venerdì
18 Luglio 2025

«L’assegnazione del campo sportivo di Fosso Ghiaia al Ravenna Fc è regolare»

La sentenza del Tar chiude il ricordo della squadra di casa: i debiti dei giallorossi verso il Comune erano già stati inseriti in un piano di rientro

Fosso Ghiaia CalcioL’assegnazione della gestione del centro sportivo di Fosso Ghiaia al Ravenna Football Club per sei anni è avvenuta in maniera regolare. Lo ha deciso il tribunale amministrativo regionale (Tar) dell’Emilia-Romagna che ha respinto il ricorso presentato dalla società di calcio della frazione ravennate che ha perso l’affidamento del campo in via Romea sud. La notizia è riportata dal quotidiano Il Resto del Carlino.

Il bando del marzo 2023 concedeva a titolo gratuito l’impianto sportivo con un confronto sul piano dell’offerta tecnica. Solo due candidati: il Ravenna che aveva ottenuto 77 punti su 100, e il Fosso Ghiaia con 60.

Il ricorso affermava che il Ravenna Fc non poteva ottenere l’aggiudicazione perché debitore verso il Comune. Per il Tar, il Ravenna non è mai stato moroso nei confronti del Comune perché ha sottoscritto un piano di rateizzazione per il rientro dei debiti dovuti al mancato pagamento di bollette di gas e luce per dieci anni.

Le due società di calcio hanno raggiunto un accordo prima della sentenza del Tar: il Fosso Ghiaia avrebbe riconosciuto l’esito della gara ottenendo in cambio di potere continuare a usare la struttura come aveva sempre fatto.

Inventata a Ravenna una app che permette alle persone sorde di fare telefonate

Il servizio si chiama Tellis, realizzato da una cooperativa sociale aderente a Confcooperative grazie al video-interpretariato anche senza appuntamento

Access Adult Blur 261628Una cooperativa sociale di Ravenna, la Service & Work che aderisce a Confcooperative Romagna, ha ideato e realizzato un servizio attivo su tutto il territorio nazionale che consente alle persone sorde di comunicare con le persone udenti, effettuando e ricevendo telefonate in totale autonomia grazie a un’app di video-interpretariato. Il servizio chiamato Tellis ha appena ottenuto la certificazione Iso9001, un riconoscimento internazionale che attesta la qualità e i requisiti di funzionalità di procedimenti aziendali.

IMG20240229110836In buona sostanza il servizio permette alle persone sorde di comunicare con le persone udenti collegandosi a una pagina web o tramite l’app Tellis, scaricabile gratuitamente per tutti i sistemi operativi (Ios, Android, Windows, Macintosh): grazie alla disponibilità, anche senza appuntamento, di interpreti professionisti qualificati collegati da remoto, viene fornito un servizio di video-interpretariato che traduce dalla Lis (lingua dei segni italiana) all’italiano e viceversa per i sordi segnanti, ma anche tramite labiolettura, messaggi di testo (chat) e altre modalità specifiche per i sordi oralisti (coloro che non utilizzano la Lis o non la conoscono).

«Per le persone sorde – spiega Marian Manea, sordo, presidente della Service & Work – Tellis è molto importante e questo ci viene confermato ogni giorno dalle attestazioni di stima di chi lo utilizza. L’aspetto davvero fondamentale è il fatto che promuove l’accessibilità, l’autonomia, il superamento delle barriere comunicative e linguistiche, la sostenibilità sociale e l’innovazione sociale a favore delle persone sorde che, grazie a Tellis, hanno le stesse opportunità delle persone udenti».

Il percorso di certificazione Iso9001, avviato dalla società specializzata in compliance e consulenza aziendale Conforme Srl, si è poggiato su di un’analisi precisa dei processi che caratterizzano il servizio Tellis. Service & Work può contare sul supporto e sulla collaborazione dell’Ente Nazionale Sordi (Ens) Consiglio Regionale Emilia-Romagna, di Confcooperative Romagna e di numerosi enti e aziende partner che hanno scelto di diventare accessibili garantendo il servizio gratuito per i propri dipendenti e clienti/utenti sordi.

Accoltellata una donna nella notte in un negozio di piazza Baracca: un arresto

La vittima è ricoverata in prognosi riservata. In manette il titolare di un “frutta e verdura”

Una donna è stata accoltellata nel negozio etnico di frutta e verdura nei pressi di piazza Baracca, in centro a Ravenna, nella notte tra mercoledì e giovedì. La vittima si trova ora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Sul posto i carabinieri, che hanno arrestato l’aggressore, il gestore del negozio, 43enne straniero. Tra i due non c’erano rapporti affettivi. Ancora da chiarire le cause dell’aggressione.

Il negozio è stato posto sotto sequestro dai carabinieri.

In estate lungomare di Marina di Ravenna a senso unico per le auto

Il Comune sta pensando di riservare una corsia solo a bus, moto e mezzi di soccorso

Navetto Mare 2
Una corsia resterebbe riservata al Navetto Mare

La grande novità della prossima stagione turistica, a Marina di Ravenna, potrebbe essere la modifica della viabilità su viale delle Nazioni, che l’Amministrazione sta definendo in una serie di confronti anche con le associazioni di categoria.

L’idea più concreta – come ci conferma al telefono l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – sarebbe quella di riservare una corsia solo a bus navetta, trasporto pubblico, mezzi di soccorso, cicli e motocicli, trasformando inevitabilmente l’altra corsia in una a senso unico per le auto.

Resterebbe invece a due corsie di marcia il tratto di via Trieste parallelo al lungomare. L’ipotesi è definita come “concreta” e si potrebbe realizzare, appunto, già questa estate.

Torna la lirica all’Alighieri di Ravenna con “Il turco in Italia” di Rossini

L’1 e il 3 marzo nell’interpretazione del regista Roberto Catalano

Il Turco In Italia, Credit Valentina Zanaga 8861

Venerdì 1 marzo alle 20.30 e domenica 3 alle 15.30, Il turco in Italia di Gioachino Rossini approda all’Alighieri nella nuova coproduzione in cordata con Rovigo (dove ha appena debuttato), Novara, Jesi, Rimini e Pisa, per il secondo appuntamento della stagione d’opera di Ravenna.

Al centro dell’interpretazione del regista Roberto Catalano c’è un vero e proprio “consumismo amoroso”: con la sua collezione d’amanti, Donna Fiorilla, interpretata da Giuliana Gianfaldoni, incarna pienamente la frenesia dell’accumulo e il poeta Prodoscimo, ovvero Bruno Taddia, è a caccia di una storia da raccontare e promuove e vende i sentimenti come merci. Maharram Huseynov è il principe Selim, il turco del titolo che sbarca a Napoli e si invaghisce di Fiorilla al punto tale da proporne l’acquisto al marito Don Geronio (Giulio Mastrototaro), mentre Francisco Brito è Don Narciso, gelosissimo amante di Fiorilla, e Francesca Cucuzza è Zaida, un tempo favorita del principe e salvata dalla rovina per intervento dell’amico Albazar, interpretato da Antonio Garés.

Sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ci sono Hossein Pishkar (1 marzo), già allievo di Riccardo Muti nella sua Accademia dell’opera italiana, e Marco Crispo (3 marzo), la cui carriera si divide fra l’Italia e i Paesi scandinavi, dove ha lavorato anche al fianco di Esa-Pekka Salonen. Il Coro Lirico Veneto è preparato da Giuliano Fracasso. Guido Buganza firma le scene, mentre Ilaria Ariemme e Oscar Frosio curano rispettivamente costumi e luci; la coreografia è di Marco Caudera.

Giovedì 29 febbraio, alle 18 nel Salone Nobile di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy), continua Prima dell’opera, il percorso di incontri a ingresso libero dedicati ai titoli in cartellone: l’approfondimento sul titolo sarà anche in questo caso guidato da Luca Baccolini – collaboratore di La Repubblica e redattore di Classic Voice – con la partecipazione del regista Roberto Catalano. Un’occasione per celebrare Rossini nel giorno del suo compleanno: il compositore nacque infatti il 29 febbraio del 1792, anno bisestile al pari del 2024.

Il percorso Opera si coronerà con la Turandot di Puccini (12, 14 aprile) nell’allestimento di Giuseppe Frigeni, con l’Orchestra Toscanini diretta da Marco Guidarini.

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org

Nella Romagna faentina in arrivo 300 colonnine elettriche per la ricarica di veicoli

Individuati gli operatori interessati. Il piano della mobilità stabilisce un punto ogni sei veicoli immatricolati

Auto Elettrica 4Il piano urbano della mobilità sostenibile dell’Unione della Romagna faentina prevede un fabbisogno minimo pari a un punto di ricarica ogni sei veicoli elettrici-ibridi già immatricolati, con la necessità dunque di 295 nuove colonnine accessibili al pubblico nei sei comuni dell’Unione: 228 a Faenza, 14 a Brisighella, 4 a Casola Valsenio, 23 a Castel Bolognese, 13 a Riolo Terme e altrettanti a Solarolo.

L’individuazione degli operatori interessati al tema si era interrotta a causa delle alluvioni, ma ora è ripresa l’attività di arruolamento degli operatori economici che hanno manifestato la propria disponibilità.

Le proposte presentate dagli operatori interessati a partecipare al progetto coprono l’intero fabbisogno attuale e alcuni di questi hanno manifestato la propria disponibilità ad aggiungere ulteriori stazioni di ricarica, laddove ve ne fosse necessità.

La distribuzione degli impianti di ricarica sarà quanto più possibile omogenea e bilanciata sul territorio, tenendo conto delle zone residenziali, produttive, quelle che presentano servizi e in quelle aree che presentano diversi flussi di traffico. Le colonnine di ricarica dovranno essere disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, semplici da utilizzare, facili da rintracciare e che contemplino i più comuni e facili mezzi di pagamento oggi disponibili.

Le opere di realizzazione, gestione, manutenzione della rete degli impianti di ricarica saranno completamente a carico degli operatori e quindi non ci saranno oneri a carico delle municipalità.

Entro i prossimi tre mesi dovranno essere sottoscritte le convenzioni con gli operatori economici che si impegneranno a realizzare gli impianti nel più breve tempo possibile. I tempi di effettiva fruibilità delle infrastrutture saranno variabili, in base alle opere necessarie al collegamento alla rete elettrica, vista anche l’elevata potenza di alcuni impianti proposti.

«Vantaggi sul mercato libero dell’energia solo con contratti a prezzo fisso»

I consigli del presidente provinciale di Federconsumatori, Vincenzo Fuschini, per evitare contenziosi: «Fatevi mandare i documenti via email e chiedete le registrazioni audio delle telefonate con gli operatori». Incontri in provincia per spiegare la fine del mercato tutelato

Pexels Rodolfo Clix 1036936«Sul mercato libero dell’energia in Italia ci sono circa ottocento fornitori che possono fare contratti a qualunque utente. Per avere sempre le condizioni migliori bisognerebbe cambiare spesso, ma nessuno ha voglia di farlo. Sul lungo periodo restare nel mercato tutelato è stato un risparmio». Le parole di Vincenzo Fuschini, presidente provinciale di Federconsumatori a Ravenna, mostrano quanto sia difficile orientarsi per gli utenti.

In questo periodo Fuschini è in tour sul territorio con un calendario di incontri pubblici per cercare di informare i cittadini sulla fine del regime di tutela dei prezzi per gas e luce. Almeno 500 persone hanno già partecipato alle assemblee pubbliche fino ad ora organizzate, altri incontri sono in programma nei prossimi giorni. A Fusignano il 29 febbraio dalle 15 alle 18 nella sala “Il granaio” in piazza Corelli. A Massa Lombarda il 6 marzo alle 15 nell’ex bocciofila di via Dini e Salvalai.

I dati dicono che in provincia di Ravenna attualmente solo un quinto delle famiglie è ancora in regime di maggior tutela. «Molti di quelli passati al mercato libero non l’hanno fatto con piena consapevolezza. Qualcuno si è lasciato convincere da proposte allettanti nel periodo iniziale. E poi ci sono quelli che hanno fatto il passaggio perché sono stati proprio ingannati da telefonate poco chiare. In molti call center gli operatori ricevono una provvigione in base al numero di migrazioni da un operatore a un altro che riescono a concludere. Il contratto nuovo quindi viene fatto e la fornitura c’è, ma non sempre è davvero quella vantaggiosa per l’utente».

Il consiglio di Fuschini è di partire dall’unica fonte pubblica e certa: il portale delle offerte di Arera (vedi box grigio): «Mi rendo conto che non sempre è facile da consultare, ma è l’unica voce ufficiale. Però non fa telefonate ai cittadini: se qualcuno chiama e si presenta come Arera è da considerare una truffa».

Per l’energia elettrica dall’1 luglio inizierà il triennio del servizio a tutele graduali in cui entrerà chi attualmente è in servizio di tutela, non è vulnearabile e non sceglie il passaggio al mercato libero. «Il fornitore di zona per il servizio a tutele graduali è stato scelto con una gara pubblica al ribasso, quindi la tariffa dovrebbe essere vantaggiosa. Però fino a giugno non verrà fissata. E inoltre gli operatori vorranno recuperare il ribasso proposto. Possiamo aspettarci dei rialzi nel triennio».

Difficile prevedere cosa succederà nel 2027: «Ufficialmente si chiuderà il servizio a tutele graduali e tutti, tranne i vulnerabili, dovranno migrare al mercato libero. Di certo non ci possono essere interruzioni del servizio, ma come verrà fatto non è ancora noto. Probabile che avvenga quello che sta avvenendo ora con il gas: una tariffa chiamata placet applicata dallo stesso gestore con un rialzo rispetto a quella di tutela».

Le offerte a mercato libero sono una possibilità già da diverso tempo. «Il vantaggio lo ha avuto chi ha scelto offerte a prezzo fisso prima dell’impennata dei mercati dell’ultimo biennio. Ma è stato un po’ come una lotteria, nessuno si aspettava un rincaro di quelle dimensioni connesso a pandemia e guerre».

Da gennaio è variata l’imposizione fiscale sul gas. «Il governo ha riportato l’Iva dal 5 al 10 percento per i consumi fino a 480 mc all’anno e al 22 percento oltre i 480 mc. Se pensiamo che la quota energia è meno del 50 percento del prezzo che paghiamo, è facile capire che le variazioni tra operatori sono sottili».

A parte il labirinto di offerte, le utenze di luce e gas sono fonte di numerosi contenziosi tra aziende e clienti: «C’è di tutto, a partire dalle cose più banali come trovarsi una potenza superiore a quella standard senza averla richiesta e quindi pagando di più. Se la cosa non è particolarmente grave, la soluzione più efficace è una conciliazione tramite il garante, una procedura in cui accompagniamo gli utenti. Il verbale di conciliazione è l’unico documento che chiude le vertenze e impedisce altri ricorsi giudiziari. Purtroppo il garante è oberato di casi e i tempi si allungano».

Spesso le questioni di scontro riguardano sulle condizioni contrattuali. Fuschini invita a usare cautela: «Quando si fa un contratto al telefono la cosa migliore sarebbe farsi mandare una copia via email prima di sottoscriverlo. Sono tenuti a farlo ed è il modo migliore per evitare sorprese». E poi si può chiedere la registrazione audio della telefonata per verificare cosa è stato detto realmente.

Riapre il Conad dopo l’alluvione: 21 occupati su 600 mq

Il supermercato gestito da Cofra riapre al pubblico dall’1 marzo dopo la ristrutturazione

Spesa Supermercato Fotogramma 672Il supermercato Conad di Conselice riapre al pubblico l’1 marzo dopo la ristrutturazione per l’alluvione di maggio 2023. Alle 8.30 una breve cerimonia di inaugurazione presieduta dalla sindaca Paola Pula. Con lei taglieranno il nastro l’amministratore delegato di Cia-Conad, Luca Panzavolta, e i referenti della cooperativa Cofra che gestisce il negozio: il presidente Roberto Savini e i vicepresidenti Celso Reali e Raffaele Gordini. Il negozio occupa 600 metri quadri e 21 persone.

«Questa inaugurazione ha un significato speciale — dice Panzavolta — perché avviene in uno dei comuni che sono stati più colpiti dall’alluvione dello scorso maggio. In questi mesi, insieme ai soci e a tutto il sistema Conad, ci siamo impegnati per una solidarietà concreta che agevolasse la ripartenza di tutto il territorio, in linea con i principi che da sempre esprime la nostra cooperativa. Ma crediamo che la vicinanza si esprima anche continuando a investire, per migliorare i servizi e continuare a garantire a tutti i clienti la convenienza che da sempre contraddistingue il nostro marchio, primo in Italia nella grande distribuzione. In questo siamo affiancati dall’esperienza e dalla professionalità della cooperativa Cofra, che rappresenta un sicuro punto di riferimento per tutta l’area della Bassa Romagna».

Savini ringrazia la comunità di Conselice: «Continueremo nel miglioramento continuo e nella creazione di posti di lavoro di qualità. Grazie anche ai nostri dipendenti che hanno contribuito alla ripartenza in tempi rapidi».

Un incontro pubblico sulle ricadute della crisi in mar Rosso sulle imprese

Dibattito promosso da due studi legali con diversi ospiti: tra loro esperti di intelligence e analisti

Gli studi legali Sta-Stp e Rls di Ravenna promuovono un incontro pubblico dedicato alle conseguenze della crisi nel Mar Rosso sulle aziende italiane e in particolare dell’Emilia-Romagna che risente dei contraccolpi sulle rotte navali tra Ravenna e il medio Oriente. Appuntamento alle 18 del 6 marzo nella sala conferenze dell’albergo Cappello in centro a Ravenna.

Dopo i saluti di benvenuto dei promotori, sono in scaletta gli interventi di Alberto Pagani, ex parlamentare e docente di Intelligence e sicurezza internazionale all’università di Bologna, del generale Massimiliano Del Casale, dell’ex capo di gabinetto della Farnesina Gianpaolo Scarante e di Michele Marchi, coordinatore del corso di laurea in Società e culture del Mediterraneo a Ravenna.

La deputata ravennate Bakkali al valico di Rafah per il cessate il fuoco a Gaza

L’onorevole del Pd in missione in Egitto con una delegazione italiana composta da operatori umanitari e altri parlamentari per arrivare a una convivenza tra palestinesi e israeliani

Rafah CrossingUna delegazione italiana di operatori umanitari, giornalisti, accademici, esperti di diritto internazionale e parlamentari, tra cui la deputata ravennate Ouidad Bakkali (Pd), si recherà in Egitto dal 3 al 6 marzo per raggiungere il varco di Rafah che segna il confine con la striscia di Gaza. Della missione faranno parte anche altri dem: Laura Boldrini, Andrea Orlando, Alessandro Zan.

L’appello della delegazione è per il cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi israeliani, perché riprenda l’azione diplomatica internazionale sotto la regia delle Nazioni Unite. La delegazione sostiene con determinazione la richiesta delle organizzazioni umanitarie e della Corte Internazionale di Giustizia, perché si consenta l’ingresso degli aiuti e l’operato umanitario.

«Il Parlamento ha approvato le risoluzioni che chiedono il cessate il fuoco – ha dichiarato l’onorevole Bakkali –, però non abbiamo visto fino ad oggi atti conseguenti a quella richiesta politica. Vogliamo perciò sollecitare il governo, il Parlamento e l’Unione Europea a fare tutto il possibile per prevenire ulteriori offensive militari e favorire i negoziati e il dialogo. Manifesteremo il nostro dissenso verso Hamas e verso il governo Netanyahu perché deve essere garantita ai civili, coloro che pagano sempre il prezzo più alto nei conflitti, la protezione da minacce e violazioni del diritto umanitario internazionale».

La speranza è che il viaggio possa portare a una mobilitazione internazionale di parlamentari di altri Paesi che facciano pressione per la pace: «Con la nostra testimonianza cercheremo di portare alla luce i crimini di guerra che continuano ad essere perpetrati verso una popolazione ormai allo stremo. Sistematicamente vengono lanciate bombe su Gaza, un luogo dove c’è una delle più alte densità abitative del mondo. Dobbiamo raccogliere le voci che credono ancora e fermamente che la convivenza dignitosa tra popoli sia possibile».

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete AOI), nell’ambito della campagna di Amnesty International #EmergenzaGaza.

La delegazione incontrerà a Il Cairo organizzazioni della società civile, difensori dei diritti umani, agenzie delle Nazioni Unite, oltre alle rappresentanze diplomatiche italiane in loco. Successivamente si recherà ad Al Arish per seguire il percorso dei container di aiuti umanitari realizzati grazie alla raccolta fondi #EmergenzaGaza. Infine, raggiungerà il valico di Rafah per incontrare le organizzazioni umanitarie che si stanno spendendo per cercare di inviare aiuti essenziali dentro la Striscia, affrontando difficoltà inimmaginabili.

La sala Dantesca della biblioteca Classense apre al pubblico tutti i sabati

24 02 28 Foto 2 Sala DantescaA partire dal 2 marzo la sala Dantesca della biblioteca Classense di Ravenna sarà aperta al pubblico ogni sabato dalle 10 alle 13. Grazie all’accordo con l’associazione Volontari Aclisti Odv di Ravenna, infatti, la sala, che dal 2017 è visitabile su richiesta negli orari di apertura della biblioteca, amplierà la sua fruibilità, rimanendo aperta continuativamente tutti i sabati mattina.

L’iniziativa prosegue il periodo di sperimentazione svoltosi nel dicembre scorso, quando l’apertura della sala con l’assistenza dei Volontari Aclisti risultò molto gradita dal pubblico.

La storia della sala Dantesca. Nato come refettorio monastico dei camaldolesi, completato nel 1580 e usato a tale scopo fino al 1798, anno della soppressione del monastero e della cacciata dei monaci, conserva al suo interno lo splendido dipinto Le nozze di Cana di Luca Longhi e il Sogno di san Romualdo affrescato sul soffitto, opera del figlio Francesco. Alle celebri opere dei Longhi si aggiunge la delicata bellezza degli stalli lignei, anch’essi risalenti al 1580, mentre è del 1780 il monumentale pergamo dal quale un monaco lettore, un tempo, leggeva ai confratelli intenti a prendere i pasti.
Il refettorio divenne nel 1920 sala Dantesca, o per essere più precisi “Sala di Dante” (questa la denominazione ufficiale): in quell’anno Benedetto Croce, ministro della Pubblica istruzione, vi inaugurò le celebrazioni nazionali per il sesto centenario della morte del Poeta e la comunità ravennate scelse di dedicare lo spazio alle letture pubbliche e solenni delle opere dantesche, oltre che a conferenze ed eventi che continuano ancora oggi.

Il Comune di Ravenna va avanti sui capanni da rimuovere: «Ma troveremo alternative»

Approvata una delibera per individuare altre posizioni concessionabili. «Non possiamo derogare sul demanio»

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«Valorizzare e nel contempo attualizzare la situazione dei capanni balneari storici, trovando nuove forme di salvaguardia con modalità innovative, diverse rispetto a quelle del passato, nella consapevolezza che oggi non sono più legittime».

Con questo obiettivo, dichiarato dall’assessore al Turismo e Demanio Giacomo Costantini, nella seduta di martedì 27 febbraio la giunta ha approvato una delibera con la quale è stata data disposizione al dirigente del servizio Tutela ambiente e territorio di produrre apposita Valutazione di incidenza ambientale al fine di individuare le posizioni concessionabili nel rispetto delle direttive comunitarie in materia di Aree Sic – Zsc e delle norme del Parco del Delta del Po; e al dirigente del servizio Sportello unico attività produttive – ufficio Demanio, di accogliere le indicazioni di tale Valutazione e «predisporre un bando, previo nulla osta da parte di tutti gli enti che hanno competenza sul demanio marittimo – si legge in una nota del Comune -, per l’individuazione di un soggetto giuridico senza fini di lucro, che mantenga viva la tradizione dei capanni balneari e si impegni in iniziative sociali e culturali come, a titolo indicativo e non esaustivo, la divulgazione di buone pratiche per la tutela e conservazione delle pinete, delle dune e delle spiagge della costa ravennate ed eventi dedicati alla cura e pulizia di questi luoghi, all’azzeramento del consumo di plastiche e contrasto alla dispersione di rifiuti con particolare attenzione ai mozziconi di sigarette».

«Siamo partiti – ricorda Costantini – dall’ordine del giorno approvato all’unanimità il 19 settembre scorso dal consiglio comunale, che individua nei capanni balneari storici del litorale ravennate un patrimonio culturale di Ravenna e della Romagna di riconosciuto e documentato valore storico-testimoniale, ma come abbiamo già più volte detto è impossibile ignorare che ci sono alcuni capanni collocati illegittimamente in zone del demanio in cui vi è un divieto per vincoli ambientali e che non è facoltà del Comune derogare in tal senso; il demanio è un ambito statale su cui il Comune opera nel rispetto delle leggi dello Stato. Riteniamo dunque che il percorso che abbiamo individuato possa contemperare al meglio da una parte la volontà di tutelare un patrimonio di storia e tradizioni di cui nessuno mette in discussione il valore e dall’altra la necessità di rispettare normative e vincoli imprescindibili.  Rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto e al dialogo su come gestire al meglio questo passaggio, per dare a tale operazione anche una nuova valenza, che alla fine ci consenta non solo di salvaguardare un patrimonio storico – testimoniale, ma di renderlo anche un’opportunità per la comunità intera».

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