mercoledì
25 Giugno 2025
salute

Screening gratuito per l’epatite C fino a fine anno. L’appello della Regione

Il semplice esame del sangue è rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989 iscritti all’anagrafe sanitaria, alle persone seguite dai SerD e ai detenuti in carcere

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Esami Sangue

Il rischio di avere l’epatite C senza saperlo può essere evitato grazie a un semplice prelievo del sangue, gratuito fino al 31 dicembre. Lo screening si può eseguire insieme ad altri esami ematici anche facendone richiesta direttamente allo sportello del centro prelievi, senza prescrizione medica. L’epatite C è una malattia infettiva, causata dall’hepatitis C virus, che colpisce in primo luogo il fegato. L’infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può condurre alla cicatrizzazione del fegato e, infine, alla cirrosi, che risulta generalmente evidente dopo molti anni.

Sono tre le tipologie di destinatari che possono effettuare lo screening: cittadini nati tra il 1969 e i 1989, iscritti all’anagrafe sanitaria; le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD); i detenuti in carcere. In quest’ultimi due casi indipendentemente da età e Paese di provenienza.

Dal 2022, quando fu introdotto, al 31 dicembre 2024, complessivamente 560.734 cittadini lo hanno effettuato, con una percentuale di copertura sulla popolazione target complessiva del 40,8% a livello regionale, in crescita rispetto a fine 2023, quando si assestava al 32%, e più che raddoppiata rispetto al 2022, quando era ferma al 17,9%. Di questi, per 1.206 (0,2% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test: 1.110 persone sono state inviate ai centri di cura specialistici e 903 hanno iniziato il trattamento terapeutico.

La Regione Emilia-Romagna inoltre è capofila di un progetto, recentemente approvato e finanziato con 400mila euro dal ministero della Salute, dal titolo «Strategie territoriali e multidisciplinari per rafforzare il Linkage to Care e la Cascata di cura dell’HCV: verso l’eliminazione dell’Epatite C entro il 2030».

«L’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni a partire con lo screening, e continuiamo ad essere quella con la copertura più alta tra la popolazione generale- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Il nuovo progetto ci vedrà parte attiva nel concorrere al raggiungimento di un obiettivo ambizioso, fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità: eliminare l’epatite virale C come principale minaccia per la salute pubblica entro il 2030. Per questo è importante che sempre più cittadini decidano di sottoporsi allo screening, fondamentale per individuare i casi non ancora diagnosticati. Parliamo di persone inconsapevoli di aver contratto il virus, magari da tempo, che possono così essere prese in carico dal Servizio sanitario pubblico, effettuare una visita specialistica e iniziare, se necessario, il trattamento terapeutico».

Per “convincere” sempre più persone ad aderire allo screening, la Regione ha realizzato e continua a proporre una campagna di comunicazione, “C devi pensare”, incentrata sulla necessità di giocare d’anticipo nei confronti dell’epatite C.

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