sabato
16 Agosto 2025

Giovinbacco: distribuiti 10mila calici e venduti 2.500 litri di birra in 3 giorni

I numeri degli organizzatori: «Un sabato sera da ricordare negli annali delle feste ravennati»

GiovinbaccoSi è conclusa «un’edizione da incorniciare» di GiovinBacco – scrivono gli organizzatori di Tuttifrutti, che parlano di una crescita del 20 percento delle presenze rispetto all’anno scorso – «con un picco eccezionale il sabato sera, che potrebbe essere ricordato negli annali delle feste ravennati. Tantissimi i giovani. Molti i turisti, anche stranieri, in particolare nelle giornate di sabato e domenica».

Sono stati circa 10.000 i calici distribuiti al pubblico fra Piazza del Popolo e Piazza Garibaldi nelle tre giornate.

I vari produttori di birra in Piazza Garibaldi e Piazza Kennedy hanno venduto 2.500 litri di birra.

In Piazza Garibaldi i chioschi degli artigiani Cna hanno distribuito 850 porzioni di paste ripiene, 2.100 piadine e crescioni, 1.000 coni di gnocco fritto. Il capanno con il vino sfuso Spinetta ha distribuito circa 140 litri di vino bianco e rosso e 100 litri di cagnina, mentre l’Associazione dei Mulini di Trapani ha venduto oltre 1.300 cannoli siciliani e ha chiuso i battenti in anticipo avendo fatto sold out.

Per quanto riguarda i chioschi con lo street food dei ristoranti, sempre in Piazza Kennedy, si va dai 1.000 piatti di Amarissimo ai 1.000 della Cucina del Condominio e ai 1.000 del Mercato Coperto. L’Osteria Bartolini ha superato quota 2.000 porzioni mentre La Campanara ha fatto furore con la pizza fritta di cui ha venduto 2.000 porzioni e con le polpette fritte. 1.400 le porzioni di Borgo dei Guidi e oltre 700 quelle della Locanda Pecora Nera con i piatti tipici della Sila calabrese.

Cordoglio nel volley per la morte di Alfa Garavini, fondatrice dell’Olimpia Teodora

Aveva 97 anni. Il ricordo della federazione: «Dirigente tra i più lungimiranti della pallavolo italiana»

GaraviniNel weekend si è spenta all’età di 97 anni Alfa Garavini, fondatrice e presindente della gloriosa Teodora Ravenna: vincitrice di 11 scudetti consecutivi, 5 Coppe Italia e 2 Coppe dei Campioni.

«Alfa, dirigente tra i più lungimiranti della pallavolo italiana – la ricorda in una nota la federazione italiana del volley -, nel corso della sua lunga carriera ha ricoperto incarichi federali e ha collaborato in veste di tutor alla nascita del Club Italia femminile. Tutto il movimento del volley piange oggi una grande figura, a cui va un immenso grazie per l’impegno e la passione dedicati alla pallavolo».

Condoglianze arrivano quindi dai vertici della Federazione, ma cordoglio è espresso da tutto il movimento pallavolistico – e non solo – ravennate.

Ritrovato il cadavere di un cacciatore tra i frutteti: ipotesi omicidio

Si tratta di un operaio 49enne, con ferite di arma da fuoco

Caccia 1200x800Il cadavere di un uomo (il 49enne Felice Orlando) è stato trovato ieri mattina (domenica 30 ottobre) tra i frutteti a Castel Bolognese, accanto a un gruppo di case nelle campagne lungo via Barignano.

Al momento l’ipotesi principale, spiega il Resto del Carlino, è quella dell’omicidio.

Si tratta di un cacciatore che era uscito intorno alle 16 di sabato, portando con sé alcuni fucili regolarmente detenuti. Operaio di Castel Bolognese, è stato trovato dai familiari.

Sul corpo erano presenti ferite da arma da fuoco. Sono intervenuti e indagano i carabinieri e il pm di turno, Silvia Ziniti.

I protagonisti della stagione teatrale nei negozi e nei locali del centro di Ravenna

Al via un nuovo progetto ideato da Reclam, in collaborazione con Ravenna Teatro

11Un nuovo progetto sta prendendo vita per rendere ancora più profondo e proficuo il rapporto tra città e teatro, nel cuore del centro storico dove non a caso hanno sede i due teatri storici di Ravenna, Alighieri e Rasi. In occasione dei suoi vent’anni Reclam, editore della rivista Palcoscenico e del settimanale Ravenna&Dintorni che da sempre dedica spazio e attenzione ai temi della cultura, ha pensato di creare una serie di occasioni di scambio e confronto con il teatro, ma fuori dal teatro.

E così diversi locali del centro storico che in occasione dei più importanti spettacoli della lunga stagione di prosa ravennate ospiteranno attori, registi, autori che qui incontreranno il pubblico per raccontare il loro lavoro, rispondere a domande, raccogliere commenti. Il tutto in una cornice informale per avvicinare appassionati, ma anche neofiti, ai segreti del palcoscenico e anche di ciò che accade dietro le quinte.

Bar, caffè, negozi, ristoranti trovano così un nuovo modo per interpretare la loro vocazione originaria di luoghi di svago, ma anche di promozione della cultura, del pensiero, del progresso di un’intera comunità. Veri e propri salotti nella cornice del centro storico, cuore pulsante della città.

Spasso In CentroIl progetto dal nome “Il teatro fa centro”, alla prima edizione, è reso possibile dalla collaborazione di Ravenna Teatro, che organizza la rassegna, e coinvolge le associazioni di categoria che hanno dato vita al nuovo comitato “Spasso in Ravenna” . Gli incontri si svolgeranno il venerdì tardo pomeriggio o il sabato mattina a ridosso dello spettacolo. Il calendario è in via di definizione e sarà aggiornato in base alla disponibilità delle diverse compagnie ospiti a Ravenna e degli esercenti nel corso dell’anno.

Per tenersi informati sugli appuntamenti si potrà consultare il sito www.ravennaedintorni.it.

Per i “cult days” del Mariani si proietta il film Palma d’Oro a Cannes

Nella sala ravennate proiezioni di Triangle of Sadness lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre

Triangle Of Sadness Film

Tragicomico, più che altro sarcastico, approda sullo schermo del cinema Mariani di Ravenna, il film Triangle of Sadness di Ruben Östlund, vincitore della Palma d’Oro all’ultima edizione del festival di Cannes. Le proiezioni, programmate nell’ambito della rassegna “cult days”, organizzata da Cinemaincentro in collaborazione con il circolo Sogni, sono in calendario lunedì 31 ottobre (ore 21) e martedì 1 novembre (ore 18.30 e 21.15).

Il film ha per protagonisti i modelli Carl e Yaya che, dopo aver discusso di denaro una sera al ristorante, vengono invitati a una crociera di lusso, tra milionari soli e accompagnati di varie provenienze e anziani e gentili fabbricanti d’armi. Ma la sera della cena col capitano, una terribile mareggiata getta ospiti e equipaggio nel caos più totale, e i due bellissimi si ritrovano spiaggiati su un’isola, senza essere in grado di procurarsi aiuto né cibo.
ll regista svedese rende così omaggio a Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, capolavoro del 1974 scritto e diretto da Lina Wertmüller e interpretato dai magnifici Mariangela Melato e Giancarlo Giannini.
La versione di Östlund si fa ancora più spietata e cinica verso un mondo che all’improvviso appare capovolto; la ricchezza non regge più lo scettro del comando e i poveri, che una volta sarebbero stati definiti la classe operaia, prendono il sopravvento.
Come di consueto la proiezione del film sarà preceduta dall’intervento di un esperto di cinema.
Info e prenotazioni sul sito web di Cinemaincentro

Case Famiglia nel mirino della Polizia Locale, indagini e sanzioni

In due residenze per anziani nel ravennate scoperte varie irregolarità, multate per 3mila euro e segnalate per “difformità edilizie”

Nell’ambito di attività di controllo la Polizia Locale – si legge in una nota inviata alla stampa – ha accertato in due Case Famiglia del ravennate irregolarità che hanno comportato l’applicazione di sanzioni per un totale di circa 3.000 euro.
«Le violazioni riscontrate hanno riguardato  – è scritto nel comunicato – sia l’amministrazione delle strutture, sovrannumero di ospiti, mancato rispetto delle norme inerenti la gestione dei farmaci e la tracciabilità degli alimenti, lavoratori irregolari, sia difformità edilizie che saranno oggetto di più approfondite verifiche».
A questo proposito, come previsto dal Regolamento Comunale sulle Case Famiglia, precisa il corpo di polizia municipale, l’esito dei controlli è stato segnalato allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Ravenna per gli ulteriori provvedimenti di competenza.
Secondo quanto riportato dai quotidiani locali si tratta di una struttura di Fosso Ghia e una di Campiano, quest’ultima al centro qualche mese fa di un’altro contenzioso con le autorità compententi sempre per denunce di irregolarità. Entrambe le residenze che ospitano anziani rischiano la sopensione dell’attività, con la conseguente dislocazione degli ospiti.

I tre capolavori di Mozart-Da Ponte per una “perfetta” Trilogia d’Autunno

Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte in scena all’Alighieri in successione, dal 31 ottobre al 6 novembre, grazie ad una originale coproduzione europea. Ce ne parla il direttore artistico Angelo Nicastro

Yashima Conti Renzetti Direzione Trilogia 2022
Sul podio dell’Orchestra Cherubini per la Trilogia d’Autunno tre giovani maestri (da sinistra): Yarina Yashima, Giovanni Conti, Tais Conte Renzetti, tutti allievi di Riccardo Muti

Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte, l’elenco in ordine è questo. Per i cultori del teatro musicale storico e in particolare gli appassionati di Wolfgang Amadeus Mozart si tratta di un classico dei classici.
Grazie ad una coproduzione di respiro europeo, potremo ammirare queste perle in occasione della “Trilogia d’Autunno” del Ravenna Festival 2022, una dopo l’altra, in sei serate, dal 31 ottobre al 6 novembre. Il progetto ce lo racconta il codirettore artistico del Festival, Angelo Nicastro, che ha seguito all’Opéra National de Bordeaux gli allestimenti della serie, per mettere a punto i problemi organizzativi e tecnici della venuta in Italia delle tre opere. Una produzione nata fra il Teatro del castello di Drottningholm in Svezia e l’Opéra Royal de Versailles in Francia, poi via via estesa, appunto, a Bordeaux, Barcellona e nei prossimi giorni a Ravenna e altri teatri italiani, da Rimini a Salerno.

Quelli di Mozart e Da Ponte sono capolavori immortali, sempre brillanti, intriganti e seducenti. Non è vero Nicastro?
«Direi che sono un prodigio, come capita a volte nella storia dell’arte, un miracolo creativo scaturito dall’incontro di due genialità, l’una musicale l’altra letteraria. Le tre opere sono in realtà un unicum, create in successione a distanza di qualche anno, a fine Settecento, con una evocativa connessione. C’è un filo rosso tematico che le rende un affresco musicale e teatrale organico. E poi c’è l’uso raffinato dell’italiano, la malizia dei doppisensi e dei colpi di scena, il godimento del gioco e del divertimento…».

Angelo Nicastro, Codirettore Artistico Ravenna Fstival
Il codirettore artistico del Ravenna Festival Angelo Nicastro

Ravenna ha avuto modo di presentare al pubblico, grazie al Festival e alle stagioni d’opera dell’Alighieri un paio di notevoli versioni di questa formidabile trilogia…
«Certo, la prima da citare è quella con Riccardo Muti sul podio dei Wiener Philharmoniker, prodotta dal Statsoper di Vienna. Quello di Muti resta un vertice assoluto dal punto di vista musicale, ed è stato un privilegio per Ravenna visto che l’orchestra dei Wiener l’opera l’esegue solo a Vienna e Salisburgo. Ma vanno ricordati anche i pregevoli allestimenti nati per il Festival di Spoleto e poi ammirati anche nel nostro teatro di tradizione. E ora presentiamo questa triade di capolavori in una sequenza ravvicinatissma, direi straordinaria sul piano della messa scena».

In questo ambito così complesso e oneroso sul piano creativo e organizzativo le coproduzioni sono importanti…
«Per capolavori di tale valore sono necessari progetti di alto livello, ben supportati, realizzati in sinergia fra molteplici strutture produttive. Dopo il Mozart-Da Ponte di Vienna e Spoleto, adesso siamo arrivati a inserirci in questa cordata europea legata ad unico modulo di rappresentazione che ci consente di potere offrire le tre opere al pubblico delle sei recite ravennati, per l’appunto, in continuativa e stretta successione».

Qual è l’origine di questa scelta del Festival?
Ho visto Così fan tutte nel 2017 a Versailles e sono rimasto impressionato dall’ideazione di un unico impianto scenico che si avvicinava molto al nostro concetto di trilogia. Cioè portare in scene tre opere ravvicinate nel tempo, legate da un filo conduttore, una dietro l’altra in un palcoscenico tradizionale come quello dell’Alighieri. A suo tempo, il limite per così dire strutturale del nostro teatro, fu superato da quel supporto tecnologico delle proiezioni sceniche che ha avuto esiti postivi e fortunati grazie ad una intuizione di Cristina Mazzavillani Muti in varie edizioni della Trilogia d’Autunno. Poi quando ho visto questo allestimento, che si basava sulla semplictà di un teatrino settecentesco, ho pensato: una messa ina scena del genere fa proprio al caso nostro. Ci è congeniale perché agevole e pratico anche sul piano funzionale».

Entriamo nei particolari delle opere…
«È un progetto molto ben calibrato, concepito dal regista Ivan Alexandre, assieme allo scenografo Antoine Fontaine, quasi fosse un sequel, tre episodi di uno stesso racconto armonico. La scelta registica ha voluto evidenziare la connessione tematica concependo uno spazio essenziale che rievoca una compagnia itinerante dove gli attori-cantanti si muovono e si trasformano, vestendo panni diversi a seconda degli episodi».

Una sorta di meta-spettacolo che riflette sulla stupefacente magia del teatro, della sorpresa, del travestimento…
«C’è una grande energia che si esprime sul palcoscenico, ci riporta alle messe in scena del tempo, quando le recite venivano cucite intorno ai cantanti che potevano interpretare più di un personaggio. E c’è una sorta di complicità, che coinvolge i protagonisti del gioco delle parti. Tant’è che questa produzione farebbe fatica a vivere senza l’affiatamento dei cantanti che fanno parte del cast operistico».

Se si tratta di una collaborazione, cosa caratterizza l’allestimento italiano delle tre opere che vedremo a Ravenna?
«Che abbiamo aderito al progetto nel suo insieme però cambiando la compagine orchestrale e i direttori: l’orchestra giovanile Cherubini e tre giovani maestri – legati all’Accademia di Riccardo Muti – Giovanni Conti, Yarina Yashima e Tais Conte Renzetti, per dare un’impronta autonoma alla trilogia. Voglio sottolineare che rimontare le opere con la “nostra” orchestra è stata una variante complessa e importante per una produzione compatta e già avviata come questa, ma dimostra la fiducia che la compagine orchestrale della Cherubini ha guadagnato sul campo, la stima per il Maestro Muti, e il valore di competenza e affidabilità di cui gode il Ravenna Festival».

Concludiamo parlando di voci, a chi saranno affidate le memorabili arie di Mozart-Da Ponte?
«Il cast vocale comprende diversi artisti italiani, che per fortuna facilita il compito, vista la necessità di una pronuncia perfetta, della dizione corretta, della capacità di comprendere a fondo il testo. Ma sono presenti anche cantanti stranieri, come ad esempio il basso-baritono canadese Robert Gleadow, artista emergente molto preparato e di una vitalità straordinaria sul palco. Possiamo citare, fra i tanti ruoli, il baritono Clemente Antonio Daliotti, già brillante protagonista di Transitus nella Basilica di San Vitale a giugno scorso, e poi Arianna Vendittelli, che è nata artisticamente qui a Ravenna con Riccardo Muti, ma ormai è affermata a livello internazionale. Inoltre il baritono Christian Federici, già coinvolto nella Carmen della Trilogia edizione 2019, il tenore Anicio Zorzi Giustiniani, pure lui già selezionato in alcune produzioni del nostro Festival. E fra le altre voci femminili vanno citate le brillanti e già apprezzate voci di Ana Maria Labin e Miriam Albano. E non va dimenticata la pregevole vocalità del Coro Cherubini e del Coro 1685 dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” di Ravenna, chiamati a dar corpo alla tessitura lirica dei tre titoli. La bravura di questi artisti, anche come attori, contribuisce a rafforzare un’idea unitaria per cui al cambiare dei titoli variano anche i ruoli. C’è quel senso della compagnia che funziona molto bene proprio perché svolto da interpreti di qualità. Un gioco divertente che il pubblico saprà sicuramente apprezzare nel suo esuberante “trasformismo”».

Mai così poche auto immatricolate in provincia di Ravenna nel 2022

Nei primi nove mesi del 2022 risultati peggiori anche rispetto al 2020 del lockdown. Una su tre è ibrida o elettrica. Il marchio più venduto è Peugeot

Mercato Auto

Il 2022 in provincia di Ravenna sarà ricordato come l’anno in cui si sono vendute meno auto della storia, perlomeno dal 1990 in avanti.
A fine anno, infatti, per la terza volta negli ultimi 33 anni non si riuscirà a raggiungere la soglia delle 10mila vetture immatricolate, restando anche ampiamente sotto ai dati del primo anno Covid, con le vendite nei mesi di marzo e aprile che furono praticamente azzerate a causa del lockdown. Il 2020 chiuse con 9.653 immatricolazioni, circa duecento in più rispetto al 2014, che restava il peggiore anno dal 1990 in avanti.

Il record negativo sarà però battuto in questo 2022: nei primi 9 mesi infantti sono state immatricolate in provincia di Ravenna solo 5.928 auto nuove contro le 7.500 circa del 2021, le 6.564 del 2020 e le quasi 10mila, invece, del 2019 pre Covid. Quest’ultimo mese, al 25 ottobre, le nuove immatricolazioni erano sotto le 500 unità ed è quindi facile immaginare che a fine anno per la prima volta non si raggiungerà neppure la soglia delle 9mila auto nuove. Un risultato frutto di una serie di eventi negativi, tra cui anche la difficoltà di reperire i materiali e i ritardi nelle consegne.

Per quanto riguarda i marchi, in questi primi nove mesi il più venduto è Peugeot che con 539 vetture immatricolate supera Volkswagen (505) mentre sul terzo gradino del podio troviamo, forse non così tanto a sorpresa, Dacia, marchio molto attento al prezzo del gruppo Renault, che ha immatricolato 475 auto nei primi nove mesi in provincia di Ravenna, più anche della Fiat.

Per quanto riguarda l’alimentazione, continua il boom dell’ibrido che nel 2022 rappresenta il 30 percento di tutte le auto complessivamente immatricolate nel Ravennate, in crescita rispetto al 26 percento del 2021 e soprattutto al 10 percento del 2020. Cresce anche il mercato dell’elettrico, che rappresenta però ancora una percentuale residuale: in questi primi nove mesi del 2022 le 213 auto elettriche immatricolate sono solo il 3,6 percento del totale (nel 2021 erano il 3,4 percento, mentre nel 2020 solo un’auto su cento).

Mobilità elettrica: nel capoluogo ci sono 118 prese di ricarica

Attualmente nel comune di Ravenna ci sono 55 colonnine per ricarica di autoveicoli elettrici che corrispondono a un totale di 118 prese di ricarica a servizio di 102 stalli riservati alle auto elettriche. Di queste 8 colonnine sono già di tipo “fast”. È stato superato il target proposto dal Piano urbano mobilità sostenibile (Pums). Presto si aggiungeranno altre infrastrutture già concordate con i privati firmatari dei protocolli con l’Amministrazione arrivando a 86 infrastrutture con 180 punti (prese) per la ricarica che serviranno 164 parcheggi. A regime saranno soddisfatti i target stabiliti dalla legge 120 del 11 settembre 2020: almeno un punto di ricarica ogni mille abitanti.

Alcune postazioni di ricarica sono di proprietà comunale (con finanziamenti Regionali) e l’appalto di fornitura comprendeva anche installazione e gestione per 8 anni. Altre sono di proprietà di soggetti privati che, in base a specifici accordi, installano a loro spese infrastrutture che rimangono di loro proprietà e le gestiscono. Sul territorio sono inoltre presenti infrastrutture, installate e gestite da soggetti privati, situate in parcheggi priva- ti ad uso pubblico di centri commerciali, parcheggi privati di strutture ricettive o all’interno di stazioni di servizio.
Il Comune sta pensando alla redazione del Piano di settore della mobilità elettrica che conterrà indicazioni sulla mobilità e sulle infrastrutture di ricarica e sulla loro localizzazione.

A Lugo inaugurato il corso di laurea in Meccatronica con 28 iscritti

Nel centro ricerche Unitec un corso triennale orientato a formare figure in linea con gli indirizzi imprenditoriali delle aziende romagnole

Laurea Meccatronica Lugo

Lugo è ufficialmente una delle sedi dell’università di Bologna. Con una cerimonia di inaugurazione il 22 ottobre si è aperto il primo anno accademico del nuovo corso di laurea professionalizzante in Meccatronica nei locali del centro di ricerca Unitec, costruito dove una volta si trovava l’ex cooperativa Iter.

Le lezioni sono iniziate il 19 settembre con 28 iscritti su 30 posti disponibili, provenienti da tutta la Romagna. Il percorso di studi è specificatamente pensato per rispondere alle esigenze delle aziende del territorio. Le stesse imprese sostenitrici svolgono un ruolo chiave in più momenti del percorso.
Rispetto ai corsi di laurea tradizionali, Meccatronica prevede che buona parte dei crediti formativi siano acquisiti attraverso attività di tirocinio e attività labo- ratoriali. In particolare, dei 180 crediti complessivi previsti dal percorso, 51 sono dedicati a tirocinio e 48 ad attività di laboratorio. Il piano didattico punta a formare un profilo professionale con spiccata opera- tività in compiti di supervisione, mantenimento e miglioramento di impianti di media/alta complessità che si caratterizzano per aspetti trasversali all’ingegneria dell’automazione, elettrica, elettronica, informatica e meccanica.
Il centro ricerche di Unitec sarà poi affiancato da un centro servizi di 1800 mq, in fase di realizzazione, dove saranno presenti una mensa, palestra, una sala relax, una sala lettura e una foresteria.

Quando la street art diventa mosaico, per ridimensionare l’effimero

Musivaria e gli effetti di un riuscito connubio creativo, in mostra fino al 13 novembre allo spazio Bonobolabo di Ravenna

Musivaria Mosaici Alfano
Musivaria, ritratti di donna da Roberto Alfano

Che succede quando il mosaico con la sua nobile tradizione, antichità e lentezza esecutiva, incontra la street art, ovvero un linguaggio contemporaneo, veloce e per sua natura del tutto effimero? Gli strani effetti di questo riuscito connubio – paragonabile come idea al paradosso di Achille e la tartaruga – sono visibili nella mostra “Traduzioni urbane” a cura di Marco Miccoli, organizzata presso lo spazio Bonobolabo Temporary Art Gallery, in via degli Ariani a Ravenna.

I mosaici esposti – tratti da opere di artisti italiani ed europei legati al mondo dell’arte urbana – sono stati eseguiti da due mosaiciste friulane di talento, Donatella Garabello e Silvia Angeletti, titolare e responsabile dello studio Musivaria, che hanno operato su disegni e progetti di street artist italiani e del mondo come 2501, Alberonero, Alfano, Alice, Andreco, Bartocci, Ciredz, Kerotoo, Seikon, Snik, Styleone e Martin Whatson.

È il caso di affermare che finalmente la Biennale di Ravenna ha rivolto l’attenzione all’opera di un laboratorio artistico che ha base a Udine, legato quindi alla scuola di Spilimbergo, tradizionalmente vissuta come la più fortunata fra le antagoniste della tradizione musiva ravennate. In passato, lo studio friulano (fondato nel 1999) ha lavorato qualche anno per conto terzi con la società ravennate Sicis e recentemente ha intrapreso questo progetto, poi sviluppato anche in collaborazione con Bonobolabo.
Garabello e Angeletti hanno così dato avvio a una nuova strada per il rilancio del mosaico di traduzione, ricercando un progetto inedito, sperimentale, che fosse affine ai linguaggi più contemporanei come la street art. Un linguaggio condiviso per leggerezza, colore, sperimentazione e per l’abitudine a interagire in contesti sociali e pubblici.

Presi i contatti con Londra e alcuni protagonisti della street art internazionale, Musivaria ha intrapreso le prime collaborazioni definendo nel corso del tempo un metodo di work in progress con caratteristiche che sono state poi mantenute nel lavoro più maturo. Il modo di operare ormai consolidato si basa sulla relazione continua fra autori e traduttrici, coinvolti in un dialogo alla pari che permette di confrontarsi e rispettare nella traduzione il valore e le caratteristiche della poetica degli originali. Nel processo di lavoro infatti, i contatti rimangono attivi, le varie fasi di traduzione vengono costantemente monitorate dagli autori degli originali che possono chiedere modifiche in corso d’opera. Esiste quindi una sorta di affidamento fiduciaro fra le due parti che viene conquistato grazie agli esiti – sorprendenti, a detta degli stessi autori degli originali – e a un adattamento della tecnica musiva a ogni singolo autore, in modo da evitare ogni tipo di omologazione e ottenere il maggior rispetto possibile dell’originale. Nel tempo, le sperimentazioni si sono modificate in un processo di lavoro consolidato che evidenzia i tratti condivisibili fra autori e mosaiciste: la seduzione degli aspetti sperimentali del lavoro, l’abitudine da parte degli street artisti al lavoro in partnership e al passaggio da un linguaggio all’altro, dalle bombolette alla performance, dal fumetto alla grafica o al video.

La domanda centrale del progetto è quindi una: perchè artisti giovani e abituati a un’arte effimera, veloce, mutevole, hanno sentito la necessità di vedere tradotti i propri lavori a mosaico? Una risposta possibile deve considerare come questa tecnica antica, fortemente storicizzata, rimanga comunque considerata un linguaggio di nicchia; e questo nonostante i successi e la forte presenza del mosaico nel mondo contemporaneo. Utilizzato nel’Art Nouveau e poi dai grandi muralisti messicani, tornato in auge grazie agli artisti italiani degli anni ’30 e ’80 del Novecento, rilanciato brillantemente negli ultimi 20 anni, al di fuori dei grandi centri di creazione come Ravenna o Spilimbergo il mosaico viene ancora percepito come opera elitaria e linguaggio marginale.
Da qui il tentativo riuscito della collaborazione fra Musivaria e Bonobolabo di modificare questa percezione aprendo a un mercato giovane e sperimentale che condivide in questo modo le caratteristiche dell’arte urbana. Oltre a questo, il progetto risponde anche al bisogno dei giovani street artisti di ottenere una maggiore permanenza del proprio lavoro, una maggiore aura valoriale: la permanenza e nobiltà che il mosaico riesce a garantire sono i dispositivi che ridimensionano l’effimero dei linguaggi dell’arte urbana, rispondendo al legittimo desiderio dei giovani di lasciare un forte segno autonomo sul proprio tempo.

“Traduzioni urbane”, fino al 13 novembre – Ravenna, Bonobolabo Temporary Gallery, via degli Ariani 16A Orari: giovedì 10-13, venerdì, sabato e domenica 10-13 e 15:30 -18:30.

Dal capodanno celtico al “Lughino”, gli eventi di Halloween in provincia

Per la prima volta iniziative anche in centro a Ravenna. Ecco la nostra guida ai tre giorni di paurosi divertimenti per grandi e piccoli

Halloween Ravenna Centro

Confermato il “Capodanno Celtico” a Riolo Terme, tra le novità invece una festa a tema in centro a Ravenna e a Lugo il nuovo format “Lughino Allouino”, con diversi eventi nella Rocca Estense. Ecco una panoramica sulle principali iniziative in spazi pubblici organizzate per festeggiare Halloween, e il ponte di Ognissanti, in provincia.

Ravenna. Le vie e le piazze del centro diventeranno il teatro di una festa pensata per bambini e famiglie. Lunedì 31 ottobre, dalle 16.30 alle 20, un pomeriggio di giochi e scherzi, con mostri e maschere spaventose che animeranno le vie del centro tra esibizioni e sketch grazie agli allievi dei corsi di recitazione, danza e musical della scuola lughese Centro Studi Danza. E proprio i mostri regaleranno, per tutto il pomeriggio, caramelle ai bambini offerte dai negozianti affiliati al comitato “Spasso in Ravenna”. Negli stessi punti vendita del centro storico i mostri potrebbero “nascondersi” tra le vetrine e negli spazi dei commercianti. In piazza del Popolo l’associazione Tralenuvole proporrà laboratori artistici per coinvolgere i più piccoli ed organizzerà una caccia al tesoro dal titolo “Halloween in piazza” (prenotazioni a info@associazionetralenuvole.it e 370 3083416).

Halloween MarionettaTorna anche il doppio appuntamento per famiglie all’Almagià in darsena di città, nell’ambito della rassegna “Le Arti delle Marionette”. Domenica 30 ottobre alle ore 17, fantasmi innamorati e spettri danzanti saranno i protagonisti dello spettacolo PuPazzi d’amore della compagnia All’InCirco Teatro. Uno spettacolo adatto a tutta la famiglia che mescola diverse tecniche del teatro di figura. Lunedì 31 ottobre a partire dalle 17 si terrà invece la “Cena delle Streghe”: per l’occasione lo spazio dell’Almagià si trasformerà in un ristorante da incubo, dove i bambini dovranno cimentarsi in prove diverse e mettere in gioco la loro creatività. Si tratta di un gioco interattivo collettivo ispirato all’immaginario di Roald Dahl. Alla fine della festa i bambini partiranno dall’Almagià per fare “Dolcetto o scherzetto?” nel quartiere.
Un’occasione di socialità che si aggiunge come novità alla consolidata proposta di Mirabilandia, da tempo impegnata ad organizzare iniziative ad hoc su questo tema e che quest’anno nelle giornate del 29, 30 e 31 ottobre e 1 e 2 novembre presenta “Magic: the Dark Side”, uno show ideato e realizzato in esclusiva dal mago Antonio Casanova.
Restando nei dintorni del capoluogo, torna la grande festa di Borgo Montone, lunedì 31 ottobre, a partire dalle 18.30, con il caratteristico giro per le strade del paese animate per l’occasione, durante il quale sarà possibile bussare per chiedere “Dolcetto o scherzetto?”. Verrà anche organizzato un concorso a premi per gli addobbi più belli o originali. Sarà presente anche un punto ristoro. Gli organizzatori sono alla ricerca di giovani volontari per fare paura lungo le strade del borgo (si può contattare il numero 349 4252573).
Tra le altre, molteplici, iniziative nelle frazioni ravennati, da segnalare a Porto Corsini, lunedì 31 ottobre, una sfilata paurosa in pineta con partenza dal parco di via Valle Giralda alle ore 16.30.
Tra le iniziative di Halloween nel comene di Ravenna, merita una segnalazione quella del Museo NatuRa di Sant’Alberto, che organizza lunedì 31 ottobre alle ore 17 “Chi ha paura del Bosco Nero?”, una visita guidata in notturna all’interno della Pineta San Vitale dove adulti e bambini (di età superiore ai 6 anni) potranno scoprire cosa nasconde questo meraviglioso ecosistema: suoni misteriosi, animali in movimento e paesaggi nebbiosi. A fine passeggiata (lunga 3,5 km) saranno offerte bibite, caramelle, vin brulè e caldarroste cotte nel grande camino della Casa Pinetale

Cervia. Si festeggia Halloween in centro per quattro giorni. Da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre mercatini, giostre, laboratori, concerti, animazione. Piazza Garibaldi, piazza Pisacane e viale Roma saranno coinvolti da un intenso e ricco programma di eventi. In programma anche un’edizione speciale, domenica 30, di “A Spass par Zirvia”.

Capodanno Celtico Riolo TermeRiolo Terme. Il 30 e il 31 ottobre, come ogni anno torna il “Capodanno Celtico”, la più grande festa di Halloween organizzata nella provincia di Ravenna: per tutto il paese si troveranno ricostruzioni di antichi villaggi dei celti e dei loro riti. Il tema principale è sempre l’eterna lotta tra il bene e il male, con scontri di creature fantastiche e sfilate nelle vie del centro. Negli stand gastronomici si potranno assaggiare i cibi della tradizione e il vino locale, anche nella sua variante brulè. Saranno inoltre allestiti vari mercatini con prodotti della campagna e altri generi legati al tema celtico. Alle ore 24 circa del 31 ottobre ci sarà il suggestivo rogo del mostro nel fossato della Rocca e, per concludere la serata, i fuochi d’artificio all’interno del castello. Inoltre, alla Rocca di Riolo, il 30 e il 31 ottobre, è in programma “Maledizione”, una visita spettacolo per adulti dedicata alle antiche paure e ai riti che hanno caratterizzato le credenze popolari. I più piccoli, invece dal 30 ottobre al 1° novembre, potranno divertirsi con la “Junior Escape”, risolvendo enigmi e indovinelli per riuscire a trovare una via di fuga.

Brisighella. Lunedì 31 ottobre, dalle 18.30 alle 23.30, le strade del centro storico si movimenteranno con spettacoli, animazioni, mercatini e food truck. Dalle ore 23.30 after party con dj set all’ex con- vento dell’Osservanza.
Restando nel Faentino, da segnalare la festa alla Torre di Oriolo dei Fichi, con tanto di tensostruttura con giochi di legno e della tradizione, punto ristoro e dj-set. Dalle 21.15 visite notturne alla Torre con la Compagnia delle Ventirose che riporterà in vita i protagonisti delle fiabe Disney.
Nella vicina Casola Valsenio, dalle 18 “dolcetto o scherzetto” con tanto di mappe che verranno consegnate in piazza Oriani. Dalle 20.15 un originale gioco dal vivo ”Il malefico progetto del prof”, con iscrizioni entro la mezzanotte del 30 ottobre. Alle 22.30 gran finale attorno al fuoco (dalle 18.30 attivi i punti di ristoro).

Lugo. Arriva un nuovo format nella città di Baracca, ribattezzato “Lughino Allouino”: dalle ore 16.30 alle 23 del 31 ottobre, appuntamento alla Rocca Estense con una festa nel castello per bambini, fatta di letture animate, musica e installazioni, laboratori di disegno, pupazzi, spettacoli di burattini e visite guidate nel giardino pensile.
Nella vicina Fusignano, festa a tema Harry Potter, il 31 ottobre, già dalle 16.30 tra piazza Corelli e parco Piancastelli, con anche il celebre (per i fan) torneo 3 Maghi…
Anche Conselice e Lavezzola si preparano a festeggiare. A Conselice sabato 29 ottobre cinema da brividi con la proiezione al Kartodromo del film di Halloween per bambini; lunedì 31 ottobre festa dalle 15; stessa ora per gli eventi al parco Falcone-Borsellino di Lavezzola.

Halloween FamigliaAlfonsine. Qui raddoppia l’appuntamento. Domenica 30 ottobre la festa comincia nel giardino di piazza Monti alle 14.30, con attività laboratoriali gratuite e con l’esposizione di disegni e racconti spaventosi. A seguire, dalle 16, in programma lo spettacolo del ventriloquo Nicola Pesaresi, con animazione e merenda e dal tardo pomeriggio punto gastronomico. Lunedi 31 ottobre la festa si sposta in piazza Gramsci e corso Matteotti: dalle 16 i bambini potranno giocare a “Dolcetto o scherzetto?”; alle 18.30 “Camminata dei morti viventi” con partenza da corso Matteotti; dalle 19 si potranno assaggiare piatti della tradizione.
Restanzo in zona, il Labirinto Sospeso e le serre dell’Azienda Galassi (via Roma 111) diventaranno la suggestiva location per spettacoli itineranti a tema zombie, sia domenica 30 che lunedì 31 ottobre dalle ore 18 (con possibilità di cenare).
A Bagnacavallo, tra gli altri eventi, il 30 ottobre alle ore 9.30, si terrà la “Corsa dla piligrena”, una podistica non competitiva di 7 km sull’argine del fiume Lamone. L’iniziativa, aperta a tutti, sarà vivacizzata dai numerosi partecipanti in costume a tema.
A Russi, infine, Halloween sarà preceduto fino al 30 ottobre dai food truck del cibo di strada, in piazza Farini. Domenica 30, in particolare, la festa sarà a tema “dolcetto o scherzetto” con addobbi e figuranti.

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