sabato
16 Agosto 2025

«L’Europa va in ordine sparso sulla crisi energetica, ma deve restare unita»

Il consigliere regionale Bessi (Pd): «La guerra è riuscita dove non era riuscita la Brexit: non c’è compattezza nella Ue». Sulla ricerca di nuove fonti: «Non possiamo sostituire il gas russo con il Gnl americano in un giorno»

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Gianni Bessi, consigliere ravennate Pd all’essemblea della Regione Emilia-Romagna

Da tempo il ravennate Gianni Bessi, consigliere regionale del Pd, si occupa di questione energetiche e con i suoi ultimi due libri, House of Zar del 2020 e Post Merkel del 2021, aveva già evidenziato questioni cruciali per il futuro dell’Europa. In particolare rispetto al tema del gas russo che oggi è la questione dirimente nell’ambito del conflitto in corso in Ucraina e che impone, secondo alcuni, un ripensamento e un’accelerazione delle politiche energetiche europee e italiane.

Bessi, la prima domanda è: l’aumento del gas a cui assistiamo è già un effetto della guerra, sono già calate le forniture?
«Il prezzo del gas, e anche dell’energia elettrica, è aumentato già nel secondo trimestre del 2021 per cause diverse e globali: da un calo di produzione di energia da fonti rinnovabili, per alcuni eventi naturali imprevisti, all’aumento delle richieste sempre per motivi legati al clima, alla ripresa economica in particolare del Far East e un aumento del prezzo trattato alla borsa olandese Ttf, il mercato virtuale per lo scambio del gas naturale. Questa situazione è stata definita una tempesta perfetta. La leva finanziaria e quella del sistema regolatorio del mercato sono, quindi, decisive per definirne il prezzo, al di là del meccanismo dell’offerta e della domanda. È chiaro che la guerra di invasione della Russia in Ucraina ha come prospettiva, se guardiamo i futuri dell’andamento Ttf, che il prezzo sarà stabile verso l’alto o crescerà, soprattutto se la Russia deciderà di chiudere le forniture o se l’Ue deciderà di bandirle. Non dimentichiamo che l’Europa dipende per il 40 per cento dalle forniture di gas dalla Russia. Ora, le forniture in questo momento non sono in calo e rispecchiano i contratti in essere: è una materia scottante perché proprio una rinuncia agli approvvigionamenti sarebbe la sanzione più efficace che l’Ue può mettere in campo. È il tema del momento che hanno discusso nel recente G7».

Ma noi possiamo davvero pensare di rinunciare ad acquistare gas dai russi come scelta politica? Era questo il senso della frase di Draghi quando parlava di “pace o aria condizionata”?
«Si tratta evidentemente di una questione cruciale e, come era facile prevedere, la dipendenza di alcuni Paesi sta pesando sul tavolo delle decisioni politiche dell’Ue che sta mostrando qualche incrinatura dopo la compattezza iniziale. Il governo di Olaf Scholz, in Germania, il Paese più dipendente dai rifornimenti russi, per esempio si è dichiarato pronto a sostenere l’embargo europeo verso il petrolio russo, ma non nell’immediato, ma ha anche rimarcato come una simile misura se estesa al gas provocherebbe un’enorme crisi economica, che il Ceo del colosso Basf, Martin Brudermüller, non ha esitato a definire «la peggiore dalla seconda guerra mondiale». La Bundensbank ha stimato una perdita di 180 miliardi di euro per la Germania. Facendo una proporzione per l’Italia potremmo parlare di circa 100 miliardi di euro».

E quindi, come si ovvia a questo rischio?
«L’Europa sta andando in ordine sparso, purtroppo. I tedeschi hanno approvato l’acquisto di rigassificatori galleggianti di Gnl (Gas naturale liquefatto) e iniziato l’iter per renderli operativi al più presto. Inoltre si sta muovendo per riprendere le estrazioni di gas nel mare del nord. Olaf Scholz, e il suo vice del partito dei Verdi Robert Habeck, quindi si fanno forza del fatto che ritengono di essere già a buon punto nella processo di reperibilità di altri fornitori di idrocarburi, ma allo stesso tempo ci tengono ad avvisare che non tutti gli altri membri dell’Ue sono nelle stesse condizioni».

Ma quanto è vero che i russi hanno bisogno che noi compriamo il loro gas tanto quanto noi abbiamo bisogno dei loro rifornimenti?
«La Cina potrebbe forse assorbire, non nell’immediato ovviamente, l’enorme produzione russa rinunciando nello stesso tempo al Gnl che acquista dagli Stati Uniti, che nel 2021 è cresciuto fino a toccare i quasi 13 miliardi di metri cubi. La linea dei gasdotti del Power Siberia ha limiti strutturali ma la penisola dello Yamal ha le potenzialità per produrre Gnl e si sta già intervenendo a un potenziamento della via marina artica, ma non è certo un’operazione semplice, né rapida».

Impianto Oil & GasA quel punto noi potremmo contare su più gas americano? Il rigassificatore ravennate, per esempio, funzionerà proprio con l’import americano. E si parla di 15 miliardi di metri cubi in più da quest’anno per l’Ue e 50 miliardi dal 2030.
«Nemmeno questo è così semplice, perché entrano in gioco elementi di costo e logistica. E di volumi. Non è che potremo da un giorno all’altro sostituire il gas russo con il Gnl americano: intanto il Gnl va riportato allo stato gassoso, e servono impianti adeguati, ma ancora più importante sarà definire come poi potremo trasportarlo dagli hub di rigassificazione fino alle zone dove serve. Il governo, e anche l’Ue, stanno lavorando per risolvere questa emergenza e gli Usa sono una parte della risposta, perché da soli non sono in grado di assicurare la sostituzione dei 155 miliardi di metri cubi che in questo momento arrivano dalla Russia in Europa. E anche gli altri possibili fornitori, tra cui Congo e Algeria, nell’immediato non sono in grado di dare una risposta per limiti di produzione e di trasporto con i gasdotti».

Per quanto riguarda i costi, non si può pensare a un tetto massimo deciso dai governi?
«L’ipotesi di istituire un price-cap sul prezzo del gas è un cavallo di battaglia del premier Mario Draghi. In realtà, mentre Spagna e Portogallo l’hanno già approvato, con il beneplacito dell’Ue, sembra una soluzione con più ombre che luci: come ha spiegato bene sulla “Staffetta quotidiana” Luigi De Paoli , “Se una Autorità interviene a fissare il prezzo di una merce, in particolare fissandolo a un livello più basso di quello espresso in quel momento dal mercato, vuol dire che deve essere in grado di far diminuire la quantità acquistata attraverso forme di razionamento”».

Ci aspetta una crisi energetica e quindi economica e un’Europa più divisa che mai?
«Oggi l’impressione è che quello che non ha potuto la Brexit è riuscita a farlo la guerra in Ucraina, con i membri dell’Ue che, al di là di una compattezza ribadita pubblicamente, stanno procedendo in ordine sparso. Il disordine richiede un intervento, se non si vuole che generi discordie e fratture maggiori: le migliori idee, le migliori volontà e perfino i migliori provvedimenti se non sostenuti, e non solo politicamente, da una pianificazione non generano benefici. Ecco perché chi sa pianificare si sta avvantaggiando in un scenario così disarticolato. Ma ho fiducia nell’Europa. Come per il Covid-Sars l’unica risposta è stare uniti».

Lei parla di “pianificazione” da tempi non sospetti, sostenendo che la svolta green vada accompagnata in un periodo di coesistenza con l’aumento, per esempio, dell’estrazione del gas. Ma è pensabile un’autonomia italiana da fonti rinnovabili nel medio periodo? E non dovrebbe essere questa situazione una spinta in questa direzione? La sensazione è che invece ci si stia concentrando più su rigassificatori e nuove estrazioni, con una spinta che arriva proprio in particolare dalla nostra città.
«Il futuro, non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa, è nel segno di una produzione energetica per la quasi totalità assicurata dalle rinnovabili. parliamo di energia elettrica. Ma servirà comunque una fonte che assicuri la stabilità del sistema, cioè il suo funzionamento quando, per motivi insiti nella loro natura, le rinnovabili non sono in grado di produrre energia. E il gas è la fonte “più pulita” tra quelle fossili. Inoltre per arrivare a una predominanza delle rinnovabili, serve una transizione energetica che può essere attuata solo e soltanto se ne farà parte anche una fonte fossile, come il gas appunto. Gas naturale e rinnovabili non sono in alternativa ma, almeno fintano che la transizione non sarà completata, parte dello stesso mix energetico che potrà assicurare il funzionamento dei distretti industriali, dei trasporti, del riscaldamento. In questa logica, Ravenna si è candidata a ospitare un rigassificatore, potendo contare su un distretto energetico di primo piano non solo in Italia, con imprese che hanno prestigio ed esperienza a livello internazionale. E condivido e sostengo la linea di De Pascale dei 4 Si per l’Italia. Insieme al rigassificatore occorre aumentare le estrazioni per diminuire le importazioni, sviluppare il Parco eolico marino e più rinnovabili possibili diffuse e sviluppare lo stoccaggio e il riutilizzo della CO2 rilanciando il nostro distretto chimico. Ravenna con il suo porto può essere la piattaforma logistica dell’economia circolare e dell’energia del Mediterraneo. Occorre una visione olistica e non di contrapposizione. È il momento di decidere a livello nazionale».

Gli animalisti temono una strage di bamby nella pineta a Classe

E si mobilitano per una manifestazione di protesta il 28 maggio a Lido di Classe, invitando i turisti a boicottare la riviera ravennate

Daino Pineta Classe
Daino nella pineta di Classe (foto Willy Maurizio Cazzanti)

È allarme e mobilitazione antagonista da parte delle associazioni ambientaliste e animaliste ravennati e regionali di fronte alla – per ora presunta – intenzione da parte dell’amministrazione locale, con il benestare della Regione Emilia Romagna e della Prefettura di Ravenna di prendere provvedimenti per “dirare” il crescente numero di daini che abita la pineta di Classe. Obiettivo quello di limitare il rischio che gli animali selvatici invadano le reti stradali del territorio causando incidenti o comunque danneggino le coltivazioni agricole e alterino l”ecosistema ambientale. Il timore degli animalisti è quello che si metta in atto come in passato l’abbattimento tout court dei capi con il supporto delle associazioni ventaorie.

Di seguito, riportiamo in versione integrale il comunicato inviato congiuntamente da queste associazioni alla stampa con tanto di invito alla protesta da parte dei cittadini sensibili al tema.

«Strage di daini a breve a Ravenna? Dopo anni di sensibilizzazione, proposte inascoltate, manifestazioni, dati evidenti forniti dalla Regione Emilia-Romagna (incidenti pressoché nulli e danni alle colture irrisori), cittadini sempre più numerosi a chiedere rispetto ed etica per i daini della Pineta di Classe, divenuti simbolo di bellezza e di speranza, Ravenna invece si affida ai cacciatori come ai tempi delle caverne e prepara un bagno di sangue? Il tutto in una zona del Parco del Delta del Po, in pieno periodo di nidificazione dell’avifauna e all’inizio della stagione turistica.
Davvero poco chiari questi bliz preparati in gran segreto e senza motivi resi pubblici, nel frattempo che l’assessore regionale Mammi, interrogato infinite volte dalla consigliera del Gruppo misto Giulia Gibertoni, prendeva lungamente in giro i cittadini con i “trasferimenti” dei daini in altri luoghi di caccia, ed invece, per non sporcarsi le mani, aveva già trasferito agli enti locali. Non sono bastate le mobilitazioni di centinaia di persone provenienti da tutta Italia nel 2015, che a gran voce han chiesto per mesi tutela e rispetto, riuscendo a fermare le pallottole.
Stando alla stampa, sembra non vi siano molti dubbi sulla frase: “attuare il piano di controllo” e sull’avvio di un’azione armata contro la fauna selvatica del Parco. In assenza di un programma chiaro, condiviso e pubblicato per tempo, dopo anni ed anni che se ne parla, non possiamo che pensare questo.
A seguito del tavolo tenutosi giovedì 12 maggio in Prefettura per l’“emergenza” daini – emergenza non suffragata da alcun dato pubblico né da alcun censimento pubblico aggiornato – parrebbe che a breve avrà luogo una strage di daini e dei loro cuccioli nel periodo in cui avviene il parto, e proprio a ridosso delle spiagge all’inizio della stagione balneare. Nessuna valutazione su come questo fatto inciderà sulla famiglia di lupi presente, che si ciba di daini, e sul loro possibile periodo del parto».

Daino Costantini
Illustrazione di Ginaluca Costantini (2020)

Se così sarà – continua la nosta stampa – è davvero uno sconcertante inizio per la nuova gestione del Parco del Delta del Po e per il nuovo Prefetto di Ravenna De Rosa. Disattese tutte le disposizioni di legge che prevedono l’attuazione in via prioritaria di metodi incruenti ed il rispetto del periodo di nidificazione. Nessun dissuasore installato, reti ridicole e disastrate a protezione delle strade, cittadini lasciati in balia degli eventi, e nessuna soluzione di quelle invece adottate da tutti i paesi civili lungo le strade che costeggiano parchi e zone naturali. Anziché considerare i daini della Pineta di Classe, ormai amati da tutti, una risorsa per il territorio e per il turismo, si cede alle lobbies venatorie che non ebbero soddisfazione nel lungo inverno del 2015.
Vogliamo però ricordare, a meno che non decidano di sterminarli tutti, che questi provvedimenti sono completamente inutili, perché basta anche un solo daino per provocare un incidente potenzialmente fatale, visto che le strade non sono messe in sicurezza come da anni chiedono le associazioni di tutela ambientale ed animale. Se quanto sembra sarà confermato, invitiamo i turisti a boicottare le località balneari di un comune il quale, anziché programmare per tempo e far rispettare le leggi, si macchia di strage di innocenti. Attendiamo secca smentita su come si intenderà procedere.
Nel frattempo, le associazioni invitano tutti a mobilitarsi, in una manifestazione per salvare i daini della Pineta di Classe del Parco del Delta del Po, sabato 28 maggio, dalle ore 13 alle 16, in viale del Lombardi angolo via canale Pergami, a Lido di Classe. Sempre che i fucili non abbiano già ucciso».

 

Il comunicao/appello è firmato per esteso da Animal Liberation, Clama Ravenna odv, Cruelty Free, Gruppo d’Intervento Giuridico-delegazione di Ravenna, Italia Nostra-sezione di Ravenna, Lac Emilia Romagna, Lega del Cane Bologna, Oipa Italia odv-sezione di Ravenna.

A Ravenna tutti pazzi per l’escursione in acqua lungo i Fiumi Uniti

Boom di iscrizioni (non si trovano più canoe a noleggio) per la “discesa” organizzata da Trail Romagna del 22 maggio. Sabato 21 concerto trekking in due tappe, da Marina di Ravenna a Lido di Dante

La Discesa dei Fiumi Uniti di domenica 20 maggio 2018

Continuano gli eventi in natura di Trail Romagna, questa volta per amplificare la voce delle Giornate Europee del Mare che si svolgono a Ravenna il 19 e 20 maggio. La proposta dell’associazione è, il prossimo fine settimana,  una due giorni dedicati alla nostra costa e al “nostro” Fiume cittadino, due futuri parchi, marittimo e fluviale, disponibili per chi ama l’attività all’aria aperta.
L’ormai tradizionale “Discesa dei Fiumi Uniti” ha già registrato un boom di iscrizione da parte di sportivi, appassionati della pagaia e famiglia, al punto che nel ravennate non si trovano più canoe a noleggio per partecipare all’evento.

Escursione Trail RomagnaIn ogni caso si parte in cammino sabato 21 maggio con “Canale Corsini-Foce Fiumi Uniti coast to coast”, un percorso diviso in due segmenti che partono da Marina di Ravenna per raggiungere Lido di Dante. L’evento, in collaborazione con Ravenna Festival e con Fondazione Raul Gardini e Cluster Spring – Assobiotec, annuncia le giornate della Bioeconomia che si svolgeranno al Teatro Alighieri il 25 e 26 maggio.
Nella primo tratto che va dal Molo Zaccagnini alle Terme di Punta Marina (4 km), il musicista Ambrogio Sparagna guiderà una marching band formata dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale Darsena che percuoterà strumenti in mater-bi (plastica biodegradabile) per raggiungere, attraverso la pineta costiera, le Terme di Punta Marina dove il musicista Michele Carnevali suonerà la prima ocarina costruita sempre in mater-bi. Si prosegue poi fino alla Foce dei Fiumi Uniti (9 km), attraversando pineta e lungomare con le riflessioni di Fabio Fiori, scrittore e navigante che ha di recente ripubblicato l’Abbecedario Adriatico (Ediciclo, 2022), un libro che è un invito al viaggio alla scoperta del nostro mare quotidiano. Al termine del cammino sarà possi- bile ristorarsi con gli artisti presso un tipico capanno da pesca (info su richiesta).

Discesa dei Fiumi Uniti 2019, Chiusa San MarcoIntanto si registra un grande riscontro di iscrizioni – entusiasmo peraltro annunciato dopo due anni di stop causa pandemia – per la spettacolare “Discesa dei Fiumi Uniti”, che si conferma un’escursione molto attesa dalla cittadinanza e dai turisti sportivi amanti della natura. Il Ronco e il Montone uniti e allontanati dalle mura cittadine nel lontano 1735 sono oggi nuovamente inglobati nel tessuto urbano di Ravenna di cui costituiscono la periferia sud, ma soprattutto un parco spontaneo per chiunque voglia uscire dal cemento ed entrare nel verde della natura. Un corridoio ecologico a due passi dal centro che collega una delle più importanti città d’arte a un territorio ricco di bellezze naturalistiche come l’Antica Pineta di Classe, la Pineta Ramazzotti e la riserva naturale della Foce del Bevano. Raggiungere la foce dei Fiumi Uniti dalla Chiusa di San Marco (13 km) o dalla Chiusa Rasponi (3 km), sarà la sfida di tutti i canoisti, esperti o alle prime armi. Un percorso pieno di fascino con scorci inaspettati e una visione dall’acqua che cambia le prospettive del paesaggio restituendo centralità e importanza a fiumi, canali, mare e opere idrauliche, elementi fondamentali per la tutela del territorio. Alla fine della discesa tutti i partecipanti si riuniranno a Lido di Dante che sarà invasa da canoe, kayak e paddle per la festa finale, che si terrà nella piazzetta lungomare.

Discena Fiumi Uniti 2018, canoe, kajack, paddle sulla rivaA una settimana dall’evento si sta avvicinando il “sold out”, visto che le canoe disponibili per il noleggio sono già tutte prenotate e resta qualche possibilità di parteciparae alla discesa solo per chi ha un proprio natante, ovviamente idoneo per entrare in acqua. Va sottolineato che l’aspetto della sicurezza sarà una priorità della manifestazione: un equipaggio dei vigili del Fuoco, bagnini con moto d’acqua, Guardia Costiera Ausiliaria, equipaggio Opsa della Croce Rossa Italiana, istruttori di kayak e un numero elevato di volontari assisteranno i partecipanti dalle partenze allo sbarco.

Le due iniziative in programma sono rese possibili grazie alla compartecipazione con gli assessorati alla Cultura, Ambiente, Turismo e Sport del Comune di Ravenna, al sostegno del Consorzio di Bonifica della Romagna, e a tanti altri partner di supporto del territorio ravennate e romagnolo.

Iscrizioni  e informazioni aggiornate sul sito web di Trail Romegana e FB

Le foto sono di Fabrizio Zani

«Non è il momento per veti o rinunce: servono sia fonti fossili che rinnovabili»

Parla il presidente Bozzi di Confindustria: «Ridurre la dipendenza dalla Russia non farà scendere le tariffe, serve un tetto al prezzo del gas». Gli Industriali a favore del rigassificatore già 16 anni fa: «Ora saremmo più indipendenti»

Rimini, 23/11/2021; Assemblea Confindustria Romagna ©Riccardo Gallini/GRPhoto
Roberto Bozzi

Non sono tempi in cui fare le bucce sulle scelte di politica energetica. Si può sintetizzare così la visione di Roberto Bozzi, presi- dente di Confindustria Romagna, sul periodo di crisi per i rialzi delle tariffe del gas e di conseguenza di tutta l’energia in generale che serve nelle case e nelle industrie. Investire sulle rinnovabili deve essere un obiettivo primario, dice il consigliere delegato della Vulcaflex di Cotignola. Ma lo stato attuale – in cui si cerca di ridurre la dipenden- za dalle importazioni russe prima di tutto per evitare un finanziamento indiretto all’invasione ucraina – richiede di mettere in campo tutte le mosse possibili perché nel breve periodo non si possono sostituire gli idrocarburi con il green.

Presidente, ci sono stime che possono fotografare l’impatto avuto finora dal combinato guerra-speculazioni sulle industrie del tessuto economico locale?
«Il caro energia è stato accentuato dalla guerra, ma era esploso già nella seconda metà del 2021. Considerando che l’approvvigionamento del gas metano è un problema prettamente europeo e segnatamente italiano, c’è forte preoccupazione soprattutto per quelle aziende che esportano e subiscono un gap di competitività all’estero: a una settimana dall’inizio dell’in- vasione tra le nostre associate quattro aziende su dieci prevedevano un calo di fatturato estero fino al 20 percento. Le nostre imprese stanno facendo sforzi importantissimi, e forse non abbastanza percepiti, per assorbire gli aumenti stratosferici di questi mesi: finora sono riuscite a non scaricarli sul consumatore finale, motivo per cui l’inflazione è rimasta più sotto controllo qui rispetto ad altri Paesi, ma il margine si assottiglia ogni giorno di più».

Da tempo si parla di crisi delle energie da fonti fossili. Ma le imprese hanno davvero creduto nelle rinnovabili o l’iniziativa privata poteva fare di più?
«Entrambe le cose: le imprese ci hanno creduto e avrebbero potuto fare di più se non fossero state imbrigliate in autorizzazioni decennali e iter eterni. L’energia green è una vittima illustre dei famigerati lacci e lacciuoli della burocrazia: oggi si fanno provvedimenti per snellire e velocizzare, ma dovevamo proprio arrivare all’emergenza totale?».

Agnes
Rendering parco eolico

Il settore oil&gas italiano è in stallo da tempo. Se ci fosse una politica che volesse incentivare la ripresa delle estrazioni a pieno ritmo, a quanto potrebbe arrivare la produzione italiana che oggi vale 3,4 miliardi di mc annui?
«Le stime più prudenziali parlano di almeno cento miliardi di metri cubi potenziali nei giacimenti nazionali: i calcoli delle riserve vengono fatti sulla base di parametri economici certi e delle valutazioni geologiche, nella cornice legislativa attuale. Se cambiasse la legge, cambierebbero le stime. Per avere un ordine di grandezza possiamo tenere presente che nel 2021 il fabbisogno nazionale è stato circa di 70 miliardi di mc».

Nel 2021 il fabbisogno di gas dell’Italia è stato coperto per il 38 percento con le importazioni dalla Russia. Per ridurre la dipendenza da Mosca servirà trovare un altro fornitore da cui importare. Vorrà dire quindi spostarsi da una dipendenza a un’altra?
«La cura dalla dipendenza è la diversificazione: occorre sì trovare altri fornitori, ma anche attrezzarsi nel frattempo a livello domestico con rilancio dei giacimenti esistenti, valutazione di nuove esplorazioni, accelerazione decisa sul fronte delle energie rinnovabili».

Riuscire a ridurre la dipendenza dalla Russia sarà garanzia di tariffe del gas più basse per imprese e famiglie italiane?
«No, perché il prezzo del gas dipende principalmente dalle contrattazioni che vengono scambiate sulla piazza europea, alla borsa Ttf di Amsterdam. Riuscire a ridurre la dipendenza dalla Russia significherà smettere di finanziare indirettamente l’invasione in Ucraina».

Il “Sole24Ore” riporta che l’utile netto di Eni nel primo trimestre 2022 è stato 3,27 miliardi di euro rispetto ai 270 milioni del primo trimestre 2021. Vista l’emergenza e vista la natura di azienda a partecipazione pubblica, non sarebbe più logico aspettarsi una decisione dello Stato per una limitazione alle speculazioni?
«Sono le dinamiche dei mercati: Eni non guadagna speculando, ma applicando la legge e i prezzi di mercato fissati sulla piazza di Amsterdam».

Andrebbe introdotto un tetto al prezzo del gas?
«Sì. L’obiettivo resta per noi un prezzo comune regolato del gas che tuteli il continente su un piano della sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività industriale da condizioni economiche abnormi e molto diverse dai reali contratti di ap- provvigionamento. Ma se non si riesce a ottenerlo a livello europeo, ci sono Paesi che sono riusciti a ottenerlo con accordi singo- li, come Spagna e Portogallo».

Piattaforma Gas OffshoreTra le ipotesi sul tavolo per ridurre le importazioni russe ha un peso importante il rigassificatore. Chi lo critica dice che rientra ancora nel perimetro delle risorse fossili. Rischiamo di perdere ancora un’occasione di vera evoluzione, in nome della necessità di fare presto?
«Come sempre la virtù sta nel mezzo. In questo momento, e per anni, serviranno sia le fonti fossili sia le fonti rinnovabili. Siamo in una terra di mezzo in cui non possiamo permetterci veti o rinunce: nessuno si è evoluto restando al buio o al freddo. Ora ar- riva la bella stagione e certo in casa abbiamo spento i riscaldamenti, ma continuiamo a cucinare, a viaggiare, a vivere. È erro- neamente passato l’assunto che, nella corsa alle rinnovabili, dovessimo smettere di ricercare in mare e in terra gas italiano per estrarlo e consumarlo, e abbiamo lasciato farlo agli altri, aumentando le importazioni con impatti negativi su ambiente e bol- lette. La quota di rinnovabili deve certamente crescere e progressivamente sostituirsi alle fonti fossili, ma i tempi di questa crescita non sono compatibili con la necessità di sostituire in pochi mesi nella produzione elettrica la quota di gas russo che importiamo».

Sul fronte Gnl c’è già un presidio importante a Ravenna che è il deposito Edison-Pir, il primo in Italia. Quali ri- scontri sta avendo nell’ambiente industriale?
«La direttiva europea per la decarbonizzazione del trasporto marittimo incoraggia l’installazione di motori a gas sulle navi per contenere le emissioni: questo è il primo deposito small scale in Italia e sicuramente pone il porto di Ravenna in una posizione di avanguardia».

L’ultimo incontro a Bologna tra Bonaccini, Cingolani e De Pascale si è concluso con una esplicita volontà verso un rigassificatore al largo di Ravenna. Confindustria approva. Sembra di tornare indietro nel tempo: in città se ne parlò per la prima volta tra 2006 e 2008, più di sedici anni fa. E Confindustria già approvava. Se si fosse fatto all’epoca, oggi in che scenario saremmo per l’Italia e per Ravenna?
«Saremmo meno dipendenti dal gas russo, e saremmo più pronti con infrastrutture che non si costruiscono certo in un giorno. Lo stesso ragionamento vale sulle rinnovabili: come sarebbe se avessimo l’hub Agnes già oggi? Ancora una volta, allora come oggi, la chiave è la diversificazione, che è l’Abc di ogni investimento per ridurre la propria esposizione, mediando così il rischio di eventuali imprevisti e difficoltà».

Arrivano dal Mare! Viaggio intorno al mondo con baracche e burattini

Dal 21 al 29 maggio la rassegna internazionale del teatro di figura. Anteprima il 15 maggio con Mimmo Cuticchio. Oltre 60 appuntamenti fra Ravenna, Gatteo, Gambettola e Longiano, con spettacoli per adulti, piccoli e piccolissimi

Mimmo Cuticchio
Mimmo Cuticchio

La compagnia del Teatro del Drago è pronta a dare il via alla 47° edizione del festival internazionale dei burattini e del teatro di figura, incentrata sul tema del Viaggio, il più personale dei piaceri. Un tema importante, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, che viene declinato secondo due caratteristiche: da un lato la voglia di esplorare, arricchirsi, conoscere e vedere cose nuove che per lungo tempo ci è stata negata durante gli anni di pandemia e che vede ora una felice ripartenza, dall’altro il viaggio come esodo, come necessità imposta di fuga, la stessa che proprio ora migliaia di persone stanno vivendo a causa della guerra.
La prima grande novità rispetto alle scorse edizioni del festival sarà la dislocazione in più sedi: il consueto appuntamento primaverile di Ravenna e quello autunnale di Gambettola verranno infatti uniti in unico evento della durata di nove giorni, dal 21 al 29 maggio, con un’anteprima in programma domenica 15 maggio, con un ospite d’eccezione . Nel corso della rassegna, saranno più di sessanta le iniziative e gli spettacoli proposti, adatti alle più svariate tipologie di pubblico, proprio per sottolineare la grande inclusività del teatro di figura.

The House
The House – Sofie Krog Teeter

Tanti gli artisti e le compagnie attese, nazionali e internazionali: dal celebre puparo e “cuntista” siciliano Mimmo Cuticchio, che sarà protagonista,  il 15 maggio (ore 11) al Teatro Rasi di A singolar tenzone, un dialogo sulla sua esperienza artistica con lo studioso e critico teatrale Massimo Marino, fino alla compagnia danese Sofie Frog Teater, di Sophie Krog e David Faraco che metterà in scena il grottesco spettacolo thriller The House, in tournée mondiale da oltre dieci anni. Dal Cile David Zuazola arriva a Ravenna con il suo pluripremiato Robot, dalla Grecia la compagnia Antamapantahou Marionette porterà il suo allestomento/concerto The string of music. Ogni ospite offrirà al pubblico la sua personale poetica permettendo di spaziare in una moltitudine di temi e tecniche spettacolari, pensati per diverse fasce di età e per promuovere la creatività del teatro di figura a tutti, non relegandola solo ad intrattenimento per i più piccoli ma creando un ponte capace di toccare trasversalmente la sensibilità più generazioni. 

Paper Cut Yael Rasooly
Yael Rasooly

Alcuni spettacoli saranno consigliati solo per un pubblico adulto, come lo spettacolo autobiografico dell’israeliana Yael Rasooly che parlerà di violenza sulle donne, altri per tutti, come la Cenerentola del Rossini di Marionette Grilli o la Luna e Pulcinella di Irene Vecchia, fino alla parte dedicata esclusivamente ai bambini, ospitata principalmente dal teatro Rasi e Almagià, che vede in programma decine di spettacoli adatti alle famiglie: da quello dei giovani Giacomo Occhi e Valentina Lisi, figli del corso di alta formazione “Animateria”, alla Cenerentola dei toscani di Zaches Teatro, fino a Albero della storica campagnia ravennate Drammatico Vegetale. 

L’ecletticità e l’eterogeneità delle compagnie partecipanti al festival permette inoltre di esplorare le più disparate forme di animazione: dai più tradizionali pupi, burattini a braccio, marionette a filo, guattarelle fino ai più moderni pupazzi e animazione a vista, per culminare con Nel mezzo dell’Inferno, spettacolo di realtà aumentata prodotto da Lac e Css Teatro stabile, fruibile da un singolo spettatore alla volta che verrà catapultato in maniera iper realistica nell’inferno dantesco.

Irene Vecchia
Irene Vecchia

Ad integrare la proposta spettacolare del festival, tre workshop incentrati sulla realizzazione del teatro di figura e di oggetti da animazione, condotti da artisti professionisti, e cinque mostre, tre delle quali ospitate dalla biblioteca Classense di Ravenna (10×15, il teatro di figura viaggia in cartolina dalla collezione di Albert Bagno,  Impensamentadas, opere della scultrice e burattinaia sarda Donatella Pau, Le finissime teste di legno, omaggio al burattinaio ravennate Stefano Zaccagnini, con pezzi e materiali di scena d’archivio) e due nel forlivese (Pupazzi e burattini raccontano… 40 anni di Teatro del Drago a Gatteo e Cinque fotografi nella storia di Otello Sarzi a Gambettola, dedicata allo storico artista emiliano).

L’inaugurazione ufficiale del festival è in programma per venerdì 20 maggio alle 21, dove all’Almagià, andrà in scena The gramophone show, spettacolo/concerto per tutta la famiglia di Yael Rasooly.
Gli eventi gratuiti saranno tutti prenotabili scrivendo a prenotazione@teatrodeldrago.it o su Eventbride, le prevendite per quelli a pagamento sarà effettuabile online sul sito del festival o su VivaTicket e nelle sedi fisiche dedicate riportate sempre sul sito web del Festival. Dal 20 al 29 maggio sarà possibile anche acquistare i biglietti nel luogo dove si terrà l’evento, a partire da un’ora prima dell’inizio. 

Il programma completo, informazioni e aggiornamenti sul sito web di Arrivano dal Mare!

 

Docce e nuovo guardaroba per i senzatetto, con il pass della Caritas

Inaugurato recentemente un nuovo servizio, attivo due giorni a settimana, per persone bisognose, all’Opera di Santa Teresa di Ravenna

Guardaroba Santa Teresa

È stato inaugurato nei giorni scorsi all’Opera di Santa Teresa il nuovo servizio “Docce e Guardaroba” per persone bisognose. Si completa così il terzo tassello del riorientamento dell’Opera alle nuove povertà.
Dopo l’apertura, nell’ottobre del 2021, della Casa della Carità che ha già accolto una ventina di persone in difficoltà, e la mensa che già oggi serve un centinaio di pasti caldi ogni domenica (e altrettanti cestini per la cena) ora si concretizza anche questo nuovo servizio pensato soprattutto per i senzatetto e per chi ha difficoltà abitative.

Il servizio sarà aperto due giorni a settimana, il martedì e il giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. Ad accogliere le persone ci saranno una dipendente, che lavora anche alla Casa della Carità, volontari della “Camminiamo insieme” (la onlus dei volontari di Santa Teresa) e una delle suore di Santa Teresa di Gesù Bambino, che sarà anche referente del servizio. Ogni accesso avviene in accordo col centro d’ascolto della Caritas diocesana, che concede alla persona bisognosa un pass.

Nei nuovi spazi ci sarà, anzitutto, una sala per l’accoglienza con bibite a disposizione. Poi, due ambienti con il guardaroba (maschile e femminile) dove vengono distribuiti vestiti alle persone che ne hanno bisogno e infine tre docce, di cui una per disabili. A ogni ospite sarà dato un kit per l’igiene e un altro con accappatoio, intimo e asciugamano.
Dall’Opera, ringraziando i partner che hanno reso possibile il progetto, si invitano i cittadini a dare una mano, portando per esempio abiti usati a Santa Teresa.

Giro d’Italia, la carovana ciclistica passa da Faenza e Castel Bolognese

La gara d’eccellenza nazionale, attesa il 18 maggio, nel primo pomeriggio, con festa in piazza nella città manfreda

Giro D'italia Faenza
Passaggio del Giro D’Italia a Faenza nel 2017

Il Giro d’Italia torna ad attraversare la provincia di Ravenna, mercoledì 18 maggio, nell’ambito dell’undicesima tappa, la Santarcangelo-Reggio Emilia. La carovana rosa attraverserà Faenza e Castel Bolognese, tra le 13.40 e le 14. In piazza della Liberta, a Faenza, circa due ore e mezza prima del passaggio dei corridori, stazionerà la Carovana del Giro con tanti mezzi colorati che ravviveranno la giornata di festa, anticipando la sfilata di gara con musica e giochi.

La viabilità sarà sospesa nelle vie interessate dalle 11, fino a fine transito di corridori e dei mezzi del- la carovana, indicativamente attorno alle 14.20.
I corridori arriveranno a Faenza da via Emilia Levante e poi via Forlivese per poi uscire verso Castel Bolognese (e poi Imola) dalla rotonda Strada dei vini e dei sapori e via Emilia Ponente.

Nuovi appuntamenti con ScrittuRa Festival fra autori italiani e stranieri

Un 14 maggio al femminile con Parrella e Delogu; il 15 arriva Paolo Rumiz, poi gli ospiti internazionale Nevo e Landsdale

Andrea Delogu
Andrea Delogu (foto Chiara Stampacchia)

Programma fittissimo quello di ScrittuRa Festival nelle sue giornate ravennati che però non si svolgerà, come annunciato, in piazza San Francesco per sopraggiunti problemi tecnici. Ecco allora il calendario aggiornato.

Il sabato 14 del festival sarà itutto al femminile: alle 18 in Classense arriva Valeria Parrella con il suo romanzo La Fortuna (Feltrinelli), dedicato al tema della grande esplosione del Vesuvio che sommerse la città di Pompei. Alle 21, si torna al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze, per una delle voci radiofoniche e dei volti televisivi (e social) più noti del momento, Andrea Delogu con il suo romanzo Contrappasso (HarperCollins), sullo stato di salute del pianeta.

Domenica 15 maggio alle 18, l’appuntamento è alla biblioteca Classense con Vanni Santoni per un viaggio attraverso le più insuali realtà spirituali in Italia grazie al suo libro La verità su tutto (Mondadori), con la promessa di distinguere tra “guru e cialtroni”. Alle 21, il Palazzo dei Congressi ospita il giornalista-narratore e viaggiatore Paolo Rumiz che si interroga sulle origini e i confini dell’Europa, tema da lui a lungo esplorato. Rumiz sarà protagonista anche lunedì 16 maggio di un incontro sullo stesso tema a Castel Bolognese, nel giardino della Biblioteca Dalpane, sempre alle 21.

Paolo Rumiz
Paolo Rumiz

Chiuderanno la parte ravennate del festival (in attesa di quella lughese che avrà luogo a giugno) due nomi internazionali: Eshkol Nevo, l’autore di Tre piani e del più recente Le vie dell’Eden, il 21 maggio (alle 11.30 al Rasi) e l’americano Joe R. Landsdale ospite sempre al Rasi, ma alle 18, venerdì 27 maggio.

Viaggio ironico nel belcanto con Paolo Cavassini alla libreria Scattisparsi

Il 14 maggio sotto i portici nel quartiere Sant’Agata di Ravenna, alla scoperta di fasti e nefasti dell’opera lirica

Paolo Cavassini
Paolo Cavassini

Sabato 14 maggio, alle 18, continua la rassegna “I Sabati da Scattisparsi”, curata da Ivano Mazzani. In questa occasione saranno “Acuti sparsi”, la musica e l’opera lirica, protagonisti dell’incontro in programma sotto i portici della libreria, nel quartiere Sant’Agata di Ravenna (ingresso libero).
Sarà Paolo Cavassini infatti a guidare il pubblico in un viaggio a flash e ironico, su fasti e nefasti dell’opera lirica, passando dall’era eroica del do di petto e del belcanto a quella delle controverse regie del post moderno.

Qual è il legame fra Garibaldi, James Joyce e il muratore Mudanda? E cosa c’entra Montale con la gobba di Rigoletto? O il Kaiser Guglielmo II con Stalin? Paolo Cavassini rivolge queste domande sia agli esperti melomani che agli ascoltatori meno navigati, e risponderà a questi quesiti con una kermesse di suoni, immagini e narrazioni.

Veterinario per professione, storico per vocazione e baritono amateur per temerarietà, Paolo Cavassini è fin dall’adolescenza un onnivoro e disorganico cultore di storie e memorie dell’opera lirica, con una particolare inclinazione per il grande repertorio italiano, l’opera russa e il dramma musicale wagneriano.

 

Una due giorni dedicata ai mattoncini Lego al centro sportivo di Alfonsine

Lego Brick 3Due giornate dedicata ai tanti appassionati dei mattoncini Lego, il 21 e 22 maggio, ad Alfonsine. L’appuntamento è al centro sportivo Bendazzi (con entrata da via degli Orti e via Costa) dove verrà allestita un’esposizione di collezioni e opere originali realizzate con i Lego.

L’allestimento della mostra è a cura di Romagna Lug, il “Lego Users Group” del territorio. Solo per citare alcune delle opere esposte, troveranno spazio, oltre al diorama City comunitario che si compone di edifici e treni in movimento, anche alcune creazioni a tema Harry Potter, un diorama a tema artico,  i Brickheadz, un’ambientazione a tema Jurassic World, le avventure dei protagonisti della saga di Star Wars e rappresentazioni dell’età greco/romana.

Adiacente al percorso espostivo sarà presente un’area vendita Lego specializzata.

L’ingresso è a offerta libera.

Orari: sabato 14-20; domenica 9-19.

Il Comune cerca (oltre 700) nuove magliette gialle: iscrizioni dal 30 maggio

Torna il progetto di cittadinanza attiva di Ravenna dedicato a ragazzi da 14 a 19 anni

17 09 04 Magliette Gialle Turismo(1)Torna anche quest’estate ”Lavori in Comune”, il progetto di volontariato e cittadinanza attiva dedicato a ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni e promosso dall’assessorato al Decentramento del Comune di Ravenna.

Sarà possibile iscriversi telefonicamente nelle giornate del 30, 31 maggio e 1 giugno, dalle 14,30 alle 18,30. L’orario pomeridiano è stato pensato per permettere ai ragazzi e alle ragazze, ancora impegnati nella frequenza scolastica, di effettuare direttamente l’iscrizione chiamando uno dei dieci numeri telefonici operativi. Dal 6 giugno le iscrizioni proseguiranno al mattino dalle 9 alle 13.

È possibile iscriversi a una sola settimana di attività.

Sono disponibili oltre 700 posti, suddivisi in più di 80 percorsi e attività diverse. I laboratori riguarderanno numerose tematiche: dalla cura dell’ambiente e degli animali al ripristino di aree verdi e beni comuni, dalla realizzazione di murales e mosaici per abbellire la città alla riparazione di biciclette da destinare a finalità sociali, dalla realizzazione di piccoli manufatti, quali bugs hotel o free library, alla redazione di guide informative per ragazzi e di reportage giornalistici sugli eventi cittadini, dall’assistenza ai minori impegnati in attività estive all’accoglienza turistica. Quest‘ultimo oramai un laboratorio “classico” che contraddistingue il progetto e che è sempre molto richiesto dai potenziali volontari e volontarie.

I laboratori, della durata di norma di una settimana, dal lunedì al venerdì, avranno inizio a partire dal 13 giugno per terminare il 19 agosto, e richiederanno un impegno di circa quattro ore giornaliere. Non mancano tuttavia le eccezioni, con giornate e orari diversificati e opportunamente segnalati.

Tra le novità di quest’anno ci saranno la collaborazione con il Gruppo Hera, con la Caritas San Pietro in Vincoli e Together-Associazione Tozzi Green.

Ogni percorso prevede la copertura assicurativa per il periodo prescelto e la presenza di un tutor di riferimento, proveniente principalmente dal mondo dell’associazionismo e del volontariato cittadino.

Terminata l’emergenza sanitaria, torna la tradizionale consegna delle magliette gialle, che contraddistingue il progetto di “Lavori in Comune”, che avverrà giovedì 9 giugno alle 10,30 a Palazzo Rasponi dalle Teste, in piazza Kennedy, alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione comunale.

Al termine delle attività è prevista una festa finale, programmata per giovedì 6 ottobre alle 21 alle Artificerie Almagià. In tale occasione verrà rilasciato a tutti i partecipanti un attestato di frequenza, valido per l’eventuale rilascio di crediti formativi scolastici.

Per maggiori informazioni sulla modalità di iscrizione, l’elenco completo dei laboratori attivati e gli aggiornamenti in tempo reale su eventuali variazioni o cancellazioni è possibile consultare la pagina: https://www.comune.ra.it/news/lavori-in-comune-2022/

Per info: magliettegialle@comune.ra.it.

Rinasce il giardino all’italiana di Villa Verlicchi: conclusi lavori da 62mila euro

Riqualificazione con fondi europei e comunali: messi a dimora nuovi alberi e installati nidi e mangiatoie

Il Nuovo Giardino Di Villa Verlicchi, Lavezzola, Maggio 2022 (1)Si sono conclusi i lavori di riqualificazione del giardino di villa Verlicchi a Lavezzola. Dopo l’importante restauro (da 400mila euro) che ha permesso la nascita del centro culturale Dart, ora l’Amministrazione comunale ha investito per il rifacimento delle pertinenze esterne, con lo scopo di ripristinare il cosiddetto “Giardino all’italiana”, ma anche migliorare dal punto di vista naturalistico gli spazi.

Nello specifico, sono stati messi a dimora nuovi alberi ed è stata aumentata la biodiversità delle specie arboree e arbustive presenti, per favorire la nidificazione di uccelli selvatici (anche attraverso l’installazione di nidi e mangiatoie) e ridurre gli elementi di disturbo esterni. Sono state inoltre installate delle casette per pipistrelli e aiuole di piante nettarifare per farfalle e altri insetti impollinatori.

Per quanto riguarda la fruizione degli spazi, è stato realizzato uno spazio all’aperto da utilizzare per attività didattiche e manifestazione culturali, attrezzabile con sedute per piccoli gruppi in visita al giardino e alla villa (scuole, residenti, turisti organizzati). Anche gli accessi sono stati rivisti: il cemento ha lasciato spazio a stradelli di materiale drenante, senza disconnessioni e più agevoli anche per persone con mobilità ridotta. È stato infine installato un pannello divulgativo-orientativo che racconta il giardino ai visitatori.

Il costo dell’intervento è stato di 62mila euro (47.500 euro di fondi europei per gli investimenti finalizzati a migliorare l’attrattività e a ridurre detrattori ambientali e paesaggistici e 14.500 euro di risorse comunali). I lavori sono stati eseguiti dalla cooperativa Montana Valle del Lamone di Brisighella.

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