lunedì
22 Dicembre 2025

Un bus collega l’aeroporto di Bologna a molte località della Romagna tranne Ravenna

Il progetto “Shuttle Italy” amplia le fermate in Riviera (si aggiunge Cervia in provincia di Ravenna) con un servizio “porta a porta” da casa o hotel con taxi o auto pubbliche, ma la città dei mosaici non è tra le mete

Pexels Dids 1986996Le principali località turistiche della Romagna da ieri, 6 maggio, hanno un collegamento quotidiano con l’aeroporto di Bologna con una linea bus shuttle, ma Ravenna non è tra le città coperte dal servizio chiamato “Shuttle Italy Airport” fornito dalla società Vip srl di Riccione. In provincia di Ravenna solo Cervia figura tra le località selezionabili sul sito. La città del sale è tra le cinque nuove mete collegate (le altre sono Cesenatico, Riccione, Misano e Cattolica).

Il servizi mette in connessione destinazioni e territori turistici offrendo la possibilità di arrivi e/o partenze per viaggiatori in movimento sull’asse Bologna-Riviera Adriatica, aprendo un nuovo percorso di incoming turistico. Il tutto grazie alla collaborazione con vettori territoriali privati, quali “Autoservizi Casadei” e le cooperative Taxi (Cotari e Gruppo Taxi Cattolica), che offrono un reale servizio “porta a porta” per turisti e viaggiatori. Prenotando online è possibile raggiungere una delle fermate delle linee “shuttle” partendo direttamente dal portone di casa o dal proprio hotel, utilizzando minivan o auto pubbliche. Si viaggia, quindi, in un’unica soluzione di continuità tra punto di partenza e di arrivo del proprio itinerario.

«Oggi i bus vivono una nuova fase, sono comodi, veloci, economici e diminuiscono il traffico d’auto private – spiega Roberto Benedettini, amministratore unico di Vip srl –. La crescita costante dell’hub aeroportuale bolognese lo ha fatto diventare snodo centrale di tutto il sistema e delle infrastrutture di mobilità, di cui i nostri bus sono ormai un elemento d’integrazione importante».

Soddisfatto Davide Cassani, presidente di Apt Servizi Emilia-Romagna: «Il ruolo strategico degli aeroporti regionali nell’internazionalizzazione della nostra offerta di vacanza si rinforza ulteriormente grazie a questi collegamenti messi a disposizione dagli operatori del territorio. Un servizio di transfer ancora più efficiente e personalizzato, con il door to door, fa della nostra Riviera un luogo sempre più attrattivo per i tanti turisti stranieri che ci vogliono scoprire».

Ravenna aveva un servizio shuttle per il “Marconi” a partire dal 2012 fornito da Sac Cervia in collaborazione con Coerbus, poi è subentrato il progetto Shuttle Italy. Il quotidiano Il Resto del Carlino, nell’edizione in edicola oggi 7 maggio, ha raccolto il commento di Giacomo Costantini, assessore al Turismo del Comune di Ravenna: «Dopo la pandemia i bus operator sono entrati in crisi di mezzi e personale e nonostante il sostegno dell’amministrazione non lo hanno più proposto. Saremmo disponibili a ragionarne. Con l’entrata in funzione del people mover (la monorotaia chiamata Marconi Express che collega stazione ferroviaria e aeroporto di Bologna in 7 minuti, ndr) e il trend in aumento delle auto a noleggio, il servizio è più funzionale per chi parte, piuttosto che per chi arriva. Il Covid infatti ha aumentato fortemente la scelta del mezzo autonomo a scapito del trasporto collettivo».

Costantini però sottolinea che “Shuttle Italy” è un progetto di sistema che gode del contributo di Visit Romagna e Apt Servizi Emilia-Romagna: «Sarà sviluppato per step e arriverà a servire anche Ravenna e i suoi lidi, così come era qualche anno fa. Mi auguro che si possa fare il prima possibile. Su questo stanno lavorando la società che propone il servizio e le realtà locali di bus operator e trasporto persone, per raggiungere la fattibilità operativa. Gli operatori di trasporto persone presenti sul nostro territorio sono gli stessi che forniscono i collegamenti tra città e terminal crociere. Stiamo già lavorando perché dal prossimo anno sia ricompresa anche Ravenna e il fatto che sia stato dato annuncio dell’inserimento di Cervia è un ottimo risultato, perchè ci permette per esempio di aprire da subito un ragionamento per Lido di Savio e Lido di Classe».

Picchia la compagna e l’abbandona per strada durante una gita fuori porta

La donna curata al Bufalini per diversi colpi ricevuti al volto

Violenza Sessuale

Una 35enne ravennate è stata picchiata e abbandonata per strada dal compagno a Verghereto, nel Cesenate, nel corso di una gita fuori porta di domenica mattina.

La notizia è riportata con ulteriori dettagli dal Corriere Romagna in edicola oggi, 7 maggio.

La donna è stata soccorsa dai passanti e portata in ospedale, dove ha raccontato che non sarebbe stata la prima volta. Ma dopo le cure (e una prognosi di 15 giorni per diversi colpi ricevuti al volto) la 35enne se ne è andata facendo perdere le proprie tracce, senza sporgere denuncia.

Una nuova palestra a Fusignano. Investimento da oltre 2,2 milioni di euro

Predisposta per pallavolo, basket, ginnastica e danza

La Nuova Palestra Di Fusignano

Inaugura sabato 11 maggio alle 9.30 una nuova palestra realizzata a Fusignano, in via Giovanni XXIII.

La palestra è stata realizzata all’interno degli spazi cortilizi dell’istituto comprensivo “Luigi Battaglia”, a ridosso dei parcheggi già esistenti di fronte alla struttura “Corpo vivo”, ed è in grado di rispondere alle esigenze delle numerose società sportive di Fusignano, garantendo equilibrio con le lezioni scolastiche di ginnastica.

Il costo complessivo è di 2.282.199 euro di cui 1 milione di euro di contributo statale, 1.190mila euro di fondi propri del Comune di Fusignano e 92.199 euro di fondo revisione prezzi.

La struttura, dotata di impianto fotovoltaico, è stata realizzata in classe 4 antisismica e potrà avere funzioni di protezione civile in caso di calamità. Al suo interno è predisposta per la pallavolo, il basket, la ginnastica artistica e la danza.

Un incontro a Porto Fuori per dire “no” alla bretella

Dopo la lettera aperta inviata al sindaco, il comitato cittadino organizza una riunione per esplicitare il malcontento nei confronti della costruzione della nuova strada

porto fuori bretella

«Nella parte est di Porto Fuori, al limitare del paese, si estendono campi, boschetti e orti. Ci sono due laghi artificiali nei quali nuotano i cigni e macchia verde composta dalla pineta e gli orti degli anziani: piccole oasi di pace e lavoro. Un paesaggio identificativo della Romagna rurale che sta per venire distrutto da un nastro di asfalto». Con queste motivazioni, i membri del comitato cittadino “Io dico No bretella” organizzano venerdì 10 maggio (ore 21) un incontro nella tensiostruttura del Centro Sportivo 3 Laghi a Porto Fuori, per parlare del progetto della nuova strada che andrà a collegare via Bonifica a via Staggi, arrivando in futuro a connettersi con la Classicana.

Tra i promotori del comitato, anche Fabrizio Bazzani, firmatario di una lettera aperta inviata al sindaco pochi giorni fa dove, oltre al malcontento della cittadinanza, mette in luce le problematiche riscontrate come privato: la bretella infatti “taglierà in due” il terreno privato dove Bazzani sta costruendo la propria abitazione, e per il quale ha già ricevuto un’ordinanza di esproprio di parte del lotto.

«Una scelta scellerata che calpesta la volontà degli stessi cittadini che questa opera inutile non la vogliono», continuano gli abitanti della frazione, che invitano l’amministrazione a ripensare l’investimento deviandolo su «progetti lungimiranti e realmente di “pubblica utilità” come parchi, piste ciclabili, luoghi di aggregazione per le famiglie, invece di continuare a spendere per queste opere inutili e dannose per la salute dell’ambiente, in un momento in cui ogni albero è amico e ogni centimetro quadrato di cemento, nemico».

Alla riunione sono invitati tutti gli abitanti del Comune, anche al di fuori della frazione interessata, e non parteciperanno rappresentanti di forze politiche, per rimarcare la natura apartitica della proposta e coinvolgere la cittadinanza senza divisioni.

Al via alla settima edizione di Polis Teatro Festival: il programma dell’apertura

Ad ospitare la prima giornata della rassegna il Teatro Rasi, con due spettacoli di compagnie emergenti e un incontro con la cittadinanza

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Al via alla settima edizione di Polis Teatro Festival: dopo il grande successo del prologo (lo spettacolo Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht, reinterpretato nel nuovo lavoro internazionale e multilingua di ErosAntEros), la rassegna diretta da Davide Sacco e Agata Tomsic torna dal 7 al 12 maggio, con un focus particolare sul teatro contemporaneo dell’area di lingua tedesca.

Ad accogliere eventi e spettacoli, i principali luoghi culturali di Ravenna, come Teatro Rasi, Artificerie Almagià e Teatro Socjale, che vedranno alternarsi nei loro spazi nomi di punta della scena teatrale europea, prime nazionali, coproduzioni e momenti di confronto tra artisti, studiosi e operatori internazionali, che vogliono riconfermare la proposta di respiro europeo del festival.

La prima giornata di festival è dedicata alla partecipazione attiva dei cittadini e al sostegno a favore degli artisti emergenti con i due spettacoli selezionati nell’ambito del progetto L’Italia dei Visionari. Anche quest’anno, più di 40 persone della provincia di Ravenna, hanno preso parte all’iniziativa visionando durante l’anno gli oltre 300 video di spettacoli di compagnie emergenti giunti tramite il bando nazionale.

Alle ore 20 il Teatro Rasi ospita lo spettacolo Be Woman di Antonella Salvatore (Istituto teatrale europeo), diretto dalla stessa Salvatore, in scena insieme a Raffaella Zappalà. Be Woman è un lavoro di teatro fisico contemporaneo in cui musica, luci, proiezioni e il coinvolgimento in scena del pubblico di sesso maschile giocano un ruolo fondamentale. Stereotipi di genere, cat-calling, oggettivazione del corpo femminile nei media, bisogno ossessivo di approvazione sui social: questi i temi principali che compongono il lavoro. Lo spettacolo mostra quanti ostacoli, pregiudizi e contraddizioni debba affrontare una bambina ogni giorno durante il percorso di crescita per essere donna, in una società che viene mostrata attraverso la proiezione di immagini selezionate da trasmissioni televisive, pubblicità e cartoni animati che nel ventunesimo secolo delineano ancora uno standard femminile fisso su due poli opposti: la Jessica Rabbit procace e sessualmente appetibile o la biancaneve/cenerentola la cui unica funzione è la sottomissione e l’accudimento dell’altro a discapito di se stessa. Il tema della violenza di genere è ricorrente nelle opere di Salvatore che, come membro dell’associazione “Libera dalla violenza” ha collaborato a numerosi progetti sull’argomento, diffondendo l’uso del Teatro come strumento di informazione e prevenzione. Dal 2009 conduce involtre laboratori di Teatro per adulti, ragazzi e donne vittime di violenza.

A seguire (ore 21.30), sempre al Teatro Rasi, la prima nazionale di Due Schiaccianoci della compagnia under 30 “Poveri Comuni Mortali” Che con la regia di Alice Bertini e Carlotta Solidea Aronica e l’interpretazione di Federico Gatti e Michele Breda racconta una storia contemporanea, che riguarda tutti e parla al giorno d’oggi, ma seguendo le orme del surrealismo anni ’20. È la storia di due “guardie” reali, ferme ed immobili al loro posto, nonostante tanti, immutabili, anni di servizio. Interagendo casualmente, scoprono impercettibili progressive condivisioni fatte di passioni ed interessi comuni, il jazz, ad esempio. Insieme decideranno di ribellarsi e agiranno contro la Regina per cui prestano servizio. Penseranno la loro rivoluzione, la ipotizzeranno. Progetteranno il giorno del colpo di stato, le mosse, i metodi, la migliore strategia per spodestare la “regina” e toglierle il diritto soverchio di scegliere per tutti. Un piano ineccepibile per “farla fuori”, schiacciarle il cuore e la mente proprio come sarebbe nella loro indole di Schiaccianoci nei confronti delle noci. Al Roma Fringe Fest 2023 l’opera ha vinto i riconoscimenti come Migliore Spettacolo, Migliore Regia e il Premio della Stampa, mentre Federico Gatti e Michele Breda sono i vincitori ad Ex Aequo del Festival Indivenire 2023.

La serata si conclude alle 22.30, con un incontro con le compagnie e i “cittadini Visionari”.

In questo articolo è possibile consultare il programma completo degli appuntamenti del Festival firmato da ErosAntEros.

La 30enne: «Meglio disoccupata piuttosto che una stagione estiva a 3 euro l’ora»

Dal fast food alla lavanderia, le esperienze estive di una giovane cervese che dal 2019 ha scelto di non lavorare: «Uso il sussidio Covid e mi aiutano i genitori, ma ho dovuto rinunciare alla patente e lasciare l’università»

Non è raro per un giovane nato in riviera romagnola svolgere come primo impiego un lavoro stagionale estivo. E c’è chi, dopo l’ennesima proposta di un posto tra straordinari non concordati e pagamenti irregolari, sceglie di restare disoccupato. È la storia di una trentenne cervese che preferisce restare anonima.

«La mia “prima stagione” nel 2017 è stata in un fast food. Mi sembrava una valida soluzione per contribuire a pagare la retta universitaria e realizzare il sogno di laurearmi in fotografia. Durante il colloquio di stipendio non si era parlato. Complice l’inesperienza, ho deciso di fidarmi. Ben presto, però, le 4 ore concordate si sono trasformate in 6 o più, soprattutto nei fine settimana, e ad agosto mi sono ritrovata a coprire turni superiori alle 10 ore, non tutte retribuite. Ho fatto i conti e la paga oraria reale era inferiore ai 3 euro».

L’estate successiva stava passando tra una settimana di prova e l’altra, tra bar tabacchi, chioschi di piadina e animazione turistica. Poi è capitato uno studio di fotografia che cercava un photo editor: «Mi è sembrata un’occasione per mettere a frutto i miei studi. Mese dopo mese, però, mi rendevo sempre più conto che quel lavoro non aveva nulla in comune con il tipo di fotografia che mi insegnavano all’università. E anche in questo caso le ore continuavano ad aumentare e la paga restava bassissima».

L’ultimo contratto stagionale è stato firmato nel 2019 con una lavanderia industriale della zona: «Era una sorta di fabbrica: 8 ore in piedi e pause cronometrate da 10 minuti. Nonostante la fatica sarei rimasta. Con l’avvento del Covid però il personale è stato ridotto. Il mancato rinnovo del lavoro mi ha permesso di usufruire dell’indennità Covid per i lavoratori stagionali assegnata dal governo Conte. Ho deciso che non avrei più fatto una “stagione”. Ho trascorso gli anni successivi dilazionando le poche migliaia di euro ricevute attraverso il sussidio e gli aiuti dei miei genitori con cui vivo». Una scelta che nel tempo ha comportato diverse rinunce, nel tempo libero e nella quotidianità, ma sulla quale ancora oggi c’è la ferma decisione di non tornare indietro: «La mancanza di un’entrata fissa mi ha costretta a posticipare il conseguimento della patente e ad abbandonare l’università, ma ho capito che nel settore l’esperienza conta più di un pezzo di carta. Oggi cerco di affermarmi come fotografa in modo indipendente, la mia prima mostra personale inaugurerà a breve».

Il confronto con i coetanei non manca: «Vedo ex compagni di scuola con una casa e una famiglia. Con un lavoro stagionale non potrei permettermi nessuna delle due cose. Nonostante le brutte esperienze non demonizzo questo tipo di lavoro, credo sia molto formativo per un giovane, una sorta di “leva militare” che insegna il valore del tempo e del denaro, ma che non è sostenibile nel lungo termine».

Ravenna, inseguimento in via Trieste: un arresto

Aggrediti anche i carabinieri

rissa via triste via pirano ravenna 5 maggio 2024

Non si sarebbe fermato all’alt dei carabinieri e ne è nato un breve inseguimento terminato nel tardo pomeriggio di domenica, 5 maggio, in via Trieste, a Ravenna, all’angolo con via Pirano.

L’automobilista, una volta sceso, avrebbe aggredito anche i carabinieri. A rendere la situazione ancora più “calda”, il coinvolgimento di amici e famigliari dell’uomo, che è stato poi arrestato e portato al pronto soccorso per accertamenti.

Per riportare la calma è stato necessario anche l’intervento della polizia locale.

Applausi per il Ravenna. Ma il campionato lo vince il Carpi

La vittoria degli emiliani nell’ultima giornata rende inutile quella dei giallorossi, che ora possono solo sperare in un eventuale ricorso del Forlì

Ravenna Imolese Finale
Il saluto dei tifosi ai giocatori giallorossi al termine dell’ultima partita di campionato contro l’Imolese

Il Ravenna Fc fa il suo dovere e batte (2-0) l’Imolese al Benelli, nell’ultima partita del gruppo D del campionato di serie D. Ma, come prevedibile, lo fa anche il Carpi, che vince così il campionato e può festeggiare il ritorno tra i professionisti del calcio.

Decisivi i 2 punti di vantaggio degli emiliani sul Ravenna, maturati grazie all’eliminazione della Pistoiese dal campionato, senza la quale le due contendenti sarebbero state a pari punti e si sarebbe deciso tutto allo spareggio.

Ora per il Ravenna (applauditissimo dai suoi tifosi per una stagione comunque oltre le aspettative) si aprono invece le porte dei playoff, che però come noto non garantiscono alcuna garanzia di promozione, neppure in caso di vittoria.

Resta una piccola speranza per l’eventuale ricorso che potrebbe presentare il Forlì al collegio di garanzia del Coni, per chiedere la vittoria della partita a tavolino contro il Carpi (persa invece sul campo, spiegavamo la situazione qui). Ma dopo già due ricorsi respinti, difficile pensare davvero a un ribaltone…

Visita a sorpresa di Elly Schlein a Fosso Ghiaia

La segretaria nazionale del Partito democratico ha fatto anche una breve visita alle Saline

Schlein.FossoGhiaia

Visita a sorpresa della segretaria nazionale del Pd Elly Schlein che oggi (5 maggio), prima di presenziare ad alcuni appuntamenti nel Forlivese, si è fermata a salutare i presenti a un pranzo organizzato dal Partito Democratico di Fosso Ghiaia dove erano presenti anche i candidati sindaci alle elezioni comunali della provincia.

In seguito la segretaria ha fatto una breve visita alle saline di Cervia per fare il punto della situazione a un anno dall’alluvione che aveva colpito duramente il parco.

Schlein.Saline

Indennità di disoccupazione più difficile, si riduce la domanda di lavori stagionali

L’analisi del mercato del dirigente dell’Agenzia regionale per l’occupazione: i flussi di stranieri dall’Est Europa vanno verso altri Stati con offerte più vantaggiose, quelli extracomunitari sono difficili da gestire. E mancano alloggi disponibili. Poi c’è il calo demografico: meno giovani sul mercato che possono evitare le proposte più disagiate per orari e retribuzione

Lavoratori HotelIl calo demografico ha ridotto le corti di giovani che quindi hanno più opportunità di lavoro a disposizione e possono evitare le proposte disagiate per orari e giornate occupate; è più difficile percepire l’indennità di disoccupazione; i flussi di lavoratori stranieri si sono reindirizzati verso altri Stati europei che offrono condizioni economiche più vantaggiose; la disponibilità di alloggi per lavoratori si è ridotta. Sono quattro circostanze che, secondo l’opinione di Andrea Panzavolta, dirigente dell’Agenzia regionale per il lavoro della Regione Emilia-Romagna per gli ambiti territoriali di Ferrara e Ravenna, contribuiscono a spiegare le difficoltà degli imprenditori nel reperire lavoratori stagionali nel turismo.

Le riflessioni di Panzavolta entrano nel dettaglio dei punti citati. «I giovani oggi, tendenzialmente, hanno minore bisogno di assicurarsi entrate economiche per sé e per la famiglia. Poi i mutamenti della struttura socioeconomica nel nostro territorio hanno visto ridursi in particolare la quota di donne che combinavano l’attività stagionale con gli impegni di cura familiare e altre attività lavorative invernali. La scelta del lavoro stagionale è resa meno conveniente anche dal restringimento dei requisiti per beneficiare della disoccupazione e gli importi percepiti. La programmazione degli ingressi di stranieri extracomunitari non pare quantitativamente sufficiente e risulta comunque complesso e farraginoso partecipare ai clickday per l’accesso».

A supporto di queste riflessioni, rispetto alla cosiddetta “difficoltà di reperimento” segnalata dai datori di lavoro, Panzavolta cita un indicatore riportato da Excelsior, il sistema informativo messo in campo dal 1997 dalle Camere di Commercio e dal ministero del Lavoro per monitorare le prospettive di domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali, formativi e di competenze espressi dalle aziende: «Le imprese turistiche regionali nel 2022 segnalavano una maggior difficoltà di reperimento del personale nell’ambito degli addetti nelle attività di ristorazione, in particolare camerieri e cuochi». Da una ricerca su assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro a livello regionale (riferita al 2022) si possono trarre alcune evidenze significative. «Nel settore turistico tra i lavoratori dipendenti con un contratto attivo nel corso del 2021, la quota di contratti a termine è stata pari al 57 percento (corrispondenti a oltre 84mila lavoratori su 147mila, ndr) di cui il 34,3 percento con contratto a tempo determinato e il 22,8 con contratto stagionale. Tra i comparti considerati, quello dei servizi di ristorazione si caratterizza per una incidenza ancora più alta dei contratti a termine: 79,4. Nel complesso dell’economia regionale extra-agricola, la quota di lavoratori con contratti a termine nel 2021 è stata pari al 26 percento». Le caratteristiche di stagionalità del settore implicano che la retribuzione media all’anno dei lavoratori sia tra le più basse a livello settoriale. «Nella media 2021, a fronte di una retribuzione media annua lorda pari a 23,8 mila euro nel complesso dell’economia regionale extra-agricola, nelle attività turistiche si rileva un valore pari a 8,3 mila euro. Quasi il 41 percento dei lavoratori del settore ha ricevuto nel 2021 una retribuzione annua inferiore a 5 mila euro».

Ci sono poi i dati Inps (sul 2021), segnalati da Panzavolta, a evidenziare altri aspetti critici del settore. L’occupazione dipendente nel settore turistico regionale è in prevalenza femminile (60,1 percento); il 21,3 percento dei lavoratori occupati ha cittadinanza extra-comunitaria; il 55,8 percento dei lavoratori ha avuto un part-time; il 32 percento circa ha lavorato nel 2021 per meno di tre mesi, mentre solo il 9 percento per tutto l’anno.

Cosa possono fare le imprese per soddisfare il bisogno di manodopera? «Occorre rendere più interessante questa opportunità di lavoro sia sotto il profilo retributivo che sotto quello organizzativo, cioè orari e giornate libere. Ma anche aumentando il livello di trasparenza e regolarità del lavoro. Certamente occorrerebbe una diversa programmazione dei flussi di ingresso di lavoratori stranieri, per quantità e semplicità procedurale. Occorrerebbe poi forse anche una diversa capacità degli imprenditori di muoversi per tempo e di sfruttare opportunità come quelle messe a disposizione dal territorio con iniziative come “Impresa diretta” promossa dal Comune di Ravenna (vedi box nella pagina a fianco, ndr): nell’edizione del 15 marzo scorso, dedicata proprio alle attività stagionali e programmata in quella data tenendo conto dell’avvio della stagione, hanno partecipato 14 aziende con circa 106 posizioni. Obiettivamente numeri minuscoli rispetto al fabbisogno complessivo ed è certo una partecipazione dissonante rispetto alle grida di dolore che sistematicamente si odono levare dai rappresentanti della categoria».

Cinema: l’arena estiva resterà alla Rocca Brancaleone, ma nel parco

Il Comune ha deciso di non cambiare location, nonostante il cantiere

FESTA MEDIEVALE ALLA ROCCA BRANCALEONE A RAVENNA

Anche questa estate la rassegna di cinema all’aperto di Ravenna si terrà alla Rocca Brancaleone. Non nella solita arena – al centro di un importante intervento di recupero – ma nell’area verde del parco.

Lo ha deciso la giunta del Comune, come riporta il Carlino Ravenna in edicola oggi, 5 maggio.

Ora l’Amministrazione aspetta i progetti dei soggetti interessati alla gestione, che dovranno garantire almeno 45 proiezioni cinematografiche e farsi carico dei costi dell’allestimento, stringendo magari anche accordi con i titolari del bar-ristorante della Rocca.

In casa aveva armi, droga e banconote false: arrestato un 35enne di Cotignola

Bilancini di precisione, marijuana, crack, cocaina, eroina, ma anche pistole, un taser e tre coltelli

Arresto Cotignola

Dopo un attento pedinamento, nella tarda serata di ieri (3 maggio) i carabinieri hanno fermato nel Faentino un auto con all’interno tre giovani, trovati in possesso rispettivamente di 250 euro e un grammo di cocaina suddiviso in due dosi, una dose da quasi un grammo di hashish e una dose da quasi mezzo grammo di cocaina.

I carabinieri hanno quindi perquisito l’abitazione del primo – un 35enne, italiano, di Cotignola – trovando ben 10 bilancini di precisione, materiale vario per il taglio e il confezionamento della droga, tre involucri di medie dimensioni contenenti complessivamente più di 600 grammi di marijuana, oltre a 5 di hashish, 1 di crack, 1 grammo di cocaina e 1 di eroina, tutti suddivisi in diverse dosi pronte per la vendita, nonché denaro contante e alcune banconote false.

In casa i carabinieri hanno poi trovato e sequestrato anche diverse armi: una pistola “scacciacani”, due pistole di medio calibro con relativi serbatoi (sulle quali sono in corso accertamenti per verificarne la provenienza) e 150 proiettili, un taser (dissuasore elettrico), tre coltelli a serramanico.

L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, detenzione abusiva di armi e munizionamento, detenzione di valuta falsa.

Gli altri due uomini trovati in sua compagnia, cittadini italiani di 35 e 25 anni, sono stati segnalati alla prefettura di Ravenna per uso personale e non terapeutico di sostanze stupefacenti.

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