venerdì
15 Agosto 2025

A Bagnacavallo e nelle frazioni ancora allagamenti per la falla del Lamone

Ma la situazione in provincia è in miglioramento. L’aggiornamento

Bagnacavallo Allagata

Il meteo migliora e la situazione dei danni del maltempo in Romagna è in via di lento miglioramento ma ancora rimangono importanti problemi.

Nelle ultime ore la zona più critica è quella di Bagnacavallo e frazioni, dove sono proseguiti tutta la notte gli intervenenti di tamponamento della falla del Lamone.

L’allagamento si è esteso verso l’abitato di Villanova, coinvolgendo via Cocchi. È chiusa la provinciale San Vitale/via Albergone al ponte del canale Fosso Vecchio, così come via Cocchi e tutte le strade secondarie in direzione Villanova.

L’acqua, informa il Comune, rende particolarmente pericolose le strade, perciò “si invita la cittadinanza a prestare la massima attenzione e a rispettare i divieti di circolazione dove presenti, limitando gli spostamenti ai casi di necessità“.

Tutte le scuole del paese sono rimaste chiuse.

La piena del Lamone sta comunque iniziando a scendere.

Il traffico ferroviario risulta ancora sospeso tra Russi e Lugo (Castel Bolognese – Ravenna) e tra Lavezzola e Mezzano.

A Castel Bolognese nella notte è stata riaperta la via Emilia, allagata da 24 ore. A Conselice, dove aveva rotto il Sillaro, è stata adottato l’ordine di evacuazione di via Baldini e via della Cooperazione. A Faenza è stata riaperta la circonvallazione. (fonte Ansa.it)

De Pascale e gli allagamenti: «Ora interventi strutturali di lungo periodo»

Il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia interviene sul tema dell’alluvione al termine di una giornata che ha messo a dura prova il territorio

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Il fiume Lamone a Mezzano

«A seguito dell’emergenza legata alla criticità idraulica di queste ultime ore – si legge nella nota di Michele de Pascale – stiamo ricevendo moltissime manifestazioni di solidarietà per il territorio ravennate, in primis dalla Regione Emilia-Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini e la vice presidente Irene Priolo, ma anche dal Governo nazionale. Questo pomeriggio ho parlato a lungo con il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, che mi ha assicurato la sua piena attenzione alle vicende che stanno colpendo il nostro territorio e la sua disponibilità, già dai prossimi giorni, ad attivare tutte le procedure di legge e a capire insieme quali interventi straordinari siano necessari per un territorio così fragile e particolare come quello ravennate. Voglio anche ringraziare i parlamentari Dem dell’Emilia-Romagna per l’impegno che in queste ore hanno dimostrato nel rappresentare le istanze della nostra terra con spirito di collaborazione».

«Questa solidarietà – continua De Pascale – si sta trasformando in uno sforzo straordinario, anche con l’apporto di altre protezioni civili regionali, per fronteggiare l’emergenza. Con altrettanta energia sarà necessario da domani lavorare non solo per recuperare e indennizzare i tanti danni pubblici e privati provocati da questo evento avverso, ma anche e soprattutto per aumentare con forza gli investimenti e la sburocratizzazione legati agli interventi di difesa del nostro territorio, tanto importanti per la sicurezza delle persone, per lo sviluppo delle attività agricole e per la protezione di tutta la nostra comunità. Su questo fronte come Provincia di Ravenna saremo in prima fila già domani mattina (giovedì 4 maggio, ndr) a Faenza, insieme alla Regione Emilia-Romagna, per accelerare i processi di riparazione e gli interventi di recupero ma anche per far sì che questi siano anche l’occasione per un nuovo grande piano di investimenti strutturali di lungo periodo».

Omicidio Molducci: la badante era già sotto indagine per falsificazione di ricette

Udienza 1 / La 52enne Elena Vasi Susma e il 40enne Stefano Molducci sono imputati per il decesso del medico 67enne di Campiano, padre dell’accusato. Già previste sei udienze, sentenza a luglio

Danilo Molducci
Danilo Molducci

Ci sarà da esaminare una trentina di testimoni in tribunale (i giudici hanno dimezzato le liste presentate da accusa e difesa), le udienze già fissate in calendario sono per il momento sei, gli imputati saranno interrogati il 7 giugno, la sentenza si può prevedere entro luglio. Sono i paletti decisi oggi, 3 maggio, dalla corte d’assise a Ravenna nella prima udienza del processo per l’omicidio del medico Danilo Molducci, morto il 28 maggio 2021 nella sua abitazione di Campiano all’età di 67 anni. Imputati il figlio Stefano di 40 anni e la badante Elena Vasi Susma di 52 che si dichiarano innocenti sin dai primi momenti dopo la morte.

L’udienza odierna passa alla cronaca con un’ora di camera di consiglio per dirimere le questioni preliminari legate alla produzione di documenti da parte delle difese e un’ora per l’audizione dei primi tre testi portati della procura. Tre ufficiali di polizia giudiziaria che hanno avuto incarichi diversi nell’ambito delle indagini, sia quelle dirette all’accertamento delle eventuali responsabilità degli indagati e sia quelle già in corso prima del decesso del medico.

È infatti questo l’aspetto significativo emerso dalle prime battute del dibattimento. Quando Molducci morì, Susma risultava già sotto indagine per una presunta falsificazione di ricette mediche. Il procedimento a suo carico era partito all’inizio del 2021 su segnalazione di due farmacisti di Ravenna, insospettiti dalla frequenza delle prescrizioni che veniva utilizzate e dall’improvviso cambio di grafia sui documenti.

Il 26 maggio 2021, cioè due giorni prima della morte di Danilo Molducci, i carabinieri della stazione di Campiano eseguirono una perquisizione domiciliare e sequestrarono farmaci e documenti. Il luogotenente Giuseppe Casale ha ricordato in aula quell’operazione: «Il dottor Molducci era a letto, molto assopito e poco vigile, non credo si sia reso conto di cosa avveniva e non l’ho sentito parlare. Solo un rantolo che la badante ha interpretato come la richiesta di acqua». I due imputati, nelle dichiarazioni finora rese agli investigatori, hanno sempre lasciato intendere che in buona sostanza l’uomo fosse in grado di assumere farmaci in autonomia e avesse già avuto dei ricoveri per sovradosaggio (circostanza quest’ultima in effetti accaduta). L’accusa ritiene che l’uccisione avvenne proprio con una somministrazione massiccia di farmaci.

Stefano Molducci, nel giorno della morte del padre, andò dai carabinieri di Campiano in cerca di informazioni generiche su come poter disporre un’autopsia sul padre. È stato lo stesso militare a riportare questa circostanza.

L’ispettore superiore della squadra mobile di Ravenna, Danilo Morelli, ha invece ricostruito i dettagli che portarono all’apertura del fascicolo di indagine dopo quella che poteva apparire come la morte naturale di un uomo già debilitato dalla malattia. «Venimmo a sapere che nei mesi precedenti, il dottor Molducci si era rivolto a un avvocato di Forlì perché intendeva fare agire contro il figlio ritenendolo responsabile della perdita di alcuni milioni di euro per via di operazioni di finanza. Il legale forlivese a sua volta aveva messo in campo un investigatore privato per fare accertamenti sulle operazioni bancarie.

Crepa sull’argine destro del Lamone a Russi: strada chiusa ma nessuna evacuazione

La sindaca informa i cittadini via Facebook: il terreno sta cedendo all’altezza del maneggio perché il livello del fiume è sceso e manca la pressione dell’acqua

344812038 252518877306674 1764194364936084988 NNel pomeriggio del 3 maggio è stata individuata la formazione di una crepa nel fondo stradale della via che corre sull’argine destro del fiume Lamone a Russi, in corrispondenza del maneggio. È l’inizio di un cedimento dell’argine sollecitato dalla piena delle ultime 48 ore. Vietato salire in auto o a piedi sull’argine da via Madrara al Ponte di Ferro. Nella mattinata del 4 maggio il livello dell’acqua è rientrato nella golena, la crepa si sta allargando ed allungando. Si sono prodotte anche altre crepe, seppure meno vistose. L’area dovrà franare.

Il fiume ha straripato circa alla stessa altezza ma sul lato opposto allagando Boncellino: «Verosimilmente – scrive la sindaca Valentina Palli su Facebook – il varco che si è aperto a Bagnacavallo ha permesso al Lamone di non esondare nel nostro territorio». Palli definisce la crepa preoccupante e ha disposto la chiusura della strada con l’impegno a tenere monitorata l’evoluzione: «La Protezione civile – scrive la prima cittadina in serata su Facebook – ha verificato la genesi e la possibile evoluzione e sicuramente in quel punto il terreno dovrà scendere: non sappiamo di quanto né con quali conseguenze specifiche. Abbiamo allertato le famiglie coinvolte». Fino alla mattina del 3 maggio si è ritenuto non necessaria l’evacuazione.

Palli invita i cittadini, al di là delle prescrizioni, a non salire sugli argini: «La situazione è pericolosa, queste crepe si formano improvvisamente e finché non avremo potuto verificare la situazione con massima cautela è pericoloso. Peraltro ostacolate i soccorsi. Rispettate scrupolosamente questa prescrizione».

Controlli antidroga nelle scuole, nei guai otto studenti. Arrestato lo spacciatore

In manette un 56enne di Imola, professionista incensurato

Cane Antidroga Controlli Scuole FaenzaNei giorni scorsi i carabinieri (grazie all’aiuto dei cani antidroga) hanno trovato e sequestrato più di un etto di hashish nel corso di una serie di controlli nelle scuole superiori di Faenza, denunciando sei studenti tra i 14 e i 17 anni e segnalandone altri due per detenzione per uso personale.

Le indagini dei carabinieri hanno poi consentito di arrestare un 56enne di Imola, con l’accusa di spaccio di droga. La perquisizione nella sua abitazione ha infatti consentito ai militari di trovare più di un chilo e mezzo di droga, tra hashish e marijuana.

L’uomo, un professionista incensurato, è stato quindi fermato e portato in tribunale a Bologna, dove l’arresto è stato convalidato.

Maltempo, decreto ministeriale per mobilitazione nazionale della protezione civile

Accolta la richiesta del presidente della Regione Emilia-Romagna. Telefonata col presidente Mattarella

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Il fiume Lamone a Mezzano

Per far fronte ai gravi effetti del maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna tra il 2 e il 3 maggio, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato la richiesta per lo stato di mobilitazione: un atto con cui si chiedeva l’attivazione e l’intervento del sistema di Protezione civile nazionale in Emilia-Romagna e la copertura delle prime spese necessarie per affrontare l’emergenza. La richiesta è stata accolta dal Governo: il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha già firmato infatti il decreto.

La vicepresidente regionale, Irene Priolo, ha sottolineato l’eccezionalità della situazione, sia per il tempo di ritorno (un evento così ogni cento anni), sia per la piena contemporanea di 13 fiumi in allerta rossa. Per la maggior parte si tratta di affluenti del Reno: la crisi ha riguardato, quindi, il cosiddetto reticolo minore.

La situazione più delicata riguarda il fiume Lamone che ha tracimato rompendo anche gli argini a Boncellino.

«Una situazione che non ha precedenti storici, non era mai caduta così tanta acqua in poco tempo – afferma Bonaccini –. Desidero rivolgere il mio grazie al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che mi ha chiamato esprimendo vicinanza alla popolazione e ai territori, e gratitudine ai volontari e alla Protezione civile. Rinnovo inoltre il mio ringraziamento alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la vicinanza e il sostegno che ci ha garantito».

Faenza allagata, cittadini in canoa e Sup: «Abbiamo salvato alcune persone» – VIDEO

 

Sulla riva destra del Lamone, il fiume che ha spaventato Faenza uscendo dagli argini e allagando un quartiere della città, sono ancora in atto i soccorsi dei vigili del fuoco. Anche due privati cittadini, con una canoa chiesta in prestito a un amico, sono arrivati per aiutare, navigando in mezzo alle case.

«Abbiamo portato in salvo alcune persone, altre vogliono restare. Manca la luce, hanno bisogno di cibo di cibo e powerbank per caricare i cellulari», dicono prima di ripartire per un altro viaggio.

Anche un mezzo anfibio dei vigili del fuoco ha appena soccorso due anziani, uno con problemi di deambulazione che era stato ospitato al secondo piano da un vicino, Stefano Montefiori, che invece ha deciso di rimanere: «Ho paura che vengano i ladri in casa».

«Siamo senza luce e gas da questa mattina all’alba, per questo ho deciso di andare via», dice invece Antonella Pierazzoli, titolare della pizzetteria del paese, abbandonando l’argine con un trolley.

Intanto il livello dell’acqua sta calando ed è apparso il sole. Alcune pompe sono in azione per risucchiare l’acqua dalle strade. «Ma perché non portano le idrovore?», domanda un cittadino, scuotendo la testa. (fonte ANSA.it).

Il video è stato pubblicato, insieme a molti altri, sul sito localteam.it

Fiumi esondati: un morto, 400 persone evacuate, agricoltura ko, il ministro a Faenza

Ingenti danni dovuti alla rottura dell’argine del torrente Sillaro a Massa Lombarda, alle esondazioni del Lamone a Faenza e Boncellino e del Senio a Castel Bolognese. In 48 ore è caduta la pioggia attesa in tre mesi

Un morto, circa 400 persone evacuate, circolazione ferroviaria sospesa, ponti stradali chiusi, compromessa per intero l’annata 2023 della produzione di grano. Secondo le informazioni diffuse dalla Regione Emilia-Romagna e da Confagricoltura è questo il primo provvisorio bilancio delle alluvioni in provincia di Ravenna per le esondazioni di due corsi d’acqua tra ieri e oggi, 2 e il 3 maggio 2023. Il ministro Francesco Lollobrigida visiterà il Faentino per verificare direttamente la situazione, visitando alcune aziende alluvionate. Lo rende noto la deputata Alice Buonguerrieri (Fdi). Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, farà un sorvolo sulle zone maggiormente colpite insieme alla vicepresidente regionale Irene Priolo. La Regione è in contatto con il Governo per chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.

Alluvione in provincia di Ravenna: hanno esondato due fiumi

Il torrente Sillaro, tracimando, ha causato due rotte dell’argine: la più grande si è verificata a Massa Lombarda, dove in via Merlo – a valle di Portonovo -, sono in corso da ieri, 2 maggio, le operazioni di chiusura (evacuate 60 persone a Conselice). A Faenza l’esondazione del Lamone ha provocato l’allagamento nell’area Borgo Durbecco e della zona esterna dell’abitato (evacuate circa 250 persone), nella parte pedecollinare. Critica la situazione a Boncellino, nel comune di Bagnacavallo: sono già iniziate le operazioni di ricostruzione dell’argine del Lamone con la posa di massi ciclopici, evacuate alcune famiglie (non ci sono state evacuazioni a Traversara come scritto in un primo momento). A Castel Bolognese l’acqua è entrata in paese dopo la fuoruscita del Senio (evacuate 60 persone) e, come noto, un 80enne è deceduto travolto dall’acqua mentre in bici percorreva una zona interdetta alla circolazione.

Nella fascia pedecollinare, la pioggia caduta al suolo ha toccato in varie stazioni oltre 200 millimetri, superando i livelli di allarme e i massimi storici mai registrati. «Il fiume Senio e il Lamone – afferma la Regione – hanno fatto registrare in alcune sezioni livelli al colmo, prossimi al massimo misurabile dagli strumenti esistenti».

Quanta pioggia è caduta nel Ravennate

Nel ravennate, a Casola Valsenio si sono registrati 174,8 millimetri; a Monte Albano 185 millimetri. A Monte Romano, nel bacino del Lamone, 135 millimetri con tempo di ritorno di 47 anni. Nella sezione di Trebbio, 193 millimetri di pioggia.

Ecco alcuni dati delle precipitazioni riportate dalla pagina Facebook Emilia-Romagna Meteo: «Una delle perturbazioni piu’ intense degli ultimi anni. La pioggia caduta in 24 ore in alcune zone è stata quella attesa in circa 2/3 mesi: 156 mm a Monte Albano, 153 mm a Casola Valsenio e Riolo Terme, 151 mm a San Cassiano sul Lamone. In 24 ore a San Cassiano sul Lamone è caduta la pioggia attesa in oltre 3 mesi».

La Protezione civile regionale ha emanato un’allerta meteo rossa (rischio alto) per criticità idraulica che interessa anche il territorio della Bassa Romagna. Per mercoledì 3 e giovedì 4 maggio non si prevedono fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. I livelli idrometrici resteranno superiori alle soglie 3 e prossimi ai massimi storici nei tratti vallivi di Santerno, Senio, Lamone. Per giovedì 4 maggio si prevede il progressivo rientro al di sotto delle soglie 3.

Esondazioni dei fiumi, strade interrotte in provincia di Ravenna

In provincia di Ravenna per l’innalzamento del fiume Lamone è stato chiusa al traffico la statale 16 Adriatica dal km 136,100 ed il km 147 a Mezzano. Transito riaperto nel pomeriggio. Per l’esondazione del fiume Senio inoltre permane l’interdizione al traffico, in via precauzionale, della SS 9 “via Emilia” nel comune di Castelbolognese dal km 72 al k km 66,300. I flussi di traffico in direzione Rimini vengono deviati al km 72 sulla SP 47 mentre i mezzi in direzione Bologna sono deviati sulla SP29 al km 66,300.

Coldiretti: i danni del maltempo a causa di scarsa manutenzione del territorio

«I danni al territorio e purtroppo anche alle persone – commenta il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – sono da addurre alla scarsa manutenzione del territorio e in particolare degli alvei fluviali con burocrazia in eccesso e norme ormai datate che impediscono agli agricoltori, primi custodi del territorio, di dare il proprio contributo pur avendo forze e mezzi, ma il crollo degli argini è imputabile anche al proliferare della fauna e in particolare degli animali fossatori come le nutrie che ancora in troppi amano difendere e proteggere». E sono sempre le lungaggini burocratiche a finire nel mirino del presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte: «Abbiamo infrastrutture come casse di espansione e reti di canali di scolo che sono realizzate appositamente per far fronte a questi eventi, afferma il Presidente Dalmonte – e che per assurdi vincoli e lacci burocratici, dopo mesi ed anni dal loro completamento, sono ancora inutilizzabili, questi sono gli assurdi paradossi che mettono in ginocchio il territorio e il nostro Paese».

Al festival Polis di Ravenna una dissacrante commedia sul quieto vivere

Il 4 maggio in scena al teatro Rasi lo spettacolo di Marco Ceccotti, vincitore della rete nazionale “In-Box 2022”

Questa Marco Ceccotti Splendida Non Belligeranza
Foto Claudia Pajewski

Si intitola Questa splendida non belligeranza, lo spettacolo scritto e diretto da Marco Ceccotti, evento di punta il 4 maggio (ore 21 al teatro Rasi), della programmazione del festival intermazionale POLIS di Ravenna. La commedia che vede in scena Giordano Domenico Agrusta, Luca Di Capua e Simona Oppedisano, si snoda tra ironia dissacrante e cinismo sul devastante quieto vivere quotidiano. Un figlio ossessionato dalla morte racconta finali a persone che sono alla fine della loro esistenza.
Un padre, pacifista emotivo, si guadagna da vivere decora
ndo sanitari per dei dittatori. Una madre, ironizzatrice cronica, cerca la felicità nei libri horror. Le loro giornate sono piene di abitudini rassicuranti, piccoli rimpianti, sogni rimandati, traumi ricercati e insalate scondite. Vorrebbero odiarsi quel tanto che basta per essere persone normali, ma è difficile odiarsi per chi non è mai riuscito a dirsi neanche un “ti voglio bene”.
Lo spettacolo è vincitore di “In-Box 2022”, rete nazionale di teatri, festival e istituzioni, che promuove alcune delle esperienze produttive più interessanti della scena emergente italiana, della quale POLIS è entrato a far parte lo scorso anno.

Proseguono anche le repliche di Muoio come un paese, (ore 18.00 e ore 19.30 partenza dal teatro Rasi) una camminata immersiva nei luoghi di Ravenna, per venti spettatori alla volta. Dal testo del noto autore greco Dimitri Dimitriadis, interpretato e diretto dalla poliedrica performer e regista italo-svedese Gemma Hansson Carbone.
Nella mattinata si replica anche lo spettacolo  A come Srebrenica di e con Roberta Biagiarelli, intenso monologo dedicato al genocidio di Srebrenica, per un progetto speciale dedicato alle ragazze e i ragazzi delle scuole superiori di Ravenna.

È morto un anziano in bicicletta, travolto dalle acque del Senio esondato

È successo a Castel Bolognese, in una strada chiusa per precauzione

Allagamenti Maltempo 3 maggioUn uomo di oltre 80 anni è morto in mattinata a Castel Bolognese, travolto dalle acque del Senio esondato.

Secondo le prime ricostruzioni – citiamo un’agenzia dell’Ansa – l’uomo sarebbe andato in bicicletta in una strada che era stata chiusa per precauzione e sarebbe morto annegato.

I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti.

«È una situazione molto difficile, è crollato un pezzo di argine e abbiamo evacuato una frazione predisponendo il palazzetto per l’accoglienza» – ha detto all’Ansa Luca Della Godenza, sindaco di Castel Bolognese.

Causa esondazioni da maltempo, le persone evacuate su tutta la provincia di Ravenna sono circa 450. In molti centri sono stati predisposti palazzetti dello sport, palestre e altre strutture per l’accoglienza.

Allerta lungo l’asse del Lamone. Ma il livello dell’acqua sta scendendo – FOTO

Sopralluogo del sindaco a Mezzano, dove la Reale è stata chiusa

In relazione ai fenomeni di criticità idraulica in corso, le autorità segnalano che al momento la situazione peggiore riguarda l’asse del Lamone e quindi tutte le località lungo la stessa: Bagnacavallo, Boncellino, Traversara, dove si sono verificate diverse rotture arginali e conseguenti esondazioni, Villanova di Bagnacavallo, Glorie e Mezzano, «dove fortunatamente sembra che il livello dell’acqua stia cominciando a diminuire leggermente», dice il presidente della Provincia Michele de Pascale.

La Reale, come già comunicato, è chiusa tra il km 136,100 e il km 147. Sul posto sono presenti le squadre Anas e le Forze dell’Ordine per la gestione della viabilità e per consentire la riapertura in sicurezza nel più breve tempo possibile. I percorsi alternativi prevedono la deviazione, in corrispondenza con la rotatoria di via Rossetta – via Sinistra Canale, sulla SP8 verso Bagnacavallo per proseguire sulla A14 dir fino all’innesto con via San Vitale al km 147, come da indicazioni in loco; oppure SP1 fino a Sant’Alberto e poi SP24 – via Basilica fino a ricongiungersi alla statale 16.

Si stanno posizionando sacchi di sabbia per alzare le sommità arginali a Mezzano e nei punti dove necessario.

Il sindaco Michele de Pascale si sta recando in questi minuti (il comunicato è di poco prima il mezzogiorno del 3 maggio, ndr) personalmente a Mezzano insieme con il prefetto Castrese De Rosa e funzionari della Protezione civile, dopo avere partecipato alla riunione dei Coc dei vari Comuni della Provincia e del Ccs, convocati congiuntamente in Prefettura.

Le istituzioni raccomandano fortemente alla popolazione, in particolare a chi abita in prossimità dei fiumi, di prestare la massima attenzione, non andare in scantinati o altri luoghi interrati e di prepararsi, nel caso di peggioramento della situazione, anche all’eventualità di doversi allontanare dalla propria abitazione.

Concertone coi ragazzi delle scuole apre l’edizione 50 di “Ravenna Jazz”

Il 4 maggio al teatro Alighieri, al via l’anniversario del festival con la grande orchestra di studenti di “Pazzi di Jazz”. Si celebra la musica di Charles Mingus

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L’edizione 2022 di “Pazzi di Jazz” (foto Giampaolo Solitro)

Ravenna Jazz festeggia quest’anno il 50esimo anniversario. Ad aprire la rassegna – giovedì 4 maggio dalle 21 al teatro Alighieri – sarà il “concertone” del progetto “Pazzi di Jazz”, arrivato alla decima edizione, un traguardo raggiunto rimanendo sempre fedele al suo originale format ma aggiornando il cast artistico. A coronamento di un percorso didattico e formativo che coinvolge numerose scuole ravennati, quattro celebri artisti (Tommaso Vittorini, Mauro Ottolini, Alien Dee e Mauro Negri) saliranno sul palcoscenico assieme alle orchestre giovanili e ai cori dei quali hanno curato la preparazione.

Animatore di “Pazzi di Jazz” sin dalle sue origini, Tommaso Vittorini, noto compositore e direttore d’orchestra, salirà sul podio del concerto. A lui si devono anche gli arrangiamenti originali eseguiti nel corso della serata. Legato a “Pazzi di Jazz” sin dalla prima edizione è anche il giovane e pluripremiato rapper-beatboxer Alien Dee. Acquisto più recente ma ormai familiare agli studenti ravennati è l’esuberante trombonista Mauro Ottolini, mentre per la prima volta si unisce a questa squadra il sassofonista Mauro Negri: due solisti di riferimento del jazz nazionale.
Alla guida di questi affermati professionisti di fama internazionale saranno affidati i giovanissimi studenti provenienti dalla scuola media Don Minzoni (Orchestra dei Giovani e Orchestra Don Minzoni) e la scuola primaria Mordani (il coro Swing Kids). Il coro a cappella Teen Voices riunirà poi studenti provenienti da vari istituti superiori.

La musica del geniale contrabbassista Charles Mingus è stata al centro dei laboratori didattici e poi anche del concerto finale all’Alighieri. Ancora enorme è l’influenza esercitata dal suo lascito musicale, nel quale convivono le radici del blues e l’estetica di Duke Ellington, la forza di Coltrane e la creatività di Charlie Parker, rese uniche e diverse dalla sintesi fattane da Mingus, personalità non meno sovrumana di quella dei suoi modelli. L’accostamento in altorilievo tra la concezione compositiva e l’improvvisazione, in Mingus, sprigiona un’energia dalla forza libertaria, un’espressività al calor bianco.

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