mercoledì
02 Luglio 2025

Boschi e Bersani a Ravenna per sostenere Barattoni sindaco

Doppio appuntamento lunedì per il candidato del centrosinistra

Boschi Bersani

Doppio appuntamento lunedì 19 maggio con politici di spicco a Ravenna. Per la campagna elettorale di Alessandro Barattoni, candidato sindaco per il centrosinistra, arriveranno in città Maria Elena Boschi e Pier Luigi Bersani.

La deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, ex ministra nel governo Renzi, sarà in città per un incontro pubblico in programma alle 18.30 al Mercato coperto. L’iniziativa è nell’ambito della campagna elettorale della lista Progetto Ravenna, a sostegno di Barattoni. Boschi dialogherà con il giornalista Alberto Mazzotti e con il presidente provinciale di Italia Viva Roberto Fagnani. Barattoni interverrà per un saluto. A seguire, dopo l’incontro politico, sarà possibile partecipare a una cena di autofinanziamento dalle ore 20 al ristorante del Mercato Coperto (per prenotazioni, chiamare il 335 8345670).

Sempre lunedì 19 maggio, alle ore 20 in Piazza della cooperazione a Mezzano, si terrà un incontro pubblico con Barattoni e Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico dal 2009 al 2013 e ministro dello sviluppo economico nel governo Prodi bis. Questa iniziativa è promossa dal Partito democratico in vista del voto del 25 e 26 maggio per eleggere il nuovo sindaco di Ravenna.

Una mostra della Forestale racconta le trasformazioni del territorio romagnolo

“Gli uomini che piantavano alberi” apre il 19 maggio alla Biblioteca Oriani

Mostra Forestale

Dal 19 maggio al 4 giugno, nella Biblioteca Oriani di Ravenna, verrà allestita la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi”. L’inaugurazione sarà alle 16.30 del 21 maggio. La mostra fotografica, realizzata dal Comando regionale dei carabinieri forestali dell’Emilia-Romagna e promossa dall’Accademia nazionale di agricoltura, prende spunto dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che, nel libro “L’uomo che piantava gli alberi”, narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier. Con la sola forza del suo impegno, il pastore riesce a far nascere una foresta in un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi, cambiandone e migliorandone il destino.

Il territorio italiano, in particolare quello appenninico e le aree litoranee, è stato trasformato dall’azione dell’uomo nel corso della storia. L’obiettivo del progetto espositivo è quello di far conoscere, attraverso le fotografie tratte dagli archivi storici della Forestale e da archivi cittadini, l’imponente lavoro di sistemazione e forestazione del territorio realizzato dagli uomini e dalle donne delle popolazioni locali insieme ai forestali.

La mostra è stata allestita per la prima volta a ottobre 2022 a San Giorgio in Poggiale (Bologna) per essere poi riproposta in altre città della regione. L’esposizione è articolata in cinque sezioni: “Storia delle amministrazioni forestali”, “Il paesaggio trasformato”, “Il lavoro e le comunità a metà del ‘900”, “I lavori di sistemazione idraulico-forestali”, “Festa degli alberi e divulgazione ambientale”.

L’ingresso alla mostra è libero dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e nelle giornate di lunedì, mercoledì e giovedì dalle 14.30 alle 18.30. Sono previste visite, guidate dal comandante del reparto biodiversità di Punta Marina Giovani Nobili, il 22, 28 e 29 maggio alle ore 17.00. Ulteriori visite guidate per le scuole o per le associazioni culturali e ambientali potranno essere prenotate su richiesta chiamando lo 0544/437379.

 

«Via Mariani diventa un lago a ogni temporale», la denuncia di Ancisi

Il candidato evidenzia le criticità della pavimentazione, ammalorata per il transito dei bus

Via Mariani Allagata

«Via Mariani è infestata da sconnessioni e buche che mettono a rischio la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, innaffiati, appena piove, dall’acqua torbida delle pozzanghere schizzata dalle auto e dagli autobus». Lo denuncia il consigliere comunale Alvaro Ancisi, candidato sindaco per Lista per Ravenna e Lega. «Se arriva un temporale, la carreggiata si trasforma in un lago, causando gravi disagi ai residenti per l’ingresso alle abitazioni, la mobilità e i trasporti».

Via Angelo Mariani, sottolinea Ancisi, «è molto frequentata dai visitatori di Ravenna. Vi sono infatti collocati lo storico teatro Alighieri e Palazzo Corradini, sede dell’Università; dista pochi passi dal Palazzo dei congressi e dalla tomba di Dante, congiunge il centro città con la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e col Palazzo di Teodorico. Tuttavia, essendo pavimentata con cubetti di porfido, continua a sopportare il transito giornaliero ininterrotto dei grandi autobus di trasporto pubblico, che attraversano da lì il centro storico per collegare la zona stazione con la periferia». Nonostante la strada sia inclusa nella ZTL, i mezzi pubblici hanno comunque la possibilità di transitare.

Via Mariani 3

«Risale al Piano generale del traffico urbano del 2007 l’obbligo, mai assolto dalle amministrazioni comunali, di farli passare altrove», afferma Ancisi. «È per questa causa, congiunta al sottofondo inadeguato, composto da 30 centimetri di cemento armato con rete metallica, che questa strada è sempre malridotta. Nel 2005 furono spesi dal Comune 886 mila euro per demolire e rifare la pavimentazione. Dopo pochi mesi si registrarono però i primi cedimenti strutturali che, ingrandendosi, formarono notevoli avvallamenti, tanto che nel 2011 si rese necessario un nuovo costoso ripristino. Nel 2015 il terzo rifacimento per consentire, disse l’assessore ai lavori pubblici, “il regolare passaggio degli autobus in occasione dell’avvio dell’anno scolastico”. I nove anni di De Pascale non hanno cambiato niente».

Questa la richiesta del candidato: «Occorre che la prossima nuova giunta rimuova alla radice il perenne dissesto di via Mariani prodotto dal passaggio dei grandi autobus su un sottofondo troppo debole. Si tratta di limitare il trasporto pubblico a piccole navette di collegamento intraurbano o di rafforzare la tenuta delle fondazione stradale, per esempio con calcestruzzo di cemento, come per le strade di montagna. Mentre mi assumo l’impegno di procedere in questa direzione, chiedo ai colleghi candidati sindaco, in primis al suddetto Barattoni, di esprimere quali siano, al riguardo, le loro volontà».

“Endless Summer”, 43 artisti contemporanei espongono ai Magazzini del sale

La mostra collettiva, organizzata da Magma a Cervia, inaugura il 17 maggio

Endless Summer 6

Una serie di mostre artistiche contemporanee che esplora la curatela come azione collettiva. Si chiama “Endless Summer” ed è la nuova iniziativa organizzata dal collettivo Magma a Cervia, dal 17 maggio al 22 giugno prossimi con ingresso gratuito. Si tratta della prima edizione di un ciclo espositivo triennale al Magazzino del sale. La direzione artistica è di Viola Emaldi e Alex Montanaro.

Otto curatrici e curatori di generazioni differenti (Vittoria Caprotti, Viola Cenacchi, Rossella Farinotti, Davide Giannella, Gioele Melandri, Ornella Paglialonga, Giovanni Rendina, Valentina Rossi), seguendo ognuno le proprie inclinazioni personali e i propri interessi di ricerca, hanno invitato 43 artiste e artisti visivi a riflettere sull’estate come eterna possibilità: «Una stagione in cui il tempo sembra dilatarsi, la luce governa i giorni e gli spazi, lasciando emergere nuove forme di percezione verso cui proiettare prospettive e desideri dirompenti. Il progetto espositivo si radica in questa temporalità sospesa, evocandola come condizione mentale prima ancora che climatica, come esperienza in cui l’intensità sentimentale si mescola alla fugacità, l’entusiasmo si fonde con la nostalgia», spiega Magma.

Il progetto trae ispirazione dall’omonimo documentario sul surf diretto da Bruce Brown a metà degli anni ’60, dove il regista segue alcuni surfisti intorno al mondo, in un viaggio tra in due emisferi del globo terrestre alla ricerca di un’estate che si prolunghi tutto l’anno. “Endless Summer” evoca proprio questo paradosso, l’idea di un’estate che non finisce mai, che si prolunga oltre la sua stessa durata, rivelandosi un sogno impossibile, un mito.

Le opere selezionate dalle curatrici e dai curatori – appartenenti a uno spettro di pratiche artistiche che va dalla grande alla piccola pittura, dal video alla scultura, dalla fotografia al collage – si intrecciano e dialogano in una sorta di jam session curatoriale, seguendo liberi princìpi di giustapposizione e risonanza e sviluppando uno spazio di confronto organico dove la fiducia reciproca gioca un ruolo essenziale.

Questi i nomi dei 43 artisti coinvolti: Yuri Ancarani, Thomas Berra, Thomas Braida, Ermanno Brosio, Martina Bruni, Michele Bubacco, Jacopo Casadei, David Casini, Francesco Cavaliere e Lorenzo Mason, Goldschmied & Chiari, Adelaide Cioni, Giovanni Copelli, Lucia Cristiani, Rudy Cremonini, Giovanni De Francesco, Roberto DePinto, Jeremy Deller, Ettore Favini, Roberto Fassone, Oliviero Fiorenzi, Christian Holstad, Mino Luchena, Jonathan Monk, Davide Monaldi, Luca Nostri, Ornaghi & Prestinari, Bruno Peinado, Alessandro Pessoli, Marta Pierobon, Leonardo Pivi, Aronne Pleuteri, Luigi Presicce, Andrea Renzini, Salvo, Pierluigi Scandiuzzi, Mario Schifano, Lorenzo Scotto di Luzio, Patrick Tuttofuoco, Thea Vallé, Vedovamazzei, Flaminia Veronesi, Carlo Zauli.

«Siamo lieti che Cervia abbia l’opportunità di ospitare, in uno degli spazi più iconici e significativi del nostro territorio, la prima edizione di questo progetto espositivo che per tre anni sarà in grado di coniugare sperimentazione e apertura, radicamento territoriale e respiro internazionale», hanno dichiarato il sindaco di Cervia Mattia Missiroli e l’assessora alla cultura Federica Bosi. «La presenza di oltre quaranta tra artisti e artiste, tra i più significativi della scena italiana contemporanea, testimonia la rilevanza e l’attrattività che questo progetto sicuramente rappresenterà nel panorama culturale nazionale. Rinnoviamo il nostro impegno a sostenere manifestazioni culturali che, valorizzando il dialogo tra generazioni, linguaggi e visioni, potranno offrire al pubblico un’esperienza immersiva e di grande qualità artistica, promuovendo una visione della cultura come bene comune, strumento di crescita individuale e collettiva».

Aggiunge Alex Montanaro, tra i fondatori di Magma: «Abbiamo avuto il privilegio di essere ascoltati dal Comune di Cervia e di trovare nell’amministrazione una sensibilità attenta e ricettiva nei confronti dei linguaggi dell’arte contemporanea. Crediamo profondamente nel valore del lavoro collettivo: coinvolgere curatori, artisti e professionisti del settore significa attivare un circolo virtuoso capace di generare valore per il tessuto socio-culturale del territorio, aprendo al contempo la possibilità di attrarre nuovi flussi turistici consapevoli e interessati. Cervia rappresenta le radici di Magma: è qui che 11 anni fa abbiamo trovato lo spazio e la libertà per iniziare a costruire. Se allora non ci fosse stata la possibilità di fare, di sperimentare, di immaginare, oggi non saremmo qui. A questa città dobbiamo molto ed è con gratitudine che continuiamo a restituire, attraverso l’arte, nuove forme di relazione con il territorio e con chi lo abita».

Faenza, De Pascale illustra gli interventi post-alluvione ai comitati

Previste 4 opere tra casse di espansione, aree di laminazione e aree a tracimazione

Incontro Comitati Faenza 16 05 25

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale ha ricevuto ieri pomeriggio i comitati dei cittadini alluvionati di Faenza, che hanno raccolto circa 20mila firme per chiedere nuove opere di protezione dall’acqua. Nel corso dell’incontro (nella foto), De Pascale ha illustrato gli interventi strutturali che saranno effettuati a protezione di Faenza, a monte, nel cuore e a valle della città. Si tratta di una serie di casse di espansione, aree di laminazione e aree a tracimazione controllata lungo i bacini di Lamone e Marzeno, tra i più colpiti dagli eventi alluvionali degli ultimi due anni.

Nel dettaglio, gli interventi previsti sono al momento quattro: due casse di espansione a monte della città, rispettivamente lungo il Lamone e il Marzeno, un’area di laminazione a protezione del centro di Faenza e un ultimo intervento a Reda, dopo il passaggio del fiume in città.

All’incontro hanno partecipato anche la sottosegretaria alla presidenza con delega alla protezione civile Manuela Rontini, il commissario straordinario alla ricostruzione Fabrizio Curcio e il sindaco di Faenza Massimo Isola. I comitati hanno consegnato circa 20mila firme raccolte in questi mesi, su iniziativa in particolare del comitato “Borgo Alluvionato”, per chiedere la realizzazione di opere di messa in sicurezza in particolare proprio del bacino del Lamone, pesantemente colpito dall’alluvione del 2023 e oggetto di esondazioni e danneggiamenti anche nelle successive ondate di maltempo.

«Per un’istituzione come la Regione è una responsabilità doverosa ascoltare la voce dei cittadini che, con tono assolutamente civile, si rivolgono a noi per chiedere rassicurazioni dopo tanta paura e tanti danni», ha sottolineato de Pascale. «A loro abbiamo voluto rappresentare il nostro lavoro di questi mesi e dei mesi che verranno: sul Lamone abbiamo in cantiere interventi importanti, a cui vogliamo dare gambe già nei prossimi mesi, facendo tutto quello che si può fare per anticipare le risorse che sono previste nel nuovo decreto e sperando di aprire i cantieri già il prossimo anno. Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza tutto il bacino del Lamone e assumerci la responsabilità di realizzare queste opere, pur sapendo che ci saranno polemiche. Ma fare casse di espansione e aree a tracimazione controllata è essenziale per la sicurezza dei territori, soprattutto su quest’area, che è quella che ci ha dato più problemi in questi anni. Siamo pronti a passare alla fase operativa».

Presidio Cgil contro il piano Eni per la chimica, presente anche l’ex premier Conte

Il sindacato e i lavoratori hanno ribadito la preoccupazione per la tenuta occupazionale del polo ravennate

Un presidio di lavoratori e lavoratrici organizzato dalla Cgil si è tenuto ieri, giovedì 15 maggio, davanti ai tornelli del petrolchimico di Ravenna. L’obiettivo del sindacato era ribadire ancora una volta «la preoccupazione per la tenuta occupazionale del polo e la contrarietà al piano di dismissione della chimica di base che Eni sta portando avanti con l’avvallo del governo». Al presidio sono giunti esponenti del mondo politico e istituzionale tra cui l’ex premier Giuseppe Conte che, in visita a Ravenna, ha voluto portare il suo saluto e il suo sostegno a lavoratori con cui si è trattenuto a dialogare.

Durante il presidio, fa sapere la Cgil attraverso un comunicato stampa, si sono susseguiti interventi che «hanno sottolineato gli errori strategici di un piano che condanna l’intero paese all’abbandono di quella che in Europa viene definita l’industria delle industrie: la chimica di base. Sono state evidenziate le contraddizioni di un Governo che, a distanza di due giorni, firma in Italia un protocollo che avvalla questa dismissione condannando il paese a una nuova dipendenza dal mercato, e, in Europa, un documento che invece sottolinea l’importanza e la strategicità della stessa chimica di base per tutto il sistema industriale europeo».

Si è poi ribadito che Cgil «non è affatto contraria alla transizione energetica, che è anzi necessaria e urgente, ma ritiene che per poterla mettere in atto in maniera equa e senza lasciare indietro nessuno siano necessari una regia governativa e un piano industriale serio e credibile».

Durante il presidio la Cgil è stata affiancata e supportata da tutte le categorie che hanno lavoratori e lavoratrici coinvolti: i chimici della Filctem, i metalmeccanici della Fiom, gli edili della Fillea, gli addetti ai trasporti e logistica Filt, i servizi Filcams e gli interinali rappresentati dal Nidi, i quali hanno espresso forte preoccupazione per la tenuta occupazionale dei settori che rappresentano, rimarcando che «in caso di crisi sono sempre i lavoratori indiretti i primi a subire le conseguenze delle scelte dei committenti».

L’aeroporto di Cervia apre le porte al pubblico per scoprire il mondo dell’aviazione

L’appuntamento organizzato dall’Aeronautica Militare si terrà sabato 17 maggio dalle 10 alle 18

Elicottero Militare Base Pisignano

L’Aeronautica Militare organizza un open day per la cittadinanza sabato 17 maggio dalle 10 alle 18 all’aeroporto di Cervia (via Confine 547), un’opportunità per la comunità di vivere in prima persona il mondo dell’aviazione e conoscere meglio il ruolo fondamentale che l’Aeronautica Militare svolge nella difesa nazionale, nel supporto alla popolazione in caso di calamità naturali e nella sostenibilità e nell’aerospazio.

Durante la giornata i visitatori avranno la possibilità di: ammirare mostre statiche di aeromobili e mezzi militari; incontrare gli uomini e le donne che prestano servizio nell’Aeronautica Militare; scoprire la tecnologia e le attrezzature utilizzate nelle operazioni aeree; conoscere la storia e le tradizioni del 15° Stormo di Cervia; interagire con varie organizzazioni e partner presenti all’evento.

«L’Open Day presso la Base Aerea di Cervia – fa sapere l’Aeronautica – è un evento adatto a tutta la famiglia, che offre un’esperienza coinvolgente ed educativa per persone di tutte le età. È una fantastica occasione per approfondire la conoscenza della dedizione e delle capacità dell’Aeronautica Militare italiana e del suo impegno nel “Proteggere ciò che Ami».

Slitta l’apertura del ponte di Ragone, interrogazione di Ferrero (Fdi) in Regione

Il collegamento con San Pancrazio è interrotto da ottobre per il cantiere, la struttura doveva essere inaugurata inizialmente a marzo, ora si parla di settembre. Il consigliere regionale: «Sta provocando disagi significativi»

Ponte Sul Montone Tra Ragone San PancrazioAumenta il ritardo accumulato dal cantiere per rifare il ponte della strada provinciale 5 sul fiume Montone che collega Ragone e San Pancrazio, sul confine tra i comuni di Russi e Ravenna, e ora il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero, intende presentare un’interrogazione alla Regione.

L’intervento per l’adeguamento statico e sismico della struttura prevede la demolizione dell’impalcato esistente, la ricostruzione mediante il ricorso ad una nuova struttura metallica, l’adeguamento funzionale della sezione stradale e la creazione di un percorso protetto per l’utenza debole. Il costo complessivo preventivato è di 1,6 milioni di euro, finanziato per 1,1 milioni attraverso un contributo concesso alla Provincia dal ministero delle Infrastrutture, e per mezzo milione attraverso risorse provinciali.

«I lavori iniziati lo scorso ottobre – commenta Ferrero –, si sarebbero dovuti concludere a marzo, poi la data è slittata a giugno ed ora si ipotizza settembre. Al netto delle motivazioni o scuse che sembrano la riedizione delle maree anomale che avrebbero prodotto i ritardi nella riapertura dei ponti sulla Baiona nel 2022, qui si tratta dell’ennesima opera pubblica che, a seguito di importanti ritardi nella sua realizzazione, sta provocando disagi significativi. Un ritardo di mesi per la sua riapertura significa costringere gli abitanti delle due frazioni a percorrere, per un tempo maggiore, molti chilometri in più».

Ferrero auspica che non si verifichi qualcosa simile al ponte di Grattacoppa (in ritardo di oltre un anno rispetto agli obiettivi del cantiere): «Non vorremmo che anche in questo caso, i mesi, che già costituiscono un disagio, si trasformassero in anni. A tale proposito come Fratelli d’Italia presenteremo due interrogazioni, una in provincia a firma del consigliere Riccardo Vicari ed una in regione a mia firma. Non è infatti possibile che tutte le volte in cui si parla di opere pubbliche ed in questo caso infrastrutture stradali, ci debbano sempre essere dei ritardi, causati spesso più da incapacità che da reali motivazioni».

Porto Fuori: dopo 7 mesi il ponte è pronto, dal 19 maggio riapre via Stradone

Per ampliare la Classicana è stato necessario demolire e ricostruire il cavalcavia della strada che collega la frazione alla città, opera concluso con quasi due mesi di ritardo. Ora altre modifiche alla viabilità della statale 67 con chiusura di alcuni svincoli

Statale Classicana Calsse PortoDa lunedì 19 maggio 2025 sarà riaperta al transito la viabilità di via Stradone a Ravenna, strada di collegamento tra la città e la località Porto Fuori, dopo sette mesi di lavori per demolire e ricostruire il ponte che scavalca la statale 67 Classicana. La strada è interrotta dal 19 ottobre 2024 e avrebbe dovuto riaprire alla fine di marzo. L’opera rientra nei lavori svolti da Anas per l’ampliamento della Classicana: un intervento del valore complessivo di 68 milioni di euro.

Con la riapertura di via Stradone si predisporrà la nuova cantierizzazione lungo la Ss67 che interesserà, oltre a quello attualmente oggetto delle lavorazioni, anche il tratto incluso tra il km 220,500 ed il km 223,900, disposta al fine di procedere con le lavorazioni relative al “II tronco” del primo stralcio di interventi e quelle relative al ponte sui Fiumi Uniti.

Da martedì 20 maggio, per consentire l’esecuzione della nuova fase dei lavori, tra il km 223,900 ed il km 218,550, lungo la Ss67 il transito sarà consentito mediante doppio senso di circolazione sulla carreggiata in direzione Classe. Sempre per chi viaggia in direzione Classe tra il km 222,700 ed il km 221,500, il transito veicolare sarà canalizzato, attraverso appositi varchi, sulla corsia di sorpasso della carreggiata opposta (direzione Porto di Ravenna) per consentire ai veicoli di usufruire dello svincolo di Via Staggi. Saranno, invece, chiuse al traffico, in direzione Classe, le rampe di ingresso e di uscita degli svincoli di Via Montebello, Porto Fuori e di Lido Adriano-Punta Marina. In direzione Porto di Ravenna, le rampe di ingresso e di uscita di tutti gli svincoli rimarranno regolarmente accessibili ed aperte al traffico.

La modifica temporanea alla viabilità è stata condivisa in sede di riunioni con il Comitato Operativo Viabilità tenutesi con la Prefettura e con tutti gli Enti coinvolti alla quale ne seguiranno successive ed ulteriori in relazione alla cantierizzazione ed avanzamento di tutti i lavori in corso nel nodo di Ravenna.

Si parla dei referendum sul lavoro con Prc e Cgil

Appuntamento il 20 maggio per un dialogo tra sindacalisti e la candidata sindaca Iannucci

OperaioNel giorno del 55esimo anniversario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori, che cade il 20 maggio, a Ravenna si terrà un dibattito aperto al pubblico sui contenuti del prossimo referendum abrogativo dell’8-9 giugno (5 quesiti, di cui 4 in materia di lavoro). L’iniziativa è promossa da Rifondazione comunista. Al dibattito, che si svolgerà dalle 20.30 alla sala “Buzzi” in via Berlinguer 11, parteciperanno Dino Greco (sindacalista, scrittore e giornalista già direttore di “Liberazione”), Manuela Trancossi (segretaria generale della Cgil di Ravenna) e Marisa Iannucci (candidata sindaca della coalizione di sinistra alle prossime amministrative del 25 e 26 maggio). A coordinare i lavori della serata saranno Antonella Piraccini e Iuri Farabegoli, capilista di Rifondazione alle Comunali di Ravenna.

«Non è un caso la scelta del 20 maggio per l’incontro – si legge in una nota inviata alla stampa dagli organizzatori – per parlare delle proposte referendarie della Cgil per ripristinare le libertà soppresse o edulcorate dello Statuto del ‘70. Il 20 maggio del 1970, dopo quasi 20 anni progettazione, l’ultimo periodo sotto la guida del ministro del lavoro Giacomo Brodolini, già segretario generale della Fillea, e il coordinamento del professore Gino Giugni, veniva approvato lo Statuto dei Lavoratori recante: “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. Preceduto dall’introduzione nell’ordinamento di alcune significative norme di tutela e garanzia per i lavoratori, quali il DPR 1124/1965 in materia di infortuni e malattie professionali; la Legge 903/65 in materia pensionistica e la Legge 604/66 in materia di licenziamenti individuali, lo “Statuto”, prima dei numerosi rimaneggiamenti e abrogazione di parti del testo, che ne hanno sconquassato l’impianto e le tutele stesse di dignità, ha rappresentato, per oltre 40anni, un punto di riferimento dal punto di vista sia politico che giuridico, nel sancire e tutelare positivamente alcuni dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali».

Sant’Apollinare in Classe è il monumento (statale) più visitato in Emilia-Romagna

Dietro solo alla Pilotta di Parma, che è però un complesso con più musei. La basilica alle porte di Ravenna nel 2024 ha avuto 161mila visitatori

sant'apollinare in classe

La Basilica di Sant’Apollinare in Classe continua a essere il monumento di proprietà statale più visitato dell’Emilia-Romagna. Secondo i dati del Ministero della Cultura, è infatti seconda solo al complesso monumentale della Pilotta di Parma (che prevede però appunto l’ingresso a più musei), che ha registrato nel 2024 poco più di 10mila visitatori in più di Sant’Apollinare, che ha chiuso l’anno con 161.768 biglietti staccati. In calo dell’1.1 percento rispetto al 2023. L’introito lordo è stato pari a 403.479 euro, considerando che quasi la metà dei visitatori è entrata gratuitamente (i residenti nel comune di Ravenna e i minori di 18 anni non pagano).

Passando in rassegna anche gli altri monumenti ravennati di proprietà statale, posizione di rilievo anche per il Mausoleo di Teodorico situato in terza posizione con 66mila visitatori annuali (+4mila rispetto al 2023) e il Battistero degli Ariani, in quarta posizione in regione con 60mila visitatori (+5mila rispetto al 2023)

Piu staccato il Museo Nazionale di Ravenna (23.425 visitatori) e poi il Museo dell’età neoclassica in Romagna del Palazzo Milzetti di Faenza (12.740 visitatori), il Palazzo di Teodorico (1.231 visitatori) e la Villa Romana di Russi (1.089 visitatori), ma che dal marzo 2025 è entrata a far parte della rete di Musei Nazionali di Ravenna con l’obiettivo di rilanciarsi.

Da segnalare anche i 3.720 biglietti del Circuito Museale che comprende i già citati “Museo Nazionale, Mausoleo del Teodorico, Basilica Sant’Apollinare”.

Da questa rilevazione, che a livello nazionale vede al primo posto il Colosseo con 14 milioni di visite annuali, sono esclusi tutti i monumenti o musei che fanno parte di enti locali, privati o della Curia. È il caso del sito più celebre di Ravenna, San Vitale, che nel 2024 ha visto staccare il numero record di0 526.737 biglietti, in crescita del 6,26% rispetto al 2023.

Screening gratuito per l’epatite C fino a fine anno. L’appello della Regione

Il semplice esame del sangue è rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989 iscritti all’anagrafe sanitaria, alle persone seguite dai SerD e ai detenuti in carcere

Esami Sangue

Il rischio di avere l’epatite C senza saperlo può essere evitato grazie a un semplice prelievo del sangue, gratuito fino al 31 dicembre. Lo screening si può eseguire insieme ad altri esami ematici anche facendone richiesta direttamente allo sportello del centro prelievi, senza prescrizione medica. L’epatite C è una malattia infettiva, causata dall’hepatitis C virus, che colpisce in primo luogo il fegato. L’infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può condurre alla cicatrizzazione del fegato e, infine, alla cirrosi, che risulta generalmente evidente dopo molti anni.

Sono tre le tipologie di destinatari che possono effettuare lo screening: cittadini nati tra il 1969 e i 1989, iscritti all’anagrafe sanitaria; le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD); i detenuti in carcere. In quest’ultimi due casi indipendentemente da età e Paese di provenienza.

Dal 2022, quando fu introdotto, al 31 dicembre 2024, complessivamente 560.734 cittadini lo hanno effettuato, con una percentuale di copertura sulla popolazione target complessiva del 40,8% a livello regionale, in crescita rispetto a fine 2023, quando si assestava al 32%, e più che raddoppiata rispetto al 2022, quando era ferma al 17,9%. Di questi, per 1.206 (0,2% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test: 1.110 persone sono state inviate ai centri di cura specialistici e 903 hanno iniziato il trattamento terapeutico.

La Regione Emilia-Romagna inoltre è capofila di un progetto, recentemente approvato e finanziato con 400mila euro dal ministero della Salute, dal titolo «Strategie territoriali e multidisciplinari per rafforzare il Linkage to Care e la Cascata di cura dell’HCV: verso l’eliminazione dell’Epatite C entro il 2030».

«L’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni a partire con lo screening, e continuiamo ad essere quella con la copertura più alta tra la popolazione generale- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Il nuovo progetto ci vedrà parte attiva nel concorrere al raggiungimento di un obiettivo ambizioso, fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità: eliminare l’epatite virale C come principale minaccia per la salute pubblica entro il 2030. Per questo è importante che sempre più cittadini decidano di sottoporsi allo screening, fondamentale per individuare i casi non ancora diagnosticati. Parliamo di persone inconsapevoli di aver contratto il virus, magari da tempo, che possono così essere prese in carico dal Servizio sanitario pubblico, effettuare una visita specialistica e iniziare, se necessario, il trattamento terapeutico».

Per “convincere” sempre più persone ad aderire allo screening, la Regione ha realizzato e continua a proporre una campagna di comunicazione, “C devi pensare”, incentrata sulla necessità di giocare d’anticipo nei confronti dell’epatite C.

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