venerdì
15 Agosto 2025

Il porto di Ravenna assegnato a una nave con 69 migranti, 20 resteranno in provincia

L’imbarcazione battente bandiera tedesca della ong Sos Humanity ha recuperato i naufraghi (tra cui 18 minori) da un gommone senza carburante al largo della Libia. È il terzo sbarco in Romagna in quattro mesi

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Le fasi del soccorso in mare in una foto postata su Twitter dalla ong Sos Humanity

Ravenna è il porto assegnato dalle autorità italiane alla nave Humanity 1 battente bandiera tedesca, della ong Sos Humanity, per lo sbarco dei 69 migranti soccorsi in mare al largo della Libia nella notte tra il 19 e 20 aprile. I migranti, tra cui 18 minori non accompagnati, 50 uomini e una donna, sono stati trovati a bordo di un piccolo gommone sovraffollato. La nave si trova ora a circa 900 miglia nautiche da Ravenna e l’arrivo è previsto non prima del pomeriggio del 24 aprile (nel riquadro in fondo alla pagina è possibile seguire la posizione in tempo reale della nave).

Secondo le informazioni diffuse via Twitter dalla ong, nessuno indossava giubbotti di salvataggio e il carburante a bordo era esaurito. Forti venti e onde alte oltre due metri hanno reso le operazioni di soccorso particolarmente impegnative. I sopravvissuti sono esausti, molti erano disidratati e una persona era priva di sensi al momento del salvataggio, ma le loro condizioni sono state stabilizzate.

Nel pomeriggio odierno, giovedì 20 aprile, si è svolta in prefettura a Ravenna una riunione per definire i dettagli della gestione dello sbarco. È stato concordato che le operazioni saranno effettuate nel terminal crociere di Porto Corsini, come successe per i due attracchi della Ocean Viking (31 dicembre e 18 febbraio), in quanto per quel giorno non sono previste crociere e il terminal sarà disponibile.

Successivamente i migranti saranno dislocati tra le varie prefetture dell’Emilia-Romagna (12 a Bologna, 3 a Ferrara, 6 a Forlì-Cesena, 10 a Modena, 4 a Parma, 3 a Piacenza, 2 a Ravenna, 6 a Reggio Emilia, 5 a Rimini), mentre per i 18 minori non accompagnati si sta valutando una prima accoglienza a Ravenna, secondo le disponibilità nel territorio provinciale.

 

Pineta protetta disboscata abusivamente, sopralluogo per il ripristino del verde

Il Comune di Ravenna ha ispezionato l’area di 7.700 mq a Marina Romea dove è stata distrutta abusivamente una pineta protetta. Ripristino in autunno. Indagini in corso per individuare gli autori dello scempio a ridosso del fiume Lamone

23 04 20 Sopralluogo Pineta2Una superficie di circa 7.700 metri quadrati di pineta a Marina Romea, in area protetta all’interno del Parco del Delta, è stata disboscata abusivamente e stamani, 20 aprile, si è svolto il sopralluogo dei rappresentanti del Comune di Ravenna per progettare gli interventi necessari a ripristinare gli habitat distrutti. Nell’attesa dell’individuazione dei responsabili (il consigliere comunale di Lista per Ravenna ha presentato un esposto riguardo una email circolata nei giorni scorsi), il Comune anticiperà le risorse necessarie, che verranno poi loro imputate.

23 04 20 Sopralluogo PinetaL’accesso all’area, attualmente sotto sequestro nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri forestali, è stato autorizzato dalla procura della Repubblica che ha accolto la richiesta del servizio Ambiente del Comune.

Oltre ai carabinieri forestali per le formalità necessarie all’accesso, erano presenti il dirigente del servizio Tutela ambiente e territorio del Comune di Ravenna, Stefano Ravaioli, tecnici del Comune, il direttore del Parco del Delta del Po, Massimiliano Costa, e gli assessori alle Aree naturali, Giacomo Costantini, e al Verde pubblico e legalità, Igor Gallonetto.

Una nota scritta diffusa dal Comune fa sapere che dall’esame delle condizioni dell’area è emerso come i danni agli habitat presenti siano consistenti. La stima dei danni e l’attuale condizione dell’area costituiscono i primi indispensabili elementi di valutazione per progettare l’intervento di completo ripristino, che sarà realizzato da Comune di Ravenna e Parco del Delta del Po auspicabilmente già nel prossimo autunno.

La “lupologa” Mia Canestrini presenta il suo nuovo libro al Bicio Papao

Mia CanestriniCon l’incontro con Mia Canestrini, autrice di Nelle terre dei lupi (edizioni Piemme), inaugurerà alle 19 di oggi, giovedì 20 aprile, la nuova rassegna “The Book Club” che si terrà al Bicio Papao (via Spalato 276, Milano Marittima), promosso da Walter Meoni, titolare dello stabilimento.

Sarà un modo anche per affrontare il difficile tema della convivenza fra la specie umana e le specie animali, soprattutto quelle ritenute pericolose come il lupo, di cui si scorgono sempre più frequentemente segnali di presenza anche nell’area di Ravenna, oppure l’orso, ormai temutissimo nelle zone turistiche alpine anche alla luce dei recentissimi casi di cronaca.

Mia Canestrini, zoologa, laureata in Scienze Naturali, specializzata in Conservazione di Biodiversità Animale, dopo il successo del suo primo libro La ragazza dei lupi (Piemme), è diventata fra le divulgatrici scientifiche più apprezzate nella scena italiana, è conduttrice di alcuni programmi Rai, cura la rubrica “La Bella e le Bestie” di Radio 105, ed è autrice per l’agenda Smemoranda.

I media le hanno attribuito il titolo di “lupologa” poiché si è specializzata nello studio del temuto e misterioso mammifero, dedicandovi oltre 17 anni di approfondite ricerche fra il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Il Parco nazionale dell’Appennino e l’Irpinia.

Un milione dalla Regione per aiutare inquilini e proprietari a ridurre gli affitti

Parte una campagna informativa sull’iniziativa dell’Emilia-Romagna per agevolare chi ha un Isee inferiore a 35mila euro e un contratto di locazione da almeno un anno. I contributi pubblici coprono una parte del mancato guadagna per il padrone dei muri

RAVENNA 14/12/04. FOTO AEREE DI RAVENNA
Una foto aerea di Ravenna

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di mettere a disposizione un milione di euro in contributi per i proprietari di alloggi che, d’accordo con i propri inquilini, intendono abbassare il canone di locazione. In questo modo, gli inquilini potranno ridurre il proprio affitto, mentre i proprietari riceveranno un contributo che andrà a coprire parte della riduzione del canone.

Chi può avere i contributi per l’affitto della Regione Emilia-Romagna?

Possono fare domanda gli inquilini con cittadinanza Italiana, o di uno Stato appartenente all’Unione europea, o in possesso di un permesso di soggiorno di durata di almeno un anno o permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo; un Isee (ordinario o corrente) in corso di validità non superiore a 35mila euro, essere titolare o contitolare del contratto di affitto ad uso abitativo registrato regolarmente da almeno un anno.

Sono esclusi dal contributo gli inquilini che nello stesso anno hanno già ricevuto un contributo dal Fondo per l’emergenza abitativa, dal Fondo per la morosità incolpevole o dal Fondo Affitto, oltre da chi è assegnatario di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica o chi ha un contratto di locazione a uso abitativo con categorie catastali A/1, A/8, A/9, cioè immobili di pregio o ville.

Tipologie di rinegoziazione dei canoni di affitto

Il programma prevede due tipologie di rinegoziazione. La prima fa riferimento all’abbassamento del canone di affitto libero o concordato. In questo caso la riduzione deve essere di almeno il 20 percento per una durata minima non inferiore a 6 mesi. L’affitto mensile rinegoziato a carico dell’inquilino non può essere superiore a 800 euro.

Il contributo che il proprietario riceverà a seguito della rinegoziazione del canone d’affitto sarà diverso in base ai mesi di durata della rinegoziazione: tra i 6-12 mesi, il proprietario riceverà il 70 percento del mancato incasso per un massimo di 1.500 euro totali; tra 12 e 18 mesi il contributo sarà pari all’80 percento del mancato introito, per un massimo di 2.500 euro totali; oltre i 18 mesi il contributo sarà pari al 90 percento del mancato introito, per un massimo di tremila euro totali.

Il canone di locazione da considerare è quello specificato nel contratto di locazione, comprensivo delle rivalutazioni Istat. Non sono considerate le spese condominiali e accessorie.

La seconda tipologia di rinegoziazione prevede la modifica della tipologia contrattuale da libero a concordato e abbassamento del canone d’affitto. In questo caso, il nuovo contratto a canone concordato non può avere un canone mensile superiore a 700 euro.

Il contributo che il proprietario riceverà sarà pari all’80 percento del mancato incasso, calcolato sui primi 24 mesi del nuovo contratto, per un massimo di 4mila euro totali. La riduzione del canone è la differenza tra il canone del contratto originario e quello del nuovo contratto come definito dagli accordi territoriali. Non sono considerate le spese condominiali e accessorie.

Come presentare la domanda per i contributi per l’affitto della Regione Emilia-Romagna?

Per presentare la domanda, proprietari e affittuari inquilini devono rivolgersi al Comune in cui si trova l’alloggio o alle eventuali organizzazioni degli inquilini e dei proprietari aderenti.

Maggiori informazioni si possono trovare a questa pagina, dove sarà possibile trovare informazioni non soltanto sulla misura delle rinegoziazioni ma anche sulle altre politiche regionali a favore della casa.

Una campagna informativa sui contributi della Regione per gli affitti

Per far conoscere questa opportunità è in partenza una campagna di comunicazione che spiega in dettaglio come aderire. Gli Urp dei Comuni, gli Sportelli Casa, le sedi di Acer, le associazioni di Proprietari e Sindacati Inquilini, gli uffici delle Agenzie delle Entrate riceveranno i materiali di comunicazione (brochure in 4 lingue – italiano, inglese, francese, arabo, manifesti, locandine e cartoline) realizzati per supportare la misura delle rinegoziazioni.

La campagna sarà rivolta ai cittadini anche attraverso spot radio, spot video, campagna social e inserzioni sui quotidiani locali, allo scopo di diffondere il più possibile la conoscenza di questa opportunità offerta dalla Regione.

Corso di formazione gratuito in Spagna per 5 giovani sull’imprenditorialità creativa

Un bando curato dal Comune di Russi che è il partner italiano di un progetto che coinvolge Romania, Danimarca, Serbia e Turchia

Novità Formative Nell’offerta Interaziendale A Catalogo 2018Il Comune di Russi è alla ricerca di cinque giovani fra i 18 e i 30 anni interessati a partecipare a un corso di formazione sull’imprenditorialità creativa e sulle opportunità offerte dalla valorizzazione delle tradizioni e dell’artigianato. La formazione, in lingua inglese, si svolgerà dal 22 al 29 maggio 2023 a Priego de Cordoba, in Spagna, nell’ambito del progetto “Paths4Crafts: Cultural Entrepreneurship” di cui il Comune di Russi è il partner italiano. Maggiori dettagli a questo link del sito del Comune di Russi.

Per candidarsi occorre inviare il curriculum e una breve lettera motivazionale all’indirizzo email cultura@comune.russi.ra.it entro il 26/04/2023. Per maggiori informazioni: Ufficio Cultura 0544-587642. Il progetto è sostenuto finanziariamente dal programma Erasmus+: il vitto, l’alloggio e la formazione sono interamente coperti, secondo le regole del programma Erasmus+. Le spese di viaggio saranno rimborsate al partecipante dall’organizzazione ospitante fino a un importo massimo di 275 euro, previa presentazione dei documenti di viaggio da e per la destinazione (carte d’imbarco, fatture, ecc).

Il bando si rivolge a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti in Italia e con una discreta conoscenza della lingua inglese, interessati alle tematiche del progetto e disposti a partecipare attivamente a tutte le attività previste dal corso di formazione. «Si cercano persone dotate di spirito di squadra e mentalità aperta, disposte a condividere la propria esperienza nella propria comunità».

Gli obiettivi principali del progetto sono quelli di promuovere e incoraggiare l’imprenditorialità e lo spirito creativo tra i giovani europei come opportunità di sviluppo personale e professionale e condividere esperienze e buone pratiche tra le organizzazioni partecipanti con l’intenzione di creare sinergie che favoriscano lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile attraverso elementi culturali e tradizionali, con lo scopo di creare nuovi posti di lavoro legati alle tradizioni di ogni regione.

Precipita deltaplano a Filetto: morti un 32enne di Riolo Terme e il suo istruttore

I due erano partiti dal campo volo di Villafranca di Forlì

Fatjon Garxenaj
La vittima Fatjon Garxenaj

Un 32enne di Riolo Terme, Fatjon Garxenaj, è morto precipitando con un deltaplano nella serata di ieri, 19 aprile. A perdere la vita anche il suo istruttore, Bernardino Panzacchi, un 69enne di Pianoro di Bologna.

I due erano partiti dal campo volo di Villafranca di Forlì verso le 18 per un’escursione aerea d’addestramento a bordo di un deltaplano a motore biposto.

Per cause ancora in corso di accertamento, il velivolo è precipitato un’ora dopo, schiantandosi in un campo agricolo a Filetto, nel territorio del comune di Ravenna, a poca distanza comunque dal campo volo di Villafranca.

I due sono morti sul colpo. Il 32enne di Riolo, di origini albanesi, lavorava come operaio in un’azienda di Castel Bolognese.

Rubano di notte in tre negozi e un autobus: un 22enne arrestato, il complice in fuga

Con un martello hanno sfondato vetrine e finestrini. La refurtiva è stata restituita ai proprietari: diverse centinaia di euro, un trolley e un telefono cellulare

Ladro Negozio ModificataNella notte tra il 17 e il 18 aprile nella zona della stazione ferroviaria di Ravenna sono stati compiuti tre furti in esercizi commerciali (un negozio di bici, una piadineria e un bar) e in un autobus di linea parcheggiato: i carabinieri hanno arrestato un 22enne ravennate ritenuto responsabile dei colpi con un complice che si è dato alla fuga.

L’allarme antintrusione di un esercizio commerciale ha richiamato l’intervento del personale di un istituto di vigilanza privata e di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Ravenna in via Alberoni. I militari sono riusciti a bloccare il 22enne. L’intera refurtiva, consistente in denaro contante per diverse centinaia di euro, un trolley e un telefono cellulare, è stata recuperata e riconsegnata agli aventi diritto.

Grazie al sistema di videosorveglianza della città, i carabinieri sono riusciti a ricostruire la dinamica con cui si sono svolti i fatti: i due autori si sono serviti di un martello per infrangere le vetrine dei negozi e il finestrino del veicolo.

Torna Polis, festival internazionale di teatro contemporaneo, con focus sui Balcani

A cura di ErosAntEros, dal 2 al 7 maggio in vari luoghi di Ravenna. Il programma

POLIS 2023 Immagine Disegno Di Gianluca CostantiniDal 2 al 7 maggio torna a Ravenna Polis Teatro Festival, con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomšič di ErosAntEros, che, in questa sua sesta edizione, rafforza la sua vocazione di festival di teatro contemporaneo europeo con un focus internazionale sui Balcani e un epilogo in collaborazione con Ravenna Festival il 10 e 11 giugno.

La nuova edizione – con oltre 25 eventi diffusi tra Teatro Rasi, Artificerie Almagià, Mar – Museo d’Arte della città, Teatro Socjale e Teatro Alighieri – mette al centro del festival i maggiori protagonisti della scena contemporanea europea, incentivando il dialogo tra culture e generazioni differenti di artisti, studiosi e spettatori.

Spettacolo simbolo di questa edizione dedicata ai Balcani è Dannato sia il traditore della patria sua! del regista bosniaco-croato Oliver Frljić, uno degli artisti più provocatori del panorama teatrale europeo, lavoro sulla disgregazione dell’ex-Jugoslavia, che a 13 anni dal debutto continua ad attraversare i più importanti palcoscenici del mondo.

Ancora, tra le ospitalità di primo piano, il drammaturgo kosovaro Jeton Neziraj, che, con lo spettacolo, in prima nazionale, Vergine giurata, affronta la tradizione albanese delle donne che decidono di vivere come uomini, mettendola in relazione con le questioni di genere e lo show business contemporanei; e Branko Šimić, artista poliedrico originario di Tuzla (Bosnia), città gemellata con la Provincia di Ravenna, che con l’installazione performativa Il minatore di Husino, rievoca, in chiave disco, la rivolta dei minatori di Husino (1920) per riflettere sulla transizione dal socialismo al post-capitalismo.

Riflettori puntati anche su artisti internazionali più giovani, ma già affermati all’interno del panorama teatrale europeo, con le prime italiane del progetto transdisciplinare dell’artista italo-svedese Gemma Hansson Carbone (tratto dal poema Muoio come un paese del grande autore Dimitris Dimitriadis), del collettivo francese Zone –Poème-, coprodotto e ospitato da Polis con una tappa del progetto internazionale Ennemi, incentrato sul concetto di nemico, allestito nelle sale del Mar, e Gejm, potente spettacolo sulla rotta migratoria balcanica, della nuova promessa del teatro documentario sloveno Žiga Divjak.

Gli spettacoli internazionali del Balkan focus sono tutti in lingua originale con soprattitoli, realizzati anche grazie alla preziosa collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì – Università di Bologna.

In un progetto dedicato alla storia dei paesi balcanici non poteva mancare lo spettacolo A come Srebrenica, interpretato da Roberta Biagiarelli, che dal suo debutto nel 1998 è stato replicato più di 600 volte in Italia e all’estero, presente al festival anche all’interno di un progetto speciale pensato per le scuole superiori. Completa il Balkan focus il giovane talento italo-albanese Klaus Martini, con il monologo PPP ti presento l’Albania, miscellanea di storie autobiografiche, rielaborazioni autoriali ed estratti dalle opere di Pasolini, al Teatro Socjale di Piangipane.

In programma, anche gli ultimi due lavori di ErosAntEros, la compagnia curatrice del festival: lo spettacolo multidisciplinare Libia, tratto dall’omonima graphic novel di Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini, e Gaia, il nuovo spettacolo partecipativo e site-specific sul tema dell’emergenza climatica che, coprodotto con Ravenna Festival, debutterà il 10 e 11 giugno al Teatro Alighieri.

Il disegno simbolo di Gianluca Costantini del festival di quest’anno vede come protagonista una bambina con una stella tra le mani. «Una stella che in passato e in altri luoghi ha assunto diversi colori – si legge nella cartella stampa -, ma che Polis desidera gialla come auspicio per un’Europa di pace tra i popoli e nei confronti del nostro pianeta. Auspicio che vogliamo coltivare per il futuro».

Il programma del festival, attraverso le reti nazionali In-Box e L’Italia dei Visionari, ospita anche compagnie emergenti italiane, accompagna gli spettacoli con momenti di incontro e convegni internazionali con artisti, critici e studiosi (anche in streaming), attività formative e progetti partecipativi (Biglietti sospesi, Biglietti Under30, Laboratori teatrali per studenti universitari e cittadini, Parteci-Polis), in un’ottica di inclusione e cittadinanza attiva che è anima del festival sin dalla prima edizione.

IL PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO

  • Martedì 2 maggio (ore 18.30 partenza dal Teatro Rasi e in replica il 3 e 4 maggio) il festival prende il via con la prima nazionale di Muoio come un paese, spettacolo itinerante: una camminata immersiva nei luoghi di Ravenna, per venti spettatori alla volta. Dal testo del noto autore greco Dimitri Dimitriadis, interpretato e diretto dalla poliedrica performer e regista italo-svedese Gemma Hansson Carbone. Un progetto di ricerca artistica aperto, libero, che coinvolge l’artista e il suo pubblico in una esplorazione collettiva di diverse pratiche artistiche e scientifiche (teatro, architettura, antropologia, archeologia, body art, poesia e cartografia). Lo spettacolo viene approfondito dall’incontro con Gemma Hansson Carbone e il critico Alessandro Iachino (mercoledì 3 maggio, ore 20, Teatro Rasi sala Mandiaye N’Diaye).
  • La prima giornata di festival prosegue con i due spettacoli, sempre al Teatro Rasi, scelti direttamente dai cittadini attraverso il progetto L’Italia dei Visionari, realizzato in collaborazione con Cantieri Danza, che quest’anno ha coinvolto una quarantina di persone provenienti da tutta la provincia di Ravenna. Alle ore 20 va in scena la Compagnia Lumen con Come la roccia, l’acqua e la neve, che racconta di due storie crudeli e poetiche di donne che compiono scelte coraggiose. Due storie intrecciate che trasportano lo spettatore in due mondi: la Puglia e l’Albania di qualche decennio fa; a seguire (ore 21.30) la regista e autrice Luisa Guarro presenta Una storia per Euridice, monologo visionario, in napoletano e italiano, un virtuoso gioco di cambi di voce e personaggi, di danze e canti d’amore disperato. Una riflessione sulla condizione delle donne-ninfe la cui essenza di spiriti sempreverdi e liberi, viene repressa in difesa dell’ordine costituito, della famiglia e del patriarcato. La serata si conclude (ore 22.30) con un momento di dialogo tra i cittadini Visionari e gli artisti.
  • Mercoledì 3 maggio (ore 21) va in scena nel Ridotto del Teatro Rasi A come Srebrenica di e con Roberta Biagiarelli, uno dei ritratti più veri e intensi che il teatro abbia dedicato al genocidio di Srebrenica. Un’attrice sola sul palco diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone. Lo spettacolo va in scena anche giovedì 4 maggio (ore 10) nella grande sala del Teatro Rasi per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori di Ravenna, nel tentativo, attraverso il teatro, di far conoscere alle nuove generazioni momenti importanti della storia europea contemporanea.
  • Giovedì 4 maggio (ore 21, Teatro Rasi) l’autore Marco Ceccotti porta in scena Questa splendida non belligeranza (selezione In-Box 2022), una commedia moderata, tra ironia dissacrante e cinismo sul devastante quieto vivere quotidiano. Spettacolo vincitore di In-Box 2022, rete nazionale di teatri, festival e istituzioni, che promuove alcune delle esperienze produttive più interessanti della scena emergente italiana, della quale Polis è entrato a far parte l’anno scorso.
  • Si prosegue, venerdì 5 maggio (ore 20, Teatro Rasi) con lo spettacolo Libia di ErosAntEros, vincitore del bando Cura 2021 e finalmente a Ravenna dopo una tournée che nel 2022 l’ha visto attraversare la penisola italiana. Come ha fatto l’artista-attivista Gianluca Costantini proponendo alla giornalista d’inchiesta Francesca Mannocchi di trasformare in un’opera di graphic journalism i suoi reportage, così Davide Sacco e Agata Tomšič trasformano le potenti immagini e parole di Costantini-Mannocchi in uno spettacolo multidisciplinare, di forte impegno civile e di alto valore estetico, che crea l’occasione per confrontarsi con il poliedrico musicista Bruno Dorella. Tre gli elementi fondamentali: voci, musica e disegni animati. Il tema è la Libia dei nostri giorni, ma una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei social media.
  • Alle ore 21.30 le Artificerie Almagià accolgono uno dei lavori più attesi di Polis, la prima nazionale di Vergine giurata dell’autore kosovaro Jeton Neziraj, una produzione Qendra Multimedia (in replica sabato 6 maggio ore 19.30). Lo spettacolo ha per protagonista una vergine giurata, tradizione albanese in cui le donne decidono irreversibilmente di vivere come uomini, rifiutando il sesso e le loro vite come donne per beneficiare di alcuni privilegi che, in quel territorio, soprattutto in passato, sono stati riservati solo agli uomini. Lo spettacolo, alla luce degli attuali dibattiti sulla questione di genere, si confronta con il concetto di libertà e la mancanza di essa in società con diversi valori, principi e costrutti sociali. A seguire (ore 23) incontro con Anna Maria Monteverdi, Jeton Neziraj e la compagnia Qendra Multimedia.
  • Ricca di appuntamenti la giornata di sabato 6 maggio. Tra questi lo spettacolo cult Dannato sia il traditore della patria sua! (ore 21.30, Teatro Rasi) del geniale e provocatorio Oliver Frljić. Uno degli spettacoli sloveni più rappresentati al mondo, prodotto dallo Slovensko Mladinsko Gledališče di Lubiana. Una performance che parla del crollo della Jugoslavia attraverso la bocca degli attori, affrontando gli stereotipi politici a 30 anni dai tragici eventi. Un teatro di realtà, impegnato, rude, post-drammatico e post-moderno, che si occupa di noi e del tempo che stiamo vivendo. A seguire (ore 23 Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) incontro con Gianni Manzella, la compagnia e Branko Šimić.
  • Alle ore 20.45 il ridotto del Teatro Rasi (in replica domenica 7 maggio ore 18) ospita un altro atteso appuntamento, la prima nazionale de Il minatore di Husino di Branko Šimić. Un’intensa installazione/performance in cui il minatore simbolo della rivolta dei lavoratori di Husino degli anni ‘20, è reincarnato in una statua di specchi, un’opera di mosaico contemporaneo, che richiama la cultura disco, per riflettere sulla transizione al post-capitalismo e guardare con occhi diversi al futuro.
  • Nel pomeriggio (ore 17 e in replica domenica 7 maggio ore 15) si attraversano le sale del Mar – Museo d’Arte della città, per assistere alla prima assoluta di Nemico (attraversando i Balcani) del collettivo francese ZONE -poéme-, coproduzione di Polis Teatro Festival pensata appositamente per gli spazi del Mar e sviluppata a seguito di una lunga residenza degli artisti nei Balcani, per riflettere sul concetto di nemico oggi in quei territori e conoscere meglio le guerre che attraversano il nostro presente.
  • La giornata è arricchita (ore 15 – Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) dalla tavola rotonda sul teatro contemporaneo dei Balcani con studiosi, giornalisti e critici internazionali: Ivan Medenica, Sasho Ognenovski, Dubravka Vrgoč, coordinati da Natasha Tripney.
  • Polis termina la prima settimana di questa sua sesta edizione domenica 7 maggio con spettacoli e incontri di approfondimento. Si inizia presto, alle ore 12 al Teatro Socjale di Piangipane il racconto teatrale PPP ti pre-sento l’Albania del giovane artista italo-albanese Klaus Martini. Da una parte c’è il Friuli di Pasolini, dall’altra c’è l’Albania di Ilir, trasparente alter ego di Martini, che ricava, dal ritrovarsi di Pasolini nella terra d’origine della madre, la spinta a ritrovarsi a sua volta. E a seguire, come da tradizione, si rimane insieme per pranzare gustando un piatto di cappelletti realizzati dai volontari del Teatro Socjale. Novità di quest’anno è la possibilità di acquistare i biglietti dello spettacolo con incluso il servizio navetta in partenza alle ore 11 di fronte al Teatro Rasi.
  • Alle 16 (Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) è previsto un importante momento di approfondimento e riflessione sui temi trattati dal festival grazie alla tavola rotonda Conflitti, migrazioni e prospettive di integrazione: Balcani ed Europa tra passato e futuro, a cura del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e del Centro Europe Direct della Romagna, con i professori Stefano Bianchini e Marco Zoppi, con gli artisti Simone Cappelle e Žiga Divjak, coordinati dalla professoressa Annalisa Furia.
  • Chiude la giornata, alle ore 19.30 (Artificerie Almagià), lo spettacolo più atteso di domenica: Il gioco di Žiga Divjak, nuova promessa del teatro documentario sloveno. Un lavoro di forte coinvolgimento sulla rotta migratoria balcanica, prodotto dallo Slovensko Mladinsko Gledališče. Persone che hanno camminato attraverso metà del mondo per fuggire da guerre, persecuzioni, violenze e povertà, chiamano l’ultimo pezzo della loro strada, il pezzo che li porta dalla Bosnia alla destinazione sicura in Europa, il gioco. Il gioco non ha regole, la legge non si applica, la violenza è brutale, i rischi sempre più pericolosi, le possibilità sempre più ristrette, e la destinazione sempre più lontana. In molti provano più volte, anche venti o trenta volte; è un gioco fatto di numeri.

Il programma prosegue con un epilogo straordinario in collaborazione con Ravenna Festival il 10 e 11 giugno, al Teatro Alighieri, dove debutta in prima nazionale Gaia, la nuova produzione di ErosAntEros sul tema del cambiamento climatico, che vede in scena anche non-professionisti (cittadini, studenti, attivisti) del territorio.
Ultimo momento di approfondimento: domenica 11 giugno (ore 17, Sala Corelli), Festival e green: la sostenibilità negli eventi culturali e nello spettacolo dal vivo, tavola rotonda a cura di Ateatro con operatori teatrali internazionali ed esperti ambientali. Momento che sottolinea l’impegno del festival a favore della sostenibilità ambientale, non solo a livello di contenuti ma anche attraverso le scelte produttive, organizzative e comunicative messe in atto.

Info: 328 6145699.

Foto alla nipotina di sei anni seminuda, nonna 62enne a processo per pedopornografia

Le immagini sono state individuate su un cellulare intestato alla donna, mentre su quello dato in uso alla bimba c’erano immagini di sex toys e scene di sesso. I fatti sono emersi nell’ambito della separazione fra i genitori

Una donna di 62 anni è a processo a Ravenna per detenzione di materiale pedopornografico. Si tratta di foto della nipote di sei anni, figlia del figlio dell’imputata, rinvenute su un cellulare intestato alla nonna. Invece su un altro telefono, in possesso della bambina come regalo della nonna, gli inquirenti hanno trovato immagini a tema sessuale come sex toys e adulti in atteggiamenti espliciti. I fatti risalgono al 2020 ed emersero nell’ambito di una separazione tra i genitori della bambina, all’epoca dei fatti di 6 anni. La vicenda processuale è riportata da Il Resto del Carlino e Il Corriere Romagna in edicola oggi, 19 aprile. Con la psicologa la piccola ha parlato di “giochi brutti” per definire quello che accadeva a proposito di quelle foto. La prossima udienza è fissata a maggio.

Spazio A rivisita il mito del labirinto, in scena sul palcoscenico del Socjale

Lo spettacolo, ispirato al “Minotauro” di Dürrenmat, in anteprima il 20 aprile a Piangipane

Im Labyrinth Spazio A
Foto Nias Zavatta

Im Labyrinth è lo spettacolo di Spazio A in scena – in anteprime nazionale – al teatro Socjale di Piangipane, giovedì 20 aprile alle 21, da un’idea di Marco Montanari che ne cura anche la regia, con Rendy Anoh, Camilla Berardi, Silvia Rossetti, Marco Saccomandi, con musiche originali e live electronics di Davide Salvadori (produzione Spazio A). Gli interventi drammaturgici originali sono di Silvia Rossetti. Dramaturgia di Camilla Berardi, costumi di Flavia Ruggeri, disegno luci di Lucia Ferrero, scene di Spazio A e la consulenza per il movimento di Monica Francia.

Incontrare il minotauro di Friedrich Dürrenmatt significa perdersi in un labirinto in cui parola, movimento e immagini si fondono per dare luogo a un racconto tridimensionale del mito. La ricerca sonora ha guidato il percorso di creazione per arrivare a una rappresentazione in cui la bestia muta si esprime attraverso il proprio corpo, mentre le parole sono lasciate ad Arianna e alla madre Pasifae, due figure narranti.

Al termine dello spettacolo seguirà l’incontro con la compagnia, in dialogo con il drammaturgo e regista Eugenio Sideri.

Il terzo romanzo di Alberto Cassani in libreria dal 21 aprile

Al centro del nuovo lavoro dell’ex assessore alla Cultura una sindaca minacciata da un bombarolo, in una città di provincia che sembra Ravenna…

Alberto Cassani La Bomba

Sarà in libreria dal 21 aprile il terzo romanzo di Alberto Cassani, La bomba, edito da Baldini+Castoldi.

Al centro del racconto c’è una città di provincia, che potrebbe sembrare Ravenna. E c’è una sindaca, una donna giovane, single e di origini straniere. Che finisce sotto minaccia. Tutto parte da alcuni messaggi anonimi rivolti alla sindaca, con cui un aspirante bombarolo lancia un ultimatum: la sindaca ha 30 giorni per decidere, o si ritira dalla politica o la bomba scoppia.

«In un clima di odio, rabbia e violenza – si legge nella cartella stampa -, nel quale i secondi fini della politica fanno i conti coi condizionamenti dell’economia, la sindaca può contare solo sull’aiuto del professor Carlo Fabbri, un insegnante di mezza età con solidi princìpi e scarse ambizioni, che per i casi della vita è anche il segretario locale del suo partito. La cronaca dei 30 giorni, dal primo messaggio anonimo fino allo scadere dell’ultimatum (fissato provocatoriamente proprio il 25 aprile, giorno della Liberazione), racconta un susseguirsi di trame e sospetti che lasciano aperta qualunque soluzione, fino alla fine, quando tutto può ancora accadere».

Alberto Cassani (1965) è nato e vive a Ravenna, dove è stato assessore alla Cultura dal 1997 al 2011, oltre che coordinatore della candidatura a Capitale Europea della Cultura. Per Baldini+Castoldi ha pubblicato L’uomo di Mosca (2018) e Una giostra di duci e paladini (2021).

Del libro se ne parlera il 5 maggio, alle 18, alla libreria Feltrinelli di Ravenna con l’autore in dialogo con Matteo Cavezzali, direttore di “Scrittura Festival” e l’assessore comunale alla cultura Fabio Sbaraglia.

Un comitato locale tra prefettura e Ragioneria dello Stato per i controlli sul Pnrr

Un nucleo di 14 persone fornirà supporto alle amministrazioni locali nell’attuazione dei progetti

IMG 1523È stato istituito a Ravenna un presidio tra la prefettura e la Ragioneria territoriale dello Stato in Romagna per fornire supporto alle amministrazioni locali titolari di interventi Pnrr per monitoraggio, controllo e rendicontazione. Il nucleo è composto da 14 persone (10 unità della prefettura e 4 della Ragioneria).

Il presidio unitario opererà con una distribuzione delle attività specifiche. la prefettura per la verifica di carattere formale della documentazione di rendicontazione implementata dal soggetto attuatore che rappresenta attività essenziale per sbloccare i pagamenti (tra cui le verifiche antimafia); la Ragioneria svolgerà funzioni di supporto e monitoraggio degli investimenti.

«Abbiamo voluto firmare questa importante intesa – ha dichiarato il prefetto Castrese De Rosa – che recepisce il protocollo stipulato tra il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno e il Dipartimento della Ragioneria dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze,  per contribuire a migliorare l’efficacia complessiva dei processi di gestione e attuazione delle progettualità Pnrr, mediante iniziative sinergiche di supporto diretto a favore delle amministrazioni locali attuatrici».

«Abbiamo posto le basi – ha dichiarato la direttrice della Ragioneria territoriale dello Stato di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, Cinzia Farinelli – per una proficua collaborazione con la prefettura, alla presenza degli attori protagonisti del Pnrr, vale a dire i Comuni. Vogliamo assicurare la nostra massima disponibilità a supporto ed ausilio in questa delicata fase. Il presidio territoriale servirà anche per organizzare verifiche periodiche ed incontri formativi».

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