L’attaccante reduce da una stagione da 9 gol in B in prestito alla neopromossa di serie A
Antonio Raimondo questa estate in ritiro con il Bologna
Dopo i 9 gol realizzati nella sua prima stagione tra i “grandi”, in serie B con la Ternana (poi retrocessa), il giovane ravennate Antonio Raimondo si appresta a disputare la sua prima stagione nella massima serie del calcio italiano.
Secondo le indiscrezioni raccolte dal noto giornalista sportivo Gianluca Di Marzio, infatti, il Venezia (neopromossa allenata da Eusebio Di Francesco) avrebbe chiuso la trattativa con il Bologna (club proprietario del cartellino di Raimondo) per il prestito del 20enne attaccante, che Sinisa Mihajlovic fece debuttare in serie A quando ancora non era maggiorenne.
Al momento, in realtà, ai due si aggiungerebbe anche Samuel Giovane, altro ventenne ravennate (classe 2003) reduce già da due buone stagioni in serie B con l’Ascoli e al momento ancora aggregato all’Atalanta, che ne detiene il cartellino, ma in attesa di trovare una sistemazione, che potrebbe essere di nuovo nella serie cadetta. Giovane lo avevamo invece intervistato ormai sei anni fa a questo link.
Grazie alle donazioni post alluvione. Investimento da 210mila euro
Il parco Cavina
Gravemente danneggiati dall’alluvione, il giardino Augusto Rotondi e il parco pubblico Claudio Cavina, a Fornace Zarattini, verranno ristrutturati e attrezzati, anche per favorire le attività ricreative dei giovani, grazie alle donazioni di Unicredit e Ferriera Valsabbia, Pontenossa ed Ecoacciai, per un importo complessivo di 210mila euro.
La giunta del Comune di Ravenna ha approvato nella seduta di martedì 6 agosto il relativo progetto esecutivo di riqualificazione.
Per quanto riguarda la donazione di Unicredit sarà utilizzata per finanziare la realizzazione di un’area fitness inclusiva nel giardino Augusto Rotondi – un’area di 185 metri quadri sarà pavimentata con sottofondo in stabilizzato e sovrastante pavimentazione anti trauma in gomma sulla quale saranno posizionate le attrezzature sportive – e per il rifacimento della recinzione nel giardino Claudio Cavina, dove sarà rimossa la recinzione esistente in legno lungo i tre lati del perimetro del parco e verrà posizionata quella nuova in ferro battuto.
La donazione elargita da Ferriera Valsabbia, Pontenossa ed Ecoacciai sarà utilizzata a favore del parco Claudio Cavina dove è prevista la realizzazione di un campo da basket e di un camminamento pedonale per una lunghezza di 115 metri sul lato sud di via Monsignor Giuseppe Fabbri (da via Faentina fino all’ingresso del centro sportivo) al momento sprovvista di marciapiede. I lavori prevedono inoltre lo scavo e la successiva realizzazione della soletta in cemento armato con finitura liscia e l’installazione dei due canestri.
Dal 30 agosto all’11 settembre. Tra i concerti quelli di Cristiano Godano e Meganoidi
Torna da venerdì 30 agosto al Pala De André di Ravenna la festa provinciale dell’Unità, che durerà 13 giorni, fino a mercoledì 11 settembre.
In attesa di conoscere il programma politico (l’unica certezza al momento è la presenza della segretaria nazionale Elly Schlein, oltre naturalmente al sindaco Michele de Pascale, impegnato in questi giorni nella campagna elettorale in vista delle Regionali di novembre), è stato definito quello degli spettacoli del palco centrale.
Per quanto riguarda la musica, tra i nomi di caratura nazionale spiccano quelli di Cristiano Godano (2 settembre) – che negli anni novanta in particolare ha scritto la storia del rock italiano con i Marlene Kuntz, e dei Meganoidi (6 settembre), entrambi già passati da poco in zona, rispettivamente a Massa Lombarda e sulla spiaggia del bagno Peter Pan. E poi ancora il combat-folk della Casa del Vento (7 settembre), il rock demenziale dei Gem Boy, l’epopea dei New Trolls (31 agosto) e il liscio romagnolo dei giovanissimi Santa Balera (4 settembre).
Per quanto riguarda la comicità, il 1° settembre appuntamento con Ruggero de I Timidi e poi due comici romagnoli: Duilio Pizzocchi (5 settembre) e Maria Pia Timo (8 settembre).
A chiudere il programma le cover di Roxy Bar (30 agosto), Revolution (9 settembre), Moka Club (10 settembre) e Gloria Turrini (11 settembre).
Confermato anche il “tombolone” della serata finale, l’11 settembre.
La tradizionale Festa del Mare torna a Marina di Ravenna e al suo interno si terrà la 12esima edizione della Sagra della Cozza. La festa è in programma da venerdì 9 a sabato 17 agosto. L’evento, organizzato dalla Pro Loco, si terrà in piazza Dora Markus, in collaborazione anche con Gpa Brisighella, che garantirà – a fianco di quello di mare – anche un menù di terra.
Gli stand gastronomici saranno aperti ogni sera a partire dalle ore 19, mentre lungo viale delle Nazioni saranno presenti i mercatini, dove sarà possibile trovare prodotti tipici e artigianato locale.
Durante la festa sono in programma diversi spettacoli, tra cui il concerto dei Moka Club il 16 agosto.
Per ulteriori informazioni sull’evento è possibile seguire gli aggiornamenti sui canali social ufficiali della pro loco.
L’assessore Corsini dopo il nuovo rinvio del Governo: «Aiuteremo i Comuni costieri per risolvere la situazione»
«Il tempo delle promesse e delle chiacchiere è finito. Ora prendiamo noi in mano la situazione e portiamo i balneari verso un approdo sicuro. Ho già convocato i Comuni costieri e le Associazioni di categoria dei balneari per fine agosto, prima non era possibile dal momento che siamo nel momento clou della stagione turistica. Questo Governo ha già dimostrato a sufficienza la propria totale incompetenza, prendendo in giro le imprese con false promesse e mettendo tutti i cittadini nelle condizioni di pagare le sanzioni per la mancata applicazione della Bolkestein».
«Il nostro obiettivo è chiaro- prosegue Corsini-. Vogliamo scrivere e deliberare linee guida comuni e condivise per aiutare le amministrazioni costiere a fare le evidenze pubbliche e salvare così il comparto. Ci baseremo sul decreto Draghi per risolvere una questione che riguarda oltre 1.500 imprese, parliamo di intere famiglie. E dobbiamo farlo noi, visto che questo Governo non solo non ha fatto nulla, ma ha peggiorato la posizione dell’Italia in Europa».
«Ormai – aggiunge l’assessore – sono passati due anni da quando presentammo il nostro documento per dare un concreto aiuto alla riforma nazionale. Un provvedimento largamente condiviso con il territorio e che aveva tutti gli elementi – dal riconoscimento del valore aziendale, degli investimenti fatti e della professionalità dei gestori alla sostenibilità sociale e ambientale del piano degli investimenti – per chiudere definitivamente e in modo positivo la vicenda. Non fummo ascoltati. Ora faremo da soli per salvare i nostri imprenditori e le nostre spiagge».
Grazia a 1 milione di euro in arrivo dalla struttura commissariale per la ricostruzione post alluvione
La giunta del Comune di Cervia ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica definitivo dell’intervento di ripristino del ponte in via Matteotti sul canale Cupa, a Milano Marittima.
Il ponte che presentava già fenomeni di degrado che ne hanno limitato la transitabilità nel corso degli ultimi anni, a seguito dell’alluvione di maggio 2023 ha subito notevoli sollecitazioni dovute alla piena e pertanto si è reso necessario un intervento di ripristino. Il lavoro comporta la completa demolizione dell’attuale struttura e la realizzazione di un nuovo ponte in calcestruzzo armato nella medesima posizione, ma con un incremento della sezione idraulica, in grado di aumentare la capacità di deflusso del canale.
Il ponte di 17 metri di lunghezza e 11,30 di larghezza, avrà due corsie di marcia e un percorso ciclopedonale protetto. Sono previsti anche interventi sui sottoservizi: luce, gas, acqua, linee telefoniche e fibra ottica.
Il lavoro ricade tra quelli ricompresi nell’Ordinanza n. 13/2023 sull’alluvione adottata dal generale Figliuolo Commissario straordinario alla ricostruzione, che contribuirà con 1 milione di euro (i restanti 100mila euro arriveranno dal Comune di Cervia).
Seguirà l’approvazione del progetto esecutivo e l’avvio delle procedure di gara a settembre.
«Il ripristino del ponte sul canale Cupa è estremamente necessario – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Mirko Boschetti -, in quanto è un collegamento strategico fra Milano Marittima e Lido di Savio. Già da diversi anni è in condizioni di degrado e più volte è stato monitorato e messo in sicurezza per garantirne la transitabilità. L’alluvione ha aggravato la situazione e ora anche con contributi dello Stato, è possibile abbattere l’esistente e costruirne uno nuovo che garantisca una migliore e più sicura viabilità. Il progetto si integra nell’intervento di riqualificazione dell’ingresso di Milano Marittima che ha già visto la realizzazione della nuova rotatoria ed il rifacimento del tratto finale di viale Matteotti».
Simbolo del paesaggio costiero italiano, è un’invenzione tutta romagnola. E sarà protagonista dello sciopero dei balneari contro il Governo
Foto da Ravenna Tourism
C’è chi li apprezza e chi invece preferisce le spiagge incontaminate, ma nessuno può negare che siano ormai una componente identitaria del paesaggio romagnolo. Le file parallele di ombrelloni colorati sono il primo elemento che viene in mente quando si pensa ai litorali ravennati e riminesi, come avviene con i filari di vite per le colline toscane o coi campi di tulipano in Olanda. Gli ombrelloni sono il simbolo degli stabilimenti balneari che caratterizzano gran parte dell’offerta turistica sulle coste italiane, ed è proprio per questo che i concessionari li hanno scelti come il simbolo della loro manifestazione di protesta contro il governo Meloni, che si terrà il 9 agosto prossimo.
All’apparenza gli ombrelloni si distinguono solo per i diversi colori, invece sono molte altre le differenze tra un modello e l’altro, indicate con degli appositi termini tecnici. Possono esserci ombrelloni con panta o senza panta (ovvero le “alette” che pendono dall’estremità del tessuto), con o senza soffietto (cioè con la sommità aperta o meno), di forma classica o a pagoda, tonda o quadrata, a spicchi o a tinta unita, con le stecche dritte o ricurve. L’ombrellone è l’elemento che più rimane impresso di uno stabilimento balneare: il colore del tessuto, spesso in tinta col resto dell’arredo, fa da punto di riferimento quando si cammina sulla battigia e bisogna riconoscere il proprio lido.
Da un paio d’anni sono sempre di più gli stabilimenti balneari che, per distinguersi, hanno deciso di farsi brandizzare i tessuti da case di alta moda come Louis Vuitton, Missoni, Guess, Dior, Paul & Shark; ma ancora nessuno lo ha fatto nel Ravennate.
Gli ombrelloni balneari professionali sono un’invenzione tutta romagnola. Negli anni ’60, col boom del turismo di massa e degli stabilimenti, alcune storiche manifatture tessili del Riminese hanno iniziato a specializzarsi nella produzione di questo articolo. L’esigenza era quella di creare un ombrellone che resistesse all’azione corrosiva degli agenti atmosferici persistenti sulla spiaggia, come il vento e la salsedine. Per questo le stecche degli ombrelloni professionali sono fatte in robusto acciaio inox, zincato e verniciato, mentre i pali sono solitamente in alluminio anodizzato e i tessuti acrilici vengono trattati per non venire sbiaditi dai raggi solari che vi battono per tutta l’estate. Si tratta di oggetti molto più costosi rispetto agli ombrelloni domestici che si trovano nei centri commerciali, poiché durano almeno dieci anni senza arrugginirsi, bucarsi e rovinarsi. Quando uno stabilimento balneare decide di cambiarli, gli ombrelloni hanno ancora una lunga vita davanti, tanto da essere spesso rivenduti come articoli di seconda mano. Nessun altro paese ha una qualità e una quantità di ombrelloni pari a quella italiana. In Spagna, paese più simile al nostro per l’importanza del turismo balneare, le spiagge attrezzate preferiscono gli ombrelloni con palo in legno e copertura di paglia; mentre in Francia, Croazia e Grecia si scelgono gli ombrelloni più economici prodotti nei paesi asiatici. Le strutture che vogliono avere degli ombrelloni robusti li acquistano proprio dai produttori italiani, poiché non si trovano da nessun’altra parte.
Per i bagnini romagnoli, aprire gli ombrelloni ogni mattina è diventato quasi un rituale. Negli ultimi anni alcune aziende hanno inventato dei sistemi di apertura e chiusura automatica, che permetterebbero di sostituire questo faticoso lavoro quotidiano con un semplice telecomando; ma la tecnologia non ha mai preso piede. Oltre alla questione dei costi, molti concessionari vogliono conservare la tipicità del bagnino che apre manualmente gli ombrelloni, con il tipico rumore metallico che scatta quando si blocca il meccanismo di fermo.
Tra i turisti, l’ombrellone a pagamento continua a essere la soluzione preferita: secondo una recente indagine dell’Università di Padova, tre persone su quattro che scelgono il mare per le loro vacanze, optano per gli stabilimenti balneari attrezzati. Sui motivi ci sarebbe da discutere: in alcune località potrebbe essere dovuto alla mancanza di alternative, in altre invece si tratta di una scelta. In Italia circa il 50% di spiagge è libero, ma la situazione non è omogenea: basta confrontare i litorali di Ravenna e Cervia, con la prima che ha solo il 40% di costa in concessione e la seconda che invece supera il 95%. Chi in Romagna preferisce lo stabilimento balneare, di solito lo fa perché a fronte di un prezzo irrisorio, che va dai 15 ai 30 euro al giorno, ci si risparmia la fatica di portarsi l’ombrellone in spalla e di piantarlo sotto il sole cocente, col rischio che voli alla prima raffica di vento forte. Ma tra qualche giorno, i clienti degli stabilimenti balneari dovranno rinunciare a questo comfort per un paio d’ore: il 9 agosto ci sarà infatti uno “sciopero degli ombrelloni” indetto dalle associazioni Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti per protestare contro l’inerzia del governo Meloni, reo di avere consentito l’avvio delle gare delle concessioni senza obbligare a un indennizzo economico per i concessionari uscenti. Un’iniziativa analoga fu organizzata il 3 agosto 2012, quando il governo Monti voleva approvare una legge per avviare i bandi sulle spiagge. Allora come oggi, gli ombrelloni continuano a essere il simbolo delle proteste dei bagnini.
L’iniziativa a Classe della fondazione Ravennantica
Prosegue anche nel mese di agosto l’iniziativa “Ti Porto a colazione”: tutti i venerdì, alle ore 9, al sito archeologico dell’Antico Porto di Classe è in programma una visita guidata ad aggregazione libera per scoprire come funzionava l’antico scalo marittimo con i suoi magazzini, quali merci arrivavano via nave a Ravenna e chi erano le persone che le accompagnavano.
Al termine del percorso di visita la guida consegnerà a ciascun partecipante un coupon colazione, comprensivo di un caffè o cappuccino e una brioche a scelta e accompagnerà il gruppo al bar pasticceria “Michele Stella”, in via Romea Sud, a pochi passi dal sito archeologico.
Tariffa: euro 8 a persona (comprende l’ingresso all’Antico Porto, la visita guidata e il coupon colazione). Non è necessaria la prenotazione.
Per chi desidera completare la visita del Parco Archeologico di Classe, che oltre all’Antico Porto comprende anche il Classis Ravenna – Museo della città e del territorio, luogo importante per conoscere le vicende, i protagonisti ed i reperti archeologici della nostra città e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, edificata nel VI secolo d. C. e definita uno dei più grandi esempi di basilica paleocristiana, c’è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo per tutti e tre i siti.
La 22enne ravennate impegnata nelle qualificazioni giovedì 8 agosto
Milena Baldassarri al villaggio olimpico di Parigi in una foto postata sul suo profilo Instagram
Dopo lo storico oro conquistato nel tennis dalla massese Sara Errani e l’emozionante avventura (ancora in corso) di Alessandro Bovolenta nel volley maschile (dove però non ha ancora debuttato) in attesa della semifinale con la Francia, si appresta a disputare la propria seconda Olimpiade anche la terza atleta della provincia di Ravenna presente ai Giochi di Parigi. Si tratta di Milena Baldassarri, 22 anni, ravennate (da 12 anni però di stanza a Fabriano dove ha potuto costruire la propria carriera) con alle spalle numerosi successi tra cui lo storico sesto postoalle Olimpiadi di Tokyo 2021, il miglior risultato mai raggiunto da una individualista italiana nella storia della ginnastica ritmica.
Baldassarri entrerà in gara domani (giovedì 8 agosto) a partire dal mattino con le qualificazioni, dove ogni atleta si esibisce a turno nei quattro esercizi (cerchi, palla, clavette e nastro). La classifica è dettata dalla somma dei punteggi di ogni esercizio e le migliori dieci accedono alla finale, in programma venerdì 9.
Per l’Italia oltre a Baldassarri sarà in gara Sofia Raffaeli, tra le favorite per il podio.
Concerti, passeggiate, mostra e spettacoli fino a fine agosto
La prima serata del Bagnacavallo Festival 2024
Dopo il tutto esaurito della serata inaugurale, con il concerto del quintetto di Rossana Casale introdotto dai saluti dell’assessora alla Cultura del Comune di Bagnacavallo Lucilla Danesi e del direttore artistico Michele Antonellini, la tredicesima edizione del Bagnacavallo Festival torna all’ex convento di San Francesco (via Cadorna 14) giovedì 8 agosto con Vincenzo Zitello e il suo Harpe Mundi, concerto d’arpa celtica e arpa bardica.
Polistrumentista, compositore e pioniere dell’arpa celtica in Italia, Vincenzo Zitello torna per la seconda volta al festival. Il suo background classico si affianca a un originale approccio alle tecniche esecutive, mentre dal punto di vista compositivo a risaltare è la sua capacità di tradurre in musica suggestioni poetiche, riflessioni introspettive e ricerche attraverso simboli ed elementi sapienziali.
Il festival proseguirà poi il 22 agosto con il duo composto da Silvio Zalambani e Federico Lechner e il 27 con Vedrai, vedrai, spettacolo di prosa delle attrici del Teatro Due Mondi, per chiudersi il 30 con il trio di Ambrogio Sparagna.
Gli spettacoli hanno inizio alle 21; in caso di maltempo si terranno al Teatro Goldoni.
Prevendita on-line www.vivaticket.com, prenotazioni (anche Whatsapp) al 348 6940141; biglietteria serale sul posto dalle 20.
Si terrà inoltre venerdì 9 agosto la prima delle “Passeggiate con racconti” proposte da Mario Maginot Mazzotti, per la quale i posti sono già esauriti. È invece ancora possibile prenotarsi per le altre due passeggiate: martedì 20 agostoI palazzi del potere locale; mercoledì 28 agostoIl “fiume” di Bagnacavallo. La partecipazione è a offerta libera con prenotazione obbligatoria.
“Bagnacavallo gente e lavoro” del fotografo Diego Bracci è infine il titolo della mostra, diffusa nelle vetrine dei negozi e attività bagnacavallesi fino al 30 agosto, sul tema 2024 scelto dal Comune “Il paesaggio umano”.
La rassegna è ideata e organizzata dall’associazione culturale Controsenso con il contributo e la collaborazione del Comune di Bagnacavallo e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Anche l’ex pugile di Bagnacavallo entra nel dibattito sull’atleta algerina in finale nel pugilato femminile alle Olimpiadi
Anche il bagnacavallese Francesco Damiani, celebre ex pugile medaglia d’argento a Los Angeles 1984 entra nel dibattito su Imane Khelif, l’algerina che si è appena guadagnata la finale nel pugilato femminile ai Giochi Olimpici in corso a Parigi, dove Damiani è commentatore per la Rai.
«Khelif ha il testosterone sballato dalla nascita, che colpa può essere? – dichiara l’ex “Gigante buono” di Bagnacavallo in un’intervista alla Gazzetta dello Sport – L’ho vista combattere, non vedo questi vantaggi. Ha fame, cattiveria e voglia di emergere. Doti fondamentali nella boxe. Senza non vai da nessuna parte».
Nel corso dell’intervista, Damiani critica poi la “performance” dell’italiana Angela Carini, che ha abbandonato dopo pochi secondi il match contro l’algerina. «Ha fatto una pessima figura. Non so che cosa le sia scattato in testa, ma non puoi salire sul ring e abbandonare al primo cazzotto preso. E dire: “Mi ha fatto malissimo”. E quando mai i pugni in faccia sono carezze?».
«C’è stato intorno al caso dell’algerina un polverone mediatico e politico che non ha aiutato – continua Damiani -. Angela era condizionata, ma so per certo che il suo allenatore le aveva consigliato di non farlo quel match, proprio perché non era tranquilla. Ma lei ha insistito e si è consegnata a quella figuraccia. Siamo all’Olimpiade, devi dare tutto. Spero che la Carini riparta cancellando questa pagina nera».
Il 54enne titolare del negozio Dune Buggy è la vittima dell’incidente dell’1 agosto in via Piero Della Francesca
Cordoglio a Faenza per la morte di Stefano Bettoli, il 54enne motociclista vittima dell’incidente avvenuto nella serata dell’1 agosto in via Piero Della Francesca, nella città manfreda. Bettoli infatti era molto noto a Faenza per essere il titolare del negozio di calzature “Dune Buggy” al centro commerciale Le Cicogne (presente anche in piazza del Popolo e gestito da moglie e suocera).
«Senza di lui – si legge in uno dei commenti sui social pubblicati in questi giorni -, questo negozio non sarà più lo stesso. Vi entravo volentieri per la sua disponibilità, cortesia, gentilezza».
Bettoli lascia anche due figli.
Come rivela il Corriere Romagna in edicola oggi, i funerali si terranno domani (giovedì 8 agosto) alle 10, alla chiesa di Sant’Antonino.