venerdì
22 Agosto 2025

Il negozio di dischi “sopravvissuto”, ai tempi dello streaming

Rok, a Ravenna, compie 25 anni. «Il vinile ora è una moda: oggi la vera mosca bianca è l’acquirente di cd…»

Marcello Pirazzoli RokSe, nel 2022, devo pensare a un’azione poetica, quasi eroica, è gestire un negozio di dischi, per di più in una città come Ravenna, non esattamente una metropoli. È per questo che il 25° compleanno di Rok, il negozio di Marcello Pirazzoli (che ora si trova in via degli Ariani), quasi mi commuove.

Marcello, da dove è iniziato tutto? E come è sopravvissuto un negozio che non si è mai allineato alle mode?
«Rok ha aperto nel 1997, quando avevo 28 anni, in via Baccarini, dove sono rimasto un anno e mezzo, fino al 1998. Già lì, senza rendermene conto, la maggior parte di quello che avevo era abbastanza fuori dal circuito commerciale. Però mi rodeva un po’ il fatto che mentre gli altri negozi erano sempre pieni, Rok non lo era, proprio perché le mie proposte erano, diciamo così, strane, rispetto a ciò che andava in quel periodo. Allora decisi di spostarmi ancora più nel cuore del centro cittadino, in via Santi Muratori, e di cominciare a tenere anche tanti dischi commerciali. In questo negozio sono stato fino al 2009, e devo dire che i primi 4, 5 anni mi hanno un po’ stressato, perché capire quante copie di Ramazzotti o Jennifer Lopez occorreva avere in negozio per non perdere clienti non faceva assolutamente per me. Ho deciso quindi di tornare in una situazione più mia, riappropriandomi degli inizi e arrivando a una sorta di compromesso tra ricerca e commerciale».

Nel 2009 c’è stato un altro trasferimento.
«Sì, nella piazzetta interna di via IV novembre, e lì, con l’esperienza maturata negli anni, ho puntato esclusivamente su una proposta ben precisa, lontana dal mainstream. Sto parlando di Ecm, elettronica di ricerca, Constellation, jazz in tutte le sue declinazioni, cose così. Sono rimasto fino all’anno scorso, quando mi sono trasferito nel nuovo negozio, all’angolo tra via degli Ariani e via Paolo Costa. In via IV novembre mi sentivo un po’ fuori luogo».

In 25 anni di esperienza sei passato attraverso cambiamenti epocali della fruizione musicale.
«L’evoluzione è stata notevole, quando aprii c’erano ancora le musicassette, per dire, ma il cambiamento più radicale è avvenuto negli ultimi 7-8 anni, con la nascita dello streaming a pagamento, tipo Spotify, che ormai hanno tutti. Però, nonostante tutto, sono riuscito a mantenere una base di veri appassionati di musica – con veri appassionati non intendo assolutamente solo quelli di musica colta o di ricerca, ma anche quelli che ascoltano rock e pop – che non potranno mai prescindere dalla musica “fisica”, su supporto concreto. Che poi non sono solo appassionati storici. Penso alla rinascita del vinile, che è un po’ ambigua: ci sono tantissime persone che acquistano i dischi in vinile solo perché va di moda, non tanto per vera passione. È un bell’oggetto da avere in casa, che però magari non si ascolta nemmeno, per ascoltare invece lo stesso album su Spotify. In questo momento la vera mosca bianca è l’acquirente di cd, tanto che sempre più artisti, soprattutto mainstream, non li fanno nemmeno più perché è antieconomico. Ma il cd è ancora vivo, molti clienti lo preferiscono comunque al vinile».

Alla fine focalizzarsi su una proposta abbastanza di nicchia ha pagato, visto che di negozi di dischi a Ravenna non ce ne sono praticamente più.
«Sì, in effetti la scelta mi ha dato ragione. Certo, non navigo nell’oro, se avessi una famiglia farei fatica a mantenerla, però non sono mai in perdita, considerando che negli ultimi 3-4 anni in Italia l’80% dei negozi di dischi classici ha chiuso. Però ne son nati di nuovi ma diversi, tipo, proprio a Ravenna, Jean Music Room, di Gianni Corbari (in via Girolamo Rossi, ndr), specializzato in vinili soprattutto vintage e rari».

Hai un “disco della vita”?
«Il mio preferito di sempre è Quiet City di Pan American».

Stagione d’opera e danza al teatro Alighieri, al via le prevendite biglietti

Sipario dal 14 gennaio, in calendario tre titoli operistici e tre coreografici, fino al  23 aprile. Le schede degli spettacoli

Tamerlano Accademia Bizantina
“Il Tamerlano” di Accademia Bizantina

Da oggi sono in prevendita i singoli biglietti della stagione d’opera e danza del Teatro Alighieri, al via fra un mese con sei spettacoli fino a primavera. L’acquisto si può fare direttamente al botteghino del teatro (anche telefonicamente allo 0544  249244) oppure online sul sito teatroalighieri.org,e nei consueti punti vendita (IAT Ravenna e Cervia, tutte le filiali della Cassa di Risparmio di Ravenna). Il costo dei biglietti per le rappresentazioni operistiche varia da 15 a 45 euro; per gli spettacoli di danza dai 10 ai 30 euro. Prezzi speciali per i giovani: under 18, a 5 euro; under 30 (platea e palchi), per l’opera 20 Euro, per la danza 15 euro.

Il cartellone prevede tre titoli operistici e tre spettacoli di danza e balletto, in calendario dal 14 gennaio al 23 aprile.

Il sipario si alza sulla Stagione Opera con il nuovo allestimento de Il Tamerlano (14, 15 gennaio). Sottolineandone la dimensione al contempo barocca e atemporale, il regista Stefano Monti integra il teatro di figura e gli interventi coreografici della DaCru Dance Company; cuore musicale ne è l’orchetsra ravennate Accademia Bizantina, che dell’opera ha già firmato una celebrata incisione per l’etichetta Naïve Classique (in scena anche Bruno Taddia, Filippo Mineccia e Delphine Galou che avevano partecipato al disco del 2020 come Bajazet, Tamerlano e Asteria). Completano il cast Gianluca Margheri (Bajazet nella replica del 15 gennaio), Marie Lys come Irene, Federico Fiorio come Andronico e Giuseppina Bridelli come Idaspe.

La Boheme Cristina M. Muti
“La bohéme” di Cristina Mazzavillani Muti (foto di Silvia Lelli)

La bohème (24, 26 marzo) concepita da Cristina Mazzavillani Muti per la “Trilogia d’Autunno” di Ravenna Festival 2015 combina avanzate tecnologie audio e video all’onirica fantasia di Odilon Redon, tra i principali artisti del movimento simbolista. Al soprano armeno Juliana Grigoryan, che ha appena vinto il primo premio al concorso Operalia, oltre al premio del pubblico, è affidato il ruolo di Mimì, a Alessandro Scotto di Luzio quello di Rodolfo. Christian Federici, Clemente Antonio Daliotti e Andrea Vittorio De Campo completano il quartetto dei bohémiens; Alessia Pintossi è Musetta. Alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sulle pagine pucciniane c’è Nicola Paszkowski.

A completare il percorso Opera, è Il barbiere di Siviglia (21, 23 aprile) di Gioachino Rossini. Dopo L’isola disabitata proposta nella passata Stagione, Luigi De Angelis (Fanny & Alexander) torna alla regia, curando anche scene e luci mentre Chiara Lagani firma i costumi. Sul podio dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta c’è Giulio Cilona, Kapellmeister alla Staatsoper di Hannover. Nei panni di Figaro Alessandro Luongo, Matteo Roma in quelli del Conte di Almaviva, mentre Rosina è Mara Gaudenzi e Don Bartolo è interpretato da Omar Montanari.

Asylum Kibbutz Dance Company
“Asylum” della Kibbutz Contemporary Dance Company (foto di Eyal Hirsch)

Ad accompagnare il percorso anche Prima dell’opera, tre incontri di approfondimento nella nobile cornice di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy), tutti alle 18 e a ingresso libero: Guido Barbieri per Il Tamerlano (13 gennaio), Susanna Venturi per La bohème (23 marzo); Luca Baccolini, collaboratore per Il barbiere di Siviglia (20 aprile).

L’itinerario Danza si apre con la MM Contemporary Dance Company (12 febbraio, fuori abbonamento): incrociando la rassegna “ToDay ToDance” in collaborazione con Cantieri Danza, la compagnia di Michele Merola porta a Ravenna un doppio ritratto d’epoca. Nel caso di Ballade di Mauro Bigonzetti si tratta degli anni Ottanta, che il coreografo racconta ispirandosi allo scrittore Pier Vittorio Tondelli e a una drammaturgia musicale che include Prince, Frank Zappa, Leonard Cohen, i CCCP. Elegia di Enrico Morelli, su musiche di Chopin e Giuseppe Villarosa, si concentra su un oggi dominato dal senso di smarrimento, attraverso una danza corale di individui accomunati dalla ricerca di un’identità, di una rotta, di paesaggi familiari.

La tecnica e l’energia degli interpreti della Kibbutz Contemporary Dance Company (4, 5 marzo) – compagnia israeliana che Yehudit Arnon, sopravvissuta ad Auschwitz, fondò nel 1973 in un kibbutz sulle colline della Galilea – saranno incanalate in Asylum, con cui il direttore artistico Rami Be’er esamina concetti quali identità ed estraneità, senso di appartenenza e libertà, interrogandosi sul destino di coloro che chiedono asilo…invitandoci all’empatia per una condizione che ha radici nell’esperienza esistenziale di ognuno di noi, diversamente impegnati nella ricerca di un luogo da poter chiamare “casa”.

2021/09/10 L'oiseau De Feux Thierry Malandain ©Olivier Houeix ©Olivier Houeix
“Serata Stravinskij” del Malandain Ballet Biarritz (foto di Olivier Houeix)

Un doppio simbolo di rinascita e forza vitale è al centro della Serata Stravinskij che vede il ritorno a Ravenna del Malandain Ballet Biarritz (11, 12 marzo), con ventidue danzatori impegnati a misurarsi con pagine musicali che hanno fatto la storia (e la leggenda) della danza. Nella rilettura di Thierry Malandain, L’uccello di fuoco è un “traghettatore di luce” che porta consolazione e speranza agli uomini. Anche La Sagra della primavera di Martin Harriague, astro nascente della coreografia francese, conserva intatta la dimensione mitica e sacra, pur tingendosi di contemporaneità con un linguaggio corporale ed esplosivo.

“Caffè avvelenato alla moglie”, cuoco condannato a 16 anni di carcere

Fermato dai carabinieri lo scorso ottobre, dopo la denuncia della donna. Dovrà anche pagare oltre 60mila euro

Video Avvelenamento CaffeSedici anni di reclusione oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici a cui si vanno a sommare 50mila euro di provvisionale per la moglie e 15mila per la figlia.

È la condanna inflitta dal collegio penale del Tribunale di Ravenna al cuoco ultra-quarantenne del Faentino, fermato dai carabinieri del nucleo Investigativo all’alba del primo ottobre 2021 con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato, maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della consorte dalla quale si era separato.

Secondo quanto delineato dalla Procura di Ravenna, l’uomo non solo aveva cercato di avvelenare l’ex offrendole ogni giorno da qualche settimana una tazzina di caffè corretto con un farmaco anticoagulante, che la donna già assumeva sotto prescrizione medica e che dunque era in grado potenzialmente di provocarle emorragie se in sovra-dosaggio. Ma aveva iniziato pure a somministrare un vasodilatatore con il possibile obiettivo di rendere tali eventuali emorragie inarrestabili. Le manovre del cuoco erano state documentate attraverso intercettazioni video.

Le indagini sul suo conto erano scattate quando la donna, insospettitasi sia per le improvvise premure dell’ex che per il cattivo sapore del caffè, si era rivolta ai carabinieri. Nella denuncia aveva inoltre riferito che l’ex la obbligava a rapporti sessuali minacciandola, in caso contrario, di farle venire meno la quota mensile del mantenimento, circa 300 euro. L’imputato da parte sua ha sempre respinto gli addebiti sostenendo che con quelle pasticche voleva solo tranquillizzare la donna per farle seguire la giusta terapia. E che non aveva mai aveva preteso rapporti sessuali da lei. (ANSA).

Il tribunale annulla l’aggiudicazione degli infopoint: mancavano documenti

Accolto il ricorso dei secondi classificati, il consorzio Ravenna Incoming, contro l’assegnazione del servizio del Comune di Ravenna alla cooperativa Cristoforo. Va riscritta la graduatoria

104865033 123111172774460 1879724266825503518 OBisogna riscrivere la graduatoria finale decisa da una commissione del Comune di Ravenna per la gara pubblica per la gestione degli otto uffici di informazione e accoglienza turistica, i cosiddetti Iat e Uit. È la decisione del tribunale amministrativo regionale (Tar) dell’Emilia-Romagna. Il motivo sta nella mancanza di alcuni documenti tra gli allegati alla proposta presentata dalla cooperativa Cristoforo di Firenze che è poi risultata vincitrice. Le carte dovevano essere la prova a sostegno di una parte dell’offerta che ha permesso alla coop toscana di ottenere dei punti poi risultati determinanti per la classifica. Il bando, con il sistema del massimo ribasso, mette in palio il servizio per tre anni (base d’asta 870mila euro).

Il Tar ha accolto il ricorso dei secondi classificati, il consorzio Ravenna Incoming (tutelato dall’avvocato Roberto Menniti) che ha la gestione del servizio fino al prossimo 31 dicembre in virtù di una proroga concessa dal Comune dopo la naturale scadenza del 30 settembre scorso perché lo stesso tribunale di Bologna aveva già accolto la richiesta di sospensiva dell’aggiudicazione fissando al 6 dicembre l’udienza nel merito.

A questo punto, se il Comune o la Cristoforo non faranno appello alla sentenza pubblicata il 12 dicembre, andrà riscritta la graduatoria. Cristoforo aveva 80,625 punti e Ravenna Incoming ne aveva 79,226. La parte di cui non è stata fornita la documentazione entro i termini aveva fruttato 7 punti alla Cristoforo che ora verrebbero meno.

Vale la pena citare la suddivisione dei punteggi. L’offerta tecnica è stata valutata con 60,6 punti a Cristoforo e 79,1 a Ravenna Incoming. La distanza abissale si ribalta per un’incollatura per effetto dei ribassi. I fiorentini arrivano al 20 percento e i ravennati si fermano allo 0,12 percento.

KeysLe motivazioni del ricorso e i dettagli che escono dalla lettura della sentenza, con i passaggi delle difese del Comune e dei vincitori, meritano di essere illustrati perché aprono una riflessione sulla condotta dell’ente pubblico. Una parte dell’opposizione in consiglio comunale (Pigna, Fdi, Lega, Viva Ravenna) ha depositato una richiesta per aprire una commissione di indagine. La consigliera Veronica Verlicchi (Pigna) ha più volte chiesto chiarimenti sulla vicenda e ora sottolinea la netta decisione del Tar che alimenta perplessità sull’operato degli uffici comunali e della commissione.

Innanzitutto c’è una questione di ostacolo alla trasparenza. Una volta fatta l’aggiudicazione, Ravenna Incoming ha chiesto di visionare gli atti integrali. Il Comune li ha forniti con ampie pagine oscurate «per la necessità di tutelare il know how e la proprietà industriale». Il Tar ha imposto a Palazzo Merlato di consegnare i testi senza omissioni.

Poi c’è la questione che riguarda i documenti assenti. Il disciplinare di gara pubblicato il 29 dicembre 2021 chiedeva che i partecipanti dimostrassero una “capacità di networking”. Cioè la valutazione dell’offerta tecnica avrebbe tenuto conto di eventuali accordi di collaborazione con altre realtà locali. «Accordi e/o lettere di intenti – si legge dal bando – devono essere allegati all’offerta tecnica».

Ravenna Incoming ne ha presentate 40 di queste collaborazioni. Solo 15 quelle di Cristoforo e solamente dichiarate in un elenco, ma senza atti firmati dai collaboratori citati. Entro le scadenze dei termini non sono stati allegati lettere, accordi, contratti. La mancanza è una circostanza che la stessa cooperativa ha ammesso davanti al giudice: «Gli accordi scritti non sono stati inclusi per mera svista». Agli uffici comunali sono stati forniti solamente a fine agosto, quando la gara era già chiusa. Tutte le lettere hanno date precedenti alla scadenza del bando, alcune nei primi giorni di gennaio 2022.

Il Comune, nella sua difesa sostenuta dall’ufficio legale interno, dice che il bando poteva essere interpretato in un senso che non rendeva obbligatoria la presentazione della documentazione. Lettura bocciata dal Tar.

Dai verbali della commissione emerge anche che il Comune ha adottato con Cristoforo una condotta diversa rispetto a quella tenuta con una terza società in gara. La Dede infatti aveva elencato 12 soggetti con cui dichiarava di avere convenzioni, contratti e partnership ma non ne aveva allegato le copie, cioè la stessa condizione della cooperativa toscana. Per via dell’assenza degli atti, la commissione ha stabilito che per la Dede non era possibile valutare la qualità e il contenuto quali-quantitativo.

In un libro di un faentino la storia mondiale del pallet e del carrello elevatore

Chi ha inventato e quando i due strumenti su cui si basa la movimentazione del 90 percento delle merci nella logistica? La ricerca di Davide Lega in un volume di 288 pagine con una parte di foto storiche dagli archivi della Montini di Lugo

Officina Montini Anni 70È in uscita un libro, frutto del lavoro di ricerca di un faentino, che racconta la storia mondiale del pallet e del carrello elevatore, elementi cruciali nel settore della logistica che è sempre più centrale nella movimentazione delle merci. “Storia del pallet e del carrello elevatore – Un intreccio affascinante e indissolubile”: l’autore del volume di 288 pagine – arricchito da un’inedita parte iconografica con fotografie d’epoca e immagini dei disegni dei progetti originali – è Davide Lega, al suo quinto libro. È dal 1850 che non veniva pubblicato un testo sull’argomento.

Il libro ripercorre la storia mondiale di due strumenti che hanno in parte rivoluzionato il movimento delle merci all’interno dei magazzini, rendendo il lavoro degli operatori più semplice, agevole, razionale e meno faticoso. Tra aneddoti, personaggi e storie il libro racconterà, a partire dal 1797, le origini, svelerà chi sono stati gli inventori e le aziende che hanno sviluppato il pallet e soprattutto il carrello elevatore da metà del XIX Secolo, mettendo in risalto il genio degli uomini (inventori, imprenditori, ingegneri e autodidatti) e la determinazione delle imprese che con la loro perseveranza li hanno creati e sviluppati.

Davide Lega Con Il Nuovo LibroUn settore che in Emilia-Romagna poteva e può vantare alcune delle aziende più importanti e “antiche” a livello nazionale, come la Montini di Lugo che per questa monografia storica ha aperto i propri archivi.

«Quando entro in un magazzino, pallet e carrello elevatore sono entrambi onnipresenti: d’altronde sono il mezzo e il supporto con cui muoviamo il 90% delle merci – sottolinea l’autore del libro, Davide Lega – Questa monografia di 288 pagine, che a quanto mi risulta è la prima pubblicazione al mondo dedicata all’argomento negli ultimi 170 anni, porterà il lettore a esplorare la loro storia e a porsi una domanda: in questo mondo in continua evoluzione tecnologica, questa formidabile “coppia” verrà soppiantata con mezzi differenti più moderni? A mio modesto parere, non credo, almeno per un periodo di tempo molto lungo».

Il libro sarà in vendita dal 15 dicembre sui bookstore di Amazon e Ibs Feltrinelli e sul sito dell’autore.

Davide Lega, classe 1964, è nato e risiede a Faenza. È docente, consulente, divulgatore per quanto riguarda tematiche relative a Logistica/Magazzino e Lean Manufacturing, ossia metodi e strumenti per portare l’azienda verso la massima eccellenza, costruire un’organizzazione efficiente ed efficace che consenta di produrre un prodotto o sevizio ottimizzando le risorse. Laureato in Scienze politiche, indirizzo amministrativo all’ateneo di Bologna, ha ottenuto un Master sul controllo di gestione e la certificazione Green Belt Lean Manufacturing. Prima di dedicarsi alla libera professione, per trent’anni ha ricoperto il ruolo di responsabile amministrativo e poi direttore di stabilimento per multinazionali.

Un libro d’arte in regalo ai visitatori della mostra Prodigy Kid fino all’8 gennaio

L’iniziativa del Mar per i suoi vent’anni: saranno distribuiti cataloghi di iniziative passate e cofanetti

La mostra “Prodigy Kid” al Museo d’arte della città di Ravenna (Mar) sarà visitabile fino all’8 gennaio 2023 (qui la nostra recensione) e, in occasione del periodo natalizio, i visitatori riceveranno una strenna speciale: un libro d’arte. Sono cataloghi di mostre allestite negli anni dal museo, cofanetti dell’iniziativa “Critica in arte”, dedicata a giovani artisti, monografie su mosaicisti, pittori, alcuni anche locali. L’iniziativa è attiva dal 10 gennaio è andrà avanti fino alla chiusura della mostra. Il Mar ha appena compiuto vent’anni e vuole fare un regalo ai suoi visitatori. Lo ha spiegato l’assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia, che insieme al direttore Roberto Cantagalli ha tenuto a battesimo l’iniziativa il 10 dicembre.

La famiglia di Sofia, morta a 9 anni, dona oltre 3.500 euro alla pediatria

Al reparto, scrivono i genitori, «che ha condiviso con noi gioie e dolori come una grande famiglia»

In Ricordo Di Sofia DefOltre 3.500 euro donati alla pediatria dell’ospedale di Ravenna (e alla onlus Agebo dedicata all’assistenza dei bambini ricoverati) per l’acquisto di giochi utili per alleviare il ricovero dei bambini disabili.

È il gesto dei genitori di Sofia – bambina ravennate affetta da una grave forma di disabilità, morta la scorsa estate a 9 anni – che per ricordarla hanno organizzato una festa con raccolta fondi nel giorno in cui avrebbe compiuto 10 anni, lo scorso 30 settembre.

Da qui la donazione al reparto di pediatria che – si legge in una lettera dei genitori – «ha condiviso con noi gioie e dolori come una grande famiglia».

Qualità della vita: Ravenna perde tre posti nella classifica del Sole 24 Ore

È la trentesima provincia in Italia (ma prima in Romagna), ancora ultima per furti in abitazione. Vince Bologna

Teatro Alighieri FacciataRavenna perde tre posizioni rispetto all’anno scorso nella classifica della qualità della vita del Sole 24 Ore, piazzandosi al 30esimo posto tra le province italiane, ma davanti alle altre due romagnole, Forlì-Cesena (34esima, in crescita di 6 posizioni) e Rimini (46esima, in calo di 3).

A trionfare nella 33esima edizione dell’indagine – che fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori – è Bologna, davanti a Bolzano e Firenze. Nella top-ten anche un’altra città emiliano-romagnola, Parma, nona. Tra le altre province della regione, davanti a Ravenna anche Reggio Emilia (13esima), Modena (17esima) e Piacenza (24esima).

Nella graduatoria pesano l’eredità lasciata dal Covid e i primi segnali di recessione economica. La crisi inizia a mordere sul territorio italiano – citiamo la presentazione del Sole – soprattutto nel Mezzogiorno, allargando il divario con il resto del Paese. «Affiorano i primi sintomi di una popolazione sotto shock per la corsa dei prezzi: le famiglie restano schiacciate sotto il peso di un’inflazione mai così alta dai primi anni Ottanta e il caro energia si abbatte su imprese e amministrazioni locali, in difficoltà nella gestione dei budget».

Tornando alla provincia di Ravenna, analizzando le singole classifiche, è al 38esimo posto per “ricchezza e consumi”, con un poco invidiabile quintultimo posto in Italia nella speciale sotto graduatoria dell’inflazione (settore alimentari e bevande non alcoliche). Quarantesimo posto invece in “Affari e lavoro”, con un ottimo quinto posto per tasso di occupazione e un terzultimo invece per quanto riguarda l’imprenditorialità giovanile.

Passando a “demografia, società e salute”, la sotto-classifica che analizza in particolare sanità e istruzione, Ravenna entra nella top 20, al 19esimo posto, così come può vantare un 17esimo posto in “Cultura e tempo libero” ed è 16esima per qualità della vita delle donne (qui spicca il terzo posto in italia per amministratori comunali donne).

Per quanto riguarda il comparto “Ambiente e servizi”, Ravenna scende al 43esimo posto e spicca in negativo per i consumi energetici troppo elevati (103esima provincia su 107), mentre è sul podio (terza) per la qualità della vita dei giovani (tra i parametri considerati quelli relativi a concerti, sport all’aperto, nozze, primo figlio…).

La provincia ravennate sprofonda poi al 75esimo posto nella graduatoria su “Giustizia e sicurezza”, con l’ormai solito ultimo posto in Italia per furti in abitazione denunciati (489 ogni 100mila abitanti), a cui si affianca l’ultimo posto anche per l’indice di rotazione delle cause in tribunale, compensati solo un po’ dal quinto posto per la quota di cause pendenti ultratriennali (che rappresentano solo il 2,7 percento sul totale delle cause pendenti).

Ancisi (Lpr): «Via Baiona è una pattumiera di fango vicino al mausoleo di Teodorico»

Il consigliere comunale di opposizione chiede al Comune di intervenire per ripristinare la strada sporcata dai camion che portano alle casse di colmata i materiali dragati dal fondo del Candiano

Un lotto di terreno agricolo di 260mila mq a lato di una strada urbana di grande traffico nella prima periferia di Ravenna è diventato un deposito dei fanghi dragati dai fondali del porto, trasportati dai camion, e ora via Baiona è una pattumiera scivolosa. È la segnalazione di Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna.

Il decano dell’opposizione rilancia una segnalazione ricevuta da cittadini: «Negli ultimi mesi la nostra zona che va dal ponte dello scolo Fagiolo alla rotonda Belgio è stata nel periodo secco invasa da polveri sottili provenienti dalle casse di colmata di fronte al Piccolo Hotel, poi dal fango sulle strade portato dai camion che escono dallo stesso cantiere. La strada è sempre ricoperta da fango che la rende pericolosa e i pozzetti sono intasati. Anche i ragazzi che ogni mattina prendono l’autobus alla fermata vengono costantemente sporcati dalle auto di passaggio. Passano nel pomeriggio con una spazzatrice, lavano le gomme, ma è insufficiente».

Già il 30 novembre Lpr aveva sollecitato un intervento dell’amministrazione comunale: «Il tratto di via Baiona a poche centinaia di metri dal Mausoleo e dal Parco Teodorico era continuamente sporco e coperto di terriccio. I mezzi che rovesciano i fanghi del porto in una decina di casse di colmata scavate sugli ex campi di grano, tra il distributore Ego e via Fosso Fagiolo, lasciavano sul suolo una fitta scia, che aveva perfino inscurito il colore della carreggiata. Avevamo avvertito che, con la riapertura del ponte sullo scolo Fagiolo dopo i lavori di assestamento, avvenuta poi sabato 3 dicembre, il traffico stradale – notoriamente intenso, in gran parte formato da automezzi pesanti, essendo passaggio obbligato verso le entrate est del cimitero, il distretto chimico, le numerose industrie successive e i lidi nord – avrebbe subito un pressante rischio di incidenti a causa dell’effetto pattinamento.
è successo così».

Ancisi ricorda che ci sono due aree logistiche di 40omila e 243mila metri quadrati interne alla zona portuale, sul lato destro del canale Candiano, destinate a casse di colmata da una decina di anni almeno, ma non ancora impegnate: «Sarebbero sufficienti per realizzare il progetto di “Hub portuale”, l’unico finora approvato dal Governo per scavare i fondali dagli attuali 10 metri scarsi a 12,50, estraendone i fanghi».

A fronte di questo scenario, il consigliere comunale ricorda che una norma di legge impone di affrontare e reprimere con urgenza questo dissesto: «L’articolo 15 del Codice della Strada vieta infatti di “spargere fango o detriti” sulle strade ai “veicoli provenienti da accessi e diramazioni”, prevedendo l’obbligo di ripristino dei luoghi “sporcati” nello stato in cui si trovavano prima. Invito perciò formalmente il sindaco ad attivare i propri uffici competenti. Si consideri quest’atto come diffida a procedere onde evitare che si instaurino i presupposti dell’omissione di atti d’ufficio».

Per evitarne il ripetersi della situazione, Ancisi chiede di verificare se possa essere utile un’ordinanza del dirigente del servizio Mobilità e Viabilità che imponga al direttore dei lavori le direttive necessarie, sottoponibili a verifica, affinché i mezzi in arrivo e soprattutto in uscita dal cantiere non lascino più detriti di qualunque genere lungo il loro percorso stradale.

Al largo di Ravenna 2 rigassificatori? Nel 2025 potrebbe arrivare quello di Piombino

A 8,5 km da Punta Marina sarà operativo un impianto dall’autunno 2024 e ora Snam sta cercando una soluzione per spostare quello toscano

20210426 102207Al largo delle coste di Ravenna sarà operativo un rigassificatore dall’autunno 2024 e dall’anno successivo potrebbe essere affiancato da un altro con la stessa capacità produttiva (5 miliardi di mc all’anno, equivalente a circa un sesto delle importazioni nazionali dalla Russia fino allo scoppio della guerra in Ucraina). La seconda nave da ormeggiare alla stessa piattaforma, a 8,5 km da Punta Marina, sarebbe la Golar Tundra che dalla primavera 2023 sarà attiva nel porto di Piombino. L’ipotesi è emersa sulle pagine de “Il Resto del Carlino” del 10 dicembre.

Come noto, gli accordi per il rigassificatore toscano prevedono il suo attracco alle banchine del porto di Piombino ma solo per tre anni. In seguito l’impianto dovrà spostarsi al largo. Fino a pochi giorni fa si pensava sempre di fronte alle coste toscane, forse a Livorno. Ma il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha annunciato che la piattaforma potrebbe essere “fuori dalla Toscana”.

A fronte di questo scenario, Ravenna diventa quasi l’unica destinazione possibile, soprattutto perché stanno per partire i lavori per adeguare la piattaforma al largo e la realizzazione di 40 km di gasdotto. Realizzando un secondo braccio si potrebbe collegare un secondo rigassificatore.

Bisognerà attendere i cento giorni concessi da Giani (che è anche commissario straordinario per l’opera, come Stefano Bonaccini lo è per quello di Ravenna) a Snam per approfondire l’analisi sul riposizionamento del rigassificatore.

Un nuovo percorso per accompagnare i malati di cancro fra esami e specialisti

L’Ausl Romagna avvia a Ravenna la sperimentazione del progetto “Arianna” che vuole essere una integrazione tra ospedale e territorio: si parte dal medico di base

Presentazione Progetto AriannaParte in provincia di Ravenna un nuovo progetto dell’Ausl per aiutare i pazienti malati di cancro a non perdersi nei percorsi di cura che comprendono esami diversi e molteplici specialisti. L’iniziativa si chiama “Arianna” e sarà attiva dal 19 dicembre. Dopo un periodo di sperimentazione e verifica degli obiettivi, il percorso potrà essere esteso ad altri ambiti della Romagna.

L’obiettivo e quello di costruire un percorso diretto di accesso alle cure dei pazienti con nuova diagnosi di neoplasia, che parte dal medico di medicina generale. Tramite una apposita mail, infatti, il medico di medicina generale segnalerà la sospetta neoplasia del paziente all’unità operativa di Oncologia. Entro 48 ore la persona verrà contattata, presa in carico e sarà informato il medico di base su tutto il percorso clinico che il cittadino dovrà intraprendere.

Gli obiettivi principali sono la sicurezza della presa incarico, la riduzione dell’accesso al pronto soccorso (circa il 20 percento dei pazienti con nuova diagnosi di neoplasia transita al Ps, la maggioranza senza codici di urgenza) e una maggiore efficienza del percorso diagnostico terapeutico.

Il progetto “Arianna” è un esempio di integrazione tra ospedale e territorio. Ideato da Stefano Tamberi, direttore di Oncologia a Ravenna, è stato condiviso con Francesca Bravi, direttrice sanitaria dell’AuslRomagna, con Roberta Mazzoni, direttrice del distretto di Ravenna, con Stefano Falcinelli, presidente dell’Ordine dei Medici, e diffuso ai nuclei di cure primarie, grazie a Mauro Marabini, direttore del dipartimento cure primarie e medicina di comunità.

Il nome del progetto rimanda alla principessa di Creta che aiutò l’eroe Teseo a orientarsi nel labirinto per uccidere il Minotauro. Qui il mostro da sconfiggere è il cancro.

La Riviera nella pubblicità in uno stadio in Germania per la Champions femminile

Il 7 dicembre i nomi delle località costiere sono stati mostrati a bordocampo a Monaco davanti a 24mila tifosi

DSC 0731La scritta “Costa adriatica dell’Emilia Romagna, niente di più vicino!” (in tedesco “Adriaküste der Emilia Romagna, Nichts liegt näher!”) assieme ai nomi dei comuni della Riviera Romagnola è comparsa lungo i pannelli a led del perimetro del campo da calcio dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera il 7 dicembre nel corso della partita tra Bayern Monaco e Barcelona della Champions League femminile. A seguire l’incontro dagli spalti c’erano circa 24mila persone, a cui si aggiungono i telespettatori del canale streaming del Bayern e di Dazn Deutschland.

L’iniziativa rientra nella partnership tra la società tedesca di calcio femminile e Apt Servizi Emilia Romagna per la promozione del turismo romagnolo in Germania, che prevede una campagna di comunicazione sui canali media e online del Bayern (3,6 milioni di follower su Facebook e 1,2 milioni su Instagram) e diverse attività congiunte di comunicazione in Germania.

DSC 0705«Anche un evento sportivo può diventare un’efficace occasione di promozione turistica – sottolinea l’assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini – soprattutto quando in campo scende una formazione come la squadra femminile di serie A del Bayern Monaco, che vanta un enorme seguito. Dopo aver ospitato lo scorso agosto il ritiro della squadra a Bagno di Romagna, questa volta è stata la Romagna, con le sue regine balneari, a presentarsi a Monaco di Baviera, davanti a migliaia di tedeschi, in un “tempio calcistico” unico nel suo genere, un capolavoro architettonico e sede del Bayern Monaco. E abbiamo portato fortuna alle atlete tedesche, che hanno inflitto una dura sconfitta (3-1) al Barcelona. Quest’estate abbiamo salutato il ritorno in massa dei turisti tedeschi, segnale che le attività promozionali in Germania stanno dando i loro frutti».

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