale con casette in legno che propongono artigianato, oggettistica natalizia ma anche golosità delle feste fra cui vin brulè, crepes, ciambelle, biscotti, cioccolato. Il mercato sarà attivo tutti i giorni dal 5 dicembre al 6 gennaio dalle 15 alle 19.30 ma nelle giornate di festa aprirà fin dal mattino alle 10 chiudendo i battenti verso le 22. Verranno proposti inoltre spettacoli, laboratori ed altre attività di animazione, fiabe, storie e racconti sotto l’albero fra i giardini d’inverno, la pista del ghiaccio e il palco di Piazza Garibaldi. Cervia offre anche un weekend tutto dedicato allo shopping per il 12 e 13 dicembre con gli shopping days, giornate in festa dedicate agli acquisti di Natale con prezzi speciali e tanta animazione.

Lungo il porto canale “Il Sale prende Forma” con un presepe “di sale” galleggiante a grandezza naturale che propone la natività in una forma specialissima in tema con la storia e la tradizione salinara di Cervia.
Le porte del magazzino darsena si aprono all’arte durante le festività natalizie con la mostra Granelli d’Arte dove opere famose di grandi scultori saranno riprodotte da grandi artisti della sabbia.
Sul magazzino darsena luci, immagini, colori e musica si misceleranno nel videomapping “Immagini e suggestioni: il fascino di Cervia”. Si tratta di una forma di spettacolarizzazione che, attraverso le più moderne tecnologie di proiezione, trasforma l’architettura e lo spazio in un teatro di una visione artistica a metà strada tra cinema e fotografia. L’effetto emozionale viene inoltre rafforzato da una colonna sonora sincronizzata.

Ad arricchire il programma anche la Corsa dei Babbi Natale: una divertente running non competitiva a tema natalizio che si svolgerà nel centro storico di Cervia e sulla spiaggia di Milano Marittima, il programma teatrale, il magazzino di babbo Natale dedicato i più piccoli, mostre spettacoli e il coinvolgente concerto di Natale in teatro comunale diretto dal maestro Paolo Olmi. Da segnalare a Cervia anche il presepe vivente itinerante del 26 dicembre oltre alle iniziative classiche del periodo natalizio quali la tombola, Tramonto DiVino ai magazzini il 27, cena di gala e concerto di fuochi d’artificio con “incendio al magazzino” per il Capodanno.

Passando a Milano Marittima, il Natale inizia con un record: una pista del ghiaccio di grandi dimensioni che ruota intorno alla rotonda 1° maggio. Si tratta della rotonda di ghiaccio più grande d’Europa: circa 900 mq di ghiaccio, sui quali si susseguirà un ricco programma di spettacoli ed animazione. L’inaugurazione è in programma domenica, 6 dicembre. Attorno alla pista si snoderà il villaggio di natale. Saranno collocate nella zona del centro, intorno alla pista di ghiaccio le casette gourmet con proposte legate alle eccellenze gastronomiche del territorio.
La gestione dell’offerta gastronomica sarà proprio a cura degli imprenditori locali, mentre nelle vie dell’area pedonale che portano alla Rotonda 1° Maggio, è previsto un mercatino natalizio con articoli da regalo e oggettistica a contesto natalizio.

Il presepe artistico, realizzato dagli studenti della Accademia di Brera in occasione del centenario della fondazione di Milano Marittima, verrà collocato sulla rotonda 1° maggio mentre l’atmosfera natalizia sarà scandita anche da musica diffusa, addobbi e sfavillio di luci.
Il 2 gennaio ritorna anche la Fashion Night. Considerato il successo delle precedenti edizioni la notte del divertimento e dello shopping in notturna torna con novità, spettacoli e animazione nell’anno nuovo, con l’augurio di un buon inizio 2016.

Altra novità del Natale 2015 è l’apertura degli stabilimenti balneari che saranno attivi attraverso la ristorazione, ma anche con eventi e animazione.

Per unire più comodamente Cervia e Milano Marittima, l’Amministrazione ha pensato a un collegamento bus. Il trasporto per gli utenti sarà gratuito ed effettuerà il percorso andata e ritorno: Piazzale Artusi (parcheggio scambiatore), fermata Viale Oriani altezza del Magazzino del sale Darsena, in Viale 2 Giugno angolo viale Forlì (parcheggio scambiatore della mantovana – mare).
Sono previste dieci corse giornaliere ogni mezz’ora alla mattina dalle 10,30 alle 12 e al pomeriggio dalle 15,30 alle 18.
In totale il servizio verrà effettuato per 24 giorni in dicembre dal 5 all’8, il 12 e il 13, dal 18 al 27 e il 31, in gennaio dall’1 al 3 e dal 5 all’8.

«Il fascismo esiste ancora…». E la presidente del consiglio toglie il microfono al consigliere

Ancarani di Forza Italia continua la sua battaglia sulla Liberazione
Ecco il testo integrale del suo intervento

All’inizio della seduta del consiglio comunale di giovedì, 3 dicembre, il consigliere Alberto Ancarani (Forza Italia) ha chiesto la parola per svolgere un intervento sul 71° anniversario della Liberazione di Ravenna, che si celebra oggi, 4 dicembre. E ha cominciato a leggere il proprio intervento.

La presidente del consiglio comunale Livia Molducci ha precisato che il tema non era oggetto di comunicazioni inserite all’ordine del giorno dei lavori del consiglio e che quindi, per regolamento, il consigliere non poteva intervenire su di esso.

Ancarani ha ripreso a leggere comunque il proprio intervento e la presidente Molducci ha spento il microfono del consigliere di Forza Italia, che ha ultimato la lettura a microfono spento.

Tra gli allegati qui sotto il testo integrale letto da Ancarani, in cui parla di un fascismo tuttora esistente, che non vuole dare la parola a una opposizione democraticamente eletta in occasione della Liberazione.

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