Monopattini, il comandante dei vigili: «Ecco tutte le regole da rispettare»

Dall’età al casco. «Ma il vero problema è la velocità»

Monopattino ElettricoSu qualunque pista ciclabile ma mai sul marciapiede, sulle strade urbane che hanno limite di velocità a 50 km orari, nelle zone pedonali, una sola persona a bordo che abbia almeno 14 anni, obbligatori il casco per i minorenni e la pettorina fluorescente per tutti dopo il tramonto, velocità massima consentita 25 km orari (6 nelle zone pedonali), assicurazione non obbligatoria.

È la sintesi della regole per l’utilizzo dei monopattini elettrici in Italia.

«Le norme sono chiare – commenta Andrea Giacomini, comandante della polizia locale a Ravenna –, ma siamo un popolo che non le rispetta per la bicicletta, figuriamoci per il monopattino».

Attualmente i miniscooter a batteria per la legge italiana sono equiparati alle biciclette. La decisione è frutto di un intervento del Governo dopo il tentativo fallito di affidare ai Comuni la promozione di questi veicoli per la mobilità sostenibile. «Un anno fa l’Esecutivo aveva dato ai Comuni la possiblità di introdurre regolamenti per la sperimentazione di monopattini, overboard e segway. Si sono mossi in pochi, tra cui Cesena per citare un caso vicino, e a quel punto il Governo ha dato una spinta: il monopattino elettrico e solo quello è stato equiparato alle bici e quindi i regolamenti non servivano più».

Ma se in alcune parti del mondo l’utilizzo della bici avviene con un ligio rispetto delle regole, non è lo stesso alle latitudini italiane: «Non si è mai arrivati a una educazione stradale per chi si muove sui pedali. Molto spesso il ciclista si sente come se stesse facendo un gesto eroico perché non inquina e per questo pensa di meritare una immunità. Ma non è così».

Le sanzioni per chi usa il monopattino possono essere da 50 o 100 euro (ridotte rispettivamente a 35 e 70 se pagate entro cinque giorni). Le più gravi sono la circolazione su strade extraurbane, la mancanza delle luci, età inferiore a 14 anni. Multe più leggere se non si usa il casco, se si viaggia in due, se si va sul marciapiede, se si traina un altro veicolo, se non si segnala la svolta con il braccio. Finora la Municipale di Ravenna ne ha staccate 42 da metà agosto in poi: 25 per minorenni senza casco, 17 per due persone a bordo.

«Ma la vera questione è la velocità – lamenta Giacomini –. Parliamo di mezzi che di fabbrica possono arrivare ai 40 orari ma già esistono elaborazioni che li spingono fino a 80- 90. Hanno una doppia limitazione a 25 o 6 km/h a seconda del luogo, ma le usano in pochi». Soprattutto quella più bassa per le zone pedonali: «Sei orari significa accodarsi ai pedoni. È una velocità rispettata da pochi: qualche giorno fa ho visto una ragazza farlo e stavo per fermarla per chiederle di farci un selfie e premiarla».

Anche in virtù di questo, il consiglio del comandante dei vigili urbani è di dotarsi di una copertura assicurativa: «Non è obbligatorio ma immaginiamo cosa può succedere investendo una persona a 40 orari».

In futuro però anche la polizia locale potrebbe dotarsi di questi mezzi: «Non è da escludere, soprattutto per i servizi di pattugliamento al mare o nei centri, potrebbero essere mezzi comodi». Così come si tiene monitorato l’andamento della situazione per valutare interventi normativi locali: «I Comuni potrebbero ridurre gli orari di circolazione o altre llimitazioni»

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