lunedì
21 Luglio 2025

Al parco Azzurro si costruisce una collina per sedersi con il fango dell’alluvione

Sono partiti i lavori del valore di mezzo milione di euro per ripristinare diverse aree verdi della città distrutte dagli allagamenti per le rotture del Lamone. Il sindaco Isola: «Questo grande cantiere urbano diventa una delle icone della ricostruzione della nostra città»

Parchi2

A Faenza è iniziato il ripristino di alcune aree verdi pubbliche che sono state danneggiate dall’alluvione di maggio 2023. In questi giorni le ditte incaricate dall’amministrazione comunale hanno iniziato i lavori nel Parco Azzurro, nella zona di via Testi, nell’area verde di via Lama, nel Borgotto, e nell’area di via Argnani.

Il Comune ha individuato le aree nelle quali intervenire in maniera urgente a seguito dell’ordinanza 13/2023 del Commissario straordinario che disciplina il finanziamento per interventi di ricostruzione, ripristino e riparazione per le più impellenti necessità legate alla viabilità.

Il costo complessivo degli interventi ammonta a circa 500mila euro che trova copertura finanziaria nel bilancio del Comune di Faenza, nell’annualità 2023 e 2024, sul capitolo relativo “Alluvione – Ripristino percorsi in parchi e giardini” finanziato con contributo statale (fondi alluvione).

Nel Parco Azzurro, completamente sommerso dall’acqua, oltre ai danni ad alcune strutture tra le quali il cancello d’ingresso da via Testi e alle attrezzature ludiche, l’alluvione del 16 maggio dello scorso anno aveva fatto depositare circa 15 centimetri di fango che avevano totalmente ricoperto l’area verde, i percorsi pedonali e il campo da basket. Con il fango rimosso dal terreno è stata deciso di creare un terrapieno tra il campo da basket e via Lesi che potrà servire da seduta naturale per i ragazzi che frequentano l’area verde. In zona l’intervento di pulizia dal fango ha interessato anche l’accesso al Parco da via Testi, con il lavaggio ad alta pressione delle scale e dello scivolo. I manutentori stanno inoltre liberando anche l’area di sgambamento cani poco distante dal Parco Azzurro, dove verrà anche posizionata una casetta in legno, chiesta dal gruppo di frequentatori che si occupa della gestione di quello spazio, e la ciclopista che conduce al circuito Vito Ortelli. Tra gli interventi di manutenzione straordinaria in zona, da segnalare anche la pulizia, che partirà a breve, dei percorsi pedonali nell’area dei condomini di via Lesi.

Altra zona verde nella quale si sta intervenendo è quella dell’area di via Lama, nel Borgotto. Nel piccolo spazio, completamente invaso dal fango, si sta eliminando lo strato limaccioso portato dalle rotture del Lamone e si sta ripristinando l’accesso pedonale verso l’argine.

Lavori già iniziati anche nella zona attorno a via Argnani. Qui la lunga aiuola tra via Ballardini e via Batticuccolo è stata liberata dal fango; stessa operazione sta interessando i percorsi ciclopedonali che costeggiano la circonvallazione e via Ballardini, lavati con getti di acqua ad alta pressione.

Nella mattinata di oggi, 25 gennaio, responsabili della ditta incaricata dai lavori, personale del Servizio di manutenzione del verde dell’Unione e dell’amministrazione comunale hanno effettuato un sopralluogo in un’altra zona di Faenza colpita per due volte dalle alluvioni, il Parco Gatti, tra via Pantoli e la circonvallazione. Qui si interverrà per ripristinare i livelli del terreno; verranno asportati i materiali inerti trasportati dall’acqua, si effettueranno alcuni collegamenti per la regimentazione delle acquee di scolo e si verificherà la stabilità delle alberature.

I lavori proseguiranno successivamente nei parchi Cola, Liverani, nell’area verde di via Renaccio e nel parco Baden Powel.

«I lavori nelle aree verdi – ha sottolineato il sindaco Massimo Isola – sono un passaggio importante nella ricostruzione nel post-alluvione sia perché ci consente di rigenerare luoghi importanti della città e allo stesso tempo dall’alto valore simbolico che l’operazione rappresenta. I parchi di Faenza hanno sofferto e sono diventati uno dei simboli dell’emergenza alluvionale e questo grande cantiere urbano diventa una delle icone della ricostruzione della nostra città. In questi giorni stiamo riconquistando passo dopo passo spazi urbani dei quali avevamo perso la loro funzionalità soffrendone l’assenza della loro piena fruibilità».

Guasto all’impianto di riscaldamento, scuola chiusa per un giorno per la riparazione

L’istituto di San Bernardino ha dovuto chiudere i contatori per una perdita nelle tubature

A causa di una perdita nell’impianto di riscaldamento, la scuola primaria di San Bernardino di Lugo domani, 26 gennaio, sarà chiusa per consentire la riparazione. Gli operai comunali hanno riscontrato la rottura di un tubo e hanno chiuso il contatore dell’acqua. La dirigente scolastica Federica Serenari ha provveduto a avvisare famiglie e personale.

Si alza il limite dei mandati di fila per il sindaco in 13 comuni su 18 in provincia

Decreto legge approvato in consiglio dei ministri: non c’è più il tetto per i municipi fino a 5mila abitanti e diventa tre per quelli fino a 15mila

Fascia Tricolore Sindaco 67899.660x368Un decreto legge varato dal Consiglio dei ministri modifica il limite del numero di mandati consecutivi per i sindaci che finora era fissato a due. Non ci sarà più un limite nei comuni fino a cinquemila abitanti e sale a tre il limite per quelli da cinquemila a 15mila abitanti. Nessuna modifica per le amministrazioni più grandi, sia comunali che regionali. Va ricordato che nei comuni superiori fino ai 15mila abitanti viene eletto sindaco chi ottiene più voti, mentre oltre i 15mila abitanti occorre ottenere almeno il 50 percento più uno dei voti per essere eletti al primo turno altrimenti occorre un turno di ballottaggio tra i due più votati.

I comuni in Italia sono quasi ottomila, quelli superiori a 15mila abitanti sono 730. In provincia di Ravenna lo scenario è questo (in grassetto i municipi che andranno al voto a giugno):

  • sopra a 15mila abitanti: Ravenna, Faenza, Lugo, Cervia, Bagnacavallo;
  • tra 5mila e 15mila: Russi, Alfonsine, Massa Lombarda, Conselice, Castel Bolognese, Fusignano, Cotignola, Brisighella, Riolo;
  • meno di 5mila: Solarolo, Sant’Agata, Casola, Bagnara.

Le novità introdotte dal decreto, di fatto, non avranno ricadute sul territorio ravennate. Nei comuni dove il sindaco o la sindaca arriva al secondo mandato (Massa, Conselice, Cotignola) è già stato annunciato un altro candidato, a Sant’Agata non c’è ancora il nome ma sembra già certo che Emiliani non si ripresenterà. Il decreto mette nero su bianco anche la data del voto: 8-9 giugno in concomitanza con le elezioni europee, il cosiddetto Election Day.

«La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante». A dirlo è il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. «Viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo. A questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale».

Il centrodestra ha il suo candidato sindaco: Mazzolani in campo con una lista civica

Il 67enne viene dalle fila di An e poi Pdl, si era già candidato nel 1999 e ha esperienza in consiglio comunale e provinciale

Massimo MazzolaniIl candidato sindaco della coalizione di centrodestra a Cervia alle elezioni di giugno 2024 sarà Massimo Mazzolani, già consigliere comunale di An e Popolo della libertà, che si presenterà con una propria lista civica. La notizia è riportata dall’edizione odierna, 25 gennaio, dei due quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna.

Il Carlino riassume la carriera politica del 67enne ragioniere e promotore finanziario. Partito da Alleanza nazionale nel 2004 per poi aderire al Popolo della libertà, Mazzolani è stato candidato sindaco nel 1999, già consigliere comunale durante la legislatura guidata dall’ex sindaco Roberto Zoffoli e nel 2014 si è candidato in consiglio comunale con il Nuovo Centrodestra e non è stato eletto.

«Non può che essere apprezzata la candidatura di Mazzolani – afferma il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna –, soprattutto da chi ama Cervia e Milano Marittima come il sottoscritto, considerandole perle della costa adriatica, seppure bisognose di un concreto e ambizioso progetto di rilancio. Il neo-candidato chiede la partecipazione più allargata possibile per costruire il futuro di Cervia, nella Lega troverà certamente sostegno, ascolto e contributi fattivi».

Come noto, il centrosinistra a Cervia ha già annunciato la candidatura di Mattia Missiroli.

Ponte delle Grazie: 200mila euro per la riapertura provvisoria, poi sarà demolito

Il collegamento tra via Renaccio e Borgo Durbecco sul fiume Lamone è stato sollecitato dalla piena di maggio e dovrà essere ricostruito. In attesa del manufatto prefabbricato temporaneo verrà consentito il transito a senso unico

Sono partiti i lavori per la posa del ponte prefabbricato provvisorio a campata unica sul fiume Lamone a Faenza per il collegamento veicolare tra via Renaccio e il Borgo Durbecco. L’opera è necessaria perché l’alluvione di maggio ha quasi sommerso il vicino ponte delle Grazie, cosa che ha fortemente sollecitato le travi dell’impalcato, e in via precauzionale è stato deciso di chiuderlo al transito veicolare, limitandone l’utilizzo a ciclisti e pedoni.

In attesa che sia pronto il ponte Bailey provvisorio e per alleggerire la pressione della circolazione sull’unico attraversamento attualmente esistente, il ponte della Memoria, l’amministrazione comunale ha approvato i lavori del valore di 200mila euro per il consolidamento e restauro per la riapertura provvisoria del ponte delle Grazie ai veicoli se pur in un unico senso per limitarne il carico.

L’amministrazione comunale ha ritenuto improrogabile realizzare interventi di rinforzo strutturale per consentire la riapertura del ponte delle Grazie in attesa di arrivare ai lavori di demolizione dell’impalcato e alla relativa ricostruzione dello stesso per riportare alla piena e completa funzionalità dello storico attraversamento.

Secondo Andrea Liverani, consigliere regionale e comunale della Lega, l’investimento di 200mila euro è un chiaro segnale di mancanza di coerenza nelle azioni dell’amministrazione comunale di Faenza: «Che senso ha adesso investire su un ponte che dev’essere abbattuto? Quali sono i reali obiettivi della giunta? Sarebbe stato più logico procedere subito con lo stanziamento di risorse per riaprirlo, almeno in parte, dopo l’alluvione di maggio così da mitigare le problematiche relative alla viabilità urbana. Invece si è deciso di chiudere il ponte e di procedere con la costruzione di ponte Bailey. Il Ponte era da fare vent’anni fa, ora il timore è che il suo completamento possa protrarsi per altri dieci anni».

Oltre 2,1 milioni di euro dal sistema Coop per agricoltura e verde urbano

L’esempio della Cab Massari di Conselice, che ha perso il 95 percento della produzione annuale

COOP Alluvione CAB Massari Conferenzastampa19gen24 (5)
La Cab Massari alluvionata

Nuovi pereti e noceti, piantagioni di noccioli e vivai di asparagi e fragole prenderanno forma, nelle aree colpite dall’alluvione del maggio 2023, grazie alle donazioni in arrivo da parte del sistema Coop. Assieme ad esse, faranno la loro comparsa tecnologie a basso impatto ambientale, impianti di irrigazione capaci di efficientare l’utilizzo di acqua e macchine agricole elettriche che permetteranno di azzerare le emissioni di Co2 e ridurre anche l’inquinamento rumoroso.

Agricoltura che non è comunque l’unica destinataria delle risorse messe a disposizione dalle Cooperative di Consumatori italiane, dai loro soci, dipendenti e fornitori: nei 9 comuni maggiormente colpiti (oltre ai ravennati Conselice, Massa Lombarda, Lugo, Bagnacavallo e Faenza, anche quelli di Marzabotto, Meldola, Forlì e Cesena) proprio grazie alla loro generosità torneranno a prosperare sentieri, parchi e verde urbano.

Oltre a questi, c’è un terzo filone nel quale si è suddiviso e indirizzato il contributo ottenuto dalla raccolta fondi, destinato specificamente ai dipendenti di Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno che hanno in prima persona subìto danni in seguito all’emergenza: a loro, infatti, sono andati non solo ristori in denaro ma anche ore e giornate di ferie donate dai colleghi, grazie alle quali hanno potuto fare fronte alle esigenze di ripristino e cura delle loro case.

E, mentre le donazioni ai dipendenti sono state erogate nell’immediatezza dell’evento, per quelle destinate al territorio arriva ora, dopo un’attenta valutazione delle reali esigenze delle comunità colpite, il momento della consegna delle risorse raccolte, che assommano al risultato finale di oltre 2,1 milioni di euro, raccolti attraverso 81.000 donatori coinvolti.

L’esempio della Massari

COOP Alluvione CAB Massari Conferenzastampa19gen24 (6)

A Conselice, in un territorio mediano, collocato nella provincia di Ravenna ma vicinissimo a Imola, l’alluvione ha picchiato duro. Qui, la Cooperativa Agricola Massari avrebbe forse evitato i danni peggiori, se non avesse acconsentito ad abbassare il livello degli argini così da far sfogare la piena nei propri campi, e quindi alleggerire la pressione dell’acqua verso l’abitato di Conselice, duramente colpito nonostante questo intervento. In seguito, sui campi della cooperativa l’acqua ha ristagnato per parecchio tempo, con alcuni vitigni rimasti sotto l’acqua anche per oltre 10 giorni. Le strade che collegano le coltivazioni ancora oggi non sono state completamente ripristinate e complessivamente il 95% della produzione annuale è andato perso, tra le raccolte in essere al momento dell’alluvione e quelle che nell’estate e in questo inverno non sono state comunque possibili. In quelle poche ore del maggio 2023, i soci della Cooperativa hanno visto l’acqua salire e hanno giocato una corsa contro il tempo per portare almeno in salvo il bestiame. Per le coltivazioni, invece, nulla da fare.

Il pereto del Cab Massari è l’esempio vivente del climate change. Già colpito dalle gelate inaspettate dei primi mesi del 2023 che avevano compromesso le gemme, a maggio non c’è stato alcun modo di salvarlo dall’acqua che lo ha quasi completamente sommerso per due volte. Defluiti acqua e fango, a luglio è stato sferzato da una tromba d’aria che ha completato la distruzione. Quindi l’unica soluzione rimasta è stata strappare via tutte le piante e ripiantarle, investendo centinaia di migliaia di euro per sperare in una raccolta tra almeno 4 anni.

«Noi rilanciamo – dichiara Giampietro Sabbatani, direttore Cab Massari – con un ambizioso piano di investimenti che prevede la ricostituzione del pereto biologico di 8,2 ettari distrutto nel 2023 e l’impianto di ulteriori 7,5 ettari di pereto biologico che andranno a sostituire altrettanti pereti che stanno finendo il loro ciclo produttivo. Abbiamo programmato ulteriori 4,5 ettari di noceto che andrà ad alimentare la filiera di produzione italiana di frutta secca di Coop Italia. Sono in corso di attuazione altri investimenti in tecnologie avanzate e rispettose dell’ambiente con un programma che prevede l’introduzione di tre carri raccolta ad alimentazione elettrica e un telescopico elettrico per la movimentazione dei box contenenti le pere biologiche destinate agli impianti di stoccaggio e confezionamento delle pere biologiche che arriveranno poi sugli scaffali dei punti vendita Coop. Questi investimenti di circa 1,3 milioni di euro sono resi possibili grazie all’intervento prezioso di Coop, intervento che sta a dimostrare l’importanza e il valore della solidarietà cooperativa soprattutto a confronto con gli attesi ristori pubblici, di cui ad oggi abbiamo ancora poche certezze. Gli investimenti previsti sono in linea con l’impostazione della cooperativa che da trent’anni ha sposato i progetti di agricoltura biologica ed integrata aderendo ad una impostazione di agricoltura rispettosa dell’ambiente e infatti in azienda sono presenti circa 170 ettari di zone umide rinaturalizzate, boschetti e siepi che hanno creato un ambiente unico nel panorama della pianura padana».

L’investimento in questo campo di Coop coinvolge trasversalmente altre sei cooperative agricole interessate dalle donazioni. Inoltre, nessuno degli interventi di taglio economico è stato finanziato al 100%, ma solo al 50% proprio per stimolare, attraverso la compartecipazione, la destinazione responsabile degli investimenti. I fondi destinati a questo capitolo di aiuti ammontano a oltre un milione di euro.

Aree verdi e parchi

Tra le infrastrutture colpite dall’alluvione sono da annoverare anche i parchi pubblici. Luoghi di importanza non vitale per gli individui ma indispensabili per lo sviluppo della socialità, in particolare delle fasce di popolazione più anziana e per i bambini. Proprio pensando a loro e alla necessità di ripristinare la disponibilità di questi spazi condivisi, assieme alle amministrazioni dei comuni coinvolti sono state individuate alcune aree di interesse pubblico su cui intervenire. Grazie alla raccolta fondi del sistema Coop, quindi, verranno riqualificati oltre 15 tra aree verdi e parchi giochi in 8 comuni: 2 a Conselice, 6 a Lugo e 3 a Bagnacavallo. E poi ancora Massa Lombarda, Faenza, Meldola, Forlì e Cesena, città nella quale verranno recuperati gli orti sociali. Gli investimenti contribuiranno a restituire alle famiglie non solo i parchi principali, ma anche gli spazi di quartiere, come quello adiacente al quartiere Vivaldi, a Conselice, e quello presente nella frazione di Fruges, quasi completamente allagata, nel comune di Massa Lombarda. O, ancora, come il parco di via Giusti e il parco di via Ungaretti, nella frazione di Villanova.

Nel condurre le riqualificazioni, a seconda delle necessità potranno essere svolti interventi di messa in sicurezza delle piante ad alto fusto e di ripiantumazione; installazione di nuovi arredi urbani, giochi per bambini e attrezzature sportive; ricostruzione dei camminamenti pedonali e ciclabili.

Nel complesso, alla riqualificazione delle aree verdi verranno destinati quasi 700mila euro.

 

Il teatro Rossini va “In scena alle Pescherie”

A Lugo prosegue Fuori dal Teatro, dentro la città

BOL 6689
Bucci e Ravaglioli in una foto di Luca Bolognese

Tradizionalmente spazio espositivo per mostre, saranno le Pescherie della Rocca di Lugo a fare da sfondo alla nuova rassegna del teatro Rossini In scena alla Pescheria, con tre spettacoli allestiti dal 28 gennaio al 25 febbraio. Ancora Fuori dal Teatro, dentro la città, dunque, per questo cartellone che non vuole dimenticare il pubblico della tradizionale e molto seguita stagione di prosa, con il teatro Rossini ancora fuori uso a causa dell’alluvione.

Si inizia domenica 28 gennaio con Canto alle vite infinite, di e con Elena Bucci e le musiche originali eseguite dal vivo da Christian Ravaglioli. Lo spettacolo – parte del progetto Terra mater matrigna – è un tributo alla natura, ai luoghi cari della Romagna, tristemente colpiti da recente alluvione, in cui rivivono donne, uomini, storie e leggende in una narrazione che si fa sogno. «Spesso – dice Bucci – parto dallo studio della gente e della terra di Romagna per cercare di farne una storia che diventi di tutti. Ero immersa in tale ricerca, quando è arrivata l’alluvione del maggio 2023. Parole, immagini, notizie, emozioni sono entrate nella mia favola che pareva creata per accoglierle».

Si prosegue poi domenica 11 febbraio con Denis Campitelli e il suo A trebbo con Shakespeare. Campitelli, attore cesenate allievo di Franco Mescolini, da anni sviluppa una vena particolarissima, muovendosi tra il dialetto romagnolo e le derive del teatro contemporaneo.

La rassegna si chiude, domenica 25 febbraio, con due atti unici di Marco Martinelli/ Teatro delle Albe, Slot Machine e Saluti da Brescello. Il primo ha per protagonista Alessandro Argnani e racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo. Saluti da Brescello, con Luigi Dadina e Gianni Parmiani, parla invece di un’Italia che sta cambiando, di una regione che si credeva avere tutti gli “anticorpi”, ma che non è risultata immune dalla corruzione.

Gli spettacoli iniziano alle 20.30. Ingresso 15 euro, info: teatrorossini.it.

Una piazza verde a Castiglione con aree gioco e relax. Investimento da 400mila euro

Via libera al progetto sul retro di Palazzo Guazzi. Lavori entro l’estate

Vista Dell'area Da Palazzo Guazzi
L’attuale area dietro Palazzo Guazzi

Castiglione di Cervia si appresta ad avere la sua Piazza Verde, che diventerà un punto di aggregazione per tutti i residenti, dai bambini agli adulti. È stato infatti approvato dalla giunta comunale il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento, primo step della procedura a cui seguiranno le fasi di progettazione esecutiva e di affidamento dei lavori.

Il Comune di Cervia ha previsto un investimento di 400.000 per realizzare l’intervento, che permetterà la valorizzazione dell’area posta sul retro di Palazzo Guazzi, attualmente incolta e inutilizzata, mettendola in rete con l’area boscata esistente.

L’intervento di riqualificazione, progettato dallo Studio Silva di Bologna con il coordinamento del Servizio Verde, si estenderà su oltre 8.000 mq e nasce con l’idea di rendere questa area fruibile a tutte le fasce di età, come condiviso con il Consiglio di zona, coinvolto dalle prime fasi del progetto.

All’interno dell’area sono infatti previsti servizi che interessano sia i bambini sia gli anziani: area gioco con strutture ludiche, area playground con il campo da basket, zona con il campo da bocce, area relax con sedute adatta per organizzare eventi all’aria aperta, oltre alla zona più naturalistica del bosco.

La volontà dell’Amministrazione è proprio quella di creare una Piazza Verde che possa essere vissuta a tutte le ore: l’impianto di illuminazione, a integrazione di quello già esistente, permetterà di fruire del nuovo parco anche nelle ore serali.

Le pavimentazioni verranno realizzate in materiali ecocompatibili e drenanti, dalla terra battuta in pineta alla terra stabilizzata, usando inerti di cava nei sentieri e nelle aree di sosta, dalla pavimentazione in lastre di pietra su prato alle pavimentazioni in gomma colata per le aree gioco.

Le zone fruibili saranno prive di barriere architettoniche e quindi accessibili a tutti.

All’interno del parco è prevista la messa a dimora di specie vegetali tipiche del contesto locale, che ben tollerano le condizioni climatiche e del suolo dell’area, anche se dotate di impianto di irrigazione automatico. Saranno piantanti alberi di prima e terza grandezza, tra cui farnie, tigli, alberi di Giuda e saranno realizzati anche impianti arbustivi di mitigazione e macchie ornamentali con specie tappezzanti.

Il progetto prevede anche il posizionamento di arredi distribuiti nei punti di aggregazione, tra cui panchine, cestini, porta biciclette e tavoli panca.

I lavori dovrebbero essere avviati entro la prossima estate.

«Uno scempio i ruderi di quella che doveva essere la nuova discoteca della diga»

Ravenna in Comune ricorda il locale che avrebbe dovuto sorgere a Marina di Ravenna nell’ambito della realizzazione di Marinara

Discoteca Della Diga
Foto del 21 gennaio 2024

Una particolarmente brutta cartolina di benvenuto a Marina di Ravenna è costituita dai ruderi di quella che avrebbe dovuto essere la discoteca del complesso di Marinara, proprio all’inizio della diga Zaccagnini, meta della passeggiata domenicale di tanti ravennati.

A ricordarlo, ormai decenni dopo, è il gruppo Ravenna in Comune, dell’ex lista di sinistra presente nella scorsa legislatura in consiglio comunale.

«Gli scheletri di due piccole piramidi – si legge in una nota inviata alla stampa – sormontano l’edificio principale, rimasto “al grezzo” e in abbandono. Un capannone in degrado costituisce il prolungamento verso il parcheggio. In arrivo e in rientro da uno dei principali centri di attrazione del paese, quasi tre chilometri di passeggiata in mezzo al mare, è impossibile non vedere lo scempio. Solo il totale disinteresse dell’Amministrazione cittadina per il forese e i lidi (salvo i tardivi “risvegli” in prossimità degli appuntamenti elettorali) può spiegare il perdurare di una cosa del genere in una località che si vorrebbe attrattiva per i turisti e accogliente per i residenti».

In prolungamento rispetto al cantiere nautico di Marinara, lì – ricorda Ravenna in Comune – doveva sorgere una discoteca, per sostituire lo storico Hemingway, demolito proprio per fare spazio al porto turistico di Marina. Successivamente si pensò anche di riadattare il progetto per una palestra, ma non se ne fece comunque nulla.

L’infermeria felina ha accolto 1.223 gatti in un anno: «Servono più sterilizzazioni»

L’appello dei volontari Enpa che gestiscono la struttura di Bizzuno

IMG 20240118 084626 1L’infermeria felina di Lugo nel 2023 ha accolto 1.223 gatti. Circa la metà è appartenente a colonie di randagi, entrati per essere sterilizzati e reimmessi sul territorio, l’altra metà costituisce la nota dolente tra recuperi, abbandoni nel territorio e nelle colonie. A fare il bilancio è L’Enpa di Lugo per tradurre in numeri il grande lavoro dei volontari in prima linea per la difesa e il soccorso degli animali in difficoltà.

«La mancata sterilizzazione di gatti di proprietà alimenta il proliferare del randagismo, con tutte le conseguenze nefaste che conosciamo. Tra queste non mancano gli incidenti stradali che hanno visti coinvolti ben 22 gatti nel territorio della Bassa Romagna. Da una parte animali non sterilizzati costretti al vagabondaggio in cerca di cibo e/o per fughe d’amore e dall’altra automobilisti sprezzanti dei limiti e dell’obbligo di soccorso. Il bollettino di chi si salva vede ricostruzioni mandibolari, femori e bacini fratturati, traumi cranici, ecc; lesioni che spesso colpiscono anche i cuccioli di pochi mesi lasciati girovagare senza controllo dai loro proprietari».

Secondo l’Enpa sono necessarie campagne di sterilizzazione soprattutto nelle zone agricole, «dove è ancora radicata la propensione a considerare i gatti come animali adatti ad acchiappare topi senza preoccuparsi di nutrirli, curarli e tantomeno sterilizzarli».

Il 2023 è stato anche l’anno dell’alluvione. «In quei terribili giorni come volontari, dopo aver messo in sicurezza gli animali ricoverati in struttura, con un intervento notturno d’urgenza mentre l’acqua esondata dal canale Tratturo stava invadendo i locali dell’infermeria e delle strutture annesse, siamo stati impegnati con interventi continui nei territori di Conselice, Lugo, Sant’Agata sul Santerno, Boncellino per dare ospitalità agli animali di famiglie sfollate, per fornire cibo e medicinali ad animali ospitati al Palazzetto di Lugo e al Cartodromo di Conselice, per consegnare latte in polvere a balie rimaste isolate e senza elettricità e per rispondere alle tantissime telefonate di richieste di aiuto. Abbiamo scoperto, ma non è stata una novità, la grande solidarietà da parte di tante associazioni e moltissimi privati che, da tutta Italia, ci sono venuti in soccorso».

Elevato si conferma il numero delle adozioni: 519 gatti a dimostrazione del grande lavoro quotidiano svolto dai volontari per trovare famiglie disposte a prendersi cura per la vita di cuccioli e gatti adulti recuperati sul territorio. «Un grande applauso va fatto alla nostra rete di meravigliose balie, disposte a dedicare settimane della loro vita per nutrire e svezzare piccole anime indifese. Ma il lavoro della balia, che deve sostituirsi in tutto e per tutto a mamma gatta, va oltre il nutrimento dei cuccioli: occorre un grande impegno per crescere minuscole vite fragili, in termini di tempo e di energie, anche a livello emotivo ed umano e la responsabilità di accompagnare queste piccole creature, da pochi giorni di vita fino al momento dell’adozione, è davvero altissima».

Per il 2024 l’auspicio è di avere sempre maggior collaborazione da parte di cittadini attenti al benessere animale e di dover vedere meno situazioni di degrado, di crudeltà e di ignoranza. «È sempre attiva la ricerca di volontari perché senza una squadra allargata, non si possono raggiungere grandi risultati. Vi aspettiamo in infermeria tutti i giorni dalle 15 alle 17.30».

Zannoni (Pd) conquista il sostegno di grillini e della lista civica Insieme per Lugo

Nel 2019 corse da solo con un suo candidato, ora il Movimento 5 Stelle entra nella coalizione di centrosinistra a sostegno della candidata scelta dai dem

Elena ZannoniInizia a prendere forma la coalizione di centrosinistra a sostegno della candidatura di Elena Zannoni a sindaca di Lugo. Il nome scelto dalla direzione del Pd ha l’appoggio del Movimento 5 stelle e della lista civica Insieme per Lugo.

I grillini hanno reso nota l’intenzione di costruire un percorso «con il fine di raccogliere proposte che facciano il bene di Lugo e dei suoi cittadini», definendo Zannoni una persona «disposta ad aprire le pagine di un nuovo libro nei rapporti fra le forze progressiste, moderate e civiche». Nel 2019 M5s si presentò con un suo candidato indipendente. Insieme per Lugo, già tra i sostenitori di Davide Ranalli 5 anni fa, ora si presenta «come forza eterogenea e rappresentativa di tante diverse anime, accomunate dall’amore per la città».

Zannoni si dice onorata della fiducia di queste due forze: «Questa disponibilità a partecipare al tavolo non era scontata ed è un primo passo che va nella direzione auspicata. Ritengo entrambi interlocutori seri e importanti all’interno di una coalizione che deve essere il più ampia possibile, e al contempo coesa, per poter rappresentare le diverse anime della città. Abbiamo già avuto modo di condividere diverse priorità sul programma, nella convinzione di poter lavorare insieme per lo sviluppo e la coesione di tutto il territorio».

Con il Movimento 5 Stelle la compagine si amplia e si arricchisce di spunti programmatici, già definiti «ampiamente condivisibili» dalla candidata: tra gli altri, la riforma del decentramento, l’impegno a favore dell’acqua pubblica, della sanità universalistica e della mobilità sostenibile.

Mentre proseguiranno i colloqui con le altre forze politiche della città alla ricerca della creazione di una coalizione sempre più ampia, partirà ora il confronto sul programma, sui principali temi che saranno affrontati nel corso della campagna elettorale e sui progetti che dovranno essere concretizzati nel futuro.

Un corso dedicato alle donne per riconoscere e contrastare la violenza di genere

Il ciclo di incontri serali, realizzato in collaborazione con Linea Rosa e Casa delle Donne, avrà inizio lunedì 5 febbraio

Violenza donne

Tornano i corsi organizzati dall’associazione di promozione sociale Psicologia Urbana e Creativa “Io mi sento”, per la prevenzione e il contrasto del maltrattamento psicologico. Il corso, rivolto esclusivamente alla cittadinanza femminile, avrà inizio lunedì 5 febbraio, alla Casa delle donne.

Gli incontri, dal titolo “Dinamiche di potere fra i generi”, sono realizzati con il contributo dei piani di zona della Regione Emilia Romagna e il Comune di Ravenna “Assessorato alle politiche e culture di genere”, e si pongono l’obiettivo di far acquisire una maggiore capacità nel riconoscere le situazioni di disparità e di maltrattamento psicologico che si può manifestare attraverso critiche, offese, ricatti, ridefinizioni della realtà, commenti sul corpo della donna e sulla sua intelligenza.

L’appuntamento è ogni lunedì, dalle 20.45 alle 22.45, fino all’11 marzo (per un totale di 6 serate), nella sede della Casa delle Donne di via Maggiore 20

«È inutile continuare a stupirsi che le donne muoiano. Il femminicidio non è un’emergenza ma è un fenomeno strutturale legato alla cultura della prevaricazione e dell’idea che con la forza si ottiene tutto. È importante contrastare tale cultura con politiche sociali ed economiche corrette, intervenendo concretamente sulla prevenzione e non solo sulla punizione. – Commentano dall’associazione.- Già dalle piccole prevaricazioni o svalutazioni ripetute, si rischia di avviare un’escalation di prepotenza e di agiti della rabbia che invece potrebbero essere sostituiti da comportamenti alternativi alla violenza. La responsabilità della violenza, come ci insegnano gli psicologi norvegesi del centro “Alternative To Violence”, M. Rakil e P. Isdal, è di chi l’agisce».

Gli incontri sono realizzati in collaborazione con Casa delle Donne e Linea Rosa e saranno tenuti dalle psicologhe e psicoterapeute Giancarla Tisselli, Chiara Gnani, Elisabetta Spada e Serafina Lo Nigro, e sono finalizzati al riconoscimento degli stereotipi culturali e dei pregiudizi legati alla svalutazione di genere, per sostituirli con nuovi criteri di valore. Un percorso verso l'”empowerment femminile” per il cambiamento dei criteri di autostima e per il superamento della violenza psicologica. Durante le serate verranno insegnate tecniche per il riconoscimento e il contrasto violenza domestica, a partire dall’ ascolto di sé, delle proprie emozioni e bisogni e vengono sviluppate competenze e modalità di comunicazione empatica. Si incoraggia lo spostamento del dialogo dal piano conflittuale del cercare chi ha ragione e chi a torto, a quello più pacifico del “sentito” e dell’espressione affettiva di bisogni e desideri.

Per partecipare è necessaria l’iscrizione al seguente indirizzo:psicologiarbanaecreativaaps@gmail.com ed è richiesto un contributo di 10€ per l’iscrizione a Psicologia Urbana e Creativa e di 10€ come parziale copertura per i materiali forniti.

A partire dal 4 marzo, gli spazi di CittàAttiva in via Carducci 14 ospiteranno invece un ciclo di incontri dedicati agli uomini sul tema della gestione della rabbia e dei sentimenti.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi