mercoledì
19 Novembre 2025

Crisi Cofari, i sindacati: «Dubbi su restituzione della quota sociale ai lavoratori»

Il 30 luglio convocata l’assemblea per l’approvazione del bilancio della Cooperativa Facchini Riuniti di Ravenna che ha ceduto il ramo facchinaggio e cessato l’attività dei traslochi: «Storture del sistema e scelte discutibili dei vertici»

IMG 20180226 WA0001«I soci lavoratori di Cofari stanno pagando le conseguenze di scelte discutibili dal punto di vista organizzativo e gestionale prese dai vertici della cooperativa negli anni di crisi. Dubitiamo che la quota sociale versata dai soci verrà restituita». I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti analizzano la delicata situazione della Cooperativa Facchini Riuniti (Cofari) di Ravenna alla vigilia dell’assemblea di approvazione del bilancio 2023 in programma il 30 luglio alle 18 nella sede di via Bacci 44/46. Come noto da qualche settimana, Cofari ha ceduto il ramo facchinaggio e cessato l’attività dei traslochi, continuerà l’attività dei depositi per terzi nella sede in zona Bassette con un solo dipendente.

I sindacati ricordano che la coop ha tenuto aperto uno stato di crisi per tredici anni: «Ciò le ha consentito di ridurre il costo del lavoro, permettendole di erogare il 30 percento delle tredicesime e delle quattordicesime, di riconoscere un minor numero di permessi annuali e di pagare gli straordinari meno di quanto il contratto nazionale prevedesse. Nel 2018 i vertici hanno deciso di trasformare il prestito sociale vincolato quinquennale, una cifra superiore agli 800mila euro, in capitale sociale. Questa operazione ha fatto in modo che diminuissero gli interessi passivi della cooperativa, ma oggi rende ancora più pesante il sacrificio che i lavoratori si trovano ad affrontare».

Analizzando i bilanci degli anni compresi tra il 2017 e il 2019, i rappresentanti dei lavoratori si concentrano su tre indicatori. Il fatturato: 12,3 milioni di euro nel 2017, poi 16,1 nel 2018 e 16,9 nel 2019 (incremento del 36,6 percento). Il costo del personale: 9,4 milioni nel 2017, poi 11,4 nel 2018 e 12,3 nel 2019 (aumentato del 30,9 percento). Il margine operativo lordo in percentuale sul fatturato: 2,66 percento nel 2017, poi 2,61 e 0,02. Il reddito operativo in percentuale sul fatturato: 1,5 percento nel 2017 poi 1,42 e -1,15.

I numeri appena ricordati, nella lettura dei sindacati, sarebbero una conferma di una stortura del sistema in che rischia di minare il tessuto economico del territorio: «Sempre più imprese e cooperative di facchinaggio e logistica devono fare i conti con una pratica che vede le aziende committenti imporre prezzi ben al di sotto delle tariffe consigliate. Molte realtà, pur di lavorare, sono costrette ad accettare condizioni che non permettono un sano esercizio delle loro attività. È palese che c’è chi lavora in perdita. Ciò va a scapito delle aziende, che vedono ridursi inevitabilmente i margini, e delle lavoratrici e dei lavoratori, che subiscono riduzioni di compensi e sono sottoposti a condizioni di lavoro peggiorative».

Oltre ai soci residui, al collegio sindacale e al presidente di Legacoop, la convocazione per l’assemblea di domani è stata spedita anche “agli invitati”, non meglio precisati. Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con la lista civica Per Ravenna, afferma che non sarebbero compresi nell’invito i soci receduti che vantano crediti. «A questi, infatti, la cooperativa ha notificato, nel maggio scorso, di aver avviato domanda di composizione negoziata della crisi d’impresa chiedendo l’applicazione di misure protettive e cautelari del proprio patrimonio. Alcuni ex soci hanno calcolato come, negli anni preagonici, siano state messe in atto a più riprese trattenute sulle buste paga dei lavoratori quantificabili in circa 20mila euro a testa nell’arco di sette anni, non siano stati pagati i contributi relativi alle trattenute e si sia proceduto ad un corposo rifinanziamento della cooperativa (5.000 euro a testa per circa 300 soci), senza tuttavia che le falle fossero tappate».

Sta circolando un volantino firmato da un non meglio precisato “gruppo di ex soci che hanno lavorato una vita per Cofari” con la proposta di presenziare l’ingresso: «Apriamo gli occhi e troviamo il coraggio di lottare perché paghi chi ha colpe e non, come al solito, lavoratori e contribuenti. Dopo lunghi anni di crisi e di gestioni che ci hanno lasciati soli, siamo arrivati alla più amara delle conclusioni: la chiusura della nostra azienda, che ai bei tempi contava quasi 500 addetti tra soci e dipendenti». Ancisi chiede al sindaco se intende incontrare una rappresentanza dei soci ed ex soci di Cofari per sollecitare/mobilitare ogni possibile intervento delle parti in causa volto ad un equo appianamento dei crediti da lavoro insoluti.

Comici in piazza a Faenza per due serate: sul palco Max Angioni e il trio romagnolo

Giacobazzi, Cevoli e Pizzocchi protagonisti il 31 luglio

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Max Angioni

La piazza di Faenza torna a ridere: martedì 30 e mercoledì 31 luglio dopo diversi anni, piazza del Popolo torna a ospitare nomi di punta della comicità italiana con due spettacoli in successione.

Faenza Ridens 2024 presenta martedì 30 luglio Max Angioni, che in poco tempo è riuscito a conquistare migliaia di fan attraverso le partecipazioni a programmi Cult come Lol, Zelig, Le Iene e le sue clip sui social. Angioni porta a Faenza il suo nuovo e inedito show Anche Meno.

Mercoledì 31 luglio, sempre in piazza del Popolo, sarà la volta del trio più rappresentativo della comicità emiliano-romagnola: Giuseppe Giacobazzi, Paolo Cevoli e Duilio Pizzocchi.

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Biglietti in vendita su Ticket One.

Gli auguri della Regione al maestro Muti in occasione del suo 83esimo compleanno

Il messaggio della presidente Irene Priolo e dell’assessore alla Cultura Mauro Felicori al direttore d’orchestra d’adozione ravennate

RAVENNA 20/07/2023. RAVENNA FESTIVAL. RICCARDO MUTI, TAMÁS VARGA. Riccardo Muti Direttore Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Tamás Varga Violoncello

Riceviamo e pubblichiamo gli auguri della presidente della presidente della Regione facente funzioni Irene Priolo e dell’assessore alla cultura Mauro Felicori al maestro Riccardo Muti. Il direttore d’orchestra d’adozione ravennate festeggia oggi, 28 luglio, il suo 83esimo compleanno.

«Al maestro Riccardo Muti desideriamo inviare gli auguri più vivi e sinceri per il suo compleanno, a nome nostro e della Giunta della Regione Emilia-Romagna. In questo giorno così speciale, vogliamo rinnovare tutta la nostra stima per il suo operato e la sua straordinaria carriera; ma anche per l’impegno nei confronti delle giovani generazioni e della crescita di nuovi talenti, per la sua attenzione a Ravenna, città d’adozione, e per il suo ruolo di interprete e portavoce della cultura italiana nel mondo. Buon compleanno, maestro»

Il Cestha festeggia 10 anni di attività con il lancio del suo primo libro

Il volume, che vede come protagonista il cavalluccio marino (animale simbolo del centro), vuole anticipare una collana dedicata alla scoperta della fauna marina

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Fabio Cavallari, al centro, assieme a Andrea Tozzi, amministratore delegato di Tozzi Green, e ai ragazzi del Cestha

Il Cestha, Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat di Marina di Ravenna, festeggia 10 anni di attività con la pubblicazione di “Cestha: primo salvataggio – Il cavalluccio marino”. Il libro, edito da Ponte Vecchio, è stato scritto dall’autore lombardo Fabio Cavallari e realizzato dall’associazione ToGether-Tozzi Green Odv

Si tratta del primo libro di una ideale collana sugli animali curati dal Cestha, ed è dedicato al cavalluccio marino, l’animale “simbolo” del Centro. «Potevamo dare parola ad un biologo marino, ad un giornalista scientifico, a un comunicatore esperto delle acque e dei suoi abitanti – racconta Cavallari -. Invece abbiamo optato per una soluzione più semplice e al contempo fantastica: a parlare è un cavalluccio marino. Abbiamo dato voce a chi voce non può avere, restituendogli l’onore della leggenda che gli antichi greci celebravano su di lui. Lo abbiamo reso moderno, in qualche maniera pop. Questa però è e rimane una narrazione sui generis, fatta di paradossi, domande inevase e aneddoti reali. Potremmo ritenerla un omaggio letterario al cavalluccio marino ma, allo stesso tempo, una modalità per raccontare l’avventura di questo gruppo di ragazzi che a Marina di Ravenna, da dieci anni, sta facendo un lavoro straordinario con gli animali marini in difficoltà, in via d’estinzione, per l’inquinamento dei mari e per gli effetti accidentali della pesca»

Il libro sarà presentato ufficialmente giovedì 29 agosto al Bagno Finisterre di Marina di Ravenna, alla presenza dell’autore.

La Basilica di San Vitale si prepara per il 63esimo Festival di Musica d’Organo

Anteprima giovedì 1 agosto con l’inaugurazione della mostra fotografica al Mercato Coperto. La kermesse musicale prevede sei incontri tra agosto e settembre

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La Basilica di San Vitale si prepara per ospitare il 63esimo Festival Internazionale di Musica d’Organo. La rassegna quest’anno sarà accompagnata dalla mostra fotografica “Il Festival  Internazionale di San Vitale: la Storia”, un viaggio tra i ricordi dell’orchestra polifonica della città, ospitata dal Mercato Coperto, partner dell’iniziativa.

La  mostra sarà inaugurata in anteprima giovedì 1 agosto dall’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia, successivamente  il maestro Andrea Macinanti del Conservatorio di Bologna guiderà i visitatori  lungo  un percorso di 15 scatti  fotografici che illustrano momenti più iconici ed emozionanti della Ravenna musicale degli anni ’60 e ’70.  Alle ore 20, si prosegue con “L’Adriatico nel Piatto” : la cena curata da Mercato Coperto che devolverà parte dei proventi per sostenere le attività organizzative della storica Polifonica “Amici dell’Organo di San Vitale”.

Lunedì 5 agosto, con la performance del celebre concertista tedesco Johannes Skudlik  prenderà il via la vera e propria kermesse musicale 2024. La serata sarà interamente dedicata a Johann Sebastian Bach con la proposta di grandi classici , dal Preludio e Tripla Fuga in Mi bemolle all’amatissima Toccata e Fuga in re minore. Il concerto sarà preceduto dalla conferenza introduttiva della Professoressa Irene De Ruvo (ore 20, al 44°12° di Via San Vitale) sul tema “Misteri matematici nella musica di Bach” e seguito dalla conversazione con l’artista al termine del concerto, per la rassegna “Incontri col Maestro” , sempre negli spazi del 44°12° , alle 22.30

Si prosegue venerdì 12 Agosto con  “Tientos, Fandango y Fanfarria!”: alle ore 20 incontro con il musicologo Prof. Alberto Mammarella nella location firmata Casa Spadoni, alle 21.15 lo spettacolo in Basilica, che vedrà protagonisti l’organo di Miguel Gironés Cervera e la tromba di Guillem Torrò Senent, in un recital sulle musiche di Soler, Bruna, Casanoves, Martini e Gironés. Alle ore 22.30 seguirà l’incontro con gli artisti. Lunedì 19 agosto è la volta di “American Romantics”, la formula è quella di sempre e prevede l’incontro con la musicologa professoressa Olga Laudonia e il recital dell’organista Kimberly Mara, su musiche di Mendelssohn, Sandresky, Franck e Brahms. Seguirà il consueto incontro conviviale. L’ultimo appuntamento d’agosto, lunedì 26, vedrà protagonista l’organista Mari Mihara (vincitrice del Grand Prix d’Orgue de Chartres 2012), che si esibirà sulle musiche di Couperin, Pierne, Bach e Widor. Ad anticipare il concerto, la presentazione del libro “Fabricato alla guisa del corpo humano” del professore Andrea Macinati. Al termine della serata invece, Mihara sarà disponibile per uno scambio di chiacchiere e curiosità sul mondo della musica.

Due gli appuntamenti di settembre: lunedì 2 con “Crossing over the organ”, concerto e incontro con Pepito Ros e Simone Vebber (musiche di Vivaldi, Cimarosa, Ros Karg-Eler e Fiktin), anticipato dalla conferenza del musicologo Michele Bosio e venerdì 9, con “Hymnos”. La rassegna si chiuderà con il coro Caterina Ensemble diretto da Alessandro Kirschner e accompagnato dall’organista Andrea Albertin. Le musiche spazieranno da Monteverdi alla compositrice ravennate Calderoni, passando per Anonimo Veneto, de Palestrina e Tunioli. Prima del concerto, l’incontro “scrivere musica oggi” con la compositrice Chiara Calderoni. Al termine delle performance, seguirà l’incontro con gli artisti.

Per partecipare agli eventi della rassegna è consigliata la prenotazione al numero 339 70 27 412. L’ingresso costa 15 euro e comprende un buono valido per una consumazione (aperitivo, spritz, calice di vino o succo), il  libretto  generale  del  Festival, l’accesso alla Basilica e un posto a sedere in platea per il concerto delle 21.15, e l’accesso alle conferenze preliminari e all’incontro serale con gli artisti.

Approvato il progetto per la riqualifica degli spogliatoi del Circolo Tennis Cesarea

L’intervento da 40mila euro prevede l’installazione di servizi sanitari a disposizione degli utenti

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È stato approvato dalla giunta il piano di riqualifica per gli spogliatoi del Circolo tennis Cesarea (in via Caletti 47). Il progetto, dal valore di 40mila euro, prevede la realizzazione di due bagni, uno nello spogliatoio maschile e uno in quello femminile, composti da lavabo e wc, accessibili anche da persone con ridotte capacità motorie.

L’intervento inizierà con la demolizione del pavimento e del massetto sottostante e poi si procederà alla realizzazione delle pareti e alle dotazioni impiantistiche come l’impianto idrico-sanitario, l’impianto di riscaldamento e l’impianto elettrico, che verranno allacciati agli impianti già esistenti. Successivamente si procederà con le finiture: pavimenti, massetti e rivestimenti, porte interne scorrevoli e infine si poseranno sanitari e gli accessori. Gli scarichi, che saranno realizzati internamente ai due servizi igienici, saranno collegati alla linea di fognature esistente all’esterno del fabbricato.

Gio Ponti, il geniale architetto e designer che ha segnato la storia del Paese

Al Mic di Faenza una mostra di oltre 200 opere in ceramica (e non solo) realizzate nell’arco di più di cinquant’anni

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L’orgoglio nazionale, quello che non scatta guardando le partite alla Tv o ascoltando l’inno di Mameli, ci pervade davanti alle creazioni multiple di una persona geniale come Gio Ponti (1891-1979), architetto, designer, fondatore di riviste, direttore artistico di linee e brand nazionali che ha segnato la storia del Paese. Un maturo ritratto fotografico dello storico alfiere milanese del Made in Italy nel mondo accoglie il visitatore in apertura a Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967, la bella mostra del Mic di Faenza dedicata alle opere ceramiche realizzate nell’arco di più di 50 anni.

L’aspetto bonario di Gio(vanni) – uscito in ritardo dal Politecnico di Milano a causa della Prima guerra mondiale e fortunatamente ritornato a casa dal fronte – non inganna perchè per ottenere e creare tutto ciò che gli viene riconosciuto non basta l’abitudine a lavorare sempre, compreso i sabati e le domeniche. I livelli raggiunti si spiegano solo con la presenza di intelligenza, di una cultura “amorosa”, come Gio la definiva, e col buonsenso, le qualità per lui necessarie a essere un buon architetto. Contro la moda dell’attimo a favore di creazioni che superano il tempo: è forse questa la massima che guida lo stile di Ponti in un lavoro di squadra con artigiani, artisti, creativi, architetti di generazioni precedenti, coeve, più giovani.Alessandro Mendini, a cui Gio passerà le redini della rivista internazionale Domus che aveva creato e ancor oggi va in stampa, lo definisce il padre di tutta l’architettura italiana, anche per coloro che ne hanno preso le distanze.

La mostra di Faenza curata da Stefania Cretella raccoglie più di 200 opere fra ceramiche, per la maggior parte, ma anche arredi e oggetti di design in altri materiali che permettono di comprendere la versatilità e i lasciti del maestro. Divisa in 15 sezioni, l’esposizione segue un andamento cronologico e affronta diversi nuclei tematici, in modo da chiarire nodi e passaggi stilistici, soggetti particolarmente amati e ripresi nel tempo ma anche collaborazioni con ditte e città, con artisti e artigiani, fino a comprendere gli omaggi e le citazioni del suo lavoro da parte delle generazioni contemporanee. In questo senso la consistente presenza di opere provenienti dal Museo Ginori della manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino, attualmente chiuso, ha concesso prestiti eccezionali per illustrare la prima fase di attività di Ponti, quando fu il direttore artistico della ditta dal 1923 al 1930, proseguendo successivamente la collaborazione in modo saltuario.

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Il Busto di donna (1923) progettato da Ponti e realizzato dallo scultore Gigi Supino apre la mostra chiarendo come questo soggetto tradizionale sia tradotto in un linguaggio raffinato, elegante e asciutto. Dall’amore verso la classicità Ponti deriva ritmi, proporzioni, temi e decorazioni per uno stile potente e tanto apprezzato da creare quella che è denita la linea “neoclassica” del Decò italiano. Ciste, otri, coppe in produzione per Richard-Ginori derivano forme e soggetti dall’artigianato e dalla cultura visiva di etruschi e romani: imperdibile anche per Claudia Casali, direttrice del Mic, è La casa degli efebi (1924-25), un vaso impressionante per il volume e per la decorazione di impossibili prospettive architettoniche classiche abitate da figure maschili che sembrano derivare dall’immaginario sinuoso di Beardsley, l’illustratore scomparso giovanissimo quasi tre decenni prima. La scelta di lavorare su pochi colori di contrasto – oro su nero, oro su bianco, sabbia su un brillante blu notte – si avvia da scelte classiche e dall’intercettazione di precedenti esperienze moderniste: la passione per il nero dei buccheri etruschi si accompagna al bianco puro preferito nelle creazioni di Charles Rennie Mackintosh. Ma ad animare i motivi c’è anche lo studio dei grandi portali di Sebastiano Serlio e le inquietanti muse metasiche di De Chirico, che negli stessi anni adescavano l’immaginario dei Surrealisti parigini.

 

Come Raffaello è stato in grado di cogliere le novità di stile e soggetto dal passato e da artisti contemporanei inserendo e amalgamando tutto in un nuovo stile innovativo, personale, autonomo, Gio Ponti è una sorta di spugna in grado di assorbire le novità che vengono rimesse in gioco nel proprio inconfondibile stile. Le mani possono essere quelle di vari scultori – Libero Andreotti, Italo Griselli o Salvatore Saponaro – ma le idee trasformate in animali, figure allegoriche classiche o incredibili servizi da tavola, fra cui quello inviato a tutte le ambasciate italiane (1926- 27), provengono dalla sua fervida fantasia.

Amante di una progettazione globale degli spazi e dei particolari di arredo, Ponti pensa anche a produzioni di massa: l’idea di una bellezza globale alla portata di tutti include sia l’attenzione al dettaglio operato dalla Wiener Werkstätte e da vari autori Art Nouveau che la progettualità lantropica di William Morris. Dal 1927 Gio diventa una delle anime della Biennale di Monza e poi di Milano, crea con altri il gruppo di Labirinto per la progettazione di mobili di lusso, progetta con Emilio Lancia la linea Domus Nova per la Rinascente, fonda la rivista Domus e traccia nuovi soggetti come le Dame bianche di Doccia della ne degli anni ‘40, omaggi silenziosi ai personaggi di Savinio e ai manichini surrealisti. Alcune sezioni raccontano le multiple collaborazioni con artisti e artigiani che stima e di cui ammira conoscenze tecniche e operosità delle mani: è quanto accade anche a Faenza dove torna più volte stringendo legami con Pietro Melandri e Riccardo Gatti. Se si pensa alle collaborazioni nazionali – fra cui Antonia Campi, Guido Gambone, Piero Fornasetti –, alle mostre organizzate e gli articoli su Domus e Stile per altri architetti, designer, artisti e artigiani, o alla stima per le generazioni successive – vedi Alessandro Mendini, Ettore Sottsass – allora il genio e la generosità di Gio Ponti meritano veramente quel sentimento orgoglioso di appartenere alla stessa cultura.

“Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967”; MIC Faenza; 
fino al 13 ottobre 2024; orari: ma-do e festivi 10-19;
biglietto 14/11 euro

Il ristoratore che vola in Estonia per giocare la Conference League

Aron Giacomoni dell’osteria Piazza Nova è un giocatore della sammarinese Virtus, impegnata contro i professionisti del Flora Tallinn nei preliminari della competizione Uefa

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La formazione della Virtus scesa in campo contro il Flora Tallinn (Giacomoni è il capitano, secondo da sinistra in alto)

Un ristoratore di Bagnacavallo ai preliminari di Conference League. Capita grazie al campionato sammarinese, dove le squadre sono composte da giocatori dilettanti ma – come è giusto che sia – partecipano comunque alle competizioni europee della Uefa. E così può capitare che tra un turno e l’altro di lavoro a PiazzaNova, l’osteria di piazza Nuova, di cui è tra i titolari, Aron Giacomoni – calciatore dilettante con un passato anche tra i prof (e un campionato di serie D vinto con il Ravenna…) – si appresti a volare in Estonia, per affrontare con la sua Virtus Acquaviva la gara di ritorno del secondo turno preliminare di Conference League contro il Flora Tallinn. Sfida ancora apertissima, tra l’altro, dopo lo 0-0 dell’andata. «Loro sono già alla ventesima di campionato e hanno il privilegio di poter pensare solo al calcio – ci racconta Giacomoni, che all’andata era il capitano – noi invece abbiamo tutti un altro lavoro e riusciamo a dedicare agli allenamenti solo pochi giorni alla settimana. Diciamo che dal punto di vista atletico non c’è paragone, ma all’andata siamo riusciti a buttare il cuore oltre l’ostacolo e quasi quasi potevamo anche vincerla: ci proveremo anche al ritorno».

Aron Giacomoni Virtus Tallinn

Giacomoni – quasi 37enne – la scorsa stagione ha vinto il campionato con la Virtus (primo storico successo per la società sammarinese con sede nel castello di Acquaviva) guadagnandosi l’accesso addirittura alla prestigiosa Champions League, da cui la squadra neroverde è stata però nettamente eliminata al primo turno preliminare dalla FCSB, l’ex Steaua Bucarest. «Io non ero in lista perché in Romania non potevo proprio andare, con i turni al ristorante per me non è stato possibile stare in trasferta quattro giorni con i miei compagni. Per Tallinn invece la società è riuscita a organizzare un volo charter che ci permette di partire la mattina di lunedì e rientrare già il martedì notte dopo la partita, così sono riuscito a farmi coprire al lavoro».

In Champions, Giacomoni aveva però già giocato. «Con il Tre Penne, nel 2019, al mio primo campionato a San Marino. Abbiamo perso contro il Santa Coloma (squadra di Andorra, ndr)…». La decisione di giocare a San Marino arriva anche per la pandemia. «Il loro campionato non era stato inizialmente interrotto dal Covid e quindi ne ho approfittato per continuare a giocare, vicino a casa. In questo modo ho potuto portare avanti anche il mio lavoro nel mondo della ristorazione, prima come responsabile di sala e poi da titolare, investendo insieme ad altri due soci nel rilancio dell’osteria di Piazza Nuova. Dopo il calcio, la mia passione è sempre stata quelle del cibo e del vino».

Riqualifica del sottopasso di Corso Garibaldi: al via l’intervento da 72mila euro

Oltre alla pulizia e al restauro della struttura, verrà sostituita l’illuminazione e implementata la videosorveglianza

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Hanno preso il via i lavori per la riqualificazione del sottopasso di corso Garibaldi, uno dei punti più importanti per la mobilità sostenibile della città, che mette in collegamento il centro storico con la zona residenziale di via Ravegnana e via Filanda. L’intervento, dal valore di 72mila euro, dovrebbe concludersi entro venerdì 2 agosto.

La struttura passa sotto la linea ferroviaria della città ed è usata giornalmente da migliaia di utenti, che la percorrono a piedi e in bicicletta. Negli anni però il sottopassaggio è stato oggetto di numerosi atti di inciviltà e vandalismo, come scritte sui muri, danneggiamenti sulla pensilina in plexiglass e delle piastrelle che costituiscono il rivestimento dei muri e delle scale per l’accesso dei pedoni.

Per questo l’amministrazione comunale, ha avviato la riqualificazione del sottopasso per rendere quell’area maggiormente vivibile e più decorosa, nell’ambito del progetto di Smart Mobility Network, e attraverso il Servizio di manutenzione delle strade del Settore Lavori Pubblici dell’Unione della Romagna Faentina.

L’intervento prevede la pulizia con getto a pressione delle scritte impresse sui i muri con vernice spray e ritinteggiatura, la sostituzione e l’integrazione delle piastrelle mancanti che costituiscono il rivestimento dei muri e della scala utilizzata dai pedoni e la pulizia della copertura in plexiglass. L’illuminazione interna ed esterna sarà riqualificata grazie alla sostituzione dei corpi-luce. Anche sul fronte della sicurezza è prevista una manutenzione straordinaria: è stato aumentato un punto di videosorveglianza multi-sensore e tre punti luce esterni tutti sul lato di via Ravegnana. Infine, nei due lati del sottopasso verranno installati nuovi specchi convessi per migliorare la sicurezza degli utenti.

“Questo intervento -sottolinea il vicesindaco Andrea Fabbri- si inserisce all’interno del progetto di riqualificazione di alcuni punti nel centro storico e della zona della stazione ferroviaria. Il sottopasso di corso Garibaldi è un crocevia fondamentale per la mobilità cittadina e da tempo era sotto osservazione per essere oggetto di una importante riqualificazione che stiamo ultimando in questi giorni. Facendo appello al senso civico di tutti, ci piacerebbe che fossero gli stessi utenti e cittadini ad avere cura di quella zona di città, evitando di sporcare e degradare un bene comune così importante”.

Per agevolare il lavoro della ditta incaricata senza interrompere la viabilità, il sottopasso è aperto al traffico pedonale con le bici condotte a mano ed è vietato l’attraversamento in sella.

Coppia rapinata nella notte, arrestato un 21enne: li aveva minacciati con una lama

Il malvivente, già noto alle forze dell’ordine, ha sottratto alla vittima smarphone e occhiali da sole. Si cerca ancora il complice

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Un venticinquenne ravennate è stato rapinato all’uscita di uno stabilimento balneare a Marina di Ravenna, mentre si trovava in compagnia di un’amica. L’accaduto risale alla notte tra venerdì 26 e sabato 27 luglio, quando due giovani individui si sono avvicinati alla coppia di amici, con il pretesto di chiedere una sigaretta. Dopo aver bloccato la coppia, uno dei rapinatori ha puntato addosso al ragazzo una lama rudimentale, ricavata probabilmente da una lattina, mentre il complice mostrava un coltello vero e proprio tenuto nella cintola.

Il primo tentativo di rapina è stato nei confronti della ragazza, alla quale è stata sottratta la borsa per esaminarne il contenuto. Non trovando nessun oggetto di valore, i malviventi hanno deciso di sottrarre lo smartphone (un iPhone) al venticinquenne e un paio di occhiali da sole, prima di darsi alla fuga.

La tempestiva segnalazione al 112 da parte delle vittime e la descrizione dei rapinatori ha permesso ai carabinieri di identificare nella folla un soggetto in fuga, immediatamente riconosciuto dalla vittima come uno dei due rapinatori e conseguentemente arrestato.

Si tratta di un 21enne, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, trovato ancora in possesso del telefono cellulare rubato.  Il celere arrivo delle forze dell’ordine è stato reso possibile grazie all’intensificazione delle pattuglie sul litorale nei mesi estivi per contrastare la malamovida. Le indagini sono tuttora in corso per individuare il complice.

Al via un secondo bando per i veicoli danneggiati: stanziati sei milioni di euro

Si allarga la platea dei destinatari: ora si potrà fare richiesta anche per furgoni a uso privato, auto rovinate dalle frane, vendute a privati e il cui intestatario sia diverso purché dello stesso nucleo familiare

Emergenza alluvioni in Emilia-Romagna. Esondazione del fiume Montone ed allagamento del quartiere Romiti a Forlì

Il secondo bando regionale per la sostituzione dei veicoli alluvionati si aprirà il prossimo 18 settembre, mettendo a disposizione sei milioni di euro derivanti dalla raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”. Rispetto al bando precedente, si amplia la tipologia di veicoli per cui si può chiedere il contributo: alle auto, ciclomotori e motocicli si aggiungono infatti ora i furgoni a uso privato, le auto rovinate dalle frane, quelle vendute a privati nel periodo dal 1° maggio al 30 ottobre 2023. Non solo: risulteranno idonee agli incentivi anche le auto intestate a una persona diversa da quella che ha venduto o rottamato, purché appartenente allo stesso nucleo familiare.

Dei finanziamenti programmati, erano ancora disponibili 7 milioni di euro: un milione sarà utilizzato per consentire a chi ha presentato domanda con il primo bando di completare l’iter, gli altri sei verranno destinati ai nuovi casi individuati dalla Regione. Come nella precedente edizione del bando, saranno devoluti fino a 3mila5mila euro per la sostituzione dei veicoli a seconda della classe ambientale (più la classe è alta, più alto sarà il contributo), e fino a 700 euro per i ciclomotori e motocicli. Per la riparazione dei veicoli, invece, l’importo erogabile sarà fino a 2mila euro.

La richiesta di contributo deve essere presentata dal proprietario del veicolo danneggiato (o da un suo rappresentante) esclusivamente online, attraverso l’applicativo regionale predisposto per il bando a partire dalle ore 10.00 del 18 settembre 2024, fino al 31 dicembre 2024, salvo esaurimento delle risorse disponibili.

«Con le risorse avanzate abbiamo deciso di ampliare, con la condivisione unanime dei consiglieri regionali, la platea dei destinatari – spiega Irene Priolo, presidente facente funzioni con delega alla Protezione civile -. La Regione conferma ancora una volta la propria volontà nel sostenere le persone colpite dagli eventi di maggio 2023, in questo caso con la solidarietà di tanti donatori e donatrici, privati e imprese, che non ci stancheremo mai di ringraziare».

Le cooperative “Zerocento” e “Il Cerchio” si fondono per dare vita a “Zerocerchio”

La nuova realtà, con i suoi 1.200 soci e lavoratori e 40 milioni di euro di fatturato rappresenterà un punto di riferimento nel settore dei servizi educativi

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Dalla fusione tra le cooperative sociali Zerocento di Faenza e Il Cerchio di Ravenna, nasce “Zerocerchio”, che con i suoi 1.200 soci e lavoratori e 40 milioni di euro di fatturato rappresenterà una delle prime realtà nel settore dei servizi educativi e per l’infanzia in Emilia-Romagna.

Il progetto è stato votato dalle basi sociali nei giorni scorsi, nel corso delle assemblee straordinarie. Tre le sedi operative dell’azienda, una a Ravenna (la direzione), una a Faenza (la presidenza), mentre la sede legale e operativa sarà a Lugo. È in fase di elaborazione anche una nuova immagine coordinata, che sarà presentata ufficialmente in autunno insieme all’assetto funzionale.

«L’obiettivo dell’operazione — spiegano i presidenti di Zerocento e Cerchio Stefano Damiani e Francesca Travaglini — è di rafforzare la presenza sul mercato, offrendo nuovi servizi e integrando quelli già esistenti, ottimizzando la gestione delle risorse umane con la possibilità di condividere esperienze e competenze. Ne conseguiranno numerosi vantaggi in termini di economie di scala, scambio di conoscenze, know-how, e miglioramento della struttura finanziaria. Tutte le persone attualmente presenti negli staff troveranno una loro collocazione nel nuovo organigramma e saranno garantite le condizioni contrattuali e i percorsi individuali in essere. Non ci sarà nessun esubero, quindi, ma anzi un potenziamento con l’attivazione di nuovi profili, come ufficio legale e ufficio tecnico progettazione e una migliore “specializzazione” del personale. Anche dopo la fusione continueremo a organizzare momenti di confronto e di formazione utili per favorire l’integrazione delle basi sociali e costruire una nuova identità che tenga conto della storia pregressa».

Il progetto di fusione è stato curato da Federcoop Romagna, la società di servizi di Legacoop. «Zerocento e Il Cerchio collaborano già da molti anni —spiega il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — e hanno una situazione economica e patrimoniale solida. La fusione rappresenta la naturale evoluzione di un percorso che viene da lontano. Per continuare a essere attrattivi occorre valorizzare il lavoro in cooperativa, anche dal punto di vista salariale, offrire possibilità di crescita professionale e continuare a garantire, e se possibile estendere le tutele dei soci».

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