lunedì
04 Agosto 2025

Una raccolta fondi per aiutare i cooperatori che hanno subìto danni dall’alluvione

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Boncellino

Confcooperative Romagna ha aperto una raccolta fondi per aiutare i cooperatori delle imprese associate che hanno subito danni dall’alluvione che ha colpito la Romagna e in particolare i comuni della Romagna faentina e della Bassa Romagna.

«Abbiamo già ricevuto tante segnalazioni da parte delle nostre imprese. È ancora presto per stimare i danni ma vogliamo essere pronti e fare tutto il possibile per aiutare le cooperative, le persone che vi lavorano e le loro famiglie – sottolinea il presidente di Confcooperative Romagna, Mauro Neri -. È il momento di restare uniti e cooperare».

Tutte le persone che vogliono contribuire alla raccolta fondi possono donare tramite bonifico al conto corrente bancario “Confcooperative Romagna per le cooperatrici e i cooperatori alluvionati” IBAN IT25 G 08542 23700 000000731028. Il conto è aperto presso la Bcc ravennate, forlivese e imolese che ha azzerato ogni costo di commissione per tutti i correntisti. Per chi non ha il conto presso l’istituto di credito cooperativo valgono le commissioni previste dalla propria banca.

A Conselice uno spettacolo dedicato al fenomeno del ritiro sociale

Evento organizzato dal Centro per le famiglie della Bassa Romagna nell’ambito di un progetto incentrato sulle tematiche dell’adolescenza

Immagine Dallo Spettacolo Fuori

Al teatro comunale di Conselice venerdì 5 maggio alle 20.45 va in scena “Fuori”, uno spettacolo dedicato al tema del ritiro sociale.

L’evento nasce per portare nei teatri una riflessione sul ritiro sociale, un fenomeno ancora molto recente, ma che già riguarda circa 100mila giovani in Italia.

Lo spettacolo è ideato e messo in scena dagli attori e dagli educatori di Cipiesse – Energie educative, una cooperativa sociale di Reggio Emilia che da vent’anni si occupa di prevenzione del disagio e promozione del benessere individuale e familiare.

Lo spettacolo conclude il ciclo di incontri pubblici del progetto Tiascolto, dedicati all’approfondimento delle tematiche dell’adolescenza e rivolti a famiglie, insegnanti e operatori che lavorano con i ragazzi. Il progetto, promosso dal Centro per le famiglie, in collaborazione con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e i servizi sanitari del territorio, si inserisce all’interno delle azioni di sostegno delle relazioni familiari previste dalla delibera regionale 1184/2020, per promuovere iniziative di contrasto al fenomeno del ritiro sociale in adolescenza.

È possibile prenotare al link https://bit.ly/fuori_conselice

Per ulteriori informazioni contattare il Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna al numero 366 6156306.

Con Polis debuttano a Ravenna “Libia” di ErosAntEros e Jeton Neziraj

Venerdì 5 maggio in scena l’ultima produzione dei “padroni di casa” e, in prima nazionale, “Vergine giurata” dell’autore kosovaro

ErosAntEros LIBIA
LIBIA di ErosAntEros (foto Dario Bonazza)

Con la giornata di venerdì 5 maggio prende via l’intenso fine settimana internazionale di POLIS Teatro Festival di Ravenna, rassegna di teatro contemporaneo europeo che dedica questa sua sesta edizione a un focus sui Balcani.

Si inizia (ore 20, Teatro Rasi) con LIBIA, l’ultimo lavoro di ErosAntEros, ovvero Agata Tomšič e Davide Sacco per l’occasione in veste creativa e non solo direzione artistica del festival. Lo spettacolo, vincitore del Progetto Cura e prodotto in collaborazione con Arci, arriva per la prima volta a Ravenna dopo una tournée che l’ha visto attraversare la penisola italiana. Come ha fatto l’artista-attivista Gianluca Costantini proponendo alla giornalista d’inchiesta Francesca Mannocchi di trasformare in un’opera di graphic journalism i suoi reportage, così Davide Sacco e Agata Tomšič trasformano le potenti immagini e parole di Costantini-Mannocchi in uno spettacolo multidisciplinare, di forte impegno civile e di alto valore estetico, che crea l’occasione per confrontarsi con il poliedrico musicista Bruno Dorella. Tre, infatti, gli elementi fondamentali riuniti nella regia di Davide Sacco: le voci di Agata Tomšič e Younes El Bouzari, la musica dal vivo di Bruno Dorella e i disegni di Gianluca Costantini animati da Majid Bita e Michele Febbraio.

Jeton Neziraj Vergine Giurata
Vergine Giurata di Jeton Neziraj (foto di Agon Mehmeti)

Alle ore 21.30 le Artificerie Almagià accolgono uno dei lavori più attesi di POLIS, la prima nazionale di Vergine giurata dell’autore kosovaro Jeton Neziraj, una produzione Qendra Multimedia (replica sabato 6 maggio ore 19.30). Lo spettacolo, che vede in scena gli attori Tringa Hasani, Semira Latifi e Kushtrim Qerimi, ha per protagonista la tradizione albanese delle vergini giurate, per cui le donne decidono irreversibilmente di vivere come uomini, rifiutando il sesso e le loro vite come donne per beneficiare di alcuni privilegi che, in quel territorio, soprattutto in passato, sono stati riservati solo agli uomini. Lo spettacolo, alla luce degli attuali dibattiti sulla questione di genere, si confronta con il concetto di libertà e la mancanza di essa in società con diversi valori, principi e costrutti sociali.
A seguire (ore 23) incontro con Anna Maria Monteverdi, Jeton Neziraj e la compagnia Qendra Multimedia.  L’incontro sarà trasmesso anche via streaming sui canali di ErosAntEros – POLIS Teatro Festival. Per la traduzione durante l’incontro si ringrazia Estranei, rivista indipendente e progetto culturale che si occupa di Mitteleuropa, Balcani e culture dell’Est.

Lo spettacolo di Jeton Neziraj andrà in scena in lingua albanese con soprattitoli in italiano e inglese, realizzati anche grazie alla preziosa collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì – Università di Bologna, iniziata lo scorso anno in occasione del focus internazionale sulla drammaturgia francese.

Acqua ancora alta a Bagnacavallo. Aiuti da Toscana e Veneto per pulizia delle case

L’aggiornamento della Regione dopo la riunione con i sindaci del territorio. Inviata la richiesta per accedere a un primo stanziamento di fondi in tempi brevi

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Boncellino

In queste ore sta iniziando il rendiconto dei danni causati dall’ondata di maltempo di questi giorni. Già questa mattina (4 maggio), la Regione ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una determinazione urgente, ossia una procedura speditiva d’emergenza, per poter accedere a un primo stanziamento di fondi, nel minor tempo possibile. E da oggi iniziano le operazioni di ripristino e ritorno alla normalità

È quanto annunciato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso delle due riunioni di questa mattina – la prima a Faenza, la seconda a Imola –, in cui ha incontrato i sindaci dei comuni colpiti dalle esondazione di corsi d’acqua e frane, insieme alla vicepresidente Irene Priolo e alla direttrice dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini.

«Confermo – ha dichiarato Bonaccini – che siamo di fronte a un evento eccezionale, con precipitazioni persistenti di dimensioni tali che non si erano mai verificate in così poco tempo. Ora, il nostro impegno è lavorare insieme per tornare il prima possibile alla normalità. Al momento, resta massima l’attenzione sull’Appennino per il pericolo di frane e micro-frane. Parliamo di un territorio colpito prima dalla siccità e poi da un’impressionante caduta d’acqua. E ci tengo a ribadire, qui nei luoghi maggiormente colpiti, che faremo tutto ciò che serve per assistere chi ha bisogno, adesso nell’emergenza e dopo, quando il ritorno alla normalità dovrà essere accompagnato con i risarcimenti dovuti e tutto il sostegno necessario».

L’aggiornamento. L’evoluzione della situazione ha portato al passaggio dello stato di allerta da rosso ad arancione. Stamani, alle 9, si è svolto un briefing tra la Sala operativa dell’Agenzia regionale di protezione civile e il Dipartimento nazionale. È emerso come, al momento, permangano situazioni di rotture/esondazioni sul Lamone (zona Bagnacavallo), non ancora risolte. Il livello d’acqua nelle campagne è alto, lambisce anche il centro cittadino (qui sotto un video di Luca Graziani dalla pagina di Emilia Romagna Meteo da Villanova di Bagnacavallo).

Quasi risolta, invece, la rottura dell’argine sinistro del Sillaro; rilevate piccole criticità sul Quaderna e sul Senio, dove sono state fatte alcune evacuazioni.

Nella giornata di ieri, i Vigili del fuoco (94 uomini nel bolognese, 68 nel ravennate, 61 in provincia di Forlì-Cesena) hanno effettuato oltre 800 interventi; altri 185 sono in coda nel ravennate e nel forlivese (recupero beni, svuotamento cantine).

Mobilitati mezzi meccanici per rimuovere terra, fango, detriti; ma anche droni, battelli, mentre da Venezia un elicottero ha integrato quello di Bologna.

Come stabilito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, a partire da stasera saranno operative colonne mobili di Veneto e Toscana a Castel Bolognese e a Imola, per effettuare la pulizia delle case e il pompaggio delle acque.

Disponibili altre cinque Regioni: sono pronte a intervenire se richiesto. Si sta valutando di convogliare le organizzazioni nazionali del volontariato di Protezione civile su Faenza.

Per quanto riguarda l’esercito, su richiesta delle Prefetture di Ravenna e Bologna, sono state attivate squadre per il monitoraggio degli argini dei fiumi.

Infine, due mezzi aerei sono disponibili a Cervia e a Rimini.

L’azienda compie 60 anni e invita alla festa tutti i cittadini alluvionati

Appuntamento per sabato 6 maggio, anche per forze dell’ordine e della protezione civile

Faenza Allagamenti Emilia Romagna Meteo
L’allagemento a Faenza

Fondata come piccolo laboratorio nel 1963 dal nonno, l’azienda Tinti Arturo festeggia i suoi primi 60 anni di storia sabato 6 maggio. I nipoti di Arturo (terza generazione) Amedeo e Riccardo festeggeranno dalle ore 17 in via Maestri del Lavoro, a Faenza, con l’intervento delle autorità previsto per le 17.30.

Considerata la critica situazione causata dall’alluvione di questi giorni, l’azienda ha deciso di estendere l’invito a tutti i cittadini che hanno subito danni e alle forze della protezione civile, della croce rossa, militari e civili che in queste ore sono impegnate per ristabilire la normalità sul territorio.

«Un invito per passare alcune ore in serenità e distrarsi dal grave evento che ha colpito la città di Faenza e non solo», scrivono dalla ditta artigiana, specializzata nella produzione, installazione e progettazione di tende da sole, vele ombreggianti, pergole, strutture per esterni e tendaggi per interni.

Tornano le colorate vetture a pedali, per una gara che premia velocità e… look

Sabato 6 maggio torna la manifestazione goliardica, ma anche competitiva

Cotignola accoglie anche quest’ anno le Vap, cioè le colorate e fantasiose vetture a pedali che sabato 6 maggio si contenderanno il XVI Gran premio internazionale Cotignola-Europa.

Questa manifestazione goliardica, ma anche competitiva a tutti gli effetti, vuole favorire le relazioni tra ragazzi e ragazze di diverse nazionalità. Parteciperanno infatti equipaggi provenienti da diverse città d’Italia e da altre nazioni come Francia, Turchia, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia e Portogallo. Anche quest’anno la scuola media “Luigi Varoli” di Cotignola si presenterà al via con quattro equipaggi.

Il ritrovo è previsto alle 15 in piazza Vittorio Emanuele II: qui gli equipaggi eseguiranno la coreografia di presentazione; a seguire raggiungeranno in parata il circuito protetto del parco Pertini. La partenza della gara vera e propria è prevista per le 17.15 e la vittoria andrà a chi avrà percorso più giri in 80 minuti.

A seguire ci saranno le premiazioni: la classifica sarà stabilita per il 50% dalla velocità, calcolata sul numero di giri percorsi, e per il restante 50% dal look, cioè dall’idea che ha ispirato la forma dell’auto, da come la carrozzeria è stata modellata e dipinta, dai costumi dei piloti e dall’animazione studiata ed eseguita dalla squadra prima della gara.

Musica e animazione accompagneranno tutto il pomeriggio.

La questura modifica il corteo contro il rigassificatore, le critiche dei promotori

Confermata la partenza alle 14 del 6 maggio dalla stazione ferroviaria ma la conclusione non sarà in piazza del Popolo e il tragitto userà strade meno centrali

Per Il Clima Fuori Dal FossileIl Comitato provinciale di Ravenna per l’ordine e la sicurezza pubblica ha deciso di modificare il percorso del corteo della manifestazione nazionale in programma a Ravenna il 6 maggio contro il rigassificatore. Il percorso è stato accorciato e distribuito su strade meno centrali e la conclusione sarà in piazza Kennedy anziché in piazza del Popolo perché il percorso che era stato già concordato avrebbe creato disagio alla cittadinanza. I promotori dell’iniziativa – la Rete Emergenza Climatica dell’Emilia Romagna, la Rete No rigassificatori No Gnl e il comitato per il Clima Fuori dal Fossile – lamentano che è stata tolta la piazza del Popolo al popolo.

«Una decisione autoritaria e prepotente – dicono gli organizzatori – che è arrivata proprio nel giorno del disastro idrogeologico della nostra regione esito di decenni di assenza di politiche di tutela del territorio e dell’ambiente. Cercare affannosamente di allontanare il corteo dal cuore della città con motivazioni imbarazzanti significa evidenziare la fragilità, l’isolamento e l’incapacità della politica e delle istituzioni di confrontarsi sul problema più drammatico che l’umanità si trova a dover affrontare: non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale e non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale».

Gli ambientalisti si chiedono perché non sia possibile esprimere democraticamente il dissenso: «Perché ci è negata piazza del Popolo, il luogo e lo spazio di tutte e di tutti, sede di Comune e Prefettura, le 2 istituzioni più importanti della città? Perché tanta preoccupazione e tanta necessità di contenere un corteo ecologista e pacifista? Di chi sono gli spazi e i luoghi pubblici della città? Viene il dubbio che ci sia stato uno scambio. I soggetti pericolosi sono quelli che pensano di essere i padroni della terra oppure quelli che la terra stanno cercando di salvarla?».

I manifestanti invitano tutti i partecipanti a trovarsi in stazione sabato 6 maggio alle 14.

Il meteorologo: «Mai state piogge di questa portata in 24 ore da almeno 73 anni»

Randi di Emilia-Romagna-Meteo e vicepresidente nazionale Ampro mostra i dati degli accumuli del 2 maggio a Casola Valsenio e San Cassiano sul Lamone, sulle colline ravennati

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La zona artigianale di Bagnacavallo nei pressi di Borgo Stecchi alle 6 del 4 maggio 2023. La Sp 253 chiusa al traffico per allagamento (foto di Robert Gavrelescu)

Le precipitazioni sul territorio ravennate nelle 24 ore del 2 maggio non hanno precedenti, a livello di accumulo, da almeno 70 anni. È il concetto espresso da Pierluigi Randi, originario di Alfonsine e meteorologo professionista, vice presidente nazionale dell’Ampro, associazione meteorologi professionisti. Randi collabora con Emilia-Romagna Meteo, un portale che diffonde dati raccolti da circa 400 stazioni Arpae e private, in un post su Facebook stamani ha provato a mettere in fila alcuni dati con il supporto di grafici «per sgombrare il campo dagli equivoci, almeno sulla parte meteo».

Il problema più grosso per quello che è accaduto in pianura deriva dalle precipitazioni accumulate sui primi rilievi: «È da lì che è scesa a valle l’enorme mole di acqua che ha ingrossato rapidamente fiumi e torrenti». Randi prende in considerazione i dati di Casola Valsenio e San Cassiano sul Lamone (area collinare ravennate) con riferimento alle precipitazioni nelle 24 ore del 2 maggio: «A Casola Valsenio 172,4 mm, a San Cassiano sul Lamone 165,2 mm. Messi a confronto con i dati a partire dal 1950, non si trovano numeri superiori per le precipitazioni massime giornaliere non solo per il mese di maggio, ma per tutti i 12 mesi. Soglia base di 80 mm/giorno».

Randi lascia da parte le polemiche sulla gestione e manutenzione del territorio, «che non mi competono», per concentrarsi sul profilo meteorologico/climatologico: «Si è trattato di un evento estremo senza ombra di dubbio, per il clima della zona, e di questo occorre tenere conto. Insomma, è piovuto davvero tanto, anzi troppo».

Il post su Facebook si chiude con un consiglio per quelli che, spesso in queste circostanze, si affidano alla memoria con commenti del tipo “Quando ero giovane pioveva anche più forte e non succedevano queste cose”: «I ricordi della nostra memoria valgono poco – dice Randi –, poichè la memoria umana è labile; per questo i dati vengono raccolti e archiviati onde rispolverarli alla bisogna».

Bassa Romagna: Fosso Vecchio sotto osservazione, rischio allagamenti a Rossetta

Il territorio tra Alfonsine, Bagnacavallo e Fusignano sta subendo ancora gli effetti più pesanti dell’alluvione. A Sant’Agata revocata un ordinanza di evacuazione

343995560 617001796729736 6693219351630687723 NLa popolazione residente nell’area di Rossetta, frazione lambita dal corso del fiume Senio tra Fusignano e Alfonsine, è stata preallertata dalla polizia locale della Bassa Romagna per il rischio di allagamenti dovuti all’ingresso delle acque del Fosso Vecchio, al momento la criticità più significativa che permane in Bassa Romagna dopo l’alluvione di ieri, 3 maggio 2023.

La polizia locale sta avvisando la popolazione residente sui comportamenti da assumere in caso di allagamento: recarsi ai piani alti, mettersi in sicurezza, rilevando sul posto eventuali particolari esigenze relative alla presenza di bambini, anziani o disabili. Per chi avesse necessità, è stato allestito un punto di raccolta che serve tutti i Comuni della Bassa Romagna al Pala Sabin (ex pala banca) a Lugo (via Sabin 50).

Proprio per le condizioni del Fosso Vecchio è chiusa la SP 253 San Vitale\via Albergone a Bagnacavallo alle porte della città nella zona artigianale. Dalla nottata l’allagamento si è esteso verso l’abitato di Villanova, coinvolgendo via Cocchi.

A Bagnacavallo le scuole sono chiuse e il traffico ferroviario risulta ancora sospeso fra Russi e Lugo (linea Castelbolognese-Ravenna).

A Sant’Agata sul Santerno invece revocata l’ordinanza di evacuazione: la popolazione nella zona di intersezione via Bastia/via Castellaccio può rientrare nelle case.

La raccomandazione delle autorità è di non recarsi sugli argini e di non avvicinarsi alle zone allagate per non intralciare i mezzi di soccorso e non mettersi a propria volta in pericolo. In caso di necessità è attivo il numero verde 800-072525.

A Bagnacavallo e nelle frazioni ancora allagamenti per la falla del Lamone

Ma la situazione in provincia è in miglioramento. L’aggiornamento

Bagnacavallo Allagata

Il meteo migliora e la situazione dei danni del maltempo in Romagna è in via di lento miglioramento ma ancora rimangono importanti problemi.

Nelle ultime ore la zona più critica è quella di Bagnacavallo e frazioni, dove sono proseguiti tutta la notte gli intervenenti di tamponamento della falla del Lamone.

L’allagamento si è esteso verso l’abitato di Villanova, coinvolgendo via Cocchi. È chiusa la provinciale San Vitale/via Albergone al ponte del canale Fosso Vecchio, così come via Cocchi e tutte le strade secondarie in direzione Villanova.

L’acqua, informa il Comune, rende particolarmente pericolose le strade, perciò “si invita la cittadinanza a prestare la massima attenzione e a rispettare i divieti di circolazione dove presenti, limitando gli spostamenti ai casi di necessità“.

Tutte le scuole del paese sono rimaste chiuse.

La piena del Lamone sta comunque iniziando a scendere.

Il traffico ferroviario risulta ancora sospeso tra Russi e Lugo (Castel Bolognese – Ravenna) e tra Lavezzola e Mezzano.

A Castel Bolognese nella notte è stata riaperta la via Emilia, allagata da 24 ore. A Conselice, dove aveva rotto il Sillaro, è stata adottato l’ordine di evacuazione di via Baldini e via della Cooperazione. A Faenza è stata riaperta la circonvallazione. (fonte Ansa.it)

De Pascale e gli allagamenti: «Ora interventi strutturali di lungo periodo»

Il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia interviene sul tema dell’alluvione al termine di una giornata che ha messo a dura prova il territorio

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Il fiume Lamone a Mezzano

«A seguito dell’emergenza legata alla criticità idraulica di queste ultime ore – si legge nella nota di Michele de Pascale – stiamo ricevendo moltissime manifestazioni di solidarietà per il territorio ravennate, in primis dalla Regione Emilia-Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini e la vice presidente Irene Priolo, ma anche dal Governo nazionale. Questo pomeriggio ho parlato a lungo con il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, che mi ha assicurato la sua piena attenzione alle vicende che stanno colpendo il nostro territorio e la sua disponibilità, già dai prossimi giorni, ad attivare tutte le procedure di legge e a capire insieme quali interventi straordinari siano necessari per un territorio così fragile e particolare come quello ravennate. Voglio anche ringraziare i parlamentari Dem dell’Emilia-Romagna per l’impegno che in queste ore hanno dimostrato nel rappresentare le istanze della nostra terra con spirito di collaborazione».

«Questa solidarietà – continua De Pascale – si sta trasformando in uno sforzo straordinario, anche con l’apporto di altre protezioni civili regionali, per fronteggiare l’emergenza. Con altrettanta energia sarà necessario da domani lavorare non solo per recuperare e indennizzare i tanti danni pubblici e privati provocati da questo evento avverso, ma anche e soprattutto per aumentare con forza gli investimenti e la sburocratizzazione legati agli interventi di difesa del nostro territorio, tanto importanti per la sicurezza delle persone, per lo sviluppo delle attività agricole e per la protezione di tutta la nostra comunità. Su questo fronte come Provincia di Ravenna saremo in prima fila già domani mattina (giovedì 4 maggio, ndr) a Faenza, insieme alla Regione Emilia-Romagna, per accelerare i processi di riparazione e gli interventi di recupero ma anche per far sì che questi siano anche l’occasione per un nuovo grande piano di investimenti strutturali di lungo periodo».

Omicidio Molducci: la badante era già sotto indagine per falsificazione di ricette

Udienza 1 / La 52enne Elena Vasi Susma e il 40enne Stefano Molducci sono imputati per il decesso del medico 67enne di Campiano, padre dell’accusato. Già previste sei udienze, sentenza a luglio

Danilo Molducci
Danilo Molducci

Ci sarà da esaminare una trentina di testimoni in tribunale (i giudici hanno dimezzato le liste presentate da accusa e difesa), le udienze già fissate in calendario sono per il momento sei, gli imputati saranno interrogati il 7 giugno, la sentenza si può prevedere entro luglio. Sono i paletti decisi oggi, 3 maggio, dalla corte d’assise a Ravenna nella prima udienza del processo per l’omicidio del medico Danilo Molducci, morto il 28 maggio 2021 nella sua abitazione di Campiano all’età di 67 anni. Imputati il figlio Stefano di 40 anni e la badante Elena Vasi Susma di 52 che si dichiarano innocenti sin dai primi momenti dopo la morte.

L’udienza odierna passa alla cronaca con un’ora di camera di consiglio per dirimere le questioni preliminari legate alla produzione di documenti da parte delle difese e un’ora per l’audizione dei primi tre testi portati della procura. Tre ufficiali di polizia giudiziaria che hanno avuto incarichi diversi nell’ambito delle indagini, sia quelle dirette all’accertamento delle eventuali responsabilità degli indagati e sia quelle già in corso prima del decesso del medico.

È infatti questo l’aspetto significativo emerso dalle prime battute del dibattimento. Quando Molducci morì, Susma risultava già sotto indagine per una presunta falsificazione di ricette mediche. Il procedimento a suo carico era partito all’inizio del 2021 su segnalazione di due farmacisti di Ravenna, insospettiti dalla frequenza delle prescrizioni che veniva utilizzate e dall’improvviso cambio di grafia sui documenti.

Il 26 maggio 2021, cioè due giorni prima della morte di Danilo Molducci, i carabinieri della stazione di Campiano eseguirono una perquisizione domiciliare e sequestrarono farmaci e documenti. Il luogotenente Giuseppe Casale ha ricordato in aula quell’operazione: «Il dottor Molducci era a letto, molto assopito e poco vigile, non credo si sia reso conto di cosa avveniva e non l’ho sentito parlare. Solo un rantolo che la badante ha interpretato come la richiesta di acqua». I due imputati, nelle dichiarazioni finora rese agli investigatori, hanno sempre lasciato intendere che in buona sostanza l’uomo fosse in grado di assumere farmaci in autonomia e avesse già avuto dei ricoveri per sovradosaggio (circostanza quest’ultima in effetti accaduta). L’accusa ritiene che l’uccisione avvenne proprio con una somministrazione massiccia di farmaci.

Stefano Molducci, nel giorno della morte del padre, andò dai carabinieri di Campiano in cerca di informazioni generiche su come poter disporre un’autopsia sul padre. È stato lo stesso militare a riportare questa circostanza.

L’ispettore superiore della squadra mobile di Ravenna, Danilo Morelli, ha invece ricostruito i dettagli che portarono all’apertura del fascicolo di indagine dopo quella che poteva apparire come la morte naturale di un uomo già debilitato dalla malattia. «Venimmo a sapere che nei mesi precedenti, il dottor Molducci si era rivolto a un avvocato di Forlì perché intendeva fare agire contro il figlio ritenendolo responsabile della perdita di alcuni milioni di euro per via di operazioni di finanza. Il legale forlivese a sua volta aveva messo in campo un investigatore privato per fare accertamenti sulle operazioni bancarie.

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