martedì
26 Agosto 2025

Infortunio nella stiva di una nave: operaio cade da una decina di metri, è grave

L’uomo stava facendo manutenzioni, trasportato all’ospedale di Cesena in elicottero

Infortunio marittimo porto Ravenna 12 settembre 2022Un infortunio sul lavoro si è verificato nella tarda mattinata di oggi, 12 settembre, all’interno della stiva di una nave attraccata alle banchine del porto di Ravenna. Un operaio 50enne è caduto da un’altezza di circa una decina di metri mentre era intento a svolgere operazioni di manutenzione in un cargo battente bandiera straniera. Le condizioni dell’uomo sono subito apparse gravi: il lavoratore è stato soccorso e trasportato in elicottero all’ospedale Bufalini di Cesena. Sul posto i vigili del fuoco, la guardia costiera e la polizia di frontiera.

Lugo si candida a capitale italiana del libro 2023

Inviato il dossier al ministero della Cultura. Con il sostegno della Regione

Biblioteca TrisiLugo si candida a capitale italiana del libro 2023 e partecipa al bando del Ministero della Cultura, la cui scadenza è fissata nella giornata odierna (12 settembre).

La capitale italiana del libro è stata istituita con la legge del 13 febbraio 2020 che promuove e sostiene la lettura a tutti i livelli – scuole, amministrazioni pubbliche, enti locali e altre istituzioni – e che prevede di assegnare annualmente a una città italiana il titolo di “Capitale italiana del libro”. Per l’anno 2022 il titolo è stato assegnato a Ivrea.

La Regione Emilia-Romagna sostiene questo progetto “di valorizzazione ambizioso – si legge nella lettera di sostegno fatta pervenire al Comune -, che punta, da un lato, a consolidare un sistema di istituzioni culturali, bibliotecarie, museali e teatrali ampio e articolato sul territorio, dall’altro a coinvolgere anche la comunità locale nelle scelte culturali e nelle politiche del patrimonio culturale”.

Il filo rosso della candidatura si snoda attorno al concetto di “esplorazione” (della lettura e dei motivi della non lettura) contando anche sul 230° anniversario della nascita dell’esploratore, cartografo e geografo Agostino Codazzi, illustre cittadino lughese nato nel 1793.

Il percorso di candidatura si svolgerà anche in coordinamento con gli altri comuni dell’Unione della Bassa Romagna con cui è stato già avviato il confronto nella convinzione che «se il prestigioso titolo venisse assegnato a Lugo sarebbe il successo di tutto un territorio che fa della promozione della lettura una strategia di cittadinanza», spiegano dal Comune.

Luogo centrale della promozione della lettura e della valorizzazione del libro in città è la Biblioteca Fabrizio Trisi alla quale l’Amministrazione Comunale ha dedicato negli ultimi anni investimenti in termini di interventi manutentivi sullo stabile e sul personale con l’internalizzazione delle funzioni di quattro lavoratori che erano prima svolte da un appalto.

La giunta ha recentemente approvato la costituzione del Sistema Bibliotecario Urbano che nasce dall’esigenza di garantire maggiore coordinamento fra le biblioteche comunali, Trisi- biblioteca di quartiere del Centro sociale “il Tondo” e la biblioteca Baioni della frazione di Voltana – sia nella gestione del patrimonio librario, audiovisivo e documentale, sia nell’animazione culturale.

Allo stesso tempo il Comune ha firmato nel 2020 il Patto per la Lettura della provincia di Ravenna per rendere la lettura un’abitudine sociale e collabora in questo senso con tutti i comuni firmatari. L’Amministrazione sostiene inoltre importanti festival e rassegne letterarie come lo ScrittuRa Festival e il Caffè Letterario.

Ora, dopo l’invio del dossier al Ministero della Cultura, verrà organizzato a breve il primo appuntamento pubblico per condividere, assieme agli stakeholder locali e ai cittadini, il percorso fino all’esito della candidatura che si dovrebbe svolgere in alcuni mesi e prevede anche una prima selezione da parte del Ministero.

Lezione di monopattino con la polizia locale: prove e simulazione di un incidente

Nel percorso protetto al parco Berardi gli operatori dell’infortunistica stradale mostreranno quali rischi evitare e quali comportamenti adottare per chi si mette alla guida del nuovo mezzo sempre più diffuso

Monopattino Della PLDiventato ormai di uso comune, ecologico e conveniente sotto il profilo economico, il monopattino è a tutti gli effetti un veicolo su strada e tutt’altro che esente da pericoli. Sabato 17 settembre alle 10 a Lugo, al parco Berardi di via Rivali San Bartolomeo, gli operatori della polizia locale terranno una lezione di educazione stradale aperta a tutti dedicata proprio al monopattino elettrico.

Nel corso della lezione saranno affrontati temi come le caratteristiche strutturali del veicolo, i requisiti per la guida, le norme di comportamento, le violazioni e in ultimo – ma non per importanza – saranno riportate le statistiche relative all’incremento degli incidenti stradali che vedono coinvolto questo mezzo (qui un breve riassunto delle regole da rispettare)

Successivamente, solo per i maggiori di 14 anni, sarà possibile partecipare alla prova pratica alla guida del monopattino elettrico della polizia locale, nel percorso protetto che si trova all’interno del parco, messo a disposizione dal Comune di Lugo.

La mattinata terminerà con la dimostrazione da parte di personale del Nucleo Infortunistica che mostrerà ai partecipanti i rilievi di un incidente stradale con il coinvolgimento di un monopattino; si aprirà una discussione sui comportamenti pericolosi e i relativi risvolti giuridici, inoltre verranno fornite nozioni base di primo soccorso.

L’iniziativa rientra nel progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna «La PL al fianco dei giovani: cresciamo insieme». Si è già tenuto un evento che ha visto gli operatori del sabato notte coinvolgere quattro ragazzi dai 18 ai 20 anni nei controlli su strada.

Torna la festa del quartiere Alberti, grazie all’adesione di 41 esercenti

Domenica 18 settembre la 17esima edizione

Festa AlbertiDomenica 18 settembre è in programma la 17esima edizione della festa del Quartiere Alberti, a Ravenna.

All’interno del quartiere si alterneranno dalla mattina alla sera momenti di spettacolo, musica, eventi, gastronomia, con un calendario in via di completa definizione nei prossimi giorni.

Sono 41 gli esercenti che partecipano, rendendo possibile la manifestazione, mentre sono attese 25 scuole della città che si esibiranno lungo le vie del quartiere.

L’area centrale di piazza Bernini sarà dedicata alle Onlus cittadine; i commercianti del Centro Storico parteciperanno con il loro Mercatino dei Creativi; saranno presenti anche Pompieropoli Filippo Soccorso della Pubblica Assistenza e la Polizia Municipale con un percorso di educazione stradale e rilascio del patentino del bravo ciclista.

Oltre un centinaio di antagonisti contro il rigassificatore a Punta Marina

Marcia con striscioni e interventi degli oppositori sul progetto caldeggiato da governo e istituzioni locali per sopperire alla crisi energetica FOTO

Marcia Rigassificatore Cover

Oltre un centinaio di persone, nella mattina di domenica 11 settembre, ha sfilato dal Pala De André fino alla spiaggia libera di Punta Marina per protestare contro il progetto Snam, sostenuto da Governo, Regione e Comune di Ravenna, di installare nei prossimi mesi (con messa in funzione nel 2024) di una nave rigassificatore di Gnl al largo della costa ravennate, per sopperire all’attuale crisi energetica. 

«Domenica mattina la mobilitazione ambientalista ha compiuto un altro importante passo – si legge in un comunicato degli organizzatori  Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, Legambiente e Fridays for Future –. La marcia ha seguito il tracciato della pista ciclabile e si è conclusa nella zona dove dovrebbe essere installata la nave rigassificatrice e dove dovrebbe arrivare a terra la conduttura del metanodotto. Diversi interventi si sono alternati a stigmatizzare come la scelta di ancorarsi sempre di più alle fonti fossili, anziché imboccare con decisione la via delle rinnovabili, porti inevitabilmente ad aggravare la crisi climatica, peggiorare l’inquinamento ed appesantire ulteriormente il fardello di chi già oggi si trova a vivere in condizioni di povertà energetica.
Presenti anche esponenti della comunità cittadina di Punta Marina che al progetto del rigassificatore sta opponendo una raccolta firme che ha già coinvolto centinaia di sottoscrizioni».

«Sono stati lanciati altri appuntamenti per i prossimi giorni e le prossime settimane – sottolinea la nota degli mabientalisti –, a partire da martedi 13 settembre alle 14,30 a Bologna, sotto il palazzo della Regione, martedi 20 settembre a Ravenna alla Sala Ragazzioni di Largo Firenze per un’assemblea pubblica di approfondimento dei temi legati ai danni causati dal sistema del gas (con la presenza della prof.ssa Mirella Venturi dell’ Università di Bologna, del prof . Sauro Pari della Fondazione Cetacea e del ricecatore ENEA ed ex dirigente sindacale Mario Agostinelli, Presidente dell’ Associazione Laudato Si’). Ed è stato anche ricordato che per venerdi 23 settembre il movimento dei Fridays For Future lancia uno sciopero globale per il clima al quale sarà necessario dare tutto l’appoggio possibile».

Foto di Massimo Argnani

Francesconi (Terzo Polo): «Saremo determinanti nel nuovo parlamento»

Parla la candidata di Calenda alla Camera, passata dal Pri ad Azione: «Letta non è riuscito a fare ciò che ha fatto De Pascale a Ravenna»

Chiara Francesconi AzioneChiara Francesconi, classe 1968, ex capogruppo del Pri in consiglio comunale, oggi nel gruppo misto dopo aver aderito ad Azione, è la candidata del cosiddetto Terzo Polo all’uninominale alla Camera. Docente e ricercatrice all’Università degli Studi di Macerata, insegna sociologia e sociologia del welfare, metodologia e tecnica della ricerca sociale e sociologia degli eventi sportivi. Nelle liste del terzo polo sono candidate altre due donne ravennati Sylvia Kranz (uninominale Senato) e Alessandra Cusumano nel plurinominale alla Camera. Capolista dei due plurinominali sono Matteo Richetti, spesso a Ravenna, per la Camera, e Carlo Calenda al Senato.

Come sta andando la campagna elettorale, che tipo di campagna state facendo?
«È una campagna impegnativa perché tutti siamo consapevoli dell’importanza di dovere dare stabilità al nostro Paese e di dover proporre soluzioni a problemi che altrimenti porterebbero all’implosione del nostro Stato. Personalmente sto incontrando molte persone, stiamo organizzando eventi e banchetti. Stiamo lavorando a pieno ritmo, in armonia con Italia Viva e i volontari».

Quali sono le priorità assolute per il paese?
«La prima riguarda la crescita sostenibile che non può che prescindere dalla soluzione della crisi energetica e da un investimento massiccio in infrastrutture e innovazione. La seconda concerne la composizione demografica del nostro Paese e il processo di invecchiamento che implica nuove prospettive sia in ambito sanitario che lavorativo. La terza è quella che vede nella cultura il principale motore del nostro Paese e il principale presidio di civiltà e ciò comporta investire il più possibile in istruzione, innovazione e ricerca».

E per quanto riguarda lo specifico del nostro territorio?
«La prima priorità, purtroppo, continua inesorabilmente ad essere quella sanitaria: si deve trovare una soluzione all’impressionante carenza di personale, predisporre un piano straordinario per le liste d’attesa, pensare ad una riorganizzazione della medicina di base e territoriale e poter contare su finanziamenti stabili e adeguati. La seconda riguarda il settore turistico, uno dei più colpiti dalla pandemia: occorre ridurre la pressione fiscale in capo alle imprese del settore, potenziare la formazione supportando anche le imprese che investono nella riqualificazione della forza lavoro, infine rivisitare il reddito di cittadinanza: nel nostro territorio è in corso uno scostamento senza precedenti fra domanda e
seria difficoltà gli imprenditori a reperire i lavoratori. La terza, ma non certo ultima in ordine di importanza, riguarda i trasporti e le infrastrutture: non si può più prescindere né dal potenziamento del sistema e della rete ferroviaria, né da una strategia di sviluppo portuale che deve comportare investimenti anche sul sistema di collegamento stradale».

Voi siete a favore del rigassificatore a Punta Marina, cosa ne pensa delle criticità emerse?
«Le verifiche in corso sono giuste e necessarie e correttamente previste per legge così come è giusto si considerino le osservazioni, ma questo iter non deve mettere in discussione la scelta di collocare il rigassificatore a mare e neanche rallentare un impianto di necessità assoluta. Un conto sono le legittime verifiche, un altro sono quelle istanze di gruppi di protesta, spesso estremi e poco veritieri, che non devono rallentare le procedure. Su questo la politica deve più che mai essere ferma».

Lei ha parlato di turismo tra le priorità del territorio. Ad allarmare in particolare i nostri bagnini c’è l’annosa questione Bolkstein, che prevede un’asta per le concessioni delle spiagge senza garanzie per chi ci lavora e investe da anni.
«È un tema complesso, noi siamo in generale favorevoli alle liberalizzazioni anche per adeguarsi a quanto chiede l’Ue, ma siamo altrettanto convinti che siano da tutelare quelle famiglie che hanno un’unica concessione la quale è fonte di reddito del nucleo. Favorevoli ma ovviamente, come da tempo sostiene Calenda, credo anche che si debba tener conto delle specificità dei territori. Vorrei anche far notare come a Cervia, core del turismo balneare della Provincia, la cooperativa bagnini si stia già attrezzando per affrontare questa sfida…».

Qual è la ricetta del terzo polo per affrontare il caro bollette e la crisi energetica?
«Serve un piano “prezzo” dove il gas viaggia con il mercato e le rinnovabili su un fisso e al contempo, così come auspicato dal Governo Draghi, un rischio razionamento che va affrontato attraverso un programma sugli stoccaggi e con i rigassificatori».

Lei ha sempre avuto a cuore i temi della cultura, eppure non sembrano al centro del dibattito pre elettorale. Dove si colloca questo tema dentro l’agenda Draghi che voi tanto sostenete?
«Questo tema per noi è centrale e lo è sempre stato, come detto prima, la cultura è motore della nazione e presidio di civiltà e proprio per questo è al centro del nostro dibattito. I nostri propositi sono molto chiari: potenziare il mecenatismo, facilitare l’accesso ai luoghi della cultura, finanziare librerie e carta stampata, raddoppiare le donazioni alla cultura effettuate dai privati con fondi pubblici, potenziare il Fondo unico dello spettacolo. Potrei continuare ma mi fermo qui».

Il terzo polo ora è dato tra il 5 e l’8 percento dai sondaggi, che risultate vi aspettate? E perché sono date per favorite le forze che di fatto hanno fatto opposizione all’agenda Draghi?
«Sono certa che la concretezza e la coerenza saranno premiate. Populisti e sovranisti stanno parlando solo per slogan senza programmi chiari di breve, medio e lungo periodo. I sondaggi ci danno in crescita e sono convinta che il risultato, come è successo a Roma con Calenda, andrà al di là delle aspettative. E saremo dunque una forza determinante in Parlamento».

Ritiene queste destre pericolose?
«In primis queste destre non sono credibili: come giustamente ha detto Calenda più che fasciste sono sfasciste. Le ritengo però pericolose proprio perché da un lato propongono soluzioni irrealizzabili tese a prendere la pancia della gente e dall’altro rischiano di allontanarci da una visione europeista, laica, progressista e democratica: unica vera prospettiva di questo Paese».

Se è così, perché non si è riusciti a livello nazionale a fare ciò che si è fatto per esempio a Ravenna dove di fatto governate tutti insieme, dal Pri ai cinque stelle?
«Evidentemente Letta non è riuscito a fare quello che ha fatto De Pascale a Ravenna. Quest’ultimo ha dato garanzie alle forze progressiste, democratiche e repubblicane sul fatto che le derive “cinquestellate” a Ravenna non avrebbero preso piede, così come quelle di alcuni “coraggiosi”. Tali garanzie sono state confermate dalla posizione del sindaco, netta e chiara, anche sulle politiche energetiche. Tuttavia non sono state sempre rose e fiori: ricordo che ad inizio primavera la proposta di una mia mozione sulla ripresa delle estrazioni in Adriatico ha visto il voto positivo di tutto il consiglio comunale tranne il voto contrario del consigliere pentastellato… Mi aspettavo delle scelte conseguenti che non sono arrivate, forse perché a casa loro vale più la presenza che la coerenza».

Nemmeno un anno fa è stata la seconda più votata nel Pri alle amministrative. In polemica con la dirigenza è uscita dal partito locale, ma ora quel partito dovrebbe sostenere la sua candidatura in Parlamento, avendo aderito al terzo polo. Una situazione non semplice da capire, non teme che possa disorientare gli elettori storici dell’Edera?
«Direi proprio di no. Come ha giustamente detto lei io sono uscita dal partito locale perché in contrasto con la dirigenza non per le politiche che il Pri locale “dovrebbe” incarnare. Tant’è che ritengo Azione il fronte repubblicano per antonomasia, o se vogliamo il partito repubblicano 4.0, il futuro politico che molti di noi si augurano anche a livello locale. È dunque bene differenziare un comportamento ondivago della dirigenza nazionale e locale da un elettorato che ha necessità di trovare una rappresentanza più ampia. Il caso vuole che il Pri, dopo che è andata a monte la sua trattativa con Di Maio e Tabacci, abbia stretto un accordo con IV. Con quest’ultima noi non solo siamo alleati ma condividiamo un progetto ormai chiaro a tutti. Come possono disorientarsi gli elettori storici del Pri dal momento che, almeno per queste elezioni, siamo dalla stessa parte?».

La prospettiva sul locale, dopo le elezioni, per Azione e per il Pri?
«Dal 26 settembre sono convinta nascerà un grande partito progressista, liberale laico e democratico condiviso da noi e Italia Viva, starà al Pri decidere cosa vorrà fare».

Corteo da Ravenna con raduno a Punta Marina contro il rigassificatore

Appuntamento per i contestatori, dalle associazioni ambientaliste ai movimenti politici di sinistra e antagonisti, nella mattinata di domenica 11 settembre

Protesta No Rigassificatore

Anche Ravenna muove e si organizza, come già da tempo a Piombino, la protesta contro l’iniziativa di installare e mettere in funzione al più presto al largo di Punta Marina un nave rigassificatore GNL – secondo il governo (e l’attuale maggioranza delle forze politiche) strategica e fondamentale per affrontare la crisi energetica e la penuria delle forniture di gas naturale dalla Russi dopo il conflitto in Ucraina. Un progetto sostenuto, senza si e senza ma, anche dal sindaco De Pascale.

«È confermato – scrivono gli organizzatori in una nota stampa – l’appuntamento di domenica 11 settembre, indetto dal Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, Legambiente e Fridays for Future di Ravenna, insiema a RECA (Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’ Emilia Romagna) e alla Rete nazionale contro i rigassificatori.
Stanno pervenendo diverse adesioni di associazioni e movimenti del territorio e della regione. Fra le più significative: Femminile-Maschile-Plurale, Ambiente e Territorio, Ravenna in Comune, gruppi di Greenpeace dei territori limitrofi, Coalizione Civica di Bologna, L’ Altra Faenza. Sul fronte più strettamente politico, ci sono le adesioni di Rifondazione Comunista e Potere al Popolo,  della lista Unione Popolare dell’ ex Sindaco di Napoli De Magistris, e quelle di Europa Verde, Sinistra Italiana e Italexit.
Il ritrovo è alle ore 9 di domenica mattina al Pala De André, da dove partirà la camminata fino alla spiaggia libera di Punta Marina. Ovviamente sono benvenute anche le persone che non sentendosela di marciare, arriveranno in automobile e si renderanno disponibili a dare passaggi a chi sarà stanco. Pertanto anche le/i partecipanti in auto sono invitate/i a convergere sul Pala De André e non dirigersi direttamente a Punta Marina».

«L’obiettivo della manifestazione, in collegamento con tutte le altre iniziative che si stanno svolgendo nel Paese, a cominciare da Piombino – continua il comunicato – come noto è quello di contrastare la svolta intrapresa dal governo sotto la spinta dei colossi dell’energia fossile, che vede nella realizzazione degli impianti di rigassificazione la punta dell’iceberg di quel sistema ostinatamente estrattivista che sta rovinando il clima, l’ambiente, la pace e il futuro delle prossime generazioni. Mentre il Presidente della Regione e Commissario straordinario dichiara che l’opera si dovrà fare a tutti i costi, diversi soggetti della società civile, a Ravenna e altrove, stanno sollevando svariate obiezioni nei confronti di questi progetti, che ostacolano il percorso verso la vera transizione energetica».

 

Covid, arriva il vaccino Pfizer per la variante Omicron. In Romagna 86mila dosi

Solo per il “booster”, dai 12 anni in su, almeno quattro mesi dopo l’ultima somministrazione

9In arrivo in Emilia-Romagna entro il weekend le prime 345.600 dosi (di cui 86.400 all’Ausl della Romagna) di vaccino Pfizer “Original/Omicron BA.1”, adattato a copertura della variante Omicron, che saranno utilizzate solo per il “booster” (terza o quarta dose, quest’ultima per le categorie previste), per i cittadini dai 12 anni in su che abbiamo completato il ciclo primario.

Già nei prossimi giorni partiranno le somministrazioni del “nuovo” vaccino Pfizer, mentre per il “nuovo” Moderna – che sarà utilizzato sempre per lo stesso target di destinatari – si dovrà attendere, presumibilmente, fine settembre. Per l’utilizzo le Aziende sanitarie devono aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’autorizzazione all’immissione in commercio.

Si ricorda che per la somministrazione della dose di richiamo con il vaccino adattato deve essere trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dalla dose booster.

La distribuzione dei vaccini per Azienda sanitaria

Questa la ripartizione delle 345.600 dosi di vaccino Pfizer per Azienda sanitaria/ospedaliera/Irccs, con la rispettiva centrale di consegna, che provvederà alla distribuzione sul territorio: Ausl Aou Parma Ospedale Maggiore: 34.560 dosi; Irccs Santa Maria Nuova Reggio Emilia: 43.200; Ospedale Guglielmo da Saliceto Piacenza: 23.040; Ausl Bologna Ospedale Maggiore: 66.240; Ausl Aou Modena 57.600; Ausl Romagna Centro servizi Pievesestina (FC) 86.400; Ausl Ferrara Ospedale del Delta Lagosanto: 5.760 e Casa della Salute: 20.160, per un totale di 25.920; Farmacia Ospedaliera Imola: 8.640.

Ponte di Savarna, «il cantiere riparte». Le scuse del sindaco a cittadini e attività

De Pascale parla di ritardo «gravissimo» ma di problemi «generalizzati in tutto il settore delle costruzioni». Extra costi per 650mila euro

Ponte Grattacoppa 4Il cantiere del nuovo ponte sul Lamone di Grattacoppa-Savarna ripartirà la prossima settimana. Lo annuncia il sindaco Michele de Pascale, scusandosi con cittadini e attività economiche dell’area interessata dai lavori, che termineranno probabilmente con un ritardo di quasi un anno rispetto al previsto.

La strada è chiusa dal marzo del 2021 e avrebbe dovuto riaprire un anno dopo. Dallo scorso maggio invece il cantiere è desolatamente fermo.

«La protesta dei cittadini è totalmente giustificata – commenta De Pascale -, il ritardo è gravissimo ed è dovuto principalmente alle note difficoltà di reperimento di materie prime, oltre che all’aumento vertiginoso dei prezzi. Per ovviare a questi problemi si sono messe e si stanno mettendo in campo tutte le azioni possibili, non passa giorno senza che ci si impegni al massimo per superarli e la prossima settimana il cantiere potrà ripartire per una parte delle lavorazioni. Un’altra parte invece dovrà attendere una consegna di materiali ai primi di ottobre».

«Voglio ripeterlo ancora – scrive sui social De Pascale -: ai cittadini, alle cittadine e alle attività economiche di Savarna, Grattacoppa e Torri di Mezzano vanno tutte le mie scuse per i disagi che stanno affrontando, anche se i problemi intercorsi non si stanno verificando solo nel nostro comune né sono legati alla tipologia di opera, ma sono generalizzati in tutto il settore delle costruzioni. Ci tengo a sottolineare che l’opera, a maggior ragione dopo il caro prezzi, ha un costo complessivo molto significativo ed è stata finanziata per tutelare prima di tutto la sicurezza dei cittadini di Savarna, Grattacoppa e Torri di Mezzano. Partivamo da più di 2 milioni di euro (2,8 secondo le dichiarazioni ufficiali di quel periodo, ndr) a cui si è aggiunta la richiesta al Governo di ulteriori 650 mila euro per gli extra-costi. E questo solo ad oggi, mentre altre questioni dovranno ancora essere rivalutate alla luce degli andamenti dei prezzi. Ciò naturalmente non giustifica il ritardo, ma ci dice che in ogni caso le opere di sicurezza sui ponti vanno comunque portate avanti con senso di responsabilità da chi ha funzioni di governo, anche sapendo che possono intercorrere delle problematiche e si può essere oggetto di legittime critiche come in questo caso».

Nel frattempo continua il pressing dell’opposizione, con Ancisi (LpRa) che chiede lumi ulteriori sulle tempistiche e la Pigna che continua a pretendere ristori per le attività danneggiate.

In auto aveva sei etti di marijuana, a casa una piccola serra: arrestato 40enne

La scoperta durante un controllo stradale in zona Bagnacavallo

Piante Marijuana
Foto di repertorio

Nel corso di un controllo stradale in zona Bagnacavallo, i carabinieri hanno sorpreso un 40enne con oltre sei etti di marijuana, suddivisa in vasetti di vetro, e 12 grammi di hashish.

I militari hanno quindi deciso di perquisire successivamente anche l’abitazione dell’uomo, italiano, trovando, nascosta, una piccola serra attrezzata per la coltivazione delle piante di marijuana, nonché una consistente somma in denaro contante in banconote di vario taglio.

L’uomo è stato arrestato e poi sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Ravenna, riapre la Coop di via di Roma dopo i lavori da oltre mezzo milione di euro

Il punto vendita era chiuso da metà agosto per lavori di ristrutturazione

Coop Via Di Roma RavennaRiapre lunedì 12 settembre alle 10 completamente rinnovata la Coop di via Roma a Ravenna, dopo i lavori di ristrutturazione iniziati a metà agosto, realizzati a negozio chiuso e con un investimento di quasi 600 mila euro da parte di Coop Alleanza 3.0.

Il supermercato è ampio 500 metri quadrati, ed è caratterizzato da un percorso di spesa pensato per acquisti comodi e veloci: con i lavori di ristrutturazione spazio più ampio ai prodotti freschi e freschissimi come frutta e verdura di stagione, oltre ad un’attenzione particolare ai prodotti del territorio segnalati con puntatori di colore verde con la scritta “Prodotto locale” che segnalano i prodotti della terra di provenienza regionale.

Ad arricchire l’offerta il  banco servito di gastronomia con piatti pronti e food to go e  i banchi dei salumi, dei latticini delle carni e della pescheria, oltre al servizio del pane self.

A disposizione per il pagamento della spesa ci sono 3 casse tradizionali.

Storia e futuro delle ex colonie per l’infanzia in un convegno internazionale

Esperti del settore e studiosi si danno appuntamento a Ravenna il 15 e 16 settembre all’evento promosso dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, dalla Fondazione Flaminia e dal Centro Studi Ghirardacci

Ex Colonia Bolognese, Rimini Foto Di Sofia Nannini, 2022 (2)Discutere le più̀ recenti ricerche relative alla storia delle colonie per l’infanzia in Europa tra Ottocento e Novecento – dall’architettura alla pedagogia, dalla politica alla sanità – e mettere in luce esperienze virtuose di riuso e restauro di tale patrimonio architettonico sono gli obiettivi di un convegno internazionale che si terrà il 15 e 16 settembre a Ravenna. “Verso nuove estati” è dedicato alla storia e al futuro delle colonie per l’infanzia, promosso dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, dalla Fondazione Flaminia e dal Centro Studi Ghirardacci.

Lo stato di abbandono di numerose ex-colonie per l’infanzia sparse nel territorio italiano sottolinea l’urgenza di un dibattito scientifico-critico sulla storia e il futuro di questi edifici. Dalle valli alpine alle zone costiere, le ex-colonie per l’infanzia raccontano una lunga storia di sperimentazione sanitaria, pedagogica, architettonica e sociale che ha influenzato generazioni di cittadini in Italia e in Europa negli ultimi centocinquant’anni. Ospitate in architetture tradizionali o dalla grande modernità̀, realizzate in materiali da costruzione duraturi come il cemento armato o effimere come tende, le ex-colonie hanno lasciato significative tracce, fisiche e no, nel paesaggio e nella società̀.

Ex Colonia Varese, Milano Marittima Foto Di Sofia Nannini, 2022Al convegno parteciperanno numerosi autori internazionali e alcuni tra gli studiosi di maggior rilievo che si sono occupati della storia delle colonie per l’infanzia, tra cui Valter Balducci e Arne Winkelmann. Il convegno sarà inoltre l’occasione per presentare il lavoro di associazioni che da anni si occupano del recupero del patrimonio delle ex-colonie, come Il Palloncino Rosso, Spazi indecisi e Dolomiti contemporanee.

L’evento ha ricevuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, dell’Ordine degli Architetti di Ravenna, dell’Istituto Storico Parri di Bologna e dell’associazione Docomomo.

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