Parco Marittimo: cantiere a Lido di Savio e Casalborsetti, lavori anche in estate
Dal 19 febbraio l’ultimo stralcio per completare l’intervento che riguarda tutti i nove lidi del comune di Ravenna, durante la stagione turistica saranno eseguite solo le opere meno impattanti per turismo e circolazione
Partono i lavori dello stralcio di completamento del Parco Marittimo, l’imponente intervento da oltre 17 milioni di euro che dovrà ridisegnare il lungomare dei nove lidi nel comune di Ravenna. Da lunedì 19 febbraio saranno interessati i tratti urbani di Casalborsetti e Lido di Savio, un progetto di 2,75 milioni di euro, finanziati dal Pnrr.
I lavori partiranno da Lido di Savio, in viale Romagna, dove è prevista la riqualificazione del tratto compreso tra via Cusercoli e via Marradi, attraverso una nuova configurazione delle aree pedonali e carrabili, conferendo maggiori superfici al transito e alla sosta ciclopedonale. L’introduzione di un nuovo sistema di verde urbano, la riqualificazione delle pavimentazioni con la forte integrazione tra lo spazio pavimentato e quello verde, un rinnovato sistema di arredi e di illuminazione pubblica, faranno di questo luogo il nuovo lungomare di Lido di Savio.
Si comincerà a lavorare nel tratto compreso tra la rotonda e via Ravenna. L’intervento riguarderà la strada e i marciapiedi fino alle proprietà private. Pertanto il tratto sarà chiuso al traffico veicolare. Sarà garantito il passaggio pedonale e le attività presenti nel tratto saranno comunque rese accessibili agli utenti.
Su via Verghereto è invece prevista la creazione di un percorso ciclopedonale strutturato e accessibile, il rinverdimento delle superfici per il parcheggio con ghiaie inerbite, l’introduzione di dune rinverdite in corrispondenza degli accessi alla spiaggia.
«Abbiamo deciso – spiega l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – di procedere per step, lavorando di volta in volta su porzioni limitate del viale, in modo da cercare di minimizzare al massimo gli inevitabili disagi. Siamo consapevoli che ce ne saranno e faremo di tutto per limitarli il più possibile, ma di contro bisogna considerare che ci troviamo di fronte a un’importantissima opportunità di riqualificazione della località, che puntiamo a cogliere nel migliore dei modi. Cercheremo di completare la maggior parte del lavoro prima dell’estate. Se non sarà possibile ultimare il cantiere prima dell’inizio della stagione, proseguiremo comunque solo con le lavorazioni meno impattanti, che non limitino troppo la circolazione e la fruizione turistica».
Treni, il Ravenna-Bologna tra i collegamenti peggiori d’Italia. «Un tavolo urgente»
L’appello del sindaco: «Il servizio deve essere rivoluzionato, aumentando le corse, rendendolo più efficiente e potenziando le lunghe percorrenze»
«Riunire urgentemente attorno a un tavolo di lavoro la Regione Emilia-Romagna, Trenitalia e Rfi, perché il servizio passeggeri sulla linea ferroviaria Ravenna-Bologna deve essere rivoluzionato, aumentando le corse, rendendolo più efficiente, potenziando le lunghe percorrenze, in primis verso Milano, e valorizzando la linea per Venezia».
Lo chiede il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale all’indomani della presentazione del report nazionale di Legambiente “Pendolaria”, nel quale il collegamento tra Ravenna e Bologna è stato inserito tra i peggiori d’Italia.
«Oggi ho scritto una lettera a tutti i soggetti coinvolti – continua de Pascale – per affrontare una situazione sulla quale abbiamo più volte richiamato l’attenzione e chiesto soluzioni a gran voce; il report di Legambiente conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la serietà dei temi posti, sui quali siamo nuovamente a chiedere un confronto e interventi efficaci».
Il report “Pendolaria” pone infatti all’attenzione nazionale il tema della totale insufficienza della quantità e qualità dei collegamenti ferroviari sulla linea Ravenna-Bologna; «e in realtà anche sulla Ravenna-Rimini – aggiunge De Pascale -. Stiamo parlando del collegamento fra due città capoluogo importantissime, utilizzato da moltissimi pendolari, lungo il quale insistono città importanti e che oggi presenta, sia per quanto riguarda le tratte che servono tante destinazioni che per quelle dirette, servizi assolutamente insufficienti. Senza dimenticare che, in particolare nel periodo estivo, è utilizzato anche dai turisti, in un bacino, quale quello di Ravenna, Cervia, Cesenatico e dei comuni a nord del Riminese, che in pochi mesi dell’anno registra ben oltre dieci milioni di presenze. Anche le associazioni degli albergatori da tempo reclamano maggiore attenzione su questa linea, anche in relazione ai lavori per il passante di Bologna e l’adeguamento della statale 16. Si tratta di una situazione non più tollerabile».
«Qualche anno fa – ricorda De Pascale – a seguito delle nostre rimostranze erano state messe a punto alcune modifiche che, dopo gli errori iniziali, garantivano una diminuzione dei tempi di percorrenza con un immediato ritorno positivo anche in termini di passeggeri. Di fatto però i disservizi e gli annullamenti delle corse hanno vanificato anche quello sforzo. I ritardi o gli annullamenti sono praticamente all’ordine del giorno e nella linea via Faenza ci sono quasi sempre autobus sostitutivi che offrono un servizio totalmente inadeguato; ribadisco quindi l’urgenza di un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per mettere in campo soluzioni degne di questo nome. L’assessore Corsini mi ha assicurato il suo impegno diretto e sono fiducioso che si possano trovare correttivi già dai prossimi mesi».
L’assessore regionale a Trasporti, Mobilità e Infrastrutture, Andrea Corsini ha fissato un incontro per la prossima settimana con i vertici di Trenitalia Tper e Rfi e i rappresentanti del comitato pendolari per analizzare i problemi della linea ferroviaria Bologna-Ravenna e decidere subito i giusti correttivi. «Non è possibile che, a fronte dell’impegno della Regione per un trasporto pubblico locale sempre più moderno ed efficiente, ci sia una tratta importante del nostro territorio inaffidabile per ritardi e cancellazioni. Disagi che non trovano giustificazione neppure se consideriamo i danni prodotti dall’alluvione dello scorso maggio. Anche se la linea è nazionale, non ci tiriamo certo indietro e vogliamo contribuire ad affrontare e risolvere i problemi».
Scuole superiori: in provincia 3.405 nuovi iscritti, uno su cinque ai professionali
I dati diffusi dall’Ufficio scolastico provinciale mostrano il quadro della provincia di Ravenna: il totale è in calo di 57 alunni. I licei sono la scelta per il 40 percento mentre la media italiana è il 55
In provincia di Ravenna sono state presentate 3.405 domande di iscrizione al primo anno di scuola superiore per l’anno scolastico 2024-2025. La scadenza era il 12 febbraio e il dato vede un leggero calo degli iscritti rispetto allo scorso anno: 57 alunni in meno.
Il dato è conseguente al minore numero di alunni in uscita dalle scuole medie (-130), compensato in parte dal saldo positivo della migrazione delle iscrizioni fra province. A livello territoriale si registrano cali a Faenza (-44) e Lugo (-25), mentre lieve aumento a Ravenna (+12).
I dati mostrano una prevalenza dei licei (40,2 percento), seguiti dai tecnici (38,6) e dai professionali (21,2). La variazione più significativa è quella dei professionali che un anno fa erano stati scelti dal 20,1 percento (40,6 per i licei e 39,3 per i tecnici).
Rispetto al dato regionale, nel 2024 minore è l’iscrizione ai licei (-5 percento), maggiore ai tecnici (+1%) e ai professionali (+4%); anche il raffronto con il dato nazionale evidenzia una minore propensione verso i licei, mentre maggiore è la scelta per l’istruzione professionale, con un aumento delle iscrizioni per il settore commerciale e i servizi per la sanità e l’assistenza sociale. In Italia i licei sono stati scelti dal 55 percento e i professionali dal 12,7 percento.
Il calo di iscrizioni nell’istruzione liceale ravennate coinvolge in particolare l’indirizzo del Classico (-17), del Linguistico (-49), dell’Artistico (-40), mentre aumentano gli iscritti all’indirizzo Scienze Umane-Economico Sociale (+33). Il numero degli iscritti agli indirizzi scientifici rimane stabile (+29 per il Liceo Scientifico, -29 per le Scienze Applicate).
Nei tecnici diminuiscono in particolare le iscrizioni nel settore economico (-44). Nel settore tecnologico, complessivamente stabile, si registra un aumento negli indirizzi di agrario-agroalimentare (+13), meccanica (+8) e chimica (+8).
Disturba la messa del funerale e aggredisce i vigili urbani, arrestata una donna
Invece di esibire i documenti a tirato calci e pugni agli agenti e negli uffici ha danneggiato una sedia e una porta
Nel pomeriggio di martedì 13 febbraio una pattuglia della polizia locale della Bassa Romagna è stata richiamata da alcuni cittadini che stavano assistendo a un funerale perché una donna in stato di alterazione stava disturbando la funzione. Gli agenti hanno cercato di calmare la donna ma questa anziché esibire i documenti ha aggredito gli operatori con calci e pugni. Accompagnata al comando centrale, la donna ha continuato a dare in escandescenza, danneggiando una sedia e una porta. È stata pertanto denunciata per turbamento di funzione religiosa e arrestata per danneggiamento aggravato e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, misura poi convalidata dall’autorità giudiziaria competente.
Il Comune compra novemila mq per 2,2 milioni di euro per farci un parcheggio
Milano Marittima avrà un nuovo parcheggio nella zona tra I Traversa e Canalino: è l’area che avrebbe dovuto ospitare un grattacielo di 18 piani
Il Comune di Cervia ha acquistato dalla società Pentagramma Romagna Spa in liquidazione un’area di novemila metri quadrati a Milano Marittima per 2,2 milioni di euro per potenziare il servizio di parcheggio nella zona centrale della località costiera. L’area chiamata “ex garage Europa” è situata in viale 2 Giugno, in corrispondenza della I Traversa, nei pressi del canale emissario delle saline.
Con la vendita dell’ex garage Europa, la società Pentagramma cede a titolo gratuito al Comune anche alcune aree (la cui superficie complessiva è circa 8.800 mq) adiacenti al canale di Cervia, nella zona del ponte dell’Ospedale, che comprendono l’area utilizzata dall’elimedica.
Negli ultimi anni Pentagramma Romagna ha concesso al Comune l’uso dell’ex garage Europa sia per parcheggio pertinenziale delle attività ricettive che come parcheggio pubblico. Come qualcuno ricorderà, i piani di Pentagramma per quell’area prevedevano la realizzazione di un grattacielo di 18 piani con 200 appartamenti. Poco meno di dieci anni fa il Comune decise di fermare l’intervento.
Il valore dell’area è stato quantificato sulla base di perizie estimative dell’amministrazione, confermate dall’attestazione di congruità del prezzo da parte dell’Agenzia del Demanio. L’acquisizione del parcheggio è finanziata in parte tramite accensione di mutuo e in parte con risorse dirette dell’amministrazione. Il contratto è stato firmato nello studio della notaia Giorgia Manzini a Reggio Emilia da Maria Pia Pagliarusco, dirigente del Settore Servizi alla comunità e Sviluppo della città del Comune di Cervia e da Alessandro Vaccaro, procuratore speciale della Società Fintecna Spa, società intervenuta in qualità di liquidatore e legale rappresentante della Pentagramma in liquidazione.
Effetto Fleximan sulla San Vitale: abbattuto il quinto autovelox nel Ravennate
Colpito l’apparecchio in direzione Ravenna-Russi
Quinto autovelox colpito in poche settimane nel Ravennate. L’effetto Fleximan arriva questa volta sulla San Vitale, in direzione Ravenna-Russi, all’altezza di Godo, dove è stato abbattuto con le solite modalità il velox fisso della Provincia, tarato sui 70 km all’ora.
Nelle scorse settimane erano già caduti, sotto la “scure” di Fleximan, o chi per lui, quello di Sant’Alberto, uno a Faenza, un altro a Castel Bolognese e il velox sulla Dismano, altezza Osteria.
Secondo una stima della polizia provinciale, rimontare gli apparecchi comporterebbe una spesa attorno a 40mila euro cadauno.
A Pisignano mister Zaccheroni e l’allenatore dell’Italia Under 19 campione d’Europa
Due ospiti d’eccezione alla sagra del cotechino di Pisignano organizzata dalla Del Duca

Parte domani la due giorni (16 e 17 febbraio) della “sagra del cotechino” organizzata nell’area del Bar Barbaciga di Pisignano dalla Asd calcio Del Duca Grama. Si tratta di una società sportiva radicata nel territorio, attualmente impegnata con la prima squadra nel campionato di Promozione di calcio e con la Juniores in quelli giovanili.
E non potevano che essere legati al mondo del calcio i due ospiti di eccezione di venerdì sera, i mister Alberto Zaccheroni (che può vantare tra le altre cose uno scudetto con il Milan e la vittoria della Coppa d’Asia alla guida della nazionale del Giappone) e Alberto Bollini, allenatore della Nazionale italiana Under 20 e campione d’Europa in carica con l’Under 19.
Entrambe le sere si parte con la cena dalle 19.
Per i wc pubblici ora serve la tessera sanitaria, la modifica costa 40mila euro
Il Comune di Lugo installa dei lettori sulle porte dei bagni pubblici al Pavaglione per consentire l’accesso solo con tessera sanitaria
Per accedere ai bagni pubblici del Pavaglione di Lugo dal 16 febbraio sarà necessaria la tessera sanitaria. Il Comune parla di «misura a tutela del decoro e per garantire maggiore sicurezza agli utenti». La tessera sanitaria andrà strisciata con la banda magnetica rivolto verso l’alto e il nuovo funzionamento è segnalato da due cartelli, uno posto sopra il lettore e uno sul portone d’accesso ai bagni.
Per il momento si tratta solo delle toilette che si affacciano su piazza Trisi nella zona dei parcheggi a spina di pesce, ma il progetto riguarda tutti i bagni pubblici del Pavaglione per un investimento complessivo di 39mila euro che comprende anche l’installazione di telecamere nelle aree di accesso. «In questo primo caso le telecamere sono installate all’esterno dell’ingresso e nel disimpegno prima del locale bagni».
«Abbiamo preso questa decisione nella consapevolezza che l’amministrazione comunale ha i doveri di manutenzione dei beni pubblici e i cittadini hanno il diritto di fruire di luoghi decorosi – spiega l’assessora ai Lavori Pubblici e Manutenzione Veronica Valmori –. È giusto quindi che ognuno faccia la sua parte e che, tutti assieme, rispettiamo i beni comuni».
Tre cuccioli di cane tra i pacchi su un autocarro: denunciati autista e padrone
Gli animali erano trasportati senza le adeguate disposizioni e in condizioni igieniche non ottimali
Tra i pacchi caricati su un autocarro c’erano tre cuccioli di cane in una cesta. È la scoperta fatta da una pattuglia della polizia stradale di Ravenna quando ha fatto un controllo verso le 14 di oggi, 14 febbraio, sulla statale 309 Dir. Il veicolo di nazionalità straniera era guidato da un romeno con altri quattro connazionali. Il conducente e il proprietario dei pastori maremmani bianchi sono stati denunciati per violazione delle norme sulla detenzione e il trasporto di animali.
Gli accertamenti, svolti con il concorso del personale veterinario dell’Ausl, hanno evidenziato l’inadeguatezza delle modalità di trasporto dei cuccioli e le non ottimali condizioni igieniche degli stessi, nonché la totale mancanza di dati certi sui libretti sanitari esibiti. Gli animali sono stati sequestrati e affidati a una struttura in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.
L’erosione costiera nel Ravennate: quanto ci costa e come ci difendiamo
Tra le cause, la subsidenza. Tra le strategie, le scogliere frangiflutti (con effetti controproducenti)
Scogliere frangiflutti, lavori di ripascimento e ruspe che innalzano dune di sabbia d’inverno sono diventati una costante della costa romagnola; delle presenze a cui siamo talmente abituati, da non farci quasi nemmeno più caso. In realtà si tratta di opere artificiali entrate a far parte del nostro paesaggio da pochi decenni, per difenderci da un fenomeno che altrimenti porterebbe alla rapida scomparsa di molti tratti di spiaggia fra Ravenna e Cervia e non solo: quello dell’erosione costiera.
La spiaggia è un ambiente in costante mutamento, che si allunga o si accorcia a seconda di un’ampia serie di variabili legate al minore o maggiore apporto di sedimenti. Alcune di queste hanno origini naturali, come le correnti del mare, l’azione del vento e l’arrivo di detriti dai fiumi, ma la maggior parte è di causa antropica: l’innalzamento del livello del mare, la cementificazione degli alvei dei fiumi, la pulizia meccanica della spiaggia e la costruzione di porti sono tra le cause di responsabilità umana che hanno provocato fenomeni di erosione su circa la metà delle coste italiane. Nella provincia di Ravenna, i tratti più colpiti da questo fenomeno sono le spiagge di Marina Romea nord, Punta Marina, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Savio e Milano Marittima nord.
Tra le cause più incisive dell’erosione costiera nel litorale ravennate c’è la subsidenza del suolo, che Arpae stima in circa 10 millimetri all’anno. Questa è generata da una molteplicità di fattori legati al peso dei grandi edifici di cemento costruiti lungo la fascia costiera e all’estrazione di acqua dolce e di gas metano dal sottosuolo, che determinano l’abbassamento del terreno: sommando questo fenomeno al mare in innalzamento per lo scioglimento dei ghiacciai, a sua volta dovuto al riscaldamento globale di causa antropica, abbiamo una micidiale combinazione che sta determinando la rapida scomparsa di molti tratti di spiaggia. Per ripristinarne la lunghezza, i Comuni e la Regione investono centinaia di migliaia di euro ogni anno in lavori di ripascimento, che tuttavia sono interventi molto controversi: perché vanno a eliminare il sintomo ma non la causa, perché si tratta di consistenti quantità di sabbia movimentate per farle nuovamente divorare dal mare nel giro di pochi anni, e perché si spendono molti soldi pubblici per salvaguardare solo una fascia di popolazione e di attività, quelle legate alla spiaggia e al turismo balneare.
Nell’ultimo triennio, tra i lidi di Ravenna e Cervia la Regione ha speso 350.000 euro nel 2021 per dei ripascimenti ordinari e circa 5 dei 22 milioni disposti per i ripascimenti straordinari del “Progettone 4” avvenuti nel 2022 lungo tutta la costa romagnola, a cui si sommano i 210.000 euro stanziati lo stesso anno dal Comune di Ravenna per il ripascimento di Lido Adriano.
Queste cifre sono in linea col resto d’Italia, dove secondo Legambiente si spendono circa 100 milioni di euro all’anno per opere di difesa costiera. D’altronde, nel nostro sistema, l’entità di un’azione di difesa dipende dal valore economico di ciò che si difende: perciò è diventato del tutto normale che la spiaggia venga tutelata non in quanto ambiente naturale da salvaguardare, bensì come risorsa che genera più profitto quanto maggiori sono gli ombrelloni che vi possono essere piantati. E sappiamo come in riviera romagnola l’economia del turismo balneare sia considerata troppo importante per permettere che le spiagge si accorcino.
Una strategia più strutturale di difesa all’erosione costiera è quella delle scogliere frangiflutti, che lungo la costa di Ravenna si trovano davanti a quasi tutti i lidi sud, da Lido di Savio a Punta Marina, e a nord a Casalborsetti. Tuttavia, anche queste opere presentano forti criticità: la funzione delle scogliere è infatti quella di trattenere la sabbia portata dalle correnti marine, in modo da far riallungare la spiaggia davanti a cui si trovano; ma la sabbia fermata in quel tratto viene “rubata” alla spiaggia adiacente, provocando l’erosione dove altrimenti non sarebbe avvenuta. Nonostante questo effetto controproducente sia noto ormai da anni, il nostro è l’unico paese al mondo a presentare una quantità così elevata di scogliere, 1.300 chilometri su un totale di 7.500 di coste, mentre nel resto del mondo sono quasi inesistenti perché ritenute obsolete e dannose. In Italia sono diffuse soprattutto lungo il versante adriatico, e non a caso. Viene infatti da pensare che, se lungo le nostre coste il sole tramontasse sul mare anziché sorgervi, l’esigenza estetica di far scattare foto da cartolina ai vacanzieri avrebbe forse prevalso rispetto al circolo vizioso delle scogliere frangiflutti.
Contro l’erosione costiera, insomma, non esistono rimedi artificiali definitivi e il fenomeno sta purtroppo diventando via via più grave, tanto che la sabbia per i ripascimenti è una risorsa sempre più scarsa, richiesta e costosa, già oggi al centro di contrabbandi illegali e conflitti in alcune aree del mondo. Oltre a ciò, c’è da considerare che negli anni a venire non potremo più permetterci di spendere una quantità sempre più elevata di soldi pubblici in ripascimenti e barriere contro il costante innalzamento del mare, perciò saremo costretti a decidere quali coste salvare e quali invece sacrificare. Si spera non solo in base al loro valore economico, ma anche a quello ambientale: anche perché l’unica difesa efficace contro le onde che divorano la sabbia è quella naturale, rappresentata dalle dune costiere ancora superstiti in alcuni tratti della costa ravennate.
Della loro importanza parleremo nel prossimo articolo.
Alla fondazione Sabe un omaggio a Giorgio Morandi sospeso nel tempo
Tre artisti di generazioni e linguaggi diversi interpretano le creature impassibili del grande pittore

In sottotraccia alla nuova esposizione presentata negli spazi della Fondazione Sabe di Ravenna c’è un dichiarato omaggio a Giorgio Morandi, il grande pittore bolognese scomparso una sessantina di anni fa che è stato al centro quest’anno delle recenti celebrazioni di Arte Fiera a Bologna.
Famoso per le diafane bottiglie che circoscrivono iconicamente un tempo sospeso, i suoi dipinti interrogano ancora oggi sulla qualità di un tempo rallentato e per questo oppositivo a tutte le tendenze del contemporaneo. Le composizioni minimali di Morandi discutono l’importanza di un rapporto diretto con l’esperienza quotidiana: se questa pietas per l’esistente sia possibile – soprattutto per un pittore che seppelliva come cari congiunti i propri pennelli al termine dell’utilizzo – o se piuttosto quel mondo di oggetti cristallini sia da vedere come una sorta di correlativo oggettivo alla Montale – in grado di esprimere la separazione dal senso dell’esistenza – non sappiamo. O meglio, l’arte pone le domande e le risposte possono essere solo individuali e aperte.
Il titolo In suspensus della mostra a cura di Angela Madesani interpreta le creature impassibili di Morandi come presenze in grado di sospendere il corso del tempo: a interpretare questo omaggio sono state scelte opere che partono da quel set per ambientare i propri fantasmi.
Le immagini di Enrico Cattaneo, fotografo milanese scomparso nel 2019, non sono quelle prodotte dall’artista e che documentano gli eventi dagli anni ’60 in poi ma appartengono alla linea più sperimentale del lavoro tra esecuzioni off-camera, still life e testimonianze di archeologia industriale. Provenienti dall’archivio Cattaneo, le sedici stampe appartenenti alla serie Morandiane (2002) si propongono come fedele traduzione delle visioni dell’artista bolognese. E come tutte le traduzioni, il tradimento c’è – ci deve essere – non nella scelta formale ma nel sovraccarico e nell’evidenza volumetrica degli oggetti che usualmente denota il mondo reale. Per quanto allontanate grazie a una resa seppiata o a una traduzione quasi incisoria, le bottiglie di Cattaneo abbandonano l’evanescenza della visione interiore e impongono la propria appartenenza al mondo circostante.

Assistiamo a un nuovo interessante tradimento nelle opere di Carlo Benvenuto, un artista da decenni di adozione milanese, che qui abbandona in parte le tecniche abituali della pittura e scultura per scegliere una presentazione in immagine fotografica del proprio lavoro. Tre fotografie in scala 1:1 sono state realizzate per portare testimonianza delle sculture in vetro che rendono oggetti appartenenti al mondo quotidiano. Generalmente le sculture di Benvenuto interpretano ossimori visivi – come testimonia l’unica scultura in mostra, un bicchiere paradossalmente ricolmo e non straripante – che descrivono una razionalità ormai sfumata in un mondo fatto di tazzine in bilico sul tavolo, recipienti con liquidi inclinati, gruppi di oggetti fermi ma apparentemente in moto centripeto perpetuo. Le immagini fotografiche delle creazioni dell’artista rappresentano una mediazione aggiuntiva, leggermente in eccesso, alla parabola di questo viale al tramonto del senso in grado però di restituire il senso del suo lavoro.

Tangente alla visione di Morandi sono anche le opere della milanese Elena Modorati. Le sue sculture e installazioni spesso nascono all’interno dello spazio che viene a crearsi nell’avvicinare un objet trouvé a un equivalente creato appositamente dall’artista. Il paradosso che sorge da questa ricerca interviene sui significati e valori attribuiti a realtà e finzione, a prototipo e copia, giocando la carta di una forte ambiguità. Dopo l’installazione Dispositio (2024) in cui alcuni oggetti reali emanano un doppio fissato in cera agendo la crisi del dato di realtà, e dopo che le sagome di Interior (2024) ripercorrono questa crisi presentandosi come ombre cinesi di un reale alluso e perduto, ci si imbatte in una serie di quattro teche del 2014: Fund, Albio, Japanese, Mémoire racchiudono oggetti alternativamente in vetro e peltro e risagomati nei loro doppi in cera. Pur nella tranquillità apparente del loro stato di semplici oggetti inanimati d’uso quotidiano – vasi, portaoggetti o formine per dolcetti – prende corpo un sostanziale senso di disequilibrio come se la visione del mondo fosse sempre e leggermente fuori asse. I replicanti presentano minute gradazioni di colore – un omaggio alle varianti malinconiche di Morandi – predisponendo, ma solo in apparenza, appigli stabili alla percezione. Le composizioni di oggetti di Modorati sono invece recinti che attivano continui scivoli di senso per una realtà in cui si può procedere solamente con grande cautela.
In suspensus. personali di Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo e Elena Modorati – fino al 7 aprile 2024 – Ravenna, Fondazione Sabe per l’arte, via Pascoli 31 – orari: GIO-DO 16-19 (ingresso libero)