mercoledì
12 Novembre 2025

Esplosione metanodotto nel Vicentino: «Sempre più rischi per la sicurezza»

Il coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”: «Pensiamo alla Linea Adriatica, con tubi di un metro e venti…»

Gallio Vicenza Esplosione
La casa incendiata a Gallio

Nei giorni scorsi una persona (l’ex medico del paese Luigi Rossato) è morta a Gallio, nell’altopiano di Asiago, per l’esplosione di un metanodotto a causa di una fuga di gas provocata da un escavatore impegnato nella posa di alcuni cavi nel sottosuolo. L’esplosione ha poi causato il crollo di un’intera abitazione.

Il coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, nel porgere le condoglianze alla famiglia, in una nota inviata alla stampa lancia quindi un nuovo allarme per «il soffocante reticolo di strutture deputate a perpetuare il mortifero sistema delle fonti fossili», che «comporterà sempre più rischi per l’incolumità e la salute delle persone, oltre che un legame sempre più stretto con la dipendenza dal profitto dei colossi dell’estrattivismo, anziché la costruzione dell’alternativa ecologica, fondata sul risparmio, l’efficientamento, il convinto e celere passaggio alle rinnovabili, il rispetto dei territori, del suolo e delle popolazioni».

«Si tenga conto che il gasdotto esploso è una conduttura di diametro di forse dieci centimetri, al servizio di una frazione abitata – continua la nota -. Ben altre dimensioni incontriamo se esaminiamo altre infrastrutture deputate al trasporto del metano: il gasdotto al servizio del rigassificatore che arriverà a Ravenna fra pochi mesi consiste in un tubo del diametro quattro o cinque volte superiore, che circonderà Ravenna per quaranta chilometri, passando anche in prossimità di abitazioni e in zone di pregio come i reperti archeologici di Classe. E ancor più, pensiamo al gasdotto della Linea Adriatica attualmente in costruzione, proveniente da sud (attualmente l’opera è ferma in Abruzzo) e che attraverserà diverse regioni, fra cui la Romagna e l’Emilia, percorrendo alcune decine di chilometri in territorio ravennate, un tubo di un metro e venti di diametro, che necessita di profonde escavazioni e di un “corridoio” di servitù della larghezza media di quaranta metri. Un’opera la cui utilità è quanto meno dubbia, dal momento che il consumo di gas da anni sta continuamente calando, e che comporta spese ingenti e un costo ambientale enorme (si pensi alla necessità di abbattere milioni di alberi, e danneggiare un’infinità di aree agricole, per fare posto al tracciato). Mentre i rischi di incidenti gravi (con buona pace di Snam che parla tranquillamente di opera  altamente sicura) sono ampiamente dimostrati da importanti eventi occorsi negli anni in varie strutture similari, in Russia, in Austria, in Iran e in altri luoghi ancora, comprese regioni del nostro Paese anche di recente».

«Mentre i cantieri della Linea Adriatica, senza rispettare la sentenza del Consiglio di Stato che indicava la necessità di ripetere le procedure di valutazione di impatto ambientale, continuano a sventrare le nostre campagne – continua la nota del coordinamento -, le istituzioni locali hanno fatto ben poco per rendere edotta la popolazione del reale impatto di quest’opera, e chi, come la Campagna “Per il Clima–Fuori dal Fossile”, ha cercato e sta cercando di svolgere un’opera di contrasto e di informazione si è scontrato contro un vero e proprio muro di gomma. Lo scorso sabato 28 settembre il nostro Coordinamento aveva in programma di tenere una manifestazione di protesta su uno dei cantieri della Linea Adriatica, quello che attraversa la Statale San Vitale nei pressi di Russi. Questa iniziativa non è stata autorizzata, adducendo opinabili motivi di sicurezza stradale. Per non innalzare inutilmente la tensione abbiamo responsabilmente deciso di annullare l’appuntamento, ma tutto si inserisce nel quadro di torsione autoritaria e repressiva in atto contro l’espressione del dissenso in generale, in linea con il Disegno di Legge 1660 (cosiddetto Decreto Sicurezza) e – guarda caso – soprattutto di chi si muove nell’ambito della giustizia climatica, forse perché i colossi dell’estrattivismo e i loro profitti sono i veri “padroni del vapore” della vita civile».

«Le istituzioni e le forze politiche locali farebbero solo bella figura (anche in vista di prossime tornate elettorali) se mostrassero la disponibilità a iniziare un ripensamento delle scelte fin qui compiute, e contemporaneamente avviare un ragionamento sulla necessità di una profonda trasformazione del mercato energetico, che trasferisca l’energia dall’ambito del profitto a quello dei beni comuni. È necessario un altro modello di produzione, distribuzione e gestione, decentralizzato, efficiente, basato soprattutto su impianti di energia rinnovabile di piccola scala, che avvicini la produzione al consumo, riducendo la necessità di grandi linee di trasmissione, e che preveda l’effettiva partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali di pianificazione, senza danneggiare la salute delle persone  e l’ambiente».

Ci sono nuovi contributi di Autonoma Sistemazione per l’alluvione del 19 settembre

Nel comune di Ravenna possono essere richiesti per un solo giorno: 13 euro per chi abitava da solo

Polizia Locale Alluvione
Sopralluoghi della polizia locale di Ravenna

I cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie case e che hanno trovato un alloggio alternativo (ad esempio presso parenti o amici oppure in roulotte e camper) durante gli eventi meteorologici dello scorso mese di settembre possono presentare domanda di contributo al Comune di residenza entro il 31 ottobre prossimo.

È stato infatti approvato il decreto regionale 136 dell’ 1/10/2024 relativo al primo stralcio del piano dei primi interventi urgenti di protezione civile, che ricomprende la direttiva per il Contributo Autonoma Sistemazione (Cas) dei nuclei familiari sfollati.

Per quanto riguarda Ravenna sono interessati i nuclei familiari che risiedevano anagraficamente e dimoravano abitualmente in un’abitazione evacuata con l’ordinanza sindacale 1438 “Ordine evacuazione totale per i residenti nel perimetro delineato da Strada provinciale 24 via Basilica, via Reale Statale 16, confine comunale e canale destra Reno”, a nord del territorio comunale di Ravenna, per gli eventi verificatisi a partire dal 19 settembre. L’ordinanza è stata revocata il giorno dopo. Il contributo è rapportato al periodo di evacuazione, che nel caso di Ravenna, è pari a una giornata (a titolo di esempio per un nucleo composto da un solo componente la somma spettante e di 13,3 euro (ossia 400 euro diviso 30). Il contributo pieno infatti sarebbe di 400 euro mensili per il nucleo con un componente, 500 euro per il nucleo con due componenti, 700 euro per il nucleo con tre componenti, 800 euro per il nucleo con quattro componenti, 900 euro per i nuclei con cinque o più componenti ed è aumentato di 200 euro mensili per ogni componente di età superiore a 65 anni, portatore di handicap o disabile con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%.

Le domande vanno presentate all’indirizzo pec del Comune comune.ravenna@legalmail.it oppure a mano negli uffici decentrati di Mezzano, in piazza Della Repubblica 10, e di Sant’Alberto in via Cavedone 37, dal lunedì a venerdì, dalle 8 alle 13 e al sabato dalle 8.30 alle 12.30.

Per maggiori informazioni e per scaricare il modello di domanda è disponibile il link https://www.comune.ra.it/news/contributi-per-chi-ha-dovuto-abbandonare-la-propria-casa-in-seguito-agli-eventi-meteorologici-di-settembre-2024/

I contributi possono essere richiesti anche nei Comuni di Brisighella, Faenza e della Bassa Romagna, dove gli ordini di evacuazioni sono durati anche più giornate, con un conseguente ricalcolo della cifra.

«Il 14 percento delle nuove assunzioni riguarderà la sostenibilità ambientale»

I dati di Fattore R, il forum andato in scena all’Alighieri di Ravenna. Le aziende “green” sono più dinamiche sui mercati esteri: «Il 36 percento esporta»

Gruppo Partecipanti E Organizzatori

L’impegno ambientale, sociale e di governance (Esg) è stato il tema al centro dell’ottava edizione di Fattore R, il Romagna Economic Forum, momento di incontro e riflessione per imprese, istituzioni e associazioni di categoria andato in scena al teatro Alighieri di Ravenna davanti a una platea di oltre 450 imprenditori dalla Romagna.

Il forum è organizzato dalle Camere di Commercio congiunte (Romagna insieme a Ferrara-Ravenna), da Cesena Fiera e Bper Banca, con il supporto e la collaborazione delle principali associazioni di categoria.

Ad aprire la giornata è stato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara-Ravenna, che ha tracciato un primo quadro sulla sostenibilità sul territorio. «In Romagna sono poco meno di 10mila le aziende che, nel 2024, hanno puntato sulla sostenibilità, scegliendo di inserirla tra gli obiettivi delle proprie strategie di business: all’economia sostenibile la Romagna deve oltre il 15% del valore aggiunto prodotto e più del 14% delle assunzioni previste dalle imprese per il prossimo anno riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità».

Guberti ha poi evidenziato i vantaggi per le aziende nell’essere sostenibili: «Presentano un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo, tanto che esportano nel 36% dei casi, a fronte del 27% di quelle che non investono nel verde. Nel 24% dei casi, inoltre, sviluppano nuovi prodotti o servizi, contro il 10% delle imprese non investitrici».

Secondo Guberti, in definitiva, «lo sviluppo sostenibile è l’obiettivo cui bisogna tendere. La sostenibilità non riguarda soltanto i necessari equilibri dell’ambiente: sostenibile è una crescita che include, che rafforza la coesione nella società, che riduce le diseguaglianze e che allarga la rete della integrazione e della cooperazione».

A seguire Carlo Battistini, presidente Camera di commercio della Romagna, ha evidenziato come l’adozione di pratiche sostenibili rappresenti un fattore di sviluppo e di crescita per il territorio. «Nel settore manifatturiero 7 imprese su 10 adottano azioni di sostenibilità. Tra queste 56,2% in ambito ambientale, 60,9% di responsabilità sociale e 39% di sostenibilità economica. Oltre nove grandi imprese su dieci svolgono azioni di sostenibilità, dato che si riduce al 46,7% in quelle di piccole dimensioni». Rimanendo al dato delle imprese di grandi dimensioni (oltre 500 addetti e 40 milioni di ricavi) che hanno ottenuto il requisito di sostenibilità Esg, in linea con le normative europee (Csrd), questo il quadro tracciato da Battistini: «In Romagna, ad oggi, hanno tale requisito 271 imprese con oltre 80.000 addetti, quasi 45 miliardi di fatturato e quasi 36 miliardi di totale attivo patrimoniale».

Infine, uno sguardo alla green economy. «In Romagna vi sono 1.817 imprese attive nella green economy, 8.041 imprese dotate di certificazioni (di cui 1.384 ISO 14001 sulla gestione ambientale e 1.400 ISO 45001 sulla salute e sicurezza del lavoro), 1.870 aziende agricole biologiche. Le imprese femminili sono in linea con il dato regionale (21,5% in Romagna, 21,4% in Emilia-Romagna), mentre l’occupazione femminile è leggermente inferiore al dato regionale (61,9% in Romagna, 64,6% in Emilia-Romagna)».

Stefano Caselli, direttore della Sda Bocconi, si è concentrato sul tema della sostenibilità. «Dobbiamo prendere coscienza che la sostenibilità non ha alternative dal momento che qualunque parametro che utilizziamo (inquinamento, risorsa acqua, mutamento climatico…) ci indica che stiamo peggiorando. O si fa una chiara scelta di campo a favore della sostenibilità oppure mi arrendo, faccio “game over”. La sostenibilità è l’unica risposta che il genere umano deve darsi se vuole continuare a esistere. Detto questo, è chiaro che non siamo davanti a una passeggiata, non basta un semplice click: la sostenibilità è costosa, richiede dei cambiamenti, delle assunzioni di responsabilità. In una parola delle scelte politiche dove non è possibile accontentare tutti».

Chiusa l’infiltrazione a Traversara. La Regione: «Nessun rallentamento nei lavori»

L’acqua, proveniente dal Lamone, ha iniziato a trafilare verso le 3.30, penetrando in alcuni campi e in una zona del borgo, raggiungendo un’altezza di una decina di centimetri

Il fiume Lamone a Traversara con il ponte di via Palazza
Traversara dall’alto il 4 ottobre

Migliora la situazione meteo in Emilia-Romagna. L’allerta resta gialla oggi solo a scopo precauzionale per le criticità idrauliche dovute alle intense piogge dei giorni scorsi, mentre per domani (sabato 5 ottobre) non sono previsti fenomeni meteorologici significativi.

Intanto, i lavori di ripristino di queste ore hanno permesso di chiudere l’infiltrazione di acqua che ha causato un nuovo allagamento nella frazione di Traversara di Bagnacavallo, in un’area molto più limitata rispetto al fenomeno dello scorso 19 settembre.

«Alla luce delle previsioni meteo e visti i tempi ristretti – spiegano dalla Regione -, il cantiere di Traversara ha consentito comunque di sopportare una grossa sollecitazione trafilando acqua attraverso le palancole. Questo ha  permesso di non far collassare l’argine compromettendo l’intera opera con danni più importanti di quelli che si sono verificati. In questo modo si sta riuscendo, in breve tempo, a far defluire le acque attraverso la rete consortile dei consorzi di bonifica».

L’acqua, proveniente dal Lamone, ha iniziato a trafilare questa mattina (4 ottobre) verso le 3.30, penetrando in alcuni campi e in una zona del borgo, raggiungendo un’altezza di una decina di centimetri. Le ditte, già allertate da ieri di questa possibilità, hanno lavorato ininterrottamente posando nuovi massi ciclopici fino a fermare la trafilatura.

«Non corrisponde al vero – sottolineano dalla Regione – che il cantiere di messa in sicurezza aperto lo scorso 19 settembre, a seguito dell’imponente sormonto dell’argine che ha allagato e pesantemente danneggiato la frazione, abbia subito rallentamenti: i lavori sono proseguiti senza sosta, seguendo le indicazioni tecniche, e stanno proseguendo tuttora, mentre defluisce lentamente la piena della scorsa notte del Lamone».

Questa mattina si sono recati in un sopralluogo a Traversara la presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo e il prefetto di Ravenna, Castrese de Rosa, insieme al sindaco di Bagnacavallo, e hanno anche incontrato i residenti.

Cambia la raccolta rifiuti: una tessera per aprire il cassonetto indifferenziato

Dal 2 dicembre 2024 famiglie e attività del centro storico passeranno alla cosiddetta raccolta Smeraldo. Cinque incontri pubblici e uno online per spiegare le novità

Rifiuti Differenziata PlasticaCambia la raccolta differenziata dei rifiuti a Brisighella. Parte in questi giorni la consegna a domicilio delle lettere sul nuovo servizio che partirà il 2 dicembre 2024 in tutto il territorio comunale e interesserà nello specifico oltre 4.300 utenze: 3.974 famiglie (di cui 918 non residenti) e 328 attività.

Per tutte le famiglie e per le attività del centro storico, delle zone residenziali e del forese sarà attivata la Raccolta Smeraldo: la raccolta rimarrà stradale per carta/cartone, plastica/lattine, vetro, organico e vegetali, mentre per l’indifferenziato avverrà con contenitori intelligenti (Smarty). Questi cassonetti nelle prime settimane saranno ad apertura libera, per consentire alle utenze di abituarsi alla nuova modalità di raccolta, ma successivamente si apriranno solo con la Carta Smeraldo (la tessera Hera per i servizi ambientali) utilizzabile 24 ore su 24.

Solo per le attività della zona industriale sarà attivata la raccolta porta a porta per tutti i rifiuti: da metà fine ottobre saranno consegnati i contenitori, che saranno prima concordati con il personale di Hera in base al tipo di utenza. In tutto il territorio comunale, sempre per le attività, saranno attivate raccolte aggiuntive dedicate, che saranno illustrate dagli incaricati di Hera.

Questo sistema intende migliorare la quantità/qualità della raccolta differenziata (l’obiettivo da raggiungere entro il 2027 nel territorio comunale è il 67%, come previsto dal Piano Regionale di Gestione Rifiuti, contro circa il 54% attuale) e promuovere una gestione responsabile dei rifiuti da parte di tutti i cittadini, per recuperare quantità sempre maggiori di materiali riciclabili, risorse preziose per l’ambiente. Differenziare correttamente i rifiuti non è semplicemente un obbligo di legge, ma rientra in quei comportamenti sostenibili che, se effettuati da tutti i cittadini, contribuiscono notevolmente alla qualità della vita delle nostre città e alla valorizzazione del territorio.

Da fine ottobre personale incaricato da Hera (identificabile da apposito tesserino di riconoscimento), consegnerà alle singole famiglie il kit standard per la raccolta differenziata, composto dal calendario, che riporta le giornate di raccolta e le informazioni/regole sul servizio, la Carta Smeraldo e il bidoncino “sottolavello” per il rifiuto organico e i relativi sacchetti per la raccolta. Sempre alle utenze domestiche sarà consegnato il kit di eco-borse per facilitare la separazione dei rifiuti in casa. Solo i titolari del contratto Tari potranno ritirarlo. Se ritirato da persona delegata è necessario utilizzare il modulo allegato alla lettera inviata in questi giorni a tutte le utenze coinvolte o scaricabile dal sito del Gruppo Hera, nella sezione “Ambiente” indicando il Comune di residenza. Per la consegna a domicilio gli operatori Hera saranno dotati di un tesserino nominativo e non chiederanno mai né di entrare in casa né denaro. Per essere certi che si tratti di un incaricato Hera è possibile chiamare il Servizio Clienti Hera al numero verde gratuito 800.999.500 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18).

I cittadini titolari del contratto Tari, non presenti al momento del passaggio degli incaricati Hera troveranno in buchetta un coupon con cui l’intestatario Tari o suo delegato dovrà ritirare il kit di raccolta in stazione ecologica o presso gli infopoint appositamente allestiti dal 23 al 30 novembre.

Alle attività saranno consegnati i contenitori definiti in base al tipo di utenza e alle verifiche effettuate.

Per informare i cittadini sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, sono stati organizzati cinque incontri (inizio ore 20.30):

  • il 17 ottobre nella Sala Polivalente Cicognani in via Pascoli 1;
  • il  21 ottobre a Fognano nel Circolo Anspi di via Campo Sportivo;
  • il 23 ottobre al Camino Verde Cooperativa di Comunità in via San Cassiano 27;
  • il 24 ottobre nel Centro Sociale “San Giorgio”, via Trieste 46;
  • il  25 ottobre a Marzeno nella Scuola primaria Giacomo Leopardi, via Bendandi 18.
  • il 28 ottobre dalle 18.30 alle 20 un incontro online da seguire da casa collegandosi da computer o cellulare sulla pagina www.gruppohera.it/direttabrisighella.

Il Comune di Lugo taglia i contributi per le iniziative private per Natale

Bando pubblico per consorzi, associazioni e enti del terzo settore: disponibili 20mila euro, nel 2023 erano stati 34mila

2Anche per il Natale 2024 il Comune di Lugo intende costruire un calendario di appuntamenti condiviso con le realtà cittadine tra il centro e le frazioni da affiancarsi agli allestimenti e agli eventi organizzati dal Comune. L’amministrazione comunale ha stanziato 20mila euro complessivi per aiutare le proposte. Nel 2023 erano stati stanziati 34mila euro (quattromila in più rispetto alla dotazione prevista inizialmente grazie alle economie individuate in itinere).

Sul sito del Comune è stato pubblicato l’avviso pubblico rivolto a consorzi, associazioni ed enti del terzo settore per la presentazione di proposte da svolgersi nel periodo natalizio, dal 1 dicembre 2024 al 10 gennaio 2025. Ogni proposta accolta potrà contare sull’esenzione del pagamento del canone per l’occupazione temporanea di spazi e aree pubbliche per l’intera durata delle iniziative e su un contributo che può arrivare a un massimo del 50 percento delle spese sostenute e documentate, da un minimo di 500 euro a un massimo di seimila mila euro. I progetti dovranno essere opportunamente rendicontati e il contributo sarà erogato a iniziativa conclusa.

I progetti dovranno essere inviati entro il 30 ottobre, esclusivamente online accedendo con credenziali Spid alla piattaforma ElixForms..

Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Eventi del Comune di Lugo (0545 299466 – 299378, mail lugocittamercato@comune.lugo.ra.it).

Decine di esposti alla procura per l’alluvione del 19 settembre. Priolo a Traversara

La presidente della Regione nella frazione di Bagnacavallo dove protezione civile e ditte incaricate sono al lavoro per sigillare l’infiltrazione di acqua attraverso l’argine appena ricostruito. Una parte del paese è di nuovo allagata

L'acqua del fiume Lamone filtra attraverso l'argine ricostruito e Traversara è di nuovo allagata (foto Robert Gavrelescu)La procura della Repubblica di Ravenna ha ricevuto qualche decina di esposti da cittadini colpiti dall’alluvione del 18-19 settembre. La notizia è riportata dai quotidiani locali, il Resto del Carlino e il Corriere Romagna. Non sono denunce legate a reati specifici, ma si tratta di segnalazioni riferite a specifiche situazioni fatte da chi si trova a fare i conti con l’incubo del fango, dell’acqua e delle evacuazioni. Gli esposti entreranno nel fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo aperto dal procuratore capo Daniele Barberini e dal sostituto procuratore Francesco Coco per il momento contro ignoti. Si tratta della terza inchiesta sull’alluvione, che si aggiunge alle precedenti due indagini già avviate dalle Procure di Ravenna e di Forlì per i fatti del maggio 2023.

Nella mattinata di oggi, 4 ottobre, la presidente della Regione, Irene Priolo, si è recata a Traversara accompagnata dal sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni, e dal prefetto Castrese De Rosa. La frazione di circa 500 abitanti è nuovamente allagata: dalle 3.30 circa è cominciata a fuoriuscire acqua dal fiume Lamone nello stesso punto dove l’argine è crollato il 19 settembre.

Rispetto a due settimane fa l’onda di piena era molto inferiore e la sponda arginale ha retto anche grazie al rinforzo delle palancole, ma in alcuni punti dove i lavori di ripristino della totale impermeabilizzazione erano in via di completamento si è determinata una infiltrazione dell’acqua tra i massi che è risalita fino alla testa delle palancole trafilando in esterno. L’acqua ha progressivamente raggiunto terreni, strade e abitazioni vicine. Va ricordato che l’abitato era stato evacuato in via precauzionale già dal pomeriggio di ieri e molte delle case raggiunte dall’acqua si trovano nella zona rossa dove si erano verificati crolli e cedimenti degli edifici. La protezione civile e la ditta incaricata sono al lavoro per chiudere il passaggio dell’acqua.

Fotografia e femminismi: la collezione Pizzi in mostra alla Fondazione Sabe

Dal 5 ottobre al 15 dicembre la collettiva a cura di Federica Muzzarelli con immagini degli ultimi 50 anni

Lucia Marcucci, Ragazza Squillo, Dalla Serie Pin Up, 1965. Lambda Print 2016 42,8x30cmLa Fondazione Sabe per l’arte presenta a Ravenna la mostra “Fotografia e femminismi”, una mostra collettiva di immagini provenienti dalla collezione Donata Pizzi. Inaugurazione il 5 ottobre alle 11 negli spazi di via Pascoli 31. La mostra sarà visitabile fino al 15 dicembre (ingresso gratuito) con questi orari di apertura: giovedì, venerdì, sabato e domenica 16-19.

La mostra curata da Federica Muzzarelli mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste operanti nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni. In particolare, la collettiva focalizza la persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali: Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali. Lo fa accostando, secondo un montaggio parallelo che ne rivela concretamente continuità e dissonanze, i lavori di artiste storicizzate quali Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, a quelli di Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari.

La mostra è anche un racconto nel racconto: quello di un’iniziativa pionieristica e lungimirante che ha portato Donata Pizzi a iniziare un percorso di valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale.

Federica Muzzarelli è professoressa ordinaria di Storia della Fotografia al dipartimento delle Arti, Università di Bologna. Coordina il centro di Ricerca Faf (Fotografia Arte Femminismo) ed è responsabile di un progetto di ricerca di interesse nazionale dal titolo “La fotografia femminista italiana. Politiche identitarie e strategie di genere”.

Liliana Barchiesi, Dalla Serie Le Casalinghe, Milano, 1979. Stampa Gelatina Bromuro D’argento, 20x30cm (2)Fondazione Sabe per l’arte, nata nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si è aperta infatti alla fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. Il suo programma espositivo ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna ed è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Presieduta da Norberto Bezzi e da Mirella Saluzzo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori dell’Università di Bologna Claudio Marra, Federica Muzzarelli, Gian Luca Tusini e Claudio Spadoni, già direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’arte e studioso dell’ateneo bolognese. Sita a pochi passi dal MAR – Museo d’Arte di Ravenna, a Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.

A Brisighella un nuovo punto di ascolto per le donne vittime di violenza

Ogni mercoledì mattina volontarie e operatrici dell’associazione Sos Donna disponibili alla Casa della Comunità. Cambia sede anche il punto di Riolo e si ampliano gli orari di apertura del centro antiviolenza di Faenza

Corteo Uomini contro Violenza sulle DonneA Brisighella è attivo dal 2 ottobre un punto di ascolto per le donne vittime di violenza. È un ampliamento del servizio gestito dall’associazione Sos Donna presente da 30 anni nel territorio faentino. Ogni mercoledì dalle 9 alle 13, nella stanza 6 al piano terra della Casa della Comunità in via Fratelli Cardinali Cicognani 76 (all’ingresso a sinistra), saranno presenti operatrici e volontarie disponibili per fornire consulenza, supporto e assistenza.

Anche il punto di ascolto a Riolo Terme, attivo dal 2015 in municipio, si rinnova cambiando sede e orari di apertura. Dal 3 ottobre aperto tutti i giovedì dalle 9 alle 13 nella stanza 7 al primo piano della Casa della Comunità in via Tarlombani 10.

Il centro antiviolenza gestito da Sos Donna a Faenza (via Laderchi 3) amplia gli orari di apertura al pubblico: lunedì dalle 11 alle 18.30; martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 16; venerdì dalle 14 alle 18.30; sabato e domenica sarà attiva la reperibilità telefonica al numero 0546/22060 dalle 9 alle 14. In questo modo il Centro Antiviolenza osserverà un’apertura al pubblico di 43 ore settimanali, a fronte delle 28 ore attuali.

Le donne che si rivolgeranno ai punti di ascolto potranno accedere ai servizi in anonimato e gratuitamente: prima accoglienza telefonica o vis a vis, colloqui preliminari per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni utili, percorsi personalizzati per  rafforzare la fiducia nelle proprie capacità e risorse verso un percorso di autonomia, informazioni sulla tutela dei diritti delle donne vittime di violenze psicologiche, fisiche, sessuali, economiche e stalking in ambito familiare e non.

Per svolgere un colloquio, in qualunque delle tre sedi, è preferibile prendere un appuntamento, telefonando al 0546/22060 o inviando una e-mail a info@sosdonna.com o fenice@racine.ra.it.

«Esperienze analoghe in altri territori – sostiene Antonella Oriani, la presidente di Sos Donna – ci mostrano come un punto di presidio in più possa fare emergere il sommerso del fenomeno della violenza di genere, la prossimità geografica gioca un ruolo importante nella decisione della donna di rivolgersi a un centro: operiamo quindi anche nell’ottica della limitazione del danno».

Coldiretti propone un albo di agricoltori presidio per sorvegliare i fiumi

L’idea dell’associazione di categoria si ispira anche all’esempio di un imprenditore di Cotignola che ha tamponato l’argine del Senio in attesa degli interventi degli enti

460975302 939552948199771 4097764704438195821 NLa sezione di Coldiretti della provincia di Ravenna, associazione di categoria che tutela gli interessi delle imprese agricole, lancia l’idea della costituzione del primo “Albo degli imprenditori presidio”, una chiamata volontaria a monitorare, controllare e curare il territorio, mettendo in atto verifiche preventive e periodiche sullo stato di argini, torrenti, fiumi, così da poter poi segnalare con costanza e in report dettagliati la presenza di criticità, le necessarie manutenzioni e tutto ciò che risulti utile al fine di poter garantire la sicurezza idrogeologica del territorio.

«È quello che l’agricoltore fa da centinaia di anni – commenta il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini –. Gli agricoltori sono da sempre i primi tutori dell’equilibrio ambientale e i primi custodi del territorio, la loro attività di osservazione, in una fase in cui il sistema dei nostri fiumi è palesemente in sofferenza è ancora più importante. Ci sono tantissimi associati che in quei momenti drammatici si sono messi a servizio delle proprie comunità, nel pieno spirito di Coldiretti, da sempre forza sociale del Paese».

Un esempio viene da Augusto Matteucci, agricoltore Coldiretti di Cotignola che nella terribile nottata del 17 settembre è intervenuto sulla sponda del Senio, lato Bagnacavallo, tamponando falle e fontanazzi che avrebbero potuto degenerare in un’ennesima devastante rottura arginale: «Insieme ad alcuni vicini di casa e colleghi stavamo monitorando la situazione. Essendo tutti cresciuti qui sappiamo, infatti, i problemi che può dare il fiume e a preoccuparci, in particolare, erano le condizioni dell’argine nei pressi del ponte autostradale, zona questa già indebolita dall’alluvione 2023. La situazione era davvero critica, abbiamo quindi avvisato gli enti preposti ma nel frattempo, anche utilizzando i nostri indumenti, terra di riporto e materiali di fortuna, siamo riusciti a tamponare le ferite arginali, forse scongiurando il peggio».

Censimento popolazione: 5.700 famiglie coinvolte in provincia di Ravenna

Il campione di famiglie selezionato dall’Istat riceverà una lettera informativa a casa e potrà compilare il questionario online dal 7 ottobre al 9 dicembre (in seguito si potrà solo al telefono o con una visita su appuntamento). Partecipare è un obbligo di legge

28/03/02 RAVENNA. FOTO AEREE SU RAVENNA
FOTO AEREE SU RAVENNA

Al via il censimento 2024 della popolazione e delle abitazioni eseguito da Istat, l’istituto nazionale di statistica.

Sono circa 5.700 le famiglie della provincia di Ravenna coinvolte nella rilevazione da Lista, una delle due indagini campionarie del censimento permanente: 3.527 nel comune di Ravenna, 1.100 a Bagnacavallo, 700 a Lugo, 200 a Massa Lombarda e 150 a Cotignola.

Queste famiglie riceveranno via posta una lettera ufficiale a firma del presidente dell’Istat. La lettera informativa avvisa le famiglie coinvolte dell’avvio della rilevazione e delle sue finalità e modalità di svolgimento e fornisce le credenziali di accesso personali al questionario online e tutti i contatti per ricevere assistenza gratuita e chiarimenti. Tutte le risposte ai quesiti del questionario devono fare riferimento alla data del 6 ottobre 2024, ad eccezione dei casi in cui nella domanda sia indicato un periodo diverso.

A partire dal 7 ottobre 2024 la famiglia può compilare in autonomia il questionario online, anche in uno dei punti di facilitazione digitale attivati dal Comune di Ravenna, dove sono presenti postazioni con accesso a internet e dove è possibile ricevere l’aiuto di un facilitatore digitale. Compilare il questionario online è possibile fino al 9 dicembre 2024. Il tempo stimato per la compilazione online è circa 10-15 minuti.

Dal 10 dicembre le famiglie potranno ancora rispondere, ma solo attraverso le seguenti modalità:

  • visita a casa di un rilevatore, anche su appuntamento, per effettuare l’intervista faccia a faccia;
  • contatto telefonico per effettuare l’intervista con un operatore comunale.

La rilevazione si chiude il 23 dicembre 2024. Partecipare al censimento è un obbligo di legge. Per questo, a partire da una certa data scatterà una fase di sollecito con l’invio di lettere, da parte dell’Istat, a quanti non avranno ancora risposto.

Già dal 2018, Istat ha deciso di fare riferimento a un nuovo modello di rilevazione, che sostituisce i censimenti generali effettuati su tutta la popolazione e che avevano cadenza decennale (l’ultimo si è svolto nel 2011). La metodologia statistica è ora caratterizza dall’esecuzione di indagini campionarie annuali, che si svolgeranno da ottobre a dicembre, coinvolgendo un campione di famiglie, distribuite in diverse zone del territorio comunale e selezionate dall’Istat.

Le famiglie del comune di Ravenna potranno recarsi nei punti di facilitazione digitale nei seguenti orari di apertura al pubblico:

  • Sportello Polifunzionale URP – Via Berlinguer, 30; lunedì 9-12 – mercoledì e sabato 8-13
  • Marina di Ravenna – Largo Magnavacchi, 5; mercoledì e giovedì 8-13
  • Mezzano – P.za della Repubblica, 10; mercoledì 8-13
  • San Pietro in Vincoli – Via G. Pistocchi, 41/a; lunedì e venerdì 8-13
  • Centro immigrati – Via Oriani, 44; martedì e giovedì 14.30-17.30
  • Casa delle Culture – P.za Medaglie d’Oro, 4; martedì 9-13
  • Informagiovani – Via Luca Longhi, 9; martedì e giovedì 9.30-13
  • Informagiovani Lido Adriano – V.le Parini, 48; giovedì 9-12
  • Biblioteca Classense – Via Baccarini, 3; lunedì e venerdì 14-19
  • Biblioteca di Piangipane – P.za XXII Giugno 1944, 6; giovedì 8-13

Le famiglie potranno chiedere informazioni contattando il numero verde Istat 800-188802  oppure l’ufficio comunale di Censimento costituito all’Ufficio Studi e Statistica.

Traversara, aperta una falla sull’argine nello stesso punto del 19 settembre

L’acqua sta trafilando per i campi, attraverso la zona rossa. Continuano i lavori

Traversara Oggi
I lavori a Traversara il 3 ottobre

Il fiume Lamone ha aperto una falla a Traversara, nello stesso punto della rottura dell’argine del 19 settembre.

I mezzi di cantiere sono al lavoro e il Comune di Bagnacavallo ricorda che la frazione di Traversara deve restare evacuata come da ordinanza, chiedendo ai residenti delle vie Cogollo, Longanesi, Cocchi, Viazza Vecchia e Viazza Nuova di portarsi ai piani alti evacuando i piani terra, interrati, seminterrati e rialzati.

L’acqua attualmente sta trafilando per i campi, attraversando la zona rossa, e si scola nel fosso Barbavera che al momento (aggiornamento delle 6.30 di venerdì 4 ottobre) la sta supportando.

«I lavori di ripristino del manufatto arginale – spiegano dalla Regione – erano in via di completamento dal punto di vista della totale impermeabilizzazione, dopo quelli occorsi per riportarlo ad altezza. Durante il passaggio dell’onda di piena la sponda arginale ha retto, ma in alcuni punti si è determinata una infiltrazione dell’acqua, che ha progressivamente raggiunto terreni, strade e abitazioni vicine. Durante il passaggio dell’onda di piena la sponda arginale ha retto anche grazie al rinforzo delle palancole, ma si è generata una filtrazione d’acqua tra i massi che è risalita fino alla testa delle palancole trafilando in esterno».

La situazione è invece sotto controllo nei comuni limitrofi. A Faenza è stata revocata ieri sera l’ordinanza di evacuazione e le famiglie sono potute tornare per la notte nelle proprie abitazioni.

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