martedì
18 Novembre 2025

Pesca e turismo a rischio a causa della mucillagine: le richieste di Europa Verde

I Verdi della Regione: «Fiumi puliti per un mare pulito. Sapere che le alghe non sono nocive per la salute non basta più, i bagnanti cercano acque pulite»

Mucillagine

«La Regione e il governo nazionale cambino passo sulle mucillagini: il mantra che non sono nocive per la salute dei bagnanti non basta più, perché i turisti vogliono fare il bagno in acque pulite. Inoltre, questa fioritura anomala segnala che si è spezzato l’equilibrio ecosistemico per cause anche antropiche. In altre parole, responsabile è l’afflusso nelle acque del Po, anche tramite gli affluenti, di sostanze azotate e fosforo rilasciate dai fertilizzanti di sintesi chimica in agricoltura e dai reflui degli allevamenti intensivi. Un quadro aggravato sia dalle sostanze chimiche mobilizzate dall’alluvione del 2023, sia dalle alte temperature fuori norma, sia dalle piogge copiose di giugno che hanno aumentato l’afflusso in mare di acqua inquinata dei fiumi».

Così la delegazione regionale di Europa Verde interviene sull’anomala proliferazione di mucillagine nelle acque del territorio, definendo «Uno scenario complesso che richiede in futuro misure preventive e risorse per fiumi puliti per un mare pulito». Secondo il gruppo infatti, occorre spostare l’attenzione sulle cause, considerando i ristori necessari soltanto per tamponare l’emergenza economica legata ai settori di turismo e pesca, ma non come soluzione sistemica al problema.

«Ci associamo quindi alle richieste dei nostri storici esponenti Verdi di Rimini e Cattolica, che invocano un serio impegno a tutela della qualità delle acque dei fiumi e del sistema di vegetazione riparia. – concludono dal partito – L’alluvione del 2023 ha parlato chiaro: i fiumi non vanno intubati, bensì lasciati liberi di espandersi quando aumenta la loro portata. Mentre le mucillagini hanno richiamato l’attenzione sulla qualità delle acque dei fiumi e, a discendere, di balneazione in mare. Si inizi con l’investimento su depurazione e contratti di fiume. La comunicazione che le mucillagini non sono tossiche, pur corretta, non basta più».

Malnutriti abbandonati sotto al sole in un casolare: la polizia salva 14 setter

Si tratta di sei cuccioli e otto esemplari adulti, ora in affido temporaneo al canile comunale. Il proprietario, un 65enne del posto, è stato denunciato

setter

A seguito di una segnalazione del servizio veterinario dell’Ausl, la polizia locale faentina ha salvato 14 cani, detenuti in condizioni precarie tra sporcizia e malnutrizione, in un casolare tra Faenza e Reda.
Secondo quanto riportato dal Corriere in edicola oggi (sabato 10 agosto) si tratta di cani da caccia razza setter, 6 dei quali cuccioli, appartenenti a un 65enne del luogo. Gli animali vivevano abbandonati tra i loro stessi escrementi, senza quantità sufficienti di cibo e acqua e senza un riparo per il sole nonostante le alte temperature degli ultimi giorni.

La polizia locale ha quindi disposto l’immediato sequestro e il soccorso dei cani, trasportati al canile municipale di via Plicca, dove sono stati ripuliti, rifocillati e presi in cura dai veterinari che li hanno sottoposti ai trattamenti sanitari del caso: molti esemplari infatti, erano anche affetti da parassiti.

Ora, i 14 setter sono in affido temporaneo al canile comunale faentino, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria che ha già convalidato il sequestro e esposto denuncia nei confronti del proprietario per il reato di abbandono di animali.

Identificato grazie alle impronte digitali l’uomo morto nell’incendio di via Aniene

Si tratta del 49enne ravennate Simone Bonini

Incendio via Aniene Ravenna 8 agosto

Si chiamava Simone Bonini, il ravennate di 49 anni morto all’alba di giovedì nell’incendio in un appartamento al terzo piano di una palazzina di via Aniene, a Ravenna.

Come riportano i due quotidiani in edicola oggi, 10 agosto, l’uomo è stato identificato grazie alle impronte digitali. Si trovava infatti in un appartamento sulla carta sfitto. Sono quindi in corso indagini per capire come mai il 49enne si trovasse in quella abitazione, dove pare aver trovato la morte mentre stava scappando dalla camera da letto, soffocato inizialmente dal fumo e poi raggiunto dalle fiamme.

Splendido ottavo posto per Milena Baldassarri nella finale olimpica

La ravennate ha ottenuto ottimi punteggi nell’esercizio con la palla e in quello con le clavette

BuonaSi chiude con un ottimo ottavo posto definitivo la seconda olimpiade della ravennate Milena Baldassarri, che nell’esercizio con la palla (vedi video sotto, pubblicato da Eurosport) si è superata, ottenendo anche un ottimo punteggio alle clavette, più alto di quello della semifinale di ieri. Storico il bronzo della connazionale marchigiana Sofia Raffaeli, prima italiana a ottenere una medaglia olimpica nella ginnastica ritmica individuale.

La 22enne Baldassarri si è qualificata per la seconda volta consecutiva alla finale all-around della ginnastica ritmica alle Olimpiadi. Dopo lo storico sesto posto di Tokyo, l’atleta della Ginnastica Fabriano (dove si è trasferita da ragazzina per costruire la propria carriera) ha provato a fare un’impresa anche ai Giochi di Parigi, insieme alla connazionale Sofia Raffaeli, che alla fine si è aggiudicata una storica prima medaglia per l’Italia.

 

Soci-lavoratori Co.Fa.Ri, quote sociali sparite nella giungla degli appalti

I crediti di lavoro vantati dagli ex-soci, considerati i termini di prescrizione, ammontano a circa 20.000 euro

La sede di Cofari a RavennaIl sindacato SGB torna sulla crisi della Co.Fa.Ri e annuncia una battaglia legale: «”Procacciare liquidità con l’ingresso di un numero maggiore di soci”: questa la strategia aziendale dichiarata da Co.Fa.Ri. nella relazione al bilancio del 2017.
Era lo stesso anno in cui Co.Fa.Ri. subentrò nell’appalto di Logistica Ferrari alla Marcegaglia.

I lavoratori, già impegnati nell’appalto, avevano diritto alla conservazione del lavoro e delle condizioni economiche e normative acquisite (come accertato successivamente dal Tribunale di Ravenna), ma Co.Fa.Ri. doveva “procacciare soci” e tanti lavoratori, per non perdere l’occupazione, furono costretti a versare 10.000 euro di quota sociale, trovandosi poi parte del salario decurtato.
Lavoratori che oggi, assieme a tanti ex soci-dipendenti della cooperativa, non si rassegnano alla perdita della quota sociale, dopo avere subito per anni la sottrazione di parte del salario, a causa di un perenne “stato di crisi” che permetteva alla cooperativa di sottrarre il 70% di tredicesima e di quattordicesima, 48 ore di permessi, la retribuzione delle festività e di 6 ore mensili di lavoro effettivamente prestato, per una decurtazione sulla retribuzione contrattuale di circa 3.500 – 4.000 euro all’anno, oltre al mancato versamento di milioni di euro di contributi previdenziali ora giustamente contestati dall’INPS.

Uno “stato di crisi” che, da misura straordinaria prevista per le cooperative in difficoltà, era divenuto evidentemente uno strumento ordinario di dumping contrattuale con cui competere nella “giungla degli appalti” della logistica. Ed è in quella “giungla” che si sono perse le quote sociali, parte del salario e contributi previdenziali. Un sistema voluto e realizzato dalle imprese committenti per comprimere salari e diritti dei lavoratori.
È certo che di quello “stato di crisi” di Co.Fa.Ri. si sono avvantaggiate tutte le società committenti (oltre a Marcegaglia, Setramar, Metalsider, Eurodocks, Yara Italia, LNT, Iron Service, Bunge ed altre ancora) che hanno potuto contare su un minor costo del lavoro e che oggi non possono che essere richiamati alla loro responsabilità solidale nei confronti dei lavoratori.

Sui crediti di lavoro vantati dagli ex-soci di Co.Fa.Ri. (che considerati i termini di prescrizione ammontano a circa 20.000 euro) c’è chi avrebbe voluto metterci “una pietra sopra”. Nell’operazione di cessione del ramo di azienda, Co.Fa.Ri. ed Elle Emme hanno infatti preteso dai lavoratori una conciliazione tombale su tutti i crediti di lavoro maturati presso la cooperativa. Conciliazione in sede sindacale a cui si sono prestati CGIL, CISL e UIL. Se da un punto di vista sindacale contestiamo l’ennesima svendita dei diritti dei lavoratori da parte dei sindacati concertativi, dall’altra parte siamo certi che da un punto di vista giuridico le conciliazioni firmate dai lavoratori siano illegittime, perché mancanti dell’elemento essenziale della reciproca concessione: il lavoratore ha rinunciato a tutto, senza ricevere alcunché da parte di Co.Fa.Ri. ed Elle Emme.
Nei prossimi giorni impugneremo le conciliazioni tombali, ma daremo anche avvio all’iniziativa sindacale per richiamare Co.Fa.Ri., Elle Emme e tutti i committenti alle loro responsabilità e ricercare una positiva soluzione al recupero delle differenze retributive e alla restituzione della quota sociale.

Sul fronte sindacale, il primo appuntamento sarà l’assemblea degli soci-lavoratori di Co.Fa.Ri., ora dipendenti di Elle Emme. L’incontro, che intendiamo svolgere presso la sede di Co.Fa.Ri., si terrà il 21 agosto dalle 13 alle 15.
Della vicenda degli ex soci-lavoratori abbiamo voluto informare in questi giorni il Prefetto, per il tramite del Capo di Gabinetto, da cui abbiamo ricevuto ascolto e attenzione, con l’impegno da parte nostra di tenere costantemente aggiornata la Prefettura degli sviluppi della nostra iniziativa».

La fondazione “Una Nessuna Centomila” dona 25mila euro a Linea Rosa

Bagnara: «La collaborazione con la Fondazione è per noi motivo di grande orgoglio e ci spinge a continuare con maggiore determinazione il nostro lavoro sul territorio»

Alessandra Bagnara
Alessandra Bagnara

Un contributo di 25mila euro è stato devoluto a Linea Rosa ODV dalla Fondazione Una Nessuna Centomila ETS in seguito al ricavato della raccolta fondi realizzata durante il concerto evento a Verona “Una Nessuna Centomila in Arena” e dalla campagna solidale SMS, svoltisi lo scorso maggio.

Una somma generosa che sarà utilizzata per sostenere le attività del Centro Antiviolenza di Ravenna, Cervia e Russi e per garantire un supporto costante alle donne vittime di maltrattamenti.

La Fondazione con sede legale a Roma, iscritta al R.U.N.T.S. nella sezione “Altri enti del terzo settore” del Runts, da sempre si impegna nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne, promuovendo un cambiamento culturale nella società. Questa donazione, raccolta grazie alla campagna di numerazione solidale attivata dal 3 all’11 maggio 2024, rappresenta un aiuto fondamentale per sostenere le spese correnti del Centro.

«Siamo profondamente grate alla Fondazione Una Nessuna Centomila ETS per questa donazione – ha detto Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa ODV, ha dichiarato. Questi fondi ci permetteranno di continuare a offrire supporto e assistenza alle donne vittime di violenza, garantendo la sostenibilità delle nostre attività quotidiane. La collaborazione con la Fondazione è per noi motivo di grande orgoglio e ci spinge a continuare con maggiore determinazione il nostro lavoro sul territorio».

La donazione sarà utilizzata per coprire le spese di gestione ordinaria del Centro Antiviolenza e ogni sei mesi Linea Rosa ODV provvederà a fornire un rendiconto dettagliato delle spese sostenute, insieme a un report narrativo delle attività realizzate grazie a questo contributo.

Fiba Confesercenti: «Balneari, grandissima adesione alla mobilitazione»

In Romagna la partecipazione è stata quasi totale, oltre l’80% a livello nazionale

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Ombrelloni chiusi per lo “sciopero” dei balneari

Secondo gli organizzatori Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio, nella giornata di oggi, venerdì 9 agosto, c’è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione: i bacini balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale.

«Un’adesione – ha dichiarato Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti – che ci dà forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese. Registriamo, inoltre, con soddisfazione come i nostri clienti stiano sostenendo il nostro gesto simbolico di chiusura degli ombrelloni e condividano il nostro impegno invitandoci a proseguire con le nostre richieste.

Ci scusiamo, comunque, con i fruitori dei nostri stabilimenti balneari per eventuali disagi, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell’offerta turistica balneare italiana. Vogliamo ricordare, infatti, che in Italia oltre agli stabilimenti balneari, ci sono molte altre imprese che operano in regime concessorio: alberghi, campeggi, ristoranti, negozi, che devono poter riavere le certezze smarrite e la dignità che in questi quindici anni è andata perduta. Prosegue, dunque, il nostro confronto con le istituzioni e aspettiamo fiduciosi il prossimo Consiglio dei Ministri che, come da fonti governative, affronterà il tema delle concessioni demaniali. Siamo certi che questo Governo saprà trovare la soluzione definitiva, per questo abbiamo sospeso le ulteriori due giornate di mobilitazione del settore del 19 e 29 agosto. Questo non significa che non ci saranno ulteriori forme di protesta, se necessario, ma al momento ribadiamo la nostra fiducia all’esecutivo».

Per luglio si stima una crescita del 4% rispetto allo stesso mese del 2023

15 milioni le tonnellate complessive di merce movimentata da gennaio a luglio, recuperando così la perdita di volumi da inizio anno

In primo piano la centrale elettrica, sullo sfondo la penisola Trattaroli (foto da pagina Facebook di Ap)Il Porto di Ravenna nel primo semestre del 2024 ha movimentato complessivamente 12.612.337 tonnellate.
Gli sbarchi sono stati pari a 10.897.423 tonnellate e gli imbarchi pari a 1.714.914 tonnellate (rispettivamente, -7,1% e +3,4% rispetto ai primi 6 mesi del 2023).
Il numero di toccate delle navi è stato pari a 1.273, con 46 toccate in più (+3,6%) rispetto al 2023.

Il mese di giugno 2024 ha registrato una movimentazione complessiva di 2.179.109 tonnellate, in calo del 5,5% (oltre 126 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2023.
Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 2.402.875 tonnellate di merce, ha registrato nei primi 6 mesi del 2024 un calo pari all’11,6% (quasi 314 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023.
I materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione complessiva di 2.034.211 tonnellate, in diminuzione del 14,1% rispetto al 2023 (quasi 334 mila tonnellate in meno); in calo, in particolare, le materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 1.820.023 tonnellate (-16,2%, e oltre 352 mila tonnellate in meno).

Per quanto riguarda i prodotti metallurgici sono state movimentate 2.983.113 tonnellate, in diminuzione del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 (oltre 257 mila tonnellate in meno).
Buono il dato dei prodotti petroliferi, con 1.401.841 tonnellate movimentate e oltre 135 mila tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+10,7%).
Continua il trend positivo per i prodotti chimici (+5,5%), con 575.467 tonnellate (di cui 529.875 tonnellate di chimici liquidi) e positivo torna il dato dei concimi, con una movimentazione pari a 976.663 tonnellate (+8,6% rispetto al 2023).

In termini di tonnellate, la merce trasportata in container nel periodo, pari a 1.181.468 tonnellate, è calata del 6,8% rispetto al 2023; il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 229, è in linea con il 2023.

Nel primo semestre 2024 si sono registrati 33 scali di navi da crociera (contro i 29 scali dello stesso periodo del 2023), per un totale di 88.090 passeggeri (-2,6%), di cui 71.273 in “home port”.

Nel comprensorio portuale di Ravenna il traffico ferroviario nel primo semestre del 2024 ha registrato 4.074 treni, 724 treni in più (+21,6%) rispetto allo stesso periodo del 2023. L’incidenza del traffico ferroviario sul traffico marittimo nei 6 mesi risulta il 14,5%.

Dai primi dati rilevati sul PCS, per il mese di luglio 2024, si stima una movimentazione complessiva pari a quasi 2,3 milioni di tonnellate, in aumento di 87 mila tonnellate (+4,0%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I primi 7 mesi del 2024 dovrebbero chiudersi, in sintesi, con una movimentazione complessiva di quasi 14,9 milioni di tonnellate, in calo di circa il 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Le crociere nei primi 7 mesi dovrebbero avere portato oltre 142 mila passeggeri (in calo di circa il 14,3% rispetto al 2023), di cui quasi 120 mila in homeport. Nel solo mese di luglio i passeggeri sono stati quasi 54 mila di cui 48 mila in homeport.

Nel report completo – a cura del Servizio Analisi e Statistica (Direzione Operativa) dell’Autorità Portuale di Ravenna – si possono visualizzare tutti i dati.

Due aziende sperimentano un impianto per riciclare i mozziconi di sigarette

Non c’è scarto del rifiuto che viene completamente rigenerato dandogli nuova vita

Foto4Un imprenditore agricolo e uno dell’edilizia, entrambi con un’attenzione alle questioni ambientali e la voglia di innovare, stanno sostenendo un progetto sperimentale per il riciclo di un rifiuto particolarmente pericoloso: i mozziconi di sigarette.

Il progetto – promosso da Domenico Errani, titolare della “Valle delle Albicocche” di Bagnacavallo, e Devis Tronconi, titolare della Td Service Edilizia e Servizi – si chiama “Per un pugno di mozziconi”. Attraverso un complesso ciclo di lavoro che ha dietro quattro anni di studio – supportati anche dalle analisi della ditta Green Analytics di Luigi Barbieri – è stato elaborato un impianto unico nel suo genere con la possibilità di riciclare qualsiasi tipo di mozzicone e una capacità lavorativa di cento chilogrammi di prodotto ogni ora. Non c’è scarto del rifiuto che viene completamente rigenerato dandogli nuova vita.

Sulla plastica è cresciuta la sensibilità e vi sono molte campagne per la sua riduzione e raccolta. I mozziconi, invece, continuano a imperversare sulle nostre spiagge. Secondo i dati della Regione Veneto, 72 miliardi di cicche di sigarette vengono gettate a terra in un anno in Italia. Si calcola che un mozzicone impieghi da uno a cinque anni per degradarsi.

Dal 2019 sono stati raccolti circa mille kg di mozziconi, la quantità minima necessaria per garantire un ciclo completo di sperimentazione sul riciclo del rifiuto. Un anno fa, a fine aprile, tutto era pronto per dare il via alle prove poi l’alluvione ha invaso il magazzino di Conselice dove era stoccato il materiale e la metà è andata distrutta. Ora l’obiettivo è di avviare la sperimentazione dell’impianto in autunno.

Chi raccoglie almeno mezzo chilo di mozziconi può contattare i promotori al 334.1308514 per concordare il ritiro (che potrà avvenire a domicilio oppure in un luogo condiviso). Oppure si può consegnare direttamente tutti i giorni (previo accordo telefonico) in azienda, in via Granaroli 8 a Bagnacavallo. A coloro che consegnano almeno 0,5 kg di mozziconi sarà riconosciuto un omaggio sotto forma di prodotti agricoli della Valle delle Albicocche.

La penna di Cristiano Cavina è quella dei giorni migliori

Nasce l’investigatore Moretti, incasinato ma adorabile

CavinI gialli vanno di moda, i gialli vendono, ormai scrivono tutti gialli. E anche il nostro Cristiano Cavina, scrittore nonché pizzaiolo di Casola Valsenio, si è convinto a cimentarsi con il genere. Dopo tanti romanzi più o meno autobiografici, storie per ragazzi, libri storici, omaggi alla Romagna, Cavina è ora in libreria con L’Ananas no, pubblicato da Bompiani, ed è subito, si spera, seriale. La ricetta è un po’ la solita: investigatore per caso burbero e spiantato, dal buon cuore e la vita a pezzi e intorno una pletora di personaggi a fargli da spalla. L’amico prete, il collega pakistano che in un italiano stentato regala perle di saggezza, la giovane collega amante di detective stories, il capo ex galeotto.

CAVINA Copertina

Il tutto condito dello humor non proprio British della Romagna in un’ambientazione che potrebbe far impazzire qualsiasi lettore non autoctono (e forse pure autoctono). Galeata a Mare infatti non esiste, ed è un po’ la Vigata della bassa, si potrebbe dire. Perché in realtà è un po’ un mix di Cesenatico, Cervia, Pinarella… non fosse che Cervia e Cesenatico nel libro ci sono eccome, con tanto di saline, così come Ravenna, con la visita guidata ai luoghi dei delitti passati. Mentre Casola è Purocielo. Toponimi tutti con la loro ragion d’essere, si capisce bene. Ma la ragion d’essere ce l’hanno soprattutto i personaggi che incarnano una Romagna che sa di antico e di nuovo, che in questo caso unisce la riviera alle colline (montagne?), che mette insieme la luce accecante e l’afa soffocante della pianura, al fresco e buio dei boschi.

Talento purissimo e cristallino da scrittore, Cavina ha sfoderato la penna dei suoi primi magnifici libri editi da Marcos y Marcos e l’ha usata per scrivere un giallo divertente con un retrogusto amaro che ci racconta un luogo immaginario ma in fondo reale e ci porta in un locale dove tutti a questo punto vorremmo andare, la pizzeria Gradisca. Già, perché il protago-
nista è pizzaiolo, come Cavina stesso, che considera l’ananas sulla pizza come il male assoluto, mentre apprezza condirla con erbe aromatiche di vario genere (l’abbiamo già detto che è di Casola, del resto). A differenza dello scrittore, il detective per caso-pizzaiolo Moretti è anche ex sovrintendente della penitenziaria, al verde, incasinato fin sopra i capelli, insopportabile e, manco a dirlo, adorabile. Insomma, bravo Cavina. Il giallo vende perché è divertente ed è divertente perché è duttile e se l’autore è bravo, come in questo caso, ci può raccontare un luogo, un tempo, un’umanità varia, che peraltro è la nostra. Vogliamo tutti tornare al tavolo Vintage e ritrovare quella scombinata banda al completo, con un pensiero speciale a Vittor (ex galeotto ora imprenditore) che odia l’aria condizionata in auto e che di tutti è forse quello che ci mancherà di più. Ma, appunto, la speranza è di reincontrarlo presto.

In agosto Cavina presenterà il suo libro il 20 a Solarolo (Pizzeria 5.0).

Nuovo asilo nido di via Pavirani, ci saranno 13 nuovi posti auto

La variante al progetto di realizzazione approvata dalla giunta comunale

Nido PaviraniConsentirà la realizzazione di 13 nuovi posti auto la variante al progetto di realizzazione del nuovo asilo nido di via Pavirani approvata dalla giunta comunale nella seduta di martedì 6 agosto.

La nuova struttura – quella vecchia è in corso di demolizione – verrà orientata diversamente rispetto a quanto inizialmente previsto e arretrata verso via Centofanti, sfruttando un’area di proprietà comunale disponibile; sarà così possibile realizzare 13 posti auto in via Pavirani, dalla quale si accederà al nido, e ampliare l’area verde gioco dei bambini.

Entrambi questi due interventi saranno oggetto di una nuova progettazione e quindi l’approvazione della variante non prevede un aumento dei costi della realizzazione del nuovo nido, che hanno richiesto un investimento complessivo di 2.950.00 di euro, di cui 2 milioni e 376mila euro finanziati dal Pnrr e 574mila dal Comune.

Il nuovo nido Pavirani sarà ampio circa 900 metri quadri, a un piano fuori terra, con quattro sezioni. Una sarà dedicata ai lattanti e potrà accogliere fino a 15 bambini mentre le altre sezioni potranno ospitare ogni livello di età da 0 a 3 anni a seconda delle esigenze, in particolare una sezione potrà accogliere fino a 24 bambini e le altre due sino a 21 per un totale massimo di 73 bambini. Ogni sezione sarà articolata come unità autonoma costituita da aula, ripostiglio, sala sonno e servizi igienici.

La maggior parte delle attività potrà essere svolta nelle aule didattiche che si affacciano su una zona comune per attività libere e di gruppo. Disimpegnata dal salone, ci sarà l’area riservata agli insegnanti e al personale ata, oltre al servizio igienico per le persone diversamente abili, direttamente accessibile dallo spazio comune attraverso un ampio disimpegno.

Cumuli di polveri a cielo aperto in via Baiona, interrogazione di Ancisi (LpRa)

«Nelle giornate ventose si diffondono ovunque nell’aria creando una fitta nebbia»

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Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, avrebbe raccolto testimonianze in merito a cumuli di polveri a cielo aperto che alcune aziende di via Baiona depositano a poca distanza dalla strada. «Questi materiali – secondo le testimonianze arrivate ad Ancisi –, soprattutto nelle giornate ventose, si diffondono ovunque nell’aria creando una fitta nebbia e vengono respirati, con verosimili danni ai polmoni, da chiunque percorra il tratto di strada che va dal cimitero di Ravenna fino a poco prima dell’abitato di Porto Corsini e viceversa».

In sostanza, LpRa chiede di verificare se siano applicati correttamente o solo parzialmente o no, i previsti sistemi che evitino o almeno minimizzino la dispersione aerea di tali polveri inquinanti, da cui discende un potenziale rischio per l’ambiente e per la salute di chi abitualmente transita in tali zone. «Non è nostra intenzione, al momento – dice Ancisi – puntare il dito verso alcuno, bensì assumere informazioni e chiarimenti che confidiamo attendibili ed esaustivi».

L’art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) dispone che, “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale”. Per prevenirne la necessità, Alvaro Ancisi chiede dunque al sindaco di Ravenna «se intende autorevolmente interloquire con Arpae (agenzia regionale prevenzione ambiente) affinché essa comunichi: 1) quali siano le aziende poste nel tratto di via Baiona sopra indicato che richiedano di essere sottoposte a controlli e verifiche sull’adempimento delle pratiche corrette da compiere per evitare o ridurre al minimo la dispersione aerea delle polveri accumulate all’aperto nei propri stabilimenti; e 2) quali interventi intende produrre perché eventuali irregolarità o abusi siano rilevati e perseguiti tempestivamente».

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