domenica
06 Luglio 2025

Torna il cinema all’aperto anche a Bagnacavallo. «80 serate, un’esperienza unica»

Dal 16 giugno al parco delle Cappuccine. Dopo l’alluvione, gli organizzatori hanno scelto di non fare pagare gli sponsor

Bagnacavallo Cinema 2021 1Al via la 39esima edizione, della rassegna di cinema all’aperto di Bagnacavallo, che si svolgerà da venerdì 16 giugno fino al 3 settembre al parco delle Cappuccine. Rassegna organizzata per il 18esimo anno dal Cinecircolo Fuoriquadro.

A QUESTO LINK IL PROGRAMMA COMPLETO

«Saranno realizzate ottanta sere consecutive di cinema – hanno anticipato gli organizzatori – esperienza forse unica e comunque straordinaria, non soltanto per la nostra regione, in una città delle dimensioni di Bagnacavallo. In questo momento di grande difficoltà, come gestori dell’Arena delle Cappuccine sentiamo l’urgenza di trasmettere un messaggio di speranza e solidarietà, perché sappiamo che non possiamo far finta di nulla. Ecco perché abbiamo preso una decisione importante: abbiamo scelto di confermare le sponsorizzazioni per le attività commerciali coinvolte nel nostro progetto, rinunciando al pagamento. È una scelta che anche per noi rappresenta un sacrificio, ma vogliamo offrire un gesto concreto di supporto, dimostrando che siamo al loro fianco in questo momento di ricostruzione».
Quest’anno l’arena parteciperà all’iniziativa “Cinema Revolution” del Ministero della Cultura, una promozione con un prezzo unico per lo spettatore di 3,50 euro per tutti i film italiani ed europei.
La prima parte della rassegna partirà il 16 giugno fino al 26 luglio la seconda dal 27 luglio al 3 settembre. Grazie a questo sarà possibile recuperare le proiezioni annullate causa maltempo e programmare possibili ulteriori incontri con registi e attori.
Ci sarà una selezione dei migliori film della stagione cinematografica e gli incontri di “Accadde domani” in collaborazione con Agis e Fice-Emilia-Romagna.
Gli incontri della prima parte saranno l’11 luglio con il regista Luca Scivoletto per il film “I pionieri” e il 26 luglio con l’attore Pier Luigi Mecchia per il film “Gigi la legge”.
Le proiezioni inizieranno alle 21.30.
L’arena si trova in via Berti 6.

Nel solo comune di Ravenna presentate già 1.450 domande per i primi risarcimenti

I contributi per l’autonoma sistemazione e l’immediato sostegno potranno essere richiesti rispettivamente entro il 30 giugno e il 30 agosto

Faenza (foto Marco Parollo)

Sono circa 1.450 le domande finora pervenute al Comune di Ravenna per l’ottenimento del CasContributo di autonoma sistemazione (destinato ai cittadini che a seguito dell’alluvione hanno dovuto abbandonare le proprie case e che hanno trovato un alloggio alternativo, ad esempio da parenti o amici) e dell’acconto del Contributo di immediato sostegno (3.000 euro, che a saldo possono salire a 5.000, per le famiglie la cui abitazione principale è stata allagata).

Nel dettaglio, circa 800 domande riguardano il Cas e circa 650 l’acconto del Contributo di immediato sostegno, per un totale di circa 1.450 (naturalmente uno stesso nucleo familiare può avere presentato domande per entrambi i contributi).

A queste si aggiungono circa 180 domande per il comodato d’uso gratuito dei deumidificatori messi a disposizione dalla Croce Bianca di Bolzano (anche in questo caso i nuclei familiari che hanno presentato tale domanda possono aver fatto richiesta anche per le altre due forme di contributo).

I termini per la presentazione delle domande di Cas scadono il 30 giugno (così come quelli per il comodato d’uso gratuito dei deumidificatori), quelli per l’acconto del contributo di immediato sostegno il 30 agosto (quelli per il saldo il 31 ottobre).

Il Cas non è destinato a chi abbia usato come alloggio alternativo una seconda casa o una sistemazione messa a disposizione dal Comune di Ravenna e che gli importi previsti su base mensile sono di 400 euro per nuclei famigliari composti da una sola persona, 500 euro per due persone, 700 per tre, 800 per quattro e 900 per nuclei di cinque o più persone; e vengono aumentati di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare con più di 65 anni (dall’1 maggio) o con disabilità o invalidità non inferiore al 67%. L’erogazione delle somme effettive è parametrata dividendo l’importo mensile per il numero dei giorni del mese di riferimento moltiplicato per i giorni di mancata fruibilità dell’abitazione.

Per quanto riguarda il contributo di immediato sostegno, i cui destinatari sono i nuclei familiari che hanno la dimora principale, abituale e continuativa in un’unità abitativa che è risultata allagata, a titolo di esempio si citano tra le spese che possono essere ristorate con tale contributo (e che dovranno essere documentate): la pulizia e rimozione di acqua, fango e detriti, gli interventi su elementi strutturali e impiantistici; spese per mobili ed elettrodomestici, ma anche – per la prima volta in una situazione di calamità – acquisto dell’abbigliamento, stoviglie e utensili, ed eventuale materiale didattico per i figli. Al contributo di immediato sostegno si aggiunge un ulteriore contributo forfetario di 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata, necessaria per impostare futuri provvedimenti che regolamentino i contributi per il ripristino complessivo dei danni.

Sul sito del Comune di Ravenna, al link https://www.comune.ra.it/alluvione-ravenna/contributi-indennizzi-ristori/ sono presenti tutte le informazioni sui diversi contributi, alcune risposte alle domande più frequenti, i moduli per la presentazione delle domande, le sedi e le modalità di presentazione.

Inoltre, per informazioni aggiuntive, è stato istituito un numero telefonico dedicato, lo 0544.485080, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, il sabato e la domenica dalle 8 alle 13.

A Bagnacavallo una serata tra gin tonic e vini, con i concorrenti di Masterchef

Evento benefico sabato 17 giugno al chiostro dell’Antico Convento per le famiglie alluvionate

Sabato 17 giugno, dalle ore 17 alle 24, al chiostro dell’Antico Convento di San Francesco, in via L. Cadorna 10, a Bagnacavallo, si svolgerà l’evento benefico organizzato dall’Associazione Ginclinazione Aps e Ultras Bagnacavallo, col patrocino del Comune.

Oltre alla selezione di gin locali (Gin Tuono di Faenza e Gin Primo di Cesena) e vini del Consorzio “Il Bagnacavallo”, ad animare la serata la presenza di Nicola Longanesi e Francesco Girardi che, direttamente da MasterChef 12 Italia, torneranno a cucinare insieme per la loro Romagna. Durante le serata, sono previsti musica e dj-set.

Sarà inoltre possibile acquistare le t-shirt dell’evento, realizzate da Lab84.

Tutto il ricavato della serata (al netto delle spese sostenute) sarà devoluto alle famiglie della zona colpite dall’alluvione, mediante l’acquisto di buoni spesa, da utilizzare nelle attività commerciali associate al Consorzio in Bassa Romagna e a Bagnacavallo Fa Centro.

«La colpa è del cambiamento climatico. Il rigassificatore peggiorerà la situazione»

L’attacco di Anna Fedriga, portavoce ravennate di Fridays for futureAnna Fedriga

La 23enne Anna Fedriga è la portavoce a Ravenna di Fridays for future, il movimento internazionale di protesta che chiede una giustizia climatica con azioni politiche che prevengano il riscaldamento globale.

Anna, quando hai iniziato a partecipare agli scioperi per il clima e come è nata la tua passione per la difesa dell’ambiente?
«Il primo sciopero a cui ho partecipato è stato quello del 15 marzo 2019, il primo a tenersi in città. La difesa dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico è stata sempre una cosa che mi ha interessato. Credo che tanti della mia generazione ci siano cresciuti con questa consapevolezza. Le cose poi si sono concatenate da sole: era il periodo in cui la lotta di Greta era più visibile e con un gruppo di amiche e amici abbiamo deciso di fare la nostra parte».

Da quanto tempo siete attivi come gruppo? Quanti siete?
«A Ravenna da quattro anni. Eravamo studenti e studentesse delle superiori, poi con il tempo si sono aggiunte altre persone. Ad oggi del gruppo organizzativo a livello comunale siamo in sei-sette, però poi con gli scioperi raccogliamo più gente, anche se non come con i primissimi».

Veniamo alla questione più attuale. Cosa ne pensate del disastro dell’alluvione in Romagna? Si poteva evitare?
«La causa primaria chiaramente è il cambiamento climatico. Alla fine siamo arrivati al punto in cui ne sentiamo veramente, tangibilmente e in maniera massiva le conseguenze. Il clima in Italia si sta sempre più tropicalizzando, abbiamo avuto una lunghissima siccità e poi delle piogge di una mole che tutti hanno riconosciuto come assolutamente atipica e inedita. Questa di sicuro è la prima causa; ce ne sono poi tantissime altre più contingenti, come la mala gestione del suolo, soprattutto in Emilia-Romagna, ma anche problemi di manutenzione alla rete fognaria, come accaduto a Faenza. Se continuiamo a mettere del cemento per terra, la terra l’acqua non la può più prendere. Quanto accaduto dovrebbe “svegliare” chi – soprattutto i potenti – ancora si rifiuta di crederci, ai cambiamenti climatici. Sono già qui. Ora bisogna lavorare per non farli arrivare oltre, perché quello che ci aspetta in futuro, purtroppo, è questo».

Che giudizi avete della politica locale?
«C’è un’attitudine ridicola e pericolosa del sindaco De Pascale in primis, ma anche di tutti i suoi “compagni”, di dare la colpa agli ambientalisti che non vogliono togliere le nutrie e gli alberi dai fiumi. Come se non fosse lui a decidere alla fine quello che si fa in Comune, come se gli ambientalisti avessero tutti questo potere decisionale. Bisogna guardare in faccia le proprie responsabilità e prendersele. Il fatto che adesso stiano giocando a scarica barile è veramente becero. Dicono ad esempio che siamo noi quelli meschini a manifestare, quando in realtà le manifestazioni erano programmate da mesi. È accaduto a Faenza con la prima alluvione, in cui c’era già una manifestazione nazionale contro il rigassificatore programmata e ovviamente l’abbiamo usata anche come occasione per parlare della questione».

Il Comune di Ravenna non fa abbastanza per la tutela dell’ambiente secondo voi?
«Le politiche più progressiste dal punto di vista ambientale di De Pascale sono, per così dire, “pop”, tali da poter essere racchiuse in un piccolo slogan. Per esempio, nelle scuole ora ci sono le fontanelle dell’acqua, che è una cosa bellissima, però allo stesso tempo il problema credo sia altrove. Le politiche locali sul clima e sull’ambiente non sono politiche strutturali, veramente impattanti e che abbiano un vero peso, o comunque quelle che ci sono sono insufficienti. Per un progetto Agnes che viene portato avanti ci sono una sfilza di altri progetti “omicidi” che vengono promossi con molta più foga e convinzione perché portano soldi e voti».

Parli del rigassificatore, immagino…
«Esatto, che altro non è che un impianto che ci terrà legati per altri 25 anni ai fossili, una fonte energetica che ci sta letteralmente uccidendo non soltanto a lungo termine, ma anche nell’immediato: la Pianura Padana è una delle aree più inquinate in generale dove ci sono più tumori alle vie respiratorie, problemi cardiovascolari legati alla qualità dell’aria. È assurdo che si voglia puntare su un impianto del genere in una città come Ravenna, che sappiamo da decenni essere una di quelle che andrà sott’acqua nel 2050».

Come giudichi invece la partecipazione dei giovani? Sono più sensibili riguardo alla lotta al cambiamento climatico o c’è ancora disinteresse?
«Noi un po’ ci siamo cresciuti con questa consapevolezza. Ci sono persone che ci credono di più, altre che ci credono di meno, altre ancora che non ci credono per nulla purtroppo. Questo dipende da tantissimi fattori come l’educazione e il percorso che ognuno di noi fa. Penso che ci sia una base molto più solida rispetto alle generazioni precedenti, una consapevolezza più radicata. Credo però che ci sia anche da un lato un po’ di saturazione, dall’altro una difficoltà di guardare in faccia il problema, perché fa paura: noi sappiamo che è una cosa che ci colpirà direttamente, inciderà sulle nostre vite in maniera potente e incontrollata, ci sentiamo destinati. Penso che questo faccia molta paura e in alcuni casi scatta un meccanismo di rimozione. In generale, però, c’è un’ottima consapevolezza e un certo malcontento anche tra i non attivisti».

Nuove analisi delle acque: mare non balneabile in sette punti della costa ravennate

Parametri oltre la norma a Casal Borsetti, Marina Romea e Lido di Savio

Balneazione Divieto 2
Foto di repertorio

Sono sette i punti della costa ravennate dove si sono registrati valori oltre la norma nelle acque marine, al termine del nuovo campionamento realizzato ieri, lunedì 12 giugno, da Arpae.

Si tratta di Casal Borsetti (100 metri a nord dalla foce del canale Destra Reno, dove era già vigente e permane; 80 metri a sud dalla foce del Destra Reno e zona Camping), Marina Romea (100 metri a nord e 100 metri a sud dalla foce del Lamone e nel restante tratto di mare prospiciente la località), Porto Corsini e Lido di Savio (150 metri a sud dalla foce del Savio).

Confermata la balneabilità invece nel resto del Ravennate, con parametri nella norma complessivamente in 86 località su 98 della costa romagnola.

Nei primi campionamenti in vista dell’apertura della stagione balneare, partita regolarmente lo scorso 2 giugno, erano state 19 le località sopra soglia in Romagna, in particolare in prossimità delle foci di fiumi, a causa dell’alluvione, valori poi subito rientrati nei giorni successivi. Lo stesso, a detta degli esperti, avverrà anche stavolta: a partite da domani (14 giugno), infatti, tecnici Arpae effettueranno ogni giorno i prelievi nelle località fino al rientro dei parametri oltre soglia.

Nel frattempo, i sindaci emetteranno le ordinanze di divieto temporaneo di balneazione.

 

Scuola per idraulici con Randstad e Confartigianato: formazione gratis e assunzione

Il 19 giugno online la presentazione di un percorso che vuole fornire personale al settore termo-idro-sanitario, un comparto di primo piano nella green economy e caratterizzato da una continua evoluzione tecnologica

supermario  

La multinazionale olandese Randstad, che si occupa di ricerca, selezione e somministrazione di lavoratori, e la Confartigianato della provincia di Ravenna, in collaborazione con il Centro per l’Impiego di Ravenna e Formart, lanciano la prima scuola di formazione per idraulici a Ravenna, che i promotori chiamano academy. Il progetto, rivolto a persone non occupate, prevede un periodo di formazione gratuita di tre settimane nei laboratori di un centro di formazione professionale in città. Al termine dell’academy, i candidati potranno cominciare un percorso lavorativo in aziende del settore idro-termo-sanitario del Ravennate. 

Per illustrare i dettagli dell’iniziativa, il 19 giugno alle 16.30 si terrà un incontro in streaming online in cui gli aspiranti tecnici potranno assistere a brevi testimonianze di giovani neoassunti nelle imprese del settore. Per iscriversi al recruiting day, compilare il modulo disponibile al seguente link: https://t.ly/A8uI 

L’iniziativa nasce dalla volontà di rispondere alla difficoltà nel reperire figure tecniche specializzate, un problema che interessa da diverso tempo il nostro Paese, compreso il territorio di Ravenna. Tra i settori più colpiti vi è appunto il settore dell’impiantistica, un comparto cruciale nella green economy e caratterizzato da una continua evoluzione tecnologica di apparecchiature, materiali e professionalità.

«La formazione è un importante punto di partenza per sostenere la ricerca di figure professionali specifiche – dichiara Silvia Negri, dirigente di Randstad -. Da inizio anno, infatti, abbiamo già promosso, nella provincia di Ravenna, alcuni percorsi di academy per profili tecnici metalmeccanici e profili amministrativi. Continueremo, anche nei prossimi mesi, a sviluppare nuove opportunità per giovani candidati e sostenere così la richiesta di profili specializzati».

»È un progetto innovativo che parte dall’esigenza primaria delle imprese del settore impiantistico di inserire nuovo personale in organico – aggiunge Andrea Demurtas, responsabile Settore Impianti di Confartigianato provinciale -. Vorrei sottolineare come si tratti di un settore in costante evoluzione tecnologica e fulcro nell’efficientamento energetico degli edifici. L’inserimento in un’impresa artigiana permette di essere parte integrante di un processo installativo completo e tecnologicamente avanzato, in aziende che permettono una continua crescita professionale». 

Aggressione a colpi di forbici a Marina, arrestato un 35enne per tentato omicidio

La lite in strada all’esterno di un locale tra due uomini che avevano avuto in passato una relazione sentimentale con la stessa donna

Un uomo di 35 anni è stato arrestato dalla polizia a Ravenna nel pomeriggio dell’11 giugno con l’accusa di tentato omicidio per un’aggressione al termine di una lite avvenuta la notte del 28 maggio all’esterno di un pubblico esercizio di Marina di Ravenna. Nell’aggressione è rimasto ferito un 41enne, colpito da un paio di forbici. L’arresto è arrivato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica per presunti gravi indizi. Il 36enne è accusato anche di porto di armi e oggetti atti ad offendere.

Nella notte del 28 maggio il ferito si recò autonomamente all’ospedale di Ravenna per ricevere cure sanitarie a seguito dell’aggressione: frattura della scapola destra e multiple ferite da punta, giudicate guaribili in 20 giorni. Pur conoscendo l’identità dell’aggressore, il ferito non ha voluto riferirne le generalità.

Le indagini condotte dalla squadra mobile della Questura di Ravenna hanno portato a individuare il 35enne, incensurato, e recuperare e sequestrare le forbici gettate in un tombino stradale. Secondo gli investigatori, la vicenda è scaturita da un animato litigio in strada tra l’aggredito e una donna, con la quale entrambi gli uomini avevano avuto nel passato una relazione sentimentale. L’arrestato è intervenuto pretendendo un chiarimento dall’altro sui motivi dell’alterco, accendendo in tal senso una ulteriore discussione culminata nell’aggressione.

I documenti dell’archivio comunale finiti sott’acqua ora sono in un congelatore

Procedura speciale per salvare i materiali cartacei dello stato civile, dei registri scolastici e del fondo Garotti

Gli archivi del Comune di Sant’Agata sul Santerno sono stati danneggiati dall’alluvione e sono in corso le operazioni per il recupero. In particolare per circa dieci metri lineari di registri dello stato civile e circa tre metri tra registri scolastici e il piccolo fondo Garotti (i primi conservati al piano terra del municipio, gli ultimi due nella biblioteca comunale). La situazione di almeno circa cinque metri di registri di stato civile è gravissima, in quanto acqua e fango, a causa dei giorni già trascorsi, avevano cominciato a deteriorare pesantemente il supporto cartaceo facilitando la proliferazione di muffe e batteri.

Il personale dell’archivio storico del Comune di Lugo, in collaborazione con il personale dei Servizi Demografici del Comune di Sant’Agata e su segnalazione della responsabile dell’Area Servizi generali Monica Piazzi, è intervenuto con urgenza insieme a personale della Soprintendenza archivistica e bibliotecaria per l’Emilia-Romagna per il prelevamento e il successivo congelamento del materiale in appositi magazzini a una temperatura di 20 gradi sotto zero. Alle varie fasi del prelevamento, come d’obbligo di legge, erano presenti, con compiti di vigilanza e controllo, i carabinieri del nucleo Tpc (Tutela del patrimonio culturale) competente per zona. Il laboratorio di restauro che ha provveduto al ritiro è la ditta Frate&Livi di Castel Maggiore; il laboratorio è stato individuato direttamente dal ministero.

Al momento della restituzione, verranno decongelati per sublimazione in modo tale che non vi sia ritorno allo stato liquido, ma direttamente allo stato gassoso: queste operazioni di stoccaggio e di sublimazione saranno effettuate senza costi per il Comune di Sant’Agata. Al rientro della documentazione, sarà fatta una valutazione per individuare le priorità da sottoporre al necessario intervento di restauro.

«L’immediata attivazione del personale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, e in particolare dell’archivio storico del Comune di Lugo, ci permetterà di recuperare una parte importante di archivi che altrimenti sarebbero andati perduti – ha sottolineato il sindaco di Sant’Agata, Enea Emiliani -. Un lavoro di squadra che è stato possibile solo grazie alla disponibilità di professionisti preposti, che in un momento di estrema emergenza come quello che abbiamo vissuto si sono rivelati fondamentali, in un ambito che rischiava di passare in secondo piano. Ora che i documenti danneggiati sono stati messi in sicurezza possiamo ragionare sui tempi e modi del loro recupero».

Riapre al traffico il ponte mobile, con dissuasori per limitare la velocità

Ma richiuderà a breve per ulteriori verifiche. I dettagli resi noti da Autorità Portuale

Ponte Mobile Dissuasore
Foto tratta dal gruppo Facebook “Ravenna Sos Chat”

Nell’arco della giornata odierna (13 giugno) riapre al traffico il ponte mobile sul Canale Candiano. Lo comunica l’Autorità Portuale, proprietaria dell’infrastruttura, a tre giorni dalla nuova chiusura causata da un incidente.

L’Autorità Portuale ha commissionato alla società Socotec, laboratorio certificato, la misurazione della scivolosità della superficie del ponte, oggetto dei recenti interventi di manutenzione straordinaria. A conclusione di tale attività di “prove sul campo”, non è stata rilevata alcuna anomalia realizzativa – scrivono da Ap – e sarebbe stata attestata «la conformità di tutti i materiali impiegati, a quanto previsto per questo tipo di opere».

Ovviamente – sottolineano ancora da Autorità Portuale – «le condizioni di sicurezza nell’utilizzo della struttura sono strettamente collegate al rispetto dei limiti di velocità, soprattutto in caso di pioggia».

Tuttavia, «al fine di migliorare ulteriormente le caratteristiche del manufatto, acquisendo così un margine ulteriore di sicurezza che consenta di far fronte all’eventuale eccessiva velocità dei mezzi in transito», verranno commissionati ulteriori lavori «di verifica e aumento dell’aderenza del manto stradale».

Queste operazioni implicano una ulteriore pianificazione e tempi di lavorazione «che comporteranno una prossima chiusura del ponte», annuncia l’ente di via Antico Squero.

Nell’arco della giornata odierna il ponte riapre comunque al traffico, previa posa alle estremità dell’area di cantiere di dissuasori al fine di limitare la velocità dei mezzi in transito.

In seguito alla riapertura del ponte mobile, dalla mezzanotte tra il 13 e il 14 giugno verrà riattivata la zona a traffico limitato di via di Roma. La svolta a sinistra da via Carducci a via di Roma non sarà quindi più consentita a tutti ma solo agli aventi titolo a transitare in Ztl. Il varco Sirio tra le due vie sarà pertanto nuovamente attivo con modalità sanzionatoria. Nella mattinata di mercoledì 14 l’incrocio sarà presidiato dalla Polizia Locale per indirizzare correttamente gli automobilisti. Nelle vie circostanti sarà ripristinata la cartellonistica di avviso e l’informazione verrà divulgata anche attraverso i pannelli a messaggio variabile.

“Guardate con i nostri occhi”: le fotografie degli studenti in mostra

 

Mercoledì 14 giugno dalle 18 alle 21 alla Rocca Brancaleone di Ravenna sarà allestita la mostra “Guardate con i nostri occhi”, momento conclusivo dei corsi di fotografia che ha visto coinvolti gli studenti dell’Ips Olivetti-Callegari e dell’Itis Nullo Baldini.

I due corsi, coordinati dalle docenti Elisa Greco e Francesca Bartoli per l’Olivetti-Callegari e da Giuseppe Argento e Giuseppe Casadio per l’Itis sono stati portati avanti durante gli scorsi mesi, alternando uscite fotografiche a incontri per l’apprendimento delle basi teoriche e della post produzione.

Le attività hanno creato occasioni di interazione tra i ragazzi; il tema della fotografia, dell’immagine e della consapevolezza critica del linguaggio visuale ha favorito momenti di conoscenza della città e modi nuovi di osservarla ed esplorarla, attraverso la condivisione di un interesse comune.

In occasione della mostra, inoltre, i visitatori potranno effettuare una donazione e ricevere una foto tra quelle esposte. Il ricavato sarà interamente devoluto a favore della raccolta fondi del Comune di Ravenna per sostenere le persone colpite dall’alluvione.

Cattelan a Lugo in veste di editore: «Trovare giovani che scrivono è difficile»

Da X Factor ai libri, il presentatore ha intrattenuto il pubblico raccontando la nascita di Accento. «Il primo libro letto? La biografia di Roberto Baggio»

Alessandro Cattelan a Lugo

L’energia di Alessandro Cattelan è contagiosa, così come la sua semplicità mista a simpatia. Il suo essere senza filtri fa sì che, quando lo incontri dal vivo, l’emozione che si ha di solito di fronte ai personaggi famosi si viene a perdere perché ti sembra di conoscerlo già da una vita.

È con la stessa verve di sempre che ieri sera, lunedì 12 giugno, il presentatore è salito sul palco di ScrittuRa Festival a Lugo insieme a Matteo Cavezzali per raccontare la sua ultima impresa di successo. Dopo X Factor, la tv, la radio e il teatro, infatti, Alessandro Cattelan è approdato di recente nel mondo dell’editoria fondando nel 2022 la casa editrice Accento. Una mossa azzardata, se pensiamo alla crisi che il settore conosce da sempre. «Altri nella tua situazione avrebbero comprato quote di una società di calcio, o avrebbero aperto una catena di pizzerie», gli fa notare Cavezzali con divertito stupore.

Cattelan però non è tipo da scelte comode, come dimostra la decisione di lasciare la conduzione di X Factor all’apice del successo per dedicarsi ad altro. Una scelta, questa, avvenuta in un momento particolare della sua vita: «Il periodo della pandemia ha coinciso con i miei quarant’anni, quel periodo in cui tiri un po’ le somme e decidi di fare qualcosa di diverso. Da lì sono usciti la mia esperienza teatrale, che non avevo mai fatto, la decisione di abbandonare X Factor e la decisione di iniziare un progetto imprenditoriale in un ambiente in cui sapevo di avere non tanto l’esperienza ma almeno un gusto da portare agli altri».

Alessandro Cattelan, con Matteo Cavezzali, a LugoCon i libri però, non è stato un colpo di fulmine, anzi. «Da ragazzo – racconta – non c’era verso di farmi leggere, tutto quello che volevo fare era giocare a pallone». Quando poi, a diciannove anni, si trasferisce a Milano per iniziare a lavorare a Mtv, si trova di fronte persone che sfoggiano una cultura musicale, cinematografica e letteraria a lui sconosciuta, e per la prima volta sperimenta il disagio di non sapere cosa dire. Così ha luogo il suo battesimo con la lettura, tutt’altro che “impegnato”: «Una persona che ha notato questo disagio mi ha regalato il primo libro che ho letto nella mia vita, che era Una porta nel cielo, la biografia di Roberto Baggio scritta da Ivan Zazzaroni», confessa tra le risate del pubblico. «Però – osserva – è stato importantissimo perché mi ha fatto capire che leggere non ti uccide, puoi benissimo arrivare in fondo e divertirti». In seguito, il suo interesse di lettore si è ampliato sempre di più, spingendolo a recuperare biografie, saggi, romanzi classici e contemporanei. Chi lo segue su Instagram, d’altra parte conosce bene la sua passione per la lettura, che qualche anno fa è sfociata nel fenomeno virale delle “recensioni veloci”: una foto degli ultimi libri letti, impilati l’uno sull’altro, accompagnata da un commento brevissimo: “si”, “no”, “bah”, “SIIIII” e così via. Da qui nasce l’idea della casa editrice, concepita come un mezzo per condividere con gli altri il proprio gusto in fatto di libri, ma anche per aiutare scrittori esordienti a emergere. «Inizialmente volevo una casa editrice che pubblicasse solo giovani under 25, poi però mi sono reso conto che essere giovani non è un merito, non è un sinonimo di talento. Quindi abbiamo dirottato su “esordienti”. So quanto sia difficile esordire, trovare qualcuno disposto a investire dei soldi suoi in un’idea tua». C’è poi un altro aspetto da considerare, e cioè che «ci siamo resi conto della difficoltà di una casa editrice che mirasse solo ai giovani scrittori perché i giovani di oggi hanno mille modi per esprimersi e sono tutti validi. Tra questi, scrivere è di sicuro il più faticoso. È strano trovare un ragazzo che abbia voglia di affrontare la fatica e la frustrazione che ti impone la scrittura».

In Accēnto Cattelan ha riunito una squadra piccola ma compatta, mettendo in pratica quanto appreso dalla tv e dalle altre esperienze pregresse. «Sui testi siamo d’accordo, ma sulle copertine litighiamo tantissimo, tipo asta del fantacalcio all’ultimo stadio». Le edizioni di Accēnto, infatti, si caratterizzano per una particolare cura estetica affidata al duo di grafici Paper Paper, ma anche per la selezione dei titoli: oltre ai già citati esordienti, accolti nella collana Accento acuto, ci sono Accento Grave («la collana dei libri fuori catalogo che è grave manchino nelle librerie italiane») e Dieresi, dedicata ai saggi. Tra i titoli proposti spiccano Madama Matrioska di Anja Boato, Manuale di caccia e pesca per ragazze di Melissa Bank e Baba di Mohamed Maalel.

Oggi Alessandro Cattelan guarda al presente, per nulla nostalgico del passato (alla domanda «Ti manca X Factor?» risponde con un tranquillo ma deciso «no»), e incerto, o forse semplicemente cauto e reticente, riguardo al futuro. Sembra aver trovato la sua dimensione ideale tra l’appuntamento quotidiano a radio Deejay, la televisione con “Stasera c’è Cattelan” e “#EPCC”, il teatro («l’unica esperienza – confessa – ad avermi messo seriamente in crisi») e, naturalmente, anche i libri.

Ma una cosa è sicura: colui che è considerato da molti il più bravo conduttore italiano non è tipo da starsene seduto tranquillo a godersi il meritato riposo. Ha altre idee da sperimentare, nuove avventure da intraprendere, e c’è da scommettere che saranno, come sempre, un grande successo.

Affidata la concessione per la manovra ferroviaria in porto: servizio H24

Contratto da 38 milioni di euro per 5 anni: impiegati 42 lavoratori e 8 locomotive

Ravenna 7La manovra ferroviaria nel porto di Ravenna sarà gestita per i prossimi cinque anni dall’associazione temporanea di imprese composta dalle società Mercitalia Shunting & Terminal del Gruppo Fs Italiane (Polo Logistica) e “Dinazzano Po”. La concessione ha un valore complessivo di 38 milioni di euro. Il servizio impiegherà un totale di 42 lavoratori, affiancati da personale di coordinamento e da istruttori, e un parco mezzi composto da 8 locomotive.

Con la firma del contratto non solo si amplia la flessibilità delle operazioni di manovra ferroviaria e l’orario di servizio (disponibile 24 ore al giorno e sette giorni su sette) ma aumenta anche l’interoperabilità dei sistemi digitali attraverso l’implementazione del modulo  “Rail” all’interno del Port Community System di Ravenna (il sistema informatico utilizzato dalla comunità portuale per la condivisione di dati e documenti e la digitalizzazione dei processi logistici), ai fini dello sviluppo di servizi digitali per l’efficientamento della logistica portuale tra il gestore della manovra, i terminalisti e le imprese ferroviarie.

Secondo le informazioni diffuse dal gruppo Fs, questo consentirà allo scalo portuale di disporre di migliori collegamenti con la rete ferroviaria nazionale e di potenziare un servizio strategico anche alla luce degli interventi di sviluppo infrastrutturale che si stanno realizzando, legati al progetto Hub Portuale di Ravenna e ai Progetti di Rfi per il potenziamento degli scali merci in sinistra e destra canale Candiano.

Nel porto di Ravenna transitano già diecimila treni ogni anno. I lavori dell’Hub stanno procedono secondo la programmazione stabilita, è fondamentale farsi trovare pronti anche con collegamenti ferroviari adeguati a sostenere l’aumento dei volumi di traffico che arriverà nei prossimi anni. In questa ottica si continua a lavorare con il Gruppo FS per realizzare al più presto anche i due nuovi scali merci con binari da 750 metri.

Vale la pena ricordare come nel comprensorio portuale di Ravenna, che conta oggi 35 chilometri totali di binari e dieci società raccordate alla ferrovia, siano state trasportate via treno nel corso del 2022 circa quattro milioni di tonnellate di merce (corrispondenti a circa 10.000 treni), con una incidenza del traffico ferroviario sul traffico totale del Porto pari al 13,5%.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi