lunedì
07 Luglio 2025

Chiesto il processo per 227 pazienti del medico che faceva finti vaccini anti Covid

L’accusa è di falso ideologico per tutti i no vax: avrebbero simulato le iniezioni con il dottor Mauro Passarini per ottenere il green pass. Udienza preliminare in calendario a febbraio 2024

INIZIO VACCINAZIONI COVID RAVENNA VACCINODAY 27 DICEMBRE 2020Nell’ambito delle indagini sulle presunte vaccinazioni anti-Covid19 simulate da Mauro Passarini, 66enne ginecologo e medico di base residente a Marina di Ravenna, la procura di Ravenna ha chiesto il rinvio a giudizio per 227 pazienti con l’accusa di falso ideologico in concorso. La maxi udienza preliminare è stata fissata per febbraio 2024. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna.

Passarini venne arrestato in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a novembre 2021 e da luglio 2022 è tornato completamente libero (il suo nome figura tra quelli dell’Ordine dei medici). Secondo le indagini (pm Angela Scorza), Passarini avrebbe simulato l’iniezione di parecchie dosi di vaccino Pfizer a molti no-vax (dichiarati o potenziali), arrivati anche da fuori regione, per ottenere il green pass.

Passarini non figurata tra i 227 all’udienza perché la sua posizione è stata stralciata: deve rispondere anche di peculato per via della contestata appropriazione di fiale di vaccino contro il Covid 19 trovate abbandonate nel suo ambulatorio; e di evasione dai domiciliari per avere parlato il 17 novembre 2021 a un giornalista uscendo di casa. Nella lista degli accusati, figura tra gli altri il nome di un noto politico ravennate: Alberto Ferrero, segretario e capogruppo in Comune di Fratelli d’Italia.

Caritas a Ravenna: mille elettrodomestici da distribuire alle famiglie alluvionate

Fino al 30 giugno operativi gli sportelli nelle parrocchie di Fornace Zarattini e Villanova. Gli sportelli di ascolto della Romagna fanno il punto settimanale per il coordinamento degli aiuti disponibili

Caritas Media

Per avere un quadro più completo delle iniziative di solidarietà a sostegno degli alluvionati, abbiamo incontrato la vicedirettrice della Caritas di Ravenna e Cervia, Daniela Biondi. L’ente diocesano ha un ruolo sia di aiuto ai più in difficoltà sia di centro di gestione e smistamento di generi alimentari e prodotti raccolti per far fronte alla drammatica situazione creatasi a causa dell’alluvione. 

Relativamente al numero di richieste di aiuti e che cosa le persone chiedevano, Biondi risponde così: «Nei primi giorni post-alluvione sono stati aperti due centri di ascolto, nelle parrocchie di Fornace Zarattini e Villanova di Ravenna, che in totale accoglievano 60 richieste al giorno, principalmente di prodotti per pulizia domestica, alimentari di prima necessità e elettrodomestici di ogni tipo, dalle lavatrici ai piani cottura ai frigoriferi agli aspirapolvere. Non abbiamo ricevuto richiesta di alloggio».  I due centri saranno aperti fino al 30 giugno.

La vicedirettrice specifica inoltre come sia stata fondamentale la tempestività nell’agire, nel raccogliere merce e renderla disponibile. «Abbiamo ricevuto un’importante donazione di più di mille elettrodomestici e 400 sono già stati richiesti», dice Biondi a proposito dei canali di approvvigionamento. Il carico di mille pezzi è stato procurato dal gruppo Galla Placidia, neonata associazione di volontariato creata da quattro ex Lions: Matteo Raggi, Alessandro Zangaglia, Fabio Evangelista, Marcello Veletti. In pochi giorni sono riusciti a raccogliere elettrodomestici nuovi per un valore di 400mila euro e ulteriori 100mila euro verranno utilizzati per alimenti, tessere da utilizzare nelle lavanderie. L’azienda Haier Europe ha già effettuato due consegne di apparecchi. I carichi totali attesi sono otto e per un totale di circa 1.400 pezzi destinati a chi, a causa dell’alluvione, ha perso parte della propria casa.

Tra le Caritas romagnole avviene un incontro settimanale: «Facciamo il punto delle situazioni di maggior bisogno – dice Biondi – e di conseguenza gestiamo prodotti e merce inviandoli nelle zone più sensibili. Per fare un esempio prodotti di pulizia per la casa sono arrivati al nostro emporio dalla diocesi di Faenza, che a sua volta li aveva ricevuti da fuori regione». 

Alla domanda su un eventuale aumento generale, al di fuori dell’alluvione come causa diretta, di persone che si rivolgono alla Caritas la vicedirettrice risponde così: «Dopo la grande crisi del 2008 abbiamo registrato una diminuzione delle file agli sportelli di ascolto, abbiamo invece avuto un picco nel numero dei richiedenti nel 2020, che non è più sceso». Il timore ora è una crisi immobiliare, in atto non solo nel territorio ravennate, che grava sulle spalle di chi non riesce a trovare un alloggio stabile a causa di proprietari di immobili riluttanti a dare in affitto case a chi lavora con contratti a tempo determinato. I richiedenti quindi, a volte anche soggetti a sfratti esecutivi, si rivolgono a Caritas per un aiuto o un alloggio nella Casa della Carità. Le famiglie già presenti sono diverse e la lista d’attesa conta più persone dei posti disponibili. 

Biondi conclude con un appello alle istituzioni, ai Comuni e allo Stato riguardo la situazione immobiliare perché, se dovesse rimanere invariata nel breve periodo il numero di chi presenterà domanda in Caritas crescerà di più.

La solidarietà per gli alluvionati: 8 milioni di euro raccolti dai Comuni ravennati

E altri 44 milioni sul conto della Regione con 200mila donazioni inferiori ai 100 euro

Alluvione 9 Media

Le donazioni private raccolte dai Comuni della provincia di Ravenna a favore dei territori e delle popolazioni alluvionate hanno superato il totale di otto milioni di euro. Che si vanno a sommare alla raccolta promossa dalla Regione arrivata a 44 milioni, risorse che coinvolgeranno tutta l’Emilia-Romagna ma in maniera significativa il territorio Ravennate che è stato il più colpito dall’alluvione. 

Tantissime persone, insieme ad associazioni, artigiani, aziende, sindacati, categorie economiche e professionali, ordini e confessioni religiose, che hanno voluto contribuire e che tuttora lo stanno facendo, accanto a grandi gruppi industriali, società e rappresentanti di tutti i settori, dalla cultura allo sport.

Alle donazioni presenti sui conti correnti aperti dalle istituzioni poi si affiancano anche i tanti interventi di donazione diretta che si stanno verificando anche in questi giorni e che si rivolgono direttamente a soggetti diversi, enti pubblici e realtà private del territorio.

Il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, ha fatto il punto il 16 giugno: le donazioni sul conto corrente del Comune (allagamenti su 60 kmq, un decimo dell’estensione totale) ammontano a circa sei milioni di euro e circa cinquecentomila euro quelle pervenute sul conto corrente dell’amministrazione provinciale. «Per quanto riguarda le risorse sul conto corrente dell’amministrazione comunale intendiamo utilizzarle prioritariamente per spese di soccorso, assistenza e contributo ai cittadini e alle cittadine colpite dall’alluvione e in alcuni casi, anche in coerenza con la volontà dei donatori, per interventi di rigenerazione e di ripristino nelle frazioni colpite dall’alluvione. Il nostro obiettivo prioritario è quello di identificare le situazioni più gravi e più colpite e le spese che potenzialmente rischiano in prospettiva di non essere coperte dagli indennizzi di protezione civile, cosa che però ad oggi non ci è dato a sapere».

Per quanto riguarda invece le risorse raccolte dall’amministrazione provinciale saranno destinate in modo particolare per interventi di ristoro alle scuole superiori più colpite e a sostegno soprattutto dei piccoli comuni che hanno avuto danni maggiori.

Faenza ha riportato senza dubbio danni ingenti (circa 13mila famiglie colpite e, secondo Confesercenti, due aziende su cento del commercio nei quartieri alluvionati chiuderanno). L’ammontare delle donazioni inviate al Comune è circa 770mila euro. Non è stata comunicata la cifra per gli altri cinque Comuni della Romagna Faentina. La destinazione dei fondi è ancora un tema da discutere.

L’Unione della Bassa Romagna ha messo insieme 604mila euro (aggiornamento al 20 giugno): ci sono state 177 donazioni superiori a 500 euro. Decisioni sulla destinazione dei fondi non saranno prese prima di avere il quadro complessivo degli aiuti europei/statali/regionali, in modo da poter indirizzare le somme dove più c’è bisogno.

Le donazioni per l’alluvione a Russi ammontano a circa 96mila euro. «Intendiamo utilizzarle prioritariamente per spese di soccorso, assistenza e contributo ai cittadini e alle cittadine colpite dall’alluvione».

A Cervia, dove gli allagamenti sono stati limitati quasi esclusivamente alle saline, la raccolta di fondi è arrivata a 36mila euro.

La raccolta promossa dalla Regione è destinata a un conto corrente intestato alla Protezione civile. Esiste un sito web (www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/rendiconto-donazioni) dove sarà resocontato anche l’utilizzo di ciascun euro raccolto, via via che saranno definiti iniziative e progetti finanziati. Già ora, online è possibile consultare anche le specifiche sul valore e numero di donazioni: si va da quelle fino a 100 euro (204.216, di cui 22.858 fino a 10 euro), per un valore superiore agli 11 milioni di euro, a quelle superiori ai 500mila euro, che finora hanno portato 7,8 milioni di euro. Per le informazioni sulla campagna e su come donare: www.regione.emilia-romagna.it/alluvione.

Una ciclabile da Porto Corsini alla pineta di Classe: 11 milioni di euro per 20 km

Entro giugno 2026 dovrà essere realizzata una ciclabile di 20 km nel comune di Ravenna con una spesa di 11,4 milioni di euro: il tracciato collegherà Porto Corsini alla pineta di Classe passando dal centro di Ravenna

23 06 23 Ciclovia2Un percorso ciclabile di circa 20 chilometri da Porto Corsini alla pineta di Classe passando per il centro di Ravenna. È il progetto della ciclovia turistica Adriatica approvato dalla giunta comunale nella seduta del 21 giugno. Un intervento del valore di 11,4 milioni di euro, sostenuto per circa tre milioni da risorse statali, circa sette dal Pnrr, un milione dal Comune e circa 400mila euro dalla Regione. La realizzazione dell’opera è prevista entro il 30 giugno 2026.

Ciclovia Adriatica: mille km da Chioggia al Gargano attraverso 98 comuni

L’intervento si inquadra nel più ampio progetto della ciclovia Adriatica, sviluppato su un territorio vasto e complesso che da nord a sud attraversa 6 regioni, 17 province e 98 comuni. Il progetto della ciclovia Adriatica ha l’obiettivo di realizzare un percorso cicloturistico interregionale di lunga percorrenza che, partendo da Chioggia, raggiunga il Gargano attraverso le regioni Veneto, Emilia–Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia per una lunghezza complessiva di circa mille chilometri. La regione capofila dell’intervento è la Regione Marche.

Panchine con pannelli fotovoltaici con connessione internet lungo la ciclovia Adriatica

23 06 23 Ciclovia1Il tracciato ravennate si svilupperà da Porto Corsini, passando per l’area industriale, attraverserà il centro città per poi continuare verso sud passando da Ponte Nuovo, Classe, fino al parco Primo maggio nella pineta di Classe. Per quanto riguarda gli arredi nelle aree urbane, ai lati della ciclovia, verranno sistemate panchine di tipo smart, dotate di connessione Internet, con autoproduzione di energia elettrica tramite pannello fotovoltaico posto in seduta, che alimenta le prese per le ricariche dei telefonini. È previsto poi il servizio di ricarica delle bici elettriche nell’area sosta di via Baiona e in altre aree sosta lungo il tracciato. Le colonnine saranno dotate di attrezzi per la manutenzione e pompa di gonfiaggio pneumatici con attacco universale.

La ciclabile garantirà un collegamento della città verso il mare, sia a nord verso Porto Corsini che a sud verso la pineta di Classe. Un tracciato che metterà in connessione elementi di elevato interesse storico-culturale e naturalistico come ad esempio la pialassa Baiona, il capanno Garibaldi, il mausoleo di Teodorico, la basilica di Sant’Apollinare in Classe e la pineta di Classe. La ciclovia Adriatica consentirà inoltre il collegamento dell’area industriale a nord di Ravenna con la stazione ferroviaria, fungendo così da importante strumento funzionale agli spostamenti casa-lavoro. Sarà di fondamentale importanza anche nell’ambito della rete di mobilità dolce a livello locale, come percorso sicuro tra il centro città e le frazioni di Porto Corsini e Classe per gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro e per il tempo libero dei residenti. Uno degli obiettivi del progetto infatti è stato quello di realizzare una ciclovia che fosse facilmente raggiungibile dai residenti e percorribile durante tutto l’arco dell’anno.

Camion abbatte la segnaletica di un cantiere e fugge dalla polizia: autista ubriaco

È successo di notte sull’Adriatica. Il guidatore aveva un tasso alcolemico quadruplo rispetto al consentito, patente ritirata

6Un camion ha abbattuto la segnaletica che delimitava un cantiere stradale sulla statale Adriatica a Ravenna e ha tentato di fuggire dalla polizia che lo inseguiva per diversi chilometri. Il conducente è risultato ubriaco con un tasso alcolemico quadruplo rispetto al consentito. È successo nei giorni scorsi e la questura lo ha reso noto oggi. Il conducente è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Patente ritirata e fermo amministrativo per il camion.

L’episodio è accaduto in piena notte. Un equipaggio della polizia stradale di Ravenna in servizio di pattugliamento ha intercettato il mezzo pesante che viaggiava a velocità elevata. I poliziotti, dopo aver intimato invano più volte l’alt al conducente dell’autoarticolato, sono stati costretti ad effettuare un difficile inseguimento che si è concluso diversi chilometri dopo. Il guidatore era un 65enne cittadino straniero.

Nuova mensa e nuova aula magna alle elementari “Pasini” con 1,66 milioni di euro

Approvati i progetti definitivi esecutivi e il finanziamento (in parte Pnrr e in parte del Comune): le nuove strutture saranno realizzate in cemento armato con copertura in legno

Scuola Pasini RavennaLa scuola elementare “Bruno Pasini” in via Caorle a Ravenna, parte dell’Istituto comprensivo statale Darsena, avrà una nuova mensa e una nuova aula magna (quelle esistenti saranno demolite e rifatte). La giunta comunale ha deliberato nei giorni scorsi i progetti definitivi esecutivi e il finanziamento per un totale di 1,66 milioni di euro tra fondi Pnrr e del Comune.

Il primo stralcio riguarda la mensa, per un importo di 850mila euro, il secondo l’aula magna per un impegno di 810mila euro. Si tratta di stralci funzionali al fine di aggiudicarli allo stesso operatore economico poiché le lavorazioni di entrambi insistono e si sviluppano sullo stesso edificio e in parti contigue.

La “Pasini” è stata realizzata nel 1974. Il complesso edilizio è costituito da cinque corpi di fabbrica collegati tra loro. Al centro del complesso sono ubicate la sala mensa e l’aula magna oggetto di intervento di demolizione e ricostruzione. Le nuove strutture saranno realizzate in cemento armato con copertura in legno e oltre ad ottemperare alla normativa antisismica saranno edifici Nzeb (Nearly zero energy building) ovvero un edificio ad elevata efficienza energetica, ad energia quasi zero, altamente performanti da un punto di vista energetico, mediante l’installazione di pompe di calore, pannelli fotovoltaici, coibentazione, impianti di illuminazione, climatizzazione e idrici a basso consumo. Anche la demolizione sarà effettuata nel rispetto dell’ambiente, mediante una demolizione di tipo selettivo che consentirà il riuso/riciclo di almeno il 70 percento in peso del materiale demolito.

«La realizzazione di nuovi edifici scolastici, come i due nidi di Ponte Nuovo e Ravenna, e il miglioramento del confort di altri come il finanziamento di questi interventi alla “Pasini” – afferma l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – rappresentano concretamente l’attenzione dell’Amministrazione comunale verso il sistema educativo della nostra comunità che passa anche da luoghi accoglienti e che offrano opportunità di vivere molto meglio gli spazi, in particolare quelli condivisi dove socializzare».

Al museo Natura di Sant’Alberto l’inaugurazione della mostra sui capanni da pesca

Si terrà sabato 24 giugno alle 18, a seguire l’aperitivo. Delle 252 pervenute sono 30 le opere selezionate per l’esposizione

Capanni Da Pesca MostraInaugurazione della mostra fotografica naturalistica I Capanni Da Pesca promossa dall’associazione italiana pesca sportiva ricreativa: si terrà sabato 24 giugno alle 18 al museo Natura di Sant’Alberto (Ravenna), in via Rivaletto 25.

La mostra è il risultato finale del concorso indetto dall’associazione dei cappannisti con il supporto tecnico del Circolo fotografico ravennate Bfi, lanciato nei mesi scorsi. Sono pervenute 252 fotografie, di cui 48 ammesse al concorso dalla giuria, per arrivare alle 30 selezionate per la mostra.

All’inaugurazione saranno presenti gli assessori del Comune di Ravenna Giacomo Costantini ed Igor Gallonetto, il direttore del Parco del Delta del Po Massimiliano Costa ed il presidente dell’associazione italiana pesca sportiva ricreativa Roberto Manzoni. A seguire previsto un aperitivo con una degustazione enogastronomica dei prodotti del territorio.

I prodotti dell’agricoltura ravennate al concertone di Campovolo pro alluvionati

Coldiretti Emilia Romagna allestirà uno speciale mercato di Campagna Amica a Reggio Emilia dove sarà possibile acquistare prodotti provenienti da aziende colpite dalle inondazioni e dalle frane

Un mercato contadino con i prodotti delle aziende colpite dall’alluvione del mese scorso sarà allestito al Campovolo di Reggio Emilia dove stasera, 24 giugno, si terrà il concertone con 18 artisti italiani il cui ricavato andrà a favore degli alluvionati. È l’iniziativa voluta da Coldiretti Emilia Romagna che allestirà uno speciale mercato di Campagna Amica dove sarà possibile acquistare prodotti provenienti da aziende colpite dalle inondazioni e dalle frane.

«Un importante segnale di speranza e di ripartenza per le nostre aziende messe a durissima prova dalla catastrofe di maggio», ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri che parteciperà, inoltre, al programma “Italia loves Romagna – Il Backstage” condotto da Andrea Delogu in diretta su Raiplay a partire dalle 20.30, in occasione del quale si farà il punto della situazione su quanto accaduto alle tante imprese agricole coinvolte con interviste ai produttori Coldiretti alluvionati che racconteranno la loro esperienza e il coraggio di rialzarsi.

Fra queste l’azienda di Max Fabbri di Ravenna, che tra Brisighella e Faenza, si occupa di allevamento di api e produzione di miele. Il 16 maggio, con la seconda alluvione, ha perso il 30-40% di alveari portati via dalla corrente.

Sempre dal ravennate sarà a Campovolo anche l’allevatrice Claudia Buzzegoli, titolare sulle colline di Brisighella dell’Azienda Agricola Ca’ Ad La‘, dove alleva suini di razza mora romagnola. Il danno maggiore non è stato causato dall’acqua ma dalle frane che hanno portato via più della metà dell’azienda comprata soltanto 6 mesi fa. L’attività è rimasta senza acqua e luce per ben 8 giorni.

Sabato sarà a Reggio Emilia anche Davide Pini, frutticoltore di Solarolo. L’alluvione ha inciso drasticamente sulla produzione di fragole, ciliegie e frutta in generale. La speranza è che almeno le piante più alte come i peschi e susini non abbiano subito conseguenze a causa dell’argilla che ha invaso i terreni. L’argilla potrebbe compromettere le piante fin dalle radici e come conseguenza si avranno frutti ingialliti e che cadono a terra. A livello strutturale anche gli impianti sono da rimettere in sesto, senza contare il lavoro di pulizia dell’azienda, dei magazzini e le macchine andate perdute.

Sarà presente anche l’azienda Bacche del Benessere Romagna di Fabrizio Francisconi, un’azienda a conduzione familiare che nella campagna di Ravenna produce succhi funzionali e confetture a partire dall’olivello spinoso, aronia, mora, kiwi e uva. L’impresa ha subito sostanziali danni causati dall’esondazione del Fosso Vecchio.

Migliora l’aria vicino alla discarica in fiamme. Ancora giorni per lo spegnimento

Scendono i valori di diossine rilevati dalle analisi di Arpae, ma il Comune raccomanda ancora prudenza: chi vive a Mezzano, Glorie, Ammonite e Borgo Masotti consumi frutta e verdura solo lavata o sbucciata, finestre chiuse in caso di odore di fumo

Incendio rifiuti Mezzano 21 giugno 2023Le analisi della qualità dell’aria nei pressi dell’incendio alla discarica provvisoria di rifiuti dall’alluvione a Mezzano, a tre giorni dallo sviluppo delle fiamme, mostrano dati in miglioramento. I risultati alle 10 del 23 giugno dei campionamenti per la ricerca di microinquinanti organici condotti da Arpae, agenzia regionale per la protezione e l’ambiente, indicano valori di diossine e furani più bassi rispetto a 24 ore prima: da 0,4 picogrammi/mc a 0,133.

Come già avevano sottolineato le autorità, non ci sono valori normativi in materia, ma rispetto alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, che suggerisce di tenere monitorata la sorgente qualora si rilevino concentrazioni superiori a 0,3 pg/mc, ora il dato è sensibilmente inferiore. Il valore rilevato di Pcb-Dl è di 0,011 pg/mc contro lo 0,025 pg/mc Who-Te del precedente campionamento, superiore al valore per i siti rurali, pari a 0,005 pg/mc Who-Te).

Nonostante i risultati siano complessivamente in miglioramento, il Comune di Ravenna, sulla scorta del parere dell’Ausl della Romagna, rinnova la raccomandazione ai cittadini che risiedono nell’area a due chilometri dall’incendio e in particolare nelle frazioni di Mezzano, Glorie, Ammonite e Borgo Masotti, di consumare frutta e verdura raccolta in questa zona solo dopo averla lavata accuratamente e sbucciata (se sbucciabile), in quanto il problema principale rappresentato dalle diossine prodotte da un incendio è quello della ricaduta e della deposizione su prodotti vegetali che possono entrare nella catena alimentare. E comunque si tratta di buone pratiche che andrebbero sempre seguite.

Si stima che occorrano ancora diversi giorni per spegnere completamente l’incendio e per questo si ricorda anche che è ancora opportuno, quando il vento spira verso le abitazioni e di conseguenza si avverte odore di fumo, continuare a tenere le finestre chiuse e uscire solo se strettamente necessario.

Il monitoraggio da parte di Arpae continuerà e qualora necessario seguiranno ulteriori aggiornamenti.

Per la consigliera comunale Veronica Verlicchi, all’opposizione con la lista civica La Pigna, è l’ennesimo episodio di incapacità amministrativa e anche una imperdonabile irresponsabilità amministrativa: «Ho inviato alla procura un esposto affinché proceda nei confronti dei responsabili dell’incendio. Sono a conoscenza di fatti e di episodi che possono essere utili allo svolgimento di un’indagine penale approfondita». Per la consigliera ci sono delle responsabilità politiche: «Il Pd e il sindaco Michele de Pascale. Consentire se non addirittura condividere con Hera di aprire un gigantesco centro di raccolta rifiuti a ridosso della località di Mezzano è inaccettabile».

Conad raccoglie fondi nei negozi in tutta Italia a favore della Romagna alluvionata

“Sosteniamo la Romagna” è il programma di raccolta fondi promosso da Conad dal 5 al 15 luglio in tutti i 3.300 punti vendita in Italia per un sostegno di cinque progetti di ripristino, di cui tre in provincia di Ravenna

Autorita Faenza Conad

A partire dal prossimo 5 luglio, per 10 giorni, verrà avviata negli oltre 3.300 punti vendita Conad in tutta Italia una raccolta fondi che prevede la partecipazione dei clienti, dei soci e delle cooperative Conad, per sostenere cinque progetti in cinque Comuni delle province di Forlì-Cesena e Ravenna, a supporto delle Comunità colpite dall’alluvione.

Tutti i clienti Conad potranno partecipare a quest’iniziativa devolvendo un contributo alla cassa, a partire da 1 euro, per ogni spesa effettuata nei punti vendita dell’insegna o presso il canale e-commerce di Conad.

I fondi raccolti attraverso l’iniziativa “Sosteniamo l’Emilia-Romagna” saranno devoluti alle Amministrazioni Comunali a sostegno di cinque progetti di ripristino: il centro sportivo di Borello di Cesena, la palestra comunale “G.Mercuriali” di Forlì, la palestra “Ivo Badiali” di Faenza, la scuola dell’infanzia “Fondo Stiliano” di Lugo di Romagna e la macchina raccolta sale del Parco della Salina di Cervia.

«A un mese dalla tragica alluvione, noi di Conad vogliamo continuare a esprimere la nostra vicinanza e solidarietà a tutti coloro che abitano nelle aree colpite, così come alle squadre di soccorso e di pronto intervento e ai semplici cittadini che hanno aiutato a ripulire le strade e le case dal fango. Molti dei danni causati dall’alluvione richiedono interventi che possano ripristinare le normali condizioni di vita delle comunità colpite.  Il nostro modo di fare Sistema ci porta a voler contribuire in maniera concreta e tangibile nei luoghi in cui operiamo — ha dichiarato Francesco Avanzini, DGO di Conad. — Abbiamo deciso di farlo, grazie al supporto dei Soci e delle Cooperative associate al Consorzio, sostenendo progetti concreti di rilevanza socio-culturale nelle aree più colpite, spaziando dalle scuole dell’infanzia ai centri sportivi, fino alle riserve naturali. Perché sostenere le Comunità e i territori, soprattutto nei momenti più difficili, è il significato più profondo del nostro essere “Persone, oltre le cose».

«Questa catastrofica alluvione ha colpito Comunità a cui siamo profondamente legati come Cooperativa CIA, territori in cui siamo nati oltre 60 anni fa e con cui nutriamo relazioni di valore e di fiducia. Aderiamo con entusiasmo a questa raccolta fondi che può concorrere a riportare alla normalità luoghi e istituzioni che sono alla base della vita delle Comunità, dimostrando concretamente la nostra vicinanza ai clienti, ai collaboratori e ai Soci duramente colpiti da questo tragico momento. Tutti insieme, grazie al prezioso contributo delle altre Cooperative del Sistema Conad, possiamo sostenere la rinascita di alcuni comuni romagnoli, ricostruendo ciò che l’alluvione ha portato via» assicura Luca Panzavolta, AD di Conad CIA.

Un campo estivo sull’Appennino gratuito per i bambini alluvionati della Romagna

I genitori interessati possono compilare i moduli fino al 30 giugno. Si può partecipare per una o due settimane, presenti educatori esperti

Bambini Animazione AmbienteUn campo estivo gratuito rivolto ai bambini da 6 a 11 anni dei comuni della Romagna che un mese fa sono stati colpiti dall’alluvione. Il progetto Bimbinmontagna prevede l’accoglienza residenziale per alcuni giorni in strutture messe a disposizione dal parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Per una o due settimane di luglio e settembre i bambini potranno vivere esperienze di benessere e di gioco accompagnati da educatori esperti, che proporranno loro diverse attività in mezzo alla natura.

Il campo si svolgerà dal lunedì, partenza alle 7.30, al venerdì, rientro alle 18-18.30 e sarà garantito il servizio di trasporto di andata e ritorno dalla Romagna. Nelle strutture dove verranno ospitati i bambini usufruiranno di pensione completa, alloggeranno in camere da tre o quattro posti con bagno riservato e godranno della presenza costante degli educatori.

Tre i possibili turni tra cui scegliere: dal 10 al 14 luglio, dal 17 al 21 luglio, dal 28 agosto all’1 settembre. Ogni bambino potrà partecipare per un massimo di due turni da segnalare in ordine di preferenza. Si prevede la possibilità di ospitare fino a 80 bambini a turno. In caso di coperture parziali dei singoli turni, i partecipanti potranno essere accorpati nell’ambito delle preferenze espresse.

Le famiglie interessate a fare partecipare i propri figli al campo possono compilare entro il 30 giugno i moduli disponibili al link https://forms.gle/Dbmt2x1iTm3s9ELS8.

Il progetto è organizzato dal parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, insieme ad Arpae e alla rete dei centri di educazione alla sostenibilità dell’Emilia-Romagna (Ceas), è condotto da educatori esperti della rete regionale Res e supportato da tanti soggetti locali che stanno dando il loro contributo.

Ecco come smaltire i sacchi di sabbia utilizzati durante l’alluvione

Come smaltire i sacchi di sabbia dell’alluvione? Le spiegazioni del Comune di Bagnacavallo

Sacchi Di Sabbia Protezione Civile 2Durante i giorni dell’alluvione in Romagna la protezione civile ha distribuito ai cittadini molti sacchi di sabbia per realizzare argini temporanei contro l’avanzata degli allagamenti e ora si pone il problema del loro smaltimento. Come smaltire i sacchi di sabbia antiallagamento? Il Comune di Bagnacavallo ha disposto diverse modalità.

Ecco come smaltire i sacchi di sabbia a Bagnacavallo:

  • rottura del sacchetto con conferimento come rifiuto dell’involucro e sistemazione della sabbia nella proprietà privata (senza spargerla in pozzetti di fognatura o in altri scarichi similari);
  • consegna dei sacchi di sabbia alla base Orione della Protezione civile in via Trasale di mezzo, angolo via Crocetta a Bagnacavallo;
  • conferimento dei sacchi al punto di raccolta dell’Area Redino in via Redino a Bagnacavallo.

Esiste poi la possibilità di sistemare i sacchetti al sole per l’asciugatura e conservarli nella proprietà abitazione.

Soltanto in caso di effettiva impossibilità di conferire i sacchi nei punti sopra indicati il cittadino dovrà darne comunicazione all’Urp (0545 280888) per poi organizzare il ritiro da parte del Comune o della Protezione civile.

Il Comune ricorda infine che per motivi di sicurezza i sacchi di sabbia non vanno lasciati sul ciglio della strada.

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